L’AMARO ST. HUBERTUS SI PRESENTA CON UN NUOVO PACK

Il 27 luglio, presso il Relais Fiocco di Neve di Limone Piemonte, è stato presentato il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus. Si tratta di un cambio look che mantiene intoccate tutte le caratteristiche e la storia di questo distillato così indissolubilmente legato alla montagna

L’AMARO ST. HUBERTUS SI PRESENTA CON UN NUOVO PACK: L’iconico Amaro della distilleria Bordiga cambia il vestito ma non l’anima, che resta saldamente legata alla montagna in cui nasce, e si lancia in importanti collaborazioni.

Il 27 luglio, presso il Relais Fiocco di Neve di Limone Piemonte, è stato presentato il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus. Si tratta di un cambio look che mantiene intoccate tutte le caratteristiche e la storia di questo distillato così indissolubilmente legato alla montagna

 

Un Amaro Riserva che nasce da un’antica ricetta data in regalo da un amico cacciatore Alpino al Cavalier Pietro Bordiga – raccontano Claudio Arneodo e Riccardo Molinero, due dei titolari della distilleria dal 2009 – Non a caso, il simbolo dell’amaro, anche nel suo nuovo packaging, è un camoscio, animale alpino per eccellenza, che vive sopra i 2500 metri d’altitudine nutrendosi proprio di quelle essenze che ritroviamo nel St. Hubertus”.

https://www.velier.it/it/liquori/1775-bordiga-amaro-st-hubertus.html

 

Il nuovo pack di St. Hubertus

La nuova bottiglia dell’Amaro St. Hubertus nasce dalla voglia di valorizzare un prodotto importante senza perdere di vista la sostenibilità che permea tutti i prodotti di Bordiga.

La bottiglia, infatti, è fatta con vetro 100% riciclato e certificato che arriva solo dalle campane del vetro, quello che tutti noi contribuiamo a salvare con il nostro impegno quotidiano. Ne è testimonianza il colore azzurro non sempre uniforme della bottiglia dato dalle bottiglie di colore più chiaro e più scuro fuse insieme. Anche la leggera differenza che si può percepire fra una bottiglia e l’altra sono testimonianze del vetro riciclato.

L’etichetta, invece, nasce in continuità con quella precedente, con il camoscio nel suo ambiente naturale su carta ruvida che da matericità e presenza al prodotto con la scritta St Hubertus in lamina ramata che impreziosisce il prodotto. Un design, da oggi ancora più elegante e al passo coi tempi per valorizzare ulteriormente un amaro premium e naturalmente senza limiti.

St. Hubertus: la montagna in un Amaro

Fin dai tempi del Cavalier Pietro Bordiga, l’attenzione alla qualità delle materie prime è stata un punto fermo sul quale la distilleria ha costruito man mano i suoi successi, continuando negli anni la stessa filosofia fino a oggi.

Tra le sue botaniche ci sono componenti balsamiche come la menta piperita, i licheni e l’achillea. “Le componenti amare, invece, sono dettate da due tipi di genziane spontanee montane. La prima è la lutea, che viene raccolta in autunno e di cui si utilizza la radice. La seconda è la gentiana acaulis, ovvero la classica genzianella dai fiorellini blu, che si raccoglie in primavera e di cui si utilizzano proprio i fiori”, raccontano Arneodo e Molinero. Le altre botaniche presenti nell’amaro sono rigorosamente segrete, “Però possiamo dirvi perché le erbe di montagna sono notoriamente più profumate. È questione di genetica e sopravvivenza, l’unico modo per attrarre gli insetti necessari per la loro riproduzione”.

Tutte le botaniche sono raccolte a mano dai montanari, e insieme all’acqua alpina sono le basi da cui i maestri distillatori di Bordiga partono per produrre il St. Hubertus – oltre a tutti gli altri prodotti che hanno reso celebre la distilleria: amari, vermouth e gin. Le fasi successive di produzione comprendono l’infusione delle botaniche in alcol e infine la distillazione.

Il risultato di questo processo accurato è un amaro dal sorso intenso e insieme elegante: un insieme armonico in cui la potenza alcolica dei suoi 38 gradi non sovrasta in alcun modo il perfetto equilibrio tra la parte balsamica e le componenti amare, che si fondono in un finale di grande persistenza.

