Taste Of Milan 2017 Gourmet Style

Quattro e cinque maggio sono i giorni dell’appuntamento più atteso dal popolo dei gourmet seriali, si perché al Taste of Milan ci si reca per deliziarsi di ogni prelibatezza che i 20 chef selezionati oramai dalla fama conclamata mettono in scena.

The Mall di Porta Nuova, siamo l’ottava edizione di Taste of Milano, qui si sono alternati i numerosi nomi della grande ristorazione, in quattro giorni ne abbiamo degustate delle belle, a conti fatti un totale di 80 portate di piatti unici, 4 proposte per ogni chef. Tanto per citarne alcuni; Wicky Priyan con il suo rinomato Wikakuni Kioto (maialino lessato per 16 ore con mela caramellata e senape giapponese), la Langosteria con la strepitosa Pappa al pomodoro e vongole. (chef Denis Pedron e Domenico Soranno). Tano Passami L’olio con il suo Sgombro in olio cottura cotto a bassa temperatura al limone e basilico con tuorlo d’uovo in crema e disidratato e fave glassate, certamente l’appetito è il gusto è stato vivo.

    Crocchetta di quinoa su purea di patate viola, (Rafael Rodriguez) QUECHUA

 

In programma non sono mancati gli showcooking e lezioni di cucina, degustazioni bendate eno-gastronomiche, esperienze di food pairing e after party. Un occhio di riguardo è andato per la categoria vegan, in degustazione piatti crudisti di Mantra Raw Vegan, menzioniamo il “Tostavo” (pane crudo, avocado, pomodorini, fumo, finocchio e fiori) o lo “Gnok” (carote, piselli, limone, menta, dashi).

Salsiccia di gambero e tofu con zucchine in agrodolce alla scapece, (Roberto Okabe) FINGER’S

 

I nostri assaggi migliori del Taste of Milan: FELIX LO BASSO RESTAURANT, Polpo laccato al barbecue, patata e misticanza di erbe , chef Alessandro Buffolino ACANTO – HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA, Raviolo ripieno di guancia di vitello con crema di piselli, menta e salmoriglio rosso, chef Roberto Conti IL RISTORANTE TRUSSARDI ALLA SCALA, Creme brulee di asparago bianco, guanciale, uovo di quaglia e latte al parmigiano, chef Edoardo Fumagalli LA LOCANDA DEL NOTAIO, Lucioperca al cedro “mano di Buddha”, lattuga e salsa al Franciacorta, chef Roberto Okabe FINGER’S, Ravioli Dim Sum con salsa “speciale” di verdure di stagione, pomodoro e zenzero con fagiolini al sesamo.

Ravioli Dim Sum con salsa “speciale” di verdure di stagione, pomodoro e zenzero con fagiolini al sesamo,( Roberto Okabe)

Tra le novità di questa ottava edizione di Taste of Milano troviamo; il servizio di delivery a domicilio nato dalla collaborazione con UberEats, dedicato ad alcuni dei piatti proposti dagli chef presenti. Accedendo all’app di UberEATS, è stato possibile ordinare 4 piatti del goloso menu.

 

Taste of Milano

Quando 4-7 maggio

Dove The Mall – Piazza Lina Bo Bardi, Milano

Web www.tasteofmilano.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le vincitrici della sesta edizione del Wine Excellence Award

Sono le “Cantine Ferrari” e “Banfi” le incoronate, nomi che risuonano tra le migliori d’Italia, quindi le vincitrici della sesta edizione del Wine Excellence Award promosso da American Chamber of Commerce in Italy, associazione che dal 1915 sviluppa e favorisce le relazioni economiche, culturali e politiche tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia e che rappresenta oggi in Italia oltre 500 soci tra i quali si annoverano le principali multinazionali americane e gruppi italiani con una significativa presenza negli USA.

Il riconoscimento si è svolto presso la Sala Arazzi di Palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona, molte le cariche presenti dal Console Generale di Milano Amb. Philip T. Reeker, al Sindaco Flavio Tosi, il Consigliere Delegato Simone Crolla e delle autorità cittadine, uniti e presenti per segnare questo selettivo premio.

E’ stato interessante ascoltare le precisazioni delle aziende premiate:

Cantine Ferrari: Una storia che testimonia l’amore e la dedizione della cultura della vite e del vino, l’unione e l’impegno che gli ha permesso negli anni di rafforzare il successo delle bollicine italiane negli Stati Uniti.

Banfi: Con essa si assapora l’eccellenza del vino italiano negli Stati Uniti, capace di diffondere nel tempo ben da tre generazioni la tradizione e l’innovazione incarnata nel vino. (brand ambassador).

Simone Crolla, Consigliere Delegato di American Chamber of Commerce in Italy , ci chiarisce alcuni dati importanti sulle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti che ammontano al 4,1% per un valore di circa 2 miliardi di dollari, con un incremento del 6,5% rispetto al 2015.

Nelle precedenti edizioni il Wine Excellence Award è stato assegnato ad aziende quali Severino Barzan, Anthony J. Terlato, Ruffino – Constellation Brands, Zonin 1821, Gruppo Italiano Vini, Santa Margherita Gruppo Vinicolo.

Il premio Nonino “Quarantaduesimo anno”: alta cultura, sostenibilità e prodotti del territorio per un premio che sarà eterno

Ronchi di Percoto, 28 Gennaio 2017

Gia’ da molti anni il Premio Nonino e’ diventato un punto di riferimento obbligato per il mondo della cultura: cio’ non solo perche’ la scelta dei premiati va a individuare ogni anno personaggi di prima grandezza a livello internazionale, ma soprattutto perche’ in ogni sua edizione va a toccare temi di estrema importanza in un mondo nel quale sembrano sgretolarsi i valori tradizionali, in cui la stessa etica e’ messa pesantemente in discussione dalle ragioni della politica, dell’economia e della finanza, in cui un’informazione ansiosa e superficiale finisce per mettere in ombra, con la cronaca del momento, la riflessione sui problemi reali della nostra societa’. Quest’anno la Giuria del Premio Nonino, presieduta da V.S. Naipaul, premio Nobel per la Letteratura 2001, e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Antonio R. Damasio, Fabiola Gianotti, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea, Edgar Morin ed Ermanno Olmi ha così assegnato i Premi Nonino Quarantaduesimo Anno.

Premio Nonino Risit d’Aur – Barbatella d’Oro 2017 a ISABELLA DALLA RAGIONE


Archeologa arborea, come ama definirsi, tra archivi, cronache e tradizioni, isabella Dalla ragione fa suoi saperi tradizionali legati al territorio. scendendo in campo con piantumazioni e innesti, da anni, con dedizione, preserva colori, profumi e sapori antichi salvandoli dal loro oblio, lo stesso amore che da oltre quarant’anni il Premio dedica alla civiltà contadina e ai suoi saperi. Che il premio sia di stimolo e di supporto a coloro che oggi si prodigano per salvare le Antiche Mele del Friuli, un tesoro da preservare per le future generazioni.

