Renault presenta la prima auto elettrica open source basata sulla piattaforma Osvheicle nata in Piemonte

Una delle maggiori novità del Ces di Las Vegas, il maggior evento tecnologico dell’inverno, è Pom, un veicolo elettrico presentato da Renault basato su Twizy compatto e leggero dotato Leggi tutto “Renault presenta la prima auto elettrica open source basata sulla piattaforma Osvheicle nata in Piemonte”

Affidabilità e tecnologie 2010

Affidabilità e tecnologie arriva alla sua seconda edizione il 14 e 15 aprile 2010. E’ una iniziativa nata per volontà di un pool di autorevoli realtà del mondo universitario, scientifico e industriale, dedicato  a quattro grandi filiere industriali: automotive, aerospace, railway e naval & yacht. Settori tecnologicamente all’avanguardia a livello mondiale ed economicamente trainanti per l’economia nazionale, fortemente coinvolti nel rispetto di svariate normative cogenti e volontarie e, pertanto, particolarmente interessati a conoscere soluzioni innovative per trasformare gli obblighi in opportunità.

Partecipano al Comitato Scientifico rappresentanti di Enti, Associazioni e primarie Aziende del Settore Automotive, Aerospace, Railway, Naval & Yacht (costruttori di veicoli, velivoli e natanti, produttori di componentistica e apparati), che con le loro conoscenze ed esperienze dirette garantiscono l’attualità e il valore delle proposte selezionate. La manifestazione potenzia la propria offerta: esposizione di strumenti, servizi e soluzioni innovative, vasto programma di seminari pratici, eventi speciali, testimonianze e appuntamenti con gli esperti, riivolta a tecnici e responsabili delle aziende e del mondo ad esse collegato.

K-Way Motus: muoversi in maniera innovativa

A Torino parte l’automoto

Non è una moto, ma le somiglia molto. Non è una macchina, ma ha mutuato le tecnologie più raffinate oggi in circolazione. Ed è stata pensata per essere una via di mezzo: un veicolo pensato specificatamente per le esigenze di mobilità personale urbana e suburbana. Tre ruote e due posti in linea, una cella di sicurezza a prova d’urto, un sistema di guida semplice e innovativo che al contempo piega e sterza il veicolo, una propulsione elettrica ibrida in grado di fornire a discrezione dell’utente elevate prestazioni o di funzionare soltanto con la corrente e elettrica.

Bastano pochi dettagli per capire che K-Way Motus sarà qualcosa di innovativo. Un progetto partito nel 2006 nei Laboratori di Meccatronica del Politecnico e poi sviluppato da due aziende dell’incubatore d’imprese dell’ateneo tecnologico di Torino, Actua e Ttw. Il progetto ideato dal ricercatore Stefano Carabelli ora è realtà, sospinto dall’imprenditore torinese Marco Boglione, che lo sponsorizza con il marchio KWay e dall’estro di Fabrizio Giugiaro che, alla guida di Giugiaro Design, ne ha curato lo stile e si è occupato della pelle che riveste il veicolo.

Il progetto dev’essere rilevante se K-Way Motus tra qualche giorno prenderà il volo per Detroit dove sarà esposto al Sae World Congress, il meeting della società degli ingegneri dell’automotive. E non è finita: dopo l’esposizione nella Motown sarà l’unico veicolo italiano a partecipare al Progressive Automotive X Prize, la competizione organizzata dall’X Prize Foundation riservata a veicoli sicuri, in grado di essere prodotti, omologati e consumare meno di un gallone di carburante per percorrere cento miglia (secondo i nostri parametri, si tratta di un consumo di un litro ogni 44 chilometri).

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L'auto ibrida di Fiat a Mirafiori

Via Repubblica

L´auto ibrida Fiat nascerà a Torino, nello stabilimento di Mirafiori e sarà con ogni probabilità il monovolume L0, destinato a sostituire la Multipla nella gamma dell´azienda del Lingotto. Lo ha annunciato la presidente della Regione Mercedes Bresso, candidata del centrosinistra, ieri mattina davanti ai cancelli di Mirafiori dove alle 5 ha incontrato, insieme al segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani, gli operai che entravano in fabbrica.
Bresso ha rivelato di aver incontrato giovedì, con l´assessore regionale alla Ricerca, Andrea Bairati, Sergio Marchionne. «Non solo – ha spiegato – l´amministratore delegato del Lingotto ci ha rassicurato sul fatto che Mirafiori per la Fiat resta essenziale, il cuore progettuale dell´azienda, ma ci ha dato anche la disponibilità a collaborare sul piano della ricerca e dell´innovazione, per realizzare l´auto del futuro proprio a Torino. La prima auto a motore ibrido, termico-elettrico. L´ibrido a Mirafiori può essere una vera integrazione con quanto si sta facendo negli Usa con la 500 elettrica».

