Le tenere immagini del fenicottero che impara a stare su una gamba sola

Dal titolo del blog, Avventure semiserie delle mie gambe, ispirato ad un mio libro, si capisce come io abbia un rapporto conflittuale con i miei arti inferiori e non solo per la sclerosi multipla. Nella mia vita ho perso diverse volte l’uso parziale delle mie “colonne portanti” ed ho fatto molta fisioterapia, come molti disabili motori. Sarà per questo che vedere queste immagini su  YouTube mi ha emozionato. Questo piccolo fenicottero è buffo e sgraziato come spesso siamo noi all’iniziò della fisioterapia. Forza piccolo, sei tutti noi!

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=JmNmUdDR1a8

 

 

La stanza di Iacopo

Devo ammetterlo, comincio a perdere qualche colpo. Nonostante io sia quotidianamente con il muso attaccato ai social, non mi ero accorta della bella dicitura e della fotografia, che accompagna i suoi pezzi su Fanpage

Il concetto di rubrica come stanza privata è molto efficace e mi fa tornare in mente “Una stanza tutta per sè” di Virginia Woolf. Il legame giornalistico tra Iacopo e Fanpage va avanti da molti anni e mi auguro che la sua stanza si allarghi e contribuisca a creare spazi simili in altre realtà informative. Le mie gambe sclerotiche hanno già trovato un camerino a Quotidiano Piemontese, ma c’è ancora tanto da fare.

Heather Parisi sei sempre la più grande! Cara Cuccarini fanno bene a chiamarti Porella!

Questo blog ha lo stesso titolo del mio libro Avventure semiserie delle mie gambe. Ho avuto l’onore di ricevere una prefazione dalla grande Cara Fracci e nel libro spiego che da bambina mi sarebbe piaciuto diventare una ballerina classica.                                             Andando avanti con gli anni, ho capito che la danza non faceva per me, ma ho continuato ad ammirare chi riusciva a liberare la propria arte ballando. Da piccola ero stregata da Raffaella Carrà quando faceva Maga Maghella e poi venni travolta da Heather Parisi.                                                                                                                                                      La trovavo strepitosa, eccezionalmente brava e simpatica! Pochi anni dopo si impose Lorella Cuccarini, ma non riusciva per niente ad emozionarmi. Mi appariva melensa e spesso rimpiangevo le serate trascorse a seguire Heather. Sulla presunta rivalità tra le due artiste si è molto chiacchierato, ma da qualche anno, la loro inimicizia è diventata davvero inequivocabile. Ieri poi è apparsa la notizia di una intervista al settimanale Oggi in cui Lorella Cuccarini ha dichiarato di essere a favore della politica sovranista del governo italiano. In altre parole sarebbe d’accordo con Salvini sulla chiusura ai migranti. Contro l’accoglienza e la solidarietà di conseguenza.                                                                    La mia amata Heather l’ha immediatamente attaccata su twitter, definendola ballerina sovranista.               Cara dolce Heather non mi hai deluso, lo sentivo che tu eri diversa! Simpatica americanina sei sempre nel mio cuore. In questo momento storico un personaggio come Lorella  Cuccarini , che ha ancora molta presa tra i giovani dovrebbe fare molta attenzione a quali concetti promuove. Sembra che la signora abbia scelto la chiusura, il razzismo e io allora non posso che ribadire la mia antipatia verso di lei. Non mi sei mai piaciuta e mi guarderò bene dal seguirti anche solo di sfuggita in tv. Hanno proprio ragione quelli che sul web ti hanno ribattezzato Porella Cuccarini!

Finalmente posso invitarvi a scaricare l’e-book di Avventure semiserie delle mie gambe

Il mio amato Avventure semiserie delle mie gambe – Golem edizioni, è disponibile anche in formato e-book, ad un prezzo davvero conte-nuto, 3,99 euro. Mi sono sentita euforica, come se fosse uscito un nuovo libro!

La prima cosa che ho fatto, dopo averlo saputo, è stata comprarmelo su Amazon e godermelo sul mio e-book reader! 

Lo so sto diventando un po’ troppo   strana,  vi prego, perdonatemi, ma sono contenta come una bambina.

Magari per festeggiare, inserisco una canzone tratta dal musical Fame, di cui parlo molto nel libro! 

Le mie gambe, la disabilità, la poesia

Stanca e pensosa, dopo aver sceso la solita rampa di scale, aprii con un po’ di fatica il portone e mi affacciai sul tratto di strada, davanti alla mia casa. Un gruppo di persone stava arrivando sul marciapiede alla mia destra, tra loro distinsi un ragazzo che avanzava con disinvoltura, appoggiandosi ad una stampella bianca. Mi girai di scatto a sinistra, per decidere se potevo scendere l’alto gradino che dava sulla strada, appena in tempo per evitare un anziano signore, seduto in carrozzina e spinto da una giovane donna con delle borse della spesa. Una persona con la stampella, una in carrozzina ed io col deambulatore ci siamo incrociati come seguendo una coreografia. La danza emozionante del ritorno alla normalità della vita, nonostante la disabilità. La sceneggiatura del film della mia vita, mi aveva offerto un momento di sottile poesia. 

Corredandola con un’immagine diRoberto Porcella, che ha illustrato anche le Avventure semiserie delle mie gambe (il mio libro, edito dallaGolem) ho cercato di riproporre una breve istantanea della mia quotidianità di persona disabile, una nuova avventura delle mie colonne portanti. In questo ho seguito lo stile dei miei brevi ritratti di corsia, con cui ho iniziato la mia collaborazione con La Stampa anni fa. Arrivai quasi dal nulla, in un piccolo spazio della copertina domenicale della cronaca di Torino.

