La 37esima edizione di ‘Aria di festa la kermesse enogastronomica organizzata dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ritorna ad animare la città di San Daniele del Friuli. Tutto avrà inizio dal 30 giugno al 3 luglio 2023
Si assisterà alle innumerevoli masterclass, laboratori, visite guidate, attività dedicate alla promozione del Prosciutto di San Daniele, una fusione che sottolinea la cultura immensa del nostro paese,dove si agggiungerà come protagonista l’arte musicale.
Il palinsesto di tutte le attività è disponibile online sul sito www.ariadifesta.it
Manca solo una settimana al via di Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene, il primo festival della letteratura del vino. La manifestazione, aperta al pubblico, darà spazio a incontri con gli autori, banchi d’assaggio con i produttori, masterclass ma anche spettacoli di video proiezioni e mostre sulle diverse declinazioni del tema enologico.
Il vino è parte integrante della nostra cultura; antichissima bevanda la cui produzione nel corso dei millenni è stata migliorata grazie allo studio, alla sperimentazione e alla ricerca dell’uomo. La coltura della vite ha forgiato paesaggi, ha creato culture locali, definito comunità e proiettato l’Italia nel mondo. Durante Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene gli ospiti saranno accolti in uno spazio ideato per consentire di approfondire i molti aspetti che il mondo enologico offre ai suoi appassionati e ai sempre più numerosi curiosi.
“Con Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene vogliamo proporre un modo più ampio e coinvolgente di proporre il nostro prodotto” annuncia Elvira Bortolomiol presidente del Consorzio di Tutela “Si tratta di un evento che prende spunto dalla presentazione dell’ultima annata del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG per condurre il visitatore in un percorso appassionante nel mondo del vino. Attraverso gli incontri con gli autori e i loro libri, con i produttori di Conegliano Valdobbiadene, con le immagini, che useremo in varie modalità per raccontarne le molteplici sfaccettature, i visitatori avranno l’occasione di farsi sorprendere dai molteplici spunti di approfondimento e intrattenimento che siamo certi li coinvolgeranno”.
“Co(u)ltura è un’occasione straordinaria per vivere il vino nella sua dimensione migliore, quella culturale” commenta Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere. “È la prima volta che un Consorzio decide di andare oltre la dimensione promozionale del proprio vino per restituire al pubblico occasioni di riflessione autoriale, grazie all’incontro con scrittori, giornalisti e saggisti di chiara fama. I visitatori potranno alternare sessioni di assaggio a presentazioni di libri a tema eno-gastronomico, per uscirne arricchiti non solo nei sensi, ma anche nell’intelletto. D’altronde siamo convinti che l’arma migliore contro le campagne proibizioniste sia quella della cultura, che insegna a bere con la testa”.
I visitatori e gli appassionati di vino potranno trascorrere un intero fine settimana tra incontri con i nomi più autorevoli dell’enologia italiana come l’agronomo Attilio Scienza e Luigi Moio, presidente dell’OIV; i critici più noti come Daniele Cernilli. Non si tralasceranno gli aspetti di marketing con Slwaska Scarso né i nomi e volti più evocativi del settore come Sandro Boscaini.
I libri e i loro autori insieme a esperti del settore, ai produttori di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG saranno l’espediente per far scoprire ai consumatori italiani e stranieri che il vino non è solo un prodotto che consumiamo ma espressione culturale in senso lato, passione, fatica, allegria, condivisione. Per questo l’evento si arricchisce anche di due mostre, una dedicata ai manifesti pubblicitari del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso che racconta come fino alla prima metà del ‘900 si promuoveva il vino; una mostra immersiva che si snoderà in alcune sale del Castello dalle 21 di sabato 6 maggio, in cui le il visitatore sarà letteralmente immerso tra i filari e le storie del territorio.
