SkySpark, l'aereo a idrogeno

Via Vittorio Pasteris

skysparkUn aereo totalmente ecologico  dotato di un propulsore con celle a combustibile alimentate ad idrogeno. Si chiamerà SkySpark il nuovo velivolo della startup torinese DigiSky. realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale del Politecnico di Torino

Il progetto totalmente ecosostenibile viene presentato oggi a Torino all’Environment Park ed è unico nel suo genere grazie a tecnologie innovative legate ad un motore elettrico a idrogeno, utilizzato per l’alimentazione delle celle a combustibile, che garantisce un impatto ambientale vicino allo zero.

SkySpark sarà un aereo ompatto e ultra leggero, che avrà un peso massimo di 600 chili con un’autonomia di due ore senza rifornimento rendendolo in grado di percorrere 500 chilometri ad una velocità vicina ai 300 km/h.

SkySpark vuole battere il record mondiale di velocità e durata per un aereo elettrico destinato al trasporto di persone, impiegando esclusivamente idrogeno come combustibile.

Il Piemonte contro la fuga dei cervelli

Via Torino Scienza

Recentemente la Regione Piemonte ha stretto assieme a quattro enti pubblici un importante accordo a sostegno dei ricercatori italiani. L’intesa prevede uno stanziamento di 40 milioni di euro nei prossimi tre anni ed è stata siglata da Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ed Ente per le Nuove tecnologie l’Energia e l’Ambiente (ENEA).

L’accordo, giunto mentre i dipendenti dei medesimi enti erano in piazza per manifestare contro le condizioni di perenne precariato imposte ai ricercatori, identifica quattro linee d’azione: contenere il numero di italiani che vanno a fare ricerca all’estero (il cosiddetto brain drain, “fuga di cervelli”); favorire il rientro dall’estero dei ricercatori nostrani; attrarre ricercatori stranieri; incoraggiare visiting scientist che lavorino stabilmente presso un ateneo o un centro di ricerca straniero e svolgano attività coerenti con quelle del laboratorio ospite.

Per il contenimento del brain drain (prima linea d’azione) è previsto un co-finanziamento da parte della Regione pari al 50% della spesa affrontata dagli istituti di ricerca per attivare una serie di assegni biennali, eventualmente rinnovabili per una sola volta (al più 4 anni). L’importo massimo dell’assegno è 22 mila euro. Per il rientro dall’estero dei ricercatori italiani (seconda linea d’azione) è contemplato un co-finanziamento della Regione alla spesa affrontata dagli istituti di ricerca per attivare assegni biennali per un importo massimo di 30 mila euro (8 mila euro in più rispetto ai precedenti assegni, a carico della Regione, per le spese di trasferimento e sistemazione in loco). Per i ricercatori stranieri che intendono venire a lavorare in Piemonte (terza linea), l’importo annuale dell’assegno è di 35 mila euro (13 mila euro in più, a carico della Regione, per una parziale copertura delle spese di trasferimento e di sistemazione). Infine, per la quarta linea d’azione, l’attrazione di visiting professor, è previsto un co-finanziamento da parte della Regione per attivare contratti di durata semestrale (da 37 mila euro ciascuno).

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A Bari il festival dell'innovazione

Chi ricerca si ritrova. E’ questo lo slogan scelto per annunciare il Festival dell’Innovazione, che si terrà a Bari alla Fiera del Levante, dal 3 al 5 dicembre 2008, con l’obiettivo di valorizzare e diffondere la conoscenza del patrimonio scientifico pugliese, stimolando sinergie tra mondo della ricerca, dell’impresa e dell’amministrazione pubblica.

Tre le macroaree attorno a cui si concentreranno le presenze espositive e gli eventi del Festival: Innovention, che racchiude i temi dell’innovazione e dell’invenzione; Land, nel quale sono riunite tutte le rappresentazioni delle tematiche afferenti la terra e l’ambiente; Imagination in cui trovano spazio discussioni legate alla filiera multimediale e le tecnologie applicate ai media.