L’Amaro St. Hubertus, con il suo carattere così schiettamente montano, è perfetto come fine pasto, ma funziona anche come aperitivo inconsueto, magari con ghiaccio, e può regalare grandi sorprese in miscelazione, dove da qualche anno l’utilizzo degli amari è sempre più di tendenza.

St. Hubertus: le sponsorizzazioni 

Slow Food, Golosaria e Cheese Hunter: Una Sponsorizzazione per Valorizzare le Tradizioni 

St Hubertus è lieto di annunciare anche una preziosa collaborazione con le principali associazioni legate al mondo dell’enogastronomia, entrambi con l’obiettivo di promuovere il cibo di qualità e sostenibile.

Sarà infatti Partenr di Slow Food, il movimento internazionale per la salvaguardia e la valorizzazione delle tradizioni alimentari premiando i vincitori delle Chiocciole – che si prefiggono di promuovere e tutelare l’importante patrimonio culturale – con una bottiglia di Amaro St Hubertus più un premio speciale che verrà consegnato in occasione della cerimonia ufficiale il 23 ottobre.

E non ultimo, St Hubertus vedrà l’inserimento di una campagna pubblicitaria attraverso i bill board nel filmato “Cheese Hunter” – La Nuova Avventura Cinematografica di Il Gambero Rosso – l’autorevole guida enogastronomica riconosciuta a livello internazionale.

Estate in vigna a La Piemontina

Estate in vigna a La Piemontina:Sulle colline tra Ghemme e Sizzano, la nuova cantina La Piemontina propone 4 giornate di festa per trascorrere qualche ora in mezzo alla serenità che solo una vigna sa regalare, gustando i rossi e i bianchi tipici dell’alto Piemonte in un’atmosfera gioiosa e rilassata.

Un ricco programma che propone bike tour e aperitivi tra i vigneti, uno spettacolo di danza e un divertente Ferragosto.

Trascorrere qualche ora in mezzo alla serenità che solo una vigna sa regalare, immaginarsi, per un momento, protagonisti di una favola, risvegliarsi da un sogno e scoprire che lo stai proprio vivendo.

Questa la promessa de La Piemontina, cantina che si estende sulle colline tra Ghemme e Sizzano: 4 giornate di festa per immergersi nel verde, riempirsi del giallo del sole e dell’azzurro del cielo fino all’imbrunire, gustare i rossi e i bianchi tipici dell’alto Piemonte in un’atmosfera gioiosa e rilassata.

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Il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG fa scalo negli USA

Il Consorzio di Tutela rivolge il suo sguardo anche al consumatore finale e grazie ancora una volta alla collaborazione con la libreria Rizzoli nel cuore di Manhattan, dal 17 luglio sino al 24 luglio le vetrine saranno personalizzate a tema Conegliano Valdobbiadene, con uno schermo che proietterà in loop un video del territorio e delle sue uniche e riconoscibili colline.

Il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG fa scalo negli USA

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG sarà protagonista di un fitto calendario di appuntamenti che coinvolgeranno le città di Chicago e New York.

Luglio è un mese ricco di appuntamenti per il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG; tra questi la trasferta negli Stati Uniti, insieme alle dieci aziende – Adami, Bellenda, Bortolomiol, Col Sandago, Gemin, Le Colture, Le Manzane, Val D’Oca, Valdo e Villa Sandi, che faranno tappa nelle città di Chicago e New York. Il palinsesto delle attività avrà come focus la Denominazione e i suoi valori identitari espressi attraverso il suo territorio e le sue selezioni enologiche. L’attività si svilupperà attraverso l’organizzazione di 3 azioni principali: i banchi d’assaggio, le Masterclass ed i momenti educational. Inoltre, il Consorzio ha selezionato partner di eccellenza che possano affiancare al meglio questo percorso e darne la corretta risonanza.