Premio Internazionale Nonino 2017 a PIERRE MICHON

Considerato un autore di culto, il suo scrivere è come il marmo che avvolge i “prigioni di Michelangelo”, al mondo un abbozzo misterioso, a chi sa leggere un capolavoro. In Vite minuscole (edito da Adelphi) racconti si trasformano in affreschi dove esistenze apparentemente minuscole diventano straordinarie, paradigmi del nostro esistere, lacci a un mondo ancestrale che è l’anima profonda della nostra cultura.


Premio Nonino 2017 a CYPRIAN BROODBANK

L’opera di Cyprian Broodbank, ormai considerata come “un capolavoro della ricerca archeologica storica e geografica sulla storia del Mediterraneo”, con una scrittura accattivante propone in oltre seicento pagine preistoria ed evoluzione del Mare Nostrum, dalla nascita dell’agricoltura allo sviluppo della navigazione e della metallurgia, dal sorgere dei miti arcaici alle suggestioni profonde dell’arte e del pensiero, aprendoci squarci di modernità nelle remote relazioni tra i popoli mediterranei, un universo che ci aiuta a indagare il mondo globalizzato.

Premio Nonino 2017 a ‘un Maestro del nostro tempo’ a JOHN GRAY

Il filosofo John Gray ha ricoperto cattedre prestigiose alla oxford university e alla London school of Economics. Nell’ultimo decennio, tuttavia, è diventato anche una delle voci più autorevoli del pensiero contemporaneo. in una serie di testi straordinari, molto letti e controversi – che comprendono The Silence of Animals: On Progress and Other Modern Myths; Cani di Paglia: Pensieri sull’uomo e altri animali (Ponte alle Grazie), Alba bugiarda: il mito del capitalismo globale e il suo fallimento (Ponte alle Grazie) e Al Qaeda e il significato della modernità (Fazi Editore) – Gray ha contestato presupposizioni da lungo consolidate nel pensiero sociale e nella storia politica. Nel fare ciò, ha anche predetto eventi politici e sociali recenti quali la crisi economica del 2007 e anche l’attuale avvento di governi populisti.

La consegna dei premi, preceduta da un toccante omaggio al maestro Ermanno Olmi, presente in sala, e’ avvenuta presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, Sabato 28 Gennaio, dove, dopo l’arrivo alle distillerie di Cristina, Antonella, Elisabetta, Benito e Giannola Nonino, con Chiara, Davide, Francesca, Sofia, Gaia, Caterina, Costanza e Beatrice, si sono aperte le celebrazioni per i 120 anni delle Distillerie Nonino.


Per il brindisi di benvenuto la Famiglia Nonino a distillato per gli ospiti una preziosissima Grappa Nonino Monovitigno® Picolit da vinacce di uve passite Cru Vigna Nonino Buttrio-Friuli .Dopo la toccante performance del Coro Manos Blancas del Friuli, sostenuto sin dalla nascita da Giannola Nonino, che si pone l’obiettivo di emancipare bambini e ragazzi dal disagio, offrendo loro un’opportunità di riscatto sociale tramite l’accesso gratuito allo studio della musica, lo spettacolo e’ proseguito con il coro “Artemisia” di Torviscosa ed il coro del Friuli Venezia Giulia, per concludersi con il gruppo folkloristico “Chino Ermacora” di Tarcento.

Al termine dell’assegnazione dei Premi, ballo e brindisi in distilleria. Si inizia con una sinfonia di aperitivi, serviti da eleganti cameriere in tipico costume “furlan”: uno strepitoso Prosciutto di San Daniele DOP DI Rino Bagatto, e le tipiche Scuete con miele di acacia e mostarda di mele cotogne, oltre all’immancabile formaggio Frico e varie golosita’ friulane; il tutto accompagnato da una Ribolla Gialla 2012 spumantizzata da Collavini e dalle performance dei mixologist Nonino, che hanno servito agli eleganti ospiti i piu’ svariati cocktail a base di Grappa Nonino.

Quest’anno una grande novita’ ha allietato gli ospiti: il Nonino Winter, un doppio brodo di gallina all’Amaro Nonino Quintessentia®, ideato dal pluristellato chef Emanuele Scarello.

Una volta seduti, lo chef Romeo Sturma “Viroca” ha deliziato i presenti con specialissimi Uàrdi, puar e luianie, accompagnati da un Biancosesto 2015 La Tunella. Si prosegue con Sghirèt di vidiel a le furlane con polente di sortùrc, e ancora musetto con la brovada, accompagnati da un corposo Oltre 2013 di Vignaioli Specogna. Al termine del pranzo, la tradizionale rottura del torrone Canelin di Visone da parte del paròn Benito, dolcetti tipici di carnevale, marron glaces alla Grappa Nonino Vendemmia Riserva 18 mesi, praline Lindt alla Grappa Nonino Monovitigno Moscato e crepes all’Amaro Nonino Quintessentia®, preparate dai Maitres A.M.I.R.A. Friuli Venezia Giulia.

Durante il pranzo, emozionante la distillazione in diretta di Grappa Nonino Riserva Antica Cuvee® Cask Strength 5 Years in barriques e piccole botti.Moltissime le personalita’ presenti, tra i quali si notavano Joe Bastianich, il Conte Marzotto, Cesare Romiti, Rosita Missoni, Maria Giovanna Elmi, numerosi giornalisti televisivi e della carta stampata, autorita’ civili e militari e rappresentanti dell’industria e della finanza internazionale.


Il segreto di questo successo risiede sicuramente nella capacita’ di pensare in grande, ma anche nel coraggio di saper decidere di modificare continuamente la propria creatura, anche quando sembra essere gia’ baciata dal successo internazionale. Giannola Nonino questa manifestazione l’ha fatta nascere e crescere, e continua ancora a emozionarsi come nelle prime edizioni, garantendo l’eternita’ al Premio Nonino.



Con la collaborazione dell’Ing. Massimo Gelati

Presidente Gruppo Gelati

Membro dell’Accademia Italiana della Cucina

A Chieri la Pizza al Microscopio

Ci saranno anche divertenti esperimenti di scienza della pizza per bambini e genitori e gli autori firmeranno le copie. Seguirà rinfresco.

a cura di Isabella Castellano  

Questo libro si è rilevato differente da quanto avevamo immaginato e gli autori hanno saputo “semplificare” la scienza della pizza rendendo allo stesso tempo il testo leggibile e ricco di contenuti tecnico/scientifici interessanti.

Il testo illustra in maniera semplice e discorsiva come scegliere, utilizzare, riconoscere tutti gli ingredienti che compongono una buona pizza (acqua, grano, farina, lievito, sale, olio, pomodoro, mozzarella) con interessanti riferimenti storici, chimici, fisici e tante curiosità.

