Si tratta per la sede Motorola torinese a Telit

Via Vittorio Pasteris

Paolo Griseri su Repubblica porta buone nuove per il caso della sede Motorola torinese: “E’ ufficiale: il centro Motorola di Torino interessa alla Telit, la società triestina di telecomunicazioni di cui è presidente Chicco Testa. La particolare attenzione, spiega Testa, nasce dalla qualità del personale improvvisamente abbandonato dalla Motorola al suo destino: 370 ingegneri specializzati in telecomunicazioni. Gli incontri sono iniziati nelle scorse settimane e proseguiranno. Si arriverà alla vendita? “Stiamo trattando – rivela Testa – ed è prematuro, al momento, fare previsioni. Entro gennaio arriverà la decisione”.

La vicenda della Motorola aveva fatto indignare il sindaco di Torino. Non tanto per l’ improvvisa decisione di chiudere, quanto per la scelta di farlo senza preavviso dopo aver pompato indirettamente quasi dieci milioni di euro dalle casse pubbliche sotto forma di sovvenzioni e aiuti di diverso genere. «Se non si risolve la questione, giuro che mi incateno davanti all’ azienda», aveva detto nelle scorse settimane Sergio Chiamparino suscitando scalpore a livello nazionale. Ora l’ ipotesi Telit sembra essere in grado di risolvere il problema. Chicco Testa, già presidente di Legambiente prima di diventare numero uno di Enel e oggi della stessa Telit e di Roma Metropolitane, appare intenzionato ad approfondire la trattativa.”

Si svela la nuova Porta Nuova

Via Repubblica

Non è la versione definitiva, perché i lavori sono stati svolti all´80 per cento e per il completamento occorrerà aspettare fino a giugno. Però le novità già oggi sono tante. Tra quelle pratiche, la più evidente è costituita proprio dagli ingressi: si può di nuovo accedere dalle due storiche porte frontali che si affacciano su corso Vittorio Emanuele II, così come dalle due rinnovate aperture laterali di via Nizza (dove c´è la biglietteria) e di via Sacchi. Insomma, niente più circumnavigazioni per arrivare ai binari.

Ma la nuova versione di Porta Nuova è diversa soprattutto dal punto di vista estetico. «A me piace considerarla un po´ come un´opera d´arte», dice l´architetto Moretto. Per buona parte degli interni è stato semplicemente rivitalizzato il colore originale delle mura della stazione, ma sono stati anche posizionati tanti elementi dalla tinta vivace, sia nella galleria creata nella porzione che dà verso via Sacchi, che nell´atrio che dà verso i binari: «Qui il soffitto prima era tutto nero – spiega il direttore artistico – così abbiamo scelto di alleggerirlo con questo grigio-argento. Poi abbiamo piazzato questi pannelli colorati. Sono duecento metri quadri lineari, che hanno quelli che secondo me sono i colori della città: c´è il verde della collina, il rosso della passione, il lilla della montagna. Vuole essere un po´ un manifesto dei cambiamenti di Torino, che non può più essere considerata la città grigia di un tempo».

Nel centro geometrico della stazione c´è uno spazio verde, che idealmente conserva la memoria di quello che un tempo era il giardino Magnolia, e tutto attorno ci sono i tanti spazi destinati ai negozi. Gradualmente quelli al piano terra si animeranno uno ad uno, mentre il nuovo piano mezzanino diventerà operativo soltanto a giugno, con la conclusione di tutti i lavori. Entro quel mese termineranno anche i lavori del nuovo ingresso, quello che parte dalla stazione della metropolitana e si inserisce direttamente nell´atrio di Porta Nuova. Anche quest´ultimo è cambiato molto: «Con la nuova copertura in vetro – spiega Moretto – abbiamo cercato di dare una luce più “positiva”, meno grigiastra rispetto a quella che c´era prima».

