Filicori Zecchini e i panettoni dei 5 maestri della pasticceria

Filicori Zecchini, una delle più antiche torrefazioni italiane, ha selezionato 5 grandi Maestri del Panettone per dare la possibilità di pre-ordinare il proprio dolce preferito, che sarà consegnato a dicembre appena sfornato!

 

Bologna, 25 ottobre 2023 – Dalle due torri al mondo: una storia di passione per la qualità nata nell’ottobre del 1919 quando Aldo Filicori e Luigi Zecchini aprirono una bottega di caffè, in pieno centro storico di Bologna. Il loro obiettivo era offrire la migliore qualità possibile, quella “senza compromessi”. Primo passo la ricerca delle migliori varietà di caffè verde e lo studio di una tostatura sempre perfetta. Il loro sogno si è realizzato, Filicori Zecchini è un caffè diffuso e apprezzato da consumatori, baristi, pasticceri e chef in tutto il mondo: il marchio è oggi presente in 43 paesi.

La stessa passione per la qualità ha visto l’azienda impegnata anche in importanti collaborazioni con il mondo dell’alta pasticceria: al fianco delle più prestigiose organizzazioni di settore (Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Federazione Internazionale di Pasticceria

Gelateria Cioccolateria, Compait) e delle migliori scuole di formazione al fine di incentivare i giovani talenti e promuovere l’alto valore della Pasticceria Italiana. A Natale 2023, per offrire la possibilità di degustare un panettone di alta pasticceria appena sfornato, Filicori Zecchini ha selezionato grandi maestri pasticceri: Denis Dianin, Tommaso Foglia, Salvatore Gabbiano, Paolo Griffa e Luca Montersino. E promosso una campagna di pre-ordine terminerà il 1° dicembre. Per garantire il massimo della freschezza questi prodotti artigianali di Alta Pasticceria verranno preparati nei primi giorni di dicembre e spediti in tempo per il Natale. Dalla classica ricetta con uvetta e canditi, che affonda le sue radici nel “Pan del Ton” della tradizione Milanese alle infinite versioni di alta pasticceria proposte dai maestri pasticceri: una vasta selezione di gusti per soddisfare ogni palato. I 5 maestri pasticceri selezionati sono veri artisti nella creazione di panettoni straordinari.

Ogni panettone è il risultato di anni di ricerca, esperienza e passione per la pasticceria tradizionale italiana, per garantire un gusto autentico e irresistibile. I panettoni sono il regalo ideale per amici, familiari e colleghi. Confezionati con cura in eleganti scatole regalo, sono pronti a essere consegnati come un dono che esprime affetto e celebra l’amore per la tradizione natalizia italiana.

BIOGRAFIA DEI MAESTRI

Denis Dianin

Pasticcere di fama internazionale, Denis Dianin nasce e cresce in provincia di Padova. Dopo un percorso di studi e lavoro nel campo dell’automazione industriale e robotica, capisce che la sua vera passione è la pasticceria, così si rimette a studiare: la chimica per l’utilizzo dei lieviti, le materie prime essenziali per il mondo della pasticceria, partendo dal confronto con i mulini della sua zona per conoscere la struttura delle farine.

Tommaso Foglia

Noto al grande pubblico televisivo-gastronomico per essere dal 2022 uno dei giudici di Bake-off Italia, Tommaso Foglia è nato a Nola (Na) nel 1990 e deve la sua grande passione per i lievitati all’infanzia trascorsa nel panificio di famiglia. Ancora minorenne, nel 2007, si trasferisce a Sant’Agata Sui Due Golfi per entrare nella celebre cucina del Don Alfonso 1890, 2 stelle Michelin; poi passa al Ristorante. Baby a Roma e Le Sirenuse di Positano, in cui si occupa della pasticceria. Nel 2011 torna a Sant’Agata Sui Due Golfi come pastry chef presso Maison Iaccarino. Da lì si mette in viaggio: prima è a La Mamounia Palace Hotel di Marrakech, poi negli Emirati Arabi per l’apertura del Don Alfonso Dubai, al Wiltshire presso il Whatley Manor, in Irlanda presso il due stelle Michelin Patrick Guillbaud. Torna in Italia, nel 2017, e precisamente presso il Ristorante I Portici, una stella Michelin. Nel 2018, si sposta a Lavello, presso San Barbato Resort di Lavello, dove è Executive Pastry chef. Numerosi sono i premi e le menzioni guadagnati grazie al suo talento: è Premio Emergente Pastry Chef 2020 under 30, poi Maestro dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Primo posto al 1° Trophée international du café gourmande (12 novembre 2021) e pasticciere dell’anno per la Guida Pasticceri & Pasticcerie 2022 del Gambero Rosso.