Il libro è fornito anche di pagine relative alla cottura, agli allergeni, al protocollo HACCP, alle intolleranze alimentari, al concetto di biologico e molto altro.

 

Abbiamo rivolto alcune domande agli autori.

Cosa vi ha portato a realizzare questo libro? 
La passione per la divulgazione della scienza,  innanzitutto. E la ricerca di nuovi modi per diffonderla: la nostra scelta è caduta sulla pizza. 

Come mai la scelta di questo nome?
E’ un’idea della casa editrice,  che noi abbiamo accolto in quanto fa capire che il nostro non è un libro di ricette,  ma di divulgazione scientifica. 

Chi maggiormente ha influenzato le vostre curiosità sulla pizza?
In principio è stato un lavoro ad un progetto di pizza e scienza, poi soprattutto l’incontro (sia virtuale che reale) con la comunità dei pizzaioli. 

Qual è stata l’esperienza più significativa della vostra carriera? 
Se ci riferiamo al libro,  è stata la scoperta di Gravità Zero nel 2008. Da allora ad oggi io e Luigina Pugno abbiamo scritto più di 300 articoli e ci sembra che il nostro viaggio nella scienza sia appena cominciato. 
Più recentemente per noi è stato molto importante partecipare al Festival della Scienza di Genova e al Festival della divulgazione di Potenza. Sono stati fonti di arricchimento culturale e sociale. 

Quali sono le principali difficoltà che avete incontrato con il libro? 
A pensarci ora, le difficoltà sembrano dimenticate. Ma non è stato facile selezionare e procurarsi le fonti,  ideare la struttura,  coordinarsi, scrivere in modo semplice ed eseguire tutti gli esperimenti per il set fotografico. E poi il lavoro più impegnativo è quello che comincia dopo che il libro è stato pubblicato. 

Quale istruzione avete ricevuto per arrivare a questo punto della vostra carriera? 
Io ho una formazione economica e matematica,  mentre Luigina Pugno è una psicoterapeuta che però ha lavorato molto nel settore delle guide turistiche. Direi che nel nostro caso il denominatore comune è stato Gravità Zero, la passione per la scienza e la divulgazione per non addetti ai lavori.

Qual è il vostro consiglio a giovani aspiranti cuochi? 
Rinviamo al futuro la risposta. Il nostro proposito è scrivere altri libri sul tema “cibo al microscopio“, che è anche il nostro nuovo blog. Poi risponderemo.

 

 

 

Walter Caputo ha un diploma universitario in Amministrazione Aziendale, con specializzazione in Finanza. È laureato in Economia e in Scienze Statistiche. In varie scuole insegna sia materie scientifiche che economiche. Come formatore si occupa di scienza, economia e sicurezza sul lavoro, soprattutto alimentare, rischio chimico e cancerogeno, rischio biologico e HACCP.

Luigina Pugno è psicoterapeuta cognitivista e sessuologa clinica ed ha insegnato psicologia, antropologia e sociologia, ha lavorato per diverse case editrici italiane.

Consigliamo la lettura di questo libro a tutti gli appassionati di questo celebre alimento, ai pizzaioli professionisti, alle scuole di formazione e dato che il libro è scritto con un linguaggio semplice, soprattutto ai genitori per trascorrere del tempo con i loro bambini, divertendosi a preparare divertenti piatti.

il sito web della Libreria Mondadori di Chieri www.mondadorichieri.it

il sito della Feltrinelli editore con la presentazione del libro www.feltrinellieditore.it/opera/opera/la-scienza-nella-pizza/

Per altre informazioni il blog degli autori è: https://ciboalmicroscopio.blogspot.it

 

Epifania alla Cappella della pia congregazione dei Banchieri, Mercanti e Negozianti di Torino

Il 6 aprile 2017 la Cappella dei  Banchieri, Mercanti e Negozianti di Torino nominerà sei nuovi congregati che si aggiungeranno ai circa cento già effettivi.

La Cappella dei Mercanti è una Mirabile Galleria di Opere d’Arte e per questo fu dichiarata dal Ministero della Pubblica Istruzione “Monumento d’alto livello artistico”. Per maggiormente far conoscere queste bellezze.

Le origini di questa Congregazione sono ben note: “Venne riconosciuta ufficialmente da Papa Gregorio XIII e successivamente da Papa Sisto V che l’arricchì di speciali favori e privilegi” – decreto firmato dal m.r. Padre Oliva, Vicario Generale della Congregazione di Gesù.

Alcuni danno come data della costituzione della Pia Congregazione il 28 dicembre 1662 ma che sui documenti Ufficiali la data di costituzione è il 26 Aprile 1663.

È anche bene ricordare che all’inizio del secolo XVIII Torino era una cittadina di circa 40.000 abitanti, in cui i mercanti costituivano la classe più ricca, accanto ai nobili: uno degli scopi della Congregazione era quello di aiutare i confratelli caduti in disgrazia “non per colpa loro”. Il che può anche spiegare la necessità di costituire una associazione di persone, al di là di motivi religiosi.

In un ampio registro, tutt’ora in uso, a partire dal 1663, sono elencati i nomi, e sovente altre informazioni, di tutti i Soci. Al 7 gennaio della fondazione i Confratelli erano 15, aumentati a 49 a fine anno, 57 nel 1664, 65 l’anno successivo, per arrivare a circa 281 alla fine secolo.

Oggi i Soci sono circa un centinaio, appartenenti ad ogni classe sociale, quasi più nessun “mercante”. Fortunatamente, poi, si sono aggiunte negli ultimi anni molte persone piene di attività e di interessi, che molto hanno contribuito, e stanno contribuendo, a ringiovanire e rivitalizzare la Congregazione.

I Confratelli collaborano con sacrifici personali, ovviamente senza alcun compenso, a mantenere sempre in ordine, attivo e attraente questo luogo di Culto, aperto non solo la domenica mattina e il sabato pomeriggio, ma su appuntamento, anche in altri giorni settimanali a tutti coloro che lo vogliamo visitare. Numerosi sono i gruppi di scuole e di turisti che provengono da tutta Italia per ammirare questa mirabile luogo che contiene, oltre a opere artistiche di gran pregio, anche un importante Calendario Perpetuo meccanico ideato tra il 1831 e il 1835 dal matematico e astronomo Giovanni Plana.

Vengono inoltre mensilmente ospitati concerti di importanti artisti (orchestre, musicisti e cantanti) tutti rigorosamente a ingresso libero.

Per saperne di più:

Il blog ufficale http://cappelladeibanchieriemercanti.blogspot.it

Il sito web del Calendario Perpetuo Meccanico conservato www.cappelladeimercanti.it

Il canale Twitter https://twitter.com/capmercanti

Omaggio a Chopin alla Cappella dei Mercanti di Torino

logo_cappella_mercantiProseguono i concerti alla  Cappella dei Mercanti di Torino, Mirabile Galleria di Opere d’Arte per questo fu dichiarata dal Ministero della Pubblica Istruzione “Monumento d’alto livello artistico”. Si tratta di  una rassegna dal titolo “piano in primo piano” che prevede otto concerti dedicati al pianoforte sia come strumento solista che in forma cameristica.

