D’Agata Trattoria Pizzeria

D’Agata Trattoria Pizzeria

Via Bava, 1 bis/f -Torino

Tel. 011 5214745 – 328 2616354

Aperto tutte le sere e domenica a pranzo

Chiuso il mercoledì

VOTO FINALE: 6/7

ATMOSFERA [VOTO: 6 1/2]

“Agata, tu mi tradisci”, cantava Ferrer. A cambiare, di questi tempi, ci vuol coraggio. Quelli di D’Agata lo hanno avuto e si sono spostati in pieno centro, a un isolato da piazza Vittorio. Nel tentativo di evolvere, però, bisogna stare attenti a non perdere l’anima. Dell’atmosfera intima da trattoria che distingueva i locali di Porta Palazzo non rimane pressoché nulla. Gli arredi e i decori fanno somigliare la “nuova” D’Agata a mille altri ristoranti, eccezion fatta per la simpatica idea dei catini di latta usati come lampadari. L’inserimento delle pizze nel menu, accanto alle tradizionali proposte a base di pesce, porta inoltre con sé una clientela più superficiale e caciarona.

CUCINA [VOTO: 7]

La qualità della cucina e l’impronta sicula, almeno quelle, non sono cambiate. Nel menu ritroviamo tutti i piatti a cui eravamo affezionati: le polpette di tonno o ricciola, il carpaccio di spada, il trancio di tonno con confettura di cipolle rosse, il couscous alla trapanese, la caponata, gli spaghetti con le vongole o con le sarde, la ‘mpanata di calamari e gamberi. Alcuni piatti toccano livelli altissimi, come i paccheri con crema di carciofi e tartare di tonno, altri andrebbero affinati, come i cenci al rosmarino con crema di cannellini, mazzancolle e pancetta croccante. Con i dolci si va abbastanza sul sicuro: golosa la millefoglie scomposta con sfoglia sbriciolata e crema di nocciole, buona la cheesecake con frutti di bosco, ottima la mousse di cioccolato bianco con meringa.  Le pizze sono proposte in tutte le varianti tradizionali. Su tutte spicca la focaccia ai tre carpacci (tonno, salmone e spada). Ottimo e sempre pieno il cestino del pane, arricchito di bruschettine e trancetti di focaccia. Gradevole l’Inzolia sfuso. Nel conto è comparsa l’acqua, che prima non si pagava, ma a fine cena lo zibibbo è offerto dalla casa.

STAFF [VOTO: 6 1/2]

Il titolare storico è gentile e impacciato come sempre. Le ragazze ai tavoli hanno modi spicci ma si danno un gran da fare. In generale il servizio alterna tempi perfetti a momenti di lentezza e distrazione.

PREZZI [VOTO: 6 1/2]

Non proprio economico. Con il nuovo menu pizza & pesce si possono spendere 15 euro come 60.

PIATTO FORTE

Non si può venire da D’Agata senza assaggiare le polpette di pesce. Il top? Quelle di ricciola con salsa di acciughe.

PIATTO DEBOLE

I primi risultano talvolta confusi o slegati, vedi i bucatini con ragù di spada calabrese.

TOILETTE [VOTO: 7]

Bagno mediamente in ordine, di un bel colore turchese, con lavabo in marmo e getto d’acqua ingestibile.

 CONSIGLIO NON RICHIESTO

Troppo tardi: a suo tempo, avremmo suggerito di evitare la metamorfosi in pizzeria.

Ballatoio – bistrot di ringhiera

Ballatoio – bistrot di ringhiera

Via Principe Amedeo 22c – Torino

Tel: +39 011 1964 0771 +39 333 7159015 – +39 334 9911299

Orario: da martedì a domenica 12 – 15 / 20 – 22. Lunedì chiuso.

 

VOTO FINALE: 6/7

ATMOSFERA [VOTO: 7]

Grazie al passaparola, questo piccolo bistrot nel cuore di Torino si sta conquistando un’affezionata clientela. Inconfondibile grazie alle due enormi posate sulla facciata, nasce sulle ceneri di un ex negozio di famiglia che il titolare ha trasformato in grazioso ristorantino per pranzi poco impegnativi e cene romantiche. L’ambiente, ispirato alle case di ringhiera, è informale e accogliente. Domina il locale un balconcino con i panni stesi e i vasi di edera. Anche la grafica del menu richiama le tipiche finestre da ballatoio: applausi.

