Pensare innovativo

Lo sviluppo competitivo di un’impresa o di un settore economico è sempre condizionato dal contesto territoriale di riferimento e il successo dipende da molti fattori: infrastrutture, servizi, sistema creditizio, sistema educativo e sistema della ricerca. Ogni distretto, ogni regione, ogni Paese ha il proprio capitale tangibile e intangibile, fatto di strutture, competenze, relazioni, regole, tradizioni.

Questo vale in particolare per l’innovazione, fattore chiave della capacità competitiva di un’impresa. Perché la strada dell’innovazione, come ci ricorda George Bernard Shaw, non la si può percorrere da soli. Ma quali sono i presupposti culturali che incentivano comportamenti innovativi? Come si caratterizzano gli ambienti e i territori che favoriscono la nascita di imprese innovative? Esistono davvero modelli dell’innovazione di successo? E, soprattutto, sono esportabili in altri contesti?

Di questi temi, con particolare ma non esclusivo riferimento a Torino, si parlerà l 2 luglio alle 17,30, alla Fondazione Giovanni Agnelli nel corso di un dibattito in occasione della presentazione del volume La cultura dell’innovazione. Comportamenti e ambienti innovativi, a cura di Riccardo Viale.

Interventi di: Giorgetto Giugiaro – Presidente Italdesign, Andrea Bairati – Assessore Regione Piemonte Università, ricerca, politiche per l’innovazione, Riccardo Viale – Presidente Fondazione Rosselli e direttore generale Fondazione Cotec, Andrea Gavosto -Direttore Fondazione Giovanni Agnelli. L’ingresso è libero, ma il numero dei posti è limitato, per prenotarsi tel. 011 6500504 / 514 ; e-mail: [email protected]

Il nuovo View Award

Lo scorso anno, il View Award ha portato giovani incredibili animatori all’attenzione del pubblico e delle maggiori case di produzione mondiali. Dopo il successo internazionale delle edizioni 2005, 2006, e 2007 il View Award è pronto ad ampliare i suoi orizzonti con nuovi partecipanti.

Ancora una volta VIEW accetterà opere digitali realizzate sia da studenti che da non-studenti, che avranno realizzato un cortometraggio usando animazione 3D e VFX negli ultimi 3 anni, facendo diventare il nostro premio più competitivo e interessante di sempre.

Ad ogni modo, i lavori degli studenti saranno particolarmente benvenuti, dal momento che VIEW vuole sempre essere il luogo giusto per esprimere e scoprire nuovi talenti digitali. Basta compilare il modulo d’iscrizione e inviarlo.

Ecco la lista delle categorie del VIEW Award 2007.

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Frontiere dell’Interazione il primo luglio a Torino

La quarta edizione della conferenza “Le frontiere dell’interazione” si terrà a Torino il 1° luglio presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo di Arte Contemporanea, con apertura alle 8,30 e inizio delle relazioni alle 9,30.

L’evento che fa il punto sull’evoluzione del rapporto fra esseri umani e sistemi tecnologici, quest’anno si confronta con un mondo dove i beige computer desktop e le sue classiche modalità d’uso sono il vecchio, mentre la mobilità, l’internet delle cose, gli spime ne rappresentano una esplosiva evoluzione capace di influenzare radicalmente i nostri comportamenti sociali e la conoscenza che abbiamo del mondo che ci circonda.
Questa edizione, frutto di una stretta collaborazione con il consorzio TOP-IX, l’Internet Exchange dell’area del nord-ovest da sempre attento alle evoluzioni di Internet e alle sue ricadute sul territorio, ben si colloca nel panorama delle attività culturali di “Torino città Capitale Mondiale del Design”.
“Siamo contenti di sostenere una iniziativa come Frontiere dell’interazione che ha il pregio di proiettare in avanti le riflessioni sullo stato dell’arte delle nuove tecnologie e del loro impatto non solo sul mercato ma anche nella vita di tutti i giorni” dichiara Andrea Casalegno, direttore tecnico di TOP-IX.

L’environment culturale torinese, con eventi come lo SHARE Festival e la Conferenza Mondiale di Architettura, determinano un contesto ideale per raggiungere makers, i talenti, i ricercatori, ricercatori, ed aziende presenti sul territorio. Tra i makers attivatisi per Frontiers, ci sono anche i talenti di MaisonThe – brand del Gruppo Visiant, che supporta l’evento – che passano volentieri dalla progettazione dei servizi per le aziende top italiane, ad un po’ di sana sperimentazione nell’Internet delle cose.