I momenti di degustazione in collettiva si concludono con le cene dedicate alla stampa specializzata che si svolgeranno, a Chicago, presso il ristorante Avec, con piatti a cura dello chef Dylan Patel, vincitore della Michelin Bib Gourmand e del JBF Awards, mentre a New York la press dinner si terrà presso il ristorante The Lobster Club, che ospiterà la delegazione di produttori e la stampa per una cena che vedrà l’abbinamento tra i vini della Denominazione e la cucina asiatica. Entrambe le cene saranno precedute da un’introduzione che spiegherà la Denominazione e le sue peculiarità storico-ambientali.

È la volta delle Masterclass organizzate in collaborazione con Wine & Spirits, una delle più autorevoli riviste americane specializzate nell’ambito del vino, che conta oltre 200.000 lettori tra operatori del settore e wine – lovers, che si svolgeranno a Chicago il 18 luglio e a New York il 20 luglio. Entrambi i momenti di approfondimento dedicati alle Selezioni Rive, Cartizze e Sui Lieviti saranno guidati da Stephanie Johnson, Italian Wine Editor della rivista Wine & Spirits, affiancata per l’occasione anche dal Direttore del Consorzio, Diego Tomasi, ed indirizzati agli operatori del settore.

Il 20 e il 21 luglio a New York ci sarà spazio anche per due momenti educational: rispettivamente 30 studenti dell’International Wine Center, centro specializzato nella formazione nell’ambito del vino di proprietà della Master of Wine Mary Ewing-Mulligan, la prima donna ad ottenere questo prestigioso titolo negli Stati Uniti, assisteranno ad una degustazione guidata dal Direttore del Consorzio – Diego Tomasi, mentre il giorno successivo al centro dell’attenzione sarà lo staff training, per i sommelier e i beverage manager del gruppo di ristoranti Major Food Group; anche in questo caso il focus sarà sull’origine delle migliori espressioni del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

Il Consorzio di Tutela rivolge il suo sguardo anche al consumatore finale e grazie ancora una volta alla collaborazione con la libreria Rizzoli nel cuore di Manhattan, dal 17 luglio sino al 24 luglio le vetrine saranno personalizzate a tema Conegliano Valdobbiadene, con uno schermo che proietterà in loop un video del territorio e delle sue uniche e riconoscibili colline.

“Il viaggio nelle due città statunitensi da parte del Consorzio di Tutela si inserisce in una logica di continua progressione in valore per la Denominazione: New York resta il centro nevralgico per la comunicazione e il commercio del vino negli Stati Uniti, mentre Chicago è una meta strategica e centrale negli States, dove si prevede in incremento delle vendite nei prossimi anni” dichiara la Presidente Elvira Bortolomiol e continua: “Gli Stati Uniti restano un importante mercato di riferimento del mondo del vino che per noi conta 3.013.198 bottiglie esportate nel 2022 (+21,1% VS 2021) per un valore di 16.977.793 Euro (+30,8% VS 2021)”.

 

“Le fa eco il Direttore Diego Tomasi:Siamo una Denominazione dinamica, con profonde radici nella tradizione, che ha la volontà di portare all’estero la conoscenza approfondita dei nostri prodotti attraverso la formazione continua, partendo dai professionisti della comunicazione e del commercio del vino, nei diversi canali, sino ad arrivare ai wine – lover”.

 

ADRIAN CRISTIAN PRIMO CHEVALIER DE CHAMPAGNE

ADRIAN CRISTIAN PRIMO CHEVALIER DE CHAMPAGNE DELLA CITTA’ DI BRESCIA

 

UN AMBÌTO RICONOSCIMENTO RICEVUTO DALL’ORDRE DES COTEAUX DE CHAMPAGNE CHE VIENE ATTRIBUITO A POCHISSIMI ITALIANI E CONTA SOLO CINQUEMILA MEMBRI IN TUTTO IL MONDO: ADRIAN CRISTIAN È STATO PREMIATO PER LA CURA E LA DEDIZIONE NELLA SCELTA DELLA PROPOSTA DI CHAMPAGNE NELL’INNOVATIVO LOCALE DI VIA SOLFERINO.