Salvatore Gabbiano

Estro e passione partenopea, grande dedizione e impegno: sono questi gli ingredienti che caratterizzano il percorso di successo di Salvatore Gabbiano nel mondo dell’alta pasticceria. Dal 1994 fa parte dell’Associazione Pasticcieri Napoletani. Nel marzo del 2006 raggiunge uno dei più ambiti traguardi per un pasticcere in Italia: è tra i maestri della prestigiosa Accademia Maestri Pasticceri Italiani. In TV partecipa a La vecchia fattoria, Festa italiana, 30 ore per la vita, La vita in diretta. Nel 2004 è nella squadra di pasticceri che dà vita al Presepe in cioccolato più grande del mondo per Eurochocolate Christmas di Napoli.

Ha una vera passione per i grandi lievitati, che lo porta a competere e vincere in numerose occasioni. Nel 2015 a Torino partecipa a “Una mole di panettoni” e vince il primo premio per miglior panettone creativo. Nel marzo 2016 partecipa a “La primavera è dolce”, primo evento sulla Colomba, organizzato da Stanislao Porzio, e vince il primo posto come “Migliore Colomba Tradizionale”. Nel 2016 entra a far parte del gruppo di pasticceri di “Notte dei maestri del Lievito Madre” che ha l’obiettivo di destagionalizzare il panettone di qualità, per renderlo disponibile in ogni periodo dell’anno. A ottobre del 2019, durante Host Milano, riceve il “premio della critica” come miglior panettone del Mondo, in occasione della prima edizione del “Panettone World Championship.

Paolo Griffa

Piemontese, giovanissimo e con un percorso di grandi successi nel mondo della cucina, quello che forse non tutti sanno si Paolo Griffa è che ha iniziato la sua carriera nel mondo della cucina proprio con i dolci.

Ricerca costante, molti viaggi, curiosità e tanto studio delle tecniche, abbinamenti di sapori e consistenze, grande attenzione per il dettaglio ma anche tanta voglia di giocare e stupire sono questi gli ingredienti che mette nella sua pasticceria. E da questi parte per dare vita, nel 2022 ad Aosta, Al Caffè Nazionale il progetto di ristorazione e pasticceria di Paolo Griffa, che tra gli innumerevoli riconoscimenti è anche Maestro dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani.

La sua passione però ha origini molto lontane, inizia come aiutante di mamma e nonna, si forma all’Istituto alberghiero Giovanni Giolitti di Torino, si diploma con il massimo dei voti e così si guadagna l’accesso alle cucine del Combal.Zero a Rivoli, poi lo Chateaubriand a Parigi, Studio a Copenhagen. Appena maggiorenne è già sous chef al Piccolo Lago, due stelle Michelin sul lago di Mergozzo. Poi in Francia a Chaudes-Aigues dove entra a far parte della brigata di Serge Vieira, due stelle Michelin. Entra nel team Bocuse d’Or Australia per la finale 2017. Nello stesso anno si sposta a Courmayeur e due anni dopo, nel 2019, arriva la prima stella Michelin.

Luca Montersino

Un percorso eclettico e ricco di successi. Luca Montersino è stato chef presso noti ristoranti, consulente di molte aziende, docente e direttore didattico, personaggio televisivo, food manager e autore di 22 libri di cucina di grande successo. La sua carriera è caratterizzata da tenacia, impegno instancabile e un’ineguagliabile passione per la qualità, valori che condivide con Filicori Zecchini, di cui è Brand Ambassador dal 2021. In pasticceria è un innovatore: nel 2004 ha aperto ad Alba il suo primo laboratorio, “Golosi di Salute”, anticipando il concetto di pasticceria salutistica, adatta a tutti, una golosa pasticceria del “senza”. Negli stessi anni diventa protagonista di numerosi programmi televisivi, tra cui “Peccati di Gola” e “Accademia Montersino,” trasmessi su Alice TV. La sua capacità di comunicare e trasmettere la sua passione per la cucina lo ha reso un volto familiare nelle case degli spettatori e un punto di riferimento per appassionati di gastronomia in tutto il mondo. Nel 2020, insieme a Romina Imbrescia, sua collaboratrice e socia, ha lanciato “ lucamontersino.com,” la prima web school interattiva al mondo. Questa innovativa piattaforma consente a professionisti e amatori di accedere ai suoi corsi e di apprendere da uno dei maestri della cucina e della pasticceria in modo interattivo e coinvolgente.

