Fermiamo la tv digitale, l'allarme del Piemonte

Marco Accossato su Lastampa.it

Il digitale terrestre non sarà il «paradiso terrestre» della televisione. Non sarà la panacea delle trasmissioni disturbate, dei canali che oggi si ricevono male o non si ricevono affatto. Digitale terrestre non sarà – per tutti gli italiani – sinonimo di maggiore qualità in alta definizione. Grandi promesse, ma anche molte perplessità per la tivù interattiva che sta per diffondersi in tutto il Paese. L’allarme parte da Torino, prossima regione – dopo la Sardegna – a far scattare il 20 maggio il cosiddetto switch-over che spegnerà per sempre i segnali analogici di Rai 2 e Rete 4, e fra settembre e ottobre anche i restanti canali nazionali e locali. Durante il convegno «La Tv digitale terrestre in Piemonte: opportunità e problemi» nessuno ha negato le potenzialità di questa rivoluzione, «ma non dobbiamo aspettarci – dice chiaro Massimo Negarville, presidente del Corecom – che dove il segnale oggi arriva disturbato il digitale migliorerà la situazione». Al contrario: «Nelle valli piemontesi e in quelle del resto d’Italia dove la televisione addirittura non si vede, il decoder non servirà». Per 25 mila famiglie nel solo Piemonte, insomma, la rivoluzione non ci sarà affatto.

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L'Universo, a te scoprirlo: il 2009 anno internazionale dell'astronomia

Conferenze su stelle e pianeti, mostre storiche, esposizioni di cataloghi e testi antichi, un convegno su Galileo, letture commentate ed attività didattiche per le scuole sono i principali eventi del programma di “L’Universo, a te scoprirlo”, che Università e Accademia delle Scienze di Torino hanno organizzato con la collaborazione di Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino in occasione della proclamazione del 2009 come Anno internazionale dell’Astronomia.

Il calendario delle iniziative, presentato il 4 febbraio dagli enti organizzatori si inserisce nello spirito delle risoluzione proclamata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione della ricorrenza del quarto centenario del primo utilizzo del cannocchiale nell’osservazione del cielo ad opera di Galileo Galilei: sensibilizzare il pubblico, specialmente i giovani, verso la grande ed affascinante avventura della scienza con un percorso personale che porti a riconsiderare l’importanza e l’impatto dell’astronomia e delle altre scienze di base nella vita di ogni giorno. Il motto “L’Universo, a te scoprirlo” cerca di rendere conto del senso di questa riscoperta personale e collettiva insieme che porta naturalmente alla consapevolezza di come la conoscenza scientifica possa contribuire ad un mondo più equo e pacifico.

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Un ateneo ad alta selezione

Via La Stampa

«In un momento di difficoltà generale di tutto abbiamo bisogno tranne che di polemiche o ulteriori conflitti. C’è da far quadrato per uscire dalla crisi il più in fretta possibile». Gianfranco Carbonato, presidente dell’Unione industriale, lancia tre parole d’ordine per il rilancio: governance allargata, specializzazione e poli d’eccellenza.
Stupito dalla polemica Università-Politecnico?

«Molto. L’industria e il territorio hanno bisogno di un sistema universitario forte e di eccellenza. La crisi sta facendo traballare i sistemi industriali con caratteristiche più tradizionali e meno tecnologiche. Per questo dico che serve un’università solida e coesa».
Gli atenei sono pronti a questa sfida?

«Il Politecnico ha compiuto molti passi in avanti nell’aprirsi verso il mondo delle imprese e l’internalizzazione. L’Università è più vasta e chiaramente più complicata da gestire. Ed è molto difficile raggiungere l’eccellenza con 70 mila studenti. Le migliori università al mondo sono quelle che fanno più selezione».

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Un maxipolo che coinvolge il nordovest

Francesco Profumo su La Stampa

Aderiamo volentieri alla proposta del Sindaco, stimolata da Luigi La Spina, per la creazione del Polo del Sapere in quanto siamo certi che in questa Regione il virtuoso protagonismo delle istituzioni non degenererà in un localismo asfittico, nel quale si perdano irrimediabilmente i valori fondanti dell’istituzione universitaria.