CUCINA [VOTO: 6 ½ ]

La delusione è dietro l’angolo quando le aspettative sono troppo alte. Del Ballatoio si dice un gran bene e, difatti, tutto è mediamente buono, ben preparato e presentato con cura. Una volta provata, però, la sua cucina non lascia quel ricordo che spinge a tornare. La carta, piuttosto limitata, viene descritta come “un soave mix di tradizione piemontese e innovazione”: ci trovi i flan di topinambur con crema di blu, il tonno di gallina, le tagliatelle con ragù di salsiccia e broccoletti, lo stinco di maiale al forno, ma anche la millefoglie di zucchine e melanzane, le pennette con zabaione di pecorino e verdure, i bocconcini di pollo al curry e cocco, persino la buridda genovese. Tra i piatti migliori senza dubbio i gamberi arrostiti con crema di fagioli borlotti, la tartare di cruda di fassone, lo strudel di broccoli e caprino con verdure e riso integrale. Non convincono del tutto, invece, gli agnolotti di magro con fonduta di toma. Nella scarsa lista dei dolci emerge la tarte tatin, ben caramellata, super sottile (forse troppo) e servita senza panna o gelato. Sfiziosi i biscotti serviti con il Passito di Caluso. In alternativa, i classici bunet e panna cotta.

STAFF [VOTO: 6/7]

Personale gentile, servizio talvolta distratto.

PREZZI [VOTO: 7]

Conto onesto: antipasti 6/8 euro, primi 7/8, secondi 7/11, dolci 3/5.

PIATTO FORTE

Ecco. Il problema del Ballatoio, almeno per ora, è l’assenza di un cavallo di battaglia.

PIATTO DEBOLE

Sulla carta, gli spaghetti alle vongole e crema di cime di rapa sono una bomba. Sul palato, invece, risultano un po’ slegati e accompagnati da quella fastidiosa sabbietta che rovina l’esperienza.

TOILETTE [VOTO: 8]

Pulita, ordinata.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Questa volta è una supplica, più che un consiglio: nei mesi freddi accendete i termosifoni, per favore, e non fateci cenare battendo i denti!

100 Montaditos

100 Montaditos

Via Luigi Des Ambrois 5 (Piazza Carlina), Torino

Tel. 011 883073

Via Postiglione 1, Moncalieri (Torino)

Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena

VOTO FINALE: 6 ½

 

ATMOSFERA [VOTO: 6 ½ ]

L’idea di esportare il rito spagnolo delle tapas  in tutto il mondo trasformandolo in un franchising è astuta e si sta rivelando un successo, tanto che si contano oltre 300 ristoranti in Spagna e più di 50 al di fuori dei confini iberici. A Torino sono già due, uno in pieno centro, nell’elegante piazza Carlina, l’altro in periferia, all’interno del centro commerciale 45° Nord di Moncalieri. L’ambiente è accogliente (pareti rosse, foto di arene e vicoli madrileni, finte maioliche) ma il confort è da fast food (tavoli minuscoli, sgabelli scomodi, assenza di attaccapanni). L’importante è andarci con lo spirito del mordi (il bocadillo) e fuggi.

CUCINA [VOTO: 6 ½ ]

Parliamo di panini, non di alta cucina, claro que sì. Ma i montaditos, a differenza dei sandwich che giacciono stancamente nelle vetrinette dei bar, vengono preparati sul momento con pane caldo e croccante (anche in versione ciabatta o ai cereali) e ingredienti di qualità mediamente buona, in gran parte provenienti dalla Spagna. Il menu conta 100, dicasi 100, varietà di farciture: dal “jamon iberico” al “lomo al ajillo”, dai calamari fritti alla porchetta, dalla crema di formaggio al pollo, dalle tortilla al tonno. E’ possibile acquistarli singolarmente o in collezioni da 5 (vegetariana, carnivora, mediterranea…). Oltre agli appetizer (olive, chips, patatas bravas, patatine pancetta e cheddar), sono disponibili tapas come le alette di pollo, le croquetas de jamon, le lacrime di pollo, il tagliere di jamon serrano e formaggio iberico. Chi è a dieta può consolarsi con cinque tipi diversi di insalate. Non mancano i montaditos dolci realizzati con pane al cioccolato spalmato di crema di cioccolato o di formaggio dolce, con o senza cookies. Per dissetarsi, acqua, birra e vino tinto.