A partire da qui altre fotografie della nuova Porta Nuova

Porta Susa Sotterranea

Via Vittorio Bertola

Forse non ve ne sarete ancora accorti, perché ne ha parlato soltanto ieri sera il TG Regionale del Piemonte con un servizio, ma oggi è stata ufficialmente aperta la nuova stazione di Torino Porta Susa. Si tratta di un evento storico: è da venticinque anni che le Ferrovie, con i tempi biblici dello Stato italiano, lavorano alla realizzazione del passante ferroviario e della nuova stazione. Il servizio di ieri sera era piuttosto celebrativo, ma si è dimenticato di dire alcune cosette – per esempio, se tutti i treni ora fermano là sotto oppure no. Pertanto, oggi all’ora di pranzo, passando in zona, sono andato a fare un piccolo reportage.

Il risultato è stato scoprire che, come intuibile, la notizia dell’apertura è un tre quarti di bufala: al momento, la stazione è servita soltanto da nove treni al giorno, con destinazione Bra o Chieri; tutto il resto transita dalla stazione vecchia. Infatti, sono aperti soltanto i due binari 5 e 6, e soltanto in direzione Torino Lingotto; il resto del passante e della stazione è ancora da finire, e in certi casi proprio da costruire; anche dentro la parte aperta della stazione, incuranti degli scarsi passeggeri (ok, quando ero lì l’unico treno in un’ora era il regionale per Chieri delle 13:26), ci sono operai ovunque che montano piastrelle e sistemano cavi.

Sull’orario Trenitalia, comunque, la stazione viene indicata a parte, con nome Torino Porta Susa Sotterranea, o abbreviato Torino P.SS; potete quindi effettuare ricerche specifiche da o per essa, anche se generalmente vi verrà proposto di “cambiare” andando alla (normale) Porta Susa mediante “Percorso interno alla stazione”.

Anche solo arrivare alla stazione è difficile: sono aperti soltanto tre ingressi. Uno è identificato come “Ingresso C corso Inghilterra” e consiste in una scalinata (niente scala mobile) sul marciapiede di corso Inghilterra circa all’angolo di via Susa; il secondo, sempre sul marciapiede di corso Inghilterra, si chiama “Ingresso D corso Inghilterra” è circa all’altezza di via Duchessa Jolanda, verso via Grassi, e ha anche la scala mobile (solo in salita) e l’ascensore. Esiste infine un terzo ingresso, che rappresenta l’unica forma di comunicazione con il centro di Torino e con Porta Susa di superficie: si trova nel corridoio dell’ingresso D, dal lato opposto, dove una scaletta di una dozzina di gradini (segno che la stazione è davvero poco in profondità) sbuca direttamente all’estremità sud del marciapiede del binario 3 di Porta Susa, ben oltre la fine della pensilina. Grazie a questo trucco, le due stazioni sono intercomunicanti; ma l’unico modo che avete per sbucare in piazza XVIII Dicembre è riscendere nel sottopasso di Porta Susa vecchia e uscire di lì.

Sognare, osare e fare, le idee diventano aziende

Gabriele Beccaria su Lastampa.it

Parole d’ordine: «Dream, dare, and do». «Non si deve avere paura di concepire una visione alta delle proprie potenzialità: un problema di molti è che ci si accontenta. Poi si deve osare: maturare un’esperienza imprenditoriale è importante anche
se non si riescono a raggiungere gli obiettivi iniziali. E infine darsi da fare: l’imprenditore non può essere un part-time».
Chi parla è Marco Cantamessa,  presidente di «I3P», la sigla che significa «Incubatore Imprese Innovative »: creato dal Politecnico di Torino – spiega il rettore Francesco Profumo – è il più grande centro italiano per la creazione di nuovi business e sta per compiere 10 anni. Qui il «credit crunch» non si sente e, anzi, le proposte aumentano, favorite – aggiunge Profumo – «dal continuo scambio tra studenti, professori, investitori e industriali».

Professor Cantamessa, quanti bussano alla vostra porta?
«Ogni anno arrivano 150 idee d’impresa: di queste, 50 diventano business plans e, di questo gruppo, una quindicina si trasforma in vera impresa. Esiste un rapporto di 1 a 3 a ogni strozzatura dell’imbuto».

