Start Cup Torino Piemonte 2008 agli sgoccioli

Si avvicinano i termini per le domande per la quarta edizione della Start Cup Torino Piemonte.

Sono oltre 140 le idee di impresa in gara per la IV edizione di Start Cup Torino Piemonte. La sfida organizzata dagli incubatori di impresa dei tre Atenei piemontesi è ancora aperta: c’è tempo infatti fino al 16 luglio per presentare i business plan e concorrere ai premi in denaro previsti per la fase finale del concorso.

La partecipazione al Concorso è gratuita ed è riservata a singoli o a gruppi di proponenti. Per modalità di partecipazione, criteri di ammissione e di assegnazione dei premi fa fede il Regolamento ufficiale del concorso.

Phylla, la city car ecologica

Un veicolo urbano elettrico e sostenibile, che sfrutta tutte le fonti di energia alla ricerca della combinazione migliore (in primo luogo solare e idrogeno), efficiente e totalmente riciclabile, che annulla le emissioni di gas inquinanti e di anidride carbonica e riduce l’impatto ambientale durante il suo intero ciclo di vita sono le caratteristiche principali del concept Phylla, presentato il 23 maggio a Torino durante “Uniamo le energie”.

Phylla nasce dalla sintesi di più forze e competenze: hanno partecipato, insieme alla Regione Piemonte, che ha sponsorizzato e finanziato il progetto, e all’Environment Park, che ha contribuito a definire e selezionare le tecnologie innovative per l’ambiente, il Centro Ricerche Fiat in qualità di Vehicle project leader, a cui sono state demandate le scelte tecniche e architetturali per lo sviluppo del dimostratore marciante, e il Politecnico di Torino per la gestione complessiva del progetto e il coordinamento dei partners. Hanno inoltre collaborato la Camera di Commercio di Torino con il progetto From Concept to Car, l’Istituto Europeo di Design, l’Istituto di Arte applicata e Design, Novamont, il Consorzio Proplast, Sagat, Enecom, Sydera e Bee Studio.

Obiettivo del progetto, la realizzazione di un concept di veicolo urbano sostenibile, ma anche economico, in grado di raggiungere livelli di costo chilometrico dieci volte inferiori rispetto a un veicolo equivalente (city car) di normale produzione a benzina. Un’auto adatta alla mobilità urbana individuale e condivisa (car sharing e van sharing) da parte di un’utenza estesa (es. persone anziane, diversamente abili) ed all’ambito professionale per l’accesso ad aree ristrette quali aeroporti, stazioni ed ospedali, località turistiche, che ricerca la migliore soluzione nell’impiego combinato di fonti di energia alternativa (solare, idroelettrica, biogas, ecc.), sperimenta materiali ad elevata efficienza strutturale e totalmente riciclabili, utilizza le tecnologie innovative più rilevanti per la mobilità urbana.
Leggi tutto “Phylla, la city car ecologica”

Stati generali dell'energia piemontese

Due giorni per documentarsi, conoscere e discutere sul tema del risparmio energetico
e della riduzione delle emissioni inquinanti e per lanciare il Manifesto dell’energia del
Piemonte. Si è svolge al Palavela di Torino la Convention “Uniamo le energie”, una sorta di “Stati Generali” organizzata dalla Regione Piemonte nell’ambito della grande campagna di sensibilizzazione che ha preso il via nel mese di maggio.
L’evento porta sotto la Mole oltre 2.500 persone e vede la partecipazione di esperti internazionali, in arrivo da tutto il mondo, fra cui il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia.

I lavori iniziano il 23 maggio con una giornata dedicata allo svolgimento di workshop paralleli e monotematici, rivolti a differenti target di pubblico. I gruppi di lavoro, coordinati da un esperto, si riuniscono per la prima volta al Palavela per dare il via a un percorso di confronto che proseguirà per l’intero anno, attraverso la creazione di veri e propri tavoli tematici.
Gli argomenti all’esame, trattati in maniera trasversale rispetto a tutti i settori coinvolti, toccano diversi ambiti: quello legislativo, con un laboratorio dal titolo “Leggi, norme e regolamenti: semplificazione amministrativa e vuoti legislativi”, quello della Finanza, quello della formazione sul tema “Formazione e professione: fabbisogni firmativi e professionali”, quello tecnologico con un workshop intitolato “Tecnologia, R&S, mercati: le nuove frontiere delle energie rinnovabili”, il tema
dell’Informazione e Comunicazione e quello della Mobilità.
Sempre nella giornata di venerdì viene presentato alla stampa e al pubblico il progetto “Veicolo Urbano Multi-Eco Sostenibile”, un concept di veicolo urbano elettrico e sostenibile.