Insieme ai giovani talenti l’organizzazione ha saputo coinvolgere personalità come lo scrittore Bruce Sterling, padre del genere cyberpunk e autore di “Beyond the Beyond” (Wired) ed Elizabeth Churchill, Principal Research Scientist di Yahoo! Essi saranno introdotti da un video di Jeffrey Schnapp, Direttore dello Stanford Humanities Lab, e seguiti da molti altri specialisti ed esperti italiani e stranieri come Nicolas Nova (LIFT Conference) e Bruno Giussani (scrittore e commentatore, direttore per l’Europa della TED Conference: Technology, Entertainment, Design).

Nella comunità degli sviluppatori c’è attesa per la presentazione di OpenSpime, un protocollo OpenSource che mira ad un ruolo da protagonista nella rivoluzione Internet of Things, realizzato dalla italo-californiana WideTag, inc. e che porterà sul palco alcuni talentuosi makers italiani che hanno lavorato su basi hardware opensource come Arduino e SunSpot.
“Soprattutto in estremo oriente le nuove generazioni nascono ‘browserless’ e ‘mobile’ – dichiara Leandro Agrò (fondatore di Idearium.org e organizzatore della Conferenza) – mentre qui noi ci dividiamo tra Wii, Ambient Orb, Chumby, Nabaztag, Spimes, ed altre diavolerie connesse che non sono computer. Per questo abbiamo voluto dare il messaggio provocatorio: benvenuti a un mondo senza computer”. Matteo Penzo, co-producer della Conferenza ha aggiunto: ”Frontiers ha le sue tradizioni, per noi l’uso del linguaggio video, il mix di speaker esteri e di talenti italiani, la musica dal vivo (curata dal sound designer Korinami) e le dirette internet sono sempre elementi fondanti del nostro format”.

La camicia pulita

Giovanna Favro su La Stampa

Macchie di sugo, d’erba o di caffè che magicamente svaniscono al sole: la camicia e la cravatta tornano pulite senza tintoria né lavatrice, e il divano ridiventa candido senza smacchiatore. Magia delle magie alle orecchie di ogni massaia: la tenda non ingrigisce più per lo smog oltre al fatto che chi ha problemi di sudorazione non lascia cattivi odori sulla t-shirt. Sono i tessuti «autopulenti» e «antibatterici»: miracoli delle nanotecnologie, che consentono invenzioni solo apparentemente da fantascienza: ormai, si tratta di oggetti pronti a finire sui mercati. Ieri a Torino sono stati presentati i rivoluzionari frutti del lavoro di 11 aziende e 5 centri di ricerca dei tre atenei piemontesi (Università degli Studi di Torino, Politecnico e ateneo Avogadro), Cnr e Inrim. Scienziati e imprese hanno lavorato gomito a gomito nel progetto «Nanomat», sostenuto dalla Regione e promosso dal Corep.
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Profpedia, la Wikipedia delle professioni

Nasce l’enciclopedia dinamica delle figure professionali, a disposizione di imprese, istituzioni e professionisti: un punto di riferimento per seguire l’evoluzione nel mondo della comunicazione Per chi conosce Wikipedia non sarà difficile comprendere lo spirito con il quale è nata Profpedia.It, l’enciclopedia virtuale delle professioni.

Si tratta di un nuovo portale dedicato alle imprese, alle istituzioni e ai professionisti presenti e futuri che avranno a disposizione in questo modo un punto di riferimento per il lavoro e la formazione.

Profpedia.It vuole essere punto di interazione e collaborazione tra il mondo universitario e quello imprenditoriale e del lavoro. Non solo, il sistema ha il desiderio di valorizzare il mondo universitario, anche con la cooperazione delle istituzioni e delle imprese. Il progetto è del Comune di Milano che ha usufruito della collaborazione con Fondazione Università Iulm e Scuola di Comunicazione Iulm.

Il primo capitolo dell’enciclopedia virtuale è già pronto e dedicato a Professioni e Comunicazione , con un focus particolare sulle figure professionali legate al dinamico mondo della comunicazione.