Come funziona la vostra formula?
«E’ duplice. Siamo un incubatore universitario, che si offre come sbocco per ricercatori e studenti del Politecnico, e una sede per chi vuole realizzare una start-up nell’high tech collegata con l’ateneo».

Leggi tutto “Sognare, osare e fare, le idee diventano aziende”

Al via Enzima P

Enzima P vuole essere un social network dedicato all’innovazione in Piemonte. Il network nasce dalla strategia regionale per l’innovazione, elaborata di concerto fra Finpiemonte e la Giunta regionale, attraverso la trasformazione di Tecnorete Piemonte, consorzio di promozione dei Parchi scientifici e tecnologici piemontesi.

I Soci di Enzima P sono: Finpiemonte, Unioncamere, Università  di Torino, Politecnico di Torino, Università  del Piemonte Orientale, Confindustria, FederAPI, Tecnoparco, VR&MMP, Environment Park, Pst, Tecnogranda e Bioindustry Park.

Gli obiettivi del progetto:

  • Completare ed integrare le funzioni di trasferimento di conoscenza degli atenei , e delle strutture di ricerca piemontesi con servizi finalizzati alla valorizzazione di mercato, su scala globale, delle idee, della conoscenza e della tecnologia;
  • Creare una rete di knowledge brokers specializzati in grado di mediare tra la domanda e l’offerta di conoscenza su filiere specifiche, utilizzando come hub i parchi scientifici e tecnologici;
  • Accentrare e mettere a disposizione del sistema regionale dell’innovazione servizi professionali specializzati nel campo della proprietà  intellettuale e del sostegno alla nuova imprenditorialità ;
  • Creare una unità  tecnica specializzata nel sostegno della competitività  del sistema piemontese per l’accesso dei finanziamenti europei alla ricerca e all’innovazione;
  • Sfruttare e mettere a disposizione del sistema la base di conoscenza resa disponibile sia dalle attività  di erogazione e gestione dei finanziamenti sia da un’attività  di monitoraggio e ricerca;
  • Realizzare una piattaforma di dialogo e coordinamento tra i diversi policy makers e stakeholders sui temi sopra citati.

La piattaforma Enzima P sarà  sia uno strumento di integrazione di iniziative e progetti già  operanti sul territorio, attraverso la messa a disposizione di servizi di completamento, sia uno strumento di integrazione e gestione diinformazioni e dati sul mercato dell’innovazione piemontese, attraverso la gestione di un knowledge management system, a supporto delle attività  di valutazione, revisione e progettazione delle policy regionali per l’innovazione.

Intesa Sanpaolo, Modiano lascia

Gianluca Paolucci su Lastampa.it

Pietro Modiano si è dimesso da direttore generale vicario di Intesa Sanpaolo. La lettera del manager è arrivata sul tavolo di Giovanni Bazoli e Enrico Salza, presidenti rispettivamente del consiglio di sorveglianza e di gestione del gruppo bancario, nel pomeriggio di ieri. A portarla nelle mani di Salza è stato lo stesso Modiano, che ha incontrato ieri il presidente del consiglio di gestione nei suoi uffici di piazza San Carlo. A Salza, Modiano ha spiegato di essere «sereno» dopo la tensione dei giorni scorsi e di aver maturato la decisione per «senso di responsabilità» nei confronti della banca e dei suoi dipendenti, con la consapevolezza dei buoni risultati raggiunti durante il suo incarico e della bontà delle scelte fatte.

A rendere ufficiale la notizia, dopo che nella giornata di ieri si erano nuovamente rafforzati i rumors di una imminente uscita di Modiano, è stato invece in serata uno scarno comunicato della banca: «Si è risolto consensualmente il rapporto di lavoro tra Pietro Modiano e Intesa Sanpaolo. Il presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli e il presidente del consiglio di gestione Enrico Salza esprimono il loro vivo apprezzamento per l’opera svolta dal dottor Modiano in questi primi due anni di integrazione tra Sanpaolo Imi e Banca Intesa». Poche righe per mettere fine a una vicenda iniziata a metà novembre, quando durante un incontro piuttosto brusco tra Passera e Modiano il primo aveva di fatto «sfiduciato» il secondo. Uno scontro duro e «allo scoperto», quello tra i due, con le indiscrezioni circolate sui giornali e l’ammissione, da parte dello stesso Passera, delle «divergenze».

