Dal Torino Film Festival agli Academy Awards

Un po’ di giusto orgoglio per il nostro Torino Film Festival e per il suo direttore Gianni Amelio (senza dimenticare Emanuela Martini che è poi quella che va davvero in giro a scovare i film).

Un po’ di giusto orgoglio perchè anche quest’anno sono diversi i film passati a Torino che si sono poi guadagnati una o più nomination per gli Oscar.

Segno incontrovertibile dell’occhio buono dei nostri direttori ma anche (e in questo caso direi soprattutto, visto che stiamo parlando di pellicole di grosso richiamo internazionale) segno dell’importanza che il festival torinese ricopre nel mondo.
Mi spiego meglio: se le case di produzione/distribuzione hanno accettato di mandare film di questa importanza al TFF è perchè lo ritengono un festival importante che può dare lustro ai loro profotti.

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Il bando del Valsusa Film Fest

C’è un festival tra i tanti a cui sono particolarmente legato per un motivo estremamente pratico: nel periodo in cui mi dilettavo a realizzare cortometraggi per ben due volte mi selezionarono per la partecipazione.
Parlo del Valsusa Film Fest.

Il Valsusa Film Fest è un festival aperto a tutti e che pone l’attenzione sulla salvaguardia del territorio e della memoria storica.
Le quindici edizioni passate hanno dimostrato che i due temi non sono così lontani tra loro come potrebbe sembrare ad un lettore disattento.

Il tema guida di quest’anno è Terre contese, quanto mai attuale.
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I prossimi film di Calopresti e Soavi a Torino

La FilmCommission non perde l’abitudine e continua a portare in città (e in regione) produzioni e nomi importanti.
Le ultime novità sono due nomi importanti del cinema italiano.

Sarà a Torino Mimmo Calopresti (che a Torino è legatissimo) con Uno per tutti, tratto dal romanzo di Gaetano Savatteri.
Ancora in divenire il cast (e se ci sarnno casting come sempre vi informerò) ma per il momento si parla di Luca Zingaretti, Beppe Fiorello e Raul Bova tra i protagonisti.

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In morte di Carlo Fruttero

Perdonerete la banalità se decido di ricordare Carlo Fruttero nel momento in cui ci lascia e torna a riunirsi col suo amico Franco Lucentini con un’immagine ed un brano da La donna della domenica di Luigi Comencini (ovviamente da un loro romanzo).

La sequenza in cui viene mostrata la non convenzionale arma del delitto è un insieme di genialità ed ironia.

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Presentate i vostri Lavori in corto

Mi fa piacere segnalarvi un concorso per cortometraggi che mi sembra meritevole.
Si chiama Lavori in Corto ed è aperto a tutti i giovani che vogliano presentare un corto che parli di lavoro come strumento di inserimento sociale con particolare attenzione per immigrazione ed emigrazione.

Vi riporto uno stralcio del comunicato stampa. Leggi tutto “Presentate i vostri Lavori in corto”

La crisi mette a rischio i nostri festival?

Siamo alle solite!

Si arriva a gennaio e si ventila l’ipotesi di drastico ridimensionamento se non di chiusura di qualcuno dei festival cinemtografici cittadini.
Quest’anno è il turno di GLBT e CinemAmbiente, mica robetta.

Il problema sembra però essere un po’ più serio del solito (e già “il solito” non è che fosse una bellezza).
Durante l’ultima riunione la Fondazione che cura il Museo Nazionale del Cinema (e che gestisce anche TFF, GLBT e CinemAmbiente) non è riuscita a chiudere il bilancio.
I costanti cali di immissione di denaro da parte di Regione e Comune quest’anno subiranno un ulteriore colpo (pare 2 milioni sui 15 rimasti).
Considerando che i tre festival vivono con l’incredibile cifradi 3,5 milioni di euro (2,5 per il TFF, 550.000 per il GLBT e 400.000 per CinemAmbiente) è evidente che un ulteriore sottrazione non sarebbe sostenibile.
E visto che il TFF è giustamente intoccabile, le vittime sembrano predestinate.