 

 

Sono solo cinquemila in tutto il mondo e pochissimi in Italia a ricevere la nomina di Chevalier de Champagne: è l’Ordre des Coteaux de Champagne, unica confraternita bacchica che rappresenta tutto il vino champagne in Francia e all’estero, a conferire lo status a coloro che si sono saputi distinguere in questo settore Leggi tutto “ADRIAN CRISTIAN PRIMO CHEVALIER DE CHAMPAGNE”

Sportclubby è la piattaforma di riferimento per lo sport

Sportclubby è la piattaforma di riferimento per lo sport. Uno strumento per cercare, prenotare e pagare corsi e servizi dedicati offerti da strutture, club, federazioni e professionisti del settore, che permette di invitare amici a condividere le stesse passioni, ma anche scoprire e praticare nuove discipline. Partendo dal più grande database sulle abitudini sportive degli italiani, Sportclubby sfrutta i big data con l’obiettivo di portare le persone a fare più sport e più sport differenti. La startup è incubata in Wylab, il primo SportsTech Business Incubator in Italia.

La digitalizzazione dei servizi sportivi spinge gli italiani a praticare più sport e ad essere meno sedentari.  Ma il divario tra Nord e Sud è ancora forte.

 

Torino, 29 marzo 2023 – La digitalizzazione nello sport contribuirà sempre più ai ricavi e alla ripresa del settore, oltre a dare un grande impulso alla riduzione della sedentarietà, con benefici sul piano della salute fisica e mentale. Tuttavia, resta grande il divario da colmare tra le regioni del Sud rispetto al Nord Italia.

E’ quanto emerge dai dati di Sportclubby – principale piattaforma per il booking di sport e benessere, usata da oltre 1 milione di sportivi e circa 1000 strutture in tutta Italia – per l’Osservatorio Valore Sport, realizzato da The European House Ambrosetti, in collaborazione con il CONI, l’Istituto per il Credito Sportivo, Sport e Salute, Decathlon, FitActive, Noberasco e Sportium.

Secondo i dati del report Sport Trend 2023 di Sportclubby, che ha analizzato negli ultimi anni oltre 22 milioni di prenotazioni, nel 2023 l’attività sportiva si praticherà per divertimento e per raggiungere o mantenere la forma fisica desiderata. Lo sport infatti è sempre un ottimo alleato per il proprio benessere psicofisico e le ragioni per allenarsi sono molteplici: meno problemi di salute collegati alla staticità (62%), aiuto contro ansia stress e depressione (54%), favorire occasioni di socialità (26%) aumentare l’energia positiva utile per la carriera e la vita privata (23%).

Tra le regioni con il maggior numero di impianti sportivi iscritti alla piattaforma di aggregazione – che consente di prenotare online di campi, palestre e lezioni da parte degli utenti iscritti – spicca al 1° posto il Piemonte con il 22,1% del totale degli impianti attivi (840 in Italia a novembre 2022), seguito dalla Lombardia (12,1%) e dall’Emilia-Romagna (10,8%). Chiudono la classifica la Calabria, con solo 2 impianti attivi all’interno dell’app, e il Molise con un solo impianto.

Digitalizzare è dunque essenziale per restare al passo con i tempi, offrire un servizio competitivo sul mercato e aiutare a ridurre la sedentarietà. Secondo recenti dati dell’Osservatorio Valore Sport gli italiani infatti sono una popolazione ancora troppo sedentaria rispetto alla media dei Paesi Ocse (34,7%).

 Ad esempio, in regioni come il Piemonte, dove Sportclubby è molto diffusa, stanno nascendo dei veri e propri “distretti multi-sport”, in cui le persone tendono a praticare diverse discipline, perché facilitate da un processo di ricerca, iscrizione e pagamento omogeneo e più semplice”, commenta Stefano De Amici, CPO e cofounder di Sportclubby.

Sportclubby è la piattaforma di riferimento per lo sport. Uno strumento per cercare, prenotare e pagare corsi e servizi dedicati offerti da strutture, club, federazioni e professionisti del settore, che permette di invitare amici a condividere le stesse passioni, ma anche scoprire e praticare nuove discipline. Partendo dal più grande database sulle abitudini sportive degli italiani, Sportclubby sfrutta i big data con l’obiettivo di portare le persone a fare più sport e più sport differenti. La startup è incubata in Wylab, il primo SportsTech Business Incubator in Italia.

sportclubby.com

TheFork Veganuary 2023

Se parliamo di ristoranti, il 73% dei rispondenti tra chi si è dichiarato onnivoro, si mostra propenso a provare indirizzi vegetariani, contro un 13% di preferenze per i vegani. Diventa sempre più importante per il settore arricchire il proprio menù con proposte non onnivore: il 26% degli intervistati ordina spesso o sempre piatti privi di derivati animali, un dato destinato a crescere se si guarda ai food trend del prossimo anno.

