IMMARGIN, UN GIN PRODOTTO DA ROCCA DI MONTEMASSI

Rocca di Montemassi è una “Wine Farm”, 100% toscana e 100% sostenibile, certificata da EQUALITAS che sorge ai piedi dell’antico borgo di Montemassi, nella Toscana Meridionale, tra la costa del Mediterraneo e le Colline Metallifere.

ITALIANITÀ, ECCELLENZA E GUSTO: ABBINAMENTI PERFETTI: GUSTA CON PIACERE UN BUON BICCHIERE DI IMMARGIN, UN GIN PRODOTTO DA ROCCA DI MONTEMASSI, IN UN ELEGANTE E CONFORTEVOLE AMBIENTE CAPPELLINI.

In occasione della Milan Design Week, il più importante punto d’incontro, a livello mondiale, per gli operatori del settore casa-arredamento che si tiene a Milano dal 18 al 23 Aprile, Cappellini inaugura il suo nuovo showroom in Via Borgogna 8: “Spazio Cappellini Milano” presenta un concept del tutto inedito e si configura come un inno alla libertà in cui promuovere uno scambio culturale che partendo dal design raggiunge nuove mete. Design sofisticato e “Buon Bere”: passioni d’eccellenza che accomunano i sempre più numerosi ed internazionali amanti del Made In Italy.

Energia, potenza, intensità: Immargin evoca un mondo suggestivo, sospeso tra le colline maremmane e i paesaggi rurali che custodisce. Le bacche dei migliori ginepri si uniscono a curcuma zedoaria, camomilla, rosmarino, bergamotto e fiori di sambuco, dando vita ad un distillato prestigioso che esprime il gusto autentico della natura più selvaggia.

Un’identità temeraria che fonda le sue origini migliaia di anni fa: gli insediamenti preistorici, etruschi e romani lasciano spazio agli aspri versi danteschi e alle invasioni che corrono fino alla bonifica di Giuseppe Mazzanti e ai più moderni butteri. Un’eredità intensa figlia della tradizione e dei Valori che si tramandano nei territori della Maremma: determinazione, resilienza e costanza. Una storia vigorosa che dona a questo distillato di 43 volumi il suo sapore distintivo, frutto della natura selvaggia e delle sue colline aspre.

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Amara Caroni Eccelenza Siciliana Nel Mondo

Amara Caroni un liquore originale, unico nel suo genere: gli aromi rotondi e vellutati rilasciati dal legno, infatti, permettono ai sentori distintivi degli agrumi infusi in Amara di raggiungere un nuovo stato di maturazione grazie alla morbidezza e al tono vanigliato rilasciato dall’essenza delle botti.

Amara Caroni Orange IGP Eccelenza Siciliana Nel Mondo

Gli amari come aperitivi sono perfetti anche per stimolare l’appetito, come non citare il bitter ingrediente principale di alcuni tra i più famosi cocktail, negli amari possiamo trovare erbe, radici, frutta, in un bouquet dalla complessità olfattiva apprezzato dai più preparati e non. La principale differenza tra gli amari risiede nella distinzione tra amari “forti”, e “morbidi”, più dolci e abboccati. Gli amari nella storia nascono dall’opera delle farmacie medievali dei monaci benedettini, che li utilizzavano come medicinali, per poi evolversi con tentenza come spirito alcolico di piacere gustativo.

Gli amari vengono prodotti tramite macerazione o infusione di erbe, infatti, come suggerisce il nome, non ha proprietà dolci, la sua amarezza è dovuta all’utilizzo di una minore percentuale di zucchero. L’amaro è uno degli spirits più diffuso in Italia. In ogni regione si possono trovare diverse varianti prodotte con erbe e aromi locali, ogni prodotto ha i suoi sapori e le sue fragranze. Da una ricerca mirata abbiamo trovato un prodotto che spiazza per le sue eccellenti caratteristiche, Amara Caroni è un amaro curato nei dettagli in grado di fare davvero la differenza, e chi lo sorseggia ha un piccolo e prezioso momento di piacere, quella sensazione di desiderio di tornare a ripeterla.

