Il Piemonte contro la fuga dei cervelli

Via Torino Scienza

Recentemente la Regione Piemonte ha stretto assieme a quattro enti pubblici un importante accordo a sostegno dei ricercatori italiani. L’intesa prevede uno stanziamento di 40 milioni di euro nei prossimi tre anni ed è stata siglata da Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ed Ente per le Nuove tecnologie l’Energia e l’Ambiente (ENEA).

L’accordo, giunto mentre i dipendenti dei medesimi enti erano in piazza per manifestare contro le condizioni di perenne precariato imposte ai ricercatori, identifica quattro linee d’azione: contenere il numero di italiani che vanno a fare ricerca all’estero (il cosiddetto brain drain, “fuga di cervelli”); favorire il rientro dall’estero dei ricercatori nostrani; attrarre ricercatori stranieri; incoraggiare visiting scientist che lavorino stabilmente presso un ateneo o un centro di ricerca straniero e svolgano attività coerenti con quelle del laboratorio ospite.

Per il contenimento del brain drain (prima linea d’azione) è previsto un co-finanziamento da parte della Regione pari al 50% della spesa affrontata dagli istituti di ricerca per attivare una serie di assegni biennali, eventualmente rinnovabili per una sola volta (al più 4 anni). L’importo massimo dell’assegno è 22 mila euro. Per il rientro dall’estero dei ricercatori italiani (seconda linea d’azione) è contemplato un co-finanziamento della Regione alla spesa affrontata dagli istituti di ricerca per attivare assegni biennali per un importo massimo di 30 mila euro (8 mila euro in più rispetto ai precedenti assegni, a carico della Regione, per le spese di trasferimento e sistemazione in loco). Per i ricercatori stranieri che intendono venire a lavorare in Piemonte (terza linea), l’importo annuale dell’assegno è di 35 mila euro (13 mila euro in più, a carico della Regione, per una parziale copertura delle spese di trasferimento e di sistemazione). Infine, per la quarta linea d’azione, l’attrazione di visiting professor, è previsto un co-finanziamento da parte della Regione per attivare contratti di durata semestrale (da 37 mila euro ciascuno).

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L'Innovative Day a Milano

Lunedì 15 dicembre 2008 dalle ore 10 si terrà a Milano l‘Innovative Day, un open day organizzato per diffondere la cultura della tecnologia, della creatività e dell’innovazione con una metodologia basata sul “learning by doing”.

L’evento è nato in collaborazione con Innovhub, l’Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l’innovazione. Durante la giornata, dal tema “l’innovazione vuol dire più idee, più produttività, più successo insieme ad un maggior risparmio”, si svolgeranno un camp, un lunch e due workshop.

Il programma

  • dalle 10 alle 13.15: camp “Nuove tecnologie e le PMI: risparmio e risultati efficaci”
  • dalle 13,15 alle 14,15: lunch
  • dalle 14,15 alle 16,00: workshop “CreAttività”, per sensibilizzare i partecipanti verso le logiche alla base del Pensiero Laterale e per stimolare la curiosità nei confronti del pensiero creativo;
  • dalle 16,00 alle 17,30: workshop “Dire/Fare”, in cui si toccheranno con mano i vantaggi delle nuove tecnologie, la loro facilità d’uso.

Innovexpo 2015 a Milano

Il primo appuntamento sulle tecnologie innovative per Expo 2015 è Innovexpo 2015, un importante momento di incontro tra le aziende innovative italiane ed estere. Innovexpo è inm programma i giorni 5 – 6 Novembre 2008 al  Campus Bicocca di Milano

Due giornate di conferenze per seguire da vicino le tecnologie legate al crescente fenomeno della “Festivalisation” e non solo. l’Italia è un paese che ogni anno organizza oltre 1300 festival e grandi eventi con milioni di visitatori. Una carrellata tra le best practices internazionali sulle soluzioni tecnologiche disponibili e consolidate per i grandi eventi passati e sulle tecnologie più innovative per quelli futuri.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Università di Milano – Bicocca in occasione del decennale di attività di questo polo universitario votato all’ eccellenza per l’innovazione tecnologica.

