Il Poli torna al passato

Via Repubblica

Il Politecnico va al voto del suo senato per una delle più grandi riorganizzazioni della sua storia. E dà il via i festeggiamenti dei 150 anni di vita, perfettamente in linea con le nuove indicazioni ministeriali e con un pizzico di ritorno al passato. Un passo indietro che riporta gli “anziani” a rivivere una storia già vissuta. Meno corsi di laurea, eliminati quelli con pochi iscritti, e soprattutto nessuna distinzione per gli studenti del primo anno che frequenteranno tutti le stesse lezioni, aspiranti architetti e ingegneri, seguiranno gli stessi corsi e sosterranno i medesimi esami, e solo se riusciranno a passare all’anno successivo inizieranno a esprimere una preferenza sul proprio percorso di studio. È questo l’effetto più eclatante che ricadrà sulla vita dei nuovi studenti del Poli a partire già dal prossimo anno se questa riorganizzazione sarà approvata dal senato accademico forse nel corso della prossima seduta fissata per il 14 ottobre. L’occasione la offre l’elaborazione del nuovo piano dell’offerta formativa già voluto con la legge 270 e ulteriormente incentivato con l’insediamento del ministro Gelmini. Al progetto sta lavorando una commissione ma la decisione definitiva spetterà al senato accademico che dovrà approvarlo entro la fine dell’anno. E il rettore, Francesco Profumo, cercherà di accelerare i tempi sulle decisioni più importanti anche perché in ballo con queste modifiche c’è il 7% del fondo di funzionamento ordinario destinato alle cosiddette università virtuose.

Gli scontenti però sono numerosi, perché il nuovo piano che prevede una riduzione di organico del 10 per cento circa e va a toccare tante rendite di posizione radicate e consolidate. Soprattutto su due punti particolarmente spinosi: il primo è il tentativo di accorpare di fatto le due facoltà di architettura e ridurle a una sola, il secondo affrontare l’annoso tema delle sedi decentrate. Per questo la scorsa settimana l’appuntamento in Senato accademico ha prodotto una seduta fiume che ha rimandato in sostanza al 14 di ottobre tutte le decisioni importanti.

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La premiazione di StartCup 2009

startcup-2009Martedì 6 ottobre 2009  a partire dalle ore 14.00, presso la sala Agorà di I3P, Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino – C.so Castelfidardo 30/a; via PierCarlo Boggio 59 – Torino, avrà luogo la cerimonia di premiazione dei vincitori della V edizione della Start Cup Torino Piemonte, la competizione regionale di imprese innovative promossa dagli Atenei piemontesi ed organizzata dalle rispettive strutture di incubazione di impresa.

Una festa per Rita Levi Montalcini

Martedì 6 ottobre, alle ore 16, al Teatro Carignano di Torino, il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini terrà una lectio magistralis nell’ambito di una festa organizzata in suo onore dalle istituzioni della città.La lectio sarà introdotta dagli interventi del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e del Rettore dell’Università di Torino, Ezio Pelizzetti.

L’evento è organizzato da Città di Torino, Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Provincia di Torino, Università e Politecnico di Torino, con il supporto della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Crt.

«Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona».

La professoressa Rita Levi Montalcini, mercoledì 7 ottobre, alle 10, incontrerà gli studenti nell’Aula 3 di Palazzo Nuovo (via Sant’Ottavio 20, Torino). Saranno presenti Ezio Pelizzetti, Rettore dell’Università degli Studi di Torino; Francesco Profumo, Rettore del Politecnico di Torino; Giancarlo Caselli, Procuratore Capo della Repubblica; Francesco de Sanctis, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte.

L’incontro è aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti. Sarà possibile seguire la diretta streaming dell’incontro di mercoledì 7 ottobre sul canale Event Channel di www.unito.it/media , uno dei canali multimediali di Unito

Uno sguardo sulla crisi: intervista a Tommaso Padoa-Schioppa

padoa_schioppaTorino Internazionale organizza un intervista pubblica del direttore della «Stampa» Mario Calabresi a Tommaso Padoa-Schioppa, con la partecipazione del Sindaco Sergio Chiamparino che si svolgerà sabato 17 ottobre 2009, dalle ore 10 alle 13 presso il Centro Congressi Torino Incontra, via Nino Costa 8, Torino. L’incontro è il primo del ciclo aperto “Società locale e crisi globale. Risorse e progetti per Torino”, che si svilupperà fra ottobre e dicembre 2009.

La crisi globale interviene nell’assetto dei sistemi economici locali, altera la loro configurazione e sollecita interrogativi su percorsi di sviluppo e modelli di crescita. A Torino, la dinamica della crisi si innesta su una trasformazione in atto da più di un decennio, che attende oggi la definizione di nuovi traguardi e di nuovi strumenti.