In mixology si abbina bene in tutti i cocktail internazionali dove è necessaria la nota amara del bitter, come il classico Americano o in un Negroni che si arricchisce per l’occasione di profumi più aromatici, oppure nell’ormai celebre Etna Spritz, creato dal bartender Alfio Liotta, unico drink italiano presente nella classifica dei migliori cocktail al mondo stilata da Condé Nast Traveler USA.

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APRE PORTRAIT MILANO: LA NUOVA DESTINAZIONE

APRE PORTRAIT MILANO:
LA NUOVA DESTINAZIONE NEL CUORE DEL QUADRILATERO

Dal rinnovamento dell’ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia nasce la nuova destinazione meneghina dell’ospitalità e della ristorazione, dello shopping e del benessere, dell’entertainment e della cultura. Dal 14 dicembre, dopo oltre vent’anni, uno dei luoghi segreti più affascinanti del Quadrilatero torna ad aprirsi ai milanesi e ai visitatori della città. Grazie a un attento progetto di rinnovamento conservativo promosso da Lungarno Collection e affidato all’Architetto Michele De Lucchi e al suo studio AMDL CIRCLE, l’ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia 11 diventa Portrait Milano: una nuova destinazione che coniuga l’ospitalità su misura del brand Portrait con esperienze gourmand, shopping, benessere.

Tra i brand selezionati troviamo:
Beefbar, brand della ristorazione con DNA profondamente italiano e dallo spirito spiccatamente cosmopolita. Al team del fondatore Riccardo Giraudi vengono affidati il ristorante ed il bar nel lato orientale della piazza. Antonia, insegna di riferimento della moda a Milano e nel mondo.

SOLE STUDIO, primo flagship del progetto nato dalla creatività di Maria Sole Ferragamo che riporta alla luce la bellezza di materiali abbandonati, in un processo circolare di creatività e progettualità, trasformandoli in suggestivi gioielli. The Longevity Suite, concept illuminato che vede tra i suoi fondatori Luigi Caterino, promuove protocolli integrati altamente performanti e ad elevato contenuto tecnologico, per guidare le persone verso la miglior versione di sé stesse grazie ad un perfetto equilibrio tra salute, bellezza consapevole ed energia mentale. The Longevity Suite firmerà tutta la parte benessere di Portrait Milano.


L’ospitalità Portrait gestisce direttamente gli spazi dedicati ai bar e ai ristoranti del lato nord. Il ristorante casual dining 10_11 (“Ten Eleven”) nei suoi ambienti eclettici (bar, ristorante, giardino e porticato) propone una cucina ispirata alla tradizione lombarda (ma non solo) dai sapori tradizionali, autentici ed emozionali che evocano ricordi, ed una mixology che fa dell’evoluzione del rito italiano e milanese dell’aperitivo, il suo DNA.

 

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Bar_10_11 Spritz_

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CONSORZIO DEL PROSCIUTTO DI SAN DANIELE DOP

Italia Destinazione Digitale è l’unico premio nazionale che ogni anno, dal 2016, viene assegnato alle regioni e alle destinazioni turistiche italiane che registrano le migliori performance online, dal punto di vista del sentiment, dell’offerta enogastronomica e dell’accoglienza.

In occasione della TTG Travel Experience di Rimini, alla città friulana è stato assegnato il premio Destinazione con la Migliore Offerta Enogastronomica. Alla città di San Daniele del Friuli è stato conferito sul palco del TTG Travel Experience di Rimini il premio Destinazione con la Migliore Offerta Enogastronomica di Italia Destinazione Digitale.

Italia Destinazione Digitale è l’unico premio nazionale che ogni anno, dal 2016, viene assegnato alle regioni e alle destinazioni turistiche italiane che registrano le migliori performance online, dal punto di vista del sentiment, dell’offerta enogastronomica e dell’accoglienza.

 

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San Daniele paesaggio

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Prima Edizione The Restaurant Insider

La prima edizione The Restaurant Insider si è svolta a Villa Monte RosaGrande, la prima e ritmatica edizione informale tra esponenti dell’industria della ristorazione dine-in, organizzato da Sun Tzu Consulting.

