Il Sesto rapporto sull’innovazione nella Regione Piemonte si propone di aggiornare la precedente edizione rispetto alle novità emerse nel corso dell’ultimo anno, fornendo un quadro delle indicazioni strategiche provenienti dall’Europa e dall’Italia, e analizzando nel dettaglio le policy e i progetti regionali, cercando di offrire un quadro il più possibile esaustivo della strategia piemontese in tema di e-government e di società dell’informazione.
Alle porte del 2010, anno di riferimento per verificare i risultati della strategia di Lisbona e per superare la recente crisi globale, il Piemonte insegue competitività e innovazione secondo alcune linee strategiche prioritarie che passano dalla riconversione produttiva, alla riqualificazione territoriale con particolare attenzione a garantire la sostenibilità ambientale e la valorizzazione delle risorse umane, perseguendo il raggiungimento di un buon livello di qualità della vita dei cittadini. Per il raggiungimento di questi obiettivi il ruolo di una
PA efficace e efficiente è imprescindibile.
L’affondo arriva a metà dell’intervento del rettore dell’Università Ezio Pelizzetti. Inatteso. Duro. Quasi brutale. «Mentre la contingenza imporrebbe il rafforzarsi di un fronte comune delle università, non posso negare che qualche danno è venuto dall’atteggiamento non sempre collaborativo del Politecnico, che in molte occasioni ha preferito perseguire atteggiamenti di palese concorrenzialità». Frase che fa da sintesi a una serie di macigni che il numero uno di via Po ha appena finito di sganciare, quasi trasformando la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico in uno scontro fratricida. Come se in ballo, oggi, ci fosse la supremazia cittadina.
Una molla d’acciaio compressa e pronta a scattare se l’obiettivo merita lo sforzo: potrebbe essere questo il logo per caratterizzare le riserve di energia, accumulate nella volontà e nel carattere degli abitanti, delle nostre tre regioni: Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.