Così ho scoperto Antonio, il dinosauro italiano unico al mondo

Quante donne geologo al mondo possono dire di avere fatto una scoperta così importante: trovare nei pressi di Trieste un dinosauro di 4 metri di lunghezza?

Ecco la storia di Tiziana Brazzatti, geologa, redattrice di punta della importante testata scientifica con sede a Torino, Gravità Zero e della sua incredibile scoperta.
di Tiziana Brazzatti
La geologa Tiziana Brazzatti sul luogo del ritrovamento
Foto Credits: dinosauroantonio.it
Solo a distanza di tempo mi accorgo di avere vissuto due forti emozioni nella mia vita; la prima quando il 25 aprile 1994 ho scoperto la zampa di un grosso rettile fossile e la seconda quando il 14 dicembre 2000 si è inaugurata la mostra “Adrosauri e altri reperti fossili del Villaggio del Pescatore” nella quale ho visto per la prima volta anche la parte rimanente di quello che avevo ritrovato, cioè Antonio.
Ma andiamo con ordine.
La notizia di dinosauri sul Carso triestino risale all’incirca a poco più di dieci anni fa, quando i Sig. G. Rimoli e A. Tarlao rinvennero alcuni resti fossili affioranti nelle rocce vicino alla cava abbandonata di Villaggio del Pescatore.
Vennero prelevati da parte loro, subito alcuni campioni di rocce per eseguire delle analisi che permisero di attribuire l’appartenenza dei fossili a grossi rettili, forse dinosauri. Ne fu informato il Museo civico di Storia Naturale di Trieste, al quale vennero consegnati i frammenti prelevati e che si occupò immediatamente di effettuare regolare domanda di concessione di scavo alla Soprintendenza ai B.A.A.A.A.S. del Friuli Venezia Giulia per gli anni 1992 e successivi, fino al 1994. Dopo aver fatto i primi sopralluoghi con uno dei due segnalatori, il Sig. A. Tarlao e tracciata una mappa dei rinvenimenti segnalati, vennero eseguiti i primi scavi e studi scientifici, sotto la direzione del Dott. Calligaris, uno dei due attuali Conservatori dello stesso Museo. In questi anni, le campagne di scavo diedero alla luce il primo paio di zampe anteriori riferibili ad un individuo, un coracoide, una serie di quattro vertebre molto schiacciate, un osso isolato, resti scheletrici disarticolati di pesci, un unico resto vegetale ed un “particolare osso”, un pube, che fu determinante successivamente per l’attribuzione alla famiglia degli adrosauri.LO SCETTICISMO DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA
Giovanni Todesco, scopritore di Ciro ( primo dinosauro italiano)
e Tiziana Brazzatti, scopritrice di dinosauro Antonio – credits
Purtroppo il rinvenimento di questi resti fossili non ebbe grande effetto sulla comunità scientifica. Non era ancora entrato nell’immaginario comune il concetto che in Italia potessimo rinvenire ossa di dinosauri e che ci potessero essere dei giacimenti di dinosauri, sebbene impronte di grandi rettili erano già state segnalate in varie zone italiane. La presentazione ufficiale del piccolo dinosauro trovato agli inizi degli anni novanta nel giacimento cretacico di Pietraroia in provincia di Benevento da parte di Giovanni Todesco, risale soltanto infatti al marzo 1998. Si vociferava comunque che questi reperti isolati di Villaggio del Pescatore appartenessero ai temibili carnosauri, cioè ai grandi dinosauri carnivori dotati di dentatura affilatissima ad andatura bipede, come l’Allosaurus del Giurassico superiore ed il Tyrannosaurus del Cretacico, entrambi ritrovati nel Nord America.
Alberto Angela sul luogo del ritrovamento
credits dinosauroantonio.it
In quel periodo collaboravo volontariamente con il Dott. R. Calligaris a studi di carattere paleontologico al Museo e studiavo Scienze Geologiche all’Università di Trieste. Ero quasi giunta alla fine del mio corso di studi e mi venne assegnata una tesina di laurea in rilevamento geologico, proprio nella zona di Villaggio del Pescatore.

COSI’ HO TROVATO UN DINOSAURO!

Durante uno dei frequenti sopralluoghi in zona, allo scopo di confermare un’ipotesi di faglia che secondo i miei calcoli doveva passare poco distante, penetrai in ginocchio nell’intricata vegetazione mediterranea nei pressi della cava abbandonata e mi imbattei in un affioramento di calcare che portava in superficie una zampa anteriore di qualche rettile fossile.