Per meglio entrare nello spirito dell’epoca romantica è statoscelto per l’occconcerto cappella dei mercanti torinoasione il prestigioso pianoforte a coda Steingraeber & Soehnesordino Margulis che ci sarà fornito dalla Ditta Pianoforti Bergamini. Questostrumento è dotato del sordino, che veniva usato nel romanticismo proprio perdare maggior risalto ai “pianissimo”. Scomparso, nei pianoforti a coda, da piùdi un secolo è oggi riproposto dalla Ditta Steingraeber & Soehne da cui prendeil nome e, ad oggi, ne esistono solo tre esemplari in Europa. Il pianoforte chepotrete ascoltare in “Piano in Primopiano” è l’unico in Italia.

Sabato 03 Dicembre 2016 ore 17.00
Cappella dei Mercanti
Via G. Garibaldi, 25
INGRESSO LIBERO
Massimo Macrì, violoncello Giacomo Fuga, pianoforte

OMAGGIO A CHOPIN

 

 

Żelazowa Wola, 1o marzo 1810 – Parigi, 17 ottobre 1849

Introduzione e Polacca brillante in do magg. op. 3
Introduzione: Lento
Alla polacca: Allegro con spirito per violoncello e pianoforte
Polacca in do diesis minore op.26 n.1
Allegro appassionato per pianoforte solo
Polacca in fa diesis minore op. 44 per pianoforte solo
Sonata in sol min. op.65
Allegro moderato-Scherzo, Allegro con brio – Largo – Finale, Allegro
per violoncello e pianoforte

Massimo Macrì, violoncello

Ha iniziato gli studi musicali presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma . In seguito si è poi perfezionato con Andrè Navarra e con Siegfried Palm. Premiato in vari concorsi nazionali ed internazionali ha conseguito nel 1983 il “Cimento d’oro” per la musica classica. E’ stato primo violoncello nell’Orchestra dell’Arena di Verona, nell’Orchestra della RAI di Milano e nell’Orchestra della RAI di Roma. Attualmente è primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI con sede a Torino. Ha inoltre collaborato come primo violoncello con l’orchestra Nazionale di Santa Cecilia, con l’Orchestra Sinfonica di Barcelona y National de Catalun¬a, con l’Orchestra di Monaco di Baviera e con l’Orchestra Sinfonica di Tenerife. Sempre compatibilmente agli impegni dell’Orchestra della RAI, svolge un’attività concertistica che lo impegna come solista con orchestra, in duo ed in molteplici formazioni cameristiche, esibendosi con artisti di grande rilievo. Numerose le collaborazioni con grandi direttori d’orchestra quali Semyon Bichkov, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, Inbal, Lorin Maazel, Zubin Metha, Wolfgang Sawallisch. Georges Pretre ricevendo unanimi consensi negli assolo di repertorio come Wagner, Strauss, Shostakovich, Stravinski, Tchaikovskji, Verdi, Brahms, Berg. Ha registrato per la RAI diversi dischi. Ha suonato in diversi paesi europei ed extra europei come Giappone, Medio Oriente, Australia e Sud America ed ha registrato per emittenti quali Radio Svizzera, Francese, Sud Americana e Sovietica. Ha insegnato nel Conservatorio di Musica di Latina, attualmente al Conservatorio di Torino e nei corsi di perfezionamento dell’Accademia Musicale di Saluzzo, così come in Giappone, Brasile e Spagna nel Conservatorio Superiore di Musica de Las Palmas. Rostropovich dice: conosco ed amo il fantastico violoncellista Massimo Macrì che ha qualità straordinarie quali una profonda musicalità, un suono di una bellezza eccezionale ed una tecnica eccellente. Possiede tutti i doni per occupare un posto degno del più alto riconoscimento tra i solisti di violoncello.

Giacomo Fuga, pianoforte

Nato nel 1962 si è diplomato in pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Torino a diciassette anni, con il massimo dei voti e la lode ed ha compiuto studi di Composizione e di Direzione d’orchestra. Premiato in alcuni concorsi pianistici internazionali tra cui il “Rina Salagallo” di Monza (1980), il “Viotti- Valsesia” e il “Viotti” di Vercelli (1981), ha subito intrapreso una notevole attività concertistica suonando in sedi prestigiose quali, tra le altre, l’Auditorium Rai di Torino, l’Accademia S. Cecilia e l’Auditorium del Foro Italico di Roma, il Teatro Comunale di Bologna, l’Istituzione dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari, il Festival Settembre Musica ecc….E’ stato ospite, tra le altre, dell’Orchestra sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia,dell’Orchestra sinfonica della RAI di Torino e Roma,dell’Ensamble of Tokio,Dell’orchestra Filarmonica di Torino ecc… Dal 1987 è componente del Trio di Torino (con Sergio Lamberto,violino e Umberto Clerici,violoncello), vincitore del Primo Premio al Concorso Internazionale “G.B. Viotti” di Vercelli (1990) e del Secondo Premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Osaka nell’aprile 1993, col quale svolge un’intensa attività concertistica (Settimane Musicali di Stresa, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival Settembre Musica, Unione Musicale di Torino, Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, Ravenna in Festival, ecc), suonando anche in Francia, Austria, Svizzera, Germania e Giappone dove, nel luglio 1995, ha effettuato una lunga tournée di concerti esibendosi anche come solista con orchestra ed eseguendo, tra l’altro, il Triplo concerto di Beethoven al prestigioso Fuji Festival. Nella formazione di quintetto con pianoforte ha vinto, nel 1995, il 2° premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Trapani. La sua discografia comprende opere di Faurè, Dukas, Bizet e Sandro Fuga e con il Trio di Torino ha inciso musiche tra l’altro di Chopin, Brahms, Dvorak, Shostakovich e Rachmaninov. Tutte le registrazioni sono pubblicate dalla Real Sound.Numerose sono le collaborazioni con musicisti importanti, ricordiamo tra gli altri: Gianandrea Gavazzeni,Massimo Amfiteatrof, Franco Maggio Ormezowski, Franco Petracchi, Massimo Macri’, Alessandro Milani, Simone Briatore ecc…… Giacomo Fuga è docente di pianoforte principale al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

Alla Cappella dei Mercanti di Torino dieci artisti per Beethoven

Piano in primo piano  
Cecilia Novarino, Eliana Grasso, pianoforte
Luca Magariello, violoncello

Sabato 26 novembre 2016 ore 17.00 Dieci Artisti per Beethoven
Le sonate per violoncello e pianoforte Cappella dei Mercanti
Via G. Garibaldi, 25

