Open Source anche nel management? Se ne parla a Collegno

Paolo Ruggeri, manager italiano esperto in risorse umane e formazione, fondatore della società di consulenza Open Source Management International sarà a Collegno per spiegare la sua filosofia di vita Leggi tutto “Open Source anche nel management? Se ne parla a Collegno”

Top-ix Digital Media Session

Il consorzio Top-IX e il Corso di Studi in Disegno Industriale del Politecnico di Torino in occasione di Viewconference 2009, organizzano una serie di momenti d’incontro e riflessione sull’utilizzo di software libero e open source in ambito creativo e di produzione di contenuti multimediali, focalizzandosi su due aspetti principali: le scuole e il mondo della formazione, le aziende e il mercato.

Gli anni di sviluppo tecnologico che stiamo vivendo hanno profondamente ridefinito i modi di operare in tutti i settori dell’attività umana: la possibilità di interagire con reti di persone, di combinare i contenuti e condividerli è una delle caratteristiche distintive della nascita e diffusione della conoscenza nell’era di Internet. La nuova prospettiva di sviluppo culturale che ne deriva si applica in prima battuta al settore della formazione, laddove il sapere diventa condiviso e diffuso, per passare poi alla produzione professionale.

In questo contesto si vuole aprire uno spazio di confronto e discussione sul ruolo dell’approccio Open Source e Open Content, basato principalmente sul concetto di condivisione e partecipazione, con un dibattito che veda protagonisti chi usa l’open source tutti i giorni.

L'invasione degli ultrapinguini

Fra halloween e il software libero

TorinOpen organizza “l’Invasione degli Ultra Pinguini” una giornata tra software libero e creative commons per scoprire che l’alternativa esiste, con a seguire Hallowen Party a partire dalle ore 15 di sabato 31 ottobre presso Artintown; Via Berthollet 25 a Torino

Durante la giornata un  dibattito pubblico su Software libero in Piemonte, l’impegno dei candidati eletti.

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Domande a Microsoft sull'innovazione

Via Vittorio Zambardino

Dall’intervista di Umberto Paolucci, vicepresidente Microsoft  a Repubblica.it:

Perché non stiamo usando fino in fondo un’area che è in grado di fare la differenza. Senza parlare di nazioni europee evolute come quelle del Nord, basta l’esempio del Portogallo: lì, anche con la nostra collaborazione, lo Stato ha dato a tutti bambini delle elementari un computer. E sto parlando di 1 milione di terminali connessi in rete. Cosa che ha finito per trasformare – in meglio – anche i modelli di insegnamento. Da noi non è così. Ci sono delle esperienze locali di eccellenza, è vero, ma se restano isolate il loro valore si disperde”.

Vediamo se ho capito.  Lo stato deve prendere coscienza che il paese e la scuola sono indietro rispetto all’innovazione e devono dare a Microsoft tanti soldi per mettere computer con sistema operativo e software applicativi Microsoft in ogni scuola?

Cioè, per la precisione, cosa significa “con la nostra collaborazione”? Che fanno lo sconto sui programmi?

E non sarebbe meglio che lo stato avesse un suo autonomo pensiero sull’innovazione invece di appaltare a un gigante proprietario lo sviluppo della propria cultura digitale? Evitando, per esempio, di diffondere l’identificazione tra computer e prodotti micrososft, che sarebbe come dire che andare in auto è la Fiat? Com’è italiana questa idea del “mettemose d’accordo” , magari detta con accenti del nord.

No,  son solo domande, per carità, ma ogni tanto si sente un effluvio di trattativa tra poteri, di accordone con soldoni pubblici  che non è proprio il massimo. Ma sarà l’estate, che fa sentire tante puzze (mentre sarebbe bello sentire l’odore della cultura dell’innovazione: ma c’è nell’intervista di Paolucci? L’innovazione è solo “ferro” da portare nelle scuole?)