Il ciclo di incontri si propone di affrontare questi nodi, favorendo il confronto fra studiosi e operatori. L’obiettivo è valutare come si stanno modificando le componenti e le grandezze economiche e come il territorio sta reagendo, in particolare considerando quattro importanti soggetti per l’economia locale: le medie imprese, il terziario, le public utilities e le fondazioni ex bancarie.

Gli eventi successivi:
20 novembre 2009, ore 15-17: Le medie imprese dinamiche / Il terziario avanzato
11 dicembre 2009, ore 15-17:  Le public utilities/ Le fondazioni ex bancarie
11 dicembre 2009, ore 17-18: Intervista pubblica a Sergio Chiamparino

La strategia verde del Piemonte

Diego Longhin su Repubblica

Il Piemonte ha deciso di dare un’impronta «Green» a tutta la sua economia, una scelta strategica in tempi di crisi, di cassa integrazione e di perdita di posti di lavoro nei settori tradizionali. Una stima di quanto valga l’economia verde del Piemonte è difficile, ma sul tavolo ci sono ad ora, tra soldi pubblici e privati, più di mezzo miliardo di euro per sostenere progetti, nuove aziende, ricerca e sviluppo, trasformazione di quelle vecchie.

L’impegno della Regione sul fronte dell’energia in questi quattro anni si è concretizzato in un consistente investimento. Ultimo atto: una serie di bandi aperti a giugno 2008, che utilizzano i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea. Nel complesso si tratta di risorse pari a 300 milioni. Sono oltre 300 le domande pervenute, cento già finanziate con lo stanziamento di 50 milioni, sul fronte della razionalizzazione dei consumi energetici e la produzione di energia rinnovabile negli insediamenti produttivi. Oltre 35 domande, di cui 16 già ritenuti ammissibili, per l’insediamento di nuovi impianti e nuove linee di produzione di sistemi su cui la Regione ha già investito 40 milioni di euro. Altri fondi, 15 milioni, sono serviti a sostenere il risparmio energetico nel patrimonio pubblico, mentre altri 15 milioni sui grandi progetti dimostrativi e strategici. «È una mobilitazione generale dice la Presidente della Regione, Mercedes Bresso – per risparmiare, creare economia e posti di lavoro, migliorare l’ambiente e diventare il più possibile indipendenti dal petrolio. È un grande strategia per moltiplicare l’innovazione in tutti i settori: dall’edilizia alla domotica, dalla meccanica all’informatica e alla chimica».
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Al Politecnico la ricerca vale 48 milioni

Andrea Rossi su La Stampa

C’è l’auto a idrogeno, la nuova frontiera della mobilità su quattro ruote. C’è General Motors, che nella cittadella ha già investito quasi trenta milioni di euro e sta lavorando alla costruzione dei motori di ultima generazione. C’è la Pirelli, che ha scelto Torino per realizzare i pneumatici intelligenti e, dopo aver sborsato 140 milioni di euro, ha aperto un centro per lo sviluppo di programmi di ricerca e innovazione. E poi Lavazza: espresso ad alta tecnologia, qualità, sicurezza alimentare, tracciabilità, sostenibilità ambientale ed energetica, ottimizzazione dei cicli produttivi e dei materiali impiegati.

C’è tutto un mondo di piccole e grandi imprese, che ruota intorno al Politecnico di Torino e ai suoi ricercatori. Un universo che vale quasi 50 milioni di euro all’anno, circa un sesto del bilancio del «Poli», la metà veicolati da privati attraverso contratti di ricerca. Un «tesoretto» in espansione: tre anni fa eravamo a 34 milioni, e i privati ne stanziavano 16.

«C’è stato un lavoro profondo per cercare di avviare collaborazioni stabili e durature», spiega Marco Ajmone Marsan, vice rettore con delega alla Ricerca. «In passato l’industria veniva in università quando aveva un problema da risolvere. Ci chiedeva interventi “spot” e una volta finiti ognuno per la sua strada». Da qualche anno la musica è cambiata: «C’è un approccio nuovo – racconta Ajmone – Le collaborazioni si consolidano a medio-lungo termine. E sono molto più efficaci, perché con l’azienda non bisogna ogni volta ricominciare da zero». È la strategia degli insediamenti, molto più vantaggiosa per chi non si può permettere gruppi di ricerca in azienda.

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Le aziende piemonesi che non ce l'hanno fatta

La Spoon River delle aziende piemontesi

Ecco l´elenco dei “caduti”, le aziende che non ce l´hanno fatta a superare la crisi. C´è chi era debole e ha ricevuto il colpo di grazia dal momento congiunturale deleterio. C´è chi forse, crisi o non crisi, sarebbe fallito lo stesso. Dietro a ciascun nome ci sono un imprenditore che ha fallito e un gruppo di dipendenti che è in cassa integrazione o in mobilità. Solo una mappa, creata con i dati di Camera di commercio, Cgil e Cisl.

