Bresso piace anche al centrodestra

Via Repubblica Torino

I piemontesi, anche quelli che votano per il centrodestra, hanno fiducia nella presidente della Regione Mercedes Bresso e apprezzano i primi cinque anni della sua amministrazione. Ed è lei, in un quadro politico che per il momento vede ancora in testa Pdl e Lega (48,5 contro 42,59), che può rimontare lo svantaggio e mantenere la bandierina del centrosinistra sulla cartina del Piemonte.

Lo dice un sondaggio realizzato da Ipr Marketing e commissionato per iniziativa di due parlamentari del Pd, Stefano Esposito e Anna Rossomando. Altissimo il livello di notorietà di Mercedes Bresso, l´85,7 per cento. La conoscono più gli uomini che le donne, più gli abitanti della provincia di Torino che quelli del resto del Piemonte, più i dipendenti pubblici che i lavoratori autonomi. Altro dato: la fiducia. Il 60,1 per cento ha molta o abbastanza fiducia nella presidente e i numeri salgono se ad essere interpellati sono i giovani: nella fascia fra i 18 e i 34 anni, i fan di Bresso raggiungono il 65,4 per cento. Un avvertimento per Ghigo e Cota: Bresso conquista la fiducia di oltre il 40 per cento degli elettori che alle ultime Europee hanno scelto il centrodestra. «Abbiamo analizzato il livello di fiducia e non il consenso – spiega il direttore di Ipr Marketing Antonio Noto – I due dati non possono essere equiparati perché, pur avendo fiducia in un candidato del fronte opposto, è possibile che il voto vada poi all´area politica di appartenenza. Il consenso si deve costruire, ma con questi risultati sul grado di fiducia, Bresso parte da ottime basi».

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Leggermente al di sotto la soddisfazione per le politiche avviate dalla giunta regionale in questi primi cinque anni di mandato, il 58,2 per cento. Piacciono le posizioni di Bresso sull´Unità d´Italia. La pensa allo stesso modo il 63,8 del campione intervistato, e anche in questo caso il 57,2 degli elettori di Pdl e Lega lo condivide. Alla presidente, i piemontesi chiedono invece interventi radicali sul trasporto locale, il 59 per cento di coloro che sono stati interpellati esprime dure critiche al trasporto ferroviario locale.

Venti positivi anche per il Pd, che conquista oltre quattro punti (29 per cento) rispetto alle europee di quest´anno (24,7), anche se resta al di sotto del 32,5 delle politiche del 2008. Voti un po´ rosicchiati all´Italia dei Valori, che perde due punti: «In parte sono recuperati forse sull´astensione» commenta Anna Rossomando (mozione Franceschini-Damiano) che sottolinea quanto le iniziative sul lavoro e di contrasto alla crisi possano contare. Gli altri partiti? Sinistra e Libertà è al 3 per cento, Rifondazione al 2. Scende invece il Pdl (da 32,4 a 29), mentre sale ancora la Lega Nord (da 15,7 a 17,5). Un altro avvertimento per Enzo Ghigo, che dovrà sempre più fare i conti con la politica aggressiva del Carroccio. Si conferma infine il ruolo di ago della bilancia rappresentato dall´Udc. Con il 5 per cento dei voti, Vietti e soci sono quelli che possono fare la differenza. «Centrale la politica delle alleanze – commenta Stefano Esposito (mozione Bersani-Morgando)- Ma chi dice che abbiamo perso ha fatto i conti senza l´oste».

Dove vai se il grattacielo non ce l'hai?

Alberto Statera su Affari e Finanza di Repubblica

Non c’è città d’Italia grande o media, da Nord a Sud, da Torino a Rimini, che non abbia in progetto la costruzione di un grattacielo o almeno di un grattacielino, nonostante la nuova tendenza verso le «città compatte» e i problemi di sicurezza, di costi energetici e di impatto ambientale che pone la verticalità. Ma che c’è di meglio per attirare cospicui investimenti? A Milano i cosidetti developers stanno spargendo su 8 milioni di metri quadri di aree dismesse dall’industria manifatturiera una selva di grattacieli firmati da architetti di fama mondiale. Dalla Bovisa all’ex Ansaldo, da Porta Vittoria a Porta NuovaGaribaldiRepubblica, dal Portello a MontecitySanta Giulia, sono venticinque i grandi progetti che stanno cambiando lo skyline meneghino. Quanti sono i grattacieli che svetteranno a far ombra alla Madonnina? C’è quello nuovo della Regione a Garibaldi, poi un’infinità di grattacielini «alla lombarda», una trentina di piani o poco più, tipo l’attuale Pirellone, definiti non proprio grattacieli, ma «casetorre». A City Life, nell’area della vecchia Fiera, tra le proteste dei residenti nella zona e di una parte della milanesità intellettuale, ne sorgeranno tre, uno dei quali alto 209 metri. Il nuovo Pirellone, fortemente voluto dal presidente della Regione Roberto Formigoni, è già a buon punto ad opera dell’Impregilo e, manco a dirlo, già oggetto di un’inchiesta della magistratura per l’aumento dei prezzi.
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Primo test drive per Phylla

Phylla, il veicolo urbano multi-ecologico e sostenibile, è ai nastri di partenza, pronto a mostrare concretamente le prerogative di una city car diversa da tutte le altre. Presentata nel maggio scorso durante “Uniamo le Energie”, Phylla è diventata realtà nell’anno di Torino Capitale Mondiale del Design: è elettrica, si avvale dell’impiego combinato di fonti di energia tradizionale e alternativa, è totalmente riciclabile, racchiude soluzioni sperimentali che minimizzano i consumi energetici e materiali ad elevata efficienza strutturale.

