Raffaele Di Stasio vince il Master Pizza Champion 2021

Raffaele Di Stasio vince il Master Pizza Champion 2021, una doppietta da primato per l’esuberante napoletano, la sesta stagione dell’emozionante talent televisivo dedicato ai pizzaioli professionisti, ha portato alla vittoria del vulcanico pizzaiolo napoletano che sbaraglia i sedici pizzaioli in gara, confermandosi il pizzaiolo più bravo.

Troviamo due indirizzi nel milanese, Bovisio e Lissone sono due le sedi: “Assaje”, le pizzerie di Raffaele Di Stasio, che si è aggiudicato l’ambito titolo di miglior pizzaiolo d’Italia al Pizza Talent Show in onda su Alma Tv, con lapizza Un ricordo d’infanzia, una pizza dessert, che il pizzaiolo ha voluto dedicare al papà utilizzando ingredienti che ricordavano i loro momenti felici. Non solo dunque memoria olfattiva e involontaria, alla maniera dellamadeleine proustiana, ma un viaggio gustativo che attraversa volontariamente l’autobiografia e ne restituisce intatte le suggestioni più preziose.

 

Raffaele Di Stasio vincitore

Attualmente impegnato nel primo show cooking riservato ai pizzaioli professionisti.

“E’ stata la stessa organizzazione del Master Pizza Champion a volermi nel cast” dice con orgoglio Di Stasio, che a soli trent’anni si trova ad affiancare e sfidare in televisione (Su Canale Italia, canale 83 del digitale terrestre e 913 di Sky) i migliori maestri dell’arte bianca”.

“Sognavo di arrivare in finale e ci sono riuscito”- prosegue il pizzaiolo, “credo che l’ingrediente, per restare in tema culinario,  del mio successo sia lo spirito di sacrificio che guida il mio lavoro. Non è facile rimanere a galla, né, tantomeno, emergere. I competitor sono tantissimi e agguerriti.

 

Restare fermi a guardare significherebbe auto condannarsi alla sconfitta, bisogna studiare, superarsi, innovare e coltivare la fantasia”.

Non perdetelo di vista perchè il Maestro sarà presente durante il Festival di Sanremo presso Casa Sanremo dove preparerà leccornie per i cantanti in gara e addetto ai lavori, assieme ad illustri colleghi. E inoltre sarà impegnato in un’esclusivo format televisivo (ancora top secret) che andrà in onda su Alma TV.

Guida MICHELIN Italia 2022 – 35 nuove stelle

23 novembre 2021. La 67a edizione della Guida MICHELIN accende i riflettori, l’emozione e la suspance non manca mai, quest’anno si aggiungono 36 nuove stelle a 35 ristoranti, un bellissimo colpo di scena vede protagonista il ristorante Tre Olivi di Paestum, ha sorpreso tutti critica e pubblico aggiudicandosi ben 2 stelle, partendo da 0, la guida MICHELIN non è solo un traguardo di prestigio, ma il lavoro di un meccanismo che premia lo sforzo e la passione di un settore che ha sempre molto da dire, da sentire, d’apprezzare.

Tra le 35 novità la Campania si è distinta sia per il numero di riconoscimenti complessivi (8 nuove stelle), che per la presenza dei due nuovi ristoranti due stelle MICHELIN, inseriti nella selezione italiana 2022.

Sono 2  le new entry 2 stelle e 33 novità 1 stella, per un totale di 378 ristoranti stellati. Confermati tutti gli 113 stelle.

La conduzione è diretta da  Fjona Cakalli con la partecipazione di Federica Pellegrini Ambassador Michelin, lei ha annunciato i 17 ristoranti ai quali  hanno assegnato la Stella Verde MICHELINgreen. Il totale dei ristoranti con stella verde sale così a 30.

Salgono a 38 i ristoranti che “meritano una deviazione”2 stelle:

Ristorante Krèsios – Telese Terme (BN) 2 stelle

Krèsios, studio e creatività, per un risultato intrigante e a tratti provocatorio quello proposto dallo chef Giuseppe Iannotti, i cui sapori esotici che strizzano l’occhio al Belpaese sono espressi con grande perfezione tecnica

Ristorante Tre Olivi – Paestum (SA) 2 stelle

Lo è chef Giovanni Solofra capace di sorprendere per finezza, gusto, idea e tecnica. Generosità, precisione, minuziosità in ogni preparazione sono le parole d’ordine per produrre accostamenti spesso intriganti.

