Nanoforum a Torino dal 9 all’11 giugno

Le nanotecnologie saranno le protagoniste di Nanoforum in programma a Torino dal 9 all’11 giugno. Dopo le prime quattro edizioni, realizzate anche grazie al supporto del Politecnico di Milano Nanoforum, la mostra convegno dedicata alle nanotecnologie, continua la sua crescita e si sposta a Torino.

Nato nel 2005 per fare incontrare impresa e scienza, l’evento prevede un tutorial generale e tutorial specifici su nanomeccanica, nanomedicina ed energia, oltre venti sessioni di
convegni focalizzati sui principali settori industriali come aerospace, agrofood, cultural heritage, energy, functional materials, nanomedicine, textile e molti altri ancora, oltre ad
una mostra altamente specializzata e ad una giornata dedicata allo scambio di tecnologie.

Nanoforum è organizzato da Iter con Camera di commercio di Torino, Istituto per il Commercio Estero, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, università di Torino, università del Piemonte Orientale, Istituto Nazionale Ricerca Metrologica, con il supporto di partner locali.

Techfab, un centro di eccellenza in microsistemi e nanotecnologie

Sorge allʼuscita di Chivasso Centro, sullʼautostrada Milano-Torino, utilizza parte dellʼinsediamento dellʼex cantiere per lʼalta velocità Milano-Torino e si estende su circa 6mila mq, di cui 1.800 dedicati agli uffici, ai laboratori, alla produzione e alla logistica industriale. Eʼ un ulteriore esempio di come in provincia di Torino si possano coniugare politiche infrastrutturali, nuove tecnologie, sostegno alle imprese di eccellenza.

Techfab è uno dei pochi centri di eccellenza dello scenario high tech italiano nato dalla convergenza di esperienze di ricerca accademica e di produzione industriale; dispone di strutture e sistemi produttivi di elevato livello, come i sistemi di Siemens, ed è nato con lʼobiettivo di operare come centro di competenza e fabrication facility in affiancamento e a supporto delle imprese e dei centri di ricerca impegnati in processi industriali di innovazione e trasferimento tecnologico nel campo della microelettronica, dei microsistemi e delle nano tecnologie.

Techfab è stato inaugurato il 20 aprille dal Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, dal Presidente di Techfab Marco Maria Camoletto, dal Rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo e dal Sindaco di Chivasso Bruno Matola. Lʼesperienza di Techfab è uno dei risultati più significativi scaturiti dal piano strategico del Canavese della Provincia di Torino: Techfab è nata dalla collaborazione pluriennale tra il Consorzio per il Distretto Tecnologico del Canavese e il Politecnico di Torino con lʼobiettivo di tramutare, attraverso servizi mirati alle imprese, un promettente ma costoso progetto tecnologico in realtà produttiva. Determinante inoltre per la realizzazione lʼapporto del Comune di Chivasso, che ha permesso lʼutilizzo la localizzazione a condizioni favorevoli, in continuità con lʼesperienza che negli anni passati aveva già portato a insediare a Chivasso il laboratorio Chilab del Politecnico.

La camicia pulita

Giovanna Favro su La Stampa

Macchie di sugo, d’erba o di caffè che magicamente svaniscono al sole: la camicia e la cravatta tornano pulite senza tintoria né lavatrice, e il divano ridiventa candido senza smacchiatore. Magia delle magie alle orecchie di ogni massaia: la tenda non ingrigisce più per lo smog oltre al fatto che chi ha problemi di sudorazione non lascia cattivi odori sulla t-shirt. Sono i tessuti «autopulenti» e «antibatterici»: miracoli delle nanotecnologie, che consentono invenzioni solo apparentemente da fantascienza: ormai, si tratta di oggetti pronti a finire sui mercati. Ieri a Torino sono stati presentati i rivoluzionari frutti del lavoro di 11 aziende e 5 centri di ricerca dei tre atenei piemontesi (Università degli Studi di Torino, Politecnico e ateneo Avogadro), Cnr e Inrim. Scienziati e imprese hanno lavorato gomito a gomito nel progetto «Nanomat», sostenuto dalla Regione e promosso dal Corep.
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5 domande sulle nanotecnologie