Non una fiera, quindi, ma una occasione nuova di confronto tra pubblici differenti e attori dell’innovazione. Le conferenze, incentrate sui temi dell’università , della cooperazione internazionale in materia di ricerca e del finanziamento all’innovazione e che ospiteranno esperti del panorama nazionale e internazionale dell’innovazione, i workshop tematici sul trasferimento tecnologico e su singole filiere tecnologiche, le divulgazioni creeranno un mix di eventi interattivi e accattivanti pensati per coinvolgere un pubblico trasversale per età e formazione e avvicinarlo al mondo della ricerca e dell’innovazione.

L’esposizione accoglierà anche la mostra dei brevetti sviluppati dalle università pugliesi, che hanno usufruito nel corso del 2008 di un contributo regionale per l’estensione internazionale della protezione, e la mostra dei prototipi, risultato dei 112 progetti esplorativi condotti da centri di ricerca e imprese e finanziati dalla Regione Puglia attraverso l’Accordo di Programma Quadro in materia di ricerca scientifica. Una occasione per presentare anche il volto femminile della scienza sarà offerta dalla mostra “Donne alla guida della più grande macchina mai costruita dall’uomo: la complessità del LHC in mano alle donne”.

A Torino il Premio Nazionale per l'Innovazione

La Startup Torinese Epos incubata da I3P ha vinto il primo premio del Premio Nazionale per l’Innovazione assegnati al Piccolo Teatro Studio di Milano. Epos aveva vinto la StartCup Piemonte 2008.

Il Premio Nazionale per l’Innovazione è la competizione che ogni anno riunisce i vincitori delle Start Cup italiane, le Business Plan Competition organizzate dalle 42 università che aderiscono all’associazione PNICube. Si tratta di una sorta di coppa dei campioni che vede in gara i primi tre classificati dei 17 concorsi locali per le migliori idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico.

EPoS nasce per sfruttare commercialmente una nuova tecnologia di sinterizzazione ultrarapida sviluppata dall’Ing. Alessandro Fais negli ultimi quattro anni. Il nuovo processo produttivo si configura come reale salto di qualità a livello mondiale per la produzione di pezzi sinterizzati, poiché consente di progettare materiali ad hoc indipendentemente dalle condizioni termodinamiche classiche per l’ottenimento di una lega. E’ possibile ottenere oggetti (inserti, utensili, componenti meccanici, etc) dalle caratteristiche fisiche mai raggiunte prima, consentendo un reale miglioramento delle prestazioni per i sistemi in cui vengono impiegati (macchine utensili, veicoli spostamento terra, etc). Sono stati analizzati diversi settori d’impiego ottenendo da tutti riscontri molto positivi.

La prima fase di prototipazione e produzione è orientata verso settori in cui le aziende hanno manifestato il maggior interesse e in cui i requisiti di produzione sono da subito più facilmente raggiungibili. Il primo anno saranno prodotti  e testati sul campo i prototipi per i mercati degli utensili abrasivi e degli utensili per asportazione di truciolo. Durante il secondo anno si conta di procedere con la produzione dei suddetti e con la ricerca e sviluppo in nuovi settori quali automotive, aerospaziale, elettromeccanico, meccanica di precisione, elettrodomestici. I piani finanziari più conservativi indicano che già dal quinto anno di attività il fatturato dovrebbe superare i cinque milioni di euro a fronte di un investimento che non supera il milione.

Al secondo posto Ghost, acronimo di Genefinity High resolution One-Step Transfer, è un processo innovativo che consente di depositare film sottili con specifici pattern su substrati polimerici. Alla base della tecnologia vi è un sistema di deposizione coperto da brevetto che consente di ridurre ad una sola operazione processi attualmente più onerosi e complessi. GHOST si adatta alle più svariate applicazioni: tra le industrie che già hanno dimostrato interesse per il prodotto vi sono, ad esempio, l’industria biomedicale per la realizzazione di kit monouso per analisi della glicemia, e l’industria elettronica e delle telecomunicazioni per la realizzazione di circuiti flessibili, smart card e sistemi RFID.

Terza classificata Parallel trading system  una startup di nuova costituzione che nasce integrando competenze internazionali a livello industriale ed accademico nel campo del front-office finanziario. Migliorare la gestione del rischio dei patrimoni gestiti e l’efficienza dei mercati mobiliari globali sono gli obbiettivi di questa giovane azienda che introduce per la prima volta il calcolo scientifico parallelo in un contesto real-time. La tecnologia, in corso di brevettazione negli Stati Uniti e Europa, permette di superare i limiti di scalabilità degli attuali prodotti di trading ad alta frequenza estendendo la base di calcolo da semplici server su rete locale a sistemi di cluster HPC.

