Il Piano d’azione per l’energia sostenibile

paes_e_gpp_strumenti_per_la_lo L’aumento dell’inquinamento è una realtà con cui dobbiamo confrontarci. Esso è causa di malattie gravi, anche infantili, come tumori e problemi respiratori.

Sia gli amministratori che i cittadini devono fare tutto ciò che è in loro potere per combattere l’inquinamento e portare avanti buone pratiche. Il PAES – Piano d’azione per l’energia sostenibile – nasce per volontà della Commissione europea qualche anno fa proprio per sostenere le amministrazioni locali nella loro lotta contro l’inquinamento e a favore delle energie sostenibili.

Le istituzioni che firmano questo patto si impegnano a preparare un inventario di base delle emissioni e a preparare un Piano di azione per l’energia sostenibile, nel quale vengono elencate le azioni che essi intendono portare avanti.

Attraverso la firma del patto gli amministratori si impegnano a raggiungere l’obiettivo di tagliare del 20 % le emissioni di Co2 entro il 2020. Questo proposito è in linea con la cosidetta strategia 20 20 20 che prevede entro il 2020 di tagliare le emissioni di gas serra del 20%, di ridurre il consumo di energia del 20% e di incementare l’uso di energie rinnovabili, portando al 20% il consumo totale europeo generato da fonti rinnovabili.

I vantaggi per le amministrazioni che aderiscono, con programmi concreti e innovativi, al PAES sono molti: possono ottenere finanziamenti europei apppositamente destinati ai sottoscrittori del patto, possono ridurre l’inquinamento riducendo di conseguenza le spese correlate, possono generare nuovi posti di lavoro.

http://www.pattodeisindaci.eu/actions/sustainable-energy-action-plans_it.html

La Grecia e l’Europa dopo la vittoria di Tsipras

grecia-voto-1024x697-599x275Nelle ultime settimane i riflettori di tutta Europa sono stati puntati sulla Grecia che rinnovava il suo Governo. Dalle urne è uscito vincente Alexis Tsipras il leader del partito di sinistra Syriza che si trova a gestire una delle situazioni più drammatiche della politica economica europea, perchè la Grecia non mostra segni di ripresa.

Il programma di Tsipras è decisamente ambizioso e le sue prime affermazioni di rottura con l’Unione europea si sono mitigate e ora il premier greco sta dialogando con tutte le istituzioni europee.

Tsipras ha ereditato una situazione pessima, anche perchè le politiche economiche imposte dalla Troika non hanno sortito gli effetti voluti. Ora l’Europa è passata a una fase di maggiori investimenti, di maggiore flessibilità e i segnali di una crescita ci sono. Quindi con Tsipras, e con tutti i paesi europei che sono in difficoltà, l’Europa deve trattatare non tanto una diversa modalità di rientro dal debito, ma di ritorno alla crescita perchè il modo giusto per evitare le sofferenze dei cittadini è quello che lo sviluppo torni a crescere e che questo permetta, facendo le opportune riforme necessarie di cominciare a rientrare dal debito: per questo l’unione europea, insieme ai singoli Stati deve continuare sulla strada intrapresa dal piano Juncker.

La viticoltura è una risorsa per la nostra economia

viteLa scorsa settimana ho partecipato a un convegno dell’Arev, l’Associazione delle regioni vitivinicole europee in cui si esaminavano in particolare le problematiche riguardanti i territori vitivinicoli in forte pendenza.

In un periodo di crisi, occasioni come questa servono a ricordarci delle enormi potenzialità del nostro Paese. Conosciamo infatti tutti l’importanza di un settore come quello della viticoltura per il rilancio della nostra economia.