Ancora adesso mi vengono in mente prima le iniziali sensazioni di incredulità, sgomento e stupore e poi quella di eccitazione che sopraggiungono quando un paleontologo fa una scoperta inattesa ed improvvisa. Non immaginavo ancora in quel momento, che questo reperto avrebbe influenzato la mia attività di paleontologo ed avrebbe rivoluzionato la paleontologia italiana ed europea, tanto da cambiare la paleogeografia del Cretacico.
Tiziana Brazzatti alla  presentazione ufficiale
del fossile del dinosauro Antonio presso la Sovrintendenza
credits foto dinosauroantonio.it
Quel 25 aprile 1994 corsi subito ad informare il Museo di Trieste della scoperta e poi l’Università di Trieste. Fin dal primo sopralluogo fu ipotizzato che probabilmente quella parte distale di arto era forse soltanto la parte affiorante di un individuo di dinosauro che continuava verso il basso all’interno delle rocce calcaree; oggi sappiamo che questo reperto ormai venuto completamente alla luce è Antonio! 
Questa eccezionale rinvenimento, mai segnalato prima, mi diede la possibilità di essere coinvolta negli studi dei reperti recuperati fino ad allora e che erano conservati al Museo.
Il Dott. Calligaris ed io prendemmo contatto con due dei massimi esperti di dinosauri americani, il Dott. R. L. Carroll e Dale A. Russel, che ci confermarono con sicurezza che i resti potevano essere attribuiti a dinosauri e che quel “particolare osso”, sopra citato, apparteneva ad un pube di un Adrosauro.
Quindi i resti fossili non appartenevano a dei carnosauri, come si era creduto, ma si riferivano ad esemplari della Famiglia Hadrosauridae, dell’Ordine Ornitischia. Questi studi sfociarono in una pubblicazione scientifica, sugli Atti del Museo civico di Storia Naturale di Trieste, – Brazzatti T. & Calligaris R., 1995 -Studio preliminare di reperti ossei di dinosauri del Carso Triestino”, vol. 46, pp. 221-226.

DEFICIT DI COMUNICAZIONE NELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA 

Purtroppo la comunità scientifica non accettò da subito la proposta di attribuire a questi reperti l’appartenenza alla Fam. Hadrosauridae e questo importante studio scientifico non fece notizia. Forse i tempi non erano ancora maturi per pensare, che i reperti rinvenuti non erano di dinosauri carnivori che tanto affollano l’immaginario collettivo, creando nella nostra fantasia un mondo pieno di draghi e animali invincibili, ma soltanto di semplici dinosauri erbivori.
Nel frattempo a cavallo degli anni 1995 e 1996 si fecero altre campagne di scavo, sotto la direzione del direttore del Museo di Trieste Dott. S. Dolce; si estrasse infatti quel reperto che era rimasto ancora in situ, cioè la parte distale di quell’arto trovato dalla sottoscritta (quello di Antonio).Dal blocco di roccia recuperato, fuoriuscirono altre due zampe di un unico esemplare, che nell’ottobre 1996, vennero attribuite ad un adrosauro, da parte di uno dei massimi esperti europei nel campo dei dinosauri, Eric Buffetaut, attuale direttore del Laboratorio di Paleontologia dei Vertebrati del Centre National de la Recerche Scientifique di Parigi e che quindi confermò ulteriormente quanto avevamo già pubblicato.
Fu proprio l’estrazione di questo secondo paio di zampe anteriori di un unico individuo che convinsero le istituzioni preposte alla tutela e valorizzazione del giacimento fossilifero, a erogare cospicui fondi per la ricerca e a organizzare degli scavi sistematici con tecnologie innovative nel campo della paleontologia.
Disegno della testa del dinosauro Antonio
(disegno del paleoartista Tullio Perentin)
credits: dinosauroantonio.it
Fu firmata quindi una convenzione fra la Sovrintendenza Archeologica e per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia, il Museo di Storia Naturale di Trieste, ed il Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine dell’Università di Trieste, per poter operare in sinergia vista l’enorme importanza scientifica del sito paleontologico e i probabili sviluppi socio-economici. Il resto è storia recente.

FINALMENTE ECCO ANTONIO!