Leggi tutto “Intesa Sanpaolo, Modiano lascia”

Riparte Futura

Via Vittorio Pasteris

Riparte Futura il giornale prodotto dal Master in giornalismo dell’Università di Torino organizzato dal Corep. Con questo numero la rivista riparte da venti facce nuove. I ragazzi della scorsa edizione del master in giornalismo dell´Università di Torino hanno passato il timone ai nuovi aspiranti giornalisti che cureranno il mensile per i prossimi due anni.

La nuova redazione è formata da giovani tra i 22 e i 30 anni provenienti da tutta Italia. Fin dal 2005 il giornale si è caratterizzato per la sua natura di periodico free press e per il suo pubblico di studenti e di giovani di Torino.

La tiratura di futura si aggira intorno alle 35.000 copie, e dal numero di marzo 2007 Futura ha adottato il full color, rinnovandosi anche esteticamente.

Futura ovviamente non tradirà il suo passato, sarà arricchita da nuovi punti di vista e sarà ancora più aperta al fondamentale contributo dei suoi lettori. Per questo sarà potenziata la versione on-line, così tutti potranno accedere alle notizie, ai blog e ai contenuti multimediali del giornale più facilmente e in tempo reale. Futura è di nuovo in giro e anche in rete. Per conoscervi, interessarvi e coinvolgervi.

Mediapedia, l'enclopedia dei media in rete

Nell’ambito degli incontri promossi da Sottodiciotto Filmfestival 2008 la Fondazione per la Scuola della
Compagnia di San Paolo presenta con l’Università degli Studi di Torino, cattedra di Storia e teoria dei media, il portale on line Mediapedia: uno strumento per pensare ( o ripensare) al rapporto tra media e insegnamento nelle scuole superiori e un progetto di collaborazione attiva con gli insegnanti.

Il titolo dell’incontro è “Educare ai media, educare con i media. Presentazione del progetto Mediapedia”, si svolgerà il 4 Dicembre 2008 alle ore 16.30 presso il Centro di Produzione RAI, Sala del Museo della radio e della televisione in Via Verdi 16 a Torino

Sviluppato dal lavoro congiunto della Fondazione per la Scuola e della cattedra di Storia e teoria dei media dell’Università di Torino, Media-Pedia è un progetto che prevede uno sviluppo progressivo attraverso la collaborazione continua con il mondo della scuola. Gli insegnanti interessati possono contribuirvi sia proponendo osservazioni, critiche e integrazioni alle informazioni che vi sono contenute sia offrendo esempi di pratiche didattiche e commentando i suggerimenti e le pratiche proposte da altri.

Il patrimonio di sapere così elaborato, a partire da un primo nucleo di voci che saranno disponibili in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico, sarà costantemente in crescita ma sempre sotto la responsabilità scientifica di esperti riconosciuti. Può essere sia utilizzato dall’insegnante per la propria informazione e formazione sia usato per costruire unità didattiche da usare con le classi.

Work-in! Chi cerca trova

Via Turin-In

TurinIN, attraverso il proprio sito web, fornisce un nuovo servizio alle aziende associate ed ai propri iscritti. Attraverso le pagine di “Work-in” vengono, infatti, divulgati annunci di ricerca del personale autorizzati sia dall’inserzionista che dalle rispettive aziende.

TurinIN non è né un’agenzia di selezione né di mediazione ma vuole offrire solo una finestra e un punto di contatto tra domanda e offerta nell’ambito lavorativo. I curriculum andranno inviati direttamente ai riferimenti indicati nella ricerca, qualsiasi profilo inviato a TurinIN verrà cancellato.

Nel contesto di social network in cui si posiziona questa associazione, è sembrato più che naturale poter offrire un servizio professionale a tutte quelle realtà imprenditoriali ed ai vari professionisti che stanno danno il proprio valore aggiunto allo sviluppo di questa rete di contatti.