L’AMARO ST. HUBERTUS SI PRESENTA CON UN NUOVO PACK

Il 27 luglio, presso il Relais Fiocco di Neve di Limone Piemonte, è stato presentato il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus. Si tratta di un cambio look che mantiene intoccate tutte le caratteristiche e la storia di questo distillato così indissolubilmente legato alla montagna

L’AMARO ST. HUBERTUS SI PRESENTA CON UN NUOVO PACK: L’iconico Amaro della distilleria Bordiga cambia il vestito ma non l’anima, che resta saldamente legata alla montagna in cui nasce, e si lancia in importanti collaborazioni.

Il 27 luglio, presso il Relais Fiocco di Neve di Limone Piemonte, è stato presentato il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus. Si tratta di un cambio look che mantiene intoccate tutte le caratteristiche e la storia di questo distillato così indissolubilmente legato alla montagna

 

Un Amaro Riserva che nasce da un’antica ricetta data in regalo da un amico cacciatore Alpino al Cavalier Pietro Bordiga – raccontano Claudio Arneodo e Riccardo Molinero, due dei titolari della distilleria dal 2009 – Non a caso, il simbolo dell’amaro, anche nel suo nuovo packaging, è un camoscio, animale alpino per eccellenza, che vive sopra i 2500 metri d’altitudine nutrendosi proprio di quelle essenze che ritroviamo nel St. Hubertus”.

https://www.velier.it/it/liquori/1775-bordiga-amaro-st-hubertus.html

 

Il nuovo pack di St. Hubertus

La nuova bottiglia dell’Amaro St. Hubertus nasce dalla voglia di valorizzare un prodotto importante senza perdere di vista la sostenibilità che permea tutti i prodotti di Bordiga.

La bottiglia, infatti, è fatta con vetro 100% riciclato e certificato che arriva solo dalle campane del vetro, quello che tutti noi contribuiamo a salvare con il nostro impegno quotidiano. Ne è testimonianza il colore azzurro non sempre uniforme della bottiglia dato dalle bottiglie di colore più chiaro e più scuro fuse insieme. Anche la leggera differenza che si può percepire fra una bottiglia e l’altra sono testimonianze del vetro riciclato.

L’etichetta, invece, nasce in continuità con quella precedente, con il camoscio nel suo ambiente naturale su carta ruvida che da matericità e presenza al prodotto con la scritta St Hubertus in lamina ramata che impreziosisce il prodotto. Un design, da oggi ancora più elegante e al passo coi tempi per valorizzare ulteriormente un amaro premium e naturalmente senza limiti.

St. Hubertus: la montagna in un Amaro

Fin dai tempi del Cavalier Pietro Bordiga, l’attenzione alla qualità delle materie prime è stata un punto fermo sul quale la distilleria ha costruito man mano i suoi successi, continuando negli anni la stessa filosofia fino a oggi.

Tra le sue botaniche ci sono componenti balsamiche come la menta piperita, i licheni e l’achillea. “Le componenti amare, invece, sono dettate da due tipi di genziane spontanee montane. La prima è la lutea, che viene raccolta in autunno e di cui si utilizza la radice. La seconda è la gentiana acaulis, ovvero la classica genzianella dai fiorellini blu, che si raccoglie in primavera e di cui si utilizzano proprio i fiori”, raccontano Arneodo e Molinero. Le altre botaniche presenti nell’amaro sono rigorosamente segrete, “Però possiamo dirvi perché le erbe di montagna sono notoriamente più profumate. È questione di genetica e sopravvivenza, l’unico modo per attrarre gli insetti necessari per la loro riproduzione”.

Tutte le botaniche sono raccolte a mano dai montanari, e insieme all’acqua alpina sono le basi da cui i maestri distillatori di Bordiga partono per produrre il St. Hubertus – oltre a tutti gli altri prodotti che hanno reso celebre la distilleria: amari, vermouth e gin. Le fasi successive di produzione comprendono l’infusione delle botaniche in alcol e infine la distillazione.

Il risultato di questo processo accurato è un amaro dal sorso intenso e insieme elegante: un insieme armonico in cui la potenza alcolica dei suoi 38 gradi non sovrasta in alcun modo il perfetto equilibrio tra la parte balsamica e le componenti amare, che si fondono in un finale di grande persistenza.

