World Computer Congress 2008 a Milano

Via Vittorio Pasteris

Parte a Milano dal 7 al 10 settembre la 20a edizione del World Computer Congress (WCC 2008), che si svolgerà per la prima volta in Italia presso il MIC – Milano Convention Centre – Via Gattamelata, 5.

Dovrebbe essere il congresso più importante per il settore ICT mai tenuto nel nostro paese, un evento d‘importanza internazionale per mettere a confronto i migliori esperti del mondo universitario con quelli della ricerca.

Saranno presenti Oltre 2000 delegati provenienti da 70 diversi paesi si incontreranno, durante i quattro giorni di congresso, per approfondire problemi e prospettive del settore ICT, in effetti argomento centrale nell’economia del XXI secolo.

Il congresso è a pagamento, ma la quantità  degli interventi è veramente notevole

Torino capitale europea della chimica

In attesa delle celebrazioni per Torino capitale e di ESOF 2010 che vedrà Torino “Città Europea della Scienza”, un altro prestigioso appuntamento rende il capoluogo piemontese punto di incontro vitale per la cultura scientifica.

Si tratta del II Congresso Europeo di Chimica, organizzato da EuCheMS (European Association for Chemical and Molecular Sciences), Società Chimica Italiana e Consiglio Nazionale dei Chimici e coordinato dalla Prof.ssa Lorenza Operti e dal Prof. Salvatore Coluccia dell’Università degli Studi di Torino. Il congresso è stato ottenuto nel giugno 2005 grazie anche a Torino Convention Bureau che ha promosso e sostenuto la candidatura di Torino.

Promuovere la chimica e le scienze chimiche, favorire la collaborazione tra ricercatori, industria e formazione a sostegno della chimica in Europa ma anche favorire la conoscenza della chimica presso il grande pubblico. Questi gli obiettivi del meeting europeo della chimica: un appuntamento fondamentale per le società del settore, tanto da raccogliere l’adesione di 2.000 congressisti provenienti da tutto il mondo. EuCheMS si terrà al Lingotto dal 16 al 20 settembre 2008 e coinvolgerà la città con un ricco programma che prevede sia conferenze di carattere divulgativo tenute da prestigiosi scienziati, sia appuntamenti pensati per avvicinare gli studenti – dalle elementari fino all’università – all’affascinante mondo della chimica.

Il sostenibile sviluppo dell'auto

Via Torino Scienza

Le conseguenze a catena dell’impennata del petrolio si intensificano e assumono toni da incubo: negli ultimi 12 mesi, a fronte di un rincaro del 144 per cento del prezzo del barile, le tariffe elettriche sono aumentate del 10,3 per cento, ma la Banca centrale europea stima che i rincari del settore alimentare raggiungeranno addirittura il 44 per cento; nel primo trimestre 2008 le immatricolazioni di auto sono crollate del 20 per cento e i passeggeri Alitalia si sono ridotti di un quarto; autotrasportatori e pescatori sono in agitazione in tutta Europa; armatori di navi e flotte aeree riducono le velocità di crociera. Da un comparto economico all’altro, tutto il mondo dell’industria si sta attrezzando per sopravvivere al nuovo scenario. In prima linea il settore automobilistico, che dal 18 al 20 giugno ha convocato a Moncalieri (To) 150 esperti, provenienti da tutto il mondo, proprio per discutere di scarsità energetica e sviluppo sostenibile. Al convegno Gerpisa (Groupe d’etudes et de recherche permanent sur l’industrie et les salariés de l’àutomobile), riunito per la prima volta in Italia su iniziativa dell’Istituto di ricerca sull’impresa e lo sviluppo (Ceris) del Cnr, hanno partecipato docenti universitari ma, novità 2008, anche imprenditori e manager del settore.