OS Piemonte

Via Redomino Labs

Chi dice che i piemontesi sono chiusi dovrà ricredersi. Il Piemonte sceglie la filosofia “open” e dà un tocco innovatico ai suoi confini informatici. Ovvio, non sto parlando di un’improvvisa svolta espansiva dei torinesi, ma di un’attesa piccola rivoluzione tecnologica. L’Assemblea Legislativa di Palazzo Lascaris ha infatti approvato il 17 marzo la proposta di legge che prende in considerazione nuove norme in materia di pluralismo informatico e portabilità di documenti informatici nelle Pubbliche Amministrazioni.

Come cita il documento presentato da Luca Robotti dei Comunisti Italiani, si tratta di una proposta volta a garantire la libera scelta nella realizzazione di piattaforme informatiche, abbattendo qualsiasi barriera dovuta all’incompatibilità o alla diversità di standard. I politici si sono dunque accorti che adottare software open source non può che giovare alla loro economia, riducendo drasticamente i costi di licenza e portando innovazione.

Un altro importante passo, un altro piccolo mattoncino per la creazione di una struttura open source che possa finalmente diventare un punto di riferimento per tutte le realtà sia pubbliche che private. La proposta di legge inoltre stanzia finanziamenti interessanti per enti sia pubblici che privati che promuovano o valorizzino lo sviluppo del software libero. Servirà ad incentivare il salto tecnologico?

Il Piemonte investe nel software libero

La Regione Piemonte progetta  la progressiva introduzione nel proprio sistema informatico di programmi a sorgente aperta, il cosiddetto software libero. Questo sistema assicura legalmente a tutti gli utenti la possibilità di eseguire, copiare, modificare, migliorare e distribuire i programmi di software a cui si può attingere gratuitamente da internet.

Lo prevede una legge regionale proposta dal consigliere Luca Robotti , che è stata approvata all’unanimitàdall’aula del consiglio. Obiettivi, «promuovere il pluralismo informatico», ma anche e soprattutto «ridurre i costi per le licenze dei pacchetti applicativi», che «incidono pesantemente sulla spesa che la Regione sostiene per la realizzazione e la gestione delle reti informatiche».

Inoltre investire sul software libero, sottolinea Robotti nella relazione alla legge, può anche «produrre ricadute di rilevante impatto economico sulle imprese di servizi informatici presenti sul territorio regionale, promuovendo in tal modo anche l’economia piemontese».

Google@School

Martedì 17 marzo a Milano, Google presenterà alle università italiane le novità della propria piattaforma web gratuita per la comunicazione e la collaborazione tra studenti e docenti già utilizzata da decine di migliaia di utenti all’interno degli atenei italiani.

Obiettivo dell’incontro è fornire un aggiornamento sulle  opportunità offerte alle scuole dalla tecnologia on-line open source ,   spiegare le modalità di impiego da parte di alcune delle università italiane che già la utilizzano: Università di Ferrara e Johns Hopkins University di Bologna e Università di Torino

Verrà presentata   l’integrazione di Google Apps con il diffusissimo ambiente di e-learning open source Moodle , il più usato dalle istituzioni scolastiche di tutto il mondo.

La fine del Venture Capital ?

Via Vittorio Pasteris e via Techcrunch

Last week, something turned. We found out that not only are we in a recession, but it started a year ago. Tech layoffs went into overdrive (12,000 at AT&T, 600 at Adobe, 130 at Real Networks), bringing the total unemployed tech workforce to at least 90,000, by our count.

Even Facebook decided to indefinitely postpone an earlier plan to allow employees to sell some stock privately. One likely consideration in Facebook’s about-face is that outside investors may no longer be willing to buy Facebook stock at the already-lowered $4 billion internal valuation the plan called for, never mind the over-inflated $15 billion that Microsoft got in at last year.

Capital is drying up, and things may still get worse before they get better. So far in this downturn, we’ve seen startups batten down the hatches (as they should) and hope to survive long enough to make it out the other end. But what about venture capital firms? When will we start to see the VC layoffs and fund closures?

