140 progetti per Start Cup Torino Piemonte

La sfida ai migliori progetti imprenditoriali lanciata dai tre Atenei piemontesi ha raccolto 144 idee di
imprese innovative. La prima fase di Start Cup Torino Piemonte si chiude quindi con un risultato che
conferma il trend degli anni passati (nel 2007 aveva raggiunto quota 161). Per quanto riguarda i settori merceologici si assiste invece ad una sempre più marcata differenziazione: accanto al tradizionale comparto ICT (che copre circa il 20% dei progetti), si affaccia un numero considerevole di progetti rivolti al comparto ambientale ed energetico (in totale quasi il 20%) in particolare per il risparmio energetico o la produzione di energia da fonti alternative. Tra le caratteristiche della IV edizione, il premio per la migliore iniziativa hi-tech nel settore turistico – offerto dalla Regione Piemonte, Assessorato al Turismo – hariscosso grande interesse tra i partecipanti (con oltre il 10% dei progetti).

La gara per imprenditori innovativi è ancora aperta: c’è tempo infatti fino al 16 luglio per partecipare
al concorso regionale per progetti di impresa alto contenuto di conoscenza promosso dai tre Atenei
piemontesi ed organizzato dai rispettivi Incubatori di impresa (I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, Funzione Dir.S.eL. e 2I3T dell’Università di Torino, Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali dell’Università del Piemonte Orientale).

Per le oltre 140 idee presentate i premi consistono interamente in servizi: grazie all’affiancamento nella stesura del business plan, le migliori diventano veri e propri piani di impresa, concorrendo ai premi in denaro previsti per la fase finale del concorso: in palio 20.000 euro per il I classificato, 15.000 per il secondo e 10.000 per il terzo. Piemontech, il Fondo di Capitale di Rischio per le imprese piemontesi, si impegna ad investire 50.000 euro nell’impresa che trae origine dal business plan primo classificato. Previsti inoltre premi speciali da 7.500 euro offerti dagli sponsor.
I tre vincitori partecipano al Premio Nazionale per l’Innovazione, la coppa campioni dei progetti di
impresa nati in ambito universitario che ad oggi riunisce 16 competizioni organizzate localmente da 39 atenei (per un totale di oltre 48 progetti di impresa in gara). La finale si svolgerà a Milano a fine novembre: in palio 60.000 euro per il vincitore, 30 mila per il secondo classificato e 20 mila per il terzo. Il PNI si avvale della sponsorship di Vodafone (Main Sponsor) e Innogest Capital.

A Torino i poli di altra specializzazione

Innovazione, formazione e sviluppo nel settore meccanico, Innovazione Aerospaziale, Beni e attivita’ culturali. Sono questi i settori nei quali i Poli IFTS per la Formazione Tecnica Superiore, con sede a Torino, a partire da settembre 2008, svolgeranno attivita’ di formazione per gli studenti e gli adulti piemontesi in possesso di diploma o qualifica professionale.

Si tratta di raggruppamenti di soggetti (composti da Universita’, Imprese, Istituzioni scolastiche di istruzione secondaria superiore, Agenzie di formazione e Centri di ricerca) cui sara’ affidata, in base a programmazione pluriennale, la realizzazione di percorsi IFTS riferibili ad aree e settori specifici del proprio territorio, nei quali siano state individuate particolari esigenze connesse all’innovazione tecnologica e alla ricerca. I percorsi formativi, integrando i sistemi dell’ istruzione, si rivolgeranno a giovani e adulti, occupati e disoccupati, in possesso di diploma o di qualifica professionale o di adeguate esperienze lavorative o formative certificabili che possono costituire credito formativo.

I progetti esecutivi saranno approvati in via definitiva entro il mese di luglio mentre entro giugno la Regione stanziera’ le risorse necessarie all’avvio dei corsi, di durata triennale, che partiranno gia’ a settembre e ottobre 2008. Si stima che l’investimento previsto per tutti i 18 Poli regionali ammonti a 4,5 milioni di euro l’anno.