Gli ultimi scavi effettuati tra il 1996 ed il 1997 hanno portato alla luce l’intero dinosauro ritrovato eccezionalmente in ottimo stato di conservazione ed in connessione anatomica.
La scoperta di Antonio è di grande eccezionalità ed importanza poiché è il primo dinosauro completo rinvenuto in Italia ed anche in Europa. Ed è grazie a questo rinvenimento che si aprono nuovi orizzonti e sviluppi nello studio del Carso Triestino, che fino a poco tempo fa si credeva essere un antico ambiente marino di scogliera. Ma non solo, tale rinvenimento va a modificare l’assetto paleogeografico delle terre emerse del periodo cretacico ed a creare nuovi sviluppi nella ricerca geologica e paleontologica.IL VIDEO DI DINOSAURO ANTONIO AL BIT DI MILANO
Al minuto 4,38 intervista con la scopritrice, la geologa Tiziana Brazzatti
Mi auguro che Antonio e gli altri reperti rinvenuti nel sito di Villaggio del Pescatore, che hanno indubbiamente un grande valore scientifico, vengano valorizzati con un’adeguata esposizione in qualche sala del Museo civico di Storia Naturale di Trieste. In un ruolo prettamente didattico, si potrebbe tentare di affiancare alle consuete e favoleggianti immagini propinate dai film Fantasia di Walt Disney e da Jurassic Park, anche delle conoscenze scientifiche che si credono far parte soltanto di una stretta cerchia di massimi esperti.

LA DIVULGAZIONE 
Secondo la legge vigente in Italia , mi riferisco al Testo Unico del D. L. n. 490 del 1999, i fossili sono definiti “cose che interessano la paleontologia”, per cui sono beni culturali che compongono il patrimonio indisponibile dello Stato. L’art. 87 della stessa legge prevede che chiunque scopra fortuitamente questi beni, ne deve comunicare la scoperta, provvedere temporaneamente alla conservazione lasciandoli nelle condizioni e nel luogo in cui sono stati rinvenuti. Sovente capita che invece questi reperti fossili vengano ritrovati da collezionisti o mercanti che senza alcun scrupolo li vendano andando quindi a far parte di qualche esclusiva e privata collezione, magari d’oltreoceano. Ottemperando alla legge invece si dà la possibilità a tutto il pubblico di godere di queste eccezionali opere d’arte dipinte con mano sapiente dalla natura, tempo addietro.PER APPROFONDIREIntervista RADIO RAI alla scopritrice Tiziana Brazzatti (parte 1, parte 2)Articolo sul National Geographic

Sito Web: www.dinosauroantonio.it

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View Conference e ViewFest: a Torino il meglio della grafica digitale mondiale

La kermesse torinese omaggia l’innovazione tecnologica e i suoi protagonisti di fama internazionale.

Torino, 4 settembre 2013VIEW Conference, il più importante evento europeo dedicato alla cultura transmediale, ritorna a Torino dal 15 al 18 ottobre al Centro Congressi Torino Incontra per la sua 14^ edizione, preceduto come sempre dalla rassegna di cinema digitale VIEWFest, prevista dall’11 al 13 ottobre al cinema Massimo. Come sempre, sono attesi molti ospiti internazionali per un’intera settimana in omaggio ai mestieri e agli strumenti della creatività digitale.
L’edizione 2013 di VIEW Conference offre anche quest’anno l’opportunità di incontrare da vicino i guru mondiali degli effetti speciali, della creatività, dell’animazione, del cinema digitale e dei videogame.
Ospite d’onore e keynote speaker dell’evento è il premio Oscar John Knoll, punto di riferimento mondiale della grafica digitale, direttore creativo della Industial Light & Magic e autore degli incredibili effetti speciali del film campione d’incassi “Pacific Rim” diretto da Guillermo del Toro. Knoll, che ha supervisionato i progetti di “Star Wars” per gli episodi I, II, e III, e i primi due capitoli della saga Disney dei “Pirati dei Caraibi”, è noto anche per aver inventato nei primi anni ’90 insieme al fratello Thomas il programma di grafica ormai da tutti conosciuto: Photoshop.
A VIEW la grande animazione è di casa con l’attesa anteprima italiana di “Piovono Polpette 2”, presentato a Torino direttamente dai registi Cody Cameron e Kris Pearn. Dopo il successo del primo film torna sugli schermi la macchina che trasforma l’acqua in cibo, ancora operativa nella creazione di strani ibridi cibo-animali: il destino dell’umanità è nuovamente in pericolo.?Il film sarà nelle sale italiane solo dal prossimo 25 dicembre 2013; nel loro keynote di chiusura, il 18 ottobre, i due registi illustreranno come è possibile rendere il cibo così appetitoso in una pellicola d’animazione.
Spazio anche alla grande animazione firmata Disney/Pixar, con Dan Scanlon, regista del film capolavoro “Monsters University” che sarà a VIEWFest insieme al direttore tecnico Sandra Karpman: insieme illustreranno la loro incredibile esperienza per la realizzazione di questo prequel di grande successo.
E poi, ancora, un altro protagonista di questa incredibile edizione di VIEW sarà il pioniere della computer grafica Paul Debevec. Quarantenne “maestro della luce”, è a capo dell’Institute for Creative Technologies in California e con Light Stage crea attori virtuali sempre più realistici. Considerato una delle 50 figure mondiali più influenti, Debevec a VIEW rivelerà in anteprima europea i progressi nella computer grafica con un suo keynote e un esclusivo workshop di sei ore.