It is already happening to some extent. The number of partners listed on some VC Websites is already quietly shrinking. Some new VC funds are having difficulty raising money and even existing funds are running into problems collecting commitments from strapped limited partners.

The carnage on Wall Street is having a trickle-down effect on venture capital firms. The limited partners who typically invest in VC funds—university endowments, pension funds, investment banks, other institutions, and wealthy individuals—are short of cash right now. Harvard’s endowment lost $8 billion in the past four months alone. Many limited partners simply cannot honor capital calls from VCs. (When a VC firm creates a new fund, it does not collect all the money at once. Instead, it receives promises from limited partners that they will invest when the capital is needed).

Rather than face the penalty of default, limited partners increasingly are trying to sell their commitments at deep discounts on secondary markets. Conversely—knowing that they may not be able to call in their chits—VC’s are motivated to slow down their investment activity.

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Una Oasi open source

L’iniziativa Oasi si inserisce nell’ambito dei progetti promossi dal CSI Piemonte per diffondere la cultura dell’open source. In OASI (Open Available Secure Integrated) confluiscono le competenze e l’esperienza che il CSI-Piemonte ha maturato nell’utilizzo del software libero per la Pubblica Amministrazione e che, nel 2006, si sono concretizzate nella realizzazione di una piattaforma di middleware Open Source per lo sviluppo e l’erogazione di servizi applicativi.

Obiettivi di Oasi

  • Sistematizzare l’utilizzo di soluzioni aperte già realizzate e offerte dal CSI;
  • Creare un’infrastruttura open source ad alta affidabilità e costi competitivi;
  • Favorire la collaborazione e la nascita di una comunità tra Enti pubblici, imprese e mondo accademico;
  • Sostenere il settore della ricerca e la formazione di know-how specifico.

Il CSI-Piemonte considera l’open source una leva strategica fondamentale per fornire vantaggio competitivo al territorio regionale e uno strumento utile per:

  • contenere la spesa degli Enti sia nello sviluppo delle soluzioni, attraverso modalità collaborative, sia nell’utilizzo, attraverso la riduzione dei costi di mantenimento a carico dei singoli;
  • aumentare le competenze delle imprese locali, rendendo accessibile formazione tecnica difficile da reperire nel panorama italiano.

Il CSI intende fornire supporto agli Enti e alle imprese ICT piemontesi in un percorso di crescita: l’intento di diffondere l’open source si basa infatti sulla considerazione della conoscenza stessa come bene comune e sulla volontà di operare per realizzarne la piena condivisione, soppesando con attenzione e senso critico costi e benefici.

Linux Installation Party a Torino il 19 aprile

Il 19 aprile, al Caffè Basaglia, in via Mantova 34, dalle 14.00 alle 18.00 si svolgerà un Linux Installation Party organizzato dalla Linux Task Force Torino.

Gli esperti di Liux Task force provvederanno all’installazione di Linux sui PC di coloro che vorranno partecipare all’evento, ma oprovvederanno anche ad aiutare coloro che presenteranno particolari problematiche di configurazione e personalizzazione sul nostro sistema operativo preferito o, piu’ semplicemente, saranno curiosi e vorranno porre qualche domanda.

Torino Linux Task Force è un gruppo di persone, originariamente aggregatosi in occasione del Linux Day 2007 nel capoluogo sabaudo, che hanno come obiettivo l’impegno concreto e pragmatico per la diffusione e la promozione di Linux e del software libero. Non e’ ne’ un LUG ne’ una associazione ne’ qualsiasi altro tipo di entita’ formale o informale: solo un punto di raccolta per individui che intendono dedicare tempo e risorse per un ideale comune.Opera primaria del gruppo e’ l’organizzazione e la partecipazione a LIP (Linux Installation Party, durante i quali si assiste chi interessato durante la procedura di installazione di Linux sul proprio PC) ed altri eventi di carattere divulgativo sul territorio torinese (e zone limitrofe), ma non si sdegnano attivita’ ricreative durante le quali incontrarsi, bere in compagnia e discutere a viva voce.