Un frammento del mondo della disabilità, attraverso momenti rarefatti. Hanno ragione Simonetta Morelli eAntonio Giuseppe Malafarinala poesia può essere il linguaggio privilegiato per parlare di disabilità.

A disabilandia si tromba, fatevene una ragione!

Cominciamo a parlare di un paio di gambe molto particolari ed ironiche, quelle di Marina Cuollo, autrice di A disabilandia si tromba, edito dalla Sperling & Kupfler e recensito da Mara Maionchi. Il titolo è volutamente provocatorio, vuole sottolineare l’eguaglianza tra disabili e normodotati, in tutti gli aspetti della vita, anche quello della sessualità (no, noi disabili non siamo angeli asessuati!).

Sono una microdonna, alta un metro e una mentina, che ha bisogno di mostrarsi sempre un po’ incazzata con il mondo per dire la sua. -afferma Marina all’inizio del libro – Sono venuta al mondo con una sindrome genetica molto rara: la Melnick Needles, che non è una marca di siringhe ma un’osteodisplasia scheletrica che conta un centinaio di casi in tutto il mondo. Uso la sedia a rotelle e di notte dormo abbracciata a un ventilatore polmonare, ma rompo ancora le scatole in giro. L’autrice è nata a Napoli nel 1981e non è affatto adatta al ruolo di macchietta in cui molti non disabili vorrebbero relegarla. Ha una laurea in scienze biologiche ed è dottore di ricerca in processi biologici e biomolecole, grafica pubblicitaria e scrittrice umoristica. Marina irride con vena caustica i comportamenti assurdi del normodato medio, quando si imbatte nelle persone con disabilità.

Affonda particolarmente il coltello raccontando del mondo del lavoro dei pregiudizi e le discriminazioni, come la volta in cui le proposero di essere pagata per non fare nulla, se non comparire in dépliant ed occasioni pubbliche, per testimoniare l’apertura al sociale dell’azienda.

Convinta che ridere di qualcosa di brutto aiuti a liberarsi da stereotipi e ipocrisie, Marina strappa tutte le etichette che spesso incolliamo su ciò che ci spaventa o che non conosciamo, e spazza via con la sua penna cinica ed esilarante tabù e  preconcetti.citazione dalla copertina. Consiglio vivamente di leggerlo. A disabilandia si tromba dovrebbe fare parte per legge della formazione degli addetti alla selezione del personale! Cosa aspettate? Accatevillo, direbbero i partenopei !

AAA cercasi storie di gambe

   Troppo lunghe e magre oppure corte o grassottelle, magari segnate dai capillari e dalla cellulite. L e gambe possono avere infiniti difetti e malattie più o meno gravi e i loro possessori hanno sicuramente molte storie da far conoscere sui propri arti inferiori anche se non soffrono di patologie invalidanti. Magari sono state al centro di eventi importanti della propria esistenza personale per motivi più o meno avventurosi.

Spostandoci sul terreno dell’handicap, gli argomenti della narrazione possono aumentare.

Molti tipi di disabilità motoria aggrediscono le gambe e il loro aspetto o ne limitano i movimenti. Le persone colpite sviluppano nel tempo, un rapporto particolare con i loro arti inferiori. Molto probabilmente maturano sentimenti di amore/odio oppure hanno scelto un atteggiamento rassegnato o di completa accettazione. Comportamenti diversi che sicuramente sono stati accompagnati da particolari storie di vita e aneddoti che meritano di essere raccontati. 

Ormai l’ho ripetuto talmente tante volte da diventare noiosa! Ho dedicato un libro alle mie pazze gambe con la sclerosi multipla Avventure semiserie delle mie gambe e vi invito a leggerlo! Potete scaricarlo cliccando  qui 

Ma voi, cari lettori del mio blog, non avete niente da raccontarmi? Non volete diventare protagonisti di personali avventure delle “vostre” gambe? Del resto le colonne portanti delle persone sono davvero interessanti.   Nell’immagine di apertura potete vedere la ballerina ed esperta di danceability Erica Brindisi, che ha curato la postfazione del mio libro.         Anche lei ha vissuto storie degne di essere raccontate e lo fa costantemente sul palcoscenico.

Allora che ne dite di fare insieme un esperimento? Scrivetemi, parlatemi della vita delle vostre gambe, le loro storie. Io le pubblicherò qui e sul mio blog . Sono sicura che nasceranno racconti bellissimi! Scrivetemi qui indicando avventure gambe come oggetto.

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Avete mai parlato con le vostre gambe?

                                      Non posso negarlo.                                Sono molto emozionata, come lo sono le mie gambe, già protagoniste del libro che ho scritto per la Golem edizioni, Avventure semiserie delle mie gambe ! Le mie colonne portanti ora si trovano addirittura nel titolo di un blog. Parlare dei miei arti inferiori per me è uno spunto per parlare di disabilità in maniera anche ironica e disincantata. Io ho la sclerosi multipla, ma ho cercato di raccontare le mie esperienze con la maggior leggerezza possibile, come potete capire da questo bel trailer realizzato dalla brava Mariagrazia Talarico. Nel libro dialogo e talvolta litigo con le mie gambe dispettose ed impertinenti. A voi capita mai di parlare ad una parte del vostro corpo che vi fa penare?   Scherzi a parte, nel mio blog voglio cercare di raccontare delle storie vitali, che possano, far emozionare, piangere, ma anche arrabbiare. Soprattutto mi piacerebbe contribuire a diffondere la conoscenza della disabilità perché quando si conoscono le situazioni, diminuisce la paura e l’intolleranza. Un mondo a misura della disabilità è un mondo accessibile a tutti e quindi migliore. Adesso vi propongo la videolettura della prefazione di Carla Fracci. Dimenticavo  accetto proposte e  segnalazioni. A presto!