Primo test drive per Phylla

Phylla, il veicolo urbano multi-ecologico e sostenibile, è ai nastri di partenza, pronto a mostrare concretamente le prerogative di una city car diversa da tutte le altre. Presentata nel maggio scorso durante “Uniamo le Energie”, Phylla è diventata realtà nell’anno di Torino Capitale Mondiale del Design: è elettrica, si avvale dell’impiego combinato di fonti di energia tradizionale e alternativa, è totalmente riciclabile, racchiude soluzioni sperimentali che minimizzano i consumi energetici e materiali ad elevata efficienza strutturale.

E’ flessibile perché dotata di un’architettura che consente di applicare nel tempo soluzioni per migliorare le performance e contenere i costi, è multiuso nell’utilizzo e nella personalizzazione, annulla le emissioni di gas inquinanti e di anidride carbonica nelle aree urbane (zero emissioni), riduce l’impatto ambientale durante e al termine della sua esistenza. Inoltre, è in grado di raggiungere livelli di costo chilometrico molto inferiori rispetto a una city car a benzina.
Il percorso del prototipo di Phylla è iniziato il 28 novembre dal totem fotovoltaico dell’Environment Park di Torino, alla presenza della presidente della Regione, Mercedes Bresso, e dell’assessore alla Ricerca, Innovazione ed Energia, Andrea Bairati.

La sfida lanciata dalla Regione è stata raccolta dai partner del progetto, che hanno unito le proprie competenze per Oltre alla Regione, ente promotore e finanziatore, hanno partecipato con impegno al progetto l’Environment Park, che ha contribuito a definire e selezionare le tecnologie innovative per l’ambiente, il Centro Ricerche Fiat, a cui in qualità di vehicle project leader sono state demandate le scelte tecniche e architetturali per lo sviluppo del dimostratore marciante, il Politecnico di Torino, con il ruolo di programme manager per la gestione complessiva del progetto e il coordinamento dei partner. Hanno inoltre collaborato la Camera di Commercio di Torino con il progetto From Concept to Car, l’Istituto Europeo di Design e l’Istituto di Arte Applicata e Design, Novamont e il Consorzio Proplast, Sagat, Enecom, Sydera e Bee Studio.

Le diverse fasi del progetto sono documentate nel volume “Phylla, il sole a quattro ruote”, edito dall’Associazione Tecnica dell’Automobile, che racconta l’avventura dello sviluppo di questo veicolo-laboratorio, il suo know-how e le tecnologie più innovative utilizzate per realizzarlo.

Il 27 novembre il premio nazionale per l'innovazione

Il Premio Nazionale per l’Innovazione è la competizione che ogni anno riunisce i vincitori delle Start Cup italiane, le Business Plan Competition organizzate dalle 42 università che aderiscono all’associazione PNICube. Si tratta di una sorta di coppa dei campioni che vede in gara i primi tre classificati dei 17 concorsi locali per le migliori idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico.

Il Premio Nazionale per l’Innovazione è una manifestazione itinerante. La prima edizione è stata realizzata nel 2003 a Bologna, mentre le tappe successive sono state Torino, Padova, Udine e lo scorso anno Napoli.

Il 2008 è la volta di Milano. L’evento si terrà giovedì 27 novembre presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano, area destinata a diventare la sede dell’innovazione milanese, grazie alla nascita del futuro Science Park.

Qui si svolgeranno i primi due momenti chiave dell’iniziativa. La presentazione delle idee progettuali dei finalisti nell’area espositiva progettata ed allestita dal Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda (INDACO) del Politecnico di Milano. I convegni, che daranno la parola agli esperti del settore, investitori, imprenditori e ai rappresentanti delle istituzioni, che, nel corso della mattinata, si confronteranno sul tema dell’imprenditoria di nuova generazione e sugli strumenti di sostegno finanziario. Seguirà nel pomeriggio un dibattito internazionale che metterà a confronto diversi modelli di incubazione, grazie alle esperienze degli ospiti stranieri.

