Un pezzo di storia va all'estero con l'Omino Bialetti

La Moka non abita più in Piemonte

Chiude la fabbrica dove nel 1919 fu fondata la Bialetti, per decenni sinonimo di caffettiere. E Mette in mobilità i 120 dipendenti dell’impianto piemontese, tra operai e impiegati. L’annuncio è stato dato oggi dall’azienda che ha ventilato la possibilità di trasferire l’intera produzione italiana di moka express dallo stabilimento di Crusinallo, vicino ad Omegna, a un paese dell’est europeo.

L’omino con i baffi, logo che l’ha resa famosa in tutto il mondo e che imperversò sul Carosello dal 1958, potrebbe, dunque, espatriare e, insieme con lui, un pezzo di storia italiana, industriale e culturale. Il padre dell’industria della moka per eccellenza, Alfonso Bialetti, aprì l’officina di Crusinallo per produrre semilavorati in alluminio, ma nel 1933 lo spirito imprenditoriale unito all’intuizione creativa, lo portò a sposare la causa del caffè. La moka, dal design art decò, da lì a pochissimo tempo entrò nelle case degli italiani per non lasciarle più. Nonostante i cambiamenti, nell’assetto societario come nelle diversificazione produttiva, il marchio Bialetti resiste e uno studio recente ha calcolato che il 90% delle famiglie

Gamma Donna a Torino

Si svolgerà a Torino il 28 e 29 gennaio, presso il Centro Congressi Torino Incontra, il 3° Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile, la più importante manifestazione nazionale sulle tematiche d’impresa e di imprenditoria femminile.

La manifestazione si articola in forum, tavole rotonde, workshop, tavoli di lavoro e momenti di incontro che affronteranno le tematiche calde che spaziano dalla finanza al credito, alla gestione del potere, alla comunicazione d’impresa, alla ricerca e alle metodologie e tecniche di gestione.

Sono attesi circa 2.000 partecipanti, tra imprenditori/trici, manager, donne leader nel settore pubblico e privato, giovani già inseriti nel mondo produttivo. L’area espositiva accoglierà la Vetrina della Creatività che ospiterà incontri diretti con i rappresentanti delle istituzioni, volti ad illustrare gli strumenti a sostegno del mondo dell’impresa.

La rivincita del lavoro italiano

Mario Deaglio analizza l’accordo Fiat-Chrysler

E’ragionevole che dall’Italia si guardi alle tormentate vicende della Chrysler essenzialmente nell’ottica dei riflessi sul settore automobilistico italiano e quindi sulla Fiat. Per comprenderne bene il senso, tali vicende vanno però prioritariamente collocate nell’ambito di un radicale mutamento delle politiche del governo americano nei confronti delle industrie in crisi nell’attuale, difficilissimo passaggio dell’economia mondiale. La strategia adottata nei confronti della Chrysler non rientra infatti negli schemi di intervento pubblico a sostegno di imprese in difficoltà ai quali siamo abituati da oltre settant’anni. Siamo in presenza di tre fattori, di portata ancora incerta che segnano però in ogni caso una netta rottura con il passato.

Il primo fattore riguarda la forma del sostegno pubblico. Non si è deliberato un sussidio generico a un’industria privata, non c’è alcuna nazionalizzazione e neppure si può parlare di «irizzazione», in quanto la partecipazione pubblica diretta sarà molto limitata. Il governo americano compare invece in due vesti diverse: quella di finanziatore di uno specifico e imponente piano industriale di innovazione e di crescita.

E quella di «ispiratore autorevole» di un indirizzo generale (auto meno ingombranti, meno inquinanti e meno care, da realizzarsi con un partner straniero specificamente indicato) entro il quale i privati si assumono tutta la responsabilità operativa.

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Il miraggio dei 1000 euro

Andrea Rossi su La Stampa

Quando va bene lavorano. Ma come? E soprattutto, con quale reddito? Mille euro è una soglia psicologica. Per tanti un miraggio. Qualcuno lo agguanta subito, altri lo inseguono per anni portandosi dietro frustrazioni a non finire. Ma, all’inizio, capita a pochi. Il primo stipendio – vero, lavoro per vivere – viaggia tra 450 e 1100 euro al mese. E c’è un paradosso, per molti una beffa: più hai studiato, meno guadagni. Qualche esempio: a parità di ore lavorate, spesso, un cameriere, o un barista, guadagna più di un ingegnere o un laureato in Storia. Il perché è semplice, e lo spiega Marco Giustino, universitario fino a sette mesi fa e oggi impiegato in un’azienda. «Ho finito Economia, ma non ho trovato nulla che somigliasse a quel che avevo studiato. E così correggo bozze». Eccolo, il perché: i laureati faticano a trovare occupazioni «da laureati» e così ripiegano su lavori per i quali non servono qualifiche speciali. Potrebbe essere accettabile, se durasse poco. Il rischio però è di rimanere invischiati. E, nel frattempo, invecchiare.