STAFF [VOTO: 6 ½ ]

Il servizio è informale e ridotto al minimo, l’attesa generalmente bassa. Il cliente compila da solo l’ordinazione su un modulo prestampato, lo consegna alla cassa, paga, attende di essere chiamato dalla cucina e va a ritirare i suoi piatti.

PREZZI [VOTO: 7]

I prezzi dei montaditos variano da 1 a 2 euro. Con un bigliettone da 10 ci si sfama e ci esce anche una cerveza. Mira! Il mercoledì tutti i panini a 1 euro.

PIATTO FORTE

I montaditos alle acciughe ci gustano muchisimo.

PIATTO DEBOLE

Una fetta in più nella variante al salmone farebbe apprezzare meglio l’esperienza.

TOILETTE [VOTO: 7]

Colori caldi anche qui, pulizia e ordine discreti.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Per conquistare la clientela sabauda più scettica, inserire una Collezione “piemunteisa” di montaditos ai peperoni con bagna cauda, alla salsiccia di Bra, all’insalata russa.

Il Chiosco dello Zoo

Il Chiosco dello Zoo

Via Bava 30/G – Torino

Tel. 346 7470782

Chiuso la domenica

 

VOTO FINALE: 7/8

ATMOSFERA [VOTO: 7 ½ ]

In piena Vanchiglia, un luminoso ristorante di pesce da una trentina di coperti, tirato a lucido (altro che chiosco!) e arredato con sobrietà. Unici vezzi, un paio di biciclette in esposizione, una zona relax con sofà, grandi tubi d’aspirazione a vista. Il pavimento in porfido, di grande impatto, dà la sensazione di cenare all’aperto (e infatti raffredda un po’ l’atmosfera).  La bellissima cucina a vista consente di curiosare e carpire i trucchi del mestiere. Cosa c’entra tutto questo con lo Zoo? È una lunga storia, domandare allo Chef.

CUCINA [VOTO: 8]

Al Chiosco va in scena un vero e proprio “one man show”. In cucina Alberto fa tutto da solo con un autocontrollo invidiabile, riuscendo anche a trovare il tempo per dare il benvenuto, scambiare due parole, illustrare il menu degustazione del giorno, consigliare i vini. Il cliente, magari spiazzato dalla formula a sorpresa, non deve far altro che domare l’ansia e abbandonarsi alle cure dello Chef, ai sapori raffinati dei suoi piatti, alle sue presentazioni fantasiose. Si comincia con un paio di antipasti: che sia il polpo con nocciole e confettura di fichi oppure l’aguglia alla eoliana, o ancora il pesce spada tonnato o il polpo ubriaco con polenta, il risultato non cambia: promosso! Poi è la volta del primo: la spaghettata cacio, pepe e alici è pura gioia, i tonnarelli con bottarga e alici conquistano una forchettata dopo l’altra. Con il secondo – tonno scottato servito con insalatina o con composta di mele cotogne – lo Chef rischia di meno ma conferma le sue qualità. Scivolone sul dessert: i cannoli siciliani, unica proposta della serata, non sono di produzione propria.

STAFF [VOTO: 8]

Qualche lentezza nel servizio non è niente se si conta che ai fornelli c’è un solo uomo. La ragazza in sala sa affrontare la timidezza con il sorriso ed è gentile e premurosa.

PREZZI [VOTO: 7 ½ ]

Il menu con due contorni, primo e secondo vale tutti i suoi 25 euro. A questi vanno aggiunti i vini (in assenza di una carta, vengono elencate a voce due fasce di prezzi: 15/20 euro) e il dessert.