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Viaggio a New York con Ezio Gribaudo e Lucio Fontana… nel 1961

Nel 1961 Ezio Gribaudo e Lucio Fontana affrontarono insieme un viaggio a New York alla scoperta di quel mondo fervente di arte contemporanea che ispirava anche i loro animi.

Quel viaggio divenne il documentario Viaggio a New York, 1961 realizzato dallo stesso Gribaudo e da Francesco Aschieri che accompagnava il volume di Michel Tapiè Devenir de Fontana e la mostra di Fontana alla Galleria Martha Jackson di New York.

Da allora di quel film se ne sono praticamente perse le tracce ed in Italia non è mai arrivato… fino ad oggi.

Lunedì prossimo infatti sarà lo stesso Ezio Gribaudo ad introdurre la proiezione di Viaggio a New York, 1961 e a raccontarci quelle emozioni.
L’appuntamento è alle 21.00 al Cinema Massimo e la sorpresa è che il film sarà accompagnato dal vivo dalle musiche dei SuperShock.

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Cosa cambia per Torino con Alberto Barbera direttore a Venezia

La notizia che Alberto Barbera è il nuovo direttore della Mostra del Cinema di Venezia tocca in maniera diretta Torino e l’intero suo sistema cinema.
Come sapete Barbera è il direttore del Museo Nazionale del Cinema, vanto locale per importanza internazionale.
E siccome ha annunciato che non lascerà la carica al MNC perchè ben si abbina a quella di direttore a Venezia, il nostro raccoglie ora la direzione di quelle che probabilmente sono le due istituzioni cinematografiche più importanti in Italia.

Detto che la cosa è ovviamente soddisfacente per il diretto interessato, che ripercussioni può avere su Torino, sul Museo, sul Torino Film Festival ed anche sulla Film Commission nostrana?

Barbera è uomo torinese a tutti gli effetti ed è fortemente addentro ai fatti di tutti questi enti, sinceramente è impensabile che butti tutto all’aria per dedicarsi completamente al bene di Venezia, e del resto ha già dichiarato che non sarà così.
Molto più facile (ed auspicabile) che riesca a creare una sinergia importante tra tutto.
Proviamo a vedere cosa può succedere ad ognuna delle nostre eccellenza cinematografiche.

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Riflessioni sulla chiusura di Centovetrine

Cercate di capirmi.
Quando nel 2001 iniziò la produzione di Centovetrine stavo concludendo il mio percorso universitario che mi permise di scoprire la passione per il cinema di qualità ma allo stesso tempo l’importanza delle produzioni come queste, che obiettivamente di qualità ne hanno pochina ma che rivestono un’importanza fondamentale dal punto di vista lavorativo.

Già all’epoca era chiaro che quello che stava succedendo a San Giusto Canavese era una cosa grande.
stava nascendo un polo produttivo enorme (negli stessi luoghi ben presto venne anche trasferita la produzione di Vivere, altra soap di grande successo, anch’essa ormai chiusa).
Telecittà si stava proponendo come la nuova Cinecittà pensata per la televisione, con grandi ambizioni e obiettivi importanti.

Ed è innegabile che la faccenda abbia funzionato, se è vero che ha occupato 300 persone per più di 10 anni (parlando solo di Centovetrine).
Nessuna pretesa di qualità, ma senz’altro un grosso volano con un ritorno importante non solo diretto (più volte mi sono sentito chiedere da ospiti in visita a Torino quale fosse il centro commerciale in cui è ambientata la fiction).

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In grotta con Werner Herzog

In questi giorni di (poche) vacanze natalizie c’è un evento cinemaografico non da poco in città.
Protagonisti Werner Herzog e la sala Due del Cinema Massimo.

La sala del Museo Nazionale del Cinema ospita (in versione italiana ma anche originale sottotitolata a seconda della giornata scelta) Cave of Forgotten Dreams 3D, un curioso ed affascinante lavoro di Herzog passato a Berlino lo scorso anno e poi perso nei misteri della distribuzione mondiale (ma questa volta bisogna ammettere che il soggetto è particolare).

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