Inoltre, gli ospiti potranno godere dell’animazione musicale dei DJ Set ClubVeriDisQuo sabato 6 dalle 15 alle 21 e Dj Macca e Zizza domenica 7 dalle 14 alle 19
Infine, protagonista della serata di sabato 6 maggio sarà il video mapping proiettato nella magnifica corte del Castello San Salvatore, per un racconto della storia del Consorzio di Tutela, che si snoda tra incantato del passato e sogno del futuro.
Per il programma completo, le indicazioni su come raggiungerci e come prenotare le masterclass visitate il sito. www.coulturafestival.it
I Concerti da gustare: “Ti spiego Beethoven con un cioccolatino” I concerti da gustare, gli appuntamenti nati dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam
I Concerti da gustare, novità assoluta della programmazione 2022/2023 dell’Orchestra Sinfonica di Milano, sono imperdibili avventure “sinestetiche” che accostano l’ascolto della musica sinfonica alla degustazione delle creazioni di Ernst Knam, Creative Partner dell’Orchestra Sinfonica di Milano per la Stagione 2022/2023, che inaugura la volontà della Fondazione di affiancarsi ogni anno a soggetti non appartenenti al panorama musicale per contaminare e lasciarsi contaminare, includere e lasciarsi includere.
Un accompagnamento, passo dopo passo, insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano diretta dal M. Ruben Jais, tra le pagine della partitura della Settima Sinfonia di Beethoven. Ad assaporarne i segreti attraverso la degustazione di una selezione di praline proposta e illustrata da Ernst Knam.
Così, sabato 25 marzo alle ore 18, Ernst Knam e l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Ruben Jais “spiegano Beethoven con un cioccolatino”. Co-protagonista di questo imperdibile appuntamento (insieme alle deliziose creazioni dello Chef Ernst Knam) sarà la Sinfonia n.7 in La Maggiore op.92, una delle più amate dal pubblico e dai musicisti, capolavoro senza tempo, una delle vette inusitate del sinfonismo di tutti i tempi. Richard Wagner la definirà come “un’apoteosi della danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni ideali”, in cui ogni movimento è una gemma preziosa del repertorio.
Si pensi in particolare all’Allegretto, vetta inesplorata d’invenzione melodica, che sembra una marcia funebre ma che una marcia funebre non è. Capolavoro assoluto e fonte d’ispirazione per lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam, che, dopo una riflessione “musical-gastronomica” col Direttore Ruben Jais, rende attraverso la sua arte ciascuno dei movimenti di questa pagina sinfonica, offrendo al pubblico una dolcissima corrispondenza tra i quattro tempi della sinfonia e quattro sue creazioni pensate ad hoc, un poker di praline da leccarsi i baffi.
Un’esperienza sensoriale a 360 gradi: oltre ad essere travolti dall’ascolto, il pubblico viene deliziato dal profumo e dal gusto del miglior cioccolato firmato Knam.
Forme: il nuovo Ristorante di Brescia |
La cucina del nuovo ristorante è stata affidata alla chef Arianna Gatti. Trova spazio in un’antica corte, è stato inaugurato il 26 gennaio e propone una cucina basata sulla tradizione italiana i cui piatti sanno far dialogare il territorio bresciano con l’Abruzzo, terra d’origine della chef. |
Giovedì 26 gennaio è stato inaugurato Forme, il nuovo fine dining di Brescia che vede a capo della cucina la chef abruzzese Arianna Gatti. Aperto a cena dal mercoledì alla domenica e a pranzo il sabato e la domenica, il ristorante deve il suo nome alla presenza di oggetti di design all’interno delle sale del locale e al paese di origine della chef Gatti, situato in provincia de L’Aquila.
Arianna Gatti, classe 1991, è originaria di Forme, un piccolo paese incastonato nel cuore dell’Abruzzo. Dopo un periodo di formazione nella capitale, nel 2013 Arianna Gatti si è diplomata al 18° Corso Superiore di Cucina Italiana di ALMA. Nello stesso anno ha svolto uno stage nelle cucine dell’Hotel Tosco Romagnolo a Bagno di Romagna (FC) e ha poi prestato servizio nel ristorante dei fratelli Leoni a Bologna. Nel dicembre 2013 è giunta a Brescia ed è entrata a far parte della brigata del Miramonti l’Altro, il ristorante due stelle Michelin di Concesio, dove ha presto ottenuto il ruolo di sous-chef. Grazie al suo talento, nel 2020, la chef Gatti è stata insignita del premio “Migliore sous-chef” dalla guida Identità Golose.