PIATTO FORTE

L’idea di “tonnare” il pesce spada vince facile.

PIATTO DEBOLE

Il tonno scottato fatica a trovare il giusto accompagnamento: l’insalata è eccessivamente salata, la composta di mele cotogne è quasi insapore.

TOILETTE [VOTO: 8]

Antibagno stiloso e bagno minimal. Ordine e pulizia ovunque.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Non uno ma due: applicarsi di più sui dolci e attrezzarsi per il pagamento con carta e bancomat.

La Maison de Marie – bistrot con cucina

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Il dehors della Maison de Marie

La Maison de Marie – bistrot con cucina

Via Garibaldi 18 (cortile centrale) – Torino

Accesso anche da via Bellezia 5 e Via Corte d’Appello 7

Tel. 011 5214875 – 333 8136680

Orario: lu-gio 7.30-20; ve-dom 8-23

 

VOTO FINALE: 6-

ATMOSFERA [VOTO: 7]

Nella pace di un inaspettato cortile con accesso dalla centralissima via Garibaldi, un piccolo bistrot intimo e accogliente che non sfigurerebbe a Montmartre. Il dehors invita a perdersi in chiacchiere e bevute, anche se la convivenza con un condominio impone qualche regola in più (niente schiamazzi e niente fumo). Chi vuole sentirsi a casa, può accogliere l’invito a togliersi le scarpe e indossare delle pantofole monouso.

CUCINA [VOTO: 5]

Quel dommage! Eh sì, un vero peccato. L’esperienza alla Maison fa pensare proprio a un’occasione mancata. L’atmosfera c’è, le aspettative anche (leggi “bistrot” e pregusti una cenetta alla francese a base di croque monsieur, terrine de foie gras e moules frites). E invece apri il menu e rimani disorientato. Tanti piatti tradizionali della cucina piemontese (il vitello tonnato, la salsiccia di Bra, la carne di fassone in tutte le possibili declinazioni cotte e crude, il bonet…) intervallati da schegge impazzite come le orecchiette pomodoro e basilico, il roastbeef all’inglese, l’insalata greca. A parte poche eccezioni (il cous cous alla marsigliese, la steak hachée, la raclette savoiarda), la Francia si ritrova più nelle parole che nei fatti (gli antipasti si chiamano Entrées, i primi sono le Pates, i menu fissi si chiamano “Cequetuveux” o “Suggestion”). Qua e là fa capolino qualche ingrediente d’Oltralpe (sale di Normandia, mostarda di Dijon, speck alsaziano). Persino il pane sembra lontano dalla vera baguette (ma lì basterebbe cambiare panettiere). E la cucina? Colpa, forse, di una serata sbagliata, ma anche qui il bilancio è deludente. Il vitello tonnato “à l’ancienne” non ha nulla di tonnato (la salsa è poco più che una maionese). Il misto in carpione è annegato in un’incomprensibile salsa. Va meglio quando si torna alla Francia: il cous cous alla marsigliese non è male, i formaggi caprini sono invitanti e ben accompagnati da miele d’acacia e marmellata di cipolle, il bordeaux servito a calice è godibile.

STAFF [VOTO: 7]

Il servizio ai tavoli è gestito con efficienza da una francese deliziosa, tutta sorrisi ed erre moscia.

PREZZI [VOTO: 5]

Il rapporto qualità/prezzo non torna. Se poi lo sconto a cui si ha diritto prenotando tramite The Fork viene assorbito da un errore nel conto (che può capitare, ma sarebbe meglio di no), allora diventa dura arrivare alla sufficienza.

PIATTO FORTE

Ancora da scoprire.

PIATTO DEBOLE

La carpionata di pollo e zucchine fritte è totalmente fuori tema.

TOILETTE [VOTO: 6]

Bagno piccolo, disordinato, senza carta per asciugarsi.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Dare al locale un’identità riconoscibile. Apri un bistrot? Proponi la cucina francese. C’est facile!