Le 33 novità 1 stellain guida portano a 329 il totale dei ristoranti 1 stella nella selezione 2022. Tra le novità, sedici ristoranti sono timonati da chef con età uguale oppure inferiore ai 35 anni. Cinque chef sono under 30.

Il panorama stellato della Guida MICHELIN Italia 2022:

1 stella 329 ristoranti (33 novità)

2 stelle 38 ristoranti (2 novità)

 

 

3 stelle 11 ristoranti

 

Per un totale di 378 ristoranti stellati.

Nella classifica delle stelle per regioni, la Lombardia mantiene la leadership grazie ai 56 ristoranti (33 stelle 52 stelle 481 stella) ed ai 4 nuovi stellati. La Campania si aggiudica invece il record annuale di novità (ben 7!!) issandosi al secondo posto con 48 ristoranti, (82 stelle 401 stella). Di conseguenza il Piemonte, 1 novità e 45 ristoranti (13 stelle 42 stelle 401 stella), scende sul gradino più basso del podio mentre con una new-entry e 41 ristoranti (13 stelle 52 stelle 351 stella), la Toscana scala in quarta posizione davanti al Veneto che a fronte del totale di 36, è la seconda regione più premiata del 2022 grazie a 5 nuovi ristoranti stellati (13 stelle 42 stelle 311 stella) presenti in guida.

Tra le province, Napoli si conferma prima per distacco con 30 ristoranti (62 stelle 241 stella) seguita da Roma in seconda posizione con 20 (13 stelle 12 stelle 181 stella) e quindi da Bolzano; terza a quota 19 ristoranti (13 stelle 32 stelle 151 stella) davanti a Cuneo con 18 (13 stelle 22 stelle 151 stella). Milano scivola in quinta posizione con 16 ristoranti stellati (13 stelle 32 stelle 121 stella)

Guida MICHELIN 2022, le insegne con tre macaron propongono una cucina che “vale il viaggio”, ed i ristoranti 3 stelle selezionati sono:

Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN) e Enrico Bartolini al MUDEC a Milano.

 

STELLE VERDI MICHELIN green

La Stella Verde è un simbolo che contraddistingue i ristoratori in prima linea sul fronte della sostenibilità e può essere attribuito a qualsiasi ristorante, non solo ai ristoranti stellati o ai Bib Gourmand. Nell’assegnare il riconoscimento, gli ispettori prendono in considerazione molteplici fattori: la produzione delle materie prime, il rispetto del lavoro e il supporto dei produttori locali, la riduzione degli sprechi, la gestione dei rifiuti, le azioni mirate a minimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche e l’impatto della struttura sull’ambiente, la formazione sostenibile dei giovani, sono solo alcuni dei temi.

La guida opera in 30 Paesi, gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.

Dasein: Champagne e musica

Lo champagne rimane uno dei vini che rappresenta l’eleganza, una caratteristica che lascia spazio ad intrecci come l’arte in genere, alcuni la chiamerebbero attitudine, forse potrebbe essere quella capacità che ricerca una costante, quale? l’armonia come fonte di emozione, proprio come l’arte, ogni forma ha quella bellezza, un approccio che ci regala piacere sensoriale. Una cosa è certa quando ottimo vino e cultura si incontrano avviene uno scambio tra due poli culturali, Dasein (Esserci), è un luogo dove la volontà di proporre champagne e musica ha una forte mission, farvi apprezzare insieme questo connubio.

 

Dasein è una champagneria nel centro di Porta Venezia, un format essenziale ma immediato, varcando la soglia l’atmosfera è soft, ospitale, nella quale potrete trovare oltre cento etichette di champagne, l’idea è di Monika Zanic e Victor Jerkunica, coppia nella vita. Monika, di origine ceca, è cresciuta a Vienna, laureata in architettura; Victor, milanese ma di origini dalmate, è avvocato e grande appassionato di sport e natura, entrambi condividono una passione per il feng shui e hanno voluto costruire questo spazio assecondando pesi e bilanciamenti di questa filosofia.

 

Il design ha un impatto estetico che conquista, come le due conchiglie fossili sezionate di oltre 180 milioni di anni sono i sigilli che aprono un mezzo anfiteatro, una menzione speciale va al grosso ramo di nocciolo degli alpeggi valtellinesi che domina la piccola cucina e le porte della stessa che risalgono a cantine milanesi del 1800. Il bancone si ispira ad una famosa creazione di David Lynch, è stato rivisitato investe tridimensionale dalla stessa Monika, utilizzando come base una mangiatoia del 1600 di Medesimo.

