Torino, parte l'operazione Mirafiori

Dal Sole24Ore del 9 gennaio 2007

Entra nel vivo, a un anno dall’acquisto dei terreni ex Fiat, l’operazione per la riconversione di 300mila metri quadrati di su stabilimenti automobilistici nell’area di Mirafiori, a Torino. A gestire l’operazione è la società di trasformazione controllata al 40% da Comune di Torino e Regione Piemonte, con la Provincia e la stessa Fiat al 10% ciascuno. “Torino Nuova Economia” (Tne), che ha acquistato gli immobili da Fiat nel dicembre 2005 per 67 milioni, presenterà entro gennaio il master plan delle trasformazioni. Previsto il centro di design industriale del Politecnico (sarà il primo intervento), un incubatore per imprese innovative, spazi per nuove attività produttive innovative. Saranno coinvolte imprese di costruzione o sviluppatori immobiliari. Debutta questa settimana la nuova sezione del giornale “Città e Grandi Reti”, nuova sintesi dei filoni informativi già trattati su trasformazione urbana, immobiliare, infrastrutture, Project fmancing, opere pubbliche.

A un anno dall’acquisto di 300mila mq dello storico stabilimento Fiat di Mìrafori, Torino Nuova Economia (Tne), la società pubblica incaricata di valorizzare le aree, è pronta a muovere i primi passi per la realizzazione del Mobility Village, un distretto dì attività innovative di ricerca, formazione e produzione legale al settore della mobilità. Su un primo lotto (comparto A) è in arrivo l’accordo di programma per realizzare, entro agosto 2008, il centro del Design industriale del Politecnico, cofinanziato da fondi europei. Intorno a questo nucleo è allo studio un master pian (che potrebbe essere presentato già il 15 gennaio per il Cda di Tne) per capire quale sìa la strada da percorrere.

Sono aperte tutte le ipotesi: sia la vendita diretta dei terreni e degli edifici così come sono, sia la trasformazione delle aree per procedere in un secondo tempo alla cessione o all’affitto. “L’imperativo – spiega Mauro Zangola, amministratore delegato di Tne — è decidere entro uno o due mesi, per poter dare le prime risposte agli operatori che hanno manifestato interesse a insediarsi”. Sulla trasformazione delle aree lavora a ritmi serrati anche il Comune: la variante per il centro Design, inclusa nell’accordo di programma, prevede un ampliamento delle funzioni ammesse, sempre nell’ambito di quella produttiva attuale. L’accordo del 2005 A dicembre 2005 gli enti locali e la Fiat hanno siglato il protocollo d’intesa, seguito dagli atti di vendita, per l’acquisto da parte degli stessi enti locali di 300mila mq all’interno della fabbrica di Mirafiori (il 10% dello stabilimento) e dell’area di 300mila mq del Campo Volo, fra Torino e Collegno.

In cambio l’azienda si è impegnata a dar vita a un piano di rilancio di Fiat Auto che prevedeva, come prima azione, l’avvio a Torino di una linea della Punto. Le aree sono state cedute per 67 milioni di euro (60 per Mirafiori e sette per il Campo Volo): la valutazione è stata affidata a uno staff del Politecnico guidato dal professor Ricardo Roscelli. “La valutazìone – spiega Roscelli – è stata condotta senza un master pian definito ma partendo dello stato dei terreni e dei fabbricati, alcuni in ottime condizioni e altri da demolire. Sono state quindi valutate diverse ipotesi di trasformazione, tenendo conto di cubature più basse rispetto a quelle indicate nel Prg, che prevede indici elevati per le aree produttive, e calcolando anche eventuali costi di demolizione e bonifica”.