Ristorante Consorzio

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Ristorante Consorzio

Ristorante Consorzio

Via Monte di Pietà, 23

10122 Torino

Tel. 011 2767661

Chiuso sabato a pranzo e la domenica

 

VOTO FINALE: 7 ½

ATMOSFERA [VOTO: 7 ½ ]

Il Consorzio a Torino è ormai un’istituzione e chi vuol essere à la page non può esimersi dal frequentarlo. La sua fama ha oltrepassato i confini piemontesi e le sue qualità sono state celebrate da riviste blasonate e recensori sopraffini. L’ambiente è informale, genere rustico-fighetto, ma molto accogliente: due sale dai colori caldi, pareti e sedie scrostati, pavimento in finto ciottolato, tovaglie a righe bianche e rosse. Prenotare per tempo e armarsi di santa pazienza per il parcheggio (siamo in pieno centro, tra piazza Castello e il Quadrilatero).

CUCINA [VOTO: 8 ½ ]

Al Consorzio non si può proprio rimproverare nulla, se non qualche ritrosia nelle porzioni. Sono bravi. E hanno scelto una formula vincente, supportata dalla qualità dei presidi Slowfood: la cucina piemontese rivisitata con estro e, talvolta, coraggio. Perché ci vuole coraggio a proporre con qualche sapiente variazione i piatti poveri di un tempo, quando non si buttava via niente, nemmeno le interiora degli animali. Ecco, allora, accanto ai classici come le Acciughe (con la A maiuscola) e la Cruda (da non perdere!), piatti insoliti come il capunet con midollo affumicato, il polpo alla griglia e cervella, l’animella con le mandorle, il brodo di gallina con tartufo nero e rosso d’uovo. Nemmeno i primi deludono per fantasia negli accostamenti e cura nella preparazione:  gnocchi con fontina e pere, ravioli di finanziera, risotto ai profumi d’acciuga con purea di cipolle e chips di rapa rossa, raviolo aperto con pernice, capesante e scorza bianca. E poi lo strepitoso agnolotto “gobbo”, da non intendere come juventino ma come specialità astigiana con ripieno di suino, vitello e coniglio. La carta dei secondi alterna piatti più scontati (il brasato di fassone al Ruché, il maialino con millefoglie di patate e cipollotti, la costata di bue) ad altri meno convenzionali come il pollo tonchese croccante o il piccione (gulp!) ripieno di foie gras al Porto. Per chiudere in bellezza, una selezione di dolci dalle descrizioni intriganti: pan brioche caramellato con gelato al latte bruciato, tris di panne cotte, bombette di cioccolato, zabaione e crema, crema di mascarpone con savoiardi, bavarese di (aprite bene le orecchie!) finocchio, gelato alla mela, sedano e finocchini dell’astigiano, “Bicerin” (cioccolata, caffè e crema di latte), pera arrostita con toffee, calvados, biscotto alle mandorle e gelato al fieno. Carta dei vini ricca con integrazione di birre e distillati.

STAFF [VOTO: 6/7 ]

Agli esordi lo staff era molto cerimonioso e attento. Oggi (colpa del successo, che fa montare la testa?) è gentile a fasi alterne, discretamente premuroso, talvolta lento.

PREZZI [VOTO: 7]

Il conto è leggermente più salato che altrove ma, diciamolo, anche l’asticella della qualità è più alta che altrove. Antipasti 9/13, primi 11/15, secondi 14/18, dolci 6/8.

PIATTO FORTE

A furor di popolo, l’uovo croccante servito con spinaci, fonduta di cheddar e pancetta croccante.

PIATTO DEBOLE

Non pervenuto.

TOILETTE [VOTO: 7]

Ordinata e in stile meno tradizionale del locale.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Basta con le mattonelle di ardesia utilizzate al posto dei piatti. Sono tanto belle a vedersi, ma assai scomode sia per i commensali che per i camerieri, che non sanno mai da che parte sollevarle.