Il 1° gennaio è partita una nuova edizione di Veganuary 2023, la challenge internazionale lanciata per la prima volta nel 2014 nel Regno Unito che invita le persone a provare un’alimentazione vegana per i 31 giorni di gennaio. Nel 2022 oltre 620.000 persone da tutto il mondo hanno partecipato all’iniziativa, in particolare l’Italia si è posizionata al 5° posto per numero di iscrizioni – seconda solo alla Germania tra i Paesi europei – e Milano al 3° posto tra le città dopo Santiago e Londra.

Oltre 45 aziende hanno sostenuto la challenge lo scorso anno, tra queste TheFork – app leader per la prenotazione di ristoranti online – che rinnova il proprio supporto per il 2023 e lo fa coinvolgendo la sua community e i dipendenti dell’ufficio di Milano.

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Il Noma E’ Arrivato Al Capolinea

Il Noma E’ Arrivato Al Capolinea e chiude per sempre

Il Noma di Copenaghen è stato nell’olimpo dei tristellati più famosi al mondo, capitanato dal noto Chef René Redzepi, lo stesso ha scritto ufficialmente nei suoi seguitissimi canali social la notizia. Ma cosa c’è dietro a quel chiude per sempre? La risposta è un nuovo capitolo della realtà del Noma così come lo conosciamo oggi, la grande novità sarà Noma 3.0  sarà un’esperienza  nella quale, spiega Redzepi continueremo a innovare ed aquisire nuovi modi per condividere il nostro lavoro.

Apriremo lì un pop-up del Noma, poi nel 2025 il noto ristorante diventerà un laboratorio gigante, una test kitchen dedicata all’innovazione alimentare  dove saggiare una cucina pionieristica volta all’innovazione alimentare e allo sviluppo di nuovi sapori. Intanto in primavera il noma aprirà temporaneamente a Kyoto per due mesi, dal 15 marzo fino al 20 maggio

Il Noma è certamente un ristorante fuori dagli schemi, alcuni dei suoi piatti di culto (e molto discussi), l’hanno reso un fuoriclasse, al di fuori dal centro, e da quelle parti si vedono cose che in centro non vedi.

Il cervello fritto di germano reale servito con le piume, il becco e la lingua essiccata. I gamberetti vivi con brown sauce: un barattolo di vetro con i gamberetti che si muovono ancora. Le zeppoline di Natale fatte con sardine e cetriolo.

Quindi c’è da aspettarsi il non scontato effetto Wow, dalla visione dell’eclettico Chef René Redzepi, e noi non ci faremo cogliere impreparati. “Indtil vi mødes igen” Arrivederci!

Befana Da Brividi: Triora il Borgo delle Streghe

Borghi in festa per la Befana: Triora il Borgo delle Streghe

In Italia non scarseggiano di certo i luoghi dove l’eco delle leggende fa paura, storie e credenze popolari legate a creature soprannaturali come streghe, befane e fattucchiere. Paesi avvolti nella nebbia, arroccati su ripide montagne, nascosti in valli isolate: tra misteri, brividi e leggende, ecco il borgo delle streghe più sinistro d’Italia.

Triora è situato in un piccolo centro nelle Alpi Marittime in Liguria, vanta il primato del paese delle streghe, infatti, si tennero diversi processi alle streghe nel corso del XVI secolo, quando molte donne vennero accusate di stregoneria. Ancora oggi, tra le vie di Triora, si respira un’atmosfera misteriosa e le abitazioni e le strade sono decorate con gatti neri, scope e oscuri personaggi.

Triora si prepara all’Epifania, o meglio alla Strefana (la strega-befana), balli, giochi e allegria, le passeggiate in calesse, spettacoli teatrali e di magia, la musica itinerante, le lanterne volanti ed i punti golosi ed ultimo ma non meno importante il laboratorio creativo.