Il 24 maggio è invece dedicato allo svolgimento dell’Assemblea generale per fare il punto sullo stato dell’arte nella politica, nelle strategie e nelle azioni per il risparmio energetico, l’abbattimento dei consumi e l’incentivazione degli impianti rinnovabili non solo in Piemonte, ma anche in Italia e nell’intero contesto internazionale. Fra gli ospiti illustri il premio Nobel Carlo Rubbia e il presidente e ideatore di Slow Food Carlin Petrini. Al termine dei lavori viene infine presentato ufficialmente il “Manifesto dell’energia del Piemonte 2008”.

Le aziende piemontesi a corto di cervelli

Pierpaolo Luciano su Affari e Finanza di Repubblica

Gli industriali hanno difficoltà a trovare personale per le qualifiche più elevate, ma anche assumere un saldatore o un segretario amministrativo non è facile. Ma c’è la fila per diventare commesso all’Ikea con contratto a tempo indeterminato. Problemi anche per il centro europeo della Gm

Un bravo saldatore? Un miraggio. Un manutentore capace di destreggiarsi tra macchine utensili di ultima generazione? Trovarne. Un esperto di software, hardware e via dicendo? Disponibili con il contagocce. Manodopera specializzata cercasi disperatamente. Firmato: le imprese del Torinese. Per certi mestieri non c’è crisi che tenga, il mercato ne ha sempre bisogno.

L’indagine dell’Unione Industriale per il primo trimestre del 2008 non lascia dubbi: 4 aziende su 10 dell’area hanno difficoltà a reperire personale qualificato. Spiega Mauro Zangola, responsabile dell’Ufficio Studi: «Gli ostacoli aumentano con le dimensioni delle aziende: più sono grandi, più appare difficile coprire i buchi nell’organico. Un fabbisogno che tocca tutte le aree funzionali, ma in particolare quella della produzione. Lì ci sono problemi anche nella ricerca di addetti con bassa qualificazione. Soprattutto tra le aziende metalmeccaniche e della gomma e plastica».

Stessa fotografia da via Pianezza, sede dell’Api, 3 mila piccole imprese associate: al servizio infojob del 2007 figurano ai primi posti impiegati contabili, segretarie amministrative, disegnatori, tornitori e perfino centralinisti.

Rimedi? Alberto Tazzetti, presidente degli imprenditori torinesi dice: «Bisogna che la scuola rivaluti le specializzazioni tecniche che — contro un generalismo che ormai riguarda persino i licei — sono essenziali per non fare arretrare i saperi tecnologici. A Torino abbiamo intrapreso un’intensa attività di “formazione dei formatori” rivolto all’istruzione tecnica, iniziando con i grafici, continuando con la plastica e ora con la meccanica». Anche i sindacati puntano sulla formazione per creare le figure che mancano. Con un progetto che mutua quello della Fiat a Pomigliano: corsi di riqualificazione per gli operai in mobilità o in cassa integrazione, finanziati dall’Europa.
Ma c’è anche una certa disaffezione verso la tuta blu: «I ragazzi oggi non vedono come il massimo obiettivo finire in fabbrica», sintetizza Zangola. Una prova arriva dalle assunzioni 2007 in Piemonte (poco meno di 60 mila, con appena 6500 laureati e poco più di 21mila diplomati): nella top ten dei mestieri figurano ai primi posti commessi, baristi e cassieri di supermercati. Numeri che trovano un immediato riscontro nella realtà: l’Ikea sta per aprire un nuovo megastore nell’hinterland di Torino e per cento posti da commesso sono arrivate 20 mila domande. «L’incentivo in questo caso è senza dubbio rappresentato dall’assunzione a tempo indeterminato spiega Luciano Gallino, sociologo In un Paese in cui i contratti a termine sono ormai più della metà, assicurarsi un posto senza scadenza è un fattore importante».

E i cosidetti lavori legati alla società della conoscenza? «Vengono dopo», aggiunge Gallino. Eppure almeno nel Torinese l’indagine lo prova c’è bisogno anche di manodopera altamente qualificata. Ne sa qualcosa Mike Arcamone, numero due di GM Powertrain Europe e responsabile del centro di ricerca di Torino, dove la casa automobilistica americana studia nuovi motori diesel. «Ad ottobre ci trasferiremo nella cittadella del Politecnico, che diventerà il nostro quartier generale europeo. Non sarebbe male trovare sin da subito i 150 tecnici che nei prossimi mesi dovremo selezionare e assumere». Perché tutta questa difficoltà?

È ancora Gallino a tentare una risposta: «La realtà è che si parla molto di crescita della conoscenza, ma poi ai giovani si offrono soltanto lavori e salari modesti». E Francesco Profumo, rettore del Politecnico: «La competizione con gli altri paesi è più che difficile. Il livello di internazionalizzazione delle nostre università è minimo, chi vuole prendere la strada della ricerca ha difficoltà a intravedere una carriera e se trova un’opportunità all’estero, se ne va volentieri. Bisogna mettere un freno a questa fuga».