La prima edizione The Restaurant Insider si è svolta a Villa Monte RosaGrande, la prima e ritmatica edizione informale tra esponenti dell’industria della ristorazione dine-in, organizzato da Sun Tzu Consulting nella sua nuova prestigiosa sede milanese Mercoledì 21 settembre 2022.

L’evento ha riunito prestigiosi esponenti dell’industria della ristorazione dine-in per fare un punto della situazione del settore, parlare di trend attuali e futuri, discutere di franchising e analizzare case history di successo. A fare gli onori di casa Fabrizio Frombola che ha assunto il ruolo di Chief Business Officer

La prima a salire sul palco Sara Silvestri, Senior Consultant di TradeLab, che nel suo intervento ha inquadrato lo stato dell’arte del mercato dei consumi fuori casa (Away from Home), tra numeri della ripresa e i trend in atto, sottolineando come il settore dopo la forte contrazione nel 2020 nel 2022 segna una veloce ripresa che arriva a sfiorare i valori pre-pandemia del 2019 (85 mld di €).

A seguire lo speech di Valentina Quattro, Industry Relations Director Italia e Spagna di The Fork, sul modello di business dell’app che ha rivoluzionato il mondo del food che quest’anno compie 15 anni di attività, sulle novità come il pagamento del conto tramite QR code o direttamente dalla app, facendo poi un focus sulla case history di successo de La Filetteria Italiana con The Fork.

Dopodiché Alberto Cogliati, Segretario Generale di Assofranchising ha parlato di strutture, tendenze e opportunità per il canale Horeca spiegando che “Il mercato della ristorazione merita un’attenzione particolare ed è per noi doveroso contestualizzarlo e declinarlo all’interno del settore franchising dove occupa una posizione da attore protagonista con ben 4.675 punti vendita in Italia e un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro.

”E dichiarando che “Tuttavia, la crescita inarrestabile delle bollette, unita al rincaro delle materie prime e agli affitti sempre più altri rischia di compromettere le attività portate avanti con determinazione dai ristoratori in franchising.

Infine Monica Nastrucci, responsabile editoriale delle riviste Food Service e Dolcesalato, i due brand del Gruppo Food rivolti al mondo dell’out of home ha intervistato Edoardo Maggiori (CEO e founder di STC), Andrea Lupo (CFO e co-founder di STC) e Fabrizio Frombola (Chief Business Officer di STC). Partendo dalla storia dell’azienda che la mente creativa e visionaria di Maggiori (a marzo 2022 la rivista Forbes Italia lo ha inserito tra i 100 imprenditori più talentuosi under30 in Italia e tra i 5 migliori under 30 italiani del food)

https://suntzuconsulting.it/

Armonico – Sushi Culture

Il delivery di oggi si trasforma nel sushi culture del domani: Armonico Sushi culture apre il suo ristorante gourmet trasformando una formula di distribuzione vincente in una mission che prevede il gusto, la bellezza dei piatti, e la cultura del sushi.

Il nome Armonico ci guida già attraverso una antica filosofia giapponese chiamata Ikigai, è il centro di quattro cerchi (l’amore, la necessità, il bene, la ricompensa), fondendosi tra essi. Un termine che non ha una vera e propria traduzione italiana ma il suo significato è: “ragione di vita, di esistere”, ovvero tutto ciò che rende la vita bella da vivere.

 

Il pesce crudo è in diversi tagli fatti di gusto ed equilibrio, una coniugazione della cucina tradizionale giapponese assemblata dai migliori ingredienti mediterranei, lavorate con autenticità e rigore nelle preparazioni e nella presentazione.

 

ARMONICO nella versione FINE DELIVERY ha già una notevole fama nella città meneghina. Un Fine Delivery di pregio tra le mura della propria casa o dell’ufficio dove ogni dettaglio è stato pensato con l’approccio di un ristorante gourmet. Il cliente ha a disposizione una website experience unica a livello di informazioni, con delle box nominali, in modo che ogni persona abbia ben identificati i suoi pezzi e non vi siano contaminazioni per intolleranze ed allergeni.