Il contesto a cui l’evento fa fortemente richiamo è quello di Milano e Expo 2015: due simboli dell’innovazione in un settore trainante per l’Italia e in forte sviluppo in Europa. Milano: luogo simbolo dell’innovazione, sede dell’Expo 2015 e degli operatori del marketing e comunicazione L’Expo, i Festival e le Fiere sono occasioni per trasformare in permanenza le città che li organizzano.

L’agenda dell’evento

Anna Masera su Lastampa.it

«Ecco i pazzi. I disadattati. I ribelli. I contestatori. Quelli sempre al posto sbagliato. Quelli che vedono le cose in modo diverso. Non amano le regole. E non rispettano lo status quo…».

Che fine ha fatto lo slogan «Think different», che negli anni del boom del personal computer ha fatto sognare i creativi di mezzo mondo e ha contribuito al mito Apple, che si è sempre vantata di essere «differente»? C’era una volta il conflitto tra vecchia e nuova informatica, sintetizzabile nella battaglia fra Microsoft e Apple.

Era Microsoft che puntava a produrre una piattaforma universale con cui far girare qualsiasi gadget digitale e possedere il mercato, accumulando profitti straordinari. Apple si limitava a produrre cose belle, perchè – sosteneva il suo fondatore Steve Jobs – è la domanda a scegliere, non l’offerta.

Ma nel frattempo l’informatica si è sposata con l’elettronica di consumo diventando di massa e oggi i telefonini multimediali fanno fare più profitti dei pc – pardon – dei Mac. Oggi la Apple sembra scimmiottare Microsoft e l’azienda sulla bocca di tutti per gli iPhone non è più «different»: ha addirittura rimosso il mitico slogan dal suo sito.

«Io ho lavorato alla Apple, è cattiva tanto quanto la Microsoft» decreta Donald Norman, l’ingegnere professore del Mit ex vicepresidente del gruppo di ricerca sulle tecnologie avanzate per Apple Computer. «Ma la Apple è come l’Albania. La Microsoft è come l’Unione Sovietica» è la risposta piccata dello scrittore di fantascienza Bruce Sterling, macintoshiano di ferro.

In realtà nell’era di Internet il paragone tra Apple e Microsoft con i Paesi piccoli e grandi del blocco sovietico c’azzecca solo per il Grande Fratello, che invade la nostra privacy e accomuna i prodotti dei due giganti informatici: se è vero che tutt’oggi Microsoft è l’azienda high-tech che macina più profitti con una capitalizzazione azionaria di 270 miliardi di dollari, è di ieri la notizia che a dominare la culla dell’innovazione tecnologica nella Silicon Valley è Apple, con il valore del suo titolo cresciuto del 44 per cento nell’ultimo anno a 158,2 miliardi di dollari, quel tanto che basta a superare i 157,2 miliardi di dollari di Google, grazie allo straordinario successo dell’iPhone.

Gli equilibri sono cambiati e lo slogan «Think Different» oggi si applica meglio al mondo del software libero e «open source», targato Linux & amici – che ha aperto la porta a molti innovatori in un mondo in cui la piattaforma fondamentale non è di proprietà di nessuno, perché Internet è pubblica – contro l’emergere di un mondo informatico proprietario e costrittivo: «Pensate a iTunes: se lo usate una volta dovete usarlo per sempre» avverte Norman, che ha visto nascere il sistema di libreria digitale che archivia musica e film, ma non permette di condividerli o spostarli.

