Questione di stile

Dopo Torino-Atalanta dello scorso 26 gennaio, vinta per 1 a 0 grazie ad una errata valutazione arbitrale, i commenti di amici e conoscenti erano più o meno tutti dello stesso tenore, cioè quello di questi estratti che sono andato a riprendere nel mucchio:

Graziella: “Non mi piace vincere in questa maniera”
Mauro: “Rigore regalato”
Stefano: “A me così lascia l’amaro in bocca”
Francesco: “Oggi sono incazzato. Vincere in questo modo gobbesco non è nostra consuetudine”
Mauro: “Ho rivisto ora il rigore…minchia, inventato è dire poco. Mi infastidisce vincere così”
Emma: “Va bene la vittoria, ma spero sia l’ultima così”
Daniele (portiere Torino Fc): “Rigore molto, molto dubbio, episodio favorevole per noi. Lo dico con onestà”

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Negri, terroni e tanti saluti

Ci sono un romano, un napoletano e un marocchino a Verona…”

“Bella città. Ma a Verona dove?”

In mezzo agli ultrà, quelli che erano le Brigate Gialloblu e gli altri, hai presente?”

Ossignùr! Allora faranno una brutta fine…poveret…”

Macchè! La brutta fine la fanno i veronesi…”.

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Bel Toro: ma allora si può!

Giuseppe Vives, mediano rigenerato
Giuseppe Vives, mediano rigenerato

E’ diventata un’abitudine, al vecchio Comunale, applaudire la squadra di casa dopo un risultato negativo. Quel che un tempo era un’eccezione legata a casi particolari, a momenti sportivi ammirevoli per l’applicazione ma sfortunati per l’esito, sta diventando una consuetudine che a molti inizia a venire a nausea; c’é chi ritiene sia la certificazione di un’ormai dominante mentalità perdente.

 

Certo però la partita giocata dal Toro contro il Genoa di Gasperini, quel Genoa rigenerato per il quale già si parla d’Europa, avrebbe potuto rappresentare a buon diritto – in epoche di maggior equilibrio – una di quelle eccezioni.

Nella cornice di tramontana gelata che solo Marassi sa offrire, tra pezzetti di gemellaggio ritrovato ed ampie sacche di risentimento o indifferenza, l’undici granata ha mostrato un atteggiamento completamente differente da quello di ogni singola partita disputata negli ultimi due anni e mezzo. “Eh sì, ci ha sorpresi, ci ha sorpresi di brutto”, ammetterà un giocatore di casa a fine gara.

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Tre punts is megl che uan

A volte tutto si scioglie in 90′.

Se a novembre é già periodo di ultimatum, di “se non vinciamo questa”, di “Ventura grazie di tutto ma ora tornatene a Bari” e di bocciature definitive quanto anticipate per il calciomercato dell’estate precedente, é il segno che le cose non stanno andando come si era previsto, o quantomeno sperato.

 

Ciro Immobile

E in effetti, il Torino delle due misere vittorie fin qui ottenute, che se si considera il finale della scorsa stagione diventano il numero incredibilmente esiguo di 3 su 25 partite, inizia a far preoccupare i propri tifosi: si é cambiato modulo per poi rimangiarsi tutto, si sono presi alcuni giovani interessanti per poi non fargli mai vedere il campo…

Considerazioni che – a onor del vero – rimangono valide anche dopo il Torino-Catania andato in scena ieri. Ma che si vanno ad affiancare ad altre, di ordine positivo. Leggi tutto “Tre punts is megl che uan”