Il Presidente Mattarella ha visitato il Parlamento europeo

IMG_0744 Il Presidente Mattarella ha scelto il Parlamento europeo e le istituzioni europee come meta per la sua prima visita ufficiale all’estero, confermando la tradizione europeista del nostro Paese.

Ha incontrato il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, l’Alto Rappresentante per la Politica estera e la Sicurezza Federica Mogherini, il Presidente della Commissione Juncker e gli europarlamentari italiani.

Molti e importanti sono stati gli argomenti al centro dei colloqui, ma primo tra tutti svettava il Meditarreneo, con il conflitto libico, l’emergenza degli immigrati, e il terrorismo islamico. Ha ricordato che il problema dei profughi va affrontato in sede comunitaria e che tutti gli Stati membri devono essere coinvolti.

Con Mattarella si è parlato anche della crisi economica e della ripresa. Ora l’Italia è più forte e credibile di fronte alle istituzioni comunitarie e può e deve essere leader nella risoluzione dei problemi europei

La Grecia e l’Europa dopo la vittoria di Tsipras

grecia-voto-1024x697-599x275Nelle ultime settimane i riflettori di tutta Europa sono stati puntati sulla Grecia che rinnovava il suo Governo. Dalle urne è uscito vincente Alexis Tsipras il leader del partito di sinistra Syriza che si trova a gestire una delle situazioni più drammatiche della politica economica europea, perchè la Grecia non mostra segni di ripresa.

Il programma di Tsipras è decisamente ambizioso e le sue prime affermazioni di rottura con l’Unione europea si sono mitigate e ora il premier greco sta dialogando con tutte le istituzioni europee.

Tsipras ha ereditato una situazione pessima, anche perchè le politiche economiche imposte dalla Troika non hanno sortito gli effetti voluti. Ora l’Europa è passata a una fase di maggiori investimenti, di maggiore flessibilità e i segnali di una crescita ci sono. Quindi con Tsipras, e con tutti i paesi europei che sono in difficoltà, l’Europa deve trattatare non tanto una diversa modalità di rientro dal debito, ma di ritorno alla crescita perchè il modo giusto per evitare le sofferenze dei cittadini è quello che lo sviluppo torni a crescere e che questo permetta, facendo le opportune riforme necessarie di cominciare a rientrare dal debito: per questo l’unione europea, insieme ai singoli Stati deve continuare sulla strada intrapresa dal piano Juncker.