A Sud di Pavese

Piemonte Share in collaborazione con SteFilm, all’interno del programma del Torino Film Festival, presentan in anteprima il progetto A Sud di Pavese. Il progetto rappresenta la declinazione interattiva del film documentario A Sud di Pavese che Matteo Bellizzi nella prossima stagione presenterà al pubblico.

Utilizzando come ancore i tre luoghi pavesiani per eccellenza, la Langa, Torino e il mare di Calabria, questo webdocumentario presenta un percorso che intreccia i testi di Pavese e le immagini, creando accostamenti inaspettati tra i luoghi e le storie narrate.

Il materiale cinematografico girato da Matteo Bellizzi diventa la sorgente per un documentario “aperto” che mette fisicamente in scena il movimento che sta alla base del film: partire dalla letteratura per arrivare altrove, incontrando storie nel nome di Pavese. Matteo Bellizzi è tornato alla ricerca di storie là dove Pavese aveva trovato le sue, come se i luoghi fossero sorgenti ancora attive.

A Sud di Pavese rappresenta una modalità di approccio trasversale che può aiutare a riscoprire alcuni fondamenti della nostra cultura: pensando ad un pubblico giovane occorre comunicare l�idea che la letteratura, quando è grande, è capace di sfondare i confini di un libro per mescolarsi alla vita e diventare stimolo e spunto per osservare il mondo con occhi nuovi, con una consapevolezza rinnovata e arricchita.

Innovare con l'Enterprise 2.0

Reply e Blogosfere organizzano l'evento online "Innovare con l'Enterprise 2.0 al tempo della crisi" aprendo il dibattito su come sia possibile innovare in tempi di crisi attraverso il Web 2.0.

Il 27 novembre, su www.tamtamyday.com si terrà il primo TamTamyDay, un evento online ospitato sulla piattaforma TamTamy di Reply, dedicato alla crisi dei mercati e al mondo Enterprise 2.0, che metterà a confronto top manager, giornalisti, blogger ed economisti.

L'evento, interamente online giovedì 27 novembre dalle 9.30 alle 17.00, sarà caratterizzato dall'ampia proposta di interviste e tavole rotonde, che avranno come protagonisti manager, imprenditori, giornalisti e blogger che maggiormente si sono distinti nel campo dell'Enterprise 2.0.

Finaki, Il Sole 24 ORE, Intesa Sanpaolo, Reply, SDA Bocconi, Telecom Italia, Wired e 313 riporteranno le testimonianze di realtà che si sono contraddistinte nel panorama dell’Enterprise 2.0, in una serie di tavole rotonde moderate dal chairman Marco Montemagno.

Medici Senza Frontiere darà vita, sulla piattaforma TamTamy, al proprio Social Network dedicato all’interazione con i sostenitori e un focus group con i blogger Mafe de Baggis, Gian Angelo Geminiani, Marco Massarotto e David Orban discuterà sulla tematica Enterprise 2.0, aprendo anche una finestra sulle recenti elezioni presidenziali americane in stile 2.0.

Il 27 novembre il premio nazionale per l'innovazione

Il Premio Nazionale per l’Innovazione è la competizione che ogni anno riunisce i vincitori delle Start Cup italiane, le Business Plan Competition organizzate dalle 42 università che aderiscono all’associazione PNICube. Si tratta di una sorta di coppa dei campioni che vede in gara i primi tre classificati dei 17 concorsi locali per le migliori idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico.

Il Premio Nazionale per l’Innovazione è una manifestazione itinerante. La prima edizione è stata realizzata nel 2003 a Bologna, mentre le tappe successive sono state Torino, Padova, Udine e lo scorso anno Napoli.

Il 2008 è la volta di Milano. L’evento si terrà giovedì 27 novembre presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano, area destinata a diventare la sede dell’innovazione milanese, grazie alla nascita del futuro Science Park.

Qui si svolgeranno i primi due momenti chiave dell’iniziativa. La presentazione delle idee progettuali dei finalisti nell’area espositiva progettata ed allestita dal Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda (INDACO) del Politecnico di Milano. I convegni, che daranno la parola agli esperti del settore, investitori, imprenditori e ai rappresentanti delle istituzioni, che, nel corso della mattinata, si confronteranno sul tema dell’imprenditoria di nuova generazione e sugli strumenti di sostegno finanziario. Seguirà nel pomeriggio un dibattito internazionale che metterà a confronto diversi modelli di incubazione, grazie alle esperienze degli ospiti stranieri.

Sarà invece il Piccolo Teatro Studio di Milano, uno dei simboli più noti della cultura ambrosiana, ad ospitare la premiazione, che vedrà schierati i dieci finalisti assoluti, scelti dalla giuria nell’arco della giornata. Nel corso della serata verranno assegnati due premi speciali: alla migliore idea imprenditoriale di donna, novità di questa edizione, e all’ateneo più innovativo, coppa assegnata dai Giovani Imprenditori di Confindustria. Il primo premio, di 60.000 euro è offerto da Vodafone Italia, partner strategico dell’iniziativa.