Ispirata alla grande tradizione italiana, la cucina di Forme è basata sulla stagionalità e sull’impiego di materie prime italiane. È quindi una cucina lontana dalle mode culinarie del momento. I piatti della chef Gatti, realizzati con tecniche funzionali, presentano sapori riconoscibili, ricchi e caratterizzati da impiattamenti dal design ricercato. Il menu, oltre che dalla carta, è incentrato su due percorsi degustazione con portate che nascono dall’idea di far dialogare i sapori del territorio abruzzese con quello bresciano.
Forme si trova all’interno di una corte ristrutturata risalente all’Ottocento immersa nel verde, situata nella prima zona agricola a sud del centro cittadino di Brescia. In quanto spazio polifunzionale, la corte ospita il quartier generale di Atena, una società, proprietaria del ristorante, specializzata nella formazione per aziende, privati e professionisti. Accanto al ristorante della chef Gatti trova spazio Sottoforme Bistrò, il locale, aperto a pranzo dal lunedì al venerdì, studiato per situazioni informali e per una clientela business. Forme e Sottoforme Bistrò, inoltre, sono presentati al pubblico sotto il cappello di Atena Multi Forme che include le attività dedicate all’organizzazione di eventi.
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Il 1° gennaio è partita una nuova edizione di Veganuary 2023, la challenge internazionale lanciata per la prima volta nel 2014 nel Regno Unito che invita le persone a provare un’alimentazione vegana per i 31 giorni di gennaio. Nel 2022 oltre 620.000 persone da tutto il mondo hanno partecipato all’iniziativa, in particolare l’Italia si è posizionata al 5° posto per numero di iscrizioni – seconda solo alla Germania tra i Paesi europei – e Milano al 3° posto tra le città dopo Santiago e Londra.
Anche quest’anno nelle pasticcerie milanesi che aderiscono all’Associazione no-profit Panettone Sospeso si potrà lasciare un panettone “in sospeso” per chi non ha la possibilità di comprarlo. L’iniziativa solidale, organizzata e promossa dall’Associazione omonima e patrocinata dal Comune di Milano, giunta quest’anno alla quarta edizione, è partita lo scorso 26 novembre e terminerà il 19 dicembre.
Destinatari della campagna 2022 saranno la Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, che l’Associazione sostiene sin dalla prima edizione del 2019, e i Custodi Sociali del Comune di Milano (attivi in tutti i nove municipi); a questi si aggiungono tre novità: Ricetta QuBì, il programma che ha l’obiettivo di contrastare la povertà infantile a Milano, Progetto Arca Onlus, che ogni giorno offre assistenza in strada, pasti caldi, cure mediche e accoglienza a migliaia di persone povere, e i City Angels, associazione di volontariato fondata nel 1994 a Milano da Mario Furlan che aiuta i senzatetto e contrasta il crimine.
Le modalità per donare rimangono invariate: chiunque potrà acquistare un panettone nelle pasticcerie coinvolte (14 insegne per un totale di 26 punti vendita) e lasciarlo “già pagato” in attesa di essere recapitato a chi è meno fortunato. Per ogni panettone lasciato “in sospeso”, le pasticcerie ne aggiungeranno un altro, raddoppiando così la donazione effettiva.
Anche quest’anno chi non vive a Milano potrà sostenere l’Associazione e lasciare il proprio contributo “a distanza” mediante una donazione sul sito www.panettonesospeso.org: il denaro raccolto verrà poi “trasformato” in panettoni. Un gesto virtuale che diventerà solidarietà reale. Un’altra novità introdotta riguarda la possibilità per le aziende di optare per un regalo solidale sostenendo l’Associazione Panettone Sospeso.