Forse oggi la Fiat non sarebbe più disposta a vendere i terreni per la stessa cifra: non a caso resta una clausola senza seguito (almeno per ora) quella inserita nel contratto di vendila che prevede una prelazione degli enti locali nel caso di dismissione di ulteriori 600mila mq di Mirafiori. Tuttavia è necessario tener conto del periodo di crisi che l’azienda attraversava nel 2005. Senza dimenticare che la Fiat mantiene il 10% del capitale di Tne. Società di trasformazione Le aree sono state acquisite da Torino Nuova Economia (Tne), società per azioni di nuova cosnruzione (Newco) a maggioranza pubblica, partecipata dal Comune di Torino tramite la Finanziaria Città di Torino Srl (40%) e dalla Regione Piemonte tramite la Finpiemonte (40%), dalla Provincia (10%) e da Fiat (10%). La società, attiva solo dallo scorso 10 ottobre, opera sul modello di una società di scopo o di una Stu e si avvale per ora della struttura operativa di Finpiemonte.

II centro Design L’area di Mirafiori è stata suddivisa in tre lotti. Il primo a essere sviluppato sarà il comparto A, che si estende per 150mila mq tra largo Orbassano e corso Settembrini, dietro il Motor Village Fiat e gli uffici della Ibm. In quest’area sorgerà il centro di Design industriale del Politecnico, un polo universitario cofinanziato per 4,5 milioni da fondi Docup 2000-2006 e oggetto di un protocollo d’intesa sigiato a gennaio 2005 fra Comune, Provincia. Regione e Ateneo. Per non perdere i finanziamenti europei, fra fine gennaio e inizio febbraio dovrà essere approvato l’accordo di programma: il centro, almeno per un primo lotto funzionale, dovrà essere operativo entro agosto 2008. Il progetto del centro Design, che sarà realizzato da Tne e su cui è già aperta la conferenza dei servizi, è stato sviluppato dallo studio Isolarchitettì su incarico di Siti, l’Istituto superiore sui sistemi territoriali per l’innovazione presieduto da Roscelli e fondato dalla Compagnia di San Paolo e dal Politecnico: proprio a Siti la città, nel pieno della crisi Fiat, aveva già affidato uno studio sui possibili scenari di trasformazione per Mirafiori.

A far fronte alle spese di progettazione è stata la Compagnia,di San Paolo che appoggia Comune e Politecnico per lo start-up del centro Design e che ha consegnato il progetto a Tne. I centro si svilupperà su una superficie di circa 17mila mq di Slp (su 120mila mq di Slp del comparto), all’interno di una paRte del fabbricato ex Dai. Il progetto, che vale circa 30 milioni, è diviso in lotti. Un primo lotto prevede la creazione, per il 2008, di sei moduli che si sviluppano su due piani ciascuno, coperti dal tetto del capannone che viene mantenuto nella struttura ma modificato per permettere l’ingresso di fasci di luce. I moduli, caratterizzati dall’uso di materiali diversi, sono destinati a ospitare aule, biblioteca e spazi per la didattica.

In un momento successivo sarà invece realizzato un edificio cilindrico (in memoria dei gasometri dell’area) per ospitare un centro congressi, bar e ristoranti. L’Urban Center ha inoltre sviluppato, su richiesta della città, una prima ipotesi di master plan del comparto A che prevede la creazione di strutture per la ricerca, incubatori d’impresa, parcheggi, aree verdi e di una foresteria universitaria. La variante al Prg L’accordo di programma darà il via libera alla variante parziale per il comparto A di Mirafiori. L’area non cambierà destinazione d’uso: al contrario a fronte dì una diminuzione degli indici territoriali (da 2 a 0,8 mq/mq) saranno ampliate le funzioni inserendo a fianco del produttivo la possibilità di insediare attività ricettive, terziarie, di università, congressuali per un minimo dell ‘80% di Slp (compreso il produttivo) e di attività di servizio alle imprese e Aspi per un massimo del 20% di Slp di cui non più del 50% per attività commerciali. Zone B e C e Campo Volo Meno sviluppato il futuro dei restanti 150mila mq di Mirafiori, suddivisi nei lotti B e C. “Questi terreni – prosegue Zangola – saranno’ destinati a ospitare in prevalenza attività manifatturiere. Ci sono già giunte sette manifestazioni di interesse fra cui quella di Prima Industrie, azienda innovativa che si occupa di laser, e della Italcar di Rivalta, specializzata in veicoli elettrici. Scopo del master pian sarà definire condizioni e tempi per l’insediamento di imprese”. Nessuna idea, invece, sul futuro del Campo Volo: per i 600mila mq fra Torino e Collegno, che s’intrecciano con la riqualificazione di corso Marche, il futuro resta tutto in salita.