L'e-government in Piemonte

Il “Rapporto sull’innovazione nella Regione Piemonte”, realizzato dal CRC Piemonte, è giunto alla quinta edizione. Per presentare questo importante lavoro di sintesi, avviando un momento di riflessione sugli orientamenti delle politiche di innovazione nel territorio regionale, la Regione Piemonte e il CRC Piemonte organizzano il convegno “Le prospettive dell’e-government nel territorio piemontese”.

L’evento, realizzato in collaborazione con CSI-Piemonte, CSP- Innovazione per l’ICT e Osservatorio ICT si tiene martedì 25 novembre alle ore 9,00 presso la Sala Multimediale della Regione, in corso Regina Margherita 174, Torino.

Il convegno offrirà una panoramica delle strategie e degli orientamenti futuri dell’e-government a livello nazionale e regionale; presenterà lo stato dell’arte della società dell’innovazione, a partire dalla rilevazione della capacità degli Enti Locali di esprimere una propria “presenza WEB” oltre che di influire sul disegno della programmazione dell’innovazione.

Consentirà, infine, di conoscere le opportunità per la promozione delle iniziative locali e per favorire una governance “partecipata” del Sistema Piemonte, attraverso la collaborazione con il Centro Regionale di Competenza, che si propone come facilitatore dei rapporti di collaborazione inter Ente, finalizzati alla condivisione degli obiettivi ed alla utilizzazione sinergica delle risorse a disposizione.

La banda larga è essenziale

La banda larga e' un elemento essenziale di innovazione e di sviluppo. Emma Marcegalia concorda con il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, sulla necessitò di forti investimenti pubblici a sostegno di una maggiore diffusione territorale della banda larga.

''Le infrastrutture in questo Paese servono, ha puntualizzato la presidente di Confindustria a margine del convegno Assinform, infrastrutture materiali, come strade autostrade e ferrovie, ma certamente anche infrastrutture immateriali, come la banda larga.

Il Paese e' indietro da questo punto di vista rispetto ai Paesi europei piu' avanzati, e qundi credo che sia giusto ipotizzare che in questo investimento complessivo sulle infrastrutture ci sia anche un'attenzione particolare sulla banda larga. Pensiamo – ha concluso la presidente di Confindustria – che da questo possano nascere servizi e innovazione, e quindi crescita per le imprese''.

La Fondazione Filarete

Grazie alla iniziativa congiunta di Fondazione Cariplo, Gruppo Intesa-Sanpaolo e Universita' degli studi di Milano, ha preso il via la Fondazione Filarete, che promuove la ricerca scientifica nell'ambito delle bioscienze, e supporto nuove aziende ad alto contenuto tecnologico favorendo la collabirazione tra universita', imprese, istituzioni finanziarie.

La Fondazione Filarete ha creato un Acceleratore di Impresa, uno spazio di 6.000 metri quadri, inseritro in un area strategia dove sono gia' attive altre realta' operanti nell'ambito biomedico e della ricerca oncologica.

L'Acceleratore vuole generare un contesto interdisciplinare, punto di incontro tra: biotecnologia, genomica, imaging molecolare, proteomica, nanotecnologie e farmacologia. Con questo la Fondazione Filarete si colloca come una realta' unica nel nostro Paese, in grado di valorizzare le risorse locali e nazionali.

L'Acceleratore di Impresa di Fondazione Filarete e' costituito da nove piattaforme tecnologiche, essendo progettato sul modello delle migliori realta' intenazionali come gli incubatori di Montpellier, Techopolis Ventures, Cambridge Science Park e Cambridge Enterprise.

Il sito della Fondazione Filarete

innovation4business @ csp

http://www.youtube.com/watch?v=MrcpfBtz51c&lt

Si e’ svolto l’11 novembre nelle sede dell’Unione Industrale di Torino la  presentazione del progetto Innovation4Business  un’iniziativa di trasferimento tecnologico di CSP e Torino Wireless svolta in
collaborazione con Unione Industriale di Torino, Finpiemonte e con il contributo
di Regione Piemonte.

Sul sito di CSP sono disponibili le presentazioni di alcuni degli interventi tenuti durante l’incontro e altro materiale.

Il salvagente di Reply su Motorola

Raphael Zanottti su Lastampa

La Reply è interessata ad assorbire almeno una parte degli esuberi della Motorola. Arriva da un’azienda piemontese la prima risposta alla crisi del centro ricerche della multinazionale americana dei telefonini. La società specializzata in sistemi informatici ha intenzione di espandersi. Per questo ha chiesto la disponibilità di una grossa area (si parla di una superficie compresa tra i 5 e gli 8000 metri quadri) in una delle due maniche delle ex Ogr, proprio accanto al Politecnico di Torino. Una richiesta vagliata in un recente incontro tra Politecnico, Comune di Torino, Regione Piemonte e rappresentanti della banca San Paolo-Intesa.