Marchionne dottore in ingegneria gestionale

Dall’intervento dell’AD di Fiat Sergio Marchionne in occasione del conferimento della laurea magistrale ad honorem

Quello che intendo dire a voi ragazzi è che il rispetto per gli altri deve rimanere un valore essenziale in tutto quello che farete. È l’unica cosa che ci rende davvero persone. Rispetto per gli altri significa soprattutto rispetto per le diversità. Il progresso dipende in gran parte da quanto saremo in grado di costruire una società pluralista e multiculturale. Tutto questo richiede una grande apertura mentale.

Credo che ci siano due modi per affrontare le sfide di un’epoca globale. Il primo è quello di restare concentrati su se stessi.

Di pensare che la propria cultura e le proprie convinzioni siano le uniche valide. Di credere che la verità e la ragione stiano sempre da una stessa parte. Di arrogare a sé il diritto di insegnare agli altri. Il secondo atteggiamento, invece, è quello di chi ascolta. Di chi è consapevole che esistono altri valori e altre culture e che ci sono tradizioni e aspettative differenti. Questo, ovviamente, nel rispetto delle regole e dell’ordine sociale, che sono elementi necessari in ogni comunità.

Si tratta di due strade molto diverse. La prima è più semplice e più rassicurante. La seconda è senza dubbio più laboriosa, perché richiede di porsi molte domande e di farsi venire tanti dubbi. L’una non porta a nulla se non al conflitto, l’altra apre una prospettiva di crescita collettiva. L’una ti rende straniero, l’altra cittadino del mondo.
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Al Politecnico di Torino si apre l'era delle bacheche virtuali

Luca Castelli su Lastampa.it

Addio vecchie e colorate bacheche universitarie di carta, siete voi le prossime vittime della rivoluzione digitale. Verrete sostituite da moderni schermi interattivi, con i quali gli studenti comunicheranno solo attraverso i linguaggi del presente e del futuro: bluetooth, sms, wi-fi. Sono le “bacheche virtuali”, il cui primo prototipo verrà installato entro la fine di aprile al Politecnico di Torino.

“E’ un altro segno del “mobile campus”, l’università mobile del futuro”, ha detto in conferenza stampa il rettore dell’ateneo Francesco Profumo. “Dal prossimo anno arriveranno studenti che sono nati nell’era di Internet e dei telefonini: hanno sempre vissuto a stretto contatto con le nuove tecnologie. Loro comunicano in modo diverso e noi dobbiamo adeguarci, a partire dalle infrastrutture”.

La nuova bacheca virtuale è un gioiellino di tecnologia tutto piemontese. Non solo viene battezzata al Politecnico, ma nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Torino Wireless e la società di investimenti EXITone ed è stata concretamente realizzata da due aziende torinesi, Seac02 (nata all’interno dell’incubatore del Politecnico) e Rivetti Grafica.

Per usare una terminologia cara a Internet, la versione presentata alla stampa è ancora in fase “beta”: offre poche funzioni base e mostra un’interfaccia dall’aspetto piuttosto asettico (soprattutto in confronto con la giungla di annunci di carta delle vecchie bacheche), con tanti finti post-it gialli messi in fila su uno schermo rettangolare. Ma le sue potenzialità sono già molto chiare.

Studenti e bacheche dialogheranno solo attraverso dispositivi mobili. Con un telefonino (o un qualsiasi altro strumento) dotato di tecnologia bluetooth si potranno consultare gli annunci o inserirne di nuovi: più avanti il servizio verrà ampliato agli sms (prima) e alla tecnologia wi-fi (dopo). Alla fine sarà possibile visionare e modificare i contenuti anche a centinaia di chilometri di distanza.

“L’obiettivo è di installare dieci nuove bacheche virtuali entro l’inizio del prossimo anno accademico”, spiega Profumo, “sostituendo definitivamente quelle vecchie di carta”. Prima però bisognerà risolvere qualche problema. Scegliere e affinare le categorie di annunci disponibili, per esempio: anche con la collaborazione degli studenti stessi, tramite un forum su Internet. E trovare un modo per permettere l’accesso a chi studente non è ma vorrebbe semplicemente pubblicare l’annuncio di una festa in discoteca o di una camera disponibile in affitto.

