Un Nobel scarso in matematica

Maria Teresa Martinengo e la carriera scolastica di Rita Levi Montalcini

Lo dirà, Rita Levi Montalcini, agli studenti che oggi e domani saranno ad ascoltarla al Teatro Carignano e a Palazzo Nuovo: «Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare e non temete niente. Non temete le difficoltà…». Tra le difficoltà incontrate dal Premio Nobel per la Medicina, che in questi giorni viene festeggiata nella sua città natale in occasione del centesimo compleanno, ce n’è una, narrata in più occasioni: studi sbagliati per il suo carattere e per le sue aspirazioni. Tanto sbagliati (la scelta era stata del padre) da consigliare ai genitori, al terzo anno, di allontanarla – con la gemella Paola – dalla Scuola superiore femminile Margherita di Savoia prima della fine dell’ultimo trimestre. La futura ricercatrice, allora tredicenne, stava attraversando un periodo sfortunato dal punto di vista del rendimento, anche in matematica e scienze. Potrebbe parlarne lei stessa, in questi giorni: una fase calante – appena accennata da Paola Gasco, preside dell’ex magistrale Berti, istituto che conserva l’archivio della “Margherita di Savoia” – causata, probabilmente, dal disinteresse che provava per quegli studi.

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Per design e logistica sostenibile

Il 3 dicembre 2008 al Centro Congressi Regione Piemonte, Corso Stati Uniti 23, a partire dalle ore 9.00 si svolgerà il convegno della Associazione per la Logistica Sostenibile con cui si vuole affrontare la strategica sfida della sostenibilità.

Per Logistica Sostenibile si intende una logistica che mira ad offrire le condizioni di servizio richieste dal mercato, ricercando nel contempo tutte le soluzioni più efficienti e rispettose della qualità della vita.

Purtroppo in Italia questo importante concetto non è ancora molto diffuso, infatti si è spesso portati a pensare che eco-sostenibilità sia sinonimo di qualità modesta ma a prezzi più alti. Così non è: infatti ridurre gli sprechi, ottimizzare i consumi e indirizzarsi al riciclo, non solo comporta un notevole risparmio ambientale, ma contribuisce ad incrementare i guadagni ed avere interessanti ritorni di immagine.

L’utilizzo ottimale delle infrastrutture di mobilità già esistenti, la riprogettazione dei prodotti e dei processi affinché sia facilitato il riuso dei componenti per ridurre l’impatto ambientale sono solo alcune delle tante soluzioni che esistono nel campo della logistica e che troppo spesso rimangono nell’ombra perché poco pubblicizzate.

Il convegno ha lo scopo di esporre al meglio il problema, confrontandosi con le diverse esperienze a livello europeo e trovare delle possibili soluzioni. Tra i molti importanti relatori ricordiamo anche la partecipazione al convegno di Edward C. Prescott, Premio Nobel per l’Economia 2004, e Jean-Paul Fitoussi, Coordinatore del Piano di Sviluppo e di Sostenibilità per il Governo francese.

La sostenibilità diviene così una strategia forte per emergere nel mercato della crisi economica, divenendo una vera occasione di sviluppo per le imprese, un dovere morale ed etico del presente e un diritto per le generazioni future.

Rubbia contro Veronesi sul nucleare

Via Piero Bianucci blog

Sul nucleare lite tra Rubbia e Veronesi. Così titola il “Corriere della sera” un articolo di Franco Foresta Martin. Un articolo, diciamolo subito, molto equilibrato e aderente ai fatti, come sempre sono le cose che scrive Foresta Martin, una delle poche certezze del giornalismo scientifico italiano. Ma per la comunicazione verso i cittadini sul tema dell’energia il titolo è una bomba che può avere effetti devastanti.
Una “lite” tra Rubbia e Veronesi è un match tra pesi massimi. Rubbia premio Nobel per la fisica. Veronesi oncologo di fama mondiale, già ministro della Sanità, neo-senatore PD, in lista anche lui per il Nobel della Medicina. Se due scienziati così non vanno d’accordo sul nucleare, penserà il bravo cittadino, come faccio a farmi un’opinione? Risultato: altro passo indietro nella reale e razionale comprensione del problema energetico che assedia l’Italia e il mondo.
Se si legge l’articolo si scopre che, per fortuna, non si tratta di pugilato o lotta greco-romana ma di fioretto. Rubbia, che per carattere non le manda a dire, con schiettezza afferma che il nucleare è discorso da fisici e deve essere lasciato ai fisici. Brusco, ruvido, forse semplicistico. Ma non è un cazzotto. Umberto Veronesi (che nella vita non pratica lo sport del fioretto ma quello altrettanto “educato” del tennis) dà addirittura una lezione di fair play e risponde: “Non mi scontro con Rubbia”, cioè rinuncia alla replica.
Dal punto di vista della comunicazione, meglio così: Veronesi ha guardato lontano e ha giustamente concluso che aprire il contenzioso sarebbe stato sterile, e anzi dannoso perché la divergenza di visione non sarebbe stata facilmente comprensibile all’opinione pubblica.

Il nobel dimenticato

Da quando fu insignito del premio Nobel cento anni fa (il primo a un italiano), la sua fama è stata offuscata da una grande sconfitta scientifica: quella della teoria del neurone. Ma l’opera di Golgi è stata fondamentale per la storia della biologia.

E’ assai probabile che uno studente di medicina o di biologia di fronte a termini quali “complesso di Golgi” o “apparato di Golgi” non abbia la più pallida idea che si stia facendo riferimento al primo ricercatore italiano insignito di un premio Nobel per la medicina.

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