Costituita Adeite, l'associazione dei Distretti Tecnologici Italiani

I Distretti tecnologici italiani, nati dall’accordo programmatico tra enti pubblici territoriali e governo nazionale (MIUR), si sono riuniti nell’Associazione ADiTe: un ente senza scopo di lucro, aperto a tutti i Distretti tecnologici e volto a migliorare la loro capacità di lavorare in rete, con l’obiettivo di contribuire ad accelerare l’impulso positivo dell’innovazione tecnologica sul sistema produttivo socio-economico italiano.

ADiTe è stata presentata nel corso di una conferenza stampa, svoltasi a Roma, alla quale ha partecipato il Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione prof. Luigi Nicolais.

“I Distretti tecnologici – ha affermato il Ministro Luigi Nicolais – rappresentano uno strumento dalle grandi potenzialità, costituito allo scopo di accrescere il livello tecnologico e la competitività produttiva delle regioni e, quindi, di tutto il Sistema-Paese. L’Associazione ADiTe, costituita proprio in questi giorni in cui il Governo sta impostando le nuove strategie per i distretti – ha affermato Nicolais – contribuirà a promuovere e sviluppare il “modello” del Distretto tecnologico quale sistema di innovazione territoriale e a favorire la riconoscibilità di tale modello, creando un contesto interdisciplinare per l’innovazione tecnologica e per la creazione di valore”.

ADiTe (acronimo dell’Associazione dei Distretti Tecnologici) è stata costituita ufficialmente il 15 novembre su iniziativa di CBM Cluster in Biomedicine per il Distretto Tecnologico di Biomedicina Molecolare del Friuli Venezia Giulia, Fondazione Torino Wireless per il Distretto ICT piemontese, IMAST per il Distretto Tecnologico sull’Ingegneria dei Materiali polimerici e compositi e Strutture della Campania e Veneto Nanotech per il Distretto per le nanotecnologie del Veneto.

“Nella diversa vocazione tecnologica – ha spiegato il Presidente di ADiTe Rodolfo Zich – i Distretti membri di ADiTe hanno scelto di condividere metodologie ed esperienze specifiche a ciascuno di essi, allo scopo di potenziare i servizi offerti ai rispettivi territori. Proprio la complementarietà delle specializzazioni consentirà di promuovere la nascita di progetti e di imprese multidisciplinari e interregionali. Il coordinamento stretto tra i Distretti potrà consentire interventi di assistenza congiunta alle imprese che abbiano necessità di accedere alle competenze di dominio di uno o più dei partner. I membri dell’Associazione – ha concluso il Presidente – hanno inteso programmare anche momenti di formazione e trasferimento delle competenze affinché ADiTe possa trarre il maggior beneficio possibile dalla cross fertilisation. Le linee d’azione già in programma riguardano trasferimento tecnologico, supporto alla tutela della proprietà intellettuale, Business Plan Competition Internazionale, accesso alla finanza, rapporti con grandi imprese, ecc.

Nel corso della conferenza stampa è pervenuto il messaggio del sottosegretario allo Sviluppo Economico, sen. Paolo Giaretta, che ha confermato “la rilevanza della costituzione di una associazione che rafforzerà la capacità dei distretti tecnologici di lavorare in rete, associazione che sarà interlocutore importante per il Ministero”.