Da Archiworld.tv un contributo al congresso degli architetti

Il tributo che archiworld.tv intende portare al Congresso mondiale degli architetti UIA, in programma a Torino dal 29 giugno al 4 luglio, è un affresco della satira che ha colpito da sempre il ruolo dell’architetto e del designer.

All’innocenza e alla scurrilità di molti filmati presenti su Youtube, realizzati da studenti che intendono così criticare il sistema universitario e i loro docenti, abbiamo preferito l’ironia pungente dei professionisti dello spettacolo. Gli estratti che presentiamo colpiscono archistar e loro cloni con sagacia e qualche cattiveria. L’autoironia sembra appartenere a pochi fra i protagonisti. Ne viene fuori una categoria coerente con quella descritta dai media nazionali: conservatrice e allo stesso tempo autodistruttiva.

Capostipite della categoria surreale è certamente il dissacrante “The Architect Sketch” dei Monty Python, datato 1970. “This is a 12-story block combining classical neo-Georgian features with the efficiency of modern techniques. The tenants arrive here and are carried along the corridor on a conveyor belt in extreme comfort, past murals depicting Mediterranean scenes, towards the rotating knives”. Le lame rotanti sono imprescindibili per il progetto dell’architetto: garantiscono ai costruttori un perenne ricambio di inquilini.

La palma dell’autoironia va ex-aequo a Gehry e a Starck. Il primo con la sua partecipazione in disegno e voce a una puntata dei Simpsons (stagione 16, episodio 14). Marge convince Springfield a fare una concert hall, progettata da Frank Gehry. Dopo aver accartocciato la lettera inviatagli da Marge, l’architetto la getta per strada, poi per caso si volta e si rende conto del capolavoro che ha creato, modestamente… Poco dopo l’inaugurazione dell’auditorium, i conti vanno in rosso e l’edificio viene abbandonato. Il signor Burns lo acquista e lo trasforma in una prigione. Che sia una “sottile” quanto ormai scontata metafora dell’architettura bella ma economicamente insostenibile? Starck invece suscita l’ilarità della platea con il suo franco-inglese nella performance del 2007 ai TED Talks dove dichiara che la professione del designer è inutile.

Un campus da Torino a Shanghai

Gabriele Beccaria su Lastampa.it

Ha una squadra camerunense di «curley», un impiegato cinese allo sportello bancario, 90 accordi internazionali per la laurea con il doppio titolo, un terzo dei corsi in inglese, i laboratori di ricerca di General Motors e Microsoft e poi dà il benvenuto a chi festeggia le ricorrenze di un centinaio di nazioni diverse, possiede oltre 2 mila posti letto per accogliere studenti e professori dal mondo e crea tre aziende ogni paio di mesi. E’ il Politecnico di Torino, che come un’astronave futuribile viaggia nell’iperspazio della realtà globale e fa collezione di record.

Professor Francesco Profumo, lei è il rettore del Politecnico: in Italia l’immagine delle università è spesso appannata e le loro opportunità ancora più scarse, mentre in molte aree del mondo avviene il processo opposto. Qual è la filosofia per uscire da questa pericolosa crisi?
«Quella di “mescolare il sangue”, creando un campus globale».

Che in pratica come si realizza?
«Elaborando una strategia di ampio respiro. E’ così che il progetto di “Cittadella Politecnica” si esplicita attraverso cinque elementi: formazione, ricerca, trasferimento tecnologico, servizi e finanza». A proposito di ricerca, state attirando i grandi marchi: condividono i vostri laboratori e creano sapere, prodotti e lavoro. Come ci riuscite? «Proponendo l’ambiente giusto. Sono già arrivati, Microsoft Italia, Jac, Avio, Indesit, Metecno, Vishay e Pirelli, per fare alcuni nomi. General Motors sarà attiva da inizio 2009 su una superficie di 20 mila metri quadrati, con 600 dipendenti. E le richieste sono in aumento: c’è anche la cinese Huawei».

Ricerca fatta dai big, ma voi puntate anche a creare nuove aziende, le «start-up»: come si fa?
«Siamo stati la prima università in Italia a creare l’Incubatore di nuove imprese (I3P) e dal 2000 sono 96 quelle che hanno visto la luce. Nel 2004, a Oxford, una giuria internazionale ha eletto l’I3P come “Best Science Based Incubator”».