Il programma, sviscerato in 25 sessioni parallele, ha fatto il punto su norme e politiche pubbliche, innovazioni tecnologiche, sviluppo nei Paesi emergenti, responsabilità sociale delle imprese e strategie aziendali. I ricercatori hanno presentato e discusso decine di studi sullo sviluppo sostenibile del comparto, spaziando dai motori ibridi ed elettrici alle prospettive di sviluppo in mercati nuovi come Cina e India, fino alle politiche pubbliche sui cambiamenti climatici. Particolarmente interessanti le analisi dedicate alle diverse strategie delle case automobilistiche: Fiat (a cui è stata dedicata un’intera sessione), Renault, Toyota, Audi e Bmw.

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Open Your Mountains Day: il programma

Ecco il programma generale di Open Your Mountains Day: immagine e creatività imn programma il 20 settembre 2008 ad Aosta

Ore 10.00. Photocamp, una non-conferenza sul tema ‘Lo sharing pixel produce condivisione’.
Ogni partecipante dovrà presentare una propria visione, idea o concept in un intervento che dovrà durare al massimo 10 minuti a cui seguirà uno spazio di condivisione.

Ore 10.30. Workshop ‘Una montagna di idee’ con un laboratorio sull’immagine/innovazione che utilizza
il ‘Pensiero Laterale’ di Edward de Bono.

Ore 13.00. ‘Lunch km 0’ con degustazione di prodotti del territorio valdostano e indicazione dei km percorsi da ciascun alimento.

Ore 15.00. Presentazione al pubblico dei risultati del workshop fotografico ‘Montagna e desertificazione’.

Ore 10.00 – 18.00. Durante tutta la giornata all’esterno: un’installazione denominata ‘Montagna di Rifiuti’ realizzata con imballaggi alimentari arricchita da ‘contributi’ aperti a tutti; una mostra di imballaggi alimentari con la loro ‘storia’; una postazione per il calcolo delle emissioni personali di Co2. All’interno della struttura, sempre durante l’arco della giornata, saranno proiettati in loop una serie di documenti video intitolati ‘La scalata all’incontrario’.

Cartella clinica informatizzata

Via blog Panorama

Abbattere le liste di attesa e fornire metodologie di telemedicina e sanità elettronica per arrivare, entro un anno, alla cartella clinica informatizzata. L’annuncio è del sottosegretario alla Sanità, Ferruccio Fazio, e conferma che la sanità italiana sta compiendo passi importanti verso la digitalizzazione dei propri servizi. L’obiettivo dichiarato è quello di realizzare il Fascicolo sanitario elettronico del cittadino, come previsto dal Tavolo di lavoro permanente per la sanità elettronica (Tse) avviato nel 2005. “Stiamo definendoi contenuti, si sta già tracciando il percorso per la definizione di alcune componenti del Fascicolo, come la scheda sanitaria individuale ed il referto digitale”, ha dichiarato Paola Tarquini, dell’Ufficio studi e progetti per l’innovazione digitale del ministero per le Riforme e l’Innovazione in un convegno organizzato da Ibm, Sap Italia e Medmatica, l’Expo forum sulla sanità elettronica.

Nove regioni del sud sono coinvolte in un progetto il cui obiettivo è quello di collegare le informazioni afferenti al medico di base, comprese quelle provenienti dalle strutture ospedaliere e di laboratorio. Il programma ha ricevuto finanziamenti intorno ai 100 milioni di euro, di cui quasi il 30 per cento dalle Regioni che devono attuare i progetti. I primi prototipi di rete della Puglia, della Sardegna e della Basilicata sono già stati presentati. Per raccordare le iniziative di sanità elettronica con quanto già realizzato nelle regioni del Nord si sta invece mettendo a punto un accordo per un piano di lavoro comune, con il coinvolgimento di 10 regioni (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Sardegna), per l’interoperabilità dei sistemi regionali di fascicolo sanitario elettronico.