Taberna Libraria

tabernaTaberna Libraria
Via Bogino, 5 – Torino
Tel. 011 8128028
Chiuso domenica sera

VOTO FINALE: 7-

ATMOSFERA [VOTO: 7]

Il nome predispone già al meglio. Un po’ enoteca, un po’ bistrot, la Taberna è il posto in cui condividere buon vino e buone letture (qui si pratica il BookCrossing), piaceri bassi e pensieri alti. Il locale risulta accogliente nella sua semplicità, con i suoi tavolini microscopici (fatti con le cassette del vino), le tovagliette bordeaux e i libri impilati sulle mensole. Di grande impatto la parete di vini che accoglie all’ingresso: c’è solo l’imbarazzo della scelta per una serata di totale relax. Se avete grandi segreti da confidare, fatelo prima di entrare: i tavoli accanto sono a pochi centimetri.

CUCINA [VOTO: 6/7]

Se Torino avesse il mare, questo sarebbe il menu perfetto. Piatti della tradizione piemontese (vitello in salsa tonnata, agnolotti del plin, brasato al barolo) alternati a proposte ittiche. Le materie prime sono ottime e in cucina sono bravi e veloci, se pur con qualche piccola imperfezione qua e là. Nel Menu Degustazione Pesce sono riuscitissimi il carpaccio di tonno e branzino, la tartare di salmone agli agrumi con lenticchie, i ravioloni di formaggio ai gamberi. I pansotti di burrata con gamberi, invece, sono penalizzati da una salsa di pomodoro un po’ troppo acida e gli invitanti ravioli al ragù di branzino andrebbero aggiustati di sale. Nel Menu Piemontese il brasato al barolo è top, mentre il vitello tonnato è dignitoso ma migliorabile. Per i vegetariani il menu ruota attorno al formaggio: sfogliata di carciofi con fonduta, chicche di patate al castelmagno, tometta in crosta fillo. Scegliendo alla carta, si consiglia di iniziare con un piatto di jamon iberico e con l’insalata di polipo con patate e olive: squisiti! Interessanti anche il flan di cardi con bagna cauda, il risotto con cardi al nebbiolo, il filetto di maiale al blu di Moncenisio, il trancio di salmone con composta di cipolle. Tra i dolci, applausi al cremoso al torrone con salsa al mou e sale rosa dell’Himalaya. In alternativa, i classici bonet, panna cotta, pere alla barbera, tortino al cioccolato con cuore caldo. Ricca carta dei vini.

STAFF [VOTO: 6 ½ ]

Servizio cortese, efficiente, tendente allo sbrigativo.

PREZZI [VOTO: 7]

Conto adeguato: antipasti 8/12 euro, primi 9/10, secondi 14/18, dolci 4/5. Menu pesce 25 euro, menu piemontese e vegetariano 23.

PIATTO FORTE

I filetti di orata sono ben caramellati e accompagnati da un buon contorno di carciofi e patate.

PIATTO DEBOLE

Gli gnocchi con salsiccia di Bra e pecorino risultano asciutti e slegati. Deglutizione sofferta.

TOILETTE [VOTO: 7]

Bagno pulito, semplice, in ordine.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Qualche attenzione in più sia in sala che ai fornelli lo renderebbero una delle proposte più interessanti del centro storico, dove la buona cucina scarseggia.

Le Vitel Etonné – Vivande e Bevande

20150106_195440Le Vitel Etonné – Vivande e Bevande
Via San Francesco da Paola, 4 – Torino
Tel. 011 8124621
Orario: mar-sab 10.30-01.00 (di notte), dom 10.30-15.30
Chiuso domenica sera e lunedì tutto il giorno

VOTO FINALE: 7/8

ATMOSFERA [VOTO: 8]

A pochi metri dalla centralissima via Po, il Vitello (così lo chiamano gli habitués) è un ristorantino intimo e accogliente, arredato con gusto, dall’atmosfera informale e rilassante. Per l’estate, piccolo dehors su via San Francesco da Paola. Si consiglia la prenotazione.