A VIEW 2013 anche l’avanguardia italiana con Antonio Farina fondatore di Milestone, la maggiore azienda italiana di sviluppo videogiochi, nonché di Reludo, la sua nuova startup nata nel 2012 dedicata allo sviluppo e publishing di giochi social e mobile. Il primo prodotto ‘Mayday! Emergency Landing’ pubblicato nel 2013 è stato un successo mondiale diventando il numero 1 in 61 paesi. Con i suoi oltre 30 anni di esperienza Farina dispenserà preziosi consigli da navigato sviluppatore Indie.
Lucia Modesto, Character Technical Director Supervisor – PDI/Dreamworks Animation, esporrà l’attività di animazione facciale creata per i film “Turbo” e “I Croods”.
Presenti inoltre Roger Guyett, il mago degli effetti speciali del blockbuster “Star Trek – Into the Darkness”,

ed Erik Nash, supervisore degli effetti visivi del film Marvel “Iron Man 3”, Peter Muyzers supervisore VFX del colossal “Elysium” appena uscito nelle sale, Parag Havaldar, di Sony Imageworks con l’imperdibile intervento sull’uso della stereoscopia nativa in lavori per “Il Grande e Potente Oz” e “The Amazing Spider-Man”, i video game evangelist di Ovosonico e tanti altri ancora.

VIEW è anche un’opportunità per professionisti, studenti e addetti ai lavori per aggiornarsi e acquisire nuove conoscenze grazie alla partecipazione ai numerosi workshop organizzati e tenuti dagli ospiti internazionali.
A VIEWFest sarà inoltre presentato il meglio dell’Electronic Theater di SIGGRAPH, con i migliori corti d’animazione prodotti nell’ultimo anno. Le opere sono state selezionate da una giuria di altissimo livello non soltanto per le loro caratteristiche tecniche, ma anche per l’originalità dello storytelling e la loro potenza visiva.

“Giungere alla quattordicesima edizione di VIEW con questi ospiti prestigiosi per noi tutti è un grandissimo traguardo e ne siamo più che entusiasti”, ha dichiarato il direttore di View, Maria Elena Gutierrez. “Anche quest’anno il panel di VIEW raccoglie premi Oscar come John Knoll e i protagonisti del campo dell’animazione 3D, degli effetti visivi, del graphic design, dei videogame e del cinema digitale. Torino diventa così meta di professionisti, appassionati e studenti, tutti riuniti per condividere esperienze, idee, conoscenze, trarre ispirazione, apprendere e, perché no, lasciarsi stupire.”

Anche per questa edizione VIEW propone i concorsi per premiare i talenti internazionali: il VIEW SOCIAL CONTEST, dedicato a film, cortometraggi, video musicali e pubblicità legati a temi sociali come la discriminazione, l’immigrazione o la violenza alle donne; il VIEW AWARD per cortometraggi animati e ITALIANMIX per opere dedicate all’Italia, ai suoi simboli e alle sue eccellenze.
VIEW Conference è realizzata grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, Regione Piemonte, Città di Torino.

XXXIX Congresso della Commissione Internazionale di Storia Militare

 

Oggi, presso Sala delle Colonne del Comune di Torino, è stato presentato il XXXIX Congresso della Commissione Internazionale di Storia Militare, in programma dal 1 al 6 settembre presso il Centro Congressi “Torino Incontra” della Camera di Commercio, sul tema: “Le operazioni interforze e multinazionali nella Storia Militare”. Numerose le autorità presenti civili e militari, compresi i rappresentanti del Corpo delle Infermiere Volontarie. “È Molto lusinghiero che questa assise si svolga a Torino per la seconda volta. Il nostro orgoglio nel presentare questo congresso è tutt’altro che scontato perché c’è un legame stretto con le forze armate. Torino ha contribuito alla nascita del primo Esercito Italiano. Ringraziamo la Brigata Alpina Taurinense che dà lustro alla Regione ed alla città con le numerose missioni all’estero” ha dichiarato l’Assessore Giuliana Tedesco, delegata dal Sindaco Fassino per rendere gli onori di casa.

A seguire il Colonnello Paesano, Capo Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa/Presidente della Commissione Italiana di Storia Militare. “Sono lieto di presentare oggi, in occasione di questa conferenza stampa, il XXXIX Congresso Internazionale di Storia Militare. A soli cinque anni dall’edizione di Trieste, il Convegno “torna” in Italia. La scelta è caduta su Torino poiché il capoluogo piemontese ha permesso di trasformare tale “mission impossible” in una realtà, grazie al “trait union” fra il Sindaco, On. Piero Fassino, tutte le autorità territoriali, Enti e gli sponsor. Con il loro contributo, in questo periodo di spending review,  si è potuta garantire la realizzazione del Congresso”.