Perché, come spiega la segretaria della Cisl Piemonte Giovanna Ventura, «la chiusura coinvolge in modo particolare la miriade di piccole e medie aziende, soprattutto metalmeccaniche, tessili e orafe, che sfuggono anche al nostro monitoraggio. Purtroppo non siamo che all´inizio di un´escalation negativa sull´occupazione della regione».

Bottonificio fossanese. È stato uno dei casi più eclatanti, perché era l´azienda dell´ex presidente dell´Unione industriale di Cuneo, Antonio Antoniotti. A febbraio l´industria di Fossano ha chiesto il concordato preventivo lasciando a casa 57 dipendenti.Cabind. Se la Indesit di None si è salvata, lo stesso non è accaduto alla sua fornitrice di Rivoli, che è stata costretta a chiudere i battenti e a licenziare 68 addetti.

Cartiera Santa Lida. I problemi dell´azienda del settore carta di Germagnano sono culminati a giugno, quando la proprietà ha messo in cassa integrazione straordinaria per cessata attività circa 130 dipendenti.

Cr Serrature. In aprile la proprietà ha annunciato la volontà di trasferire l´azienda metalmeccanica in Slovenia, mettendo in mobilità 26 lavoratori torinesi su 32.
Dormer. A giugno il gruppo svedese Sandvik ha avviato le procedure per la chiusura dello stabilimento di Givoletto, che produceva utensili speciali. Niente da fare per gli 84 dipendenti.
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Bioforum 2009 a Milano

Torna l’appuntamento con bioforum, la mostra convegno dedicata alle biotecnologie in cui scienza e impresa si incontrano, che si svolgerà il 30 settembre e 1 ottobre a Milano presso il Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 61.

Un panorama di convegni di altissimo livello, un’area espositiva che ospita alcune tra le più interessanti realtà del settore, opportunità per neolaureati e giovani ricercatori nei Bio & Pharma Day e molto altro ancora: bioforum è l’appuntamento che riunisce aziende, università, istituzioni, centri di ricerca, startup e spin-off per promuovere il trasferimento della conoscenza nel settore biotech.

L’ingresso a bioforum è gratuito: è sufficiente iscriversi all'indirizzo

Intel per le scuole italiane

Intel e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca hanno siglato  un Protocollo di Intesa triennale, finalizzato alla realizzazione di azioni a supporto del Piano di Innovazione Digitale nella Scuola implementato dal Ministero.

Il documento – sottoscritto a Palazzo Chigi dal Ministro Mariastella Gelmini e dall'Ing. Dario Bucci, Amministratore Delegato di Intel Italia – delinea gli ambiti della collaborazione, incentrata sull'adozione della piattaforma di formazione Intel Teach Advanced Online per l'aggiornamento professionale dei docenti italiani. In particolare, gli obiettivi del protocollo si sintetizzano in:

  • collegare e supportare  attività di formazione degli insegnanti all'uso delle nuove tecnologie in sintonia con altre realtà presenti;
  • creare contenuti ad hoc a supporto delle attività di integrazione delle nuove tecnologie nei processi di insegnamento/apprendimento;
  • sostenere iniziative per ridurre il digital divide nelle scuole e per innovare la didattica e i processi di apprendimento attraverso l'uso della tecnologia e di contenuti didattici multimediali;
  • offrire agli studenti e ai docenti condizioni agevolate d'acquisto di soluzioni e prodotti, nell'intento di migliorare il loro percorso formativo  e l'acquisizione di competenze e strumenti;
  • promuovere iniziative mirate a valorizzare le buone pratiche delle scuole, allo scopo di offrire ulteriori motivazioni allo studio anche attraverso l'uso delle tecnologie.

Tra gli interventi specifici, che saranno attuati nei prossimi mesi, il Ministero e Intel hanno dunque convenuto di collegare le risorse offerte dalla piattaforma Intel Teach Advanced Online con le altre iniziative promosse dal MIUR. Ne consegue che la partecipazione dei docenti al programma Intel rientrerà all'interno degli attestati dei corsi rilasciati dall'A.N.S.A.S. (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica – ex Indire).

Grazie a Teach Advanced Online, gli insegnanti possono sviluppare competenze che consentano loro di preparare sessioni d'aula in grado di stimolare maggiormente le capacità di risoluzione dei problemi, il pensiero critico e la collaborazione tra gli studenti. Attraverso attività di formazione in remoto, studiate ad hoc, il programma fornisce inoltre ai docenti una piattaforma calibrata con passaggi incrementali di apprendimento, in modo tale che ciascuno possa sviluppare il proprio piano di insegnamento.