Soprattutto, pensate al marchingegno software nascosto negli iPhone che spia gli utenti, per ammissione dello stesso padre padrone della Apple. Su cui girano voci di comportamenti despotici nei confronti dei suoi dipendenti, malmenati quando sbagliano, mentre il suo rivale di sempre Bill Gates si è rifatto l’immagine per apparire «buono», fino a ritirarsi dal ruolo chiave in azienda per puntare sulle donazioni ai poveri con la sua Fondazione.

Anche i fans di Apple descrivono Jobs come un «dittatore illuminato» che governa lo sviluppo dei prodotti più attraenti apparsi sul mercato negli ultimi anni: dopo aver ammesso il sistema di controllo a distanza che viola la privacy degli utenti dei suoi iPhone rimuovendo eventuali software «indesiderati», ha garantito personalmente che ne migliorerà gli standard. C’è da fidarsi? Al pubblico l’ardua sentenza.

Smau – Innovazione in anteprima

Via Blog Economy

Dato per spacciato col diffondersi capillare del Web, capace di portare a casa di operatori e professionisti le informazioni critiche sui prodotti in arrivo, e minacciato da un’errata commistione fra mondo consumer e tecnologie professionali, Smau nel 2008 è più vivo che mai. E scommette soltanto sulle soluzioni hi-tech dedicate al business o alla pubblica amministrazione, contando di replicare il successo dello scorso anno, quando contò 45 mila presenze: numeri certo inferiori agli anni precedenti, quando Smau era un salone aperto a tutti che faceva inutilmente il «tutto esaurito» con i ragazzini a caccia delle ultime novità.

Il grande evento milanese dell’informatica e delle telecomunicazioni si terrà fra il 15 e il 18 ottobre prossimi nei padiglioni di Fieramilanocity e la fiducia di cui ancora gode presso le aziende del comparto si può misurare dando un’occhiata agli investimenti che vi hanno destinato: «La partecipazione costa fra i 4.500 e i 40 mila euro circa» dice a Economy Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau, la società organizzatrice, «a seconda degli allestimenti e dei servizi aggiuntivi. In genere il valore dei contratti si aggira sui 4.500-6.000 euro».
E che tuttora la kermesse possa rappresentare un’ottima vetrina per le applicazioni aziendali e un interessante volano di business lo dice soprattutto l’impegno economico degli organizzatori: «Ogni anno» calcola Macola «allestimento e promozione di Smau costano 5 milioni, ma per rilanciare e consolidare la manifestazione è prevista una spesa da 20 milioni in quattro anni».

Perché questo sforzo dia buoni frutti è essenziale segmentare e individuare il bacino di pubblico della fiera in modo preciso. Macola e i suoi lo hanno fatto, e ora parlano in particolare ai manager delle più disparate funzioni aziendali, con un ruolo centrale nell’acquisto di tecnologie.

Le lingue si imparano su internet

Via Lastampa.it

Imparare le lingue a distanza, assieme ad un partner madrelingua, utilizzando la rete. È il progetto eTandem, nato come corrispondenza via lettera e diventato, grazie alle nuove tecnologie, un vero e-learning europeo gratuito e innovativo.

Ci si registra sul network e, dopo alcuni giorni, gli organizzatori mettono a disposizione un partner con cui scrivere e parlare nell’idioma desiderato, ovviamente lo scambio è reciproco, in modo che entrambi i referenti possano imparare la lingua dell’altro.

Sono trenta gli atenei coinvolti in tutta l’Ue, coordinati dall’università della Ruhr di Bochum, in Germania, che permettono lo scambio in venti idiomi e 34 combinazioni bilingui. In Italia, per ora, è attivo il nodo curato dall’università di Torino con partner inglesi, francesi, spagnoli e tedeschi.

Una bacheca per il partenariato

E’ nata la bacheca per il partenariato, un servizio online rivolto a imprese e centri di ricerca che pubblica annunci per la ricerca di partner in vista della partecipazione ai progetti di innovazione industriale sull’efficienza energetica e sulla mobilità sostenibile previsti dal progetto Industria 2015.

