MiniBar Italy il 15 febbraio a Milano

Stai pensando di creare il prossimo Last.fm, Flickr e in generale una startup 2.0?
Pensi che in Italia manchino occasioni per incontrarsi e discutere di questo tipo di idee e progetti?

Be’, allora non ti resta che venire al MiniBar – una versione piu’ snella e agile di un BarCamp.

Dal 2006 il Minibar London ha attratto migliaia di sviluppatori web, programmatori, accademici, giornalisti, blogger, imprenditori 2.0 e investitori. Più evento sociale che conferenza, il Minibar ha l’obiettivo di far emergere le idee e i talenti del Web 2.0, connettendo le start-up con gli sviluppatori giusti, gli investitori interessati e i media.Lanciando il Minibar anche in Italia si intende stimolare l’attività imprenditoriale e l’innovazione nel Web 2.0 italiano Un’occasione per incontrarsi, scoprire nuove idee e discutere di P2P, Creative Commons, Net Tv, applicazioni web, social networking, frizzi e lazzi del Web 2.0.

Murartom: street art e riqualificazione urbana

Un quartiere si riqualifica anche attraverso l’arte, la cultura, la musica. Per questo il Progetto “Love Artom, di un quartiere ci si innamora” organizza in via Artom, con il patrocinio della Città di Torino, concerti, incontri, performance artistiche e sportive. Murartom è una di queste. Il 15 luglio e il 15 dicembre 2007 alcuni dei migliori graffiti writers del panorama italiano e internazionale si sono ritrovati in via Artom, a Torino, per dar luogo a una session di altissimo livello. Murartom the street art invasion, un’invasione pacifica che parte da una strada, via Artom, e contamina la città.

Per far rivivere quest’esperienza sono state raccolte in un documento le immagini della storia dell’incontro tra un quartiere, i suoi abitanti, i suoi muri, manifesti strappati, scritte, e un gruppo di graffiti writers che per un giorno vi ha portato i propri colori, la propria fantasia, i propri sogni.

È possibile sfogliare il documento o scaricarlo. Il materiale può essere usato liberamente.

Murartom tornerà poi a vivere a distanza di un mese, il 31 gennaio 2008. Le opere realizzate verranno vendute durante un’asta-evento che si terrà alle ore 18.30 presso i locali di “From spoon to City”, in corso Mortara 46 a Torino, spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, all’architettura e al design. Il ricavato dell’asta sarà devoluto a opere a favore degli anziani del quartiere.

Vita da imprenditore

First Generation Network ha inaugurato da tempo una sezione dedicata alla creazione e all’evoluzione di un’azienda.

I temo trattati saranno:

Il sogno: “Da grande farò l’imprenditore”
Alla ricerca dell’idea: La collaborazione con universita’, ricercatori, eccetera
L’ideazione: Saper cogliere l’elemento innovativo di un prodotto, di un mercato o di un processo e tradurla in una “business idea”
Lo start-up: La costruzione del team, la prima prototipazione e l’approccio al mercato
Il business plan: Il dettaglio di come fare le cose, programmare i cambiamenti e anticipare gli imprevisti
La responsabilita’ sociale: Vincere e perdere nel rispetto delle regole e della legalita’
L’apertura dell’azienda a terzi: Le risorse finanziarie per crescere, tra Angel Investor e Venture Capital, e la proprieta’ condivisa. Le risorse umane e manageriali necessarie a cui delegare la gestione dello sviluppo
La crescita interna ed esterna: Massima flessibilita’ per cogliere le nuove opportunita’
L’internazionalizzazione: Come sfruttare la globalizzazione dei mercati, per crescere o per lo start-up
La managerializzazione: L’imprenditore separa proprieta’ da gestione e diventa lo stratega o il “coach”
L’errore / l’insuccesso: L’accettazione del rischio del fallimento, momento necessario della creazione distruttiva / selezione delle migliori imprese
La cessione dell’azienda: L’imprenditore e i primi investitori realizzano il frutto del lavoro vendendo a una media o grande azienda, o accelerano il processo di crescita tramite un IPO o aprendo la proprietà in modo “diffuso”
Riprovarci: Ceduta la prima azienda l’imprenditore orientato alla crescita ci riprova, o direttamente creando una nuova azienda (imprenditore seriale) o promuovendo l’iniziativa e investendo su nuovi imprenditori
Restituire (il “Giving back”): Contribuire allo sviluppo continuo dell’area geografica in cui si vive attraverso il supporto all’imprenditorialita’, e altre forme di partecipazione rivolte alla crescita delle “nuove leve”. Questo non solo dal punto di vista finanziario ma anche trasmettendo e divulgando le proprie esperienze

