La Bella Estate di Torino World Design Capital

Il calendario di Torino 2008 World Design Capital offre numerose possibilità; a tutti coloro che trascorreranno agosto in città o che vi giungeranno per trascorrere le proprie vacanze.

Prosegue infatti fino al 31 del prossimo mese la mostra “L’oro del design italiano”, presso la Scuderia Juvarriana della Reggia di Venaria, che espone oltre 500 oggetti che hanno fatto la storia del design italiano.

Alle Ex-carceri “Le Nuove” di Torino, sarà possibile visitare fino al 12 ottobre Flexibility, la mostra che racconta il leit-motiv dell’anno, mentre passeggiando sotto i portici di via Po e piazza Vittorio Veneto si potrà ammirare l’esposizione open-air “Passeggiando nel design” che raccoglie una selezione degli oggetti scelti per la loro forza innovativa in relazione al periodo in cui sono stati concepiti.

Bisogna invece affrettarsi per visitare “Olivetti. Una bella società” in mostra ancora per pochi giorni presso la Promotrice delle Belle Arti.

Mind the Bridge 2008/09

Dal 4 luglio al 4 settembre 2008 si accettano Business Plan per l’edizione 2008/09 della Mind the Bridge Business Plan Competition.

Il programma di quest’annno prevede anche un Venture Camp a Venezia il 10 e 11 ottobre in cui i progetti semi-finalisti avranno la possibilita’ di presentare a potenziali investitori.

La scadenza per la presentazione delle domande è il prossimo 4 settembre 2008. Il regolamento per partecipare all’iniziativa, promossa con lo scopo di promuovere le relazioni economiche tra Italia e USA, prevede che la società sia già costituita, che l’idea imprenditoriale sia tecnologicamente innovativa e pronta per il mercato.

Cacciatori di cervelli

Maurizio Tropeano sulla Stampa

Adalgisa Caccone ha lasciato il dipartimento di Ecologia e biologia evolutiva per venire ad insegnare per sei mesi all’Università di Torino. E come lei sono arrivati Regina Demina dalla Rochester University; Mishra Subhash dal dipartimento energetica dell’Indian Institute of Technology Guwahati; James Barber, docente all’Imperial College London. In tutto sono stati attivati 18 contratti per quelli che vengono definiti «visiting professor», cioè capi di un progetto di ricerca. Sono arrivati perché attratti da una borsa di studio pagata dalla Regione e dall’Ateneo e dal Politecnico di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale e da quelle di Scienze gastronomiche.

I fondi sono stati messi a disposizione all’interno di un accordo sottoscritto un’anno fa dalle quattro Istituzioni che punta al potenziamento della ricerca e dell’alta formazione. In poche parole si mettono in campo risorse economiche e di accoglienza – la Regione sborsa 5,8 milioni, una quota analoga l’hanno messa a disposizione le tre Università e il Politecnico – che attrarre «cervelli» di fama internazionale e per evitare la fuga dei giovani ricercatori.

L’accordo Regione/Università/Politecnico identifica infatti quattro linee d’azione. Le prime due sono rivolte agli studiosi italiani e puntano al contenimento della fuga di cervelli o ad iniziative per agevolare il rientro in patria di ricercatori italiani che lavorano in centri di studio europei o extraeuropei. Le altre due azioni puntano a rafforzare la capacità delle facoltà piemontesi di attrarre talenti, giovani o già affermati. Ad un anno dalla firma dell’intesa arriva la prima verifica. I fondi messi a disposizione dalla Regione e dal sistema universitario piemontese hanno permesso di staccare 335 assegni da 22 mila euro ciascuno per evitare il trasferimento all’estero di promettenti studiosi. Altri, una trentina sono stati convinti a rientrare in Italia grazie allo stesso sistema: un borsa di studio di 30 mila euro. E poi hanno scelto di venire ad insegnare le loro esperienze in centri universitari del Piemonte 45 ricercatori stranieri.

Andrea Bairati, assessore regionale all’Innovazione, è soddisfatto perché «in collaborazione con le Università e il Politecnico abbiamo costruito una rete che ha permesso non solo di raddoppiare gli assegni per i giovani su base regionali ma di attrarre anche ricercatori e docenti dall’estero». Aggiunge: «L’accordo di programma ha permesso di aumentato il numero di ricercatori operanti sul nostro territorio». Questa capacità di trattenere e attrarre cervelli è stata riconosciuta a livello nazionale e ha «contribuito a far assegnare a Torino il primo posto della classifica degli Atenei statali italiani».