“Champagne e musica”, coppia che vince, il pianoforte è un altro grande protagonista, serate a tema dove affermati musicisti suoneranno i migliori repertori scelti come ideali d’accompagnamento, degustando si sà. E’ stato fatto uno studio accurato per una perfetta insonorizzazione e diffusione musicale, per questo sono state scelte casse verticali ispirate alle canne di un organo.

La scelta è quella di partire da un aperitivo, o scegliere una degustazione di differenti champagne, con abbinamenti di food pairing, dalle 18,00 in poi. La cucina è aperta sino alle 24,00 quindi potete optare per una cena che omaggia la prelibatezza.

 

 

 

Dalle piccole cantine disseminate tra Reims e dintorni, agli alpeggi ed alle malghe della Val Chiavenna. La volontà è quella di privilegiare chi ama produrre in modo artigianale e di proporlo ad un prezzo etico e sostenibile

Dasein: Noi ci lasciamo ispirare dalla leggerezza delle bollicine per momenti inaspettati, che diventano sorprendenti quando la musica audace e raffinata la completa.

Dasein

via Lodovico Settala 2N01

Milano

Martedì – Sabato 18:00 – 24:00

Il Mondiale Degli Spumanti Va A Casa Ferrari: Lo Champagne E’ Un Passo Indietro

Ferrari è un nome vincente, e su questo ci sono tanti precedenti. Ancora una volta brilla sulla concorrenza sorpassando in casa la Francia siamo sul gradino più alto del podio al Mondiale delle bollicine l’edizione 2021, al The Champagne & Sparkling Wine World Championships, concorso ideato e presieduto da Tom Stevenson, per la quarta occasione la nota casa spumantistica trentina raggiunge il vertice dell’Olimpo. Merito di 12 medaglie d’oro e otto d’argento, che le consentono di aggiudicarsi il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year”.

La casa Lunelli si conferma la TrentoDoc come denominazione italiana più premiata, la vittoria dell’Italia sulla Francia, vede 58 medaglie d’oro contro le 52 dei francesi, le medaglie d’oro non vanno solo alle grandi Riserve, ma anche i suoi TrentoDoc non millesimati, come il Ferrari Brut, l’etichetta più iconica della Casa Trentina – già “Blanc de Blancs World Champion” nel 2016 e “Best Italian Sparkling Wine” nel 2020 – e il Ferrari Maximum, sia nella versione Blanc de Blancs sia Rosé.

Sono state 1000 le etichette provenienti da tutto il mondo a competersi il podio, perfino il Giappone che partecipa per la prima volta.

I paesi premiati al The Champagne & Sparkling Wine World Championships con almeno una medaglia sono stati ben 19, un’attenzione attenta e qualitativa nel valutare e scoprire nuove etichette che meritano un’opportunità, la mission rimane scoprire e premiare l’eccellenza data da un lungo e continuo divenire, divenire uno spumante metodo classico degno di nota.

 

Matteo Lunelli Ferrari

Ma la sfida continua. Si attende la “Virtual Ceremony Awards Week”, il 22 novembre verranno rivelati  i premi speciali, come le bollicine migliori di categoria “Best in Class”, i vincitori delle competizioni nazionali e i Campioni mondiali per Stile.

Tartufo E Vino: qual è Il calice giusto da abbinare?

Si parla di tartufo e vino, e la regola giusta da seguire, l’accostamento al più prezioso dei funghi esistente, perché è di questo che si tratta, (fungo sotterraneo, ipogeo), non vanta un ordine fisso sul vino da destinare per amplificare il suo ricercato sapore, e al tal proposito vogliamo approfondire diverse scuole di pensiero sulla tipologia che vince l’accoppiata, “rosso, bianco, o bollicine,” possono essere perfetti duetti nel repertorio culinario.

Innanzi tutto c’è da ricordare che le differenze tra il tartufo nero e il tartufo bianco sono definite dall’aroma ben precisa, quindi bisogna fare molta attenzione a non sovrastarli. Famosi sono i tartufi bianchi di Alba e di Acqualagna, ma in pochi sanno che sull’appennino calabro-lucano si scovano degli eccellenti tartufi bianchi.

Di tartufi c’è ne sono di diversi, estivi, autunnali, scorzoni, il famoso tartufo nero pregiato di Norcia. Ma vediamo nello specifico come abbinare il vino al tartufo nero e al tartufo bianco.