Google University Challenge

I docenti delle Università italiane possono collaborare con Google per presentare ai propri studenti il mondo della comunicazione pubblicitaria partecipando ad un concorso internazionale dedicato proprio a loro.

Si chiama ‘Google Online Marketing Challenge’ l’inziativa creata per dare agli studenti iscritti ai corsi di laurea di primo e secondo livello la possibilità di sperimentare, nel corso dei loro studi, le nuove leve di comunicazione per promuovere un business.

I gruppi partecipanti riceveranno l’equivalente di 200 dollari (circa 135 euro) da investire, secondo la propria strategia, in pubblicità online su Google AdWords e lavorando a stretto contatto con aziende che hanno deciso di provare a sfruttare la search advertising come nuova leva di marketing per raggiungere i propri obiettivi di business.

Gli studenti avranno a disposizione tre settimane consecutive per ideare la campagna pubblicitaria online, ottimizzarla e valutarne i risultati utilizzando tutti gli strumenti gratuiti messi a disposizione da Google, in gara con i progetti provenienti dalle università di tutto il mondo. Nel corso di questo periodo ciascun gruppo dovrà consegnare due report, uno ad inizio progetto e uno a conclusione, che verranno valutati da una giuria internazionale di docenti incaricata di decretare il vincitore sulla base del successo raggiunto dalla campagna pubblicitaria.

Il concorso inizia a febbraio 2008 e termina a fine maggio, è aperto a qualunque corso universitario e post universitario nel mondo.

Gli studenti avranno a disposizione tre settimane consecutive per ideare la campagna pubblicitaria online, ottimizzarla e valutarne i risultati utilizzando tutti gli strumenti gratuiti messi a disposizione da Google, in gara con i progetti provenienti dalle università di tutto il mondo. Nel corso di questo periodo ciascun gruppo dovrà consegnare due report, uno ad inizio progetto e uno a conclusione, che verranno valutati da una giuria internazionale di docenti incaricata di decretare il vincitore sulla base del successo raggiunto dalla campagna pubblicitaria.

Numerose università in Italia e nel mondo hanno già aderito all’iniziativa e restano ancora due settimane perché se ne aggiungano altre. Il concorso inizia a Febbraio 2008 e termina a fine Maggio, è aperto a qualunque corso universitario e post universitario nel mondo.

Informazioni sul concorso:

  • I docenti registrano il proprio corso e dividono gli studenti in gruppi di lavoro.
  • Ciascun gruppo di lavoro o docente individua aziende, con meno di 100 impiegati, che dispongano di un sito Internet ma non utilizzano strumenti per la comunicazione online come AdWords. Dalla collaborazione tra studenti e aziende vengono fissati gli obiettivi da raggiungere attraverso la campagna di marketing online.
  • Nel corso di tre settimane i gruppi lavorano per creare e ottimizzare le proprie campagne, inviando due report di descrizione e analisi della strategia, ad inizio e fine progetto.
  • Per creare uno standard di partecipazione per tutti gli studenti nel mondo viene data la possibilità di completare il progetto in tre settimane consecutive, a partire dal 10 Febbraio 2008 fino al 24 Maggio 2008.

Maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo
www.google.com/onlinechallenge/index.html

Green Brand: il libro delle aziende "verdi"

Sarà dedicato alle aziende ‘verdi’, eco-compatibili e attente all’ambiente e comprenderà una ricerca in esclusiva per l’Italia, realizzata a livello internazionale da Ipsos-Mori, consultando cittadini e consumatori di tutto il mondo e analizzando la loro attenzione, il loro giudizio e i loro orientamenti nei confronti delle aziende che si dimostrano più o meno sensibili ai temi ambientali.
‘Green Brand’ è il volume che raccoglierà casi aziendali e buone pratiche di marchi e imprese impegnati nel promuovere politiche aziendali eco-compatibili e responsabili, in linea con uno Sviluppo sostenibile, e nell’abbinare le proprie attività economiche e produttive con la tutela dell’Ambiente, del territorio e delle risorse naturali.

E già il titolo in inglese è più che esplicito: ‘Marchio Verde’, a sottolineare che, per trovare posto all’interno del volume e nella panoramica di aziende e società che verranno presentate e descritte, di ogni dimensione e settore di attività, dalla media azienda alla grande multinazionale, dall’impresa alimentare a quella automobilistica o di Tlc, ciascuna azienda dovrà soddisfare dei requisiti e rappresentare caratteristiche di sostenibilità ed eco-compatibilità, in ogni possibile forma: dalla riduzione di Anidride carbonica prodotta, ad esempio riducendo gli spostamenti in auto o in aereo dei dipendenti, al riciclo della carta, al minor consumo di energia elettrica, passando per abitudini alimentari e sociali in genere.

Il volume ‘Green Brand’ è un’opera che B&p communication, società editoriale di Torino specializzata nei settori del marketing e della comunicazione, pubblicherà ad aprile 2008 e distribuirà in allegato gratuito in abbinamento a una tra le principali testate giornalistiche nazionali: ‘Green Brand’ rappresenterà infatti il secondo numero della collana editoriale ‘Brand Concepts’, dedicata alle tematiche e gli scenari più innovativi del branding, che prevede la pubblicazione, con periodicità quadrimestrale, di un nuovo e inedito volume monografico dedicato, di volta in volta, a un tema specifico e innovativo del Marketing, della Comunicazione, delle strategie aziendali, il cui primo numero, intitolato ‘Brand 2.0’, è stato pubblicato nel novembre scorso e distribuito in allegato gratuito con il settimanale Il Mondo.

Il volume raccoglierà quindi le ‘case-history’ e le buone pratiche di società e marchi che operino sul mercato italiano, “e che siano intervenuti o abbiano influito su prodotti, servizi, innovazione e stili di vita, affrontando a questione ambientale, dell’eco-compatibilità e dello Sviluppo sostenibile in modo opportuno” osserva Barbara Picollo, direttore editoriale di B&p communication: “è un lavoro a tutto tondo, a cui collaboreranno diversi enti, pubblici e privati, che possano certificare la qualità ‘Green’ anche dell’editore”.

Un libro e un progetto al quale collabora e prende parte, tra gli altri, anche Tandberg, azienda norvegese leader a livello mondiale nel settore delle video-conferenze, che ha concesso a B&p communication la pubblicazione in esclusiva per l’Italia della ricerca internazionale realizzata da Ipsos-Mori su consumatori e aziende ‘Green’. L’utilizzo delle video-conferenze diventa, tra l’altro, un modo concreto ed efficace per abbattere l’immissione di Anidride carbonica nell’aria, diminuendo il numero di spostamenti dei manager delle aziende, e il progetto ‘Green Brand’ è stato visto da Tandberg come un’opportunità per comunicare il proprio impegno in questo campo.

“Stiamo ora lavorando intensamente alla ricerca e selezione di aziende e società che abbiano i requisiti e
le caratteristiche giuste per prendere parte al progetto ed essere presenti all’interno del volume ‘Green Brand’, che sarà pronto in aprile” sottolinea Barbara Picollo, “e verrà presentato alla Stampa e al pubblico nel corso di un evento di livello internazionale collegato ai temi dell’eco-sostenibilità, dell’attenzione all’Ambiente nell’Economia e dello Sviluppo sostenibile”.

