Stage presso il Mediatore europeo

180px-Mediatore_europeo C’è tempo fino al 30 aprile per presentare la propria candidatura per prendere parte a un tirocinio presso il Mediatore europeo. Il ruolo del Mediatore europeo è quello di indagare sulle denunce contro istituzioni, organi, uffici e agenzie dell’UE.

Il Mediatore tratta le denunce da parte di cittadini, imprese e organizzazioni dell’UE, contribuendo a scoprire casi di cattiva amministrazione, ovvero casi in cui istituzioni, organi, uffici e agenzie dell’Unione abbiano infranto la legge, non abbiano rispettato i principi della corretta amministrazione o abbiano violato i diritti umani ad esempio tramite la discriminazione, l’abuso di potere o il ritardo ingiustificato.

Gli stage hanno una durata minima di 4 mesi, ma possono essere estesi, a discrezione del Mediatore, per un periodo generalmente non superiore a 12 mesi. I tirocini inizieranno il 1 settembre

Possono partecipare agli stage i cittadini europei in possesso di una laurea in Giurisprudenza oppure livello avanzato di formazione o ricerca nell’ambito della legislazione dell’Unione europea. Sono previste borse di studio.

Potete trovare ulteriori informazioni a questo link:

http://www.ombudsman.europa.eu/it/atyourservice/recruitment.faces

Convegno “Capitale naturale: strategie e fondi europei per la green economy”

europa e green economy novara Venerdì 3 aprile alle ore 18 a Novara, presso l’albergo Italia in via Generale Solaroli 8, parteciperò al Convegno “Capitale naturale: strategie e fondi europei per la green economy“.

Introduce:
Alberto REDA, presidente CdA Fondazione DS Novara

Relatori:
– on. Mercedes BRESSO, parlamentare europeo
– sen. Elena FERRARA, commissione agricoltura
– sen. Stefano VACCARI, relatore collegato ambientale

Modera:
Fabrizio BARINI, componente CdI Fondazione DS Novara

Convegno l’Europa e la tutela del territorio

Evento Parchi Venerdì 20 marzo dalle ore 9.30 alle 13.00 presso la sala Viglione di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15 si terrà un convegno dal titolo “L’Europa e la tutela del territorio: 40 anni di parchi piemontesi. Esperienze europee a confronto.” Il convegno sarà in ricordo di Gigi Rivalta.

Porterà il suo saluto Davide Gariglio, Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale

Sono previsti interventi di:

Mercedes Bresso, Parlamentare europeo del gruppo SeD

Giorgio Giani, architetto e presidente Fondazione OAT

Alberto Valmaggia, Assessore all’Ambiente Regione Piemonte

Conclusioni:

Antonio Ferrentino, Portavoce PD Commissione Ambiente

Modera Silvana Accossato, Presidente Commissione Ambiente del Consiglio regionale

 

Rinunciare all’Europa

10405447_10204244979393735_1546375853753744910_nRinunciare all’Unione europea significherebbe prendere congedo dalla storia mondiale” ha scritto Habermas nel suo recente saggio “Nella spirale tecnocratica”.

Oggi dobbiamo riflettere attentamente su queste parole e metabolizzarle. I movimenti antieuropeisti, farciti di inutile e irritante folclore, rischiano di accendere fuochi pericolosi. Ed è allarmante leggere le parole di un politico economista del principale partito italiano che vede l’uscita dall’euro della Grecia come la soluzione possibile, ipotizzando anche una futura uscita dell’Italia. L’Unione europea non è più solo l’aggregato delle politiche per l’acciaio e del carbone, nato dalle ceneri di due conflitti mondiali, ma un insieme di risorse e opportunità, che però vanno conosciute e ben utilizzate.

Dobbiamo insegnare ai nostri bambini e ragazzi che non sono solo italiani, francesi, tedeschi etc, ma sono anche cittadini europei, che certo non devono dimenticarsi delle loro radici e tradizioni locali.

Dobbiamo informarci su quali siano gli strumenti e le opportunità che l’Europa ci offre e offre al nostro territorio, gli strumenti ci sono, internet rende l’accesso alle informazioni alla portata di tutti.