L’Amaro St. Hubertus, con il suo carattere così schiettamente montano, è perfetto come fine pasto, ma funziona anche come aperitivo inconsueto, magari con ghiaccio, e può regalare grandi sorprese in miscelazione, dove da qualche anno l’utilizzo degli amari è sempre più di tendenza.

St. Hubertus: le sponsorizzazioni 

Slow Food, Golosaria e Cheese Hunter: Una Sponsorizzazione per Valorizzare le Tradizioni 

St Hubertus è lieto di annunciare anche una preziosa collaborazione con le principali associazioni legate al mondo dell’enogastronomia, entrambi con l’obiettivo di promuovere il cibo di qualità e sostenibile.

Sarà infatti Partenr di Slow Food, il movimento internazionale per la salvaguardia e la valorizzazione delle tradizioni alimentari premiando i vincitori delle Chiocciole – che si prefiggono di promuovere e tutelare l’importante patrimonio culturale – con una bottiglia di Amaro St Hubertus più un premio speciale che verrà consegnato in occasione della cerimonia ufficiale il 23 ottobre.

E non ultimo, St Hubertus vedrà l’inserimento di una campagna pubblicitaria attraverso i bill board nel filmato “Cheese Hunter” – La Nuova Avventura Cinematografica di Il Gambero Rosso – l’autorevole guida enogastronomica riconosciuta a livello internazionale.

Aria di Festa: La 37esima edizione del Prosciutto di San Daniele

La 37esima edizione di ‘Aria di festa la kermesse enogastronomica organizzata dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ritorna ad animare la città di San Daniele del Friuli. Tutto avrà inizio dal 30 giugno al 3 luglio 2023

Si assisterà alle innumerevoli masterclass, laboratori, visite guidate, attività dedicate alla promozione del Prosciutto di San Daniele, una fusione che sottolinea la cultura immensa del nostro paese,dove si agggiungerà come  protagonista l’arte musicale.

I prosciuttifici apriranno le porte degli stabilimenti di produzione con visite guidate; mentre il centro storico della cittadina di San Daniele sarà teatro di assaggi enogastronomici a valorizzazione di questa DOP.
San Danieleprosciuttificio
San Daniele
prosciuttificio
Aria di Festa 2023 si affianca anche a Folkest che per i suoi 45 anni di attività ritorna nel suo luogo di nascita, San Daniele del Friuli. Un evento dedicato agli artisti europei emergenti nel campo della world music e che si inserisce all’interno di Aria di Festa come aggregatore di eccellenze.  Nei quattro giorni all’interno della cultura: musica, show, mostre, incontri,  lanceranno la cittadina attraverso una visione internazionale: Folkest è infatti tra i fondatori della nuova piattaforma europea UpBeat per promuovere l’incontro fra artisti e operatori internazionali.

Il palinsesto di tutte le attività è disponibile online sul sito www.ariadifesta.it

Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene

Il vino è parte integrante della nostra cultura; antichissima bevanda la cui produzione nel corso dei millenni è stata migliorata grazie allo studio, alla sperimentazione e alla ricerca dell’uomo. La coltura della vite ha forgiato paesaggi, ha creato culture locali, definito comunità e proiettato l’Italia nel mondo. Durante Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene gli ospiti saranno accolti in uno spazio ideato per consentire di approfondire i molti aspetti che il mondo enologico offre ai suoi appassionati e ai sempre più numerosi curiosi.

Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene  il primo Festival della letteratura del vino

Sabato 6 e domenica 7 maggio, al Castello San Salvatore a Susegana si inaugurerà il primo Festival della letteratura del vino.

Manca solo una settimana al via di Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene, il primo festival della letteratura del vino. La manifestazione, aperta al pubblico, darà spazio a incontri con gli autori, banchi d’assaggio con i produttori, masterclass ma anche spettacoli di video proiezioni e mostre sulle diverse declinazioni del tema enologico.

Il vino è parte integrante della nostra cultura; antichissima bevanda la cui produzione nel corso dei millenni è stata migliorata grazie allo studio, alla sperimentazione e alla ricerca dell’uomo. La coltura della vite ha forgiato paesaggi, ha creato culture locali, definito comunità e proiettato l’Italia nel mondo. Durante Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene gli ospiti saranno accolti in uno spazio ideato per consentire di approfondire i molti aspetti che il mondo enologico offre ai suoi appassionati e ai sempre più numerosi curiosi.