Progetto “Integrale di Beethoven”

locandina-dieci-artisti-per-beethovenL’ integrale beethoveniana nasce dal felice connubio di due condizioni propizie: la presenza sul territorio piemontese di un’ agguerrita giovane generazione di violoncellisti e pianisti , ed il contesto culturale torinese, capace di valorizzarla grazie al suo ricco tessuto associativo . Molti giovani musicisti in questi anni hanno potuto così presentarsi e sperimentarsi con regolarità davanti ad un pubblico preparato , condizione necessaria per uscire con sicurezza dai propri confini ed iniziare brillanti carriere, come risulta evidente dalle biografie degli strumentisti qui coinvolti.E forse non a caso , per questo progetto si è scelto di ritrovarsi attorno alla figura di colui che rappresenta forse più di ogni altra quel senso della musica classica vissuta come continua sperimentazione, incessante autosuperamento : Ludwig van Beethoven. Le cinque sonate per pianoforte e violoncello forse non sono seconde neanche a quelle per pianoforte per l’ ampiezza dei percorsi compiuti: ne ricalcano fedelmente l’ evoluzione stilistica, la profonda mutazione ideologica impressa da Beethoven al significato del linguaggio musicale, mutazione evidentissima attraverso l’ ascolto dell’ integrale. Dalla dimostrazione di un giovanile, umoristico ed esuberante virtuosismo delle prime sonate, Beethoven passerà alla concezione eroica ed demiurgica del periodo di mezzo, quello “napoleonico”, per giungere al disincanto malinconico del periodo del Congresso di Vienna, che sfocerà a sua volta nella solitaria visionarietà destinata al pubblico dell’ avvenire. Chi si aspetterà delle interpretazioni rivoluzionarie o antagonistiche rispetto alla tradizione rimarrà forse deluso, ma chi saprà apprezzare lo slancio e la freschezza di una tradizione non tradita, ma rispettata e rigenerata dal fuoco della giovinezza, non lo sarà affatto, secondo il motto di Kipling: “Tradizione non significa conservarne le ceneri, ma mantenerne vivo il fuoco”. E qui il fuoco è certamente tenuto vivo con l’accuratezza e l’ umiltà del giovane sacerdote che sa di trovarsi di fronte ad un grande Dio della Musica. Davanti a Ludwig ci si sente tutti un po’ inadeguati, ma non per questo meno desiderosi di rendergli il più profondo omaggio! Per la registrazione è stato utilizzato un pianoforte della Collezione dei Fratelli Bergamini, di marca Steingraeber di Bayreuth, una manifattura storica tuttora in piena attività , e che a suo tempo si avvalse dei consigli di Liszt e di Wagner, considerati non a torto tra i principali eredi del messaggio beethoveniano. Un grazie particolare va rivolto all’ ente promotore, il Circolo degli Artisti, all’ Associazione Concertante Arte & Musica, all’ Associazione Musicaviva, ed infine alla ditta Pianoforti Bergamini per l’ assistenza e concessione del prezioso strumento.

Massimiliano Génot

Qui l’elenco di tutti i concerti organizzati da Torino & Musica 

Torinomusica 2016 – 2017 è alla sua III Edizione ed offre al pubblico concerti prevalentemente di repertorio cameristico  con una ricca varietà di proposte così da mantenere sempre alto l’interesse del nostro affezionato pubblico. Gli incontri saranno svolti in Torino prevalentemente presso la Cappella dei Mercanti, sede stabile e principale, Chiesa di San Rocco, Chiesa di San Domenico e  presso la Biblioteca Civica A. Della Corte all’interno della  Vila Tesoriera. L’Associazione ha inoltre intrecciato collaborazioni con altre associazioni in Italia, garantendo ai nostri musicisti associati concerti in altre location come a Masserano (BI), Venezia, Firenze, Siena e Sapri (SA).

La Cappella dei Mercanti è una Mirabile Galleria di Opere d’Arte per questo fu dichiarata dal Ministero della Pubblica Istruzione “Monumento d’alto livello artistico”. Per maggiormente far conoscere queste bellezze, tutti i concerti svolti presso la Cappella dei Mercanti saranno preceduti alle ore 16,30 da una visita guidata gratuita. 

Luca Magariello, violoncello

Nato nel 1989, Luca Magariello studia e si diploma con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Antonio Mosca a Torino. Si perfeziona in seguito con Enrico Dindo ed Enrico Bronzi. Primo Violoncello dell’Orchestra della Fenice di Venezia a soli 25 anni, collabora stabilmente come Primo Violoncello con Camerata Salzburg. Inizia la sua carriera solistica nel 2010 vincendo il primo premio al Khachaturian Cello Competition (Yerevan); si esibisce inoltre in diverse formazioni da camera in alcune tra le più importanti realtà italiane come MITO, Unione Musicale di Torino, Stagione di Musica da Camera di Mantova, Festival di Musica da camera di Cervo. Ha suonato da solista con la State Youth Orchestra of Armenia, la Philarmonie Orchestra of Zagreb, Hulencourt Soloists Chamber Orchestra (aprendo la stagione sotto la direzione di Guy Braustein). Ha al suo attivo due Cd per l’etichetta Brilliant Classics. Dal 2005 suona in duo con sua moglie Cecilia Novarino.

Cecilia Novarino, pianoforte

Nata a Torino nel 1979, si diploma sotto la guida di V.Drenkova con il massimo dei voti e la lode e consegue il Diploma Accademico di II livello con il massimo dei voti. Si perfeziona in ambito cameristico con Altenberg Trio e Trio di Parma. Si esibisce per numerosi enti tra cui Unione Musicale di Torino, MITO, “I Concerti del Quirinale”, Festival Piatti di Bergamo, Festival M.Amfiteatrof di Levanto, Noto Musica Festival, Festival di Musica da Camera di Cervo, Toscana Classica di Firenze, Festival dei Due mondi di Spoleto. Ha inoltre all’attivo concerti in Belgio, Slovenia, Armenia, Spagna e Canada. Ha lavorato come maestro collaboratore per diversi teatri italiani ed è molto attiva come pianista accompagnatore. Collabora con la Pavia Cello Academy istituita da E.Dindo. Ha suonato con illustri musicisti tra cui V.Brodsky, R.Ranfaldi, A.Farulli, A.Corbelli, A.Serra. Suona in duo dal 2005 con suo marito Luca Magariello.

Eliana Grasso, pianoforte

Giovanissima, vince numerosi concorsi tra i quali il Concorso Pianistico Internazionale di Stresa, il Premio J.S.Bach, Concorso di San Pietroburgo, Premio Kawai, il Concorso Premio Clementi, e numerosi altri. Studia presso l’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola, con F. Scala. A tredici anni debutta come solista con l’Orchestra Sinfonica di Mulhouse. Si diploma nel 2000 e nel 2005 consegue il Diploma Accademico di II livello, entrambi con il massimo dei voti. Studia con E. Arciuli, P. Badura-Skoda, M. Damerini, A. Lucchesini, R. Risaliti, P. De Maria, K. Bogino, P. Masi. Svolge intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Nel 2011 vince il Primo premio al concorso “Daniele Ridolfi”, nel 2013 vince il concorso internazionale “Note sul Mare” di Ischia, nel 2014 il Concorso del Festival di Bellagio. Incide un cd interamente dedicato a F. Chopin per l’etichetta Sheva Collections. Affianca ai concerti l’attività di pianista collaboratore: dal 2010 riveste stabilmente tale ruolo presso la scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano.