Gli investimenti italiani in tecnologia sanitaria, un settore che ha determinato nel mondo una spesa pari a 187 miliardi di euro, sono però ancora inferiori a quelli di altri paesi europei.

Open Your Mountains Day

Open Your Mountains Day: innovazione, ambiente, immagine e creatività è un appuntamento programmato per il prossimo 20 settembre ad Aosta dedicato al connubio innovazione, creatività, ambiente e fotografia di montagna.

All’interno del Mountain Photo Festival di Aosta, evento fotografico dedicato alle montagne del mondo, alle loro genti e alle loro culture – Aosta 22 agosto/ 21 settembre 2008 – prenderà il via, il 20 settembre presso la Pépinière d’Entreprise (l’incubatore delle nuove realtà della regione), ‘Open Your Mountains Day’, una giornata completamente dedicata alla visione di frontiera, ove la parola innovazione, come dalle più recenti tendenze globali, si sposa con creatività, ambiente e comunicazione in un programma in cui la ‘contaminazione’ rappresenta la chiave di lettura più idonea.

La vicinanza di più temi centrali per l’odierno eco-sviluppo di una regione è ampiamente rappresentata nel programma ufficiale, che nella prima parte della giornata (sino alle ore 14.30) è strettamente ad inviti, per poi aprirsi alla condivisione del grande pubblico durante tutto il pomeriggio, che vede nella presentazione dei risultati del workshop ‘Desertificazione e montagna’ il suo punto centrale.

All’esterno della Pépinière d’Entreprise un’installazione denominata ‘Montagna di Rifiuti’ realizzata con imballaggi alimentari potrà essere arricchita da ‘contributi’ aperti a tutti; una mostra di imballaggi alimentari con la loro ‘storia’ illustrerà l’importanza della filiera ed identità alimentare; una postazione per il calcolo delle emissioni personali di Co2 potrà dare un contributo alla propria auto-consapevolezza ecologica. In contemporanea, all’interno della struttura, saranno proiettati in loop una serie di foto-video documenti intitolati ‘La scalata all’incontrario’. Aperto al pubblico.

La pala high tech da Grivel

palaSi chiama “Steel Blade” e ha appena vinto la medaglia d’argento dell’Outdoor Industry Award, la più importante fiera mondiale per l’outdoor e l’alpinismo che si è recentemente svolta a Friedrichshafen, in Germania.

E’ una pala da neve superleggera  firmata dall’azienda valdostana Grivel, leader mondiale nelle attrezzature di montagna. “Siamo particolarmente orgogliosi di aver ricevuto questo premio – ha commentato Gioachino Gobbi, proprietario della Grivel Mont Blanc -, innanzitutto è un riconoscimento internazionale, poi riconosce il nostro sforzo di apportare sempre, in tutti i nostri prodotti, un contenuto di innovazione che possa rendere più comoda e più sicura l’esperienza dell’utilizzatore”.

L’alto tasso di innovazione è proprio l’elemento che ha conquistato la giuria, che ha definito il prodotto un “equipaggiamento indispensabile per gli scialpinisti e i frequentatori di ghiacciai”, apprezzando in particolare “il suo brillante colore di sicurezza” che lo rende facile da individuare in caso di smarrimento. Multifunzionale al punto che può essere usata anche in spazi ridotti, “Steel Blade” non richiede alcun tipo di assemblaggio e può essere facilmente allungata con l’aiuto di una piccozza. La sua lama d’acciaio inossidabile consente inoltre di tagliare anche la neve molto ghiacciata.

La Grivel si è misurata con 280 prodotti provenienti da 25 Paesi, che hanno partecipato al premio dedicato all’innovazione organizzato e sviluppato dall’International Forum Design IF. Una giuria di esperti internazionali ha assegnato a 27 prodotti il riconoscimento per le eccezionali performance, valutando grado di innovazione, qualità del design, tecnologia di produzione, scelta dei materiali, eco-sostenibilità, funzionalità, utilità, sicurezza, caratteristiche di tendenza , valore del marchio.