Sudate Carte 2008

Siete iscritti al Politecnico di Torino, o a uno dei suoi distaccamenti? Ingegneria o Architettura? Amate scrivere e/o disegnare? Allora Sudate Carte è il concorso che fa per voi!

Giunto alla VI edizione, la proposta dell’Associazione Il Traspiratore che ha ideato il concorso si rivolge a tutti voi studenti che coltivate il desiderio di cimentarvi in prove diverse rispetto a quelle d’esame.

La creatività è alla base di Sudate Carte. Espressa in modi differenti, attraverso un racconto, oppure con l’elaborazione di versi poetici o ancora in opere grafiche, attenzione, la fotografia non è contemplata.

Il concorso si articola in 3 sezioni: Racconti, Poesie, Disegni

Ogni anno un tema differente, l’edizione 2008 propone come sfida il TEMPO!
Dato l’argomento, i giovani talenti sono liberi di approfondire i significati che meglio sentono affini a se stessi ed al proprio sentire, ma sempre, e si ricordi sempre, attinenti alla parola “Tempo”, altrimenti le opere non potranno essere considerate.

Come è già stato riscontrato nelle passate edizioni, gli organizzatori, ed il team di giurati, sono spiazzati dalle tematiche che i giovani scelgono di sviluppare nelle sezioni scelte: è consentita una sola opera per sezione).

Le opere sono valutate da due giurie: una di selezione e una di qualità. La prima è composta da firme di lunga data delle testate “Traspi.net” e “Traspiratore”, la seconda da giornalisti e professionisti specificatamente per ciascuna delle tre sezioni. Se volete spaerne di più sullo svolgimento del concorso potete leggere il suo regolamento.

La partecipazione è gratuita e saranno premiate le prime tre opere risultate le migliori per ogni sezione. Al primo classificato andrà un premio pecuniario, una tessera CTS e un viaggio in Grecia.

Il sito di Sudate Carte

Le aziende piemontesi a corto di cervelli

Pierpaolo Luciano su Affari e Finanza di Repubblica

Gli industriali hanno difficoltà a trovare personale per le qualifiche più elevate, ma anche assumere un saldatore o un segretario amministrativo non è facile. Ma c’è la fila per diventare commesso all’Ikea con contratto a tempo indeterminato. Problemi anche per il centro europeo della Gm

Un bravo saldatore? Un miraggio. Un manutentore capace di destreggiarsi tra macchine utensili di ultima generazione? Trovarne. Un esperto di software, hardware e via dicendo? Disponibili con il contagocce. Manodopera specializzata cercasi disperatamente. Firmato: le imprese del Torinese. Per certi mestieri non c’è crisi che tenga, il mercato ne ha sempre bisogno.

L’indagine dell’Unione Industriale per il primo trimestre del 2008 non lascia dubbi: 4 aziende su 10 dell’area hanno difficoltà a reperire personale qualificato. Spiega Mauro Zangola, responsabile dell’Ufficio Studi: «Gli ostacoli aumentano con le dimensioni delle aziende: più sono grandi, più appare difficile coprire i buchi nell’organico. Un fabbisogno che tocca tutte le aree funzionali, ma in particolare quella della produzione. Lì ci sono problemi anche nella ricerca di addetti con bassa qualificazione. Soprattutto tra le aziende metalmeccaniche e della gomma e plastica».

Stessa fotografia da via Pianezza, sede dell’Api, 3 mila piccole imprese associate: al servizio infojob del 2007 figurano ai primi posti impiegati contabili, segretarie amministrative, disegnatori, tornitori e perfino centralinisti.