Sarà invece il Piccolo Teatro Studio di Milano, uno dei simboli più noti della cultura ambrosiana, ad ospitare la premiazione, che vedrà schierati i dieci finalisti assoluti, scelti dalla giuria nell’arco della giornata. Nel corso della serata verranno assegnati due premi speciali: alla migliore idea imprenditoriale di donna, novità di questa edizione, e all’ateneo più innovativo, coppa assegnata dai Giovani Imprenditori di Confindustria. Il primo premio, di 60.000 euro è offerto da Vodafone Italia, partner strategico dell’iniziativa.

La nuova agricoltura si presenta a Campus

Logo

Offrire alle aziende agricole gli strumenti e le innovazioni per affrontare in maniera più efficace il mercato del futuro, migliorandone la qualità della vita, il lavoro, la redditività e, nello stesso tempo, presentare al pubblico una realtà dinamica sono gli obiettivi che si pone la prima edizione di Campus, il salone della nuova agricoltura che si terrà nel Lingotto Fiere di Torino dal 26 al 28 marzo 2009.

Campus si pone come una fiera innovativa, perché vuole favorire e incrementare i contatti tra offerta di prodotti e tecnologie, valorizzare ulteriormente le aziende agricole esistenti, aprire le porte alla vita in campagna, sviluppare un’agricoltura di qualità in contrapposizione a quella di massa, contribuire alla crescita dell’imprenditore agricolo, rappresentare la filiera completa, promuovere le opportunità che l’agricoltura può offrire ai giovani, diffondere l’importanza di una corretta gestione dell’acqua, incoraggiare l’utilizzo di energie alternative e rinnovabili, raccontare le eccellenze nelle aziende agricole.

Un evento che ambisce, insomma, a posizionarsi quale punto di riferimento per il settore agricolo italiano perché capace di presentare soluzioni per orientare e sostenere la crescita imprenditoriale e la competitività delle aziende e degli operatori della filiera agroalimentare. Per questo motivo, per la prima volta nel panorama fieristico italiano, saranno gli imprenditori ad illustrare direttamente i loro casi di successo e le innovazioni tecnologiche che hanno già adottato nelle proprie aziende. Inoltre, le sezioni espositive dedicheranno ampio spazio ai metodi di produzione innovativi, alla commercializzazione e distribuzione delle materie prime con particolare attenzione al concetto di filiera corta, ai programmi per lo sviluppo eco-sostenibile delle aree agricole, agli strumenti per la preservazione e salvaguardia del paesaggio, ai progetti per la pianificazione coordinata dell’intero territorio, all’accessibilità alle nuove tecnologie.

Innovazione e nuove tecnologie in Piemonte secondo il PD

Dal Manifesto del Forum del PD su innovazione e nuove tecnologie in Piemonte

Il nostro tempo è caratterizzato da un poderoso sviluppo della scienza e dell’innovazione tecnologica congiunto ad un fenomeno di abbattimento delle distanze e delle frontiere economiche e culturali noto sotto il nome di “globalizzazione”.

Le dinamiche ed i cambiamenti (economici, sociali, culturali, persino ambientali) sono sempre più veloci , complessi, interconnessi e non lineari.

Ad una crescita delle opportunità corrisponde un aumento dei rischi, tra cui quello che l’innovazione e lo sviluppo, anziché rispondere all’esigenza di migliorare le condizioni e le prospettive di vita delle persone e dell’umanità, si pieghino alle pure leggi del mercato competitivo e del profitto.

Diventa perciò sempre più urgente l’esigenza di un governo della complessità a tutti i livelli (locale e globale, individuale e collettivo, privato e pubblico), che consenta anche ai popoli e ai Paesi emergenti di accedere ai benefici dello sviluppo economico, ma che sia ispirato all’etica della democrazia liberale, della responsabilità sociale e della sostenibilità ambientale.

Sempre di più, la risorsa fondamentale per affrontare tutte queste sfide è la conoscenza, intesa sia come accesso all’informazione, sia come sapere, sia come competenza, ovvero padronanza delle tecniche e delle tecnologie; prime fra tutte, proprio quelle tecnologie informatiche che consentono di condividere e socializzare la conoscenza, fertilizzando il tessuto sociale e migliorandone i frutti.