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A Torino le batterie per le auto elettriche

Un accordo fa Regione e Rockwood Italia

Parte dal Piemonte la ricerca sul litio da utilizzare per la produzione delle batterie elettriche. La Regione infatti, ieri mattina, ha firmato un accordo con la Rockwood Italia Spa in cui si impegna a sostenere per due anni, con stanziamenti definiti «seri» dall´assessore alle attività produttive Andrea Bairati, «la ricerca su un innovativo materiale a base di litio» che sarebbe appunto la base per le batterie per l´auto elettrica. L´accordo prevede però che, tra 18 mesi, se saranno confermati i risultati positivi ottenuti nelle prime sperimentazioni, Rockwood Italia si impegni a far nascere in Piemonte «una nuova importante realtà industriale di livello internazionale, dedicata alla produzione di materiali a base di litio per batterie». Il braccio operativo dell´operazione sarà la finanziaria regionale Finpiemonte Partecipazioni.

La Torino elegante e perbene di Marchionne

Il Wall Street Journal racconta la Torino di Marchionne e dell’accordo Fiat-Chrysler

The holidays in Turin have certain rituals that set the city apart from others in Italy. That’s because Turin is home to the country’s largest manufacturing company, the multinational auto maker Fiat SpA, and like all big companies, Fiat is a sort of state within a state.

Besides traditional winter festivities, such as buying orange-colored boxes of handmade hazelnut chocolates at Gobino and stopping for a cup of hot chocolate mixed with coffee and cream at Café al Bicerin to fight off the Alpine cold, Turin offers parallel Fiat activities.

In this photo from 1955, Fiat 600s are driven on the roof track of the Lingotto factory in Turin. Like the car maker that calls it home, Turin, more than any other Italian city, mixes old with new, tradition with innovation.

Fiat auto workers’ kids receive gifts at the company’s annual Christmas party as the car maker’s sprawling Mirafiori factory shuts for the break. Fiat Chief Executive Sergio Marchionne delivers his annual speech to hundreds of managers gathered at the Lingotto—a former factory modeled on the Ford plant in Detroit where the Model T was born—that now houses Fiat’s executive offices.

This year, 2,000 Fiat managers either attended the speech or watched by video link from 300 sites including Brazil, Poland, and—for the first time—from Detroit. In one of the most startling deals to come out of the financial crisis in 2009, Fiat took a stake in Chrysler in a partnership backed by the U.S. government.

Underlining the links between Turin and Detroit, Mr. Marchionne arrived at the Fiat event this year in a Chrysler 300.

His speech was upbeat. But the jury’s still out on the future of both companies; 2010 is arguably a make-or-break year for Chrysler, and if the U.S. auto maker stumbles badly, so will Fiat. If it succeeds, the company could become a world leader. Fiat’s alliance with Chrysler has made Turin the headquarters of a global auto experiment—a move that makes locals both proud and extremely anxious.

Il futuro di Fiat a Torino

Marchionne parla di una nuova Mirafiori multifunzionale

Ma le notizie sui modelli, peraltro già conosciute, non si fermano qui. Marchionne spiega che Mirafiori sarà riorganizzata per «installare una linea di produzione del tutto nuova, che sia in grado di costruire contemporaneamente modelli diversi». Il reparto della lastratura sarà completamente rifatto. L’obiettivo è «ottimizzare la flessibilità del sito, saturare la capacità produttiva, migliorare l’utilizzo della manodopera, ridurre i tempi di formazione e le operazioni per ogni persona». Per Marchionne sono «interventi che cambieranno a fondo Mirafiori».
L’ad Fiat ha anche parlato della Bertone – vera novità dell’anno – riconfermando che lì, a partire dal 2011, si produrranno due modelli Chrysler di alta gamma con l’obiettivo di arrivare a una produzione di 50 mila auto all’anno. Marchionne si concede una battuta: «Credo che al di là del programma di lavoro la cosa più importante sia che questa iniziativa ci ha permesso di dare un futuro lavorativo a più di mille persone che non facevano parte del gruppo Fiat».

