#Closer Venerdì 29 settembre 2017 la notte europea dei ricercatori in Piemonte e Valle d’Aosta

Venerdì 29 settembre 2017 in 52 città italiane e in tutta Europa si svolge anche quest’anno  la notte europea dei ricercatori.  Leggi tutto “#Closer Venerdì 29 settembre 2017 la notte europea dei ricercatori in Piemonte e Valle d’Aosta”

Presentata la strategia della Torino Smart City del futuro: i cittadini al centro nella Torino 4.0

Il 7 marzo presso il Collegio Carlo Alberto di Torino si è tenuta una giornata seminariale sul tema Smart City. Ricerca e innovazione per la Città di Torino. L’Università di Torino, il Leggi tutto “Presentata la strategia della Torino Smart City del futuro: i cittadini al centro nella Torino 4.0”

L’ AI di google translate inventa un nuovo linguaggio per tradurre meglio

A inizio settimana scrivevo di Amazon Go e di come i cassieri farebbero bene a trovarsi un qualcosa di meglio da fare. Oggi ripropongo la stessa riflessione ai traduttori e interpreti. Visto che l’Intelligenza Artificiale di Google ha appena inventato un nuovo linguaggio (interlinguaggio) per migliorare la qualità (e l’efficienza) della traduzione.
Ricordo la mia professoressa di greco. Ci preparava alla maturità classica. Ci citava Gilles Mènage e diceva che una traduzione poteva essere bella e infedele oppure brutta e fedele. Si riferiva alla caratteristica letterale o libera della traduzione; aveva in testa i grandi autori greci e latini. Ci preparava alla maturità.
Che fosse bella o brutta, fedele o infedele, tutti hanno sempre pensato che la capacità di tradurre da una lingua all’altra, non tralasciando quelle sfumature idiomatiche spesso difficili da rendere nella lingua in cui si traduce, fosse unicamente una prerogativa umana. Abbiamo canzonato per anni google translate e la sua (in)capacità di fare una traduzione decente.

Oggi però Google Translate ha raggiunto una storica tappa nella fantascientifica trama che vede la macchina avvicinarsi all’uomo e alle sue capacità umane. L’IA di Google Translate fonda un nuovo linguaggio per aiutarsi a tradurre meglio da una lingua all’altra.

Lo stesso video spiega come sia stato possibile per l’IA di Google “inventare” un nuovo linguaggio per facilitarsi a tradurre i “paia” di idiomi coinvolti e fa un interessante raffronto con la comunanza logica fra coreano e giapponese.
In sostanza, per una macchina lo sforzo di ricreare ogni combinazione possibile fra i varie lingue è talmente arduo che è la macchina stessa a utilizzare una interlingua con cui confrontarsi con l’idioma di provenienza, per poi tradurre da questa stessa interlingua verso l’idioma desiderato. Questo concetto non è nuovo e lo troviamo spesso citato nei testi riguardanti la traduzione automatica appellato come Lingua Pivot , risale circa agli anni ’50 e la sua metodologia è utilizzata da molti metodi di traduzione, operando sui testi tradotti veri e propri parsing.
Quello che dunque deve farci brillare gli occhi è il fatto che a inventare questa nuova lingua pivot, non sia stato un ricercatore o un dottore di linguistica e traduzione, bensì un (super)computer. Il linguaggio di Google Translate è creato da Google Translate e compreso solo da Google Translate stesso.
La vera rivoluzione consiste nel merito degli ingegneri informatici di aver introdotto nei sistemi di Google Translate una rete neurale capace di analizzare le frasi come blocchi unici e non più come insieme di elementi ab soluti.
Per esempio se la rete neurale ha imparato a tradurre dall’Italiano al Giapponese e dal Giapponese all’Inglese, conseguentemente la rete sarà in grado di tradurre dall’Italiano all’Inglese. Questo permette quindi al sistema di Google Translate di scalare il sistema rapidamente e tradurre in un numero sempre maggiore di linguaggi, aumentando la velocità di analisi e la qualità dell’output.

Al di là del fascino di star vedendo nascere un vero linguaggio comune universale, quello che ci deve far riflettere è la reale possibilità da parte delle IA di raggiungere risultati paragonabili a quelli umani, dissipandone l’esclusività.

Secondo i ricercatori di Google non c’è dubbio sul fatto che il team di Google Translate sarà in grado di allenare una singola macchina di rete neurale volta alla traduzione che funziona su più di 100 lingue. E parlano di un futuro prossimo. Molto prossimo.
Rincara la dose il co-fondatore di Tilde, il quale assicura che la tecnologia di traduzione neurale funziona già bene e già sta portando dei risultati, specie quando andiamo a trattare testi semplici. Mette un po’ le mani avanti dicendo che comunque rimaniamo a un punto nel quale la traduzione umana può cogliere differenze semantiche, sfumature idiomatiche e caratteristiche lessicali che per una moltitudine di fattori che per ora sfuggono al calcolo degli algoritmi sono difficili da determinare. Ancher per un supercomputer.