Per ragioni di sicurezza, le bacheche virtuali nascono infatti come uno strumento riservato agli studenti: il software del servizio va a controllare negli archivi del Politecnico e permette solo ai loro telefonini di caricare e scaricare annunci. L’accesso agli estranei è vietato. L’idea è quella di aprire un canale attraverso il quale si potranno pubblicare anche inserzioni dall’esterno, senza però entrare in contatto diretto con le bacheche.

Ma i piani futuri della Seac02 sono ancora più ambiziosi. Le bacheche virtuali potranno infatti essere vendute anche ad altre università (il costo previsto si aggira intorno ai due/tremila euro a pezzo) e si guarda con interesse pure al mercato business privato. “In fondo le bacheche non devono mica essere tutte uguali”, dice Profumo. “Possono essere utilizzate in vario modo: le nostre del Politecnico si differenzieranno per contenuti, a seconda di dove saranno collocate”.

Sotto vari aspetti, l’influenza di Internet appare evidente. C’è il lato relazionale figlio dei social network, con gli studenti che potranno utilizzare le bacheche per intrecciare nuove forme di comunicazione. C’è una manifesta apertura al mondo della pubblicità, che non potrà che guardare con interesse a uno strumento che ottimizza il meccanismo di annunci e inserzioni all’interno di un campus da centomila studenti. E c’è anche un pizzico di digital divide, visto che diventa praticamente obbligatorio, o quantomeno consigliato, avere un dispositivo bluetooth.

In più, c’è una strizzata d’occhio allo user-generated content. Perché se a prima vista il prototipo della bacheca appare esteticamente davvero freddino, chissà che a vivacizzarlo non siano proprio gli studenti. Soprattutto se verranno forniti loro gli strumenti adatti, a partire da quelle funzioni per caricare messaggi audio e video di cui si è parlato in conferenza stampa. Allora si potranno immaginare annunci video in cui ad esempio uno studente cerca dei compagni di stanza o mette in vendita una moto usata mostrando direttamente l’alloggio e il veicolo. Persino le bacheche universitarie, insomma, si stanno aggiornando al linguaggio di YouTube e del Web 2.0.

Le foto delle bacheche virtuali

L'inaugurazione del Business Research Center

Taglio del nastro per il Microsoft Innovation Center di Torino, il centro di eccellenza Microsoft per la ricerca sulle tecnologie “embedded” insediato all’interno del Business Research Center della cittadella politecnica di Torino, il nuovo complesso di circa 4 mila mq che ospiterà centri di ricerca di importanti aziende internazionali, leader nei rispettivi settori di riferimento. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, il Rettore del Politecnico Francesco Profumo e i rappresentanti delle otto aziende al momento coinvolte nella struttura (oltre a Microsoft Italia, Asja Ambiente, Huawei Technologies, Indesit, Intelligence Focus, Jac – Italy Design Center, Metecno Industrie, Vishay Semiconductor Italiana).

L’apertura e l’avvio del Microsoft Innovation Center di Torino seguono la firma nel maggio 2007 del patto per l’innovazione tra Regione Piemonte, Microsoft Italia, Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino (Scuola di Amministrazione Aziendale), mirato alla crescita scientifica e delle competenze informatiche a favore dell’industria ICT e delle pmi del territorio regionale. Si inserisce inoltre all’interno del Protocollo d’intesa siglato il 7 maggio 2007 tra Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR), Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio (DIT) e Microsoft Italia, per la diffusione delle tecnologie e delle competenze informatiche in tre Regioni italiane – tra le quali appunto il Piemonte – a supporto dell’innovazione e della competitività delle imprese.