Il problema, adesso, è come stabilizzare questo «risultato sicuramente positivo», prosegue l’assessore. Da questo punto di vista la Regione proporrà ai partners universitari di «potenziare la parte legata all’arrivo di visiting professor allargandola anche ai loro gruppi di ricerca. L’obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare in Piemonte un programma di ricerca specifico». Parole che confermano la volontà della Regione di continuare a co-finanziare questo accordo di programma perché «vogliamo proseguire quelle iniziative che fanno del Piemonte una terra di frontiera nel campo dell’innovazione».

Alle Officine OGR il nuovo polo culturale

ogrDal Giornale del Piemonte

Un tempo, oltre un secolo fa, tra quelle mura era un continuo rumoreggiare e sferragliare. Fatica, scintille, sudore e lavoro. Luci, immagini, suoni e suggestioni di un’altra epoca, di un’altra Torino. Ora l’area delle Ogr, acronimo che stava per «Officine grandi riparazioni», si prepara a cambiare completamente registro e a diventare uno dei punti di riferimento per l’arte che vuole crescere all’ombra della Mole.

E in tutto questo c’è lo zampino della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, che proprio ieri ha visto ufficializzata dal suo Consiglio di indirizzo l’acquisto dell’intera zona che un tempo fu fabbrica. Quasi il paradigma della mutazione d’immagine che la città sabauda sta cercando di governare negli ultimi decenni. Da grigia metropoli operaia a nuovo centro di attrazione, puntando su turismo e cultura.

La decisione dell’acquisto era già stata presa, nei giorni scorsi, dal Consiglio d’amministrazione dell’ente bancario, ora è arrivato l’ok del Consiglio: quindi prende il via l’operazione d’acquisto presso Rfi dell’enorme struttura. Scatta inoltre un diritto di superficie per un periodo di 99 anni.

Per definire l’utilizzo delle Ogr, la Fondazione Crt, Rfi e la Città di Torino procederanno quindi a breve alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa il cui testo è stato già concordato e approvato. Nel corso della riunione che si è tenuta ieri, cui ha partecipato anche il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, accompagnato dall’assessore alla Cultura, Fiorenzo Alfieri, la fondazione torinese ha ribadito l’intenzione di provvedere al restauro e al recupero funzionale del complesso, destinandolo – in pieno accordo con la Città – alla realizzazione di un polo unico in Europa dedicato alla cultura contemporanea, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la capacità di attrazione di Torino e del Piemonte rispetto ai nuovi flussi di creazione di valore e di turismo internazionale.

«Sono sicuro che il recupero delle Ogr si trasformerà in uno straordinario polo di sviluppo economico, di vita culturale e di eccellenza internazionale – ha dichiarato il presidente della Fondazione Crt, Andrea Comba – un vero magnete di attrazione collocato al centro di una delle zone più interessanti nel processo di trasformazione urbana in corso, che renderà ancora più stimolante e innovativo un sistema culturale già oggi notevole». Commenti positivi anche da parte del segretario generale della Fondazione, Angelo Miglietta, che ha sottolineato che il recupero del complesso, che si spera possa concretizzarsi in tempo per le manifestazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, prevede l’utilizzo di modalità di investimento innovative, secondo quelle best practices che la Fondazione Crt tende a utilizzare in modo sempre più esteso, a garanzia della crescita e del progresso del territorio, attraverso l’applicazione di regole di mercato e di efficienza anche nel settore culturale.

Le lingue si imparano su internet

Via Lastampa.it

Imparare le lingue a distanza, assieme ad un partner madrelingua, utilizzando la rete. È il progetto eTandem, nato come corrispondenza via lettera e diventato, grazie alle nuove tecnologie, un vero e-learning europeo gratuito e innovativo.

Ci si registra sul network e, dopo alcuni giorni, gli organizzatori mettono a disposizione un partner con cui scrivere e parlare nell’idioma desiderato, ovviamente lo scambio è reciproco, in modo che entrambi i referenti possano imparare la lingua dell’altro.