Cosa sono le nanotecnologie?
Tecniche che permettono la lavorazione della materia in piccolissima scala, misurabile in nanometri (un miliardesimo di metro), dando così luogo a materiali e strutture con caratteristiche diverse da quelli utilizzati correntemente. Per avere un’idea delle dimensioni in gioco: se consideriamo un nanometro grande quanto un gatto, un metro corrisponde alla distanza terra-luna.

A cosa servono?
Intervenendo su scala nanometrica è possibile controllare le proprietà fondamentali dei materiali: la loro temperatura di fusione, le proprietà magnetiche ed elettriche, le proprietà meccaniche e ottiche, senza cambiarne la composizione chimica. Utilizzando materiali nanostrutturati è possibile quindi fabbricare manufatti con caratteristiche migliori rispetto a quelli fabbricati utilizzando materiali tradizionali.

Quali sono i loro vantaggi?
Le potenzialità delle nanotecnologie dal punto di vista tecnologico ed economico sono largamente riconosciute dalle maggiori agenzie di ricerca scientifica di tutti i paesi industrializzati.
Basti un esempio nell’ambito dei materiali nanocompositi. Il Boeing 787, il nuovo bireattore presentato al pubblico lo scorso 8 luglio: ha un’autonomia di 15 mila chilometri e una capacità di trasporto di 300 passeggeri ed è fatto per il 50% da nanocompositi (fibre di carbonio impregnate di resine speciali) che, sostituendo il più pesante alluminio, rendono il mezzo più leggero, consentendo un risparmio del 20% sui consumi di carburante. Non solo, le spese di manutenzione sono più basse di oltre un terzo rispetto a un aereo della stessa categoria. La fusoliera in materiale nanocomposito è prodotta, tra l’altro, proprio in Italia, negli stabilimenti dell’Alenia Aeronautica.

Quando saranno sul mercato?
Le nanotecnologie sono già sul mercato: permettono infatti di realizzare materiali e manufatti dalle proprietà migliorate e forniscono nuove soluzioni per l’industria manifatturiera. Tuttavia, le possibilità di applicazione delle nanotecnologie nei prodotti utilizzati nella vita di tutti i giorni sono ancora largamente inesplorate. Secondo alcuni ricercatori oggi «il limite principale nel settore delle nanotecnologie è la fantasia di chi ci lavora: le applicazioni potenziali sono davvero sconfinate».

Dove si trovano le concretamente le nanotecnologie? In quali prodotti di uso comune trovano applicazione?
Dalle lavatrici che contengono nanoparticelle di argento che sterilizzano il bucato alle batterie contenenti biossido di titanio nanostrutturato che permette molti più cicli di ricarica rispetto alle normali ricaricabili; dagli abiti autopulenti fatti con tessuti nanotecnologici alle calzature antiodore grazie alle nanoparticelle antibatteriche; dalle vernici antigraffio per auto ai display contenenti nanotubi di carbonio, dai contenitori per cibo antibatterici alle creme solari che permettono un’alta protezione contro i raggi UV.

Nanotech 2008

Quasi 600 partecipanti provenienti da 23 paesi diversi, 8 sessioni in 5 giorni di convegni, 60 relatori, esibizione di 80 poster scientifici, 21 tra sponsor e supporter, 160 docenti e ricercatori e oltre un centinaio di aziende. Questi alcuni numeri di NANOTEC2008.it, primo Convegno Internazionale sulle nanotecnologie mai organizzato in Italia, in programma a Venezia dal 10 al 14 marzo 2008.