Il Centro, frutto della collaborazione tra Microsoft, il Politecnico di Torino e l’Istituto Superiore Mario Boella, ha già avviato nell’ultimo trimestre del 2007 le attività di formazione specialistica sulle tecnologie per l’embedded computing all’interno della sua struttura di circa 700 mq e dei quattro laboratori di cui dispone. In soli cinque mesi, ha già registrato l’adesione di circa 100 aziende di grandi, medie e piccole dimensioni del territorio – per un totale di 400 partecipanti ai corsi –, presentandosi così da subito come promotore sul territorio del trasferimento tecnologico e della diffusione della conoscenza informatica.

La struttura è mutuata dal modello ormai consolidato e di successo dei “Microsoft Innovation Center” che Microsoft ha sviluppato in decine di paesi in collaborazione con le autorità locali – al momento se ne contano oltre 100 in 60 paesi nel mondo.

Il MIC ospita già oggi sviluppatori software specializzati impegnati nella realizzazione di soluzioni avanzate insieme ad altri partner privati e pubblici, in particolare nei campi dell’infotelematica, dell’automazione industriale e della robotica. Supporterà le aziende locali nell’analisi e nella prototipazione di tecnologie e prodotti innovativi, nella formazione e nel trasferimento di know-how sulle tecnologie “embedded”, un filone importante, anche per i potenziali sviluppi futuri, su cui la Regione intende consolidare una leadership a livello internazionale. Questo tipo di tecnologie consente la gestione e il controllo di dispositivi che sono al cuore di sofisticate soluzioni hardware e software in campi strategici, quali ad esempio l’automotive, la robotica e la protezione civile. Il MIC sarà aperto alle società private, alle istituzioni pubbliche e alle università.

Tutte le aziende informatiche, a prescindere dal loro modello di business e di sviluppo software (commerciale o open source), potranno collaborare con esso. Inoltre, la principale tecnologia di riferimento utilizzata nel Centro piemontese (Windows Embedded CE) potrà essere usata in modalità “shared source”, che consente lo studio, la modifica, l’adattamento del codice e l’eventuale distribuzione commerciale. Altro obiettivo di questo Centro sarà l’interoperabilità e l’ibridazione dei prodotti e delle piattaforme tecnologiche, commerciali e non.

Il Centro ha già partecipato anche al bando Regionale per l’innovazione nell’ICT “Converging Technologies” con due progetti nell’area dell’healthcare, e ha avviato la sperimentazione di tecnologie di simulazione e programmazione nel campo della robotica industriale e mobile. Recentemente ha lanciato un concorso fra gli studenti del corso di Robotica (Ingegneria Meccatronica ed Informatica) per premiare quattro giovani che si distingueranno nell’uso di strumenti software per la simulazione e la programmazione di robot. Infine, ha promosso la definizione di tesi di laurea per il corso di Ingegneria Informatica nei campi dell’infomobilità e della multimedialità a bordo dei veicoli.

Qui le fotografie dell’inaugurazione

Designing Connected Places: Summer School

Designing Connected Places è una scuola estiva internazionale di design che si terrà tra Torino e Pollenzo dal 13 al 29 luglio 2008, che si articola in sei workshop e un design studio, e una serie di incontri con personalità del design.

I workshop si terranno nella prestigiosa sede dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, a 60 km da Torino. Ogni workshop sarà composto da 30 studenti, e sarà diretto da un leader di chiara fama. Verranno esplorate 6 problematiche espresse da altrettanti interlocutori locali: salute, alimentazione, mobilità urbana, sicurezza della città, nuovi sistemi produttivi e forme di rappresentazione della complessità del territorio. Tra i leader: Martì Guixé, Peter Kisch, Christian Nold, Lekshmy Parameswaran, Elizabeth Siakiaridi.

Prototyping the city Design Studio è organizzato grazie ad una sinergia tra Politecnico di Torino, Architectural Association (Londra) e Columbia University (New York). 25 studenti saranno ospitati al Politecnico a Torino per condurre una ricerca border line tra Design e Architettura, utilizzando tecniche di progettazione parametrica, con il fine di realizzare un’installazione temporanea.