«Una buona notizia – ha commentato il presidente della Regione Mercedes Bresso – perché se è vero che la crisi c’è, è pur vero che il sistema industriale piemontese sembra rispondere bene. Il Politecnico di Torino si mostra un polo attrattivo per le imprese, e questo potrebbe aiutare il nostro tessuto economico a superare meglio il momento difficile».

L’espandersi di Reply prelude a nuove assunzioni. La professionalità ricercata è la stessa dei 370 ingegneri del centro ricerche Motorola. Reply, dunque, potrebbe rappresentare un paracadute importante. Anche perché per adesso non sembra profilarsi all’orizzonte un cavaliere bianco che possa acquistare in blocco il centro ricerche e rilevare i suoi dipendenti. «Continuiamo a lavorare all’ipotesi – spiega la Bresso – ma due mesi sono quelli che sono. Per ora dagli Stati Uniti non è ancora arrivata risposta rispetto alla lettera che abbiamo inviato come Comune e Regione».
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La ricerca perduta

Andrea Rossi su Lastampa

Sette di sera. Via Giuria, al primo piano Francesco Prino, professione ricercatore, è ancora in ufficio. Il suo team lavora al progetto Alice. Da quel laboratorio sono usciti due «pezzi» dell’Lhc, il maxi acceleratore di particelle realizzato al Cern di Ginevra per ricreare i primi momenti successivi al Big Bang. In quattro anni di lavoro il ricercatore Francesco Primo ha raggiunto quota 1600 ore «extra» lavorate. Il ministero non gliele pagherà mai, perché non era tenuto a farle. Lui lo sa e ci scherza su: «Se mia moglie lo viene a sapere rischio il divorzio».

Gli Stakanov dell’Università non estraggono carbone come il leggendario minatore sovietico, ma idee, volumi, progetti. Macinano giornate tra cattedra e laboratorio, accumulano ore in eccesso che mai saranno pagate. Un esercito di under 40: 857 all’Università, 347 al Politecnico dove al conto vanno aggiunti 588 assegnisti e 700 dottorandi. Precari, molti, eppure pilastri della ricerca. Poi ci sono docenti e direttori di dipartimento, e anche qui – per molti – le ore lavorate e le nottate in bianco non si contano.
In Italia non hanno molti rivali. Basta scorrere l’ultimo rapporto del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), che vede Università e Politecnico piazzate ai primi posti in molti settori, a cominciare dalle aree scientifiche e tecnologiche. Un universo che produce ad altissimi livelli ma vive al limite e – ora che nuovi tagli sono in arrivo – spesso oltre. Prendete Francesca Filippi. Il computer su cui lavora al dipartimento di Progettazione architettonica è suo, nel senso che l’ha comprato di tasca propria: «Siamo in tanti, senza telefono e a volte anche senza una targhetta fuori dall’ufficio».
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Da Banca della Memoria a Memoro

Banca della Memoria, il progetto web fondato da quattro ragazzi torinesi e inaugurato il 15 Giugno 2008 con la pubblicazione on-line del sito www.bancadellamemoria.it, si trasforma e diventa “Memoro – la banca della memoria”.

Spiega Lorenzo Fenoglio, uno dei quattro: “Avevamo bisogno di un nome internazionale, un unico nome che fosse pronunciabile e associabile al concetto di memoria nel maggior numero possibile di paesi.” Memoro” significa “io ricordo” in esperanto, e ci è subito sembrato il nome migliore, sia per la società che per lo sviluppo internazionale del progetto.”

Anche se il vecchio indirizzo rimarrà attivo e aggiornato in tempo reale, sarà www.memoro.org la nuova “casa” delle memorie raccolte. Spiega Luca Novarino: “La home page di Memoro sarà la porta attraverso cui accedere ai diversi siti nazionali. Al momento, oltre all’archivio italiano è già online il sito tedesco, con oltre 25 video, raccolti dalla redazione di Monaco. Seguiranno a breve le sezioni di Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Spagna.”

Il progetto ha raccolto in Italia un grande successo di pubblico ed ha beneficiato di una forte attenzione da parte dei media. Racconta Franco Nicola: “dal 15 Giugno 2008 abbiamo avuto oltre 270.000 visite, sono on-line 416 video e abbiamo ancora da montare materiale pari almeno a due volte questo numero. Inoltre arrivano ormai quotidianamente filmati realizzati dagli utenti. Questo è il punto di arrivo: un progetto in cui siano gli utenti a riscoprire il valore delle esperienze delle persone anziane a loro vicine e in cui la condivisione generi ricchezza culturale.”

Una ricchezza che giorno per giorno rischia di scomparire. Valentina Vaio: “il nostro simbolo, ovvero una clessidra, sta a ricordare quanto sia importante ed urgente trasmettere le esperienze e la saggezza raccolte durante una vita intera. Un tempo queste venivano tramandate attraverso i racconti degli anziani ai bambini. La società odierna lascia sempre meno spazio a questi “scambi”. Ci piace pensare di essere un piccolo stimolo a cambiare