«Wireless ovunque, comunque, per chiunque»: lo slogan che campeggia sul sito degli iXem Labs del Politecnico di Torino è una promessa mantenuta. I risultati delle loro attività non lasciano spazio a dubbi: le loro ricerche hanno raggiunto l’eccellenza mondiale e conseguito importanti riconoscimenti internazionali.
«I laboratori iXem», spiega il coordinatore responsabile Daniele Trinchero, docente di Sistemi di Radiofrequenza nelle Telecomunicazioni, Pianificazione Radio e Compatibilità Elettromagnetica, «sono nati nell’ambito del Lace, il Laboratorio antenne e compatibilità elettromagnetica del Politecnico, a cui fanno riferimento i docenti che, come me, svolgono attività nell’ambito generico di antenne, compatibilità, propagazione di onde radio… A partire da settembre 2005 il gruppo di ricerca che coordino ha sviluppato diverse attività nell’ambito della tecnologia wireless (collegamenti e reti senza fili), spaziando dallo studio del digital divide alle applicazioni di tecnologie povere, alle reti di sensori per il monitoraggio di fenomeni fisici di interesse strategico, ad esempio le perdite d’acqua nei tubi. Il comune denominatore è rappresentato dall’utilizzo di radiocollegamenti. Per questo, all’interno del Dipartimento di Elettronica abbiamo dato vita al Laboratorio iXem».
Categoria: Raccontare
Concorso anti raccomandazioni al Politecnico
Si cerca una procedura “perfetta” per i concorsi universitari
Addio agli scritti, ma soprattutto alla prova orale nei concorsi per diventare ricercatori universitari. Debutta il modello taglia raccomandazioni. Un sistema, quello della segnalazione, che nel mondo dei baroni universitari è abbastanza praticato per dare un aiuto al pupillo. Il Politecnico, mettendosi al passo con la nuova normativa del ministro Mariastella Gelmini, ha varato il primo bando per 17 posti a tempo indeterminato che prevede solo la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni. Niente scritti e nessun colloquio con punteggio, come in passato. Un esame freddo. Solo carte che vengono valutate in base ai criteri già definiti al momento del lancio del concorso.
Due gli obiettivi: trasparenza e oggettività. Tenendo il più possibile fuori dai giochi i giudizi soggettivi, come quelli dei membri della commissione, soprattutto dopo una prova orale. Un sistema apprezzato dall’Apri, l’associazione precari della ricerca italiana, che nel suo blog scrive: “Si tratta di un caso del tutto inedito nel panorama italiano, che pone il Politecnico di Torino come esempio virtuoso per tutte le altre università e per lo stesso ministero”. Il Poli ha infatti interpretato alla lettera la nuova normativa varata dalla Gelmini sui concorsi universitari. “Esiste un colloquio – spiega il prorettore Marco Gilli – ma da questo non può scaturire un punteggio. Serve solo per discutere le pubblicazioni presentate, per rendersi conto, ad esempio, se il candidato è il vero autore. La commissione deve valutare i titoli e gli articoli. Se si attribuisse un risultato al colloquio sarebbe come giudicare due volte le pubblicazioni. Un doppione. Non avrebbe senso”.
250 milioni per l'innovazione
Arrivano 250 milioni di fondi per aiutare le pmi, prevalentemente del Sud attraverso innovazione e green economy. Lo ha annunciato il ministro Scajola. Nel 2010 le risorse stanziate dal Ministero per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese ammonteranno a 740 milioni di euro per arrivare, nel 2012, ad oltre 1.800 milioni di euro. ''Lo stanziamento – spiega il ministro – e' in grado di innescare investimenti per quasi 4 miliardi nel 2010''.
Secondo i tecnici del Ministero, con le risorse aggiuntive appena erogate ed applicando il moltiplicatore previsto, pari a 15, nel 2010 le imprese minori potranno attivare quasi 4 miliardi di investimenti garantiti in Italia. Considerando l'intero asset delle risorse stanziate per il 2010, si raggiungeranno in dodici mesi circa 11 miliardi di euro di nuovi finanziamenti che, entro il 2012, potranno attestarsi a circa 30 miliardi.
"Si tratta di cifre piu' che ragguardevoli", ha spiegato il Ministro Scajola, "che danno la misura delle risorse messe in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico per difendere le imprese italiane dalla crisi finanziaria internazionale e per sostenere il fondamentale mercato delle piccole e medie imprese.Questo dimostra che i fondi europei -ha aggiunto Scajola- se correttamente impiegati, possono essere di grande impulso e stimolo alla ripresa del Paese".
NextMe.it il portale del futuro
Nasce NextMe, il magazine online che affronta i temi dell’innovazione a 360°. Nextme si propone come hub del futuro e punto di riferimento per tutti coloro che vogliono conoscere le ultime novità sulla tecnologia, le scoperte della scienza, ma anche le tendenze e gli stili di vita di ultima generazione, per essere sempre ‘un passo avanti agli altri’.