Le iscrizioni sono aperte fino al 15 maggio 2008

Ict la parola agli esperti

L’Accademia delle Scienze organizza una due giorni di convegno presso il Politecnico di Torino alla presenza dei maggiori esperti del panorama nazionale martedì e mercoledì 1 e 2 aprile 2008 a partire dalle ore 9,00. Il settore dell’ICT, Information and Communications Technology, in Italia ha avuto un vero e proprio boom nel 2007 e le prospettive per i prossimi anni sono ancora migliori. Una delle ragioni di questo successo è riconducibile al fatto che anche le imprese di piccole dimensioni sono particolarmente sensibili all’innovazione tecnologica e investono con continuità nella qualità delle risorse umane e nella ricerca continua di professionalità adeguate a gestire i cambiamenti tecnologici in atto.

L’Accademia delle Scienze di Torino, in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Politecnico di Torino, organizza un convegno internazionale dal titolo “ Prospettive di ricerca nelle ICT: argomenti per i programmi nazionali ed europei”. L’ incontro si terrà nei giorni 1 e 2 aprile presso il Politecnico di Torino, con inizio alle ore 9,00. Relatori saranno esperti ed illustri esponenti dell’imprenditoria, della ricerca nazionale, degli enti pubblici e degli atenei nazionali.

Verrà analizzata, con il supporto di dati e statistiche aggiornate, la situazione attuale del settore e le possibili evoluzioni verso nuovi scenari di iniziative, dalle piattaforme tecnologiche al nuovo Piano di Ricerca Nazionale e al FIRST, il nuovo strumento di finanziamento della ricerca scientifica e tecnologica. Gli argomenti che raccoglieranno il maggior interesse verranno presentati alla delegazione italiana incaricata di elaborare il programma da presentare al Workprogramm 2009-2010 del settimo programma quadro in area ICT a livello europeo. L’incontro rientra nel progetto dell’Accademia delle Scienze di proporre un percorso di conoscenza ed avvicinamento del pubblico su tematiche che abbiano come comune denominatore il rapporto tra scienza e società, politica ed arte.

Il programma dell’evento

Futuro della mente o mente del futuro ?

Numerosi prodotti riconducibili all’utilizzo delle nanotecnologie sono già disponibili sul mercato o in procinto di esserlo. Tra essi si possono citare, ad esempio, nanoparticelle per cosmetici o per coatings e vernici, tessili tecnici e abbigliamento, articoli sportivi ma anche dispositivi fotonici, superfici autopulenti, sistemi per diagnostica medica.

Con un orizzonte temporale un po’ più lungo, probabilmente entro i prossimi 3-5 anni, sono attesi, tra gli altri, sistemi avanzati per la somministrazione mirata di farmaci, materiali avanzati innovativi per i sistemi di trasporto, nuovi e migliori sistemi di produzione e stoccaggio dell’energia.

L’Accademia delle Scienze di Torino, in collaborazione con la Scuola di Dottorato e con il Laboratorio di Tecnologie Elettrobiochimiche Miniaturizzate per l’Analisi e la Ricerca del Politecnico di Torino, organizza una giornata di studi sul tema “Future of mind or Mind of the future?” finalizzata ad approfondire le opportunità e le applicazioni delle nanotecnologie. L’ incontro si terrà giovedì 28 febbraio 2008 presso la Sala dei Mappamondi dell’Accademia
con inizio dalle ore 9,30.

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Sudate Carte 2008

Siete iscritti al Politecnico di Torino, o a uno dei suoi distaccamenti? Ingegneria o Architettura? Amate scrivere e/o disegnare? Allora Sudate Carte è il concorso che fa per voi!

Giunto alla VI edizione, la proposta dell’Associazione Il Traspiratore che ha ideato il concorso si rivolge a tutti voi studenti che coltivate il desiderio di cimentarvi in prove diverse rispetto a quelle d’esame.

La creatività è alla base di Sudate Carte. Espressa in modi differenti, attraverso un racconto, oppure con l’elaborazione di versi poetici o ancora in opere grafiche, attenzione, la fotografia non è contemplata.