Quaranta le delegazioni provenienti da vari paesi del mondo e duecentocinquanta i partecipanti tra congressisti, accompagnatori e giovani ricercatori già accreditati. L’evento è organizzato dalla Commissione Italiana di Storia Militare (CISM) dello Stato Maggiore della Difesa, istituita con Decreto del Ministro della Difesa il 21 novembre 1986, in sostituzione della Sezione Italiana della Commissione Internazionale di Storia Militare operante fin dal 1950. La CISM è affiliata all’UNESCO tramite la Commissione Internazionale di Storia Militare (CIHM) cui aderiscono circa 40 Stati, e venne costituita al fine di “promuovere iniziative tese a migliorare la conoscenza della Storia Militare Italiana e Comparata, valendosi del contributo di rappresentanti di istituzioni che si dedicano allo studio dei vari aspetti della disciplina”.

Il XXXIX Congresso internazionale si presenta come una significativa occasione di “diplomazia sociale”. Parteciperanno anche giovani dottorandi italiani e stranieri, provenienti da 15 università, che si confronteranno nel workshop “Memoria, fonti documentarie e guerra”. Fondamentale il ruolo delle Istituzioni Territoriali ed Enti locali che hanno permesso, con il loro contributo, la realizzazione dell’evento.

Da domenica 1 settembre, fino al 16, sarà possibile visitare la mostra fotografica “I Volti dei Militari Italiani… I Valori della Patria in un’Immagine”, allestita dallo Stato Maggiore della Difesa presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino: un tributo alle donne e agli uomini delle Forze Armate Italiane impegnati quotidianamente nelle aree di crisi.

Lunedì 2 settembre inaugurazione ufficiale dei lavori e tavola rotonda alla presenza delle massime autorità civili e militari. E’ prevista la partecipazione del Ministro della Difesa, Sen. Mario Mauro, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli.

 

La notte dei ricercatori parla piemontese

logo_notteAnche in Piemonte sta per arrivare la Notte dei Ricercatori il 27 settembre 2013.

Dalla cucina al laboratorio il passo è breve: nel polo scientifico Frascati (qui il canale YouTube) arrivano i terribili “master scienziati” per promuovere l’edizione 2013 della Notte Europea dei Ricercatori e invitare il pubblico a partecipare a un concorso video aperto tutti. Il vincitore del miglior Webspot di 30″ si aggiudica un iPad mini.
Come fanno già da anni i colleghi d’oltremanica, anche la promozione dei nuovi eventi che dovrebbero avvicinare il grande pubblico alla scienza puntano all’ironia.

I vostri video partecipanti saranno inseriti sul canale YouTube dell’Associazione e da subito chiunque potrà condividerli e votarli. I primi dieci webspot accederanno alle selezioni finali di una giuria di esperti che decreterà il vincitore assoluto.

Per maggiori informazioni:

www.frascatiscienza.it/pagine/notte-europea-dei-ricercatori-2013

Notte dei ricercatori in Piemonte: http://piemonte.nottedeiricercatori.it

Save the date per la seconda edizione di B com

L’evento per le imprese che vogliono sviluppare l’e-commerce e la comunicazione strategica sul web torna il 26 e il 27 marzo 2014 al Lingotto Fiere di Torino
Dopo il grande successo della prima edizione, B com (www.bcomexpo.com), il nuovo e unico evento italiano di business matching dedicato agli attori nazionali e internazionali dell’e-commerce e del web marketing, proposto da GL events, torna il 26 e il 27 marzo 2014 al Lingotto Fiere di Torino.
A riprova del successo della prima edizione, sono già numerose le aziende che hanno deciso di riconfermare la propria presenza al secondo appuntamento ed è iniziata l’attività di promozione per le imprese Sponsor che prevede un’agevolazione di oltre il 10% per l’adesione entro il 30 novembre 2013.
Lo scorso aprile più di 1.000 visitatori hanno preso parte al programma di conferenze plenarie e workshop di approfondimento, che hanno registrato il tutto esaurito e visto alternarsi 30 relatori fra i più importanti player del settore, oltre ai 750 appuntamenti di business matching che si sono susseguiti nelle due giornate.
La nuova edizione promette un calendario ancora più fitto di incontri one-to-one e di eventi – conferenze plenarie, tavole rotonde e momenti di networking – durante i quali si analizzeranno tendenze e insight in ambito e-commerce e marketing online.
Tra le novità di questo mese: appena lanciato il nuovo blog che informerà sulle ultime novità di settore.
B com è anche su Twitter (@Bcomexpo, #bcomexpo), Facebook (facebook.com/BcomExpo) e su Linkedin.