Con Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene vogliamo proporre un modo più ampio e coinvolgente di proporre il nostro prodotto” annuncia Elvira Bortolomiol presidente del Consorzio di Tutela “Si tratta di un evento che prende spunto dalla presentazione dell’ultima annata del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG per condurre il visitatore in un percorso appassionante nel mondo del vino. Attraverso gli incontri con gli autori e i loro libri, con i produttori di Conegliano Valdobbiadene, con le immagini, che useremo in varie modalità per raccontarne le molteplici sfaccettature, i visitatori avranno l’occasione di farsi sorprendere dai molteplici spunti di approfondimento e intrattenimento che siamo certi li coinvolgeranno”.

“Co(u)ltura è un’occasione straordinaria per vivere il vino nella sua dimensione migliore, quella culturale” commenta Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere. “È la prima volta che un Consorzio decide di andare oltre la dimensione promozionale del proprio vino per restituire al pubblico occasioni di riflessione autoriale, grazie all’incontro con scrittori, giornalisti e saggisti di chiara fama. I visitatori potranno alternare sessioni di assaggio a presentazioni di libri a tema eno-gastronomico, per uscirne arricchiti non solo nei sensi, ma anche nell’intelletto. D’altronde siamo convinti che l’arma migliore contro le campagne proibizioniste sia quella della cultura, che insegna a bere con la testa”.

I visitatori e gli appassionati di vino potranno trascorrere un intero fine settimana tra incontri con i nomi più autorevoli dell’enologia italiana come l’agronomo Attilio Scienza e Luigi Moio, presidente dell’OIV; i critici più noti come Daniele Cernilli. Non si tralasceranno gli aspetti di marketing con Slwaska Scarso né i nomi e volti più evocativi del settore come Sandro Boscaini.

I libri e i loro autori insieme a esperti del settore, ai produttori di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG saranno l’espediente per far scoprire ai consumatori italiani e stranieri che il vino non è solo un prodotto che consumiamo ma espressione culturale in senso lato, passione, fatica, allegria, condivisione. Per questo l’evento si arricchisce anche di due mostre, una dedicata ai manifesti pubblicitari del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso che racconta come fino alla prima metà del ‘900 si promuoveva il vino; una mostra immersiva che si snoderà in alcune sale del Castello dalle 21 di sabato 6 maggio, in cui le il visitatore sarà letteralmente immerso tra i filari e le storie del territorio.

Inoltre, gli ospiti potranno godere dell’animazione musicale dei DJ Set ClubVeriDisQuo sabato 6 dalle 15 alle 21 e Dj Macca e Zizza domenica 7 dalle 14 alle 19

Infine, protagonista della serata di sabato 6 maggio sarà il video mapping proiettato nella magnifica corte del Castello San Salvatore, per un racconto della storia del Consorzio di Tutela, che si snoda tra incantato del passato e sogno del futuro.

Per il programma completo, le indicazioni su come raggiungerci e come prenotare le masterclass visitate il sito. www.coulturafestival.it

I Concerti da gustare: “Ti spiego Beethoven con un cioccolatino”

I Concerti da gustare: “Ti spiego Beethoven con un cioccolatino” I concerti da gustare, gli appuntamenti nati dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam

I Concerti da gustare: “Ti spiego Beethoven con un cioccolatino” I concerti da gustare, gli appuntamenti nati dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam

 I Concerti da gustare, novità assoluta della programmazione 2022/2023 dell’Orchestra Sinfonica di Milano, sono imperdibili avventure “sinestetiche” che accostano l’ascolto della musica sinfonica alla degustazione delle creazioni di Ernst Knam, Creative Partner dell’Orchestra Sinfonica di Milano per la Stagione 2022/2023, che inaugura la volontà della Fondazione di affiancarsi ogni anno a soggetti non appartenenti al panorama musicale per contaminare e lasciarsi contaminare, includere e lasciarsi includere.

Un accompagnamento, passo dopo passo, insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano diretta dal M. Ruben Jais, tra le pagine della partitura della Settima Sinfonia di Beethoven. Ad assaporarne i segreti attraverso la degustazione di una selezione di praline proposta e illustrata da Ernst Knam.