Nascono, ma quante sopravvivono?
«Valutiamo 150 idee ogni anno e ne selezioniamo 50. Agli autori è offerta una fase di formazione di sei mesi e tra 15 e 20 progetti diventano realtà. Creiamo tre nuove imprese ogni due mesi e in questi anni ne sono morte solo sei!».

Quali sono le maggiori difficoltà che si devono affrontare?
«Si tratta di aziende “technology based” e sperimentano due tipi di difficoltà: il marketing strategico e l’ingresso sul mercato».

E le risorse: non sono un ostacolo anche quello?
«E’ sempre stato un limite evidente. Ora, però, abbiamo un “hub” di “venture capitalists”, sette nazionali e sette internazionali».

Che muovono quale giro d’affari?
«Un miliardo di euro, naturalmente non tutto per noi (almeno per ora)! E si aggiunge la finanza di credito classica, delle banche. Sono fondi essenziali per permettere il salto di qualità alle aziende nel mercato».

A Giamello il premio Humboldt Research

Il prof. Elio Giamello, professore ordinario di chimica generale e inorganica presso l’Università di Torino ha ricevuto il premio Humboldt Research per la sua attività scientifica nel campo della chimica di superficie. La Fondazione Alexander von Humboldt, è una prestigiosa organizzazione no profit della Repubblica Federale tedesca che sponsorizza ricercatori di alto livello scientifico e promuove la cooperazione internazionale. Martedì 24 Giugno i vincitori dei premi Humboldt tra cui il prof. Giamello saranno ricevuti dal Presidente della Repubblica Horst Köhler a Berlino.

Elio Giamello è nato nel 1950 e si è laureato in Chimica all’Università di Torino nel 1974. In campo scientifico si è occupato con continuità della chimica di superficie di solidi e materiali inorganici. In tale contesto ha sviluppato in particolare l’utilizzo della tecnica di risonanza di spin elettronico (lo spin elettronico è una tecnica di risonanza magnetica puntata sugli elettroni) per la descrizione delle superfici e degli intermedi chimici stabilizzati alle superfici stesse con la quale ha
ottenuto una rilevante serie di risultati di valore scientifico. Questi sono testimoniati da un insieme di circa 200 lavori a stampa pubblicati su giornali a diffusione internazionale e da un alto numero di inviti a tenere relazioni o conferenze in Congressi internazionali.
È membro di società scientifiche nazionali e straniere (American Chemical Society; Gruppo Spagnolo di Risonanza di Spin Elettronico). Ha svolto intensamente attività didattica in Italia e all’estero. È professore ordinario di chimica generale e inorganica  all’Università di Torino, direttore del dipartimento di chimica IFM, direttore della scuola di dottorato in scienza e alta tecnologia dell’Università di Torino.

Sudate Carte 2008

Mercoledì 18 maggio, alle ore 17.00, presso la sala Consiglio di Facoltà del Politecnico di Torino, c.so Duca degli Abruzzi, 24 – Torino, si svolgerà l’atto conclusivo della corrente edizione di ‘Sudate Carte’. La cerimonia di premiazione dei vincitori si allaccerà alla presentazione del libro ‘Sudate Carte 2008 – 29 artisti poliritmici’, che raccoglie le 30 opere migliori dieci poesie, opere di grafica e racconti rispettivamente e le testimonianze dei giurati sul loro rapporto con il tempo.

Il volume, con le prefazioni del Magnifico Rettore del Politecnico Francesco Profumo, dell’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Gianni Oliva e di Pasquale Pappacoda, ingegnere elettrotecnico e consulente manageriale, nonché presidente della giuria di qualità del concorso, viene stampato in 1.500 copie ed è distribuito gratuitamente nelle sedi del Politecnico e nelle biblioteche del Piemonte.

Nel libro, infatti, sono anche raccolte delle brevi interviste ai docenti Vittorio Pasteris e Donato Firrao, agli scrittori e giornalisti Paola Mastrocola (vincitore Premio Campiello 2004), Carlo Grande, Claudia Ferraresi Marino Periotto, Gianni Chiostri e Luca Ragagnin, alla poetessa Rosy Bianchini di Martino, all’artista concettuale Francesco Longo, al dirigente arbitrale Alfredo Trentalange.