Rimedi? Alberto Tazzetti, presidente degli imprenditori torinesi dice: «Bisogna che la scuola rivaluti le specializzazioni tecniche che — contro un generalismo che ormai riguarda persino i licei — sono essenziali per non fare arretrare i saperi tecnologici. A Torino abbiamo intrapreso un’intensa attività di “formazione dei formatori” rivolto all’istruzione tecnica, iniziando con i grafici, continuando con la plastica e ora con la meccanica». Anche i sindacati puntano sulla formazione per creare le figure che mancano. Con un progetto che mutua quello della Fiat a Pomigliano: corsi di riqualificazione per gli operai in mobilità o in cassa integrazione, finanziati dall’Europa.
Ma c’è anche una certa disaffezione verso la tuta blu: «I ragazzi oggi non vedono come il massimo obiettivo finire in fabbrica», sintetizza Zangola. Una prova arriva dalle assunzioni 2007 in Piemonte (poco meno di 60 mila, con appena 6500 laureati e poco più di 21mila diplomati): nella top ten dei mestieri figurano ai primi posti commessi, baristi e cassieri di supermercati. Numeri che trovano un immediato riscontro nella realtà: l’Ikea sta per aprire un nuovo megastore nell’hinterland di Torino e per cento posti da commesso sono arrivate 20 mila domande. «L’incentivo in questo caso è senza dubbio rappresentato dall’assunzione a tempo indeterminato spiega Luciano Gallino, sociologo In un Paese in cui i contratti a termine sono ormai più della metà, assicurarsi un posto senza scadenza è un fattore importante».

E i cosidetti lavori legati alla società della conoscenza? «Vengono dopo», aggiunge Gallino. Eppure almeno nel Torinese l’indagine lo prova c’è bisogno anche di manodopera altamente qualificata. Ne sa qualcosa Mike Arcamone, numero due di GM Powertrain Europe e responsabile del centro di ricerca di Torino, dove la casa automobilistica americana studia nuovi motori diesel. «Ad ottobre ci trasferiremo nella cittadella del Politecnico, che diventerà il nostro quartier generale europeo. Non sarebbe male trovare sin da subito i 150 tecnici che nei prossimi mesi dovremo selezionare e assumere». Perché tutta questa difficoltà?

È ancora Gallino a tentare una risposta: «La realtà è che si parla molto di crescita della conoscenza, ma poi ai giovani si offrono soltanto lavori e salari modesti». E Francesco Profumo, rettore del Politecnico: «La competizione con gli altri paesi è più che difficile. Il livello di internazionalizzazione delle nostre università è minimo, chi vuole prendere la strada della ricerca ha difficoltà a intravedere una carriera e se trova un’opportunità all’estero, se ne va volentieri. Bisogna mettere un freno a questa fuga».

Un problema che il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ribalta così: «Bisogna attrarre di più». E si spiega: «Mio figlio Tommaso si è laureato a Torino. Ora è ad Amsterdam per un master. I giovani hanno voglia di vedere il mondo. Il problema vero è convincere l’amico di mio figlio, Peter, a venire da Amsterdam a Torino. La questione non è fermare chi vuole andare fuori, ma attrarre di più».

Torino questa pista sta provando a percorrerla. Già quest’anno su 12 mila immatricolati all’Università di Torino oltre il 4% sono stranieri, al Politecnico siamo al 12%. «Si cominciano a vedere i risultati di una politica impostata anni fa» dice Ezio Pelizzetti, rettore dell’ateneo. Gli fa eco Profumo, numero uno del “Poli”: «Se passate nei corridoi del nostro ateneo vi sembrerà ormai di essere in un’università americana, con studenti che provengono da 94 Paesi». E proprio il “Poli” è una delle carte che Torino intende spendere meglio nella nuova sfida: diventare un polo della conoscenza.

D’altronde l’università di corso Duca degli Abruzzi ha già un certo appeal internazionale. Sono infatti più di 800 i contratti di ricerca con partner di tutto il mondo, compresi Nokia, Microsoft, Motorola, Michelin, Ibm, Hp e Jac per citarne alcuni. E poi c’è il centro del design che gli enti locali stanno per aprire negli spazi di Mirafiori acquisiti dalla Fiat. Sono attesi 2mila studenti, non solo italiani.