Lo Spettacolo Dei Premiati Michelin

Essere premiati con la stella “Michelin” significa guadagnare un valore aggiunto, avere la capacità di convincere che la propria cucina sia una via del gusto, un mezzo, una sorta heart core dell’arte in cucina.

Estimazione per uno chef, la Guida Michelin 2017. 15 novembre l’appuntamento con la Rossa trasloca, e poi Parma la più acclamata, premiata dall’Unesco come “Città Cretiva della Gastronomia”, è la food valley italiana territorio che trionfa di storia, prodotti, tradizioni, quindi un atto di volontà che si associa alla bellezza monumentale del teatro di Regio, una guida Michelin che festeggia i suoi 62 anni in un luogo carico di fascino, perché quando si tratta di stelle lo sfarzo non è mai troppo.

Il 2017 segna un edizione che racconta le tendenze delle nuove stelle, si perché le new entry ci entusiasmano “so much” per le sue linee di prima stella troviamo: 28 scoperte, scandite dallo sguardo attento Michael Ellis, direttore Internazionale delle Guide Michelin.

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L’en plein di stelle quest’anno rimane ancora a quota 8, i tre stellati della favolosa top list, ci faranno ancora attendere per un nuovo arrivato.

Il volto delle due stelle sale (41)  portano gli onori e caldissimi applausi per ciascuno di loro ha usato al meglio la loro arte.

Seguono 28 nuove stelle, tutti esclusivamente diversi, ma con un punto in comune la prima stella, tutti protagonisti ovviamente, ma sottolineiamo alcune novità, vediamoli: Il Corsaro di Cagliari dello chef Stefano Deidda; altra stella isolana per Accursio a Modica (RG) di Accursio Craparo. Nuova stella anche in Calabria – che arriva a 5 stellati – con il ristorante Pietramare, Isola di Caporizzuto (KR), chef Alfonso Crescenzo. Prendono la stella a Trani (BT) Quintessenza dello chef Stefano di Gennaro e a Napoli Veritas di Gianluca d’Agostino. Si proseguiamo con Il Mosaico di Ischia, chef Giovanni De Vivo; Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia (NA), chef Luigi Salomone, una stella a entrambi i ristoranti che da quest’anno gestisce Enrico Bartolini: da una parte il Casual di Bergamo (Christopher Carraro), dall’altra La Trattoria Enrico Bartolini di Castiglione della Pescaia, a Milano si esordisce così, prima stella al Lume di Luigi Taglienti, e la riconquista della stella a Felix Lo Basso, e qui spendo qualche parola in più, la sua cucina è talmente sincera e piena di una sana creatività, i suoi piatti non puoi che raccontarli di gusto, è l’Italia a tavola che ci piace.

Sono cinque le new entries bistellate. Nino di Costanzo del Danì Maison di Ischia, Antonio Guida del Seta di Milano, Enrico Bartolini, che ha mantenuto le due stelle dopo lo spostamento al Mudec. Due stelle anche alla Locanda Margon di Alfio Ghezzi a Rvina (TN) e al Terra di Heinrich Schneider di Val Sarentino (BZ).

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La regione Lombardia si riconferma ancora territorio con più insegne stellate, ben 59 seguita dal Piemonte a quota 40 .

Le stelle in Italia sono 343 così ripartite:

(8)3 stelle (41) 2 stelle (294)1 stella

Eccole tutte le nuove prime stelle Michelin:

Lombardia

Lume | Milano – chef Luigi Taglienti

Felix Lo Basso | Milano – chef Felice Lo Basso

La Tavola | Laveno Mombello – chef Riccardo Bassetti

Piemonte

21.9 | Piobesi d’Alba – chef Flavio Costa

Zappatori | Pinerolo – chef Christian Milone

La Madernassa | Guarene – chef Michelangelo Mammoliti

Da Francesco | Cherasco – chef Francesco Oberto

Veneto

La Veranda | Bardolino

Toscana

Il Pievano | Gaiole in Chianti – chef Vincenzo Guarino

Lux Lucis | Forte dei Marmi – chef Valentino Cassanelli

La Leggenda dei Frati | Firenze – chef Rossi-Saporito

Marche

Nostrano | Pesaro – chef Stefano Ciotti

Lazio

Vistamare | Latina

The Corner | Roma – chef Marco Martini

Magnolia | Roma – chef Franco Madama

Bistrot 64 | Roma – chef Kotaro Noda

Per Me | Roma – chef Giulio Terrinoni

Assaje | Roma – chef Claudio Mengoni

Aminta | Genazzano – chef Marco Bottega

Campania

Il Mosaico | Ischia – chef Giovanni De Vivo

Piazzetta Milù | Castellammare di Stabia – chef Luigi Salomone

Veritas | Napoli – chef Gianluca D’Agostino

Calabria

Pietramare | Caporizzuto – chef Alfonso Crescenzo

Puglia

Quintessenza | Trani – chef Stefano Di Gennaro

Sardegna

Dal Corsaro | Cagliari – chef Stefano Deidda

Sicilia

Accursio | Modica – chef Accursio Craparo

Le stelle degli altri, si perché c’è chi si trasforma da stellato ai tempi vincente, al grande opposto, tradotto consegnano le stelle:

Trentino Alto Adige

Maso Franch | Giovo (TN) – CHIUSO

Orso Grigio | Ronzone (TN)

Lombardia

Aquila Nigra | Mantova

Unico | Milano

Il sole di Ranco | Ranco (VA)

Antica Osteria al Teatro | Piacenza – CHIUSO

Veneto

La casa degli spiriti | Costernano (VR) – CHIUSO

La locanda di Piero | Montecchio Precalcino

Friuli Venezia Giulia

Il Cecchini | Pasiano di Pordenone

Castello di Trussio | Dolegna del Collio

Piemonte

Vo | Torino – CHIUSO

Emilia Romagna

Il povero diavolo | Torriana (RN) – CHIUSO

Al tramezzo | Parma

Lazio

All’Oro | Roma

Giuda Ballerino | Roma

Campania

Il flauto di Pan | Ravello (SA)

L’Accanto | Vico Equense (NA)

GUIDA MICHELIN 2017: 3 STELLE
Piemonte

Piazza Duomo | Alba – chef Enrico Crippa

Lombardia

Da Vittorio | Brusaporto – chef Enrico e Roberto Cerea

Dal Pescatore | Canneto sull’Oglio – chef Nadia Santini

Veneto

Le Calandre | Rubano – chef Massimiliano Alajmo

Toscana

Enoteca Pinchiorri | Firenze – Annie Feolde

Emilia Romagna

Osteria Francescana | Modena – chef Massimo Bottura

Lazio

La Pergola | Roma – chef Heinz Beck

Abruzzo

Reale | Castel di Sangro – chef Niko Romito

Così gli stellati tracciano linee squisite, che vi porteranno ogni qualvolta sfoglierete le pagine della guida, verso mete che interpretano l’emblema del food, bene adesso a voi il reportage di valutare lo stellato più gradito.