Il concorso si articola in 3 sezioni: Racconti, Poesie, Disegni

Ogni anno un tema differente, l’edizione 2008 propone come sfida il TEMPO!
Dato l’argomento, i giovani talenti sono liberi di approfondire i significati che meglio sentono affini a se stessi ed al proprio sentire, ma sempre, e si ricordi sempre, attinenti alla parola “Tempo”, altrimenti le opere non potranno essere considerate.

Come è già stato riscontrato nelle passate edizioni, gli organizzatori, ed il team di giurati, sono spiazzati dalle tematiche che i giovani scelgono di sviluppare nelle sezioni scelte: è consentita una sola opera per sezione).

Le opere sono valutate da due giurie: una di selezione e una di qualità. La prima è composta da firme di lunga data delle testate “Traspi.net” e “Traspiratore”, la seconda da giornalisti e professionisti specificatamente per ciascuna delle tre sezioni. Se volete spaerne di più sullo svolgimento del concorso potete leggere il suo regolamento.

La partecipazione è gratuita e saranno premiate le prime tre opere risultate le migliori per ogni sezione. Al primo classificato andrà un premio pecuniario, una tessera CTS e un viaggio in Grecia.

Il sito di Sudate Carte

Communia a Torino il 18 gennaio

Venerdì 18 gennaio 2008 il Centro NEXA del Politecnico di Torino organizza il primo workshop di COMMUNIA, la Rete tematica europea sul pubblico dominio digitale.

Come scrive Pettinix

Obiettivo dell’evento è contribuire al dibattito internazionale sui “commons digitali” e sulle complesse relazioni tra l’innovazione tecnologica e l’utilizzo di massa degli strumenti digitali. Il seminario vuole fornire ad esperti e innovatori del settore l’opportunità di incontrare altri soggetti interessati, opinionisti e politici, al fine di approfondire e condividere la comprensione del ruolo della tecnologia nel costruire il presente e il futuro dei “commons” digitali.

La sessione plenaria di apertura, alle 9:15, vedrà l’intervento di Rishab Ghosh (MERIT, Università di Maastricht) centrato sul tema “Tecnologia, diritto e pubblico dominio”. Il seminario proseguirà per l’intera giornata con tre sessioni su tecnologia e scienza, strumenti software e formati, e sui “commons” infrastrutturali – il tutto visto nel contesto generale dello sviluppo dei “commons digitali”.
La lista dei relatori già confermati comprende inoltre Keith Jeffery (Current Research Information Systems), Juan Carlos De Martin (COMMUNIA Coordinator, Centro NEXA), Robert Horvitz (Open Spectrum Foundation), Philippe Aigrain (Society for Public Information Spaces), Andrea Glorioso (NEXA Research Center for Internet and Society). La sessione di chiusura, con tavola rotonda e discussione pubblica, e’ prevista per le ore 16:00.

Il avrà luogo a Torino, presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino al Lingotto (Via Nizza 230). Lingua ufficiale l’inglese. L’ingresso è libero e gratuito, previa registrazione e fino a esaurimento posti.

Per ulteriori informazioni: http://ws1-2008.communia-project.eu

Communia è la rete tematica europea sul pubblico dominio digitale, ha l’obiettivo di divenire il punto di riferimento europeo per l’analisi teorica e la discussione politica sul pubblico dominio nell’ambiente digitale, oltre che su argomenti correlati come forme di “licensing” alternative, “open access” per pubblicazioni e risultati della ricerca scientifica; gestione di opere i cui autori siano sconosciuti (’opere orfane’).

Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma eContentplus, questo progetto triennale intende fornire una serie di linee guida capaci di soddisfare le esigenze di tutte le parti in causa – pubbliche e private, a livello locale, europeo e globale. Communia prevede inoltre di costruire relazioni strategiche con altri paesi extra-europei (a cominciare dagli Stati Uniti e dal Brasile, dove risiedono due dei membri di Communia) in cui simili discussioni sono già in corso.

Il sito di Comunia http://www.communia-project.eu/