Elogio dell’arachide magica che cancella i nostri handicap

Non dovrei mangiarne troppe, fanno ingrassare soprattutto se non si può fare movimento…ma io adoro le arachidi. Mi piacciono anche per la loro forma e la loro friabile corazza. Ci pensavo oggi. La mia mamma veneta le chiama “bagigi” e sono famose anche tra i personaggi Disney. Pippo riesce a diventare un super eroe grazie a delle arachidi magiche che crescono nel suo giardino . Già… sarebbe bello anche per noi sclerotici, ingollare qualche “bagigio” e …TA DA…ritornare forti e abili come prima della malattia! ?

Novità e ricordi su La stampella di Cenerentola

 

La stampella di Cenerentola è stato il mio primo vero libro. Non sono riuscita a fare una vera e propria campagna pubblicitaria e credo che abbia venduto circa trecento copie. Mi dispiace, vorrei che fosse almeno conosciuto e discusso un po’ di più! In questo post ripropongo un mio invito a conoscere ed acquistare il libro insieme ad un trailer molto piacevole e leggero, realizzato nei mesi scorsi dalla blogger Mariagrazia Talarico. Spero che vi piaccia!

 

 

 

Cenerentola. ..chi era veramente costei? Il personaggio della fiaba dei Grimm, gotico e molto dark, dove le sorellastre si mutilano i piedi per farli entrare nella strettissima scarpetta, quello sdolcinato della versione Disney o ancora la Cinderella cinematograficamente visionaria del recente film di Kenneth Branagh? La bella fanciulla perseguitata dalle sorellastre ha dato anche il nome al Complesso di Cenerentola, quello che colpisce le donne che temono la loro indipendenza e vivono nell’attesa di “un uomo che le salvi”. Io propongo una versione completamente nuova: una Cenerentola disabile e grintosa! Dalla mia vita post ricovero, a contatto con lo spazio urbano, ho tratto il mio libro, pubblicato da Omega edizioni di Torino. Qui vi propongo anche un brano del testo, nella lettura della stessa Mariagrazia.

Al termine il video della mia partecipazione a Storie Vere, su Rai 1.

https://www.facebook.com/1539599672951733/videos/1675344302710602?vh=e&d=n&sfns=mo

 

 

 

 

N.

Le fantastiche gambe di Loredana Bertè


È vero mi sono fatta aspettare un po’ troppo. Per settimane non ho scritto nulla e anche le mie gambe dispettose cominciavano a scalciare desiderose di tornare sulla pista dei social!

Per farmi perdonare ho scelto un’immagine di apertura di sicuro impatto. Potete ammirare le bellissime gambe che Loredana Bertè ha sfoggiato nell’ultimo Sanremo. Cliccate qui per vedere il video ufficiale della canzone che Loredana ha portato al festival.

Del resto il bel testo di Gaetano Curreri potrebbe diventare un grido rabbioso delle nostre gambe verso noi sclerotici. Cosa ti aspetti da me? Potrebbero chiederci le nostre gambe. In effetti per come sopportano i colpi bassi della sclerosi dovremmo coccolare e viziare e non pretendere grossi sforzi. Loredana é sicuramente una delle artiste che amo di più, insieme alla sorella Mia Martini e al loro amico fraterno Renato Zero e in Avventure semiseria mi capita di parlarne…

Renato Zero, un martedì pomeriggio, al teatro-tenda allestito all’ex Foro Boario di corso Vittorio Emanuele. Ero elettrizzata, ma non comprendevo ancora bene l’esaltazione dei fan e le dinamiche 
dell’esibizione live. Le mie gambe rimasero travolte e quel repertorio del mio grande Renato è rimasto ancora nel mio cuore. Care colonne portanti, non vi siete mai scatenate troppo con la musica. 
Noria ha sempre provato timore a lasciarsi andare, e le sue gambe le sono andate dietro. Un pochino, però, hanno vissuto la stagione dei concerti: dopo Renato, si sono sedute sull’erba dello Stadio Olimpico 
per seguire Baglioni, gli Eurythmics e Sting. Temerarie, hanno resistito in piedi in piazza San Carlo per gli Stadio e Angelo Branduardi. Una giornata veramente memorabile è stata quella del live di Jackson 
Browne al Palazzetto dello Sport al parco Ruffini. Ero con un’amica e fummo spinte dal pubblico in prima posizione a ridosso delle transenne. Siete state davvero brave, care gambe, avete resistito stoiche fino alla fne. Ore in piedi senza provare stanchezza, a pensarci oggi. È davvero un 
sogno! 

Avete mai parlato con le vostre gambe?

                                      Non posso negarlo.                                Sono molto emozionata, come lo sono le mie gambe, già protagoniste del libro che ho scritto per la Golem edizioni, Avventure semiserie delle mie gambe ! Le mie colonne portanti ora si trovano addirittura nel titolo di un blog. Parlare dei miei arti inferiori per me è uno spunto per parlare di disabilità in maniera anche ironica e disincantata. Io ho la sclerosi multipla, ma ho cercato di raccontare le mie esperienze con la maggior leggerezza possibile, come potete capire da questo bel trailer realizzato dalla brava Mariagrazia Talarico. Nel libro dialogo e talvolta litigo con le mie gambe dispettose ed impertinenti. A voi capita mai di parlare ad una parte del vostro corpo che vi fa penare?   Scherzi a parte, nel mio blog voglio cercare di raccontare delle storie vitali, che possano, far emozionare, piangere, ma anche arrabbiare. Soprattutto mi piacerebbe contribuire a diffondere la conoscenza della disabilità perché quando si conoscono le situazioni, diminuisce la paura e l’intolleranza. Un mondo a misura della disabilità è un mondo accessibile a tutti e quindi migliore. Adesso vi propongo la videolettura della prefazione di Carla Fracci. Dimenticavo  accetto proposte e  segnalazioni. A presto!