Sono seguiti gli interventi dei Presidenti dei Distretti, in particolare di Maria Cristina Pedicchio, Presidente di CBM Cluster in Biomedicine; Domenico Martorana, Presidente e Amministratore Delegato di IMAST; Nicola Trevisan, Amministratore Delegato di Veneto Nanotech; e Rodolfo Zich, Presidente di Torino Wireless nonché di ADiTe.

Torino Wireless e Sanpaolo IMI uniti nell'innovazione tecnologica

E’ stato siglato un accordo di collaborazione tra Sanpaolo IMI e la Fondazione Torino Wireless per sostenere le imprese piemontesi operanti nel settore dell’Information & Comunication Technology e accompagnarle nello sviluppo di progetti innovativi e con potenzialità di crescita.L’accordo, siglato da Rodolfo Zich, presidente della Fondazione Torino Wireless e da Pietro Modiano, Direttore Generale del Gruppo Sanpaolo IMI, rafforza le sinergie che già esistono tra i mondi della ricerca, dell’imprenditoria e della finanza.

Attraverso la collaborazione tra Sanpaolo IMI e la Fondazione Torino Wireless, le imprese piemontesi accelerate dalla Fondazione potranno accedere a finanziamenti a breve e medio-lungo termine a loro dedicati.

I progetti, che saranno sottoposti ad una valutazione preventiva da parte di un comitato tecnico composto da rappresentanti della Fondazione e della Banca, potranno usufruire di finanziamenti fino a 2 milioni di euro, destinati a supportare progetti di:

  • innovazione tecnologica
  • investimenti fissi o immateriali rivolti alla tutela ambientale e alla sicurezza
  • piani di internazionalizzazione, di acquisizione di rami aziendali o di partecipazioni

Bando regionale per la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo 2006

Regione Piemonte ha presentato il bando regionale per la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo per l’anno 2006, una selezione di proposte progettuali nei settori: Energie alternative e rinnovabili, Mobilità sostenibile, Infomobilità, Logistica avanzata, Biotecnologie e Scienze della vita, Nanotecnologie, Nanoscienze, Aerospazio, Agroalimentare.

Il bando è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte il 28 settembre 2006 con scadenza a 60 giorni dalla data di pubblicazione.Tutte le informazioni sul bando 2006 per l’innovazione

Eureka !

eurekalogo.jpgEureka è la rete europea dedicata alla ricerca e all’innovazione.
Nasce nel 1985 come iniziativa intergovernativa con lo scopo di favorire la competitività attraverso il supporto a iniziative di business, centri e istituti di ricerca, Università che si impegnano a sviluppare progetti, prodotti, processi e servizi innovativi.

A partire dal 1 luglio 2006 e fino al 30 giugno 2007 Eureka è a guida italiana, guida che pone enfasi sulla capacità di Eureka di fare lavorare insieme risorse dei suoi 37 Paesi membri e di agire come uno dei principali attori nell’ambito della strategia di Lisbona in sinergia con il Programma Quadro per la ricerca definito dall’Unione Europea.

Qualche ultima iniziativa Eurela: Celtic (www.celtic-initiative.org) che si occupa di sviluppo di soluzioni per le telecomunicazioni attraverso la ricerca collaborativa, Econtec (www.econtec.org), specializzato nella ricerca relativa all’e-content e alle tecnologia per il business, Euripides, iniziativa industriale per gli utenti di microsistemi (www.eurimus.org), Itea2 (www.itea2.org) per lo sviluppo dell’information technology e Medea+ (www.medeaplus.org) per l’innovazione dei circuiti integrati.

