Ristorante MangiaTò

MangiaTò

Corso Regina Margherita, 63/c

Tel. 011 511 10 12

Chiuso la domenica

 

VOTO FINALE: 6/7

ATMOSFERA [VOTO: 6]

Piccolo ristorante con un’unica sala, pochi coperti e un mini dehors estivo sul controviale di corso Regina Margherita. L’atmosfera non concede nulla alle tendenze del momento, ma si presta ad una serata intima fuori dai soliti giri della movida torinese. Arredi anonimi, tendine misere, pareti tricolori (beige, verde e arancio), controsoffitto da ristorante cinese, cucina a vista, areazione e clima migliorabili. Si consiglia di prenotare.

CUCINA [VOTO: 7]

Cucina casereccia di stampo piemontese con guizzi di rivisitazione provenienti dal resto d’Italia e dal mondo. La materia prima è legata alle stagioni e, se pur in porzioni misurate, tutto è gustoso e curato. La specialità della casa sono gli squisiti garganelli con salsiccia aromatizzati al tartufo, serviti in un cestino di parmigiano. Altre proposte da acquolina in bocca? Cestino di sfoglia con porri e tuorlo d’uovo, flan di zucca con fonduta e amaretti, tagliatelle al pesto di agrumi e mandorle, gnocchi con cozze e broccoli, tartare di formaggio con pomodoro fresco, crema catalana alla banana, polentina con crema pasticcera e cioccolato. I più abitudinari si consoleranno con i classici: vitello tonnato (alla vecchia maniera, senza maionese), insalata di gallinella, lingua al verde, ravioli al sugo d’arrosto, tagliata di fassone. I vegetariani non disperino: non mancano mai ricette pensate per loro, come il seitan scottato con dadolata di melanzane o il cous cous di verdure.

STAFF [VOTO: 7]

A gestire il MangiaTò sono solo in due: uno in cucina, l’altro in sala. Quest’ultimo, un ragazzo molto gentile e preparato, ha il vezzo di elencare e descrivere i piatti uno ad uno anziché lasciare sul tavolo un più funzionale menu. Lo sforzo di entrambi è apprezzabile, ma i due fattori concomitanti (lo chef solo ai fornelli e le portate decantate) producono l’effetto di allungare i tempi, a locale pieno.

PREZZI [VOTO: 7]

Prezzi fissi suddivisi per categorie: antipasti 6 euro, primi 8 e secondi 12. Conto adeguato alla qualità.

PIATTO FORTE

Nonostante la panna, che farebbe inorridire più di uno chef stellato, i garganelli salsiccia e tartufo si fanno apprezzare.

PIATTO DEBOLE

I ravioli di zucca non difettano in sapore, ma risultano troppo asciutti.

TOILETTE [VOTO: 6]

Piccola e disadorna, benché pulita.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Andare a memoria sulle proposte del giorno può mandare in confusione. Vedere alla voce Staff e dotarsi di menù.

Il Chiosco dello Zoo

Il Chiosco dello Zoo

Via Bava 30/G – Torino

Tel. 346 7470782

Chiuso la domenica

 

VOTO FINALE: 7/8

ATMOSFERA [VOTO: 7 ½ ]

In piena Vanchiglia, un luminoso ristorante di pesce da una trentina di coperti, tirato a lucido (altro che chiosco!) e arredato con sobrietà. Unici vezzi, un paio di biciclette in esposizione, una zona relax con sofà, grandi tubi d’aspirazione a vista. Il pavimento in porfido, di grande impatto, dà la sensazione di cenare all’aperto (e infatti raffredda un po’ l’atmosfera).  La bellissima cucina a vista consente di curiosare e carpire i trucchi del mestiere. Cosa c’entra tutto questo con lo Zoo? È una lunga storia, domandare allo Chef.

CUCINA [VOTO: 8]

Al Chiosco va in scena un vero e proprio “one man show”. In cucina Alberto fa tutto da solo con un autocontrollo invidiabile, riuscendo anche a trovare il tempo per dare il benvenuto, scambiare due parole, illustrare il menu degustazione del giorno, consigliare i vini. Il cliente, magari spiazzato dalla formula a sorpresa, non deve far altro che domare l’ansia e abbandonarsi alle cure dello Chef, ai sapori raffinati dei suoi piatti, alle sue presentazioni fantasiose. Si comincia con un paio di antipasti: che sia il polpo con nocciole e confettura di fichi oppure l’aguglia alla eoliana, o ancora il pesce spada tonnato o il polpo ubriaco con polenta, il risultato non cambia: promosso! Poi è la volta del primo: la spaghettata cacio, pepe e alici è pura gioia, i tonnarelli con bottarga e alici conquistano una forchettata dopo l’altra. Con il secondo – tonno scottato servito con insalatina o con composta di mele cotogne – lo Chef rischia di meno ma conferma le sue qualità. Scivolone sul dessert: i cannoli siciliani, unica proposta della serata, non sono di produzione propria.

STAFF [VOTO: 8]

Qualche lentezza nel servizio non è niente se si conta che ai fornelli c’è un solo uomo. La ragazza in sala sa affrontare la timidezza con il sorriso ed è gentile e premurosa.

PREZZI [VOTO: 7 ½ ]

Il menu con due contorni, primo e secondo vale tutti i suoi 25 euro. A questi vanno aggiunti i vini (in assenza di una carta, vengono elencate a voce due fasce di prezzi: 15/20 euro) e il dessert.

PIATTO FORTE

L’idea di “tonnare” il pesce spada vince facile.

PIATTO DEBOLE

Il tonno scottato fatica a trovare il giusto accompagnamento: l’insalata è eccessivamente salata, la composta di mele cotogne è quasi insapore.

TOILETTE [VOTO: 8]

Antibagno stiloso e bagno minimal. Ordine e pulizia ovunque.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Non uno ma due: applicarsi di più sui dolci e attrezzarsi per il pagamento con carta e bancomat.