 

La gestione interna del servizio di consegna con propri rider e propri mezzi elettrici garantisce competenza e un totale controllo di tutte le fasi del processo, oltre al rilevante particolare che la copertura di consegna è ad ampio raggio; infatti, sono serviti in tutta l’area di Milano ed in qualche caso, su richiesta, anche del vicino hinterland con nessuna spesa di consegna.

Dedizione al lavoro, conoscenza e rispetto, infatti insieme alla ricerca continua e alle materie prime di altissimo livello c’è una particolare attenzione per la parte vegana, un segno che il sushi vegano è pensato ed elaborato per poter rendere i piatti un evoluzione gourmet.

Armonico – sushi culture

 Via Pastrengo, 15 – 20159 Mi

0245487806

Bellussi è la 79 mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Belussi per il quattordicesimo anno consecutivo, la cantina di Valdobbiadene servirà i propri vini alle cene di gala della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma dal 31 agosto al 10 settembre.

La 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica quest’anno compie novant’anni dalla sua fondazione, sono ventitré film in concorso, cinque dei quali diretti da registi italiani: Il signore delle formiche di Gianni Amelio, L’immensità di Emanuele Crialese, Bones and All di Luca Guadagnino, Chiara di Susanna Nicchiarelli e, infine, Monica di Andrea Pallaoro.

A inaugurare la manifestazione è invece White Noise, film di Noah Baumbach prodotto da Netflix, mentre a presiedere la giuria che assegnerà l’ambito Leone d’oro è l’attrice statunitense Julianne Moore.

Per il quattordicesimo anno consecutivo, la cantina di Valdobbiadene servirà i propri vini alle cene di gala della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma dal 31 agosto al 10 settembre.

Per il quattordicesimo anno consecutivo, Bellussi presiederà a uno degli eventi più importanti del panorama artistico-culturale mondiale con una selezione dei suoi più prestigiosi vini. La collaborazione che da anni lega Bellussi e La Biennale di Venezia è sancita dalla linea Lido 1932, composta da quattro vini bianchi prodotti nella Valle Isarco in Alto Adige, che la cantina guidata da Enrico Martellozzo ha ideato in onore della kermesse cinematografica. Il nome della linea, difatti, è un vero e proprio tributo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica: “Lido” fa riferimento alla zona della città lagunare in cui si tiene il celebre festival, mentre “1932” rimanda all’anno della prima edizione della rassegna, la più longeva al mondo.

 

Le portate servite durante le cene di gala che inaugureranno e chiuderanno l’imminente manifestazione saranno accompagnate da Belpoggio Rosso di Montalcino DOC 2020, un vino morbido e setoso dalle note balsamiche prodotto nella tenuta, sempre di proprietà della famiglia Martellozzo, di Belpoggio a Montalcino e da Bellussi Lido 1932 Kerner DOC 2021, un vino bianco intenso e fruttato con note di pesca e albicocca.

Per l’intera durata della Mostra del Cinema, nella lounge Bellussi allestita sulla terrazza dell’Hotel Excelsior verrà offerto agli ospiti della rassegna cinematografica un calice di BellusSì Blanc de Noir. La kermesse costituisce anche l’occasione per la cantina di presentare in anteprima la nuova Demi BellusSì Blanc de Noir da 375 ml.

APRE A MILANO IL PIU’ GRANDE RISTORANTE JOHNNY ROCKETS D’ITALIA

Johnny Rockets apre a Rozzano, nel milanese, nel Parco commerciale Fiordaliso, zona cinema, in un’ampia struttura indipendente. Sarà il più grande ristorante Johnny Rockets di tutta Italia, con 226 posti a sedere, di cui 94 interni per una superficie di 280mq a cui si aggiungono i 180mq di dehor esterno coperto.

Il brand di ristorazione ispirato dall’American diner e approdato in Italia nel 2016 raddoppia a Milano, il nuovo store sorgerà nel complesso del centro commerciale Fiordaliso a Rozzano. Sarà il più grande d’Italia.