Queste le pasticcerie dove si potrà donare il “panettone sospeso”:
Alvin’s (via Melchiorre Gioia 141)
Baunilla (piazza Alvar Aalto, corso Garibaldi 55, via Broletto 55, Corso Italia, 11)
Cake l’Hub – I Dolci del Paradiso (via Luigi Mengoni 3)
Davide Longoni (via Gerolamo Tiraboschi 19, via Fratelli Bronzetti 2, via Tertulliano 68, Mercato del Suffragio – piazza Santa Maria del Suffragio, Mercato Centrale, Contrada Govinda via Valpetrosa 5)
Gelsomina (via Carlo Tenca 5 e via Fiamma 2)
Giacomo Pasticceria (via Pasquale Sottocorno 5)
Marlà (corso Lodi 15)
Martesana (via Card. G. Cagliero 14 e via Paolo Sarpi 62)
Massimo 1970 (via Giuseppe Ripamonti 5)
Panettone Cracco Pasticceria (Galleria Vittorio Emanuele II)
Polenghi Angelo (Via Alfonso Lamarmora, 31)
San Gregorio (via San Gregorio 1)
Ungaro (via Ronchi 39)
Vergani (corso di Porta Romana 51 e via Mercadante 17
Non solo cocktail uno slogan coniato alla perfezione per il talentuoso patron Carella, magico virtuoso ai drink, in accoppiata col giovane chef pugliese Leonardo D’Ingeo. Hanno gli occhi accessi, vispi di chi ha voglia di creare qualcosa di nuovo, attualizzando e potenziando le regole del gusto.
Creare un menù che preveda in abbinamento i cocktail è una vera e propria sfida, esiste la regola: il cocktail non deve mai sovrastare il sapore della materia prima, si tratta più di un accostamento delicato, accurato, ha dietro formazione e metodo, due principi che danzano sulla sintonia dei sapori dei cocktail in contrasto all’abbinamento degli ingredienti che non hanno nulla in comune.
Il territorio del Conegliano Valdobbiadene vola verso il Biodistretto. Il Biodistretto Conegliano Valdobbiadene è un traguardo importante che al suo compimento valorizzerà ancora di più le produzioni della zona e testimonierà appieno il merito di tutti coloro che si stanno impegnando per il futuro dell’area.
L’niziativa è promossa dal comune di Conegliano e capofila delle attività assieme al Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. Un riconoscimento ambito e del tutto meritato. Il comitato promotore sta completando la stesura dello Statuto e dell’Atto Costitutivo: mancano le ultime formalità e poi la pratica passa agli Organi regionali per l’approvazione.
Un percorso virtuoso quello del biologico che ha portato, negli ultimi anni, ad assistere ad un forte impegno da parte delle aziende comprese nei 15 comuni dell’area di Conegliano – Valdobbiadene, tanto che oggi si contano 156 aziende certificate biologiche delle quali:
89 sono aziende vitivinicole di cui oltre la metà associate al Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG;
67 sono aziende di vari settori tra i quali i più rappresentati sono le coltivazioni di frutta e verdura, cereali, legumi da granella e semi oleosi, allevamento di bovini da latte, apicoltura, pane e prodotti da forno, industria lattiero-casearia.
Il Direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Diego Tomasi, di concerto con il Presidente Elvira Bortolomiol afferma: “Biologico non è solo vigneto (ad oggi il 5% del vigneto delle colline è bio), ma un insieme di altre attività che sottostanno ad una certificazione molto stringente che mira diritto alla sostenibilità. Il nostro territorio lo permette perché è ricco di biodiversità e a confermarlo sono i dati emersi da una recente indagine condotta dall’Università di Firenze che vede la presenza percentuale del bosco pari al 57% della superficie, seguito dal vigneto 30%, altri usi agricoli 9% e infine 4% di aree urbane.