 

Scorzoni

Tartufo Nero

Se il tartufo nero viene utilizzato per i primi piatti, l’abbinamento più azzeccato è un vino di media corposità, se invece ci orientiamo in dei secondi piatti i vini strutturati e longevi si sposano con più  armonia.

Ad esempio, potrebbero risultare perfetti dei vini rossi come il Barolo, un Pinot Nero, un Nebbiolo delle Langhe, un Taurasi Campano, un Bordeaux. Nel caso vogliate abbinare al tartufo nero un buon vino bianco, potrete optare per un buon Roero Arneis, del Riesling di Abbazia di Novacella, e del  Soave di Bertani.

 

Tartufo Bianco

Vediamo il più amato tra i tartufi, quello Bianco pregiato, prevalentemente a crudo, carni, pasta e risotti sono le pietanze dove trova la sua connotazione perfetta, gli accostamenti? Vediamoli:

Vini dal bouquet delicato, rosso o bianco che sia, non deve rovinare l’aroma del tartufo,  in questo caso, potrebbero essere un Barolo, un Dolcetto d’Alba, uno Chardonnay delle Langhe, un Cabernet franc longevo. Se decidiamo di abbinare un bianco noi consigliamo un Gewurztraminer, e vini bianchi dell’Etna.

Nelle mie preferenze che si abbinano al meglio al tartufo bianco che sia al nero sono quelli a base di Nebbiolo affinati, morbidi e corposi, in modo da lasciare intatto l’aroma pregevole del tartufo.

E le bollicine? Bene in Francia così come in Italia, meno frequente però, c’è l’abitudine di abbinare al tartufo bianco lo Champagne, o degli eccellenti Franciacorta. Personalmente avendo provato l’effetto dell’anidrite carbonica che pulisce il palato la sensazione è stata piacevole, ma va sicuramente da persona a persona.

Magari potete provare se non l’avete ancora fatto…

In Piemonte C’è Il Borgo Degli Spiriti: Rosazza Resta Il Paesino Più Misterioso d’Italia

L’idea dell’esoterismo trasuda mistero in ogni sua forma di pensiero, Rosazza certamente non è un paese come tutti gli altri. E ciò ci porta a scoprire le radici di chi e cosa hanno reso Rosazza il borgo degli spiriti. E’ dunque necessario fare un nome, un personaggio tanto ambiguo, quanto immediato, Federico Rosazza, di lui molte cose sono state dette:  filantropo, massone, protettore di poeti ed artisti, è proprio lui nella seconda metà dell’800 trasformò e cambiò per sempre il suo paese, il paese dov’era nato, Rosazza.

 

Dobbiamo a lui la costruzione del cimitero monumentale, la chiesa parrocchiale, l’attuale sede del Municipio, il castello neogotico, le fontane, gli abbeveratoi, le strade e le mulattiere. L’anima di Federico era profondamente alchemica, la sua passione per l’esoterismo gli diedero l’ispirazione e la volontà di incidere il paese di simboli, molti dei quali nascosti, altri invece evidentissimi.

 

La Chiesa Tempio

Il nostro vuole essere non solo un reportage per catturare e raccontare questa aurea che circonda le vie e tutto ciò che osserviamo, ma un tentativo di decifrare simboli legati alla massoneria e all’occultismo, quegli stessi interessi che Federico Rosazza condivideva con un suo caro amico, il pittore e architetto Giuseppe Maffei.

Ma perché città degli spiriti? Abbiamo scoperto e si racconta che: La ricostruzione del piccolo borgo, che Rosazza fece edificare, fu come testimoniato attraverso scambi epistolari con Maffei, “dettate dagli spiriti”, dato che i progetti urbanistici e i dettagli delle costruzioni architettoniche vennero definite in sedute spiritiche durante le quali Giuseppe Maffei interpellava gli spiriti guida che erano principalmente tre: Ida, la giovane figlia di Rosazza defunta prematuramente nel 1864, Agostino, compagno di gioventù di Rosazza, e un terzo spirito ancora più misterioso, l’Angelo di Volterra.

 

Ecco gli interventi suggeriti dagli spiriti e attuati da Rosazza e Maffei:

la costruzione della nuova chiesa al posto del precedente cimitero, che nel 1874 venne spostato sulla riva sinistra del fiume Cervo e collegato al paese con un ponte a tre arcate.