 

Così, sabato 25 marzo alle ore 18, Ernst Knam e l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Ruben Jais “spiegano Beethoven con un cioccolatino”. Co-protagonista di questo imperdibile appuntamento (insieme alle deliziose creazioni dello Chef Ernst Knam) sarà la Sinfonia n.7 in La Maggiore op.92, una delle più amate dal pubblico e dai musicisti, capolavoro senza tempo, una delle vette inusitate del sinfonismo di tutti i tempi. Richard Wagner la definirà come “un’apoteosi della danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni ideali”, in cui ogni movimento è una gemma preziosa del repertorio.

Si pensi in particolare all’Allegretto, vetta inesplorata d’invenzione melodica, che sembra una marcia funebre ma che una marcia funebre non è. Capolavoro assoluto e fonte d’ispirazione per lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam, che, dopo una riflessione “musical-gastronomica” col Direttore Ruben Jais, rende attraverso la sua arte ciascuno dei movimenti di questa pagina sinfonica, offrendo al pubblico una dolcissima corrispondenza tra i quattro tempi della sinfonia e quattro sue creazioni pensate ad hoc, un poker di praline da leccarsi i baffi.

Un’esperienza sensoriale a 360 gradi: oltre ad essere travolti dall’ascolto, il pubblico viene deliziato dal profumo e dal gusto del miglior cioccolato firmato Knam.

Chef Ernst Knam
Chef Ernst Knam

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Forme, il nuovo fine dining di Brescia

Forme: il nuovo Ristorante di Brescia

La cucina del nuovo ristorante è stata affidata alla chef Arianna Gatti. Trova spazio in un’antica corte, è stato inaugurato il 26 gennaio e propone una cucina basata sulla tradizione italiana i cui piatti sanno far dialogare il territorio bresciano con l’Abruzzo, terra d’origine della chef.

Giovedì 26 gennaio è stato inaugurato Forme, il nuovo fine dining di Brescia che vede a capo della cucina la chef abruzzese Arianna Gatti. Aperto a cena dal mercoledì alla domenica e a pranzo il sabato e la domenica, il ristorante deve il suo nome alla presenza di oggetti di design all’interno delle sale del locale e al paese di origine della chef Gatti, situato in provincia de L’Aquila.

 

Arianna Gatti, classe 1991, è originaria di Forme, un piccolo paese incastonato nel cuore dell’Abruzzo. Dopo un periodo di formazione nella capitale, nel 2013 Arianna Gatti si è diplomata al 18° Corso Superiore di Cucina Italiana di ALMA. Nello stesso anno ha svolto uno stage nelle cucine dell’Hotel Tosco Romagnolo a Bagno di Romagna (FC) e ha poi prestato servizio nel ristorante dei fratelli Leoni a Bologna. Nel dicembre 2013 è giunta a Brescia ed è entrata a far parte della brigata del Miramonti l’Altro, il ristorante due stelle Michelin di Concesio, dove ha presto ottenuto il ruolo di sous-chef. Grazie al suo talento, nel 2020, la chef Gatti è stata insignita del premio “Migliore sous-chef” dalla guida Identità Golose.

 

 

Forme_Aperitivo_arrosticini_crediti Nicolò Brunelli
Aperitivo_arrosticini

 

Ispirata alla grande tradizione italiana, la cucina di Forme è basata sulla stagionalità e sull’impiego di materie prime italiane. È quindi una cucina lontana dalle mode culinarie del momento. I piatti della chef Gatti, realizzati con tecniche funzionali, presentano sapori riconoscibili, ricchi e caratterizzati da impiattamenti dal design ricercato. Il menu, oltre che dalla carta, è incentrato su due percorsi degustazione con portate che nascono dall’idea di far dialogare i sapori del territorio abruzzese con quello bresciano.

 

 

Forme_Spiedo di lumache, guanciale, taco di verza
Spiedo di lumache, guanciale, taco di verza

Forme si trova all’interno di una corte ristrutturata risalente all’Ottocento immersa nel verde, situata nella prima zona agricola a sud del centro cittadino di Brescia. In quanto spazio polifunzionale, la corte ospita il quartier generale di Atena, una società, proprietaria del ristorante, specializzata nella formazione per aziende, privati e professionisti.

Accanto al ristorante della chef Gatti trova spazio Sottoforme Bistrò, il locale, aperto a pranzo dal lunedì al venerdì, studiato per situazioni informali e per una clientela business. Forme e Sottoforme Bistrò, inoltre, sono presentati al pubblico sotto il cappello di Atena Multi Forme che include le attività dedicate all’organizzazione di eventi.

