Lavoratori della conoscenza, protagonisti, politiche, territori

conoscenzaTorino Internazionale insieme alla Città di Torino, organizza il 15 giugno un convegno che mette a confronto professionisti, studiosi, politica e rappresentanze su mondo dei knowledge workers a Torino e sul contributo che stanno dando al delinearsi di una nuova identità per la città.

Torino, come la società italiana nel suo complesso, conosce da tempo un vasto e generalizzato processo di terziarizzazione. Il profilo urbano di ciò che è stato modello, nitido e coeso, della città industriale si è stemperato in un ambiente più composito, eterogeneo e sfumato. Come in un gioco di chiaroscuri, nella Torino di oggi la concentrazione produttiva dell’industria risalta per contrasto con l’arcipelago ancora indistinto dell’universo terziario, dove tuttavia alcune identità specifiche si sono già formate e convivono nella nostra percezione.

Tra queste identità vi sono i knowledge workers, i lavoratori della conoscenza, strato dalle molte sfaccettature, composto da operatori a vario titolo coinvolti nei processi di elaborazione, organizzazione e diffusione del sapere. Ma qual è il denominatore comune che fa considerare questi lavoratori dai profili disparati un gruppo riconoscibile? Quale peso giocano nell’economia locale? Esistono coalizioni, forme di partecipazione o di rappresentanza che li vedono protagonisti? Perché si possono considerare figure emblematiche della metropoli contemporanea? E quale contribuito potranno dare al delinearsi della nuova identità di Torino?

L'uomo delle sopresine ricerca creativi

Emanuela Minucci su La Stampa

Che fosse un uomo amante delle sorprese lo si era capito sin da quando, nel 1974, per la gioia del cavalier Ferrero, s’inventò l’ovetto Kinder: «L’obiettivo era creare una merendina che facesse la gioia dei bambini come se tutti i giorni fosse Pasqua» racconta oggi il creativo-pensionato William Salice, con aria da ragazzino nei suoi 76 anni. «Perché a forza di progettare sogni da infilare in gusci di cioccolato alla fine quel bozzolo dolce protegge anche te». Può darsi che sia così. Ma gli effetti benefici della merendina-icona, non finiscono qui.

Perché quell’ovetto di cioccolato che ha scandito l’infanzia di intere generazioni (indifferente ai mutamenti sociali che sfilavano attorno al suo espositore) ora rischia di cambiare il futuro di molti giovani che da piccoli lo hanno sgranocchiato davanti alla tv: William Salice, torinese, 46 anni trascorsi al fianco di Michele Ferrero, l’inventore della Nutella, ha deciso di rinunciare alla sua liquidazione «per offrire una vera opportunità ai giovani con idee: ragazzi magari con un disagio economico che però abbiano un sogno e i numeri per realizzarlo».

L’uomo con la sorpresa incorporata («prima studiavo gli Happy Hippo da mettere nell’ovetto oggi offro ai giovani una chance racchiusa nell’uovo della vita» filosofeggia) non appena raggiunto il traguardo della pensione ha dunque deciso di utilizzare tutta la sua buona uscita per creare la fondazione «Color your life» il cui scopo è appunto quello di creare tanti piccoli William Salice in erba: «Io ho cominciato facendo l’autista alla Ferrero – racconta – ma il patron dell’azienda a un certo punto ha deciso di darmi un’occasione. Così, al suo fianco, ho potuto creare prodotti come appunto il Kinder Sorpresa o il Pocket Coffee. Arrivato a fine carriera mi sono detto: devo restituire agli altri tutta la fortuna che ho avuto. Perché io ho raggiunto il successo grazie al fatto che mi qualcuno ha creduto in me».

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A Tortona il polo delle rinnovabili

Il Parco Scientifico e Tecnologico di Tortona cresce e diventa punto di riferimento in tutto il Piemonte per le energie rinnovabili. La Regione Piemonte ha accolto il dossier di candidatura presentato dal PST di Tortona e lo scorso aprile lo ha riconosciuto come Polo di Innovazione per le Energie Rinnovabili e Biocombustibili con il contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale POR 2007 – 2013 Regione Piemonte.