Nuovi Simboli Michelin

Nella Guida Michelin 2017 presente un nuovo simbolo , “il bib gourmand” , che segnala i ristoranti che usano prodotti gastronomici di qualità, 260 i nuovi Bib Gourmand, uniti inoltre dal rapporto qualità-prezzo favorevole.

Le regioni con più ristoranti Bib Gourmand sono: Emilia Romagna 33 = (4 novità), Piemonte 29 = (4 novità), Lombardia 29 = (2 novità), Veneto 25 =, Toscana 21 = (1 novità).

Torino nascosta. 55 luoghi segreti da scoprire e visitare

Dove viveva Paolina Bonaparte nei suoi anni torinesi?
Dove si trova la più importante collezione di colibrì d’Europa?
E il calendario perpetuo unico al mondo che consente d’identificare un giorno qualunque dall’anno 1 fino al 4000?
In quale chiesa si convertì Jean-Jacques Rousseau?
E in quale straordinario locale si può suonare il pianoforte rosa di Fred Buscaglione?

bamberga-torino-nascosta-300x400Chi, torinese o turista, crede di conoscere Torino come le proprie tasche rimarrà sorpreso dai segreti che la città ancora riesce a celare.

Perché al di là dei circuiti consolidati, ai margini o tra le maglie di una città di apparente severità cartesiana, dietro la sobria eleganza delle facciate di chiese e palazzi si nascondono piccoli e grandi capolavori sconosciuti, improvvise esplosioni di fantasia architettonica e decorativa, inaspettati luoghi d’interazione tra storia, arte e territorio.

Un volume inedito che raccoglie 55 luoghi insoliti di Torino, lontani dal turismo di massa, ma di grande fascino: ville collinari e castelli di periferia, mausolei e cappelle segrete, musei appartati e straordinari. E ogni luogo ha una storia da scoprire, personaggi da raccontare, tesori da rivelare. Per ognuno, una descrizione, le informazioni per la visita, un apparato iconografico realizzato ad hoc.

L’AUTORE

Roberto Bamberga (Invorio, Novara, 1984) laureato in filosofia all’Università di Torino, diplomato al Master in Progettazione editoriale dell’Istituto Europeo di Design di Torino e torinese di adozione, collabora con alcuni blog storici e filosofici. Per Edizioni del Capricorno ha pubblicato i volumi Grande Torino. Storia fotografica di un mito (2014) e San Bernardino. La parrocchia di Borgo San Paolo, quartiere operaio di Torino (2015).

Il sito web della casa editrice Edizioni del Capricorno

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A Torino il Convegno “Quale Magia per l’uomo del XXI secolo?”

Yume Srl, casa editrice e centro studi, è l’organizzatrice del 3°  convegno dal titolo “MAGIA E STORIA. Terzo convegno sul pensiero magico contemporaneo”, che avrà luogo in data 12 novembre 2016 presso il Pacific Hotemagial Fortino, Strada del Fortino 34/36 Torino, dalle ore 10 alle ore 18. 

Dopo il successo degli scorsi anni, torna un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di magia, e per coloro che sono interessati a scoprire le diverse sfaccettature che questo termine, spesso utilizzato a sproposito, ha assunto nella cultura contemporanea, oltre che gli inusitati modi con cui è ancora presente nella nostra quotidianità. 

Grazie agli interventi di esperti del settore si parlerà di scienza, storia e tradizione, si sfateranno miti, per scoprire che quello che rimane è ancora più interessante! 

Per confondere i nostri sensi e ricordarci che nulla è mai come appare, a grande richiesta sarà presente l’illusionista MARCO BELLANTUONO con un estratto dal suo ultimo spettacolo. 

La partecipazione al convegno è libera previa adesione e gratuita. 

La prenotazione può essere effettuata via mail all’indirizzo [email protected] o al numero di telefono 0110143030.

SABATO 12 NOVEMBRE
DALLE ORE 10:00 ALLE ORE 17:00 Pacific Hotel Fortino, Strada del Fortino 36, Torino 

PROGRAMMA:

MATTINO
Apertura del convegno
ore 10:00 Katia Bernacci, Leggere di magia. Esoterismo, mistero e occulto nell’editoria moderna.
ore 10:30 Massimo Centini, Magia, scienza e religione: il senso di una suddivisione.
ore 11:00 Danilo Arona, Melissa e le sue sorelle. Da fantasma della mente a fatto di cronaca.
ore 11:30 Alessandro Defilippi, La paura e l’inconscio: l’incrinatura del fantastico.
Pausa Pranzo dalle ore 13:00 alle ore 14:00

POMERIGGIO

ore 14:00 Marco Bellantuono La magia nello spettacolo, tra illusione e realtà.
ore 15:00 Salvatore Rapacciulo, La percezione dell’illusionismo nella società contemporanea.
ore 15:30 Giancarlo Guerreri, Attualità del linguaggio magico-esoterico di Dante.
ore 16:00 Franco Pezzini Cinquanta sfumature di occulto. Magia & segreto nell’immaginario di genere contemporaneo.
ore 16:30 Fabrizio Manticelli, Il Graal nella cultura contemporanea tra mito e mass media.

Chiusura del Convegno


GLI ORGANIZZATORI 

Yume Srl è una casa editrice torinese specializzata in storia, antropologia e cultura in genere. Yume si fa portavoce della tradizione della grande editoria piemontese pubblicando autori esperti e conosciuti, come Massimo Centini, Franco Cardini, Renzo Rossotti, Antonio Lombatti e proponendo testi di qualità con argomenti approfonditi e curiosi che spaziano dall’angolazione scientifica a quella divulgativa. 35 i libri in catalogo, 10 in uscita entro la primavera. YUME è anche servizi a tutto tondo nel campo dell’editoria, centro studi e organizzazioni eventi. Il convegno sul pensiero magico contemporaneo è stato strutturato con la consulenza della associazione e centro studi Accademia Vis Vitalis di Torino. Con il Patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino.

I RELATORI 

Danilo Arona, giornalista, saggista e romanziere. Al suo attivo una quarantina di libri, tra i quali i saggi Satana ti vuole (Corbaccio), Vien di notte l’uomo nero (Falsopiano), Tutte storie (Costa & Nolan), Possessione mediatica (Marco Tropea), L’ombra del dio alato (Kipple) e Gli uccelli di Alfred Hitchcock (Un mondo a parte).