Sono trenta gli atenei coinvolti in tutta l’Ue, coordinati dall’università della Ruhr di Bochum, in Germania, che permettono lo scambio in venti idiomi e 34 combinazioni bilingui. In Italia, per ora, è attivo il nodo curato dall’università di Torino con partner inglesi, francesi, spagnoli e tedeschi.

Esof 2008 a Barcellona, verso Esof 2010 Torino

In attesa del passaggio di consegne ufficiale fra Barcellona e Torino, che avverrà il 22 luglio nella capitale catalana, TopESOF Torino per ESOF2010 ha designato 40 giovani inviati speciali di Torino e dell’Italia a ESOF2008.

Si tratta dei 40 ragazzi, selezionati tra gli studenti delle Università piemontesi, che hanno vinto il concorso ”Prendi il bus della scienza: destinazione Barcellona!” , realizzato in collaborazione con La Stampa e che vivranno da protagonisti l’edizione 2008 di ESOF. TopESOF ha voluto così coinvolgere i giovani appassionati di materie scientifiche, offrendo loro l’opportunità di entrare in contatto con le ultime frontiere della ricerca scientifica e di confrontarsi con altri ragazzi provenienti da tutta Europa. Da sottolineare l’ampia gamma delle facoltà rappresentate, a dimostrazione del fatto che la scienza rappresenta oggi un campo di interesse universale.

Torino Nuova Economia non decolla

Da Repubblica

E’ una questione di tempi. Quelli tecnici, minimi indispensabili quando si parla di procedure pubbliche, cioè anni, hanno fatto fuggire le piccole e medie imprese intenzionate ad insediarsi nel polo tecnologico di Mirafiori acquistato da Tne (Torino nuova economia), la società creata ad hoc per gestire le aree dismesse dalla Fiat negli anni della crisi. Troppi i vincoli burocratici e gli intoppi, anticipati da Repubblica, che hanno rallentato la formazione del “polo di attrazione delle imprese innovative”, un sogno per il quale gli enti pubblici hanno sborsato 67 milioni al Lingotto (iva esclusa e pari a 13 milioni, più interessi). «Quello che circonda Tne — denuncia Claudia Porchietto, presidente dell’Api, l’associazione che riunisce le piccole imprese — è un silenzio clamoroso e fragoroso.

La raccolta di “manifestazioni d’interesse” da parte delle imprese risale a più di un anno fa. Di conseguenza non so oggi quante, delle fantomatiche 50 aziende, siano ancora interessate ad un’eventuale insediamento. Credo nessuna, perché i tempi delle imprese sono differenti. Certo rimane l’amaro in bocca, ma bisogna prendere atto che questa operazione non è partita sotto i migliori auspici: faremmo un bene alle imprese e alla comunità: L’inefficienza e la responsabilità di tale condotta è a vari livelli, bisognerebbe spendere in modo più oculato i soldi pubblici».

D’altra parte, ribattono i rappresentanti degli enti locali, una società pubblica, quale Tne, deve rispettare norme e regolamenti che le impediscono di velocizzare le procedure. «Dobbiamo seguire i regolamenti pubblici — conferma il vicesindaco Tom Dealessandri — non abbiamo alcuna deroga. Nell’arco di un anno e mezzo, da Quando Tne ha rilevato le aree dalla Fiat, abbiamo avviato la bonifica dell’area. il progetto e la procedura d’appalto che sarebbe già conclusa se non ci fossero stati i ricorsi al Tar».

La GMove Run 2008

La GMove Run è una gara podistica riservata a squadre aziendali che ha debuttato con  successo a Torino lo scorso autunno, quando risposero al nostro invito circa 1500 sportivi in  rappresentanza di ben 64 squadre aziendali.

L’edizione GMove Run 2008 si avvale nuovamente dell’organizzazione del CUS Torino ed è  sostenuta da Politecnico di Torino, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino,  Camera di Commercio e Unione Industriale. Sede di gara sarà sempre il Parco Colonnetti di  Torino, dove si svilupperanno gli 8 chilometri della corsa campestre aperta a squadre  aziendali formate da dipendenti, manager e collaboratori, atleti veri o improvvisati, uniti  per gareggiare mostrando il proprio spirito di squadra.

Ma soprattutto l’obiettivo è quello di replicare una giornata all’insegna della solidarietà,  oltre che dello sport. Con l’intero ammontare delle quote di partecipazione della prima  edizione sono state acquistate due imbarcazioni da canottaggio “due con” per gli atleti  disabili del CUS. L’iscrizione quest’anno per ciascun atleta è di 5 euro che sarà interamente  e direttamente devoluta ad un nuovo progetto per lo sport disabile.