In un mondo sempre più globalizzato in cui attori come Cile, Argentina, California, Sudafrica incrementano in maniera esponenziale l’esportazione dei loro prodotti vitivinicoli, un’insufficiente tutela dei prodotti della nostra tradizione, è un rischio che oggi l’Italia e l’Europa non possono correre. Le potenzialità, non si esauriscono solo nel valore più immediato che risiede nella qualità e nell’unicità di questi prodotti, ma è molto più ampio: esistono gli spazi per ricadute positive anche nel settore della cultura, del turismo e dell’innovazione che oggi non sono ancora esplorati nella loro interezza. Per meglio tutelare questo patrimonio l’Unione europea dovrebbe offrire ulteriori opportunità di sostegno alla viticoltura e sostenerla in maniera concreta. Diventa quindi fondamentale sapere individuare, per esempio, nella nuova Politica Agricola Comune (PAC) appena riformata tutte le opportunità che si presentano. Il settore enogastronomico e agroalimentare europeo, e in particolare quello italiano, hanno bisogno di introdurre forti elementi di innovazione. Ciò non significa andare a perdere il valore delle nostre tradizioni, ma sapere integrare l’enorme offerta di qualità con le esigenze di un mercato globalizzato che non ammette ritardi nella competitività. Dobbiamo avere ben chiaro che il settore agroalimentare è un valore aggiunto per la nostra economia, da valorizzare competitivamente rispetto ai nostri concorrenti globali. Per questo, nella recente riforma della PAC sono state introdotte nuove priorità che prevedono proprio una forte spinta sul piano dell’innovazione della ricerca. In linea con la strategia Europa 2020, i tre obiettivi generali del sostegno allo sviluppo rurale si traducono in priorità come la promozione e il trasferimento di conoscenze, l’innovazione nel settore agricolo, particolarmente nelle zone rurali e di montagna, nel rafforzamento della redditività delle aziende agricole, nella gestione dei rischi nel settore agricolo, nella protezione e valorizzazione degli ecosistemi. A queste priorità ovviamente corrispondono poi linee di finanziamento. La nuova PAC, inoltre, ha posto un forte accento sulla difesa del territorio e comprende una serie di misure verdi, le cosiddette misure di “greening”, che subordinano i finanziamenti agli agricoltori al rispetto di precise norme per la conservazione degli ecosistemi e la sostenibilità ambientale. 

RegioStars 2015 premia i progetti europei

regiostars2015C’è tempo fino al 28 febbraio per candidarsi al concorso RegioStars 2015. L’obiettivo di questo concorso è quello di premiare le buone pratiche nell’ambito dello sviluppo regionale e di mettere in evidenza progetti originali e innovativi che potrebbero essere di ispirazione per le altre regioni.

Possono partecipare al concorso tutti i progetti europei  cofinanziati dalla Politica di coesione dell’UE.

Le quattro categorie per il 2015 sono:

  1. SMART GROWTH: incentivare il potenziale di crescita delle PMI a favore della digital economy
  2. SUSTAINABLE GROWTH: mobilitare investimenti nel settore dell’efficienza energetica a beneficio dei cittadini e della società
  3. INCLUSIVE GROWTH: integrare nella società coloro che sono a rischio di esclusione sociale
  4. CITYSTAR: trasformare le città per far fronte alle sfide future

Le candidature devono essere compilate in inglese, francese o tedesco e inviate entro il 28 febbraio 2015 dall’Autorità di Gestione regionale o locale, o con il presidio dell’Autorità di Gestione.

I progetti verranno selezionati da una giuria indipendente e i vincitori verranno premiati durante Settimana europea delle Regioni e delle Città (OPEN DAYS).

Per ulteriori informazioni:

http://ec.europa.eu/regional_policy/projects/regiostars/regiostars_en.cfm

Interrogazione sull’amianto

untitled3 In data 22 dicembre 2014 ho presentato al Parlamento europeo un’interrogazione scritta per sapere qual è la situazione normativa UE in merito alla produzione, alla commercializzazione e all’utilizzo nei processi produttivi di materiali contenenti amianto o derivati dall’amianto e in particolare se esistano eccezioni/deroghe e in tal caso di quale natura.

Ho chiesto inoltre alla Commissione se ritiene opportuno lanciare un piano europeo per l’individuazione di tutti i siti sul territorio dell’Unione europea con presenza di amianto. Infine ho chiesto se si ritenga opportuno lanciare un piano di bonifica europeo dall’amianto.