La bacheca virtuale è disponibile sul sito di Industria 2015 e si pone come strumento per agevolare la costituzione dei raggruppamenti fra imprese e centri di ricerca previsti dai bandi.
I progetti di innovazione industriale riguardano cinque aree: efficienza energetica, mobilità sostenibile, tecnologie per il made in Italy, nuove tecnologie per la vita, tecnologie per i beni e le attività culturali e sono il principale strumento di intervento con cui Industria 2015 intende rilanciare la politica industriale.
Si tratta di progetti di intervento che, a partire dagli obiettivi tecnologico-produttivi individuati dal Governo Prodi, mirano a favorire lo sviluppo di una specifica tipologia di prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione in alcune aree ritenute strategiche per lo sviluppo del Paese.

Uniamo le energie: il Piemonte per l'energia

Ridurre i consumi di energia primaria del 20%, abbattere il livello dei gas serra del 20% rispetto al 1990 e coprire almeno il 20% del fabbisogno mediante l’uso di fonti rinnovabili.

Sono questi i tre macro-obiettivi che la Regione Piemonte, sulla falsariga di quanto previsto dalle politiche europee, si propone di raggiungere entro il 2020.

Il traguardo è ambizioso e richiederà, nei prossimi anni, la messa a punto e l’applicazione di tecnologie sempre più avanzate e sostenibili. Come è già avvenuto in passato, la Regione Piemonte sosterrà questo cammino di sviluppo con un ricco programma di interventi e con azioni concrete che spazieranno dalle opportunità concesse alle aziende per l’ideazione di progetti e sistemi innovativi alle possibilità offerte, anche sotto forma di incentivi economici, ai cittadini e alle imprese per supportare scelte sempre più consapevoli.

Tuttavia non basta. Per riuscire davvero a raggiungere nei tempi stabiliti i tre obiettivi, accanto alle politiche e alle iniziative di supporto, dovrà affiancarsi la collaborazione attiva di tutti i piemontesi. I molteplici aspetti dell’energia e il suo utilizzo consapevole rappresentano la nuova frontiera per ogni cittadino. I piccoli gesti quotidiani possono già avere un significativo impatto per risparmiare energie e abbattere le emissioni inquinanti.

Per questo, consapevole della necessità di coinvolgere tutta la popolazione, la Regione Piemonte lancia una grande sfida. L’invito, rivolto ai privati, alle associazioni e alle imprese, è quello di “Unire le energie” al fine di raggiungere per primi in Italia gli obiettivi europei e di trasformare la Regione Piemonte in un motore di traino per il nostro Paese.

Un obiettivo strategico: diventare il motore ecologico d’Italia e tre modalità di comunicazione: coinvolgere, motivare, condividere. Questi sono i presupposti per l’iniziativa di sensibilizzazione che la Regione Piemonte ha attivato per sensibilizzare e stimolare la partecipazione di tutti i piemontesi sulle tematiche energetiche.

Per coinvolgere il maggior numero di piemontesi sono in distribuzione volantini e opuscoli informativi. Il pubblico più giovane può utilizzare questo nuovo portale messo a disposizione proprio per creare uno spazio di confronto, aggiornamento e partecipazione.

Momento importante della campagna è la Convention organizzata il 23 e 24 maggio al Palavela: una due giorni di lavori che segna l’inizio di una stagione ricchissima di appuntamenti e di eventi strategicamente fondamentali per il Piemonte. Occasione per riunire in assemblea generale gli enti locali, le comunità montane, le imprese e i cittadini piemontesi e per confrontarsi con esperti in campo energetico e ambientale di fama internazionale.
Nelle piazze piemontesi sono organizzati concerti sostenibili: dopo il 24 maggio in piazza Vittorio con i Subsonica (testimonial della campagna), si prosegue con esibizioni dei Mau Mau in diverse località della Regione e tante altre iniziative ancora…