Un problema che il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ribalta così: «Bisogna attrarre di più». E si spiega: «Mio figlio Tommaso si è laureato a Torino. Ora è ad Amsterdam per un master. I giovani hanno voglia di vedere il mondo. Il problema vero è convincere l’amico di mio figlio, Peter, a venire da Amsterdam a Torino. La questione non è fermare chi vuole andare fuori, ma attrarre di più».

Torino questa pista sta provando a percorrerla. Già quest’anno su 12 mila immatricolati all’Università di Torino oltre il 4% sono stranieri, al Politecnico siamo al 12%. «Si cominciano a vedere i risultati di una politica impostata anni fa» dice Ezio Pelizzetti, rettore dell’ateneo. Gli fa eco Profumo, numero uno del “Poli”: «Se passate nei corridoi del nostro ateneo vi sembrerà ormai di essere in un’università americana, con studenti che provengono da 94 Paesi». E proprio il “Poli” è una delle carte che Torino intende spendere meglio nella nuova sfida: diventare un polo della conoscenza.

D’altronde l’università di corso Duca degli Abruzzi ha già un certo appeal internazionale. Sono infatti più di 800 i contratti di ricerca con partner di tutto il mondo, compresi Nokia, Microsoft, Motorola, Michelin, Ibm, Hp e Jac per citarne alcuni. E poi c’è il centro del design che gli enti locali stanno per aprire negli spazi di Mirafiori acquisiti dalla Fiat. Sono attesi 2mila studenti, non solo italiani.

Ma decisivo appare per il progetto del polo della conoscenza il ruolo delle imprese. Due Unicredit e Fonsai hanno già scelto Torino come sede dei loro centri di formazione. E poi l’altra carta si chiama Onu. Sì, perché Torino grazie allo Staff College è ormai il secondo polo più importante in Europa nel campo della formazione per l’Organizzazione internazionale. E l’ambasciatore Staffan De Mistura, numero uno della struttura ricavata lungo le rive del Po, promette che è solo l’inizio.

Arrivano i piemontesi nel WI-MAX

Vittorio Pasteris su Lastampa.it

Fra le 48 aziende o raggruppamenti di aziende che hanno presentato e una proposta di interesse per la partecipazione alla gara dell’assegnazione delle frequenze WI-MAX italiane, una ha vinto di certo il premio per il nome più lungo. Si tratta della compagine tutta piemontese che dal nome denota la sua composizione: “Ribes Informatica, Lan Sevice, Informatica System, Hal Service, Tex97, B.B.Bell”.

Un nome da film della Wertmuller per un gruppo di aziende che cercheranno di aggiudicarsi una licenza regionale in Piemonte e Valle d’Aosta tentando di contrastare lo strapotere di operatori nazionali come Telecom Italia, Wind, Fastweb, Eutelia o di altri grandi aziende non del settore TLC.

Il WI-MAX dovrebbe essere LA tecnologia del futuro che consente l’accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili, con prestazioni nettamente superiori al Wi-Fi che potrebbe risolvere molti dei problemi digitali dell’Italia del futuro. Una killer application o una bufalona ? molto dipenderà da come verranno assegnate le frequenze dopo il bando. Le scelte politiche ed economiche potranno alimentare o attutire gli effetti innovati o conservativi della nuova tecnologia.

Le aziende “made in Piedmont” fanno parte dei nuovi operatori di telecomunicazioni emergenti, ai quale il bando WI-MAX dedica una priorità che si pare perdersi nelle parole dell’incipit del bando stesso, che però si presentano scattanti ed agguerriti, pronte ad occupare nicchiette e nicchione territoriali lasciate scoperte dai collossi delle telecomunicazioni italiane. E lo dicono senza paura delle loro intenzioni: “Assieme, noi abbiamo quello che conta, il vantaggio di oltre 10.000 clienti larga banda e il presidio tecnico-commerciale di tutto il territorio regionale”.

D’accordo ma 10.000 clienti a banda larga non sono troppo pochi per contrastare i big ? “Niente affatto, se sono concentrati in un mercato interessante come il Piemonte e la Valle d’Aosta, e soprattutto se sono tra i più soddisfatti e affrancati dalla dipendenza dall’operatore dominante Telecom”. Una specie di “Fastweb senza i fili ” ? “Si, ormai anche i bambini si sono accorti che cablare i clienti finali in fibra ottica non era e non sarà per parecchio tempo più un buon affare, e che invece le tecnologie di questo nuovo decennio permettono agli investimenti di rientrare subito”.