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Codici genetici per tutti

Via Vittorio Pasteris

23andMe è l’azienda che, partendo da un campione di saliva, promette di analizzare il DNA consegnando all’utente uno spaccato di quelle che sono le caratteristiche che porta in dote all’interno del proprio codice genetico. Il gruppo ha ricevuto l’importante riconoscimento di “Invenzione dell’anno” da parte del Time solo nei giorni scorsi e con le luci della ribalta sono in molti ad aver avuto un primo curioso impatto con la proposta dell’azienda.

Il DNA è in qualche modo il nostro codice sorgente, ciò che fa funzionare la “macchina” del corpo, ciò che regola il modo in cui ogni nostra caratteristica è stata maturata dal momento del concepimento in poi. Analizzarlo significa poterlo decodificare in modo che possa essere poi interpretato in una seconda fase. Ed è questo il passaggio più importante: i meandri del codice vengono messi in chiaro e “tradotti” secondo quello che è lo stato attuale della ricerca.

Quello che 23andMe intende proporre è una cosa relativamente rivoluzionaria: aprire il DNA al suo legittimo proprietario, così che ognuno possa leggere e conoscere le proprie caratteristiche e conoscere meglio se stesso di quanto non si possa fare davanti a uno specchio. Ma 23andMe offre anche altro: agendo su base statistica, confronta le attitudini personali ed è in grado di mettere in rapporto le nostre caratteristiche con quelle medie della popolazione, evidenziando così peculiarità accentuate o potenziali pericoli connessi ad eventuali mutazioni genetiche.

23andMe è stata fondata nell’Aprile del 2006 da Linda Avey ed Anne Wojcicki. Di quest’ultima si sa già molto: moglie del cofondatore di Google Sergey Brin, russa di origini come il marito, la Wojcicki è laureata in biotecnologie e la sorella Susan è tra i massimi responsabili all’interno dell’azienda Google. Se si aggiunge al quadro famigliare anche il complessivo dei milioni di dollari versati da Google in 23andMe, diventano oltremodo chiari i forti legami che le parti hanno maturato, legami destinati a scatenare una serie di riflessioni a cui le aziende dovranno sottoporsi prima di compiere qualsiasi ulteriore passo comune.

La ricerca perduta

Andrea Rossi su Lastampa

Sette di sera. Via Giuria, al primo piano Francesco Prino, professione ricercatore, è ancora in ufficio. Il suo team lavora al progetto Alice. Da quel laboratorio sono usciti due «pezzi» dell’Lhc, il maxi acceleratore di particelle realizzato al Cern di Ginevra per ricreare i primi momenti successivi al Big Bang. In quattro anni di lavoro il ricercatore Francesco Primo ha raggiunto quota 1600 ore «extra» lavorate. Il ministero non gliele pagherà mai, perché non era tenuto a farle. Lui lo sa e ci scherza su: «Se mia moglie lo viene a sapere rischio il divorzio».

Gli Stakanov dell’Università non estraggono carbone come il leggendario minatore sovietico, ma idee, volumi, progetti. Macinano giornate tra cattedra e laboratorio, accumulano ore in eccesso che mai saranno pagate. Un esercito di under 40: 857 all’Università, 347 al Politecnico dove al conto vanno aggiunti 588 assegnisti e 700 dottorandi. Precari, molti, eppure pilastri della ricerca. Poi ci sono docenti e direttori di dipartimento, e anche qui – per molti – le ore lavorate e le nottate in bianco non si contano.
In Italia non hanno molti rivali. Basta scorrere l’ultimo rapporto del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), che vede Università e Politecnico piazzate ai primi posti in molti settori, a cominciare dalle aree scientifiche e tecnologiche. Un universo che produce ad altissimi livelli ma vive al limite e – ora che nuovi tagli sono in arrivo – spesso oltre. Prendete Francesca Filippi. Il computer su cui lavora al dipartimento di Progettazione architettonica è suo, nel senso che l’ha comprato di tasca propria: «Siamo in tanti, senza telefono e a volte anche senza una targhetta fuori dall’ufficio».
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