Grazie, Giampiero: è finita un’era, tempo di porgere i dovuti rispetti.

Questo inizio 2016 lo ricorderemo come il periodo degli addii infelici. A distanza di poche settimane l’uno dall’altro, la Serie A ha assistito al susseguirsi di addii che sarebbero andati a Leggi tutto “Grazie, Giampiero: è finita un’era, tempo di porgere i dovuti rispetti.”

Al gioco delle panchine o si vince, o si muore.

Duecento panchine in granata celebrate con una non-prestazione.
Il dubbio che da giorni si è insinuato come un tarlo nei pensieri di molti tifosi del Toro con oggi ha sicuramente fatto breccia nelle meningi di una grande fetta degli stoici difensori di Ventura. Leggi tutto “Al gioco delle panchine o si vince, o si muore.”

Il nostro tempo è il loro denaro

Oggi vorrei introdurre questa riflessione con una domanda:
In quale momento della giornata vi ritenete più produttivi? Leggi tutto “Il nostro tempo è il loro denaro”

Una serie di fortunati eventi

Finalmente una boccata di ossigeno. Una bella boccata da sei punti in due partite.
Dopo un mese e mezzo di boccheggiamento, crudele per altro, perché accompagnato da una viva speranza nelle capacità della squadra, puntualmente disattesa, il Toro incassa meritatamente due vittorie di fila. Leggi tutto “Una serie di fortunati eventi”

Dei delitti e delle pene

Sono ormai trascorse abbastanza ore perchè possa concedermi di scrivere un pensiero sul derby a mente fredda.
È anche passato abbastanza tempo per permettermi di vedere sorgere una follia collettiva, peraltro prevedibile. Leggi tutto “Dei delitti e delle pene”

Ecco il Brasile di Ventura

E’ passato come uno dei numerosi pesci che il 1 di Aprile nuotano nel mare magnum dell’internet, quello che annunciava il prossimo cambio sulla panchina del Brasile; ma fonti certe, o comunque certe fonti, ci comunicano come invece il sollevamento dall’incarico dell’attuale c.t. Felipe Scolari sia prossimo a concretizzarsi. La spinta arriverebbe direttamente dal governo Rousseff, che per attirare maggior pubblico vuole un nome straniero, esotico, ossia europeo. La scelta è caduta sull’Italia, dove (loro credono che) siamo ancora tatticamente i più preparati. E a questo punto, Felipe Scolari è esploso: “Un nome italiano? Perchè il mio, il mio da dove pensate che venga, dalla Cambogia??”, ma a nulla gli è valso.

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L’abito non fa il monaco

Per provare a sfatare un tabù trentennale, gli undici leoni granata non scendono in campo con la casacca “ross com ‘l sangh, fòrt com ‘l barbèra”, ma con un pigiama celeste che non incuterebbe timore agli avversari neppure se in campo dall’altra parte andassero i Pulcini, che in casa hanno diversi pupazzetti dai costumi più spaventosi di quelli di Cerci e compagnia.

 

La gioia dei giovani granata alla partenza da Udinee
La gioia dei giovani granata alla partenza da Udinee

E invece, i giocatori dell’Udinese (che riescono comunque nell’impresa di avere una maglia più brutta di quella del Toro, l’unica maglia più brutta possibile) sono impauriti eccome. Sarà perché in casa hanno un buon ruolino di marcia e comunque contro i granata non perdevano dal 1984, sarà perché vedevano fra i pali avversari quel Padelli che per loro é sempre stato a stento una riserva tanto che Leggi tutto “L’abito non fa il monaco”

Bel Toro: ma allora si può!

Giuseppe Vives, mediano rigenerato
Giuseppe Vives, mediano rigenerato

E’ diventata un’abitudine, al vecchio Comunale, applaudire la squadra di casa dopo un risultato negativo. Quel che un tempo era un’eccezione legata a casi particolari, a momenti sportivi ammirevoli per l’applicazione ma sfortunati per l’esito, sta diventando una consuetudine che a molti inizia a venire a nausea; c’é chi ritiene sia la certificazione di un’ormai dominante mentalità perdente.

 

Certo però la partita giocata dal Toro contro il Genoa di Gasperini, quel Genoa rigenerato per il quale già si parla d’Europa, avrebbe potuto rappresentare a buon diritto – in epoche di maggior equilibrio – una di quelle eccezioni.

Nella cornice di tramontana gelata che solo Marassi sa offrire, tra pezzetti di gemellaggio ritrovato ed ampie sacche di risentimento o indifferenza, l’undici granata ha mostrato un atteggiamento completamente differente da quello di ogni singola partita disputata negli ultimi due anni e mezzo. “Eh sì, ci ha sorpresi, ci ha sorpresi di brutto”, ammetterà un giocatore di casa a fine gara.

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