Johnny Rockets apre a Rozzano, nel milanese, nel Parco commerciale Fiordaliso, zona cinema, in un’ampia struttura indipendente. Sarà il più grande ristorante Johnny Rockets di tutta Italia, con 226 posti a sedere, di cui 94 interni per una superficie di 280mq a cui si aggiungono i 180mq di dehor esterno coperto.

 

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Le carte vincenti, che hanno permesso di contare ben 350 ristoranti in tutto il mondo, sono il cibo di qualità e l’attenzione per la filiera. Il menu, che offre grandi classici della cucina americana come Burgers, Chicken tenders, Onion rings, shakes and Floats, così come le tante novità in arrivo nel nuovo menu, come i Burger con Avocado e le proposte veggie, sono tutti preparati con ingredienti selezionati per freschezza e qualità: ad iniziare dal pane, un classico brioche bun sfornato quotidianamente da fornerie artigianali italiane partendo da una ricetta 100% USA, per proseguire con la carne, sempre fresca e mai surgelata, rigorosamente selezionata da allevamenti del nord Europa e lavorata in Italia.

 

 

Intervista alla Dott.ssa M.P. Merlo Founder di Ambadué: Natura e Tecnologie Biochimiche

La cosmetica del futuro ha una direzione chiara: sarà sempre più “Bio-Eco”, nel corso degli anni i consumatori sono sempre più consapevoli dell’importanza di scegliere prodotti e ingredienti naturali per la propria salute e per la propria bellezza.

La reale composizione dei cosmetici e gli ingredienti contenuti assume un’importanza fondamentale in termini di attenzione e diciture, il “biologico” o “100% naturale” è sinonimo di garanzia, è per questo che i consumatori si orientano verso cosmetici bio e leggono sempre più con attenzione le etichette.

Ambadué – the science of nature è un brand torinese di bio-eco cosmesi, fondato dalla Dott.ssa Maria Paola Merlo, che focalizza tutta la sua conoscenza per la realizzazione di una chimica della bellezza funzionale e affine alla pelle, unendo la natura alle più innovative tecnologie biochimiche.

La professionalità di chimici cosmetologi e la ricerca continua in collaborazione con l’università di Torino – Dipartimento di Chimica – permettono al laboratorio AMBADUÉ®, la realizzazione di cosmetici funzionali e sicuri, formule altamente concentrate, ecosostenibili, dermatologicamente testate e certificate.

Maria Paola Merlo è nata e cresciuta a Torino. E’ la mamma di Margherita. Nel 2009 si è laureata in Chimica, ottenendo poi la specializzazione in Chimica dell’Ambiente e un Master all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. E’ iscritta all’Ordine dei Chimici del Piemonte e della Valle d’Aosta. La sua passione per la scienza ha accompagnato scelte di vita e di lavoro. Gli anni di studio le hanno permesso di comprendere a fondo il concetto di chimica uscendo da quella connotazione negativa a cui spesso è associata. Un percorso che ha portato alla creazione di AMBADUÉ – The science of nature, una linea cosmetica che unisce la natura alle più innovative tecnologie biochimiche. La sua filosofia: tutto è una #questionedichimica.

 

Dott.ssa P Merlo e Prof.ssa Daniela Gaudiello

 

Abbiamo voluto porre alla Dott.ssa M. Paola Merlo alcune domande, per scoprire di più di lei e del suo lavoro.

 

Il processo di produzione chimico è più scientifico, mentre quello naturale affonda nelle conoscenze della medicina tradizionale e dell’erboristeria. Nella sostanza, quali sono le differenze tra un prodotto naturale, chimico, e biochimico?