Come contrastare i rilanci milionari degli altri concorrenti al bando WI-MAX? “Non ci ha ordinato il medico di dissanguarci per portare a casa la licenza WI-MAX: se perderemo continueremo a dare filo da torcere ai big come stiamo facendo oggi, inclusi i nuovi che utilizzeranno la nuova tecnologia”. Le società della compagine producono già utili e anche senza WI-MAX il loro tasso di crescita li ha portati nel corso del 2007 a raddoppiare il numero di clienti erosi ai più blasonati concorrenti.

La strategia delle aziende della Torino Valley sarà anche quella di approfittare della vetrina WI-MAX per farsi notare da qualche potenziale partner finanziario che possa supportarli con “soldi freschi” per poter mettere il turbo e trasformare la loro crescita in esponenziale: “Questo sì sarebbe un vero affare per tutti, incluse le Regioni dove operiamo e, di riflesso, l’Italia intera”.

Vedremo ora che succede.

La Maratona di Telethon in Piemonte

Via Torino Scienza

Dal 14 al 16 dicembre, in occasione della maratona di Telethon, a Torino e provincia un ricco programma di eventi, con musica, spettacoli, incontri con i ricercatori.

Il 15 dicembre, presso il Molecular Biotechnology Center (via Nizza, 52), dalle 10.00, si terrà la conferenza “Incontro con la ricerca”, nel corso della quale i ricercatori Telethon presenteranno al pubblico i progressi della ricerca scientifica sulle malattie genetiche.

L’evento è organizzato dalla Scuola Interfacoltà per le Biotecnologie dell’Università di Torino in collaborazione con il Coordinamento Provinciale di Telethon.

In Piemonte Telethon ha finanziato ad oggi 101 progetti, con un totale di circa 7,4 milioni di euro; in corso di finanziamento ce ne sono 18 per circa 2.8 milioni di euro. Tra i progetti finanziati quello di Enzo Calautti, ricercatore dell’Istituto Telethon Dulbecco presso il Molecular Biotechnology Center dell’Università di Torino, che illustrerà le sue ricerche al pubblico durante il convegno di sabato 15 dicembre.

Leggi tutto “La Maratona di Telethon in Piemonte”

Le scoperte del mese in Piemonte

Via Torino Scienza

La sezione Torinoinnovazione offre un nuovo servizio ai suoi lettori cercando di dare una visibilità ancora maggiore agli studi di ricerca effettuati da enti di ricerca del nostro territorio. Un modo concreto per dimostrare la quantità e la qualità di lavoro svolto nel campo della ricerca scientifica.

Nel dossier viene quindi riportato un elenco delle ricerche effettuate da gruppi nei quali siano presenti ricercatori o enti di ricerca piemontesi e pubblicate sulle più importanti riviste scientifiche internazionali di settore, che utilizzano la validazione dei testi con il metodo della peer review.. Gli elenchi sono disponibili secondo una suddivisione per mese di pubblicazione. Per ciascuna ricerca è presente un breve riassunto del lavoro pubblicato e i dati bibliografici.

Il Piemonte al digitale terrestre entro il 2009

digitaleterrestre.jpgDopo Sardegna e Valle d’Aosta, sarà il Piemonte a proseguire sulla strada della tv digitale terrestre. Il processo di transizione è regolato da un protocollo d’intesa che Regione, Ministero delle Comunicazioni e Consorzio DGTvì hanno sottoscritto il 1° dicembre nell’ambito della terza conferenza annuale sulla tv digitale terrestre. A firmare per la Regione è stata la presidente Mercedes Bresso. Nella stessa occasione hanno siglato analoghi impegni le Province autonome di Trento e Bolzano.

I tempi dell’operazione:

  • spegnimento del segnale analogico di Rai Due e Retequattro nelle province di Torino e Cuneo entro il 17 marzo 2009, in tutto il Piemonte entro il 17 marzo 2011;
  • passaggio di Rai Due e Retequattro sul digitale terrestre nelle province di Torino e Cuneo entro il 17 novembre 2008 e in tutto il Piemonte entro il 17 novembre 2010 a condizione che il 65% delle famiglie disponga del necessario decoder (una verifica verrà effettuata due mesi prima).

Le risorse arriveranno dallo Stato e della Regione su tre aree di intervento:

  • supporto alle fasce deboli (11 milioni, 10 statali ed uno regionale) previa identificazione dei beneficiari;
  • infrastrutturazione delle aree marginali, nell’ambito del progetto di transizione tecnologica predisposto dalla Rai;
  • sviluppo e messa in onda di servizi di pubblica utilità sul digitale terrestre e attività di ricerca e innovazione di supporto (5 milioni, 4 regionali e uno statale).