Aprirà la conferenza inaugurale di lunedì 10 marzo, alle 14.30 presso l’Auditorium Santa Margherita a Venezia, il Governatore della Regione Veneto, Giancarlo Galan. A seguire, Luca De Biase, Direttore di NOVA24 (Il Sole24Ore) modererà i diversi relatori che interverranno in questo importante evento che registra già il tutto esaurito: Pier Francesco Ghetti, rettore dell’Università di Venezia, Luigi Rossi Luciani, Presidente Veneto Nanotech, Andrea Bianchi, Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico, Matthew Nordan, Amministratore Delegato dell’americana Lux Research, azienda leader a livello mondiale per lo studio degli investimenti e della commercializzazione di nanotecnologie, Nicholas Deliyanakis, Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea, Renato Ugo, Presidente AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) ed Elvio Mantovani, Direttore di NanotecIT.

Il Convegno proseguirà poi da martedì 11 a venerdì 14 presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti a Venezia. Organizzato congiuntamente Veneto Nanotech e AIRI/Nanotec IT in collaborazione con la Regione del Veneto, Veneto Innovazione e Nòva24, NANOTEC2008.it metterà in evidenza come le nanotecnologie possono portare allo sviluppo di una nuova generazione di prodotti, dispositivi e processi in grado di rivoluzionare settori di grande rilevanza.

I brevetti nelle nanotecnologie

Intervista all’Ing. Paolo Rambelli e all’ing. Edgardo Deambrogi, consulenti in proprietà industriale di Jacobacci & Partners*

Quali sono le attività principali della vostra società?
“Le attività principali nel settore sono i depositi e la prosecuzione di brevetti, la registrazione di marchi, pareri e perizie in materia di brevetti, modelli e marchi, consulenze tecniche in controversie giudiziali ricerche di anteriorità e valutazioni sulla proteggibilità di tecnologie. Seguiamo l’industria dal progetto fino alla commercializzazione, affiancandola in ogni aspetto della tutela nel campo della protezione della proprietà intellettuale”.

Chi si rivolge ad un’azienda come la vostra e perchè?
“L’inventore, nell’accezione romantica di una volta, è pressoché scomparso. Oggi, infatti, sono soprattutto le PMI e le grandi industrie a richiedere un riconoscimento, una protezione dei loro progetti di ricerca. Il nostro compito, quindi, è cercare di presentare in maniera chiara e completa il progetto, in modo che emerga l’elemento di novità che esso comporta”.

Quali sono i requisiti fondamentali per ottenere un brevetto?
“Sono fondamentali i requisiti di novità, originalità del trovato ed è necessaria chiarezza nella presentazione ed esposizione del progetto. Aspetto da non trascurare è la sufficienza di descrizione, perchè spesso progetti di nanostrutture che sono ancora all’inizio, con potenzialità e risultati ancora da scoprire, devono essere presentati nel modo più chiaro e completo possibile, altrimenti la domanda di brevetto può anche essere rifiutata, soprattutto a livello europeo e internazionale. In Italia, invece, non essendoci un esame di merito di una domanda, la brevettazione è molto più facile: è in effetti una sorta di registrazione”.

E quali sono i tempi necessari a un progetto di ricerca o un prodotto per ottenere il brevetto?
“Volendo richiedere la tutela in un gran numero di Paesi si passa da una prima fase di ricerca ed esame internazionale da parte di un ufficio competente, della durata di circa due anni e mezzo, alla richiesta diretta negli uffici brevetti locali dei singoli Paesi di interesse, i quali – nella maggior parte dei casi – svolgono un proprio esame di merito della domanda. Quindi una proceduta completa mediamente può durare dai 4 ai 5 anni. Esistono tuttavia procedure nazionali più brevi, che per un trovato riconosciuto senza dubbi nuovo ed originale non superano i 3 anni. Ma ci sono anche invenzioni contestate, che per ottenere il riconoscimento devono aspettare quasi 20 anni”.