CUCINA [VOTO: 7 1/2]

Menù con pochi piatti di ispirazione piemontese e qualche contaminazione proveniente dal mare. Si avverte la ricerca della materia prima di qualità nel rispetto del territorio e delle stagioni, la sapienza nella preparazione, l’attenzione al dettaglio. Non mancano i classici: carne cruda battuta al coltello, flan di topinambur, insalata di galletto e spinaci. Con il nome che portano, si giocano la reputazione con il vitello tonnato e vincono: la carne è tenera, rosa al punto giusto, e la salsa è di buon livello. I tajarin con i carciofi sono squisiti e cotti a puntino. Ottimi anche le tagliatelle con ragù di salsiccia di Bra e i plin al sugo d’arrosto. Gli gnocchi al gorgonzola, invece, guadagnerebbero punti se fossero un po’ più morbidi. Accanto ai secondi di carne (hamburger o tagliata di fassone, agnello al forno) fa bella figura il baccalà, molto delicato, servito con le coste. Dolci decisamente riusciti: su tutti, la tarte tatin, accompagnata da un bricco di panna liquida, e la crema di mascarpone con biscotto al cioccolato. Cantina ricca con centinaia di etichette: i clienti possono scendere a scegliere personalmente il vino da abbinare.

STAFF [VOTO: 8]

Il personale di sala è molto gentile e preparato, i tempi in cucina sono perfetti.

PREZZI [VOTO: 7]

La qualità potrebbe giustificarli, ma i prezzi risultano leggermente più alti rispetto a quelli di locali dello stesso calibro. Antipasti 10 euro, primi 12, secondi tra 14 e 16, dolci 5. Disponibile anche il menu degustazione a 35 euro con antipasto, primo, secondo, dolce, acqua e caffè.

PIATTO FORTE

Da leccarsi i baffi la crema al mascarpone con biscotto al cioccolato.

PIATTO DEBOLE

I tagliolini ai carciofi sono conditi egregiamente, ma con meno pepe potrebbero ambire alla perfezione.

TOILETTE [VOTO: 8]

Pulita, in ordine e profumata.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Risolvere un problema comune a tanti locali: d’inverno la temperatura in sala è bassa e cenare con il brividino di freddo non è gradevole.

Contesto Alimentare

contesto1Contesto Alimentare
Via Accademia Albertina, 21 – Torino
Tel. 011 817 8698
Orario: 12-14, 19-23

VOTO FINALE: 6/7

ATMOSFERA [VOTO: 7]

Contemporaneo, minimalista negli arredi e nei decori (tavoli mignon, pareti chiare e spoglie, qualche lampadina appesa all’altissimo soffitto, un paio di mensole), il Contesto sulle prime genera distacco, ma è talmente piccolo che in un attimo si riempie di umanità e calore.

CUCINA [VOTO: 6 ½ ]

Una trattoria urbana, come amano definirsi, con grandi ambizioni. La cucina mescola tradizione piemontese ed esperienze esotiche. Dalla sperimentazione e dall’accurata ricerca delle materie prime nascono ricette insolite (fin dalle descrizioni sul menu). Non sempre, però, le contaminazioni culturali e gastronomiche si tramutano in piatti riusciti. Alcuni sono perfetti (gli gnocchi di patate di montagna con salsiccia e zafferano, il kebab di pollo e agnello), altri passano inosservati (il peperone con trota e salsa di acciughe, la crema di zucca con crostini aromatizzati), altri ancora sono da calibrare (la tagliata di fassone è insipida, i tajarin al ragù delle tre carni sono invece troppo saporiti). In generale, le porzioni sono tirchie. Sfiziosi gli aperitivi: un calice di kir, di prosecco o di barbera chinata accompagnati da assaggi della cucina, da baccalà scottato o da formaggio caprino cotto al cartoccio. Piacevoli senza essere esaltanti i dolci, come la crostatina con crema allo yogurt e frutta o la pasta frolla con crema di ricotta e cioccolato. La lavanda convince in abbinamento alla panna cotta, mentre delude nel sorbetto. La carta dei vini appare ricca, ma nella serata in cui abbiamo visitato il Contesto la cantina era piuttosto sguarnita.

STAFF [VOTO: 8]

Personale giovane, molto cortese e disponibile. Spesso la chef serve personalmente i suoi piatti decantandone con passione (e con un sorriso dolcissimo) gli ingredienti e la preparazione.