Google Translate a oggi supporta 103 lingue e ogni giorno traduce più di 140 miliardi di parole ogni giorno.

Pensabile quindi che l’attività di traduzione sia sempre più rivolta alla consulenza , al fine di allenare sistemi di deep learning o per controlli ex post. Questo per lasciare spazio alle macchine, così che possano imparare da noi a essere migliori di noi.

Se ti è piaciuto questo articolo, ne trovi altri nel blog di Federico José Bottino.

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A Torino nasce un nuovo centro per lo sviluppo di tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale. Si chiamerà Centre for Sustainable Futures dell’Istituto Italiano di Leggi tutto “Al Politecnico di Torino un nuovo centro per studiare tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale”

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Dal 6 giugno all’8 luglio, il Consorzio TOP-IX, in collaborazione con la Fondazione ISI, ToDo e Axant.it, organizza la quinta edizione di BIG DIVE, programma di formazione Leggi tutto “Dal 6 giugno all’8 luglio, TOP-IX, organizza la quinta edizione di BIG DIVE, la super scuola dei Bigdata”

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Panos Ipeirotis e Jure Leskovec sono i vincitori del Premio Lagrange 2015 – Fondazione CRT, il primo e più ambito riconoscimento internazionale nel campo della scienza della complessità. Leggi tutto “A Panos Ipeirotis e Jure Leskovec il Premio Lagrange 2015”

L’Università di Torino investe nell’Openaccess

L’Open Access è un richiede a accesso libero, immediato e senza restrizioni ai risultati e ai dati della ricerca, che diventa un canale alternativo e complementare di diffusione dei risultati della ricerca Leggi tutto “L’Università di Torino investe nell’Openaccess”

Il 6 marzo 2015 all’8Gallery Lingotto la 12ª edizione della Festa della Matematica

festa-matematicaIl 6 marzo 2015 all’8Gallery Lingotto si svolge la 12ª edizione della Festa della Matematica, il grande evento dedicato ai numeri organizzato dall’associazione Subalpina Mathesis in collaborazione con il Liceo S. N. Copernico di Torino e con il contributo della Compagnia di San Paolo. Accedendo al sito www.festadellamatematica.it è possibile effettuare on-line l’iscrizione della propria squadra alle due gare, aperte agli istituti superiori Leggi tutto “Il 6 marzo 2015 all’8Gallery Lingotto la 12ª edizione della Festa della Matematica”

Il 7 febbraio al Fablab di Torino Hackability: i maker progettano per aiutare i disabili

disabileIl 7 febbraio a partire dalle 10 presso il Fablab Torino in via Egeo 16 a Torino si svolge  Hackability: una gara non competitiva tra team composti da persone con disabilità, maker, inventori e designer per co-progettare e realizzare attraverso l’uso di hardware, software open source, stampanti 3D, macchine taglio laser, soluzioni, oggetti a basso costo e personalizzabili, che possano supportare le persone con disabilità nella vita quotidiana. Utenti, progettisti e operatori lavoreranno insieme alla costruzione di soluzioni concrete, replicabili, personalizzabili e fabbricabili digitalmente, per risolvere i problemi quotidiani delle persone che li usano.

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ll Festival della Matematica alla 8Gallery

Via QP

Prontezza di riflessi, entusiasmo e una grande passione: ritorna l’ottava edizione della Festa della Matematica, in programma venerdì 11 marzo presso i locali dell’8 Gallery in via Nizza 230, che dalle 9 alle 18 terrà impegnati studenti, appassionati e dilettanti in una serie di attività in cui numeri e logica saranno i protagonisti.
La kermesse, organizzata dall’associazione Subalpina Mathesis, sezione Bettazzi, in collaborazione con il Liceo scientifico N. Copernico, Uci Cinemas Lingotto, Centro Gioco Educativo e con il contributo della Compagnia di San Paolo, si inserisce nell’ambito delle Olimpiadi nazionali di matematica. L’avvio sarà dato alle 9,30 in una delle multisale del Uci Cinemas con la presentazione dell’iniziativa da parte del prof. Franco Pastrone, presidente dell’associazione Mathesis, del preside Stefano Grosso (L.S. N.Copernico) e del dott. Massimo Coda della Compagnia di San Paolo.

L'anno della chimica a Torino

“Chimica: la nostra vita, il nostro futuro”. Con questo slogan l’ONU ha scelto di celebrare le conquiste e il contributo al benessere dell’umanità della scienza che cambia il mondo, dichiarando il 2011 Anno Internazionale della Chimica, e affidandone la responsabilità all’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – e alla IUPA, l’Unione Internazionale della Chimica Pura ed Applicata.
Dopo l’inaugurazione internazionale del 28 gennaio al quartiere generale Unesco di Parigi, la Chimica fa tappa in Piemonte: mercoledì 9 marzo i Rettori dei tre Atenei inaugurano il calendario piemontese dell’Anno Internazionale della Chimica nella cornice dell’Aula Magna “Primo Levi” della Facoltà di Scienze MFN, alle 17,00. Conferenze divulgative, spettacoli e letture teatrali, un nuovo giornale dedicato alla storia e alle curiosità sulla chimica: un calendario fitto di iniziative per avvicinare il pubblico ad una scienza affascinante quanto controversa