Sostieni la rassegna piemontese “Teatro e Scienza”

Teatro e Scienza”, rassegna piemontese ormai celebre che ha calcato i palcoscenici del nostro territorio da anni, lancia un appello per il futuro del teatro e della divulgazione scientifica. 

La compagnia torinese ti chiede un piccolo aiuto (un clic qui), per sostenere due produzioni e uno spettacolo ospite di alta qualità.
Teatro e Scienza è un progetto innovativo iniziato nel 1999 per unire ambiti del sapere apparentemente distanti come il Teatro, appunto, e la Scienza.Il calo delle iscrizioni a facoltà scientifiche, il fatto che la scienza non sia patrimonio condiviso della cultura quotidiana, ma venga considerata arida e ostile, ci porta a parlare di scienza “senza formule” a differenza di quanto si fa nelle conferenze. Risate, lacrime, curiosità, e soprattutto emozione. “Teatro e Scienza” tocca ogni anno in autunno un tema diverso, da “Donna e Scienza” a “Classica e Scienza”, a “L’Astronomia” ai “Confini della Scienza”.
Esiste anche una scuola di scrittura, e i migliori sono già stati messi in scena con registi importanti.

La Rassegna 2013 sarà “Teatro e Scienza: i Numeri” (quelli di Fibonacci, Pi greco, i numeri della Bibbia, quelli di Ventimila Leghe Sotto i Mari, delle carte da gioco, i Numeri della moda, i Numeri dell’acqua eccetera); dodici spettacoli con vicende emozionanti e intersezione fra recitazione, danza, video, etc. spettacoli che si svolgono in tutto il Piemonte in autunno in sedi prestigiose.Facciamo una Rassegna unica in Italia, forse la più originale, premiata dal Presidente della Repubblica Napolitano con medaglia di merito, e considerata dai finanziatori ufficiali una delle poche Rassegne teatrali di Eccellenza del nord Italia.SCARICA LA BOZZA DEL PROGRAMMA DI OTTOBRE-DICEMBRE 2013


OSPITI IMPORTANTI
Fra i nostri ospiti, abbiamo avuto Mauro Ginestrone e il suo staff di Architanghi (Teatro Regio di Torino) Lucilla Giagnoni e Michele di Mauro (Teatro Stabile di Torino), Marte Costa, Fanny Oliva ed Erika di Crescenzo di Torino, Oreste Valente di Ivrea, la Compagnia LaQ-Prod di La Spezia, la Compagnia Ursa Maior di Bologna, le Figure Capovolte di Milano, i Maghimatici di Teramo, Narramondo di Genova, i Piccoli Principi di Firenze, l’Associazione “Maurizio Poggiali” o Compagnia dei Giovani di Roma… e molti altri. Le prime opere della nostra direttrice artistica (e autrice di “Teatro e Scienza” pubblicata da Bollati Boringhieri e da Springer Verlag) sono state messe in scena da registi come Gabriele Vacis e Beppe Navello.