https://www.prosecco.it/it/consorzio/
Agricoltura Sostenibile
Conosciamo tutti cosa significa un sito patrimonio dell’Umanità, una definizione culturale che racchiude una lista mondiale denominata UNESCO. Beni eccezionali che raccontano la storia, la natura, l’arte, le scienze, un patrimonio estetico ed intellettuale che non è altro che un frutto di uno scambio della natura e dell’uomo. Custodendone le radici, la memoria, la strada delle tradizioni, in un legame che affida all’uomo un compito nobile e trascendente. Spesso dimentichiamo che le cose belle essenzialmente sono fragili, perché hanno bisogno di cure. Ebbene quella bellezza che l’uomo cura si trasforma in armonia, integrità, amore per tutto ciò che gli è accanto, questa è la legge della natura, che vibra alla stessa frequenza dell’uomo che ne ha cura.
Per voler lavorare tutti insieme in modo da diffondere le tematiche legate a questioni ambientali e culturali c’è bisogno di “Sostenibilità”. Ed è l’Educazione che fa riferimento all’inclusione diretta e indiretta di proteggere le biodiversità del nostro pianeta. I cambiamenti climatici e il degrado ambientale causato per mano dell’uomo sono tra i problemi maggiori del nostro tempo che minacciano l’Europa e il mondo.
Partendo da questo fattore di grande preoccupazione abbiamo con cura, ricercato le grandi aziende vinicole che rendono un contributo straordinario nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile, a questa ricerca abbiamo trovato molte realtà impegnate a raggiungere obbiettivi di sviluppo sostenibile. Il concetto di sostenibilità può essere applicato in qualsiasi settore, e tra questi vi parliamo dei bellissimi vigneti della “Cantina Perlage”, a perdita d’occhio nelle colline del Prosecco, nominato patrimonio mondiale dall’UNESCO. Impiegata 360° la cantina porta avanti innumerevoli iniziative, tra le molte proprio la lotta al cambiamento climatico.
Il grande impegno di Perlage winery
La cantina Perlage secondo i principi della filosofia sostenibile è pioniera del biologico dal 1985, ha sperimentato il metodo biodinamico, trasformando una parte della produzione in un esempio di cantina sostenibile ottenendo così la certificazione B-CORP. Inoltre è anche diventata società Benefit nel 2019. Perlage ha sempre promosso azioni di sostenibilità ambientale e sociale sul suo territorio facendo informazione, organizzando eventi e incentivando buone pratiche per la salvaguardia dell’ecosistema, oltre ad aver aderito recentemente a CO2alizione Italia (https://co2alizione.eco/it/home) per abbattere le proprie emissioni e raggiungere gli obbiettivi dell’agenda europea 2030 per il clima.
Un’azienda sostenibile a livello ambientale richiede un impegno molto grosso per raggiungere gli obiettivi, la vigna ha bisogno si, di riportare l’agricoltura ai suoi ritmi naturali, ma il massimo rigore scientifico per permettere che i processi e il prodotto finale, quale il vino sia frutto di bontà. Per quanto riguarda l’’impatto ambientale, le modalità sono; riduzione e compensazione, evitando di danneggiare il terreno con sostanze chimiche, ma producendo ogni prodotto in modo completamente naturale.
Scoprire e capire come si pratica l’agricoltura biodinamica, è un arricchimento culturale che ci aiuta a capire i principi basilari del rispetto del pianeta in cui viviamo, non a caso si chiama: Madre Terra.
FLUID è il luogo di inclusione e apertura, creato per soddisfare il desiderio di Le Piantagioni del Caffè e IDEA Food & Beverage: avvicinare agli specialty coffee persone curiose, con spensieratezza e giovialità, al fine di contribuire all’evoluzione di questo comparto anche in Italia e sviluppare una filiera più sostenibile e fatta di caffè di maggiore qualità.