Valori come libertà e indipendenza del pensiero, terzietà rispetto agli interessi organizzati e soprattutto la piena adesione al sistema di regole e valori che è proprio della comunità scientifica internazionale. Su queste basi siamo certamente disponibili a valorizzare quel modello di università in stretta relazione con il territorio che disegnammo qualche anno fa. Chiediamo però l’impegno di tutti ad affiancarci nel difficile esercizio di coniugare lo spirito di servizio al territorio con l’autorevolezza di un grande Ateneo internazionale. Un Ateneo di prestigio internazionale è una risorsa che si genera col lavoro e l’impegno di molte generazioni e va tutelata come un bene prezioso. Noi crediamo che l’autorevole invito del Sindaco di Torino vada onorato affrontando i nodi strutturali che ancora ostacolano una piena e virtuosa collaborazione tra le Università piemontesi. In particolare ci pare opportuno aprire un dibattito su due temi centrali: Governance e Infrastrutture.

Per quel che riguarda la Governance, si può ripartire dall’Accordo di Programma del 2007 fra il Ministero dell’Università e della Ricerca, la Regione e le Università del Piemonte (il cosiddetto Sistema delle Università piemontesi) che prevede tra i settori di intervento il potenziamento della rete universitaria regionale, attraverso lo sviluppo di modelli di governo tesi a massimizzare l’efficacia delle azioni dei quattro Atenei piemontesi. Gli obiettivi prioritari dovrebbero essere un’offerta formativa organica ed integrata tra le Istituzioni universitarie e la collaborazione strutturata di ricercatori appartenenti ad Atenei diversi, con competenze interdisciplinari, condizione essenziale per competere a livello internazionale nei settori scientifici e tecnologici di frontiera.

D’altra parte i vincoli finanziari previsti dalle Leggi 133/2008 e 1/2009 ed i relativi tagli del Fondo di Finanziamento Ordinario richiederanno agli Atenei già nel prossimo futuro di trovare forme di ottimizzazione dell’uso delle risorse. Pertanto sul piano regionale il sistema delle Università piemontesi sarà chiamato a compiere uno sforzo congiunto, per mettere in comune alcune infrastrutture. Due soli esempi: il miglioramento dell’efficienza degli attuali sistemi informativi, spesso frammentati, attraverso il progetto di un’unica grande infrastruttura informatica; l’opportunità di promuovere una maggiore sinergia tra gli incubatori accademici, troppo parcellizzati tra le varie sedi territoriali delle università piemontesi. Dal tavolo auspicato dal Sindaco potranno poi emergere ulteriori proposte.

Le quattro Università piemontesi e la Regione, nell’ambito delle proprie competenze e della propria autonomia, hanno dimostrato in questi anni di avere la forza e la lungimiranza per sostenere un processo così difficile. Il Politecnico di Torino è pronto ad affrontare questa sfida comune insieme agli Atenei piemontesi e a verificare l’opportunità di estenderla anche ad un territorio più vasto, quale ad esempio il Nord-Ovest.

Crisi ? ma che crisi !

Via TurinIN

Crisi? …ma che crisi! Non lasciamo che politici e organi di stampa riempiano le pagine di dichiarazioni pessimistiche e diamoci da fare per dare una sferzata alla  nostra attività.

Noi di TurinIN vogliamo raccontarvi come possiamo essere “il miglior additivo per il vostro business”. Parleremo del “Progetto TurinIN“, di come è nato il Club, si è evoluto in associazione e a breve entrerà a far parte del circuito nazionale dei ClubIN.

Vi racconteremo della determinazione, dell’impegno, dell’interesse e della voglia di fare business networking perché… “INsieme è meglio”. Vi illustreremo progetti ed obiettivi in cantiere, vi spiegheremo come entrare a far parte dell’associazione, come partecipare attivamente ai “Presenta te stesso” e come accedere alle nostre convenzioni. Ma, soprattutto, vi dimostreremo che questo “nuovo” modo di fare business attraverso i social network apre nuovi canali e nuove possibilità di sviluppo aziendale.

E allora, se vi abbiamo incuriosito solo un po’, vi aspettiamo al “Golf Club Stupinigi” in C.so Unione Sovietica 506/a – Torino alle h. 20.00 di Mercoledì 11 Febbraio 2009.