Viaggio nell'auto del futuro

Stefano Parola Via Repubblica
Il prototipo del triciclo ibrido per la mobilità urbana

«Forse doveva ricordarci Obama che siamo un distretto automotive e che siamo bravi a fare le auto», dice Stefano Carabelli. Una bravura che lui e la società che presiede, la Ttw, hanno cercato di concentrare in un unico mezzo di trasporto. Si chiama Ttw One ed è un po’ scooter e un po’ citycar. Tre ruote, due sedili in linea e un livello di sicurezza assimilabile a quello di un’utilitaria. E, naturalmente, un motore ibrido che consuma poco ma che sa essere molto malleabile. Insomma, uno di quei veicoli destinati a cambiare il modo di muoversi in futuro, nel nome di una «mobilità sostenibile» invocata anche dal presidente americano.
Il tutto nasce grazie a un mix di ingredienti torinesi: il progetto e le innovazioni di una start up, la Ttw appunto, cresciuta nell’incubatore del Politecnico, unite al design di Quattrostudio e ai test di sicurezza della Amet, più tutta una serie di piccoli fornitori che hanno aiutato a realizzare il primo prototipo. Perché, come sottolinea il presidente della piccola società, «nel Torinese si può reperire tutto con enorme facilità. Un esempio? Se devo tirare una lamiera a mano trovo almeno quattro aziende in grado di farlo».
La forza del territorio per affrontare quella che l’imprenditore torinese definisce «una rivoluzione imminente». Carabelli, un passato da ricercatore al Centro ricerche Fiat e poi al Politecnico, sostiene che la crisi abbia segnato un punto di non ritorno per l’automobile. Ed è convinto che in questo grande processo di rielaborazione del concetto di auto anche Torino debba dire la sua: «Siamo attori in una rappresentazione molto più grande di noi – dice – ma dobbiamo mettere da parte sia l’eccesso di understatement sabaudo che la logica del competere tra di noi per fare contenta mamma Fiat».

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Timori per l'auto elettrica a Torino

Via Il Sole 24 Ore

Chrysler sarà il centro di competenza del gruppo Fiat a livello mondiale per le vetture ibride ed elettriche. Paolo Ferrero, senior vicepresident di Chrysler Powertrain, nel suo intervento nel corso della presentazione del piano di rilancio della casa americana alla comunità finanziaria e ai giornalisti ad Auburn Hills. Ferrero ha aggiunto che il gruppo Fiat prevede una tecnologia diesel per i veicoli Chrysler e che é già iniziato il trasferimento della tecnologia Fiat alla Chrysler quanto al sistema Multiair, al Gdi, turbo e combustibili alternativi. Nuovi prodotti Chrysler efficienti a livello di combustibili saranno lanciati “a partire dal 2010”, ha concluso.

Le prime auto completamente elettriche targate Chrysler arriveranno nel 2011. L’ambizione del Gruppo in questo ambito è differenziare nei due settori delle auto elettriche alimentate con le sole batterie (Bev) e dei veicoli ibridi (Hev e Phev).
Dal 2010 sarà già disponibile una versione ibrida del pick-up Dodge Ram 1500, mentre a cavallo tra il 2011 e il 2012 arriverà negli Usa una variante ‘full electric’ di un veicolo commerciale Fiat. Nel 2011 sono invece previsti dal piano per la New Chrysler altri due modelli: un Dodge Ram 1500 e un Minivan (derivato dalla nuova generazione della Voyager) entrambi appartenenti al sottosegmento dei PHEV, cioè dei plug-in hybrid. Ram 1500 e Minivan faranno parte di una flotta che avvierà le sperimentazioni nell’ambito di un accordo con il Dipartimento dell’Energia.

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Pinifarina: trovato accordo con Regione e Rossignolo

Via Repubblica.it

Accordo fatto: la Pininfarina vende il suo principale stabilimento. Sulle linee di Grugliasco, i 900 dipendenti lavoreranno per Gian Mario Rossignolo, L’imprenditore torinese che ha anche rilevato l’ex Delphi di Livorno. Pinifarina cede la fabbrica alla Finpiemonte, la finanziaria pubblica della Regione Piemonte, al prezzo di 15 milioni di euro. La Regione, a sua volta, affitta lo stabilimento a Gian Mario Rossignolo a un canone di 650 mila euro l’anno per sei anni rinnovabili. Rossignolo, che in primavera aveva già tentato di acquistare un’altra storica carrozzeria torinese, la Bertone poi acquistata da Fiat, assemblerà a Grugliasco un nuovo fuoristrada relizzato in alluminio. I motori saranno prodotti a Livorno.

L’accordo garantisce che Pininfarina possa concludere le commesse in corso sulle linee che poi saranno cedute. La Regione ha ottenuto che Rossignolo copra con fidejussioni il costo dell?affitto. Ora a Pininfarina rimangono le due fabbriche di Bairo e San Giorgio Canavese dove potrebbe essere ralizzata la nuova auto elettrica equipaggiata con le batterie del finanziere francese Vincent Bolloré (sempreché lo stesso Bolloré non decida di accettare gli incentivi del governo di parigi producendo le auto negli stabilimenti ex Peugeot). Entro l’inizio del 2010 Banca Leonardo si è impegnata a trovare un acquirente della Pininfarina e dei suoi marchi dopo la decisione della famiglia di abbandonare la quota di controllo della società.