L’importante riconoscimento è stato presentato ufficialmente nel corso di un evento svoltosi mercoledì 27 maggio nella Sala Conferenze del Parco Scientifico e Tecnologico di Tortona (in via Savonesa, a Rivalta Scrivia). All’incontro erano presenti Andrea Bairati, assessore regionale alla Ricerca, Innovazione e Industria, Mario Calderini, Presidente di Finpiemonte S.p.A., Marco Balossino, Presidente del Parco Scientifico e Tecnologico e Fabrizio Longa, Amministratore Delegato del Parco Scientifico e Tecnologico, oltre ad una nutrita rappresentanza di aziende già insediate nel PST di Rivalta Scrivia.

“Ci sono voluti 10 anni, ma ora il Parco ha un’anima – dichiara il Presidente PST Marco Balossino – l’agglomerato di soggetti impegnati in attività disomogenee tra loro evolve in un insieme coordinato, teso verso un unico obiettivo: la ricerca nei settori dei bio carburanti e della produzione di energia fotovoltaica. La decisione che la Regione ha assunto rappresenta una svolta nella programmazione territoriale e chiama i Poli costituiti, tra loro PST, ad una prova di maturità che superi il localismo, crei un collegamento vero tra ricerca e sue applicazioni, impieghi il denaro pubblico nella costruzione, seria e credibile, oggettiva e misurabile, di un tessuto industriale moderno, lontano e dimentico di esperienze rivelatesi nei fatti poco più che socio-assistenziali. PST assicura un impegno convinto per concorrere a realizzare il progetto di rendere “pulita” l’energia e di permetterne l’accesso a tutti, liberandoci dalla dipendenza dalle fonti fossili; è una strategia che non ha solo un valore economico, ma che porta con sé un chiaro connotato di democrazia”.

“Il Polo di Innovazione – afferma il Presidente di Finpiemonte S.p.A. Mario Calderini – è la concreta manifestazione del disegno strategico con cui la Regione Piemonte, attraverso la sua finanziaria, ha specializzato la missione dei parchi scientifici e tecnologici, riportandoli ad una più coerente e corretta attività di stimolo e promozione della vocazione innovativa del territorio”.

TechGarage 2009: vince Critical City

Via Vittorio Pasteris

techgarageVenerdì scorso nella soleggiata e rovente Roma si è svolto il TechGarage, evento annuale nel quale vengono selezionate e premiate una decina di nuove e innovative start-up. All’interno della giornata ci sono stati diversi colpi di scena, ma partiamo dall’inizio.

Le finaliste di quest’anno erano: Mobatar, Koinup, Boober, Poken, SmartRm, iWikiPhone , KipCast, Eris4, CriticalCity e con un cambio all’ultimo minutoMobNotes ha preso il posto di Leyio che non si è potuto presentare per motivi personali.

I CEO – o in alcuni casi i semplici ragazzi – che sono saliti sul palco per presentare la propria idea hanno avuto 8 minuti ciascuno per illustrare il proprio progetto e sintetizzare il tipo di finanziamento di cui avevano bisogno. Alcune interessanti, altre meno, ma fra tutte, ce n’è una che ha conquistato immediatamente la platea, i giudici e soprattutto me che ho tifato spasmodicamente a un passo dalla giuria composta da investitori, imprenditori di successo ed esperti del mondo Web & New Media; si tratta di CriticalCity, un progetto che punta al sociale più che ai ricavi creato da 4 ragazzi che ci hanno messo passione, entusiasmo e freschezza. I giovani imprenditori e creativi – che non arrivano nemmeno a 30 anni ciascuno – hanno spazzato via tutte le altre star-up e hanno vinto tutti i premi in palio.

Sono saliti sul palco per ben tre volte consecutive stringendo le mani e ricevendo gli applausi della platea che li ha visti vincere in ordine: il TechGarage 2009 Users Choice Award consegnato da Marco Magnocavallo (dove gli utenti potevano votare la migliore start-up attraverso Downloadblog.it e decretarne il vincitore), il premio di Wired consegnato da Riccardo Luna e quello dell’ospite d’eccezione e giurato Saeed Amidi, fondatore di Plug and Play Tech Center, il più grande e conosciuto incubatore della Silicon Valley.
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Supermercati d’artista

Il 22 maggio alle ore 14.00 presso Cean Spa in via Terracini 1, a Trofarello si terrà l’incontro “Supermercati d’artista e guerrilla da scaffale. Nuove frontiere del commercio tra business e cultura.” con relatori Simona Lodi art director Share Festival, Salvatore Iaconesi artista, e Alessandro Giordano esperto di marketing non convenzionale.