Marco Bellantuono, affermato illusionista e mentalista, autore e protagonista dello spettacolo di mentalismo Al di là del vero e del falso, che ha riscosso notevole successo in numerosi teatri nazionali, proporrà un viaggio ragionato attraverso i classici dell’arte illusionistica, proponendo alcuni degli archetipi emotivi che da millenni i maghi utilizzano. L‟occasione per assistere a giochi di prestigio ed esperimenti mentali: le “magie” della psicologia che trasformano un trucco in un capolavoro, un’illusione in un’impossibile realtà.

Katia Bernacci, direttrice editoriale della casa editrice Yume di Torino. Autrice e ricercatrice, ha pubblicato “Sindone destinazione Torino, viaggio al centro del mistero” e “Torino rosso porpora, il thriller”.

Massimo Centini, laureato in Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Ha lavorato a contratto con Università e Musei italiani e stranieri.  Tra le attività più recenti: a contratto nella sezione “Arte etnografica” del Museo di Scienze Naturali di Bergamo; ha insegnato Antropologia Culturale all’Istituto di design di Bolzano. Docente di Antropologia culturale presso la Fondazione Università Popolare di Torino, insegna “Storia della criminologia” ai corsi organizzati da MUA – Movimento Universitario Altoatesino – di Bolzano.

Alessandro Defilippi, medico, psicologo analista e scrittore, è socio dell‟Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica e dell‟International Association of Analitycal Psychology. Di formazione junghiana, si occupa di psicoterapia, individuale e di gruppo, e di formazione. È autore di numerosi articoli specialistici e di nove libri di narrativa. Collabora con Tuttolibri, supplemento culturale de “La Stampa”. 

Guerreri Giancarlo, biologo, scrittore, sceneggiatore e commediografo. Ha sempre aspirato a conciliare gli argomenti di natura biologica con quelli di matrice metafisica, considerandoli aspetti complementari di una medesima realtà. Nei suoi romanzi, Il Profumo di Kether (2010), La Danza dei Tarocchi (2012), Il Segreto di Welma Fox (2011) Il Cristallo dai Mille Volti (2012), Guerreri tratta gli argomenti della regressione ipnotica, dei tarocchi e dell’esoterismo.  Ha partecipato al film Il Mistero di Dante, del regista Louis Nero, da cui è ispirato l’omonimo saggio: Note liberamente tratte dal film Il Mistero di Dante (2014). In veste di consulente e co-sceneggiatore ha partecipato alla realizzazione del film The Broken Key, sempre del regista Louis Nero. La Sfera di Cristallo è la sua prima opera teatrale, rappresentata al Teatro Gobetti di Torino nel 2016.

Fabrizio Manticelli, scrittore, architetto ed esperto di simbolismo, indaga sulle implicazioni simboliche nel campo dell’esoterismo e della geometria sacra, con particolare riferimento al pitagorismo. Tra le sue pubblicazioni citiamo: Alla ricerca della biblioteca misteriosa di Staffarda (2010), scritto con lo sotto lo pseudonimo di Guillaume de la Tour; I misteri della triplice cinta (2014); I volti della magiaviaggio in una credenza immortale (2014).

Franco Pezzini, laureato in Diritto Canonico con la tesi Esorcismo e magia nel Diritto della Chiesa, è studioso dei rapporti tra letteratura, cinema e antropologia, con particolare attenzione agli aspetti mitico-religiosi e al Fantastico. Tra i fondatori della rivista ‘L’Opera al Rosso’, è membro del Comitato editoriale de ‘L’Indice dei libri del mese’, della Redazione di ‘Carmillaonline. Letteratura, immaginario e cultura di opposizione’, e collabora alle pagine culturali di ‘Avvenire’ e alla rivista online ‘LN  librinuovi.net’. Ha pubblicato le monografie Cercando Carmilla. La leggenda della donna vampira (Ananke, 2000); con Arianna Conti, Le vampire. Crimini e misfatti delle succhiasangue da Carmilla a Van Helsing (Castelvecchi, 2005); con Angelica Tintori, The Dark Screen. Il mito di Dracula sul grande e piccolo schermo (Gargoyle Books, 2008) e Peter & Chris. I Dioscuri della notte (Gargoyle Books, 2010); oltre a saggi e articoli in antologie e riviste di vario genere. È Vicepresidente del Comitato Scientifico di Autunnonero, Festival Internazionale di Folklore e Cultura Horror, e cofondatore del tavolo di scrittori e ricercatori Libera Università dell’Immaginario, con cui tiene da anni corsi monografici. ‘Giap’, il sito dei Wu Ming, lo definisce “massimo esperto italiano di letteratura fantastica-horror vittoriana”.

Salvatore Rapacciuolo, prestigiatore, presidente del Club Magico Bartolomeo Bosco di Torino. Studioso dell’arte magica, della sua storia, delle sue tecniche e del loro stretto rapporto con la psiche, Rapacciuolo sviluppa la sua passione in molte direzioni: lo spettacolo magico, la pubblicazione di saggi e dispense e l’insegnamento dell’arte magica intesa come disciplina illusionistica. Approdato allo studio della prestigiazione a 22 anni, Rapacciuolo si è formato dapprima al Club Lombardo Arte Magica, sotto la guida di Vanni Bossi, eminente esperto internazionale di tecnica illusionistica e storia della magia. Nel 2003, trasferitosi a Torino, diventa membro del Club Magico Bartolomeo Bosco, dove inizia quasi subito la sua attività didattica formando numerosi maghi torinesi. Presto diviene responsabile della didattica del club e nel 2012 presidente. Sotto la sua guida il Club si rinnova ed incrementa le attività, ritrovando nuova linfa e nuovi stimoli di crescita. In questo periodo Rapacciuolo scrive lezioni di magia con carte, monete e altri attrezzi, cura l’edizione e la pubblicazione di molte altre opere didattiche e compila un vasto compendio di magia (più di 800 pagine illustrate) ad uso dei principianti, comprendente la storia della magia, la cultura magica ed i giochi di prestigio senza destrezza. Nonostante i numerosi impegni determinati dal ruolo di presidente, Rapacciuolo prosegue la sua carriera artistica creando diversi spettacoli da sala e numerosi giochi di prestigio e di mentalismo. Si esibisce con lo pseudonimo di Berok ed il suo caratteristico pizzo a forma di Asso di Picche. Affascinato dalla figura di Bartolomeo Bosco, eminente prestigiatore torinese del primo Ottocento da cui il suo club prende il nome, Rapacciuolo compie approfondite ricerche sulla sua biografia che sorreggono una sue serie di scritti e la realizzazione di una conferenza-spettacolo per omaggiare e mantenere viva la memoria del prestigiatore sabaudo. In essa ripropone numeri magici classici dell’epoca fra i quali spicca il gioco dei bussolotti, cavallo di battaglia di Bartolomeo Bosco, in cui Rapacciuolo si è specializzato.

Maggiori informazioni sul sito Yumebook.it