L’edificazione del palazzo comunale sul luogo in cui sorgeva la vecchia chiesa abbattuta nel 1880, fu salvato solo il campanile che divenne una torre civica. E ancora le misteriose numerose fontane parlanti,(chiamate tutte così perché  contengono un cartiglio, cioè una dedica introduttiva). Come non citare la più famosa di tutte, la fontana delle rose e stelle, la rosa ha una profonda valenza simbolica può indicare l’amore trionfante, sia sacro che profano, in questo caso un riferimento diretto va all‘antico ordine dei Rosacroce e il “Cavaliere Rosa-Croce”.

 

 

Busto Rosazza Federico

 

In Via Pulchra troviamo le statue di Rosazza e Maffei, insieme a quella di uno scalpellino intento a squadrare una pietra grezza, riferimento alla tradizione alchemica e muratoria.

All’entrata della chiesa si legge la scritta “templum”, e al suo interno si può ammirare il magnifico cielo stellato, dipinto da Giuseppe Maffei dove sono rappresentate le costellazioni, anche qui chiaro riferimento alla volta stellata presente nei templi massonici.

Sono innumerevoli i riferimenti, i simboli, e gli edifici posti in una precisa posizione per non rimanere affascinati dagli antichi ordini, e dal sapere esoterico, per tutti coloro che sanno guardare, apparirà come un’esperienza intellettuale e trascendente, per coloro mossi dalla semplice curiosità Rosazza sarà di certo una esperienza stimolante.

A voi il piacere della scoperta, e come recita un antico proverbio enigmatico, quaerendo invenietis, chi cerca trova…

 

Art Hotel Villa Amistà: L’Amarone è Sempre L’étoile

Siamo in Valpolicella per narrarvi la realtà di Byblos Art Hotel Villa Amistà

L’estesa campagna e il silenzio della natura fanno della Valpolicella uno dei più importanti territori enologici italiani, un territorio noto in tutto il mondo. La quiete di un piccolo borgo per potersi rigenerare ed ascoltare i nostri sensi, i vigneti che offrono una vista meravigliosa, e lui il buon vino: L’Amarone della Valpolicella, non vorreste essere già li?

 

Per celebrare il mese della vendemmia e uno dei vini più eccellenti del mondo, Byblos Art Hotel Villa Amistà, hotel 5 stelle lusso nel cuore della Valpolicella, ha creato Amarone Flavours, un pacchetto pensato per vivere un weekend da favola nella  splendida villa veneta del XVI secolo, un raffinato parco settecentesco circonda la villa insieme in un gioco di fontane in marmo e spettacoli d’acqua. Il designer Alessandro Mendini, le ha dato nuovo vigore attraverso i suoi interventi di ristrutturazione in chiave moderna. Un hotel e un museo contemporaneamente che mettono in fusione le ultime tendenze di arte e design.

 

La proposta prevede due pernottamenti in camera doppia con prima colazione e una cena per due persone al Ristorante Amistà (1 stella Michelin) a tema “Valpolicella e Ricordi”, menu di quattro portate creato dallo Chef Mattia Bianchi per esaltare, tra ricerca e tradizione, i sapori delle terre che hanno ispirato la storia d’amore più famosa del mondo.

 

 

Per gli ospiti è riservata una speciale degustazione in una prestigiosa cantina della Valpolicella con transfer gratuito organizzato dell’Hotel, mentre per concludere l’esperienza in totale relax, nel pacchetto è compreso l’accesso di un’ora in esclusiva al centro benessere “ESPACE BYBLOS”. Disponibile fino al 28 dicembre 2021

E la bellezza di un luogo ci cattura, e l’eccellenza di un vino ci accarezza, e i secoli di un vitigno insegnano, e l’esperienza del buono resta, resta sempre…

 

www.byblosarthotel.com/it

www.ristoranteamista.it

Byblos Art Hotel Villa Amistà

via Cedrare, 78 | Corrubbio di Negarine (Verona)

La Vendemmia E Il Fascino Di Cusumano

La Vendemmia di Montenapoleone ci ha portato da Cusumano per un calice di Noà nella casa museo di Alessandro Manzoni.

Milano 12 Ottobre siamo nel cuore di Milano, alle spalle di Piazza della Scala, Alessandro Manzoni apprezzava sovente un calice di buon vino alla sua tavola, possiamo osservare in molti riferimenti alla vite e al vino nelle pagine dei Promessi Sposi, «A destra e a sinistra, nelle vigne, sui tralci ancor tesi, brillavan le foglie rosseggianti a varie tinte» (cap.IV) fino al famoso episodio di Renzo nell’Osteria della Luna Piena (cap. XIV e XV).