Il complessino che dirige Torino

Dall’intervista al Direttore de La Stampa Giulio Anselmi su ExtraTorino

Secondo lei chi è che a Torino ha la bacchetta di direttore d’orchestra ? La Fiat non più, ma nemmeno il Comune, che è stato uno dei motori della diversificazione …
Non vedo un direttore d’orchestra, vedo un complessino.
Composto da ?
Sicuramente Marchionne e la famiglia Agnelli, a partire dal suo leader John Elkann e i suoi consiglieri Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens: la società torinese continua a riconoscerli come riferimento. Ci metterei poi Angelo Benessia,Presidente della Compagnia di Dan Paolo: è uomo di grandi ambizioni, sarà interessante vedere che cosa farà in futuro. E naturalmente Enrico Salza, che è il banchiere di riferimento: il San Paolo ha ancora un forte radicamento in città, anche se il controllo finanziario è passato a Milano.
Il grattacielo si farà ?
Molti dicono sia un monumento a Salza: secondo me ancora prima, per i torinesi, vuole essere un monumento alla rassicurazione di mantenere il governo della banca. In questo senso sarà una piramide inutile.
Chi vede ancora nel “complessino” ?
Sergio Chiamparino, perchè il Comune, anche se pericolosamente indebitato, è stato il protagonista di tante operazioni. Mercedes Bresso, per via del suo ruolo regionale, mi pare più defilata.
I rettori di Università e Politecnico ?
Ho l’ìmpressione che il Politecnico sia un’eccellenza; l’Università è come il resto degli atenei italiani. Manca invece un ruolo attivo in politica.
In che senso ?
Che fine hanno fatto a Torino i partiti ? nel centrodestra esiste Silvio Berlusconi e un gruppo di parlamentari che si danno un gran da fare come enzo Ghigo, Roberto Cota, Guido Crosetto. Nel Centrosinistra i Partiti seguono lo squagliamento nazionale del Pd.

Il Mediacamp a Perugia

Via Vittorio Pasteris

Il Festival Internazionale del Giornalismo che si svolge a Perugia dal 1 al 5 aprile 2009 ha deciso di organizzare  un Mediacamp nel pomeriggio di domenica 5 aprile.

Un Mediacamp è  un barcamp dedicato ai media.

Un Barcamp è definito una non conferenza: un evento, nato dal desiderio delle persone di condividere e apprendere in un ambiente aperto e libero: quindi prevede molta, molta interazione tra i partecipanti. L’idea alla base di un barcamp è che tutti i partecipanti siano in qualche modo attivi e coinvolti. Tutti sono invitati a presentare un argomento, a partecipare attivamente alle discussioni o a dare una mano nell’organizzazione o a supporto dell’evento.

Il Mediacamp sarà  dedicato alle discussioni sullo stato dei media e dell’informazione. Si parlerà di media tradizionali e innovativi, on-line e off-line, analogici e digitali, cartacei, via etere, interattivi, globali e locali. Dell’amata radio e della vituperata televisione, della esplosiva internet e della declinante carta stampata.  Un Barcamp dedicato ad addetti ai lavori e a consumatori di media, ai tradizionalisti e ai rivoluzionari, agli amanti degli UGC ed del giornale locale, ai lettori di palmari, iphone, ebook reader, carta stampata.

Per aggiornarvi sul work in progress del Mediacamp

Il Festival Internazionale del giornalismo è un evento che riunisce giornalisti da tutto il mondo, addetti ai lavori e tutti quelli che si interessano del’informazione che si confronteranno per cinque giorni sui grandi temi dell’informazione. In programma circa decine di  eventi tutti ad ingresso libero, con dibattiti, interviste.

Un nuovo polo formativo sulle biotecnologie

Marco Campagnolo su Localport

E’ l’istituto di istruzione superiore Olivetti di Ivrea il capofila del nuovo polo formativo dedicato alle Biotecnologie. Insieme all’istituto Olivetti anche il Biotecnology Park del Canavese, oltre a numerosi altri istituti di Torino e provincia, agenzie formative, centri di ricerca e Università, tutti partner nel progetto.

Il Polo rappresenta uno dei 18 canali formativi post-secondari che la Regione ha realizzato per formare tecnici specializzati, e proprio in Regione, ieri, si è tenuta la presentazione alla presenza dell’assessore all’istruzione Gianna Pentenero.

«Ricordo – ha sottolineato Pentenero – che la realizzazione dei poli è frutto di un accordo territoriale sottoscritto da Regione, Province Piemontesi e Ufficio Scolastico Regionale per la formulazione e l’individuazione di Poli Formativi. Un processo questo, che mira a valorizzare e sviluppare le specificità territoriali e settoriali, in coerenza con il quadro di programmazione dell’offerta formativa regionale e che vuole rafforzare la centralità dell’alta formazione».

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