In FLUID sono state prese scelte radicali e nuove: un menu dolce e salato disponibile tutto il giorno fornisce l’alibi per frequentare FLUID a qualsiasi ora anche per studiare e lavorare, e l’utilizzo delle macchine da caffè Modbar by La Marzocco (integrate all’interno del banco di oltre 7 metri, che arriva fino alla strada, senza creare una barriera visiva) consente di vivere il banco come quello di un pub. Il barista può così educare il cliente raccontando le caratteristiche dei diversi caffè serviti, i sentori, i metodi di produzione e i diversi metodi di estrazione.
Sul banco sono posizionati cinque macinacaffè Mahlkönig E65S GBW, distribuiti da DM Italia: uno per ogni caffè disponibile per l’estrazione in espresso, in modo da creare un percorso di degustazione capace di far conoscere al consumatore la grande varietà di questo mondo e permettere al cliente di scegliere ogni giorno un caffè differente da assaggiare.
Un ulteriore Mahlkönig EK43S è dedicato alla macinatura dei caffè per l’estrazione con metodi alternativi all’espresso: Chemex, V60, Aeropress e Batch brew. Tutti metodi di estrazione che restituiscono una bevanda diversa dall’espresso, da consumare lentamente, vivendo il caffè in modo più rilassato e attento. Proprio nel campo delle estrazioni in filtro è stata compiuta una scelta innovativa: una macchina “Poursteady”, tipicamente utilizzata per facilitare i baristi nell’estrazione di caffè in Chemex o V60, è stata posizionata al centro della sala per consentire ai clienti di estrarre il caffè in completa autonomia, dando vita a un’esperienza originale ed estremamente coinvolgente.
Tradizione, valore, e genuinità, sono alla base di un ristorante che racconta e propone le sue preziose radici culinarie, si parla spesso di identità, una parola che assume un preciso significato: autentico, caratteristiche inconfondibili, e se ci riferiamo appunto alla buona tavola ecco che in Italia l’autenticità non manca. Abbiamo visitato La Coldana uno dei luoghi del lodigiano dove la cultura culinaria c’è, ed è presente a tutto tondo.
Siamo nelle campagne del lodigiano, La Coldana è una vecchia cascina ristrutturata con gusto e raffinatezza, il suo tratto rustico la rende ancora più accogliente, donandole un’atmosfera riservata senza troppo lustro.
Alessandro Ferrandi e Fabrizio Ferrari padri fondatori, e amici da una vita, hanno dato vita ad un meraviglioso progetto, unire la passione per il buon cibo al suo alleato migliore: il vino e lo champagne. Quale connubio perfetto per sigillare un luogo che rappresentasse gusto e solida tradizione. Certamente in chiave contemporanea, la bellezza e l’avanguardia hanno un peso importante, e oggi la tradizione viene servità con cura. Un esempio concreto è la scelta di non utilizzare più du 5 ingredienti per piatto, poche trasformazioni che esaltino gusto e riconoscibilità dei sapori.
Il menù accoglie una ventina di piatti che sposano stagionalità e freschezza e a cui si affiancano periodicamente fuori carta dedicati in particolare alle primizie (Porcini, tartufo etc.). Da Febbraio 2021 la cucina è guidata da Alessandro Pometti, giovane trentenne di formazione e tecnica per lo più è cresciuto facendo esperienze al “Trussardi alla Scala” e da Christian Tetedoie a Lione, oltre ad alcune stagioni in diverse località di villeggiatura.
Perle Preziose
Una menzione di tutto rispetto va alla cantina, non è certamente comune trovare oltre 600 etichette tra le quali una sessantina di Champagne, l’Italia è rappresentata con tutte le sue regioni e ne è la protagonista, ovviamente insieme alla Francia. Riserve e bottiglie di annate prestigiose, primeggiano lasciando ogni appassionato stupito nel trovarle in lista. Può essere un luogo dove poter far crescere la propria passione anche da semplici amanti del vino, la qualità è per tutti, e dev’essere distribuita, col giusto approccio e curiosità. Periodicamente vengono organizzate eventi e serate di degustazione sempre a numero abbastanza ristretto per esaltare l’esperienza e l’opportunità di approfondimento da parte degli ospiti.