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Work-in! Chi cerca trova

Via Turin-In

TurinIN, attraverso il proprio sito web, fornisce un nuovo servizio alle aziende associate ed ai propri iscritti. Attraverso le pagine di “Work-in” vengono, infatti, divulgati annunci di ricerca del personale autorizzati sia dall’inserzionista che dalle rispettive aziende.

TurinIN non è né un’agenzia di selezione né di mediazione ma vuole offrire solo una finestra e un punto di contatto tra domanda e offerta nell’ambito lavorativo. I curriculum andranno inviati direttamente ai riferimenti indicati nella ricerca, qualsiasi profilo inviato a TurinIN verrà cancellato.

Nel contesto di social network in cui si posiziona questa associazione, è sembrato più che naturale poter offrire un servizio professionale a tutte quelle realtà imprenditoriali ed ai vari professionisti che stanno danno il proprio valore aggiunto allo sviluppo di questa rete di contatti.

Il Piemonte? Una dinamo

Bruno Gambarotta nel dossier Piemonte di Lastampa.it

Una molla d’acciaio compressa e pronta a scattare se l’obiettivo merita lo sforzo: potrebbe essere questo il logo per caratterizzare le riserve di energia, accumulate nella volontà e nel carattere degli abitanti, delle nostre tre regioni: Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Se invece ci abbandoniamo al gioco delle libere associazioni, una valanga di immagini viene in soccorso della memoria. Rivediamo gli astigiani che, quando è trascorsa una sola settimana dalla disastrosa alluvione del 1994, ricevono la visita del presidente Scalfaro, che resta incredulo perché la città è già stata completamente ripulita e rimessa a nuovo e deve fi – darsi delle descrizioni.

Vediamo una guida alpina che, dopo aver condotto il cliente fi no al rifugio sotto il Cervino, lo saluta e ridiscende di corsa in valle saltando di roccia in roccia come uno stambecco perché un altro impegno lo attende.
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Premio Odisseo 2008

Il Premio Odisseo si propone di conferire un riconoscimento a quei manager che hanno contribuito al successo aziendale con creatività e spirito innovativo ognuno nell’ambito della propria professionalità, stimolandoli ad essere sempre più esempi di eccellenza nell’ambito delle loro singole competenze.

La cerimonia di premiazione è prevista per venerdì 30 gennaio 2009 presso l’Unione Industriale di Torino. Ideato dai manager del Club Dirigenti Vendite e Marketing (CDVM) e del Club Comunicazione d’Impresa (CCI) dell’Unione Industriale di Torino, il Premio si è esteso al Club dei Dirigenti Amministrativi e Finanziari (CDAF), al Club dei Dirigenti Tecnici (CDT), al Club dei Dirigenti di Informatica (CDI), all’Associazione Italiana di Management degli Approvvigionamenti Sezione Piemonte e all’Associazione Torinese Laureati in Economia.

Verrà premiato un rappresentante di ciascun ramo professionale e un superpremio sarà assegnato ad un manager distintosi particolarmente non solo nella propria professione ma anche nell’interfunzionalità e nell’interdisciplinarietà. I premi in palio saranno opere d’arte uniche create e messe a disposizione da artisti contemporanei, allo scopo di enfatizzare l’aspetto creativo del lavoro manageriale e ribadire che la creatività artistica ed imprenditoriale possono essere espressione diverse ma complementari di un unico talento.

Mariella Bogliacino, Nicola Boursier, Nëri Ceccarelli, Osvaldo Moi, Valentina Testa, Anna Torriero e Ugo Venturini sono gli artisti selezionati da Non Permanent Gallery per contribuire con una loro opera originale alla premiazione dei sette manager vincitori della quarta edizione del Premio Odisseo.

La presentazione degli artisti è avvenuta sabato 8 novembre in occasione della Notte delle Arti Contemporanee, nel corso di una serata riservata agli organizzatori, agli sponsor e agli amici del Premio Odisseo che si terrà presso Le Fonduk Art Cafè di Corso Belgio 18 a Torino con inizio alle ore 21,30.

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