Nominato il direttivo dell'Istituto europeo di innovazione

La Commissione Europea ha ufficialmente nominato il comitato direttivo dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), spianando la strada per il lancio delle prime Comunità della conoscenza e dell’innovazione (KIC) nell’ambito della nuova iniziativa. Il comitato terrà il suo primo incontro il 15 settembre a Budapest, Ungheria, la nuova sede dell’EIT.

I 18 membri del nuovo comitato sono professionisti con esperienza in vari settori della ricerca, dell’istruzione superiore e dell’industria. Quando le KIC iniziali saranno operative, altri membri si uniranno al comitato, inclusi dottorandi e personale amministrativo di EIT e KIC.

I membri del comitato sono stati nominati da un comitato di identificazione indipendente ad-hoc. Sia il Parlamento che il Consiglio Europeo erano stati informati del risultato finale del processo di selezione, come ha affermato la Commissione in una dichiarazione.

Nel corso dell’incontro del mese prossimo, il comitato metterà in moto il processo che porterà alla costituzione dei prime due dei tre partenariati noti come “Comunità della conoscenza e dell’innovazione” (KIC), il cui lancio è previsto nel dicembre 2009. Le KIC sono i centri operativi di EIT.

Più esplicitamente, il comitato selezionerà, coordinerà e valuterà le KIC. Come reti integrate pubbliche-private, questi centri si riveleranno utili per gli attori principali e in particolare forniranno risorse europee strategiche per gli interessati di industria, ricerca e istruzione superiore. Le KIC lavoreranno per fornire innovazione ai settori economici e sociali. Importanti attività delle KIC includono la creazione, la divulgazione e l’uso di nuovi prodotti di conoscenza e di migliori pratiche nel settore dell’innovazione

Una navicella contro il cancro

Giovann Favro su La Stampa

La metà delle persone che lo contraggono, muore. Il cancro al colon è un killer spietato: è la seconda causa di morte per tumore dopo quello al polmone per gli uomini e al seno per le donne. Una malattia contro la quale c’è un’arma in più. Uno strumento che consente di diagnosticare il male con maggior precisione e più precocemente, senza causare dolore.

Per la prima volta al mondo Università e Regione, con la «Im3d- Medical Imaging Lab», lanciano una tecnica rivoluzionaria e uno screening per la prevenzione di questo tumore, cui parteciperanno – all’inizio del 2009 – 26 mila piemontesi.

Il progetto si chiama «Protéus», come la navicella che viaggiava nel corpo nel film di Fleischer; ha ricevuto 4 milioni e 700 mila euro (2,7 dei quali dall’assessorato all’Università), ed è stato presentato ieri alla Scuola universitaria per le Biotecnologie, dove avrà sede il cervellone centrale cui faranno capo gli ospedali coinvolti (per ora, oltre a Novara e Borgomanero, le Molinette, il Giovanni Bosco e l’Ircc di Candiolo).

Con il rettore Ezio Pelizzetti e il responsabile del centro di Imaging molecolare dell’ateneo Silvio Aime, ha raccontato i dettagli Daniele Regge, direttore della Radiologia dell’Ircc di Candiolo: «La chiave di Protéus è la colonscopia virtuale: una tecnica non invasiva che utilizza la tac. Anziché introdurre una sonda come nella colonscopia, la tac fotografa l’intestino dopo che il paziente ha bevuto un liquido di contrasto.

Dagli ospedali le immagini saranno inviate a una stazione di elaborazione dei dati, il Centro di Telediagnosi, il centro di calcolo al polo delle Biotecnologie: qui verrà stilato il referto scoprendo carcinomi, polipi e adenomi». In pratica, hanno spiegato Aime e Davide Dettori («Im3D») un nuovo software leggerà le immagini, registrando ogni variazione dalla norma. Il risultato sarà poi esaminato dal radiologo.