Pizza e Pizze
PizzaLab è uno spazio accanto al ristorante dedicato alla pizza classica e contemporanea che ha come fondamenta due impasti leggeri e digeribili, entrambi con una bassissima % di lievito. Le farciture tendono ad esaltare e ad assecondare la stagionalità e la purezza degli ingredienti.
La Coldana
via privata del Costino – Lodi / Tel: 0371 431742 /
Chiuso lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo
Anche quest’anno dal 7 al 21 dicembre in sedici pasticcerie di Milano si potrà lasciare un panettone “in sospeso”, un gesto di solidarietà a coloro che hanno molto meno.
L’iniziativa viene promossa dall’Associazione no-profit, e anche quest’anno patrocinata dal Comune di Milano, ha infatti lo scopo di raccogliere e donare panettoni a persone in stato di indigenza, emarginazione o solitudine nella città di Milano per consentire loro di celebrare il Natale con il dolce della tradizione.
L’Associazione Panettone Sospeso coinvolge alcune fra le pasticcerie più rinomate o storiche del capoluogo meneghino. (16 insegne per un totale di 26 punti vendita) chiunque potrà così acquistare un panettone e lasciarlo “già pagato” in attesa di essere donato a chi è meno fortunato. Per ogni panettone lasciato “in sospeso”, le pasticcerie ne aggiungeranno un altro, raddoppiando così la donazione effettiva.
Alla vigilia di Natale tutti i “panettoni sospesi” verranno consegnati ai Custodi Sociali del Comune di Milano, operatori sociali attivi nei vari Municipi e quindi ben informati su situazioni di fragilità o precarietà riguardanti anziani, minori, giovani e adulti, e a Casa Jannacci, la Casa dell’Accoglienza in Viale Ortles che offre assistenza ai senza fissa dimora.
“Sosteniamo con convinzione – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè – l’iniziativa del Panettone Sospeso che è ormai diventata un appuntamento fisso, un regalo con cui Milano fa sentire la sua vicinanza a chi ha più bisogno anche durante le festività natalizie. A
Come l’anno scorso, anche chi non vive a Milano potrà sostenere l’Associazione e lasciare il proprio contributo “a distanza” mediante una donazione sul sito panettonesospeso.org: il denaro raccolto verrà poi “trasformato” in panettoni. Un gesto virtuale che diventerà solidarietà reale.
“Lo scorso Natale – spiegano Gloria Ceresa e Stefano Citterio, ideatori e fondatori dell’Associazione Panettone Sospeso – la generosità delle molte persone che hanno contribuito alla raccolta ci ha consentito di donare quasi 3.000 panettoni, praticamente raddoppiando il quantitativo della prima edizione nel 2019.
Ecco le pasticcerie dove si potrà donare il “panettone sospeso”:
La solidarietà è capace di dare a chi la riceve un grande abbraccio, fare del bene supplisce ad una mancanza in favore di chi ha meno, esso porta più amore in colui che dà, come a colui che riceve.
E, per ultimo, ma non ultimo direi (E’ nel dare che riceviamo, “Francesco D’assisi”).
Per info e donazioni www.panettonesospeso.org
Si parla di tartufo e vino, e la regola giusta da seguire, l’accostamento al più prezioso dei funghi esistente, perché è di questo che si tratta, (fungo sotterraneo, ipogeo), non vanta un ordine fisso sul vino da destinare per amplificare il suo ricercato sapore, e al tal proposito vogliamo approfondire diverse scuole di pensiero sulla tipologia che vince l’accoppiata, “rosso, bianco, o bollicine,” possono essere perfetti duetti nel repertorio culinario.
Innanzi tutto c’è da ricordare che le differenze tra il tartufo nero e il tartufo bianco sono definite dall’aroma ben precisa, quindi bisogna fare molta attenzione a non sovrastarli. Famosi sono i tartufi bianchi di Alba e di Acqualagna, ma in pochi sanno che sull’appennino calabro-lucano si scovano degli eccellenti tartufi bianchi.
