Da Torino verso l'auto elettrica

Via l’Occidentale

Tanto tuonò che piovve. Eccola la vettura elettrica per percorsi urbani e …provinciali. Al Salone dell’auto di Parigi la BlueCar fa la sua figura e tutti ne parlano. Si tratta di una vetturetta a 4-5posti, che può andare fino a 130 Km/ora, spinta da batterie LMP ( litio-metallo-polimeri) di nuova concezione (5 volte più leggere di quelle al piombo, garantite per 10 anni e interamente riciclabili).

Ha un’autonomia di 250 Km e si ricarica in 5 ore circa  ad una normale presa elettrica ( ma con 5minuti di carica, si possono fare 25 Km ). Le batterie sono prodotte da una società francese , la Batscap, del Gruppo Bolloré e, per il 5%, di Electricité de France. Disegno e concezione sono di Pininfarina.

Per il prezzo si parla di cifre tra i 15 e i 20 mila Euro. Costa abbastanza, ma lo slogan della BlueCar è : «1 euro per 100 Km, contro i 10 euro delle macchine a benzina». Quindi bassissimi costi di gestione.

Dovrebbe essere prodotta a Torino e commercializzata nel 2009 con 10 mila esemplari, che costituiscono l’attuale capacità produttiva annua della Batscap. Ottimo quindi, fuorché il prezzo e la bassa quantità di macchine producibili. E i due parametri vanno di pari passo. Finché non ci saranno grandi produzioni, costi e prezzi resteranno alti. Ma tutto considerato, se il prezzo di vendita si aggirasse sui 15 mila euro, già una buona competitività con le concorrenti sarebbe raggiunto, anche perché il disegno della vetturetta sembra tra quelli più belli di Pininfarina (dicono che Andrea Pininfarina tenesse moltissimo a questa nuova esperienza ). E una volta partito, il progetto non potrà che migliorare nelle prestazioni e nei costi.

Che la vettura elettrica stia per “partire” veramente lo dimostrano molti segnali. Intanto è cominciata la produzione e vendita di vetture «ibride», a benzina ed elettriche, con il motore che ricarica le batterie. Tutti i grandi produttori  sembrano ormai coinvolti. Israele si sta preparando ad una invasione di auto elettriche per liberarsi il più possibile dalla dipendenza dal petrolio. Alla Silicon Valley dicono che la ricerca sugli elementi per nuove batterie, stia soppiantando quella informatica.

A Torino i poli di altra specializzazione

Innovazione, formazione e sviluppo nel settore meccanico, Innovazione Aerospaziale, Beni e attivita’ culturali. Sono questi i settori nei quali i Poli IFTS per la Formazione Tecnica Superiore, con sede a Torino, a partire da settembre 2008, svolgeranno attivita’ di formazione per gli studenti e gli adulti piemontesi in possesso di diploma o qualifica professionale.

Si tratta di raggruppamenti di soggetti (composti da Universita’, Imprese, Istituzioni scolastiche di istruzione secondaria superiore, Agenzie di formazione e Centri di ricerca) cui sara’ affidata, in base a programmazione pluriennale, la realizzazione di percorsi IFTS riferibili ad aree e settori specifici del proprio territorio, nei quali siano state individuate particolari esigenze connesse all’innovazione tecnologica e alla ricerca. I percorsi formativi, integrando i sistemi dell’ istruzione, si rivolgeranno a giovani e adulti, occupati e disoccupati, in possesso di diploma o di qualifica professionale o di adeguate esperienze lavorative o formative certificabili che possono costituire credito formativo.

I progetti esecutivi saranno approvati in via definitiva entro il mese di luglio mentre entro giugno la Regione stanziera’ le risorse necessarie all’avvio dei corsi, di durata triennale, che partiranno gia’ a settembre e ottobre 2008. Si stima che l’investimento previsto per tutti i 18 Poli regionali ammonti a 4,5 milioni di euro l’anno.