Alla mia interrogazione hanno aderito vari parlamentari del gruppo dei Socialisti e Democratici.

Il nostro territorio ha purtroppo pagato e continua a pagare un prezzo elevato in vite umane a causa dell’amianto: facciamo in modo che queste tragedie non si ripetano e che il Piemonte possa diventare un punto di riferimento per la lotta all’amianto.

Ovviamente appena avrò una risposta ufficiale dagli organi competenti ve ne darò conto.

Nuove regole per gli OGM

mietituraRiuniti a Strasburgo i parlamentari europei hanno approvato – con 480 voti favorevoli, 159 voti contrari e 58 astensioni – la nuova legge che regolamenta la coltivazione degli OGM, gli organismi geneticamente modificati.

Questa legge era stata presentata fin dal 2010, ma era rimasta impantanata in Parlamento per una mancanza di accordo tra gli Stati membri. Cosa succederà con questa nuova legge? Innanzitutto con questa nuova legge ci sarà una maggiore vigilanza per verificare che le coltivazioni geneticamente modificate non contaminino altri prodotti, o attraversino involontariamente i confini nazionali. Inoltre consentiranno agli Stati di vietare oppure di limitare la coltivazione di OGM per ragioni di politica ambientale, diverse da quelle espresse nella valutazione dei rischi legati alla salute e all’ambiente effettuata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) o di vietarli per motivi legati alla pianificazione urbana e rurale e all’impatto socio-economico.

Ricordo che in questo momento il mais MON810 è attualmente l’unica coltura OGM autorizzata e coltivata nell’UE (prevalentemente in Spagna), mentre in Italia la sua coltivazione continua ad essere vietata.

Il gruppo dei Socialisti e Democratici avrebbe voluto che fosse previsto anche un risarcimento danni per i campi eventualmente contaminati, ma tale risarcimento non è stato al momento previsto.

Personalmente sono contraria agli OGM, in particolare per il Piemonte, perché rendono le aziende dipendenti dalle multinazionali e perché noi siamo un paese di prodotti tipici e di qualità. E non di prodotti massificati.

Nuove norme europee per le vittime di violenze

violenza-stopSono entrate in vigore in tutta l’Unione europea nuove norme che consentono di tutelare maggiormente le vittime di reati di violenza e di stalking. Da domenica scorsa infatti gli ordini di restrizione, protezione e allontanamento saranno validi in tutti i 28 Paesi dell’Unione, in maniera immediata.

Un piccolo passo nel processo di unificazione dell’Unione europea, che può far tirare un sospiro di sollievo a quelle persone vittime di questi spregevoli reati che decidono di trascorrere un tempo più o meno lungo al’estero. Fino a qualche giorno fa le vittime dovevano infatti avviare un lungo e nebuloso iter burocratico per setendere le norme di protezione negli Stati diversi da quello di appartenenza.

Questo è possibile grazie al regolamento relativo al riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile e alla direttiva sull’ordine di protezione europeo.

Ora dobbiamo continuare a lottare per un’educazione alla non violenza e per supportare tutte le vittime di abusi.

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2013:181:0004:0012:it:PDF

http://ec.europa.eu/justice/criminal/files/directive_2011_99_on_epo_en.pdf

Un premio per i giovani sull’integrazione

en-eu-charlemagneyouthprizeMentre continuano ad arrivarci notizie sull’orrore della strage francese, figlia del fondamentalismo, voglio simbolicamente dare spazio al concorso “Charlemagne Youth Prize”. Ho deciso di parlarvi di questo progetto perchè è rivolto ai giovani – dai 16 ai 30 anni – e perchè si concentra sul tema dell’integrazione europea. I giovani e l’integrazione sono infatti due pilastri importanti del nostro futuro e dell’Europa che vogliamo, soprattutto alla luce dei tragici avvenimenti di questi giorni.