Ma decisivo appare per il progetto del polo della conoscenza il ruolo delle imprese. Due Unicredit e Fonsai hanno già scelto Torino come sede dei loro centri di formazione. E poi l’altra carta si chiama Onu. Sì, perché Torino grazie allo Staff College è ormai il secondo polo più importante in Europa nel campo della formazione per l’Organizzazione internazionale. E l’ambasciatore Staffan De Mistura, numero uno della struttura ricavata lungo le rive del Po, promette che è solo l’inizio.

Communia a Torino il 18 gennaio

Venerdì 18 gennaio 2008 il Centro NEXA del Politecnico di Torino organizza il primo workshop di COMMUNIA, la Rete tematica europea sul pubblico dominio digitale.

Come scrive Pettinix

Obiettivo dell’evento è contribuire al dibattito internazionale sui “commons digitali” e sulle complesse relazioni tra l’innovazione tecnologica e l’utilizzo di massa degli strumenti digitali. Il seminario vuole fornire ad esperti e innovatori del settore l’opportunità di incontrare altri soggetti interessati, opinionisti e politici, al fine di approfondire e condividere la comprensione del ruolo della tecnologia nel costruire il presente e il futuro dei “commons” digitali.

La sessione plenaria di apertura, alle 9:15, vedrà l’intervento di Rishab Ghosh (MERIT, Università di Maastricht) centrato sul tema “Tecnologia, diritto e pubblico dominio”. Il seminario proseguirà per l’intera giornata con tre sessioni su tecnologia e scienza, strumenti software e formati, e sui “commons” infrastrutturali – il tutto visto nel contesto generale dello sviluppo dei “commons digitali”.
La lista dei relatori già confermati comprende inoltre Keith Jeffery (Current Research Information Systems), Juan Carlos De Martin (COMMUNIA Coordinator, Centro NEXA), Robert Horvitz (Open Spectrum Foundation), Philippe Aigrain (Society for Public Information Spaces), Andrea Glorioso (NEXA Research Center for Internet and Society). La sessione di chiusura, con tavola rotonda e discussione pubblica, e’ prevista per le ore 16:00.

Il avrà luogo a Torino, presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino al Lingotto (Via Nizza 230). Lingua ufficiale l’inglese. L’ingresso è libero e gratuito, previa registrazione e fino a esaurimento posti.

Per ulteriori informazioni: http://ws1-2008.communia-project.eu

Communia è la rete tematica europea sul pubblico dominio digitale, ha l’obiettivo di divenire il punto di riferimento europeo per l’analisi teorica e la discussione politica sul pubblico dominio nell’ambiente digitale, oltre che su argomenti correlati come forme di “licensing” alternative, “open access” per pubblicazioni e risultati della ricerca scientifica; gestione di opere i cui autori siano sconosciuti (’opere orfane’).

Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma eContentplus, questo progetto triennale intende fornire una serie di linee guida capaci di soddisfare le esigenze di tutte le parti in causa – pubbliche e private, a livello locale, europeo e globale. Communia prevede inoltre di costruire relazioni strategiche con altri paesi extra-europei (a cominciare dagli Stati Uniti e dal Brasile, dove risiedono due dei membri di Communia) in cui simili discussioni sono già in corso.

Il sito di Comunia http://www.communia-project.eu/

Un viaggio lungo un giorno a Torino

Inizia il 2008 e sulla scena di Torino muove il suo primo passo una nuova associazione culturale: la Tribù del Badnightcafé. Lo fa con una mostra di fotografie, alla Tesoriera. Siccome è una tribù, qualcosa che ci ricorda tempi in cui noi umani eravamo ancora poco stanziali, questa mostra ci parla d’un viaggio immaginario, dentro una città, la nostra: Torino, un viaggio lungo un giorno.