Dalle scoperte naturali a quelle spaziali o in campo medico, dai prototipi ai gadget più innovativi,lanciati sul mercato, dal design alla comunicazione, dalla robotica alle biotecnologie. Su Nextme verrà assicurata un’attenzione particolare anche al mondo del web e del software, come ai nuovi mezzi di trasporto che renderanno il pianeta Terra sempre ‘più piccolo’ e lo spazio sempre più vicino.
Vi troveranno ampio spazio anche le risorse di domani e le innovazioni in campo energetico. Un concentrato di sorprese e di notizie avveniristiche, dunque, che accompagnerà i lettori mediante un percorso fatto di articoli, approfondimenti, rubriche e curiosità.
Torino capitale europea dei giovani
Torino dal primo gennaio 2010 sarà la capitale europea dei Giovani.
La città si farà promotrice di una serie di iniziative rivolte ai giovani. Un anno di spettacoli, eventi, concerti, manifestazioni culturali e non solo.
Torino è stata scelta per ospitare l’evento dallo European Youth Forum, organizzazione internazionale che rappresenta i giovani a livello europeo.
Il titolo viene assegnato ad una città che negli ultimi anni si è distinta sia per le iniziative e le opportunità organizzate per i giovani, sia per l’intenzione di lavorare insieme ai giovani per la realizzazione di idee e progetti innovativi.
Al via il Fondo Nazionale Innovazione
Al via il fondo nazionale innovazione. Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha firmato gli avvisi pubblici per dare attuazione al fondo, che dispone di una dotazione di circa 60 milioni di euro. Lo comunica il Mse sottolineando dal governo arriva così una «nuova boccata d’ossigeno per l’innovazione nelle piccole e medie imprese». Scajola sottolinea che si tratta di una misura che «rende disponibili risorse finanziarie per l’innovazione attraverso un meccanismo di condivisione del rischio di credito e di investimento a favore delle banche e di altri intermediari finanziari che sovvenzionano progetti innovativi collegati ai brevetti», ha spiegato il ministro Scajola ricordando che «con questo intervento intendiamo rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’incontro tra domanda ed offerta di finanziamento per progetti basati su idee innovative e sullo sfruttamento industriale di brevetti e altri titoli della proprietà industriale aumentando la loro capacitá di attrarre finanziamenti».
I brevetti, spiega Scajola, «sono strumenti fondamentali per creare valore economico e pertanto vanno incentivati. Gli avvisi pubblici appena diffusi sono quindi uno strumento importante per stimolare la ricerca ed aumentare la competitività delle aziende italiane». In particolare, gli avvisi pubblici si riferiscono alle due macroaree di intervento individuate dal Decreto Ministeriale del 10 marzo 2009: il finanziamento di debito, a cui vengono destinati 37,5 milioni di euro, e il capitale di rischio, a cui sono assegnati 20 milioni di euro. I due interventi entrano in vigore il 30 dicembre ’09 con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Una particolarità di questi strumenti di intervento è di essere collegati al contratto di rete, previsto dalla legge sviluppo. In tal modo, si sottolinea, avranno la possibilità di usufruire di questi finanziamenti anche le imprese che partecipano ad un contratto di rete relativo alla valorizzazione di un brevetto, comprese quelle che non ne sono direttamente titolari.
La Torino elegante e perbene di Marchionne
Il Wall Street Journal racconta la Torino di Marchionne e dell’accordo Fiat-Chrysler
The holidays in Turin have certain rituals that set the city apart from others in Italy. That’s because Turin is home to the country’s largest manufacturing company, the multinational auto maker Fiat SpA, and like all big companies, Fiat is a sort of state within a state.
Besides traditional winter festivities, such as buying orange-colored boxes of handmade hazelnut chocolates at Gobino and stopping for a cup of hot chocolate mixed with coffee and cream at Café al Bicerin to fight off the Alpine cold, Turin offers parallel Fiat activities.
In this photo from 1955, Fiat 600s are driven on the roof track of the Lingotto factory in Turin. Like the car maker that calls it home, Turin, more than any other Italian city, mixes old with new, tradition with innovation.
Fiat auto workers’ kids receive gifts at the company’s annual Christmas party as the car maker’s sprawling Mirafiori factory shuts for the break. Fiat Chief Executive Sergio Marchionne delivers his annual speech to hundreds of managers gathered at the Lingotto—a former factory modeled on the Ford plant in Detroit where the Model T was born—that now houses Fiat’s executive offices.
This year, 2,000 Fiat managers either attended the speech or watched by video link from 300 sites including Brazil, Poland, and—for the first time—from Detroit. In one of the most startling deals to come out of the financial crisis in 2009, Fiat took a stake in Chrysler in a partnership backed by the U.S. government.