Noà il Cru di Cusumano 2017, una Sicilia DOC da uve di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon, cresciuti in collina ad una altitudine di 300m slm nella tenuta Presti e Pegni a Monreale.“Tenuta Presti e Pegni – racconta Diego Cusumano – è il calore, il sole della Sicilia. Delle nostre tenute è probabilmente quella che più rispecchia l’immagine che solitamente si ha dell’isola.

 

CUSUMANO_Noà

 

I vigneti sono in collina, esposti al sole dall’alba al tramonto. A rinfrescare l’aria ci pensa labrezza del mare, a circa 10 km di distanza, i terreni sono argillosi fattore che conferisce complessità ai vini, a partire dal colore. Oltre alle vecchie vigne di Nero d’Avola si allevano i vitigni internazionali – Merlot, CabernetSauvignon e Syrah. Qui nasce il Super Sicilian Noà, da uve Nero d’Avola – 40%, Merlot – 30%e Cabernet Sauvignon 30%. Le rese sono basse, la selezione è accurata: solo i migliori grap-poli, infatti, arriveranno a maturazione per essere raccolti a mano. Seguono la diraspatura e la fermentazione a temperatura controllata di 28°- 30°C per 10/15 giorni, la malolattica incarati di rovere e poi, l’affinamento negli stessi per 12 mesi per poi concludere l’affinamento in bottiglia.

L’annata 2017 di Noà ha ricevuto i 5 grappoli Bibenda e 93 punti da James Suckling. Anche durante Il Wine Tasting  Grandi Cru con Montenapoleone District è stata battuta da Christie’s il il 12 ottobre alle 18.30 nell’Hotel Principe di Savoia.

Roma dal 18 al 24 che porta i vini Cusumano e Alta Mora in degustazione nella Boutique  di Brunello Cucinelli in via Borgognona. Il saper fare, la centralità del Patrimonio Umano, il rispetto e la cura della natura sono i caratteri distintive delle due marche unite in questa occasione nel segno del convivio.

Phenix la start-up che blocca gli sprechi alimentari e aiuta le famiglie in difficoltà

 Milano 28 settembre ci troviamo al Talent Garden di Milano per il lancio ufficiale di Phenix in Italia, un aperitivo antispreco per parlare insieme al Contry Manager Julien Favara, tutto il team, la stampa e la community, di economia circolare e start-up.

Lo Spreco alimentare si traduce solo con una Parola: Responsabilità! Quella che abbiamo ogn’uno di noi di non buttare il cibo nella pattumiera perché è in sovrappiù, oltre questo principio basilare che bisognerebbe adottare in ogni casa e famiglia, la Phenix prima piattaforma Europea ad abbattere e ribaltare lo spreco nel migliore esempio possibile: SARA’ UN RISPARMIO, ha ideato una soluzione che oltre a permettere di non sprecare tonnellate di cibo, che andrebbero buttate a causa dell’approssimarsi della scadenza, cosi come il pane quotidiano, e altri prodotti di consumo giornaliero, ti permette di poterli acquistare ad un prezzo piccolo, tutto ciò che non è stato venduto nella giornata. Come? Coinvolgendo proprio le distribuzioni, (Supermercati, Market, GDO, Panettieri, Fruttivendoli, ecc…) permette ai negozi partner nel tuo quartiere che hanno aderito alla piattaforma di contribuire alla missione “tre buone azioni” una per il nostro portafogli, per i negozi e per il pianeta!

La piattaforma è nata in Francia nel 2014, riscuotendo sin da subito grande attenzione e utilizzo, poi è stata la volta del Portogallo e Spagna nel finire 2019, la start-up Phenix ha la volontà di allargarsi in tutta Europa, e l’Italia è un paese che sa dare il suo contributo.

La versione italiana è già scaricabile su Google Play, a partire dalla propria localizzazione, quindi tutto in pochi clic, si sceglie lo shop di un negoziante che aderisce all’iniziativa, si va al cestino tematico ( bio, senza glutine, dolci, pescherie, macellerie e tanto tanto altro…) il tutto ad prezzi super bassi, per poi andare a ritirare il vostro box  ad un’ora prestabilita.

Ad oggi sono più di 1,5 milioni gli utenti attivi che beneficiano di questo servizio. La start-up sostiene che negli ultimi 6 anni ha salvato dallo spreco alimentare più di 115 milioni di pasti, con una media di 120 mila pasti giornalieri.