Il tema affrontato trae spunto dalla considerazione che il mercato è diventato il terreno di scontro privilegiato per qualsiasi idea o prodotto dove le problematiche riferite al caos e al valore, al significato e alla casualità, alla politica e all’economia si scontrano. Queste astrazioni instabili e complesse hanno effetti concreti sulla nostra quotidianità.

Settimane della Scienza 2009

Per la seconda volta la scienza apre le porte e scende in piazza per mettere in  contatto il pubblico piemontese con la sua comunità scientifica. Al solito tante  iniziative ormai tradizionali delle Settimane della Scienza come mostre, laboratori,  spettacoli teatrali, aperture straordinarie durante la notte dei musei,

La novità delll’anno sarà dal 22 al 24 maggio, la Tenda della Scienza in Piazza  Carlo Alberto, con musica, atelier di aerei, costruzioni di orologi con il  meccano e di meridiane, matematica senza e con i numeri, la chimica di tutti i  giorni e quella magica, spettacoli di clown e giocolieri scientifici,  programmazione di Robot e gli stand con le maggiori istituzioni torinesi del  mondo della scienza e della tecnologia.

Torino è per molti aspetti una città laboratorio: in Italia ha visto nascere  l’industria dell’auto, dell’aeronautica, della moda e del design, del cinema,  dell’editoria, della telefonia, della radio, della televisione e dello spazio.  In ognuno di questi settori Torino mantiene ancora oggi posizioni di eccellenza.  Spesso i cittadini non sono consapevoli di questa grande tradizione e dei tanti
primati che la nostra città e la nostra regione vantano.
Le Settimane servono proprio a mettere in mostra questi primati con iniziative  divertenti e molto utili per conoscere il mondo della scienza,della tecnologia e  della ricerca.

Electro Power Systems startup dell'anno

E’ l’azienda Electro Power Systems di Torino, attiva nel settore dei sistemi a celle a combustibile per la produzione di idrogeno, la vincitrice della terza edizione della StartUp dell’Anno.

Foto vincitore

Il primo premio del concorso “StartUp dell’Anno” è stato vinto dall’azienda Electro Power Systems, nata nell’incubatore I3P di Torino. Fondata nel 2005 e vincitrice quello stesso anno del Premio Nazionale Innovazione, Electro Power Systems è diventata in soli 4 anni leader nel settore dei sistemi a fuel cell per il backup energetico, un mercato mondiale che vale già oggi da 7,8 miliardi di dollari.  Sede a Torino, una fabbrica nuova ad Aosta, 32 addetti, ha clienti in Italia, Europa e a breve America. Il fondatore e CEO Adriano Marconetto ha dichiarato: “L’idrogeno è una soluzione per molti problemi energetici, ma dev’essere una soluzione completa e alla portata di tutti. La domanda di mercato c’è: noi abbiamo concretizzato l’offerta. Siamo l’unica azienda europea del settore con prodotto certificato CE e l’unica italiana tra le Cleantech Top 100.
Dopo tre anni di R&D e field tests, il 2009 per noi è l’anno della svolta industriale: nuova famiglia di prodotti, previsioni di fatturato quintuplicato, avvio delle operations in America. Obiettivo Asia per il 2010.”

Collisioni digitali

Simona Lodi via Vittorio Pasteris

Bruce Sterling ha iniziato a parlare della collisione tra mondo della carta stampata e mondo digitale, uno scontro molto forte, dai risultati ancora imprevedibili. Vent’anni fa si dava per scontato che la carta stampata sarebbe scomparsa e che giornali e libri sarebbero diventati digitali.

Questa previsione non si è avverata totalmente, ma oggi i giornali cartacei stanno scomparendo e gli scrittori si stanno sempre più confrontando con la distribuzione in rete di contenuti e notizie. E’ in corso una transizione verso una terra di nessuno, non solo cartacea, ma nemmeno totalmente digitale.

Il ruolo degli autori migra verso rappresentazione che oggi non ha un contorno preciso, perché non c’è un pubblico unico e non c’è un modello di business in rete che può sostituire quello della carta stampata. E se anche in Italia questo cambiamento sarà meno impattante, anche qui i giornali si stanno spegnendo, con la conseguenza che gli scrittori non hanno più  luoghi di prova né un terreno fertile per la loro notorietà. Inoltre, secondo Sterling, anche i mezzi di produzione e distribuzione stanno subendo un cambiamento.