PREZZI [VOTO: 6]

È vero, le materie prime di qualità si pagano, ma un antipasto a 14 euro è decisamente troppo per una trattoria. I primi si assestano tra gli 8 ei 12 euro, i secondi tra i 14 e i 16, i dolci attorno ai 5/6 euro. Disponibili menù degustazione a 23 o 33 euro.

PIATTO FORTE

La coscia di fassone battuta al coltello è tenera, ben condita e accompagnata da una focaccia molto golosa.

PIATTO DEBOLE

L’impanatura con le nocciole è un’idea succulenta sulla carta, il risultato lo è molto meno: la tagliata rimane troppo secca.

TOILETTE [VOTO: 7]

Pulito, in ordine.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Se proprio non è possibile ridurre i prezzi, aumentare una “frisa” le porzioni. E attenzione al sale!

SeaFood Bar

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Via Principe Amedeo 14b – Torino
Tel. 011 2071561 – 320 0162348
E-mail [email protected]
Chiuso il lunedì sera

 

 VOTO FINALE: 6 ½

 

ATMOSFERA [VOTO: 8]

Diciamolo subito: i franchising del cibo suscitano diffidenza a priori, ma l’idea del fast food del pesce è simpatica. Il SeaFood Bar è un format già sperimentato che ora fa il suo esordio a Torino sul lato sonnacchioso di piazza Carlo Alberto. Un posto informale in cui gustare in ogni momento il salmone e le altre raffinatezze del FoodLab fondato da Gianpaolo Ghilardotti. Le sale sono arredate con gusto, secondo le ormai abusate mode del momento: cassette della frutta appese al soffitto, grandi lavagne, pareti bianche, banconi con sgabelli rossi e legno a profusione. Nota di merito per l’angolo gastronomia con il pesce take-away, il piccolo dehors con vista sulla piazza e il servizio consegna negli uffici.

CUCINA [VOTO: 7]

È scritto anche sui muri del locale: solo pesce lavorato fresco, affumicature naturali con legno di faggio italiano, salagione eseguita a mano. Il pesce viene proposto in tre versioni: affumicato, non affumicato e cotto a vapore. Specializzati in salmone (norvegese, scozzese, Sockeye, Red King), propongono anche tonno, pesce spada, gamberi, mazzancolle. Tra i cotti a vapore, filetti di branzino, orata o salmone. Da provare i fishburger di salmone (sfizioso quello con erba cipollina), pesce spada o tonno. Tutti i piatti prevedono un abbinamento compreso nel prezzo (dalla spuma di robiola alla burrata pugliese, dalla misticanza di insalate e pomodori al flan di ricotta, dal sautè di patate all’insalata di fagioli cannellini). Chi ama la pasta con il pesce può buttarsi su linguine al salmone affumicato, paccheri con mazzancolle e gamberi, ravioli ricotta e spinaci al ragù di branzino. Dolci tradizionali: tiramisù, panna cotta, sorbetto al limone, soufflé di cioccolato, mascarpone ai frutti di bosco. Vini rigorosamente bianchi, con bolle o senza. Un delitto, però, il prosecco servito tiepido!

STAFF [VOTO: 5]

Il personale sarebbe da rimandare a settembre. È in evidente difficoltà, non ha i tempi, manca di organizzazione. Il risultato è un servizio molto lento e approssimativo, che fa passare in secondo piano l’atteggiamento cortese.

PREZZI [VOTO: 6]

Un pasto veloce con fishburger e un calice di prosecco resta sotto i 10 euro, ma non placa l’appetito. I primi oscillano tra i 7 e i 10 euro, gli affumicati tra i 6 e i 16, i non affumicati tra gli 8 e gli 11, i cotti a vapore tra i 7 e gli 11. Onesti i prezzi di dolci e vini al bicchiere.

PIATTO FORTE

Lodevole il fishburger preparato con filetto di salmone ed erba cipollina.

PIATTO DEBOLE

Il tonno andrebbe tolto prima dal fuoco per evitare l’effetto stoppa.

TOILETTE [VOTO: 7]

Appena rimessa a nuovo, semplice, pulita.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Il personale non può rimanere a bocca aperta di fronte a domande basilari sui vini in menu. Urgono ripetizioni.