E’ flessibile perché dotata di un’architettura che consente di applicare nel tempo soluzioni per migliorare le performance e contenere i costi, è multiuso nell’utilizzo e nella personalizzazione, annulla le emissioni di gas inquinanti e di anidride carbonica nelle aree urbane (zero emissioni), riduce l’impatto ambientale durante e al termine della sua esistenza. Inoltre, è in grado di raggiungere livelli di costo chilometrico molto inferiori rispetto a una city car a benzina.
Il percorso del prototipo di Phylla è iniziato il 28 novembre dal totem fotovoltaico dell’Environment Park di Torino, alla presenza della presidente della Regione, Mercedes Bresso, e dell’assessore alla Ricerca, Innovazione ed Energia, Andrea Bairati.

La sfida lanciata dalla Regione è stata raccolta dai partner del progetto, che hanno unito le proprie competenze per Oltre alla Regione, ente promotore e finanziatore, hanno partecipato con impegno al progetto l’Environment Park, che ha contribuito a definire e selezionare le tecnologie innovative per l’ambiente, il Centro Ricerche Fiat, a cui in qualità di vehicle project leader sono state demandate le scelte tecniche e architetturali per lo sviluppo del dimostratore marciante, il Politecnico di Torino, con il ruolo di programme manager per la gestione complessiva del progetto e il coordinamento dei partner. Hanno inoltre collaborato la Camera di Commercio di Torino con il progetto From Concept to Car, l’Istituto Europeo di Design e l’Istituto di Arte Applicata e Design, Novamont e il Consorzio Proplast, Sagat, Enecom, Sydera e Bee Studio.

Le diverse fasi del progetto sono documentate nel volume “Phylla, il sole a quattro ruote”, edito dall’Associazione Tecnica dell’Automobile, che racconta l’avventura dello sviluppo di questo veicolo-laboratorio, il suo know-how e le tecnologie più innovative utilizzate per realizzarlo.

Phylla, la city car ecologica

Un veicolo urbano elettrico e sostenibile, che sfrutta tutte le fonti di energia alla ricerca della combinazione migliore (in primo luogo solare e idrogeno), efficiente e totalmente riciclabile, che annulla le emissioni di gas inquinanti e di anidride carbonica e riduce l’impatto ambientale durante il suo intero ciclo di vita sono le caratteristiche principali del concept Phylla, presentato il 23 maggio a Torino durante “Uniamo le energie”.

Phylla nasce dalla sintesi di più forze e competenze: hanno partecipato, insieme alla Regione Piemonte, che ha sponsorizzato e finanziato il progetto, e all’Environment Park, che ha contribuito a definire e selezionare le tecnologie innovative per l’ambiente, il Centro Ricerche Fiat in qualità di Vehicle project leader, a cui sono state demandate le scelte tecniche e architetturali per lo sviluppo del dimostratore marciante, e il Politecnico di Torino per la gestione complessiva del progetto e il coordinamento dei partners. Hanno inoltre collaborato la Camera di Commercio di Torino con il progetto From Concept to Car, l’Istituto Europeo di Design, l’Istituto di Arte applicata e Design, Novamont, il Consorzio Proplast, Sagat, Enecom, Sydera e Bee Studio.

Obiettivo del progetto, la realizzazione di un concept di veicolo urbano sostenibile, ma anche economico, in grado di raggiungere livelli di costo chilometrico dieci volte inferiori rispetto a un veicolo equivalente (city car) di normale produzione a benzina. Un’auto adatta alla mobilità urbana individuale e condivisa (car sharing e van sharing) da parte di un’utenza estesa (es. persone anziane, diversamente abili) ed all’ambito professionale per l’accesso ad aree ristrette quali aeroporti, stazioni ed ospedali, località turistiche, che ricerca la migliore soluzione nell’impiego combinato di fonti di energia alternativa (solare, idroelettrica, biogas, ecc.), sperimenta materiali ad elevata efficienza strutturale e totalmente riciclabili, utilizza le tecnologie innovative più rilevanti per la mobilità urbana.
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Il Calendario di Torino World Design Capital

Sono oltre 180 le iniziative che compongono il calendario di Torino 2008 World Design Capital, titolo assegnato alla città da Icsid, la principale associazione mondiale del settore. Un carnet di appuntamenti lungo 52 settimane che aiuteranno Torino a ripensare la propria immagine e la propria identità, ma soprattutto a rilanciare nel futuro il suo progetto di trasformazione.

La manifestazione, che gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è stata presentata il 26 novembre nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, tra gli altri, Francesco Rutelli, vice-premier e ministro per i Beni e le Attività culturali, Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e presidente del comitato organizzatore, Giuseppina De Santis, assessore alle Attività produttive della Provincia di Torino; Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio di Torino.

Si partirà con il Capodanno del Design. Interazione e coinvolgimento sono le parole chiave sulle quali saranno incentrati l’organizzazione e l’allestimento del grande party urbano che il 31 dicembre, nella suggestiva cornice di piazza Castello, segnerà l’inizio di un intero anno di eventi dedicati al design che avranno come teatro Torino e il Piemonte.

Nei mesi successivi, un susseguirsi di avvenimenti dal respiro internazionale, nazionale e locale, che privilegiano quattro assi di confronto: design e collettività, design e impresa, design e formazione, design e politiche di sviluppo. Muovendosi fra l’ufficialità del Compasso d’Oro e l’informalità dei workshop, affiancando l’attualità e la storia del design, valorizzando le energie locali e coinvolgendo culture lontane, il programma raccoglie e organizza sia i contributi delle grandi istituzioni pubbliche e private, sia le molte iniziative spontanee che trovano a Torino una ribalta privilegiata.

Il calendario degli eventi di Torino World Design Capital