Butta via i fazzoletti: l’allergia si può curare. Al Circolo dei lettori di Torino

L’autrice Sabrina De Federicis,  country manager dell’azienda farmaceutica HAL ALLERGY, sarà intervistata dal giornalista scientifico Claudio Pasqua, e presenterà il libro “Butta via i fazzoletti” edito da Libri D’Impresa, un libro in grado di strappare una risata e di aiutare il popolo degli allergici. 
.
butta via i fazzolettiForse non lo sai, ma nella maggior parte dei casi le allergie possono essere curate. Scopri come curare le cause della tua allergia senza limitarti ad addormentarne soltanto i sintomi e butta via i fazzoletti!
  • MOLTE DELLE TUE GIORNATE INIZIANO CON UNA RAFFICA DI STARNUTI E TOSSE CANINA?
  • NON ESCI MAI SENZA UN ANTISTAMINICO IN BORSA?
  • L’IDEA DI UNA ROMANTICA GITA AGLI CHAMPS ELISÉE IN FIORE TI FA INORRIDIRE?

.

Le allergie: molti ne parlano, pochi le curano. Con questo libro, in modo chiaro e leggero, l’autrice vuole tendere la mano a tutti gli allergici per restituire loro il piacere semplice di vivere bene.

.

“Questo libro porta – e mai termine fu più consono – una ventata di respironuovo a tutti quelli che soffrono di questa patologia, e lo fa in modo diretto,semplice e divertente. I casi riportati in chiave ironica e leggera sono alquanto significativi ed emblematici del fatto che oggi è possibile vivere buttandovia i fazzoletti»
(Dott. Paolo Ciani, Consigliere Regionale Lazio, Presidente Commissione speciale emergenza COVID-19)

.

“La terapia desensibilizzante è l’esempio più importante della medicinadi precisione: una terapia personalizzata preparata in base alle esigenzee alle specificità di ogni singolo paziente”
(Dott. Andrea Di Rienzo Businco, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica)

.

Gli allergici sono un popolo silenzioso (tranne quando starnutiscono a raffica) nel panorama delle patologie socialmente più note, anche se i sintomi di cui soffrono possono diventare un grande ostacolo al diritto di avere una buona qualità della vita.
Un allergico sta sempre “sul chi vive”, con la paura di essere colto da un attacco improvviso di prurito, rinite o asma nelle più disparate situazioni.

Un allergico non può godere in tutta tranquillità di una festa in campagna, di un pomeriggio passato a rovistare tra vecchi cimeli polverosi tra i banchi di un mercatino dell’antiquariato o, ancora, non può sperimentare la gioia della compagnia di un “pelosetto” domestico.

Almeno questo è ciò di cui ormai si è convinto dopo anni di momenti importanti rovinati da quel primo starnuto premonitore, Quello che non sa (e non per colpa sua) è che nella maggior parte dei casi le allergie si possono curare in modo definitivo, alla radice.

.

Sabrina De Federicis
Sabrina De Federicis

“Anni fa anch’io, come tanti genitori prima e dopo di me – spiega l’autrice – ho brancolato nel buio cercando su internet, come Diogene con la lanterna, una cura miracolosa per l’allergia che impediva al mio bambino di avere una vita normale. Sembrava, infatti, non esserci una soluzione efficace. Oggi, con questo libro, ho deciso di dare ampia visibilità alla patologia allergica, al suo decorso e alla sua soluzione. Un libro che ho fortemente voluto mantenere semplice, chiaro e leggero, dedicato a chiunque sia stanco di vivere sempre con i fazzoletti in mano e antistaminici in borsa e stia cercando una soluzione definitiva alla sua allergia”.

“Un libro semplice, diretto, chiaro e con una vena comedy che rende piacevole imparare e scoprire tutto quello che a me per prima ha cambiato la vita. In meglio, ovviamente” aggiunge. “Un viaggio nel mondo delle allergie alla scoperta di una terapia personalizzata e creata per ogni singolo paziente che risponde alla domanda cui tutti gli allergici chiedevano una risposta: sì le allergie si possono curare in maniera definitiva”.

Il volume nella sua fase di lancio promozionale con la possibilità di download gratuito, è entrato nella top 100 dei best seller su Amazon, nella categoria salute e benessere. Questo il sito di riferimento.

.

Sabrina de Federicis vive e lavora a Roma come country manager dell’azienda farmaceutica Hal Allergy. Pur lavorando nel farmaceutico, coltiva da sempre anche altri interessi. È counselor relazionale a indirizzo media comunicativo ed è aureata in materie scientifiche con specializzazione in paleontologia umana. Divulgatrice scientifica, la De Federicis è anche esperta nella creazione di relazioni efficaci, nello sviluppo della brand identity, nella pianificazione del business, nello sviluppo di soluzioni creative. Questo è il suo libro d’esordio.

.

PRENOTA UN POSTO

Presentazione del libro “Butta via i fazzoletti”
Autrice: Sabrina De Federicis

Moderatore: Claudio Pasqua
Mercoledì 14/09/2022
ore 18:00
Circolo dei lettori – via Bogino 9 – Torino

Qui per la Prenotazione dei posti a sedere – ingresso libero

IL LIBRO È SCARICABILE GRATUITAMENTE AL SEGUENTE LINK

buttaviaifazzoletti.it

 

.

.

.