 

La Befana
La Befana

 

Secondo alcune fonti, già nel Neolitico si venerava una divinità femminile che ci rimanda alla Befana. Una figura misteriosa che si palesava durante l’inverno per scacciare via il gelo e le intemperie, auspicando il ritorno della primavera e il raccolto dell’anno successivo. In epoche successive, si sono diffusi numerosi riti legati al mondo contadino e alla fertilità dei campi, Lo stesso termine Befana deriva dalla parola Epifania, che in greco significa “rivelazione”, apparizione della divinità

 

 

 

Giada De Laurentis, la cuoca italiana più nota negli Stati Uniti, sceglie Oilalà

L’influente chef italiana Giada De Laurentiis ha inserito l’olio extravergine d’oliva pugliese Oilalà tra i suoi must have in cucina.

Giada De Laurentis, la cuoca italiana più nota negli Stati Uniti, sceglie Oilalà come olio che rappresenta la cucina mediterranea nel mondo Barletta, 9 novembre 2022 – L’influente chef italiana Giada De Laurentiis ha inserito l’olio extravergine d’oliva pugliese Oilalà tra i suoi must have in cucina

L’olivicoltura italiana è un’eccellenza  simbolo del Paese, l’olio d’oliva è unito ad un sensibile raccolta di valori del patrionio del territorio, un “tesoro” che negli ultimi anni è sato sempre più riconosciuto dai consumatori,  le grandi potenzialità che contiene al livello nutrizionale sono importantissime, è altamente energetico e privo di colesterolo, tanto da renderlo uno degli ingredienti più utilizzati sulle tavole degli italiani, ha origini antichissime che risalgono agli inizi delle prime civiltà,  testimoniandone l’utilizzo dell’olio al 4000 a.C

La produzione mondiale di olio di oliva è concentrata nel bacino del Mediterraneo è, in particolare in Spagna e Italia, Toscana, Liguria, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania Puglia, Calabria, Sicilia sono fra le principali produttrici di olio ma ogni regione può vantare la sua eccellenza con dei prodotti caratterizzati da un profondo legame con il proprio territorio.

Oggi vi parliamo di un olio pugliesse per eccellenza, scelto dalla famosa Giada De Laurentiis è principalmente conosciuta negli Stati Uniti, anche se la chef italiana ha ancora un legame molto importante con la sua terra d’origine. Oltre a cucinare ricette italiane, Giada De Laurentiis è impegnata da diversi anni nella diffusione della cultura gastronomica del Bel Paese negli States.

La lista di essenziali in cucina, uscita per un articolo di CNN Underscored, cita l’olio extravergine di oliva, monocultivar Coratina di Oilalà come ingrediente irrinunciabile, tessendone le lodi per le spiccate qualità sensoriali e il forte legame con il territorio in cui è prodotto. Oilalà

 

Spiros Borraccino Oilalà
Spiros Borraccino Oilalà

Siamo onorati di rappresentare il made in Italy di qualità in una nazione come gli Stati Uniti, Spiros Borraccino, founder e proprietario di Oilalà a seguito della pubblicazione dell’articolo di Mara Reinstein su CNN Underscored.

Vacanze in una fiaba: In Abruzzo c’è la Contea degli Hobbit Il Signore degli Anelli

La Contea degli Hobbit Il Signore degli Anelli

La notizia ha fatto il giro del mondo, in questo straordinario progetto c’è tutto il cast del “Signore degli Anelli” Nicolas Gentile, ideatore e pasticciere abruzzese ama vivere alla maniera degli hobbit, gli indimendicabili personaggi nati dall’immaginazione di Tolkien. Un appello e un lancio: con l’intervento di crowfunding si sta per realizzare la Contea Gentile, il primo villaggio hobbit in Italia.

La Terra di Mezzo tra le colline abruzzesi, corsi d’acqua e boschi intorno che richiamo alla perfezione il  contesto fiabesco di Tolkien, così da far nascere a Nicolas Gentile la sua idea, i primi passi che ha mosso sono stati un prototipo di abitazione e un evento a tema hobbit “Bentornati a Casa”, il primo grande evento ospitato dalla Contea che ha lasciato a bocca aperta tutti i partecipanti, una festa che ha riunito oltre tremila persone nella Terra di Mezzo Abruzzo.

 

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