Informazioni dettagliate sulla manifestazione, sulle modalità di partecipazione e sul  regolamento sono disponibili sul sito www.gmove-torino.com, attraverso cui  i  capitani potranno compilare l’apposito modulo di adesione e fornire i propri riferimenti.

Molte squadre presenti alla scorsa edizione  hanno già anticipato l’intenzione di tornare e  si andranno ad aggiungere a quella di General Motors Powertrain Europe con i suoi 400  dipendenti torinesi.

Torino DSA

Al via la sperimentazione di Digital Semantic Assistant (DSA): una guida agli eventi cittadini che propone nuove modalità di interazione e di navigazione. Tutti possono iscriversi, gratuitamente, per provare Torino DSA.

Al termine della sperimentazione, a fine settembre, gli sperimentatori potranno rispondere ad un semplice questionario di valutazione per definire il futuro del servizio, tra cui l’integrazione con lo strumento di condivisione di mappe di MappaTo recentemente avviato.

DSA è un’iniziativa frutto di un piano di ricerca della Città di Torino con il CSP Innovazione nelle ICT e il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Torino.

Il DSA, ovvero l’Assistente Digitale Semantico incorporato in iCity, impara dalle azioni che l’utente compie all’interno dell’applicazione, ne costruisce un profilo e impara a conoscerne le preferenze; inoltre è in grado di suggerire eventi che potrebbero incontrare gli interessi dell’utente.

L’applicazione inoltre offre un servizio di localizzazione degli eventi sulla mappa della città, consente agli utenti di dare dei feeback agli eventi, di “taggarli, di inserirne di propri, o di vedere quelli segnalati dai propri amici, perché gestisce anche tipiche funzionalità di una social network.

Trenta anni di Centro Ricerche Fiat

Il Centro Ricerche Fiat compie trenta anni ed il prossimo 16 luglio, nella sede di Orbassano (Torino), li festeggera’ attraverso i protagonisti e le innovazioni, che ne hanno caratterizzato la storia e che tuttora costituiscono l’elemento distintivo della sua attivita’.

Il percorso del CrF inizia, infatti, il 7 dicembre del 1978 ed i 30 anni di attivita’, che lo hanno reso il Polo di riferimento dell’innovazione del Gruppo Fiat, saranno raccontati ripercorrendo i principali eventi, che hanno visto protagonista l’azienda e attraverso i modelli, che hanno rappresentato tappe importanti delle epoche di ricerca tecnologica, di design, di sperimentazione e che testimoniano l’impegno del Gruppo del Lingotto nella ricerca e sulla mobilita’ sostenibile.

Un impegno, quello di Fiat nella ricerca e sulla mobilita’ sostenibile, che prevede l’impiego di 12.900 persone in 114 centri nel mondo, per una spesa di circa 1,7 miliardi di euro l’anno. Il CRF partecipa dal 1989 ai progetti di ricerca promossi dall’Unione Europea, collaborando con partner sia industriali che accdemici in attivita’ di ricerca precompetitiva di durata pluriennale. Nel corso degli anni ha sviluppato un network globale di oltre 150 universita’ e centri di ricerca e oltre 1000 partner industriali in tutto il mondo.

Dal 1980, inoltre, il CRF e’ tra i promotori del Joint Research Committee of European Motor Vehicle Manufacturers, ora EUCAR, a cui partecipano i maggiori produttori d’auto per condividere programmi comuni di ricerca. A livello nazionale il Centro Ricerche Fiat e’ attivo in diversi consorzi di ricerca pubblici e privati e collabora con il Mur, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico.

Particolarmente attivo nel campo della ricerca per la mobilita’ sostenibile, il CRF adotta un approccio volto a studiare soluzione innovative in questo settore a 360 gradi: dalla riduzione delle emissioni tramite sistemi innovativi, alla riduzione dei consumi attraverso l’alleggerimento, dall’aerodinamica, all’ottimizzazione dei sistemi veicolo, dall’infomobilita’, al processo produttivo eco-compatibile, all’utilizzo di materiali ecologici e riciclabili fino ad approdare alla riduzione della congestione del traffico e dei rumori.