Il Premio viene assegnato ogni anno dal Parlamento europeo congiuntamente alla Fondazione del premio internazionale Carlo Magno di Aquisgrana ed è rivolto a quei progetti che favoriscono l’integrazione e un sentimento comune di cittadinanza europea.

I primi ammontano rispettivamente a 5mila, 3mila e 2mila euro. I vincitori avranno anche la possibilità di visitare il Parlamento europeo a Bruxelles o Strasburgo e la data ultima per partecipare è fissata al 2 febbraio 2015.

Possono partecipare tutti i cittadini europei tra i 16 e i 30 anni che portino dei progetti che promuovano la comprensione europea e internazionale; favoriscano lo sviluppo di un sentimento comune dell’identità e dell’integrazione europea; servano da modello di comportamento per i giovani che vivono in Europa e offrano esempi pratici di cittadini europei che vivono insieme come una sola comunità.

Potete trovare ulteriori informazioni a questo link

www.charlemagneyouthprize.eu

EURES, Servizi europei per l’impiego

timthumb Uno dei principi fondamentali dell’Unione europea, sancito dall’articolo 45 del trattato sul funzionamento dell’Unione, è quello della libera circolazione dei lavoratori su tutto il territorio europeo. Lavorare all’estero è un’opportunità per trovare lavoro per breve o lungo tempo, ma anche per arricchire il proprio curriculum e il proprio bagaglio di esperienze.

Esiste un programma dell’Unione europea – Eures, acronimo di European Employment Services – che aiuta sia i lavoratori, che i datori di lavoro nella ricerca di impiego e personale estero, appartenente all’Unione europea.

Il portale innanzitutto offre un servizio di consulenza e informazione, fornendo notizie su questioni pratiche, giuridiche ed amministrative (ad esempio sulla comparabilità delle qualifiche, sulle condizioni di vita del Paese scelto o sulle tipologie di contratti di lavoro).

Importante è la parte in cui il programma Eures aiuta l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. I lavoratori, registrandosi gratuitamente sul portale potranno caricare il proprio curriculum vitae, che rimane a disposizione di coloro che cercano un lavoratore, oppure navigare tra le offerte di lavoro sempre aggiornate e valutare le varie offerte lavorative.

I datori di lavoro invece possono pubblicare offerte di lavoro o valutare i curriculum vitae già pubblicati.

Importante è sottolineare che Eures mette a disposizione dei consulenti che possono rispondere a ogni dubbio o fornire informazioni.

https://ec.europa.eu/eures/page/homepage?lang=it

Erasmus Mundus, una possibilità in più per trovare lavoro

10405447_10204244979393735_1546375853753744910_nDa un recente sondaggio, i cui risultati sono stati resi pubblici in questi giorni, il 55 per cento degli ex studenti del programma Erasmus Mundus trova lavoro dopo due mesi dalla fine del master.

Erasmus Mundus è un programma rivolto agli studenti europei che vogliono arricchire la propria formazione frequentando un corso di qualità certificata in un ambiente internazionale d’eccellenza, studiando in due o più paesi UE e anche in paesi non-UE, vivendo insieme a studenti europei e di altri paesi del mondo.

Il programma prevede la frequenza presso corsi di master congiunti o dottorati congiunti che durano uno o due anni e sono previste borse di studio con un contributo di 4500 euro per i costi del master e 1000 euro mensili per le spese di mantenimento a cui si aggiungono 1000 euro annui per costi di viaggio.

Lo specializzarsi all’estero consente di entrare in contatto con altre culture, tessere rapporti lavorativi e di amicizia che verranno mantenuti in futuro e ovviamente implementare le proprie conoscenze linguistiche.

Non dimentichiamoci poi che ogni studente all’estero, con le sue capacità, è un piccolo biglietto da visita per l’Italia.

Ora il programma Erasmus Mundus è stato inglobato nel programma Erasmus + e visitando il sito italiano potrete trovare le informazioni per tutti i programmi di Erasmus +, consiglio di visitare spesso il sito se siete interessati perchè viene aggiornato costantemente con le nuove proposte.

http://www.erasmusplus.it/