 

 

Forme_Chef Arianna Gatti
Forme Chef Arianna Gatti

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TheFork Veganuary 2023

Se parliamo di ristoranti, il 73% dei rispondenti tra chi si è dichiarato onnivoro, si mostra propenso a provare indirizzi vegetariani, contro un 13% di preferenze per i vegani. Diventa sempre più importante per il settore arricchire il proprio menù con proposte non onnivore: il 26% degli intervistati ordina spesso o sempre piatti privi di derivati animali, un dato destinato a crescere se si guarda ai food trend del prossimo anno.

Il 1° gennaio è partita una nuova edizione di Veganuary 2023, la challenge internazionale lanciata per la prima volta nel 2014 nel Regno Unito che invita le persone a provare un’alimentazione vegana per i 31 giorni di gennaio. Nel 2022 oltre 620.000 persone da tutto il mondo hanno partecipato all’iniziativa, in particolare l’Italia si è posizionata al 5° posto per numero di iscrizioni – seconda solo alla Germania tra i Paesi europei – e Milano al 3° posto tra le città dopo Santiago e Londra.

Oltre 45 aziende hanno sostenuto la challenge lo scorso anno, tra queste TheFork – app leader per la prenotazione di ristoranti online – che rinnova il proprio supporto per il 2023 e lo fa coinvolgendo la sua community e i dipendenti dell’ufficio di Milano.

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PANETTONE SOSPESO 2022

Anche quest’anno nelle pasticcerie milanesi che aderiscono all’Associazione no-profit Panettone Sospeso si potrà lasciare un panettone “in sospeso” per chi non ha la possibilità di comprarlo

Anche quest’anno nelle pasticcerie milanesi che aderiscono all’Associazione no-profit Panettone Sospeso si potrà lasciare un panettone “in sospeso” per chi non ha la possibilità di comprarlo. L’iniziativa solidale, organizzata e promossa dall’Associazione omonima e patrocinata dal Comune di Milano, giunta quest’anno alla quarta edizione, è partita lo scorso 26 novembre e terminerà il 19 dicembre.

Cracco
Cracco

Destinatari della campagna 2022 saranno la Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, che l’Associazione sostiene sin dalla prima edizione del 2019, e i Custodi Sociali del Comune di Milano (attivi in tutti i nove municipi); a questi si aggiungono tre novità: Ricetta QuBì, il programma che ha l’obiettivo di contrastare la povertà infantile a Milano, Progetto Arca Onlus, che ogni giorno offre assistenza in strada, pasti caldi, cure mediche e accoglienza a migliaia di persone povere, e i City Angels, associazione di volontariato fondata nel 1994 a Milano da Mario Furlan che aiuta i senzatetto e contrasta il crimine.

Le modalità per donare rimangono invariate: chiunque potrà acquistare un panettone nelle pasticcerie coinvolte (14 insegne per un totale di 26 punti vendita) e lasciarlo “già pagato” in attesa di essere recapitato a chi è meno fortunato. Per ogni panettone lasciato “in sospeso”, le pasticcerie ne aggiungeranno un altro, raddoppiando così la donazione effettiva.

 

Cake l'Hub
Cake l’Hub

Anche quest’anno chi non vive a Milano potrà sostenere l’Associazione e lasciare il proprio contributo “a distanza” mediante una donazione sul sito www.panettonesospeso.org: il denaro raccolto verrà poi “trasformato” in panettoni. Un gesto virtuale che diventerà solidarietà reale. Un’altra novità introdotta riguarda la possibilità per le aziende di optare per un regalo solidale sostenendo l’Associazione Panettone Sospeso.

 

Queste le pasticcerie dove si potrà donare il “panettone sospeso”:

  1. Alvin’s (via Melchiorre Gioia 141)

  2. Baunilla (piazza Alvar Aalto, corso Garibaldi 55, via Broletto 55, Corso Italia, 11)

  3. Cake l’Hub – I Dolci del Paradiso (via Luigi Mengoni 3)

  4. Davide Longoni (via Gerolamo Tiraboschi 19, via Fratelli Bronzetti 2, via Tertulliano 68, Mercato del Suffragio – piazza Santa Maria del Suffragio, Mercato Centrale, Contrada Govinda via Valpetrosa 5)