Parliamo di costi: quanto si spende in media per un’operazione del genere?
“Da qualche migliaio di euro per il deposito in un solo Paese a decine di migliaia per più Paesi.
Parlando di un brevetto europeo, il costo varia a secondo dell’estensione territoriale che si vuole dare al brevetto stesso. Non è necessario convalidarlo in tutti i Paesi: di solito si scelgono quelli dove si prevede che ci sia un mercato di interesse per il progetto o il prodotto da brevettare. Diciamo che, inclusi i costi di convalida nazionale, per 6-8 nazioni si può andare dai 30 ai 40.000 euro”.

Quali sono, in definitiva, i benefici per un’azienda che riesce ad ottenere un brevetto?
“Il brevetto è una sorta di protezione e sicurezza per il proprio lavoro, altrimenti l’unica alternativa è il mantenimento del segreto aziendale che però comporta dei rischi. Oggi infatti, con le tecnologie disponibili, copiare e ricostruire un prodotto, partendo dal prodotto stesso, è molto facile”.

Chiudiamo parlando di nanotecnologie: sono molte le domande di brevetto in questo settore?
“Con le nanotecnologie stiamo parlando di settori della tecnica particolarmente avanzati (fotonica, meccatronica, biotecnologie, per citare alcuni esempi di varietà di applicazioni), dove esistono problematiche particolari dal punto di vista brevettuale. E’ un campo vastissimo ed in una fase di sviluppo, e la domanda di protezione brevettuale è in continua crescita. Gli stessi Uffici Brevetti nazionali stanno sviluppando le proprie competenze professionali nel settore. La tutela brevettuale è riconosciuta dalla nascente giurisprudenza alle invenzioni nanotecnologiche quando alla nanostruttura è associato un nuovo effetto tecnico, oltre alla semplice riduzione di scala”.

A Verona dal 15 al 20 gennaio la Nanoweek

Organizzata dall’Università di Verona e Veneto Nanotech, con il sostegno della Provincia di Verona e della Banca Popolare di Verona, NanoWeek è un appuntamento unico nel suo genere poiché è interamente ed esclusivamente dedicato alle applicazioni e agli ambiti di utilizzo delle nanotecnologie, l’insieme dei metodi e delle tecniche per il trattamento della materia su scala atomica e molecolare per realizzare materiali e prodotti con speciali e migliorate caratteristiche chimico-fisiche, rispetto alla produzione “classica”.

Lavorare a livello nanometrico vuol dire operare a livelli compresi tra 0,1 e 100 nanometri. 1 nanometro equivale a un miliardesimo di metro ovvero una misura 80.000 volte inferiore al diametro di un capello. Intervenire sulla materia a tali dimensioni significa poter creare nuovi materiali, strumenti e sistemi con straordinarie proprietà e migliorare la qualità e le caratteristiche di processo esistenti.

NanoWeek è un evento aperto al grande pubblico, soprattutto imprenditori e personale aziendale, per conoscere più nel dettaglio le applicazioni delle nanotecnologie con cinque conferenze e un programma appositamente ideato per gli studenti delle scuole superiori. Verrà, inoltre, allestita un’esposizione di una ventina di prodotti nanostrutturati (articoli sportivi, creme, tessuti, polveri, utensili, materiali per l’edilizia, etc) già presenti sul mercato e forniti per l’occasione da aziende di livello internazionale che utilizzano le nanotecnologie (la lista completa con la descrizione dei prodotti è disponibile sul sito www.nanoweek.it)

NanoWeek rappresenta un’occasione unica per imprenditori, personale di aziende, addetti R&S, esponenti della pubblica amministrazione, mondo accademico, studenti e ricercatori, docenti e quanti vogliano conoscere le diverse applicazioni e gli ambiti di utilizzo delle nanotecnologie con un approccio pratico e un’impostazione pragmatica.

Il programma di Nanoweek prevede delle conferenze su tematiche di grande interesse per l’economia italiana, e del nordest in particolare, che hanno l’obiettivo di spiegare l’impiego delle nanotecnologie e i metodi di produzione e processo in vari ambiti con la partecipazione di aziende italiane leader del settore, che porteranno la propria testimonianza in tale occasione.

www.nanoweek.it