Per promuovere questo sistema abbiamo bisogno di tutti voi, c’è bisogno di sensibilizzare il mondo ad uno stile di vita più sano e consapevole, gli sprechi inquinano, oltre a rendere più difficile accettare che moltissime persone nel mondo non hanno il necessario per sostentarsi. Phenix l’alternativa agli sprechi in un valido aiuto.

Fragranze e pietre preziose: Omnia Stones Collection By Fabrizio Tagliacarne

Quando annusiamo un profumo, l’olfatto il più antico dei sensi, improvvisamente  diventa più sensibile, si attivano sensazioni che non hanno bisogno di una logica, ma di qualcosa che arriva da dentro il nostro istinto.

L’olfatto viene definito “il gusto a distanza” per il collegamento diretto che ha con le nostre pupille gustative, quindi un profumo che ci cattura ha la capacità di suscitare una sorta di desiderio, espresso nella volontà di indossarlo addosso.

Fabrizio Tagliacarne è sempre stato uno straordinario creatore di gioielli, è proprio il suo amore per le pietre preziose e per l’ammirazione che l’uomo ha sempre avuto per esse che l’ha portato a sviluppare un’attenzione più intuitiva della sola bellezza estetica, così da interrogarsi fino a trovare un connubio perfetto nello sviluppare e creare fragranze che hanno come materia primaria il mondo delle gemme, dando un valore più viscerale a quello che non si può definire comunemente solo un profumo.

L’abbiamo incontrato in occasione di un evento della preziosa Collezione Omnia a Milano.

Nel momento della scelta nel creare un’essenza, qual è per lei il componente primario che spinge una fragranza verso la sensualità?

La sensualità è l’insieme delle essenze che compongono una fragranza, se sapientemente miscelate tra loro daranno vita ad una fragranza sensuale che per alcuni sarà sensuale e per altri no, perché i profumi artistici sulla pelle si trasformano ed elaborano in base al calore al PH all’umore, quindi risulteranno sensuali a seconda di chi li indossa o di chi li annusa. Noi cerchiamo di trasmettere la sensualità se vogliamo comunicare questo in un profumo ma è chi lo indossa o chi lo percepisce che potrà dire se riconosce la sensualità nella fragranza.

 

Se dovesse creare un profumo esclusivo dedicato a lei stesso, cosa direbbe? Non è semplice immagino?

Ho già creato più di un profumo esclusivo dedicato a me stesso, le posso vitare US66 che l’ultimo che ho creato della mia omonima Collezione. US66 è proprio dedicato a me, al mio viaggio lungo la Route US66 ai ricordi che mi sono portato dietro da quel viaggio che ha fatto nascere Omnia Profumi. OPALE è un altro profumo esclusivo che ho dedicato a me stesso, nasce dai miei ricordi di bambino nella casa di mare dei miei nonni, ricordi indelebili che porto nel cuore e Opale è il mio profumo preferito.

Creerò ancora profumi esclusivi dedicati a me, ma ho sempre bisogno di molto tempo per creare un profumo che ho nel cuore, a volte mi serve anche un anno per arrivare al punto in cui sono davvero soddisfatto della fragranza.

Prossimamente creerò ancora per la mia Collezione personale.

 

 

Gli elementi che compongono le sue creazioni “Stones Collection Omnia” sono gemme della natura, minerali e pietre preziose che hanno un effetto benefico ed energetico per l’uomo, le sue fragranze hanno una risonanza che ci riporta a questa antica disciplina?

OPALE DI FUOCO è nata proprio con questo spirito, di portare le energie della pietra da cui prende il nome unita alle essenze che la compongono per donare energia e forza a chi la indossa.

 

Nelle ultime creazioni, citando “Madera” ho potuto godere di intriganti accenni gourmand. Note di caramello, vaniglia, cocco, un potpourri che ha riscontrato alti consensi, possiamo definirlo un grande classico?

Possiamo definirlo il nostro Best Seller. Un grande Classico è una fragranza come Channel n°5, Omnia Profumi è una piccola Azienda artigianale Italiana che fino ad oggi, dopo 12 anni, parla alle persone attraverso sensazioni ed emozioni, ma non possiamo definire una delle nostre Fragranze un Grande Classico, E’ un Grande Gourmand!

 

Opale di Fuoco è l’ultima fragranza che si unisce alla collezione, una tuberosa prepotente ma allo stesso tempo accogliente, aldilà dei gusti personali, certamente non per tutti, mi ricollego alle proprietà energetiche, ha qualche spiegazione più profonda per chi è attento a questi dettagli.