Le neuroscienze del razzismo alla SISSA con la ministra Kyenge

Cosa succede nel nostro cervello di fronte a una persona di etnia diversa? Si può combattere il razzismo usando le conoscenze scientifiche? Elisabeth Phelps, ricercatrice alla New York University, venerdì 19 luglio terrà una conferenza pubblica dal titolo “Neuroscience of Racism” (le neuroscienze del razzismo).
Un tema di forte attualità, soprattutto in un’Italia sempre più multietnica. Non è un caso, infatti, che il Ministro all’Integrazione, Cecile Kyenge, sarà presente alla conferenza.
Venerdì 19 luglio, ore 16.00 SISSA
Aula Magna Via Bonomea 265, Trieste  
Quanti hanno coraggio di definirsi razzisti? Eppure, anche se sinceramente non ci riteniamo tali, ricerche recenti basate sul neuroimaging hanno mostrato che di fronte a fotografie di persone appartenenti a gruppi etnici diversi nel cervello di individui bianchi si attiva fortemente l’amigdala, una struttura cerebrale notoriamente collegata all’emozione della paura. Queste e altre ??conoscenze sono il risultato delle ricerche di Elisabeth Phelps, una neuroscienziata della New York University, che venerdì 19 luglio alle ore 16.00 terrà alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste una conferenza aperta al pubblico dal titolo “Neuroscience of Racism”.
Alla conferenza sarà presente Cécile Kyenge, il nuovo Ministro all’Integrazione dell’attuale governo Letta. Le neuroscienze sono infatti utili per conoscere le basi cognitive delle attitudini e dei comportamenti razziali, e per il loro controllo, anche a livello di politiche sociali. Per esempio Phelps oltre ad aver registrato l’implicita e inconscia paura suscitata dalla vista di persone di colore diverso, ha anche osservato processi che possono dare un’indicazione verso la riduzione di questa emozione negativa.
In questo senso la familiarità è un parametro importante: negli esperimenti di Phelps e colleghi si è notato come i volti noti (attori e politici afro-americani popolari negli Stati Uniti, dove si è svolta la ricerca) inducevano un’attività dell’amigdala fortemente ridotta. Un altro fattore importante poi è l’instaurarsi di processi razionali nel tempo: la forte attivazione dell’amigdala col passare del tempo diminuisce e lascia posto un’elaborazione che si svolge nelle aree corticali di “ragionamento”. Insomma, a quanto pare – e non sorprende scoprirlo -, conoscenza e ragione sono alcune delle risposte che possono funzionare contro il razzismo.
“Neuroscience of Racism” è una conferenza pubblica in lingua inglese e tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Il ministro Kyenge sarà disponibile a rispondere brevemente alle domande di un limitato numero di giornalisti, poco prima della conferenza. Elisabeth Phelps è disponibile a rilasciare interviste sia telefoniche, prima della conferenza, sia di persona nel giorno dell’incontro. Per le interviste si prega di contattare l’ufficio stampa.
Più in dettaglio…
“Neuroscience of racism” è una conferenza organizzata nell’ambito di SCoNe, una scuola estiva organizzata dalla SISSA sulle neuroscienze sociali cognitive, un nuovissimo campo interdisciplinare che studia cosa succede nel nostro cervello (e nella nostra mente) quando siamo impegnati nelle interazioni sociali. La scuola, della durata di due settimane, raggruppa alcuni fra i più importanti studiosi internazionali del campo, oltre ad alcuni promettenti giovani ricercatori.
Scegliere fra un piatto di pasta o una mela, sorridere a uno sconosciuto o guardarlo in cagnesco, comprare lo smartphone di ultima generazione o accontentarsi di uno più economico. Sono il tipo di problemi che il nostro cervello deve costantemente risolvere, e i processi cerebrali implicati sono materia di studio delle neuroscienze sociali cognitive. Si tratta di un nuovo campo interdisciplinare, che raccoglie scienziati di aree di ricerca diverse: le neuroscienze, la psicologia cognitiva, le scienze sociali. Alcuni fra i migliori ricercatori del campo parteciperanno a SCoNe, la
??scuola che si terrà dal 15 al 28 luglio.
La scuola è divisa in due parti. La prima settimana sarà dedicata alle neuroscienze dell’information processing sociale. Si tratteranno temi come il giudizio sociale, l’empatia, la formazione degli stereotipi, il pregiudizio, la percezione dei visi e l’emozione. Fra gli ospiti di spicco, David Perrett esperto di percezione della bellezza nei volti umani. Nei suoi studi si è chiesto che cosa rende un viso attraente e un altro insignificante, e quali implicazioni tutto ciò abbia nelle nostre scelte in fatto di partner.
Nello stesso modulo, troviamo Elisabeth Phelps che si occupa di “neuroscienze del razzismo”, un tema d’attualità che ha attirato anche l’attenzione di Cécile Kyenge, Ministro per l’Integrazione, che sarà presente alla conferenza organizzata per l’occasione. L’intervento della Phelps è infatti l’unico evento pubblico previsto dalla scuola, aperto cioè anche ai non addetti ai lavori, e si terrà venerdi 19 luglio alle 16.00.
La seconda settimana si concentrerà sulle “neuroscienze della ricompensa” (neuroscience of reward) un importante campo che studia i meccanismi neuro-comportamentali della motivazione e della ricompensa. Cibo, sesso e soldi per il nostro cervello sono stimoli estremamente gratificanti (o frustranti) ai quali sono dedicati processi di analisi ad hoc. A illustrare lo stato dell’arte su queste ricerche sarà Wolfram Schultz, professore dell’Università di Cambridge e uno dei più importanti ricercatori mondiali in questo campo.
Durante la scuola si parlerà anche di neuro-economia, disciplina che studia come funziona la mente umana quando è impegnata nella risoluzione di compiti di natura economica, che vanno dalle complesse decisioni finanziarie al semplice acquisto di oggetti quotidiani. Giuseppe di Pellegrino, dell’Università di Bologna, e Aldo Rustichini, dell’Università del Minnesota e dell’Università di Cambridge, illustreranno gli ultimi studi nel campo e faranno alcune anticipazioni delle loro più recenti ricerche.
Ampio spazio sarà dedicato anche ai ricercatori più giovani, alcuni dei quali si sono formati proprio alla SISSA e lavorano oggi in importanti istituti internazionali.
Una scuola estiva di altissimo livello che arricchisce la ricca proposta formativa della SISSA, SCoNe è riservata a un numero ristretto di studenti, circa una ventina, rigorosamente selezionati.
La conferenza pubblica in lingua inglese a carattere divulgativo, “Neuroscience of Racism”, è aperta a tutti e si terrà il 19 luglio alle ore 16 nell’Aula Magna della SISSA.