Da parte mia ho iniziato a pubblicare, da quando sono stata eletta, informazioni, bandi, aggiornamenti e proposte lavorative che riguardano l’Europa per poter contribuire a far conoscere maggiormente le opportunità che vengono offerte

L’Unione europea promuove la legge di stabilità italiana

IMG_0723Buone notizie per l’Italia. La Commissione europea ha infatti dato il suo via libera alla legge di stabilità dell’Italia. Abbiamo quindi definitivamente evitato l’avvio di una procedura di infrazione, che avrebbe comportato pesanti conseguenze per la nostra economia e finalmente possiamo iniziare a vedere la fine del tunnel. Non possiamo negare che ancora tanto, troppo, ci sia da fare, e che l’Italia non abbia una strada in discesa, ma ora è evidente che possiamo e dobbiamo farcela a risollevarci.

Il piano di riforme varato dal Governo italiano è stato considerato “sufficientemente consistente” e sono stati premiati gli sforzi dell’Italia per uscire dalla crisi. Il commissario agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici, ha annunciato che le decisioni fra cui quella di non avviare la procedura per deficit eccessivo, “sono state prese allo stesso tempo sugli impegni per i conti pubblici, l’attuazione delle riforme e l’andamento del debito”. Nel valutare l’Italia,  il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis ha spiegato che si sono tenuti in considerazione i “fattori rilevanti”, come previsto dalla nuova flessibilita’. Sono stati considerati rilevanti “le attuali condizioni economiche sfavorevoli caratterizzate da bassa crescita nominale” e le riforme al momento attuate da Renzi e dal suo esecutivo.

L’economia della Francia rimane invece sotto stretto controllo della Commissione europea a causa del suo deficit eccessivo, mentre la Germania è stata richiamata, perchè il suo surplus continua a rimanere troppo elevato, nonostante i già passati richiami e gli investimenti pubblici e privati continuano a scarseggiare.

 

Risparmi in arrivo grazie all’Unione energetica

download (1) Se ne parlava da circa 60 anni e ora, finalmente, l’Europa ha lanciato l’Unione energetica, una strategia  che si pone come obiettivo quello di rivoluzionare profondamente e riorganizzare le politiche energetiche europee in un’ottica unificatrice. Che cosa comporterà questo banalmente? In primis un risparmio notevole per le tasche dei cittadini che al momento pagano prezzi più alti per gas e luce, anche per la scarsità di concorrenza.

Attualmente l’Unione europea si trova ad avere delle infrastrutture troppo vecchie, che necessitano di interventi, non ha una politica comune e si trova a dover gestire un mercato frammentato.

Ovviamente la crisi con la Russia ha messo in rilievo la dipendenza dell’Europa in questo settore. Noi dobbiamo puntare sulle energie alternative, pulite, che sono anche un’occasione da non sprecare per creare nuovi posti di lavoro: a questo punto l’Europa sostenibile non è più solo uno slogan.

Via libera ai fondi europei per la Regione Piemonte

bandiere europa Una buona notizia per il Piemonte: la Commissione europea ha infatti dato il via libera al Programma operativo regionale del Piemonte, che percepirà 965,8 milioni di euro, destinati alla programmazione 2014-2020.

La Commissione europea ha adottato, oltre al Fesr del Piemonte, i Piani regionali di Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio e delle due provincie autonome di Trento e di Bolzano, per un valore totale di oltre 5,5 miliardi, di cui 2,75 stanziati dall’Ue e l’altra metà derivante dal cofinanziamento nazionale.

Il Piemonte con i fondi europei intende finanziare lo sviluppo urbano sostenibile, incentivare l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili e valorizzare il patrimonio naturale e culturale con l’obiettivo di aumentare di 48.000 nuovi visitatori il numero di fruitori dei siti culturali finanziati.

Ora occorre lo scatto di qualità, ovvero che non si pensi che il Fondo europeo sia un bancomat per vivacchiare e portare a casa un gruzzoletto, ma costruire progetti “importanti” che possano anche diventare esempio per le altri Regioni d’Italia e d’Europa e contribuiscano a far ripartire l’economia nel nostro territorio.