Opale di Fuoco ci porterà in Messico per vivere ciò che già Fabrizio a creato: il legame tra una meravigliosa pietra, OPALE DI FUOCO, e un fiore misterioso come la TUBEROSA.

Nell’antichità, per centinaia d’anni le tribù Maya e Azteche raccoglievano l’opale di fuoco nei pressi di vulcani spenti. Era chiamato ‘Pietra dell’uccello del paradiso’ e usato nei riti e negli ornamenti.  Le pietre più pregiate al mondo vengono oggi raccolte in Messico e sono caratterizzate da un intenso colore rosso fuoco.

In Cristalloterapia viene consigliato per risvegliare il fuoco interiore, stimolare l’energia vitale, il potere personale, la volontà, la passionalità e la sessualità.

Le proprietà dell’Opale di Fuoco sono utili alle persone flemmatiche di carattere debole o a quelle che non riescono a vivere armoniosamente la passionalità e la sessualità.

Favorisce l’intraprendenza e la produzione di nuove idee e iniziative, spinge l’individuo ad osare e ad affrontare i rischi, aiuta nei nuovi inizi spingendo ad agire e garantendo rapidità di pensiero e capacità di prendere decisioni immediate.

Permette di guardarsi profondamente e capirsi in un modo migliore; ottima scelta per chi sta cercando lo scopo della propria vita.

Le proprietà dell’Opale di Fuoco migliorano l’umore favorendo la fiducia in sé stessi e speranza in un futuro migliore, aiutano a sintonizzarsi con tutto ciò che ha a che fare con il progresso e i cambiamenti.

Apporta forza decisionale, chiarezza di idee, da forza e persistenza nei periodi stressanti, favorisce l’intuizione e la realizzazione dei propri desideri, rende capaci di vedere la vita come una sfida e di raggiungere velocemente i propri obiettivi, potenzia la capacità intuitiva, apporta stabilità affettiva ed emotiva.

L’Opale di Fuoco in passato era considerata la pietra degli esploratori e conquistatori, a quali assicurava fortuna e successo e aiutava ad evitare i pericoli. Anche oggi viene associato al mondo del Business, conservato all’interno della propria attività, posto vicino ad una candela verde, si dice che aiuti a migliorare gli affari e ad attirare Clienti.

Omnia ha voluto associare questa meravigliosa pietra ad un’essenza altrettanto preziosa che ha caratteristiche molto simili nel suo utilizzo in aromaterapia.

La preziosa essenza è la TUBEROSA che è anch’essa coltivata in Messico ed ha con una storia millenaria.

La Tuberosa è una fragranza molto sensuale, caldo e ipnotico. Un profumo per una donna pronta ad usare tutti i mezzi per sedurre senza alcuna inibizione.

La Tuberosa è un’essenza perfetta per chi hanno bisogno di superare un blocco che le impedisce di esternare la propria naturale sensualità. E’ un aroma narcotizzante che abbatte i “muri” e i tabù che impediscono di abbandonarsi alla passione fisica, il profumo di una personalità che ama la vita sociale, di una persona attraenti, magnetica ed amanti delle sfide, che cura il suo aspetto con la massima attenzione.

Ha un potere narcotizzante sulle emozioni, infatti è usato in aromaterapia per curare i conflitti emotivi, l’emotività, l’irritabilità e lo stress. Il suo profumo stimola la parte destra del cervello, la parte intuitiva e creativa. L’aroma estroverso, prepotente e sensuale della tuberosa dona entusiasmo e spontaneità.

Ecco perché Opale di Fuoco è una fragranza alla Tuberosa, è tutto questo ci porta in Messico, in una terrà che nell’antichità i popoli precolombiani iniziarono a coltivarla per le sue proprietà curative con il fine di attenuare la fatica dei viaggiatori, ma anche per aromatizzare le bevande al cioccolato grazie al suo intenso profumo.

Con questa nuova fragranza Omnia desidera andare a toccare l’intimità di chi la indosserà, dando qualcosa in più, lavorando sulle note della piramide olfattiva e quindi valorizzando ancor di più l’essenza della Tuberosa affiancandola a note che ne esaltano il suo aroma.

Piramide Olfattiva:

Note di teste: gardenia, neroli, note acquatiche

Note di corpo: gelsomino grandiflorum, tuberosa, Ylang Ylang

Note di fondo: ambra, muschio, sandalo indiano

 

Grazie Fabrizio per la sua compatenza, e la sua capacità di narrarci il meraviglioso mondo dei profumi, regalandoci attraverso le sue creazioni il suo pensare, sentire, credere e percepire.