Di tartufi c’è ne sono di diversi, estivi, autunnali, scorzoni, il famoso tartufo nero pregiato di Norcia. Ma vediamo nello specifico come abbinare il vino al tartufo nero e al tartufo bianco.
Tartufo Nero
Se il tartufo nero viene utilizzato per i primi piatti, l’abbinamento più azzeccato è un vino di media corposità, se invece ci orientiamo in dei secondi piatti i vini strutturati e longevi si sposano con più armonia.
Ad esempio, potrebbero risultare perfetti dei vini rossi come il Barolo, un Pinot Nero, un Nebbiolo delle Langhe, un Taurasi Campano, un Bordeaux. Nel caso vogliate abbinare al tartufo nero un buon vino bianco, potrete optare per un buon Roero Arneis, del Riesling di Abbazia di Novacella, e del Soave di Bertani.
Tartufo Bianco
Vediamo il più amato tra i tartufi, quello Bianco pregiato, prevalentemente a crudo, carni, pasta e risotti sono le pietanze dove trova la sua connotazione perfetta, gli accostamenti? Vediamoli:
Vini dal bouquet delicato, rosso o bianco che sia, non deve rovinare l’aroma del tartufo, in questo caso, potrebbero essere un Barolo, un Dolcetto d’Alba, uno Chardonnay delle Langhe, un Cabernet franc longevo. Se decidiamo di abbinare un bianco noi consigliamo un Gewurztraminer, e vini bianchi dell’Etna.
Nelle mie preferenze che si abbinano al meglio al tartufo bianco che sia al nero sono quelli a base di Nebbiolo affinati, morbidi e corposi, in modo da lasciare intatto l’aroma pregevole del tartufo.
E le bollicine? Bene in Francia così come in Italia, meno frequente però, c’è l’abitudine di abbinare al tartufo bianco lo Champagne, o degli eccellenti Franciacorta. Personalmente avendo provato l’effetto dell’anidrite carbonica che pulisce il palato la sensazione è stata piacevole, ma va sicuramente da persona a persona.
Magari potete provare se non l’avete ancora fatto…
Per celebrare il mese della vendemmia e uno dei vini più eccellenti del mondo, Byblos Art Hotel Villa Amistà, hotel 5 stelle lusso nel cuore della Valpolicella, ha creato Amarone Flavours, un pacchetto pensato per vivere un weekend da favola nella splendida villa veneta del XVI secolo, un raffinato parco settecentesco circonda la villa insieme in un gioco di fontane in marmo e spettacoli d’acqua. Il designer Alessandro Mendini, le ha dato nuovo vigore attraverso i suoi interventi di ristrutturazione in chiave moderna. Un hotel e un museo contemporaneamente che mettono in fusione le ultime tendenze di arte e design.
La proposta prevede due pernottamenti in camera doppia con prima colazione e una cena per due persone al Ristorante Amistà (1 stella Michelin) a tema “Valpolicella e Ricordi”, menu di quattro portate creato dallo Chef Mattia Bianchi per esaltare, tra ricerca e tradizione, i sapori delle terre che hanno ispirato la storia d’amore più famosa del mondo.
Per gli ospiti è riservata una speciale degustazione in una prestigiosa cantina della Valpolicella con transfer gratuito organizzato dell’Hotel, mentre per concludere l’esperienza in totale relax, nel pacchetto è compreso l’accesso di un’ora in esclusiva al centro benessere “ESPACE BYBLOS”. Disponibile fino al 28 dicembre 2021
E la bellezza di un luogo ci cattura, e l’eccellenza di un vino ci accarezza, e i secoli di un vitigno insegnano, e l’esperienza del buono resta, resta sempre…
Byblos Art Hotel Villa Amistà
via Cedrare, 78 | Corrubbio di Negarine (Verona)