www.eureka.be
www.eureka-chair.it

Torino, cercasi partner per il futuro

Da Repubblica del 28 settembre 2006

Sull´onda dell´accordo Sanpaolo-Intesa, si rilancia l´ipotesi dell´asse Torino-Milano, riedizione moderna del MiTo lanciato e poi lasciato cadere per la prima volta 26 anni fa. Ma tecnici come Berta e Zangola preferiscono allargare l´alleanza, coinvolgere nel progetto anche Genova. Lo fanno con la forza dei numeri: mettere insieme Torino, Milano e Genova vuol dire creare un´area con sette milioni di abitanti (il 12% della popolazione italiana), tre milioni di occupati (13,5% a livello nazionale), un valore aggiunto di 200 miliardi (16% nazionale, frutto di 50 miliardi creati dal comparto industriale e 141 dai servizi), una forza esportatrice da 57 miliardi (il 19% delle merci italiane destinate all´estero). Su cosa è dunque meglio puntare? Il MiTo o il GeMiTo?

Microsoft sceglie Torino per la ricerca genetica

dal Sole24ore del 19 settembre 2006

II Politecnico di Torino sta lavorando a un progetto di collaborazione con la Microsoft di Bill Gates che porrebbe portare in tempi brevi alla creazione di un centro di ricerca sotto la Mole. L’idea era nell’aria da tempo, ma il cronoprogramma ha preso forma la scorsa settimana, quando il rettore Francesco Profumo ha incontrato la top manger e scienziata del colosso americano Jennifer Tour Chayes, invitata nel capoluogo piemontese per una lezione sui “modelli matematici avanzati nella teoria della trasmissione dei dati”, «Adesso abbiamo due fronti aperti – spiega Profumo – Il primo è in collegamento diretto con la casa madre della Microsoft negli Stati Uniti, anche se potrà entrare in gioco la fondazione di Bill Gates. Stiamo predisponendo in questi giorni il progetto tecnico-scientifico.

La Regione Piemonte incontra gli emissari di Microsoft

La presidente della Regione, Mercedes Bresso, l’assessore regionale alla Ricerca ed Innovazione, Andrea Bairati, ed i vertici degli enti locali, degli atenei e degli istituti bancari incontreranno nel pomeriggio di martedì 12 settembre Jennifer Chaise, responsabile del Microsoft Research Center di Richmond. Al centro della discussione tra le istituzioni e la vice di Bill Gates la prospettiva della realizzazione a Torino di un centro di eccellenza tecnologica dell’azienda statunitense.

Approvato il progetto di fusione fra San Paolo – Imi e Banca Intesa

logo_sanpaolo.gifIl Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo IMI ha approvato le linee guida del progetto di fusione con Banca Intesa.
Il Gruppo risultante dalla fusione si collocherà tra i leader del sistema bancario europeo e sarà in grado di competere nel settore dei servizi finanziari a livello sovranazionale, tramite un rafforzamento di natura domestica che presenta caratteristiche uniche.
Il nuovo Gruppo, già prima delle sinergie, si collocherà tra i primissimi gruppi bancari dell’eurozona con una capitalizzazione di mercato di oltre 65 miliardi di euro e sarà leader in Italia con oltre 13 milioni di clienti e con una quota di mercato mediamente nell’ordine del 20% in tutti i segmenti di attività.
Il nuovo Gruppo si collocherà tra i primissimi gruppi bancari dell’eurozona, già prima delle sinergie

Riassumendo cosa determinerà la fusione

Il nuovo Gruppo sarà leader indiscusso in Italia, con una quota di mercato mediamente nell’ordine del 20% in tutti i settori di attività
La rete di sportelli del nuovo Gruppo, oltre 6000 in Italia, sarà capillare e ben distribuita su tutto il territorio, con quote di mercato superiori al 15%
Sede legale della società post fusione sarà Torino. Le sedi operative della Direzione saranno a Torino e Milano
Rapporto di concambio di 3,115 azioni ordinarie di Banca Intesa per una azione ordinaria di Sanpaolo IMI
Sinergie ante imposte stimate in 1,3 miliardi di euro a regime nel 2009
Oneri di integrazione “una tantum” stimati in 1,5 miliardi di euro ante imposte
Sistema di corporate governance costituito dal Consiglio di Sorveglianza e dal Consiglio di Gestione