Al Science Web Festival l’ebook comunicare la scienza del benessere

Il testo presentato quest’anno al Science Web Festival dimostra come sia possibile fare scienza in modo creativo adottando le strategie narrative e di marketing tipiche dei social network. Questo lavoro illustra come comunicare efficacemente argomenti difficili ma fondamentali, come quelli relativi al benessere e alla salute, in maniera semplice e attraente utilizzando tecniche, come lo storytelling ed il retromarketing, tipiche della comunicazione digitale. Il manuale è disponibile gratuitamente su richiesta alla Accademia Telematica Europea ([email protected]) o all’autrice stessa ([email protected]).

 

 

Lo Science Web Festival 2021, festival della divulgazione scientifica online, si tiene quest’anno dal 12 al 18 Aprile.  Il festival, che quest’anno vede la partecipazione di circa 200 divulgatori per oltre 230 eventi, è sostenuto dal contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Tra le 29 rubriche, suddivise in base alla tipologia del contenuto, in cui si articola la manifestazione è stato anche presentato, nella rubrica dedicata alla storia della scienza, il lavoro della dottoressa Immacolata Vecchio.

La ricercatrice ha presentato l’e-book dal titolo “Dai vecchi ai nuovi media. Com’è cambiata la comunicazione pubblica della scienza nell’era digitale”, che nasce come lavoro conclusivo del corso in Giornalismo Scientifico dell’Accademia Telematica Europea. 

Il libro digitale, disponibile gratuitamente sulla piattaforma lulu.com, affronta il tema della divulgazione scientifica in una prospettiva storica analizzando i modelli comunicativi che hanno caratterizzato l’informazione scientifica nel corso del tempo.

Particolare attenzione è stata concentrata sugli effetti della rivoluzione digitale nel modo di comunicare al pubblico la scienza con particolare enfasi sui limiti e le problematiche del fare scienza ai tempi dei social network.

Edizioni come queste hanno  dimostrato di saper dare voce alla community della divulgazione scientifica, anche in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, provando a mettere in luce quanto la scienza sia, se comunicata bene, divertente, oltre che interessante.

Giornalisti scientifici: precari in Italia, rispettati all’estero

Oggi su Facebook  Anna Meldolesi  ha postato il seguente messaggio.
Leggerlo è interessante e fa capire tante cose… 

Molti di voi sanno quanto è difficile farsi pagare in Italia, quando si è freelance. Bisogna telefonare, pazientare, mandare email, ripazientare.

Per questo voglio condividere l’email che ho ricevuto ieri da Nature Biotechnology, perché sembra venire da un altro pianeta in cui i rapporti di lavoro sono una cosa seria.

Un mondo in cui se c’è un uragano e gli uffici sono costretti a chiudere, chi di dovere ti cerca, si scusa per i disservizi e ti dice quanto apprezza il tuo lavoro, anche se hai scritto solo una breve.

 “Thank you for your work on the November issue of Nature Biotechnology. Due to Hurricane Sandy, our NY office is currently closed. We are following NY city advice and awaiting restoration of power to the TriBeCa/SoHo area. In the meantime, we are doing everything possible to provide service to our readers, authors and customers. The systems we use to process payments are also unavailable because of the power outages. We expect to be back in the office on Monday, and will be able to assess the situation then. Unfortunately, this means the requests for payment for November articles may be held up to the middle of the month. I understand that this places a burden on you, and I do sincerely apologize. I want to ensure that you are paid as soon as possible each month, and we are working hard to get our systems back online so that payment requests can be processed and fulfilled. Thank you for your patience. We value your work very much”.


traduzione 

“Grazie per il vostro lavoro sul numero di novembre di Nature Biotechnology. A causa dell’uragano Sandy, il nostro ufficio NY è attualmente chiuso. Stiamo seguendo i consigli diramanti dalla Città di NY e in attesa della riattivazione di energia alla zona TriBeCa / SoHo. Nel frattempo, siamo facendo tutto il possibile per fornire un servizio ai nostri lettori, autori e clienti. I sistemi che utilizziamo per elaborare i pagamenti sono indisponibili a causa delle frequenti interruzioni di corrente. Ci aspettiamo di essere di nuovo operativi il Lunedi, giorno in cui saremo in grado di valutare la situazione. Sfortunatamente, questo significa che le richieste di pagamento per gli articoli di novembre potranno essere erogati non prima della metà del mese. Comprendiamo il disagio che ciò comporta e chiediamo sinceramente scusa. Garantiamo che le somme verranno versate non appena possibile ogni mese, e stiamo lavorando duramente per ottenere i nostri sistemi di nuovo online in modo che le domande di pagamento possano essere elaborate ed erogate. Grazie per la vostra pazienza. Apprezziamo molto il vostro lavoro”.

 

Come sta cambiando il giornalismo nell’era digitale? Parliamone su The Economist

 

The Economist lancia un dibattito online sull’industria dell’informazione che parte da questa istanza “Crediamo che internet stia rendendo il giornalismo migliore e non peggiore”. Il dibattito è online dal 12 al 22 luglio alla pagina www.economist.com/debate

A sostegno di questa tesi Jay Rosen, autore, blogger e professore di giornalismo alla New York University, mentre di diversa opinione è Nicholas Carr, anche lui autore e blogger, e writer-in-residence presso l’Università della California di Berkeley. Il suo più recente lavoro, The Shallows: What the Internet Is Doing to Our Brains, è candidato al Premio Pulitzer e un bestseller del New York Times.
Il dibattito è moderato da Tom Sandage digital editor di The Economist ed è in concomitanza con lo special report del settimanale sul futuro dell’informazione.
The Economist debate series è un forum open community ad accesso libero e chiunque può partecipare.

Per ulteriori informazioni:
Noesis Comunicazione
Ufficio stampa The Economist
Cristina Canepone
tel. 02.8310511