Lotta al terrorismo nelle priorità del Parlamento europeo

PE La lotta al terrorismo è una priorità per il parlamento europeo: la recente strage di Parigi, le minacce terroristiche a cui siamo sottoposti, devono portare a dei cambiamenti per garantire la sicurezza. Non possiamo piegarci al terrorismo, ma possiamo prendere della precauzioni. Una di queste, al vaglio del Parlamento europeo è il PNR, ovvero il Passenger Name Record, che per un periodo di tempo raccoglie tutte le informazioni di viaggio di ogni cittadino. Questa lista permetterà, grazie agli incroci dei dati, di avere informazione per la prevenzione dei crimini oltre che per eventuali indagini.

Entro la fine del 2015 il PNR dovrebbe essere effettivo e verrà affiancato da un “Programma Europeo per la Sicurezza 2015-2020”.

Al momento la Commissione europea, il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue e il Parlamento Ue stanno cercando di bilanciare la sicurezza e le esigenze di salvaguardia dei diritti di Privacy di ogni passeggero.

Non possiamo regalare ai terroristi, che vogliono sconvolgere la nostra vita quotidiana, la distruzione del Trattato di Schengen che prevede la libera circolazione dei cittadini europei, ma dobbiamo concentrare gli sforzi per combattere il traffico di armi e di denaro illecito che finanziano il terrorismo e la macrocriminalità.

Stop alla mutilazione genitale femminile

image Il 6 febbraio è la giornata che internazionalmente viene dedicata alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili (MGF), una pratica crudele, che causa lesioni perenni sia fisiche che psicologiche alle donne che vi vengono sottoposte, spesso contro la loro volontà.

L’Unione europea combatte questa pratica, così come tutte le azioni di violenza contro le donne. Si calcola che nel mondo siano 140 milioni le donne che soffrono le conseguenze della mutilazione genitale femminile, che solitamente viene fatta in giovane età.

Il 20 dicembre 2012, le Nazioni Unite, sollecitate dal Parlamento Europeo e dall’Unione Africana, hanno anch’esse adottato all’unanimità una risoluzione (A/RES/67/146) che condanna la pratica della mutilazione perché seriamente pericolosa per la salute mentale, psicologica e sessuale delle vittime. Esorta inoltre gli stati membri ad adottare una legislazione che la proibisca e punisca chi la pratica, ed a lanciare programmi educativi e di informazione sul tema.

Nel quadro del Consiglio d’Europa, la convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (“convenzione di Istanbul”) del 2011, entrata in vigore nell’agosto 2014, è il primo strumento giuridico specifico e giuridicamente vincolante in questo ambito.

Tutto questo però non basta, occorre lo sforzo dei singoli Paesi e non si può abbassare la guardia. Occorre diffondere informazioni sul tema, non fare sentire sole le donne che hanno subito tale pratica e istituire pene severe, solo così si potrà debellare questa barbarie.

Il Piano d’azione per l’energia sostenibile

paes_e_gpp_strumenti_per_la_lo L’aumento dell’inquinamento è una realtà con cui dobbiamo confrontarci. Esso è causa di malattie gravi, anche infantili, come tumori e problemi respiratori.

Sia gli amministratori che i cittadini devono fare tutto ciò che è in loro potere per combattere l’inquinamento e portare avanti buone pratiche. Il PAES – Piano d’azione per l’energia sostenibile – nasce per volontà della Commissione europea qualche anno fa proprio per sostenere le amministrazioni locali nella loro lotta contro l’inquinamento e a favore delle energie sostenibili.

Le istituzioni che firmano questo patto si impegnano a preparare un inventario di base delle emissioni e a preparare un Piano di azione per l’energia sostenibile, nel quale vengono elencate le azioni che essi intendono portare avanti.

Attraverso la firma del patto gli amministratori si impegnano a raggiungere l’obiettivo di tagliare del 20 % le emissioni di Co2 entro il 2020. Questo proposito è in linea con la cosidetta strategia 20 20 20 che prevede entro il 2020 di tagliare le emissioni di gas serra del 20%, di ridurre il consumo di energia del 20% e di incementare l’uso di energie rinnovabili, portando al 20% il consumo totale europeo generato da fonti rinnovabili.

I vantaggi per le amministrazioni che aderiscono, con programmi concreti e innovativi, al PAES sono molti: possono ottenere finanziamenti europei apppositamente destinati ai sottoscrittori del patto, possono ridurre l’inquinamento riducendo di conseguenza le spese correlate, possono generare nuovi posti di lavoro.

http://www.pattodeisindaci.eu/actions/sustainable-energy-action-plans_it.html