Nato da 6 anni di ricerche dell’Im3D con l’Ircc, Protéus ha il sostegno degli assessorati regionali alla Sanità e all’Università di Eleonora Artesio e Andrea Bairati, «per il perfetto incrocio tra ricerca pubblica e privata, e tra politica della scienza e della salute». Dopo i primi test, parte ora uno screenig su grandi numeri di persone tra la popolazione più a rischio (gli over 58). Se diagnosticato in tempo, il cancro del colon-retto si cura nel 90% dei casi.

Cacciatori di cervelli

Maurizio Tropeano sulla Stampa

Adalgisa Caccone ha lasciato il dipartimento di Ecologia e biologia evolutiva per venire ad insegnare per sei mesi all’Università di Torino. E come lei sono arrivati Regina Demina dalla Rochester University; Mishra Subhash dal dipartimento energetica dell’Indian Institute of Technology Guwahati; James Barber, docente all’Imperial College London. In tutto sono stati attivati 18 contratti per quelli che vengono definiti «visiting professor», cioè capi di un progetto di ricerca. Sono arrivati perché attratti da una borsa di studio pagata dalla Regione e dall’Ateneo e dal Politecnico di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale e da quelle di Scienze gastronomiche.

I fondi sono stati messi a disposizione all’interno di un accordo sottoscritto un’anno fa dalle quattro Istituzioni che punta al potenziamento della ricerca e dell’alta formazione. In poche parole si mettono in campo risorse economiche e di accoglienza – la Regione sborsa 5,8 milioni, una quota analoga l’hanno messa a disposizione le tre Università e il Politecnico – che attrarre «cervelli» di fama internazionale e per evitare la fuga dei giovani ricercatori.

L’accordo Regione/Università/Politecnico identifica infatti quattro linee d’azione. Le prime due sono rivolte agli studiosi italiani e puntano al contenimento della fuga di cervelli o ad iniziative per agevolare il rientro in patria di ricercatori italiani che lavorano in centri di studio europei o extraeuropei. Le altre due azioni puntano a rafforzare la capacità delle facoltà piemontesi di attrarre talenti, giovani o già affermati. Ad un anno dalla firma dell’intesa arriva la prima verifica. I fondi messi a disposizione dalla Regione e dal sistema universitario piemontese hanno permesso di staccare 335 assegni da 22 mila euro ciascuno per evitare il trasferimento all’estero di promettenti studiosi. Altri, una trentina sono stati convinti a rientrare in Italia grazie allo stesso sistema: un borsa di studio di 30 mila euro. E poi hanno scelto di venire ad insegnare le loro esperienze in centri universitari del Piemonte 45 ricercatori stranieri.

Andrea Bairati, assessore regionale all’Innovazione, è soddisfatto perché «in collaborazione con le Università e il Politecnico abbiamo costruito una rete che ha permesso non solo di raddoppiare gli assegni per i giovani su base regionali ma di attrarre anche ricercatori e docenti dall’estero». Aggiunge: «L’accordo di programma ha permesso di aumentato il numero di ricercatori operanti sul nostro territorio». Questa capacità di trattenere e attrarre cervelli è stata riconosciuta a livello nazionale e ha «contribuito a far assegnare a Torino il primo posto della classifica degli Atenei statali italiani».

Il problema, adesso, è come stabilizzare questo «risultato sicuramente positivo», prosegue l’assessore. Da questo punto di vista la Regione proporrà ai partners universitari di «potenziare la parte legata all’arrivo di visiting professor allargandola anche ai loro gruppi di ricerca. L’obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare in Piemonte un programma di ricerca specifico». Parole che confermano la volontà della Regione di continuare a co-finanziare questo accordo di programma perché «vogliamo proseguire quelle iniziative che fanno del Piemonte una terra di frontiera nel campo dell’innovazione».