Underlining the links between Turin and Detroit, Mr. Marchionne arrived at the Fiat event this year in a Chrysler 300.
His speech was upbeat. But the jury’s still out on the future of both companies; 2010 is arguably a make-or-break year for Chrysler, and if the U.S. auto maker stumbles badly, so will Fiat. If it succeeds, the company could become a world leader. Fiat’s alliance with Chrysler has made Turin the headquarters of a global auto experiment—a move that makes locals both proud and extremely anxious.
Un milione di danni all'Accademia delle Scienze
Sospese le visite guidate nella Sala dei Mappamondi, punto interrogativo sui convegni pianificati da gennaio a maggio, un bilancio dei danni non ancora calcolato nei dettagli ma che potrebbe chiudersi con una cifra non inferiore a un milione di euro. Un Natale per nulla felice all´Accademia delle Scienze dopo l´allagamento del 23 dicembre causato dalla rottura di due manicotti delle pompe antincendio nel sottotetto.
I due mappamondi sono coperti da un lenzuolo bianco e sono stati portati nella pre-sala, i deumidificatori sono accesi senza sosta per risucchiare umidità, ogni tanto piccoli pezzi di intonaco si staccano dall
Uno sguardo sul futuro torinese con Chiamparino
Il sindaco parla del futuro economico di Torino
Un Natale tra crisi e ripresa, all´insegna del piano Fiat, che per il sindaco Sergio Chiamparino «su Torino, tra Mirafiori e Bertone, apre prospettive interessanti. Non si investono cifre ingenti per ristrutturare gli impianti e poi chiudere dopo un anno. La scelta del Lingotto dimostra che esiste un sistema Torino, fatto di infrastrutture, ricerca e formazione. Un sistema che compete a livello globale».
Sindaco, scampato il rischio di vedere i cancelli di Mirafiori chiusi?
«Quello dell´auto è il settore più difficile, ma rispetto al 2003-2004 c´è stata una svolta vera. Mirafiori da fanalino di coda della Fiat è diventata la testa. Per questo non dobbiamo mollare negli investimenti che hanno permesso al sistema Torino di far la differenza».Su quale altro fronte non si deve mollare?
«Non possiamo ridurre la spesa sociale. Il 2010 sarà ancora un anno di sofferenza per le famiglie coinvolte nella crisi. Si vedono i segnali della ripresa, ma gli effetti sul mercato del lavoro, sul rientro di chi è in cassa, non sono immediati. Ci sono operai che hanno intaccato i loro piccoli patrimoni per andare avanti e devono avere il tempo di tirare il fiato».I conti del Comune permetteranno di mantenere gli impegni?
«Si è sempre fatto molto allarmismo, ma il 2009 si chiuderà senza difficoltà. Il non essere allarmisti non vuol dire non vedere i problemi. Da qualsiasi parte la si giri molto dipende dai mancati impegni nei trasferimenti, Ici in testa, da parte del governo, e dalle manovre di taglio che si concentrano sui Comuni. Dobbiamo però avere la capacità di garantire le politiche sociali e di sviluppo».
Allagata l'Accademia delle Scienze
Il freddo intenso di questi giorni a Torino ha creato problemi anche al Museo Egizio. A causa del gelo, si è rotta questa notte una valvola di una tubazione degli idranti ed è fuoriuscita acqua all’ultimo piano del complesso museale. L’allarme è stato dato questa mattina. L’acqua è uscita copiosa ed è anche scesa nei piani sottostanti.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Torino che hanno bloccato la perdita. «Il Museo Egizio di Torino non ha subito alcun danno in conseguenza all’allagamento che ha interessato l’Accademia delle Scienze nelle ultime ore – precisa la Fondazione delle antichità egizie – la copiosa perdita d’acqua è stata causata dal gelo che ha provocato la rottura di un rubinetto del sistema antincendio all’ultimo piano del palazzo, senza tuttavia colpire le sale o gli uffici del Museo».
L’allagamento, che ha interessato la Sala dei Mappamondi, non si è esteso alle sale del Museo Egizio eccetto che per una contenuta e momentanea fuoriuscita d’acqua nella prima sala, sulla quale il personale è intervenuto immediatamente bloccandola in via definitiva. «A scopo puramente cautelativo – precisa la Fondazione – i reperti più delicati della prima sala, il Papiro Regio e la statua di Redit, sono stati spostati in attesa della risoluzione completa del problema. La prima sala rimarrà chiusa al pubblico per l’intera giornata di oggi, esclusivamente per consentire ai vigili del fuoco di compiere eventuali monitoraggi. Tutti gli ambienti del Museo Egizio, allo stato attuale, sono in completa sicurezza e non vi sono danni di alcun tipo».