Un orto da balcone verticale

Ormezzano su Lastampa.it

A Revigliasco, sopra Moncalieri, davanti al cimitero con gli ovvii cipressi, la risposta è un immenso vivaio/cantiere dove si «fabbricano» muri verdi di erba, colorati di fiori, opulenti e gloriosi ed anticongiunturali se orpellati di frutta e verdure leggere, che non siano tirate giù dal loro stesso peso.

Muri soprattutto per le pareti esterne delle case, prima copribili solo con rampicanti o visitate, nelle crepe, da disordinate, convulse erbe spontanee. La creazione si chiama Reviwall, il nome lega Revigliasco a wall (muro), ma con minimo di fantasia si approda a revival, a una rinascita cromatica e casomai ortofrutticola della città.

Qualche anno fa in quel laboratorio si mise a punto il sedum, speciale vegetazione orizzontale destinata a coprire con poca spesa, pochissima manutenzione e molto effetto superfici piane vastissime, ma anche tetti e terrazze. Adesso a Revigliasco lavorano soprattutto al verde verticale, casomai con colori aggiunti. Bello da vedere specialmente quando sprigiona fiori, piacevole da toccare e da «respirare», buono da mangiare quando significa insalate, erbe aromatiche, pomidorini, peperoncini, fragoline, vegetali non pesanti. L’orto non più sdraiato, l’orto «in piedi» , a far verdi (e rossi, e gialli, e blu: dipende dalle fioriture) i muri più grigi.

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Consegnati i premi Plug Your Mind 2008

Il Club Dirigenti di Informatica di Torino , in collaborazione con il Club per le Tecnologie dell’Informazione di Genova e con il patrocinio di Intermedia, I3P e ASPHI , hanno consegnato i premi ai vincitori del concorso “Plug Your Mind 2008”, VI edizione del Premio Annuale per l’Innovazione nell’ICT dedicato a Tarcisio Zucca Alessandrelli, fondatore e primo Presidente del CDI.

L’iniziativa, rivolta a singoli o a gruppi di giovani sotto i 30 anni, residenti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, è stata istituita per premiare le migliori idee innovative nel campo dell’Information & Communication Technology, con particolare attenzione alle idee con finalità socialmente utili.

La Commissione di valutazione ha premiato:

  • 1° premio del valore di Euro 4.500,00 a Fabrizio Dominici, per un lavoro, valido sia sotto l’aspetto scientifico che sotto il profilo della sua concreta realizzazione e applicabilità, relativo a progettazione, realizzazione e test di un sistema tecnologico a valore aggiunto per il supporto al coordinamento delle risorse del Soccorso Alpino.
  • 2° e 3° premio del valore di Euro 3.000,00 a Gabriele Arnulfo, per un progetto di grande qualità con applicazioni concrete e notevole utilità sociale relativo a tecniche di co-registrazione affine ed elastica su immagini mediche strutturali per il supporto alla chirurgia dell’epilessia, e Simone Savasta, per una proposta tecnologicamente innovativa e ben corredata dal punto di vista della fattibilità, inerente l’implementazione di stazioni di monitoraggio di segnali di disturbo per sistemi di Global Navigation Satellite System (GNSS).
  • 4°, 5° premio del valore di Euro 1.500,00 a Fausto Calderazzo, per un lavoro qualitativamente elevato mirato a esaminare varie possibili soluzioni per la videoscrittura mediante gli occhi, che unisce aspetti ICT e medici e si caratterizza per un significativo valore sociale, e Alessio Penna, per un progetto solido e concreto relativo allo sviluppo di un sistema di acquisizione, specifico per sensori ottici, alla base di una rete a basso costo per monitorare deformazioni e crepe in infrastrutture civili.
  • Premio ASPHI del valore di Euro 1.500,00 a Alessia Bertoldi, per un progetto fortemente utile dal punto di vista sociale e relativo alla sperimentazione dei benefici apportati dall’utilizzo delle moderne tecnologie nella definizione di un programma di riabilitazione cognitiva rivolto a soggetti affetti da malattia di Alzheimer.