Verso la quarta dimensione e oltre

I Mercoledì dell’Accademia delle Scienze di Torino presentano  il giorno  16 febbraio al Circolo dei Lettori alle  ore 17,30 il  Prof. Ferdinando Arzarello dell’Università di Torino che parlerà sul tema Verso la quarta dimensione e oltre.  Un viaggio in raffinati ambienti virtuali: grazie all’utilizzo di filmati il Prof. Arzarello accompagna gli spettatori nel mondo a quattro dimensioni dove è possibile vedere oggetti quadridimensionali in movimento, divertirsi a contare quanti vertici ha un ipercubo (il corrispondente quadridimensionale del cubo) e, infine, immaginare oggetti in mondi con più di quattro dimensioni.

Scoperto alle Molinette il gene della Sla

Via Repubblica

C’è un gene specifico che regola la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. La scoperta si deve a uno studio internazionale sulla genesi della malattia nelle forme non ereditarie, le più comuni, che ha coinvolto dieci centri italiani, cinque statunitensi, due inglesi e due tedeschi, coordinati dal Centro di Neurologia Universitaria delle Molinette di Torino diretta dal professor Roberto Mutani.

La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Human Molecolar Genetics, indica sette geni che regolano lo sviluppo della Sla di tipo sporadico (che copre il 90-95% dei casi), di cui uno ritenuto fondamentale e denominato “Sunc 1”.

Un risultato importante nello studio della malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni – cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria – nota anche come il morbo di Lou Gehrig, dal nome del giocatore di baseball americano che ne fu la prima vittima accertata. Colpisce generalmente gli adulti con oltre 20 anni, di entrambi i sessi, con maggiore frequenza dopo i 50 anni.

Solo in Italia ci sono in media tre nuovi casi di Sla al giorno e si contano circa sei ammalati ogni 100.000 abitanti. Con un’incidenza particolarmente alta fra i giocatori di calcio, in percentuale 20 volte superiore alla media mondiale. Su questa anomalia sono state fatte diverse ipotesi – dal ruolo che potrebbero giocare i traumi, al contatto con erbicidi sui campi da gioco – ma finora non si è arrivati a nessuna conclusione chiara.

A guidare lo studio è stato il professor Adriano Chiò del reparto di Neurologia dell’ospedale Molinette di Torino, che spiega: “Abbiamo finalmente messo un punto di inizio nella ricerca delle origini di questa malattia. Abbiamo posato un grosso mattone in un campo che deve essere ancora particolarmente studiato”.

Giovedì Scienza parla inglese

Per festeggiare la 25a edizione GiovedìScienza parlerà anche inglese e si apre così a un pubblico internazionale. È lo sviluppo logico della sua presenza in diretta e in differita sul Web.
Ormai da quattro anni al pubblico di 1300-1500 torinesi che ogni settimana riempiono il Teatro Colosseo si è affiancato il pubblico invisibile ma certo non virtuale che segue i GiovedìScienza sullo schermo del computer e sempre più spesso usa l’archivio delle conferenze come un prezioso serbatoio di informazioni scientifiche. E il pubblico di Internet, non avendo collocazione geografica – abita il mondo intero – né fusi orari – tutte le ore sono buone per imparare direttamente dagli scienziati dove va la ricerca – ha come lingua naturale l’inglese, che è il latino, o se volete l’esperanto, della scienza moderna.
Per GiovedìScienza parlare inglese è anche un modo per adeguarsi alla propria immagine internazionale. Non esiste in Europa un’altra iniziativa che da un quarto di secolo sia riuscita a fare di conferenze scientifiche impegnative un appuntamento così regolare, massiccio nei numeri, ben variegato per l’età (un terzo giovani sotto i 35 anni, un terzo nell’età matura e un terzo oltre i sessant’anni) e a costo così contenuto.
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I Mercoledì dell’Accademia delle Scienze 2010

Matematica, neuroscienza, geologia, giurisprudenza, storia dell’arte e linguistica.  È la scienza nelle sue espressioni più varie ed avvincenti la protagonista dei Mercoledì dell’Accademia delle Scienze di Torino,  l’appuntamento che  da novembre a maggio 2011 vedrà alternarsi professori ed esperti al Circolo dei Lettori (Via Bogino 9). Dieci appuntamenti di carattere divulgativo, su temi affascinanti ma non sempre di facile comprensione e per questo poco conosciuti dal grande pubblico.
Per il primo appuntamento – il 17 novembre alle 17,30 – l’Accademia e il Circolo dei Lettori ospitano il Prof. Claudio Marazzini, titolare della cattedra di Storia della lingua italiana presso la Facoltà di Lettere dell’Università del Piemonte Orientale, con la conferenza “Scrittori di vocabolari e vocabolari di scrittori”.