La mostra sarà aperta sino al 16 Gennaio, dalle 15:00 alle 18:00. Un appuntamento da segnarsi sull’agenda è l’incontro con gli autori, che si terrà Sabato 12 Gennaio, dalle ore 15:00 Torino oltre l’apparire quotidiano, alla ricerca di angolazioni, stimoli, punti di vista, suggestioni sconosciute al forestiero e spesso trascurate da chi a Torino ci vive.

Il percorso espressivo di DieciCento, un gruppo di fotografi amatoriali torinesi, vero braccio fotografico dell’Associazione Culturale Tribù del Badnightcafè, ha inizio da questi presupposti, raccontati nella prima mostra dell’anno nuovo, che verranno ampliati con le iniziative che l’Associazione ha in programma per il 2008.

Nella mostra attuale, sono esposte opere di una parte degli autori appartenenti a questo gruppo, estremamente più ampio dei nomi attualmente rappresentati, ed altrettanto estremamente vivace nelle proprie iniziative sul territorio.

DieciCento rappresenta oggi, per quanto attiene alla fotografia, quell’area dove è difficile, se non impossibile, segnare una linea di demarcazione tra la fotografia puramente amatoriale e l’espressione artistica e professionale in senso stretto.

Questi caratteri ben si inseriscono nel tessuto culturale cittadino che ha dimostrato negli ultimi anni una quantità di fermenti e spinte innovative tali da rendere Torino, oggi, una delle piazze artistiche più importanti e vive d’Europa.

L’Associazione Culturale Tribù del Badnightcafè promuove le attività del gruppo DieciCento e di quegli artisti che, oltre che in campo fotografico, intendono esprimere le potenzialità culturali (nel teatro, nella pittura, nella musica, nel cinema, nel multimediale e nella letteratura) di una città che da tempo non è più solamente fabbrica.

Gran premio marketing e innovazione


Pensato per selezionare e premiare l’innovazione di prodotto, il Gran Premio Marketing e Innovazione, che è rivolto ai prodotti di largo consumo, è un premio a votazione, nel quale il decisore è il consumatore.

Il Logo di Prodotto dell’Anno permette ai consumatori di riconoscere velocemente i nuovi prodotti e li aiuta nella scelta dell’offerta proposta dalla grande distribuzione.

Questo porta ad importanti aumenti nelle vendite dei prodotti vincitori che utilizzano il Logo “Eletto Prodotto dell’Anno”.

Il fatturato dei 20 prodotti eletti nel 2006 ha raggiunto nella GDO nel 2006 97,27 milioni di euro e gli stessi hanno fatto in media il 4% del totale del fatturato delle categorie di riferimento (con punte del 10%).
Nell’arco temporale dei lanci dei prodotti eletti nel 2006 le categorie di riferimento sono cresciute del 7,2% e i 20 prodotti eletti nel 2006 hanno contribuito per 3 punti a tale crescita, quindi per un 40% (fonte IRI).
In Francia, più del 70% dei prodotti eletti sono ancora presenti sui lineari dei punti vendita dopo 10 anni, e alcuni sono ancora leader di categoria (fonte IRI).

Perchè Funziona

Perché i consumatori riconoscono i prodotti eletti dal Logo di Eletto Prodotto dell’Anno che trovano sulle confezioni dei prodotti e nelle comunicazioni pubblicitarie e sono invogliati all’acquisto.

I vincitori delle scorse edizioni del Gran Premio Marketing e Innovazione si sono avvalsi del riconoscimento ottenuto nella propria comunicazione utilizzando profiquamente il logo Eletto Prodotto dell’Anno sulle proprie confezioni, nelle proprie campagne di comunicazione o promozionali e sui punti vendita.
Sul sito potete trovare alcuni esempi.

Un progetto strategico di comunicazione e promozione con i partner media di Prodotto dell’Anno supporta le aziende e i prodotti vincitori.

Il sito del prodotto dell’anno