Il prestigioso premio Lagrange 2013 a Duncan Watts e Riccardo Luna

CONSEGNA A TORINO IL 27 GIUGNO
E’ Duncan Watts, fisico e sociologo del centro di ricerca Microsoft di New York, grazie ai suoi studi sulla scienza delle reti e sui suoi effetti sul comportamento umano il vincitore del Premio Lagrange – Fondazione Crt 2013
La consegna del premio, il primo e più ambito riconoscimento internazionale nel campo della scienza della complessità, si svolgerà il 27 giugno a Torino. Il lavoro di Watts, si legge nelle motivazioni del premio, ha permesso una migliore comprensione del ruolo delle strutture di rete nel determinare o limitare il comportamento umano, concentrandosi su determinate aree critiche della scienza sociale, quali la propagazione virale dell’informazione, la gestione del rischio finanziario, il design organizzativo. 
In particolare, la sua rivoluzionaria pubblicazione con Steve Strogatz, nella quale i due ricercatori hanno presentato una teoria matematica del “mondo piccolo”, ha contribuito enormemente alla nascita di una nuova area di studi nella scienza dei network. 
In occasione della consegna del premio intitolato al grande scienziato e matematico Joseph-Louis Lagrange, che nacque a Torino e di cui quest’anno si ricordano i duecento anni dalla scomparsa, sarà consegnato anche il Premio Lagrange – Fondazione Crt per la comunicazione al giornalista Riccardo Luna
Il premio, coordinato scientificamente da Fondazione Isi (Istituto per l’Interscambio Scientifico), è stato assegnato nel corso degli anni a scienziati che lavorando in settori anche molto differenti hanno contribuito all’avanzamento degli studi nel campo della complessità, spesso proponendo ricerche e teorie radicalmente innovative. (ANSA).

Primo premio nazionale di divulgazione scientifica

Docenti universitari, ricercatori, giornalisti e autori italiani sono invitati a partecipare alla I edizione del premio nazionale di divulgazione scientifica promosso dall’Associazione Italiana del Libro.

Il premio ha l’obiettivo quello di valorizzare la conoscenza scientifica e favorire la visibilità dei talenti nel campo della divulgazione scientifica. Possono essere presentati lavori scritti in lingua italiana e pubblicati nel periodo compreso tra il 1° Gennaio 2012 e il 30 Giugno 2013.

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Le aree tematiche individuate sono:

  • Scienze matematiche, fisiche e naturali
  • Scienze del territorio e dell’ambiente
  • Scienze della salute
  • Scienze giuridiche ed economiche
  • Scienze umanistiche, sociali e della formazione

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Saranno assegnati anche riconoscimenti particolari a:

  • Autori di opere brevi (articoli, saggi, contributi)
  • Giovani autori (under 35 anni)
  • Editori di opere di divulgazione scientifica

Per partecipare, e vincere, c’è tempo fino al 31 Luglio 2013.

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Fonte Redazione ResearchItaly

Come usano twitter gli italiani?

E’ disponibile online   la presentazione di Vincenzo Cosenza per Blogmeteruna ricerca presentata allo “State of the Net“, la conferenza sullo stato di internet nel nostro Paese, cominciata ieri a Trieste.

L’analisi di ben 71.6 milioni di tweet degli italiani, scritti nei primi 4 mesi del 2013 ha generato una conclusione interessante: gli italiani (almeno quelli che li usano) hanno maggiore consapevolezza dei social network e della loro utilità.
Scrivono sempre meno su Facebook e usano twitter per commentare o rilanciare notizie sempre più seriamente. Aumentano gli hashtag inseriti (+22% rispetto al 2012) e i retweet (+7% rispetto al 2012).
In crescita anche la tendenza a utilizzare la geolocalizzazione
Twitter consente inoltre di monitorare il cosiddetto “sentiment” degli italiani, ovvero l’umore generale del Paese, che secondo le analisi del social network è tendenzialmente negativo, soprattutto per quanto riguarda la situazione politico-istituzionale.
Gli italiani attivi sono 28.9 milioni, l’80% della popolazione, in aumento rispetto all’anno precedente.
Il tempo medio trascorso su internet è di 1 ora e 28 minuti al giorno e gli utilizzatori del web sono soprattutto uomini, anche se le donne hanno registrato una crescita del 5% negli ultimi mesi.