Per rispondere alla domanda mi permetto di fare un passo indietro e partire da un presupposto: la base è la

chimica. Se questo è il punto di partenza, allora abbiamo di fronte a noi diverse formulazioni ma nessun divario tra chimica e natura. Faccio questa premessa perché per troppo tempo il marketing del “naturale” ha voluto discernere tra natura (bella e pulita) e la chimica (brutta e cattiva). Concetti che non sono separati ed è giusto dirlo. La natura è fatta di chimica: ogni singola sostanza che costituisce una pianta, a partire dall’acqua è una molecola chimica. Ogni singolo principio attivo della pianta è una molecola chimica. Noi stessi siamo fatti di chimica. Quindi adesso su questa base, parliamo di un processo chimico e scientifico che accomuna la produzione cosmetica con formule prevalentemente di derivazione vegetale e un cosmetico che invece è caratterizzato prevalentemente da sostanze di sintesi. Di quest’ultime, diversifichiamo tra attivi di derivazione sintetica assolutamente eco/dermo- compatibili e altre che sono considerate più impattanti a livello ambientale è quindi non utilizzabili in un cosmetico naturale certificato. Ambaduè, ad esempio, è un brand naturale certificato concorde al disciplinare di eco-bio cosmesi dove sono circa 15.000 le sostanze che non possono impiegate perché considerate non eco-dermo compatibili

 

Ricerca e innovazione si cela in ogni suo prodotto, per rispondere alle nuove e crescenti aspettative dei consumatori quali sono gli aspetti principali che portano ad un netto miglioramento nell’utilizzo quotidiano del cosmetico rispetto ad altri prodotti nel mercato? Cosa li rende più efficaci?

I nostri punti di forza sono proprio la ricerca e l’innovazione uniti ad un’alta percentuale in formula di ingredienti attivi e ad uno studio mirato di cosa la pelle necessita in quel momento della giornata. I nostri sono crono- cosmetici e quindi trattamenti specifici pensati per il giorno e per la notte, formulati mediante un modello, ideato con la Prof.ssa Gaudiello che si basa sui ritmi circadiani della pelle. Un cosmetico di questo tipo è formulato rispetto a come “ragiona” la pelle in quel momento della giornata e quindi può̀ essere in grado di comunicare al meglio con essa. La pelle non esegue di giorno e di notte le stesse funzioni e quindi perché́ pensare che abbia sempre la stessa necessità durante la giornata? Bisogna rispettare i suoi tempi e ritmi come per qualsiasi cosa.

Dietro alla bellezza opera un’attività di ricerca e innovazione, come è nata la collaborazione con l’università di Torino – Dipartimento di Chimica –

Tutto nasce all’Ordine dei Chimici dove ho conosciuto la Prof.ssa Gaudiello – docente di chimica cosmetica all’Università di chimica di Torino- e le ho parlato del mio progetto. Volevo accanto a me qualcuno con grande esperienza che seguisse l’apertura del mio laboratorio cosmetico. Con grande gentilezza e sensibilità mi ha accompagnato in questo percorso come solo una donna avrebbe potuto fare. Infatti, appena ho aperto il mio laboratorio sono rimasta incinta e lei, da chimica ma prima di tutto madre, non solo ha saputo consigliarmi le migliori strategie dietro una produzione cosmetica ma ha anche saputo rispettare i miei tempi e le mie esigenze in un così delicato momento della vita. Ricordo le nostre prime riunioni a parlare formule e strumentazioni mentre tenevo in braccio mia figlia Margherita e le davo il biberon. Le donne insieme possono fare tanto. Una volta avviato il laboratorio, avevamo un obiettivo chiaro: seguire dei progetti sulla Circular Economy che sapessero recuperare da scarti di lavorazione, molecole preziose cosi da darle nuova vita. Lei ha portato il nostro primo progetto all’Università di Torino e ha seguito personalmente una tesi di laurea (tra l’altro premiata da Ferderchimica) che ha approfondito e lavorato al progetto, parallelamente al laboratorio Ambaduè. La ricerca è importante e avere dei professionisti al tuo fianco credo sia un plus per un brand cosmetico

I prodotti cosmetici sono spesso multifunzionali, possono essere al tempo stesso idratanti e protettivi, lei cosa ne pensa? Potrebbero essere il mercato del futuro, la chiave?