  5. Gelsomina (via Carlo Tenca 5 e via Fiamma 2)

  6. Giacomo Pasticceria (via Pasquale Sottocorno 5)

  7. Marlà (corso Lodi 15)

  8. Martesana (via Card. G. Cagliero 14 e via Paolo Sarpi 62)

  9. Massimo 1970 (via Giuseppe Ripamonti 5)

  10. Panettone Cracco Pasticceria (Galleria Vittorio Emanuele II)

  11. Polenghi Angelo (Via Alfonso Lamarmora, 31)

  12. San Gregorio (via San Gregorio 1)

  13. Ungaro (via Ronchi 39)

  14. Vergani (corso di Porta Romana 51 e via Mercadante 17

The Martini Room: Il Format di Carico

Non solo cocktail uno slogan coniato alla perfezione per il talentuoso patron Carella, magico virtuoso ai drink, in accoppiata al giovane chef pugliese Leonardo D’Ingeo. Hanno gli occhi accessi, vispi di chi ha voglia di creare qualcosa di nuovo, attualizzando e potenziando le regole del gusto.

CA-RI-CO Il format innovativo di Domenico Carella e Lorenzo Ferraboschi

Noto al pubblico milanese continua nella sua ricerca di innovazione dedicata al gusto, sono consolidati i suoi abbinamenti “piatto-cocktail” che hanno risposto alla voglia di accompagnare un cocktail alla cena, concetto non propriamente facile da concretizzare, visto le enormi differenze organolettiche degli alcolici o dei distillati, rispetto al vino.

Non solo cocktail uno slogan coniato alla perfezione per il talentuoso patron Carella, magico virtuoso ai drink, in accoppiata col giovane chef pugliese Leonardo D’Ingeo. Hanno gli occhi accessi, vispi di chi ha voglia di creare qualcosa di nuovo, attualizzando e potenziando le regole del gusto.

Creare un menù che preveda in abbinamento i cocktail è una vera e propria sfida, esiste la regola: il cocktail non deve mai sovrastare il sapore della materia prima, si tratta più di un accostamento delicato, accurato, ha dietro formazione e metodo, due principi che danzano sulla sintonia dei sapori dei cocktail in contrasto all’abbinamento degli ingredienti che non hanno nulla in comune.

 

 “The Martini Room”.
“Martini Cockctail”.

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Nascce il Biodistretto di Conegliano Valdobbiadene

Un percorso virtuoso quello del biologico che ha portato, negli ultimi anni, ad assistere ad un forte impegno da parte delle aziende comprese nei 15 comuni dell’area di Conegliano – Valdobbiadene, tanto che oggi si contano 156 aziende certificate biologiche delle quali:

Il territorio del Conegliano Valdobbiadene  vola verso il Biodistretto. Il Biodistretto Conegliano Valdobbiadene è un traguardo importante che al suo compimento valorizzerà ancora di più le produzioni della zona e testimonierà appieno il merito di tutti coloro che si stanno impegnando per il futuro dell’area.

L’niziativa è promossa dal comune di Conegliano e capofila delle attività assieme al Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. Un riconoscimento ambito e del tutto meritato. Il comitato promotore sta completando la stesura dello Statuto e dell’Atto Costitutivo: mancano le ultime formalità e poi la pratica passa agli Organi regionali per l’approvazione.

Un percorso virtuoso quello del biologico che ha portato, negli ultimi anni, ad assistere ad un forte impegno da parte delle aziende comprese nei 15 comuni dell’area di Conegliano – Valdobbiadene, tanto che oggi si contano 156 aziende certificate biologiche delle quali:

  • 89 sono aziende vitivinicole di cui oltre la metà associate al Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG;

  • 67 sono aziende di vari settori tra i quali i più rappresentati sono le coltivazioni di frutta e verdura, cereali, legumi da granella e semi oleosi, allevamento di bovini da latte, apicoltura, pane e prodotti da forno, industria lattiero-casearia.

Il Direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Diego Tomasi, di concerto con il Presidente Elvira Bortolomiol afferma: “Biologico non è solo vigneto (ad oggi il 5% del vigneto delle colline è bio), ma un insieme di altre attività che sottostanno ad una certificazione molto stringente che mira diritto alla sostenibilità. Il nostro territorio lo permette perché è ricco di biodiversità e a confermarlo sono i dati emersi da una recente indagine condotta dall’Università di Firenze che vede la presenza percentuale del bosco pari al 57% della superficie, seguito dal vigneto 30%, altri usi agricoli 9% e infine 4% di aree urbane.

https://www.prosecco.it/it/consorzio/