Una formula cosmetica caratterizzata da una più attivi è già un prodotto multifunzionale perché ogni estratto vegetale/molecola di sintesi ha una caratteristica specifica (calmante, antiossidante etc..) ed è solitamente scelta in combinazione ad altre sostanze in grado di potenziare questo effetto o lavorare sinergicamente per offrire alla pelle un certo range di azioni. Personalmente non credo in un prodotto “tutto in uno” da usare “sempre” e quindi all’interno dei miei cosmetici, pur avendo una multifunzionalità di formula, formuliamo distinguendo molto bene tra il giorno e la notte. In più anche la stagionalità è importante, la pelle ha esigenze diverse con il caldo e il freddo, quindi la multifunzionalità di un cosmetico va bene purché sia ben ponderata prima di un acquisto.

 

I Collaboratori giocano un ruolo essenziale nel processo di sviluppo di nuovi prodotti, la Professoressa Daniela Gaudiello è la sua responsabile di laboratorio. Questa domanda è rivolta a lei dunque: Come si crea scientificamente un nuovo cosmetico?

 

Un prodotto cosmetico è l’insieme di ingredienti che inseriti in determinate concentrazioni e modalità, creano il prodotto finito con le caratteristiche volute. Formulare scientificamente un prodotto, vuol dire considerare molteplici aspetti:

– La chimica degli ingredienti

– La loro origine e il processo di produzione

– La purezza e la tossicologia

– La giusta concentrazione da utilizzare in formula

– La sinergia tra gli ingredienti per ottenere l’efficacia voluta

Il prodotto finito deve essere un insieme di principi funzionali che creano una sinfonia e non il suono di un

unico strumento.

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La Vendemmia E Il Fascino Di Cusumano

La Vendemmia di Montenapoleone ci ha portato da Cusumano per un calice di Noà nella casa museo di Alessandro Manzoni.

Milano 12 Ottobre siamo nel cuore di Milano, alle spalle di Piazza della Scala, Alessandro Manzoni apprezzava sovente un calice di buon vino alla sua tavola, possiamo osservare in molti riferimenti alla vite e al vino nelle pagine dei Promessi Sposi, «A destra e a sinistra, nelle vigne, sui tralci ancor tesi, brillavan le foglie rosseggianti a varie tinte» (cap.IV) fino al famoso episodio di Renzo nell’Osteria della Luna Piena (cap. XIV e XV).

Noà il Cru di Cusumano 2017, una Sicilia DOC da uve di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon, cresciuti in collina ad una altitudine di 300m slm nella tenuta Presti e Pegni a Monreale.“Tenuta Presti e Pegni – racconta Diego Cusumano – è il calore, il sole della Sicilia. Delle nostre tenute è probabilmente quella che più rispecchia l’immagine che solitamente si ha dell’isola.

 

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I vigneti sono in collina, esposti al sole dall’alba al tramonto. A rinfrescare l’aria ci pensa labrezza del mare, a circa 10 km di distanza, i terreni sono argillosi fattore che conferisce complessità ai vini, a partire dal colore. Oltre alle vecchie vigne di Nero d’Avola si allevano i vitigni internazionali – Merlot, CabernetSauvignon e Syrah. Qui nasce il Super Sicilian Noà, da uve Nero d’Avola – 40%, Merlot – 30%e Cabernet Sauvignon 30%. Le rese sono basse, la selezione è accurata: solo i migliori grap-poli, infatti, arriveranno a maturazione per essere raccolti a mano. Seguono la diraspatura e la fermentazione a temperatura controllata di 28°- 30°C per 10/15 giorni, la malolattica incarati di rovere e poi, l’affinamento negli stessi per 12 mesi per poi concludere l’affinamento in bottiglia.

L’annata 2017 di Noà ha ricevuto i 5 grappoli Bibenda e 93 punti da James Suckling. Anche durante Il Wine Tasting  Grandi Cru con Montenapoleone District è stata battuta da Christie’s il il 12 ottobre alle 18.30 nell’Hotel Principe di Savoia.

Roma dal 18 al 24 che porta i vini Cusumano e Alta Mora in degustazione nella Boutique  di Brunello Cucinelli in via Borgognona. Il saper fare, la centralità del Patrimonio Umano, il rispetto e la cura della natura sono i caratteri distintive delle due marche unite in questa occasione nel segno del convivio.