Appello per una Torino Open Gov

Alcuni esponenti della cultura e della Rete torinese hanno scritto un appello ai candidati sindaci della città

Cari candidati,
gli italiani non hanno fiducia nello Stato e nelle amministrazioni.
La corruzione nella Pubblica Amministrazione in Italia è oggi stimata tra i 50 e i 60 miliardi di euro all’anno. La qualità della nostra spesa pubblica è agli ultimi posti in ogni classifica tra i paesi avanzati.
Le pubbliche amministrazioni si trincerano dietro una legge sulla trasparenza amministrativa che mostra tutti i suoi limiti e dietro interpretazioni restrittive della normativa sulla privacy che stabiliscono che le informazioni pubbliche non siano necessariamente pubblicabili. Possono essere rese disponibili nei siti web degli enti, senza però poter essere indicizzate dai motori di ricerca (e quindi, di fatto, irraggiungibili).
Nell’epoca della cultura digitale essere trasparenti significa adottare il modello dell’Open Government.

Leggi tutto “Appello per una Torino Open Gov”

Oltre il postfordismo

Torino Internazionale organizza un evento venerdì 21 gennaio al Circolo dei Lettori si parla dell’evoluzione di Torino

Le trasformazioni infrastrutturali, economiche e sociali, vissute da Torino e dai torinesi negli ultimi quindici anni, sono evidenti anche allo sguardo più disattento. Dal composito processo di riorganizzazione dei sistemi produttivi allo slancio emotivo e organizzativo legato alla scommessa olimpica, dalla svolta innovativa nelle politiche urbane e di rigenerazione al disegno della nuova struttura sociale, si presentano ai nostri occhi molti elementi utili per riflettere su quale città Torino sia oggi, e quale potrà diventare nel prossimo futuro.

Dal Poli un software per proteggere dati e media

Via Pasteris

Arriva da Torino la possibile risposta ai problemi di riservatezza dei file scambiati sulla rete, tema che in questi giorni sta facendo tremare i governi di tutto il mondo. Filippo Chiariglione, trentaseienne torinese, ha inventato, insieme a un team di sei persone, un software che consente di trasformare i propri file in un nuovo formato rendendoli visibili solo dalle persone e nelle modalità decise dal proprietario. «Con questo formato, che abbiamo chiamato MP21 – spiega Filippo Chiariglione – una persona può inviare un file di testo, audio o video a un amico e decidere che sia solo lui a poterlo vedere».

Se qualcuno di «non previsto» cerca di visualizzare l’allegato il sistema invia automaticamente una notifica al genitore del file che può decidere se consentire o impedire che venga letto. Tra le opzioni di protezione anche la possibilità di scegliere la durata temporale del file: «Posso anche decidere – prosegue Chiariglione – di rendere visibile il mio allegato a tutti o a un numero ristretto di persone solo per un certo periodo di tempo. Poi il file, anche se è stato scaricato, torna ad essere invisibile». Così, ad esempio, un musicista potrebbe caricare una sua canzone sul web e decidere che i suoi fan possano ascoltarla gratis per una settimana: anche se la canzone viene salvata sul proprio computer alla scadenza della settimana non potrà più essere ascoltata.

Una versione di prova del nuovo software può essere scaricata gratuitamente dal sito della società, la SmartRM, fondata nel 2008 da Chiariglione e cresciuta all’interno dell’Incubatore delle imprese del Politecnico di Torino. «Entro febbraio del prossimo anno – annuncia il fondatore della SmartRM – completeremo la versione del software studiata per le aziende».

Turin Cloud Camp il 2 dicembre

Il primo Cloud Camp torinese si svolgerà nel pomeriggio del 2 dicembre all’Enviroment Park di Torino e si focalizzerà sulla gestione di grandi quantità di dati all’interno di infrastrutture Cloud Computing.
 Molti gli interrogativi ed i temi da proporre ed affrontare nella ormai classica modalità del Barcamp.
 Interverrà, come ospite, Reuven Cohen, fondatore e CTO di Enomaly Toronto Inc. (leader nello sviluppo di prodotti informatici e soluzioni focalizzate sul Cloud Computing).

Durante il Cloud Camp si terrà inoltre un workshop dedicato agli Open Data, un evento per raccogliere la comunità italiana ed analizzare i tutti i progetti più interessanti. Il workshop è concepito come uno spazio per discutere il presente e progettare il futuro degli Open Data. Il Consorzio TOP-IX ha deciso di dedicare la sua VI Conferenza Annuale al modello Open Data. Si tratta di un appuntamento pensato per coinvolgere aziende e operatori ICT, ricercatori, PA e start up, ma anche studenti e appassionati della Rete. Si discuterà con esperti e protagonisti internazionali, dedicando particolare attenzione all’esempio della Regione Piemonte, prima in Italia ad aver reso disponibili i dati pubblici in formato aperto a cittadini e imprese.

La premiazione della StartCup Torino Piemonte 2010

Venerdì 15 Ottobre, a partire dalle 9.00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” avrà luogo l’evento di premiazione dei 10 progetti finalisti, selezionati dai tre Atenei piemontesi tra le 264 idee imprenditoriali, partecipanti a Start Cup Torino Piemonte 2010. Il montepremi ammonta a oltre 110 mila €: 25 mila al 1° classificato, 20 mila al 2°, 15 mila al 3° e ulteriori premi speciali da 7.500 € offerti da sponsor del territorio piemontese.

Il fondo Piemontech si impegna ad investire 200mila euro in capitale di rischio nell’impresa prima classificata e i primi cinque vincitori di Start Cup Torino Piemonte partecipano al Premio Nazionale per l’Innovazione, la coppa dei campioni dei progetti di impresa nati in ambito universitario con ulteriori premi in denaro.

All’evento partecipano Roberto Cota, Presidente Regione Piemonte, Mariella Enoc, Presidente Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, Presidente Associazione Industriali Novara, Massimo Giordano, Assessore Regione Piemonte, Paolo Garbarino, Rettore Università degli Studi del Piemonte Orientale, i Presidenti degli Incubatori piemontesi, Cesare Emanuel, Enne3, Silvio
Aime, 2I3T, Marco Cantamessa, I3P e Stefano Monti, Consigliere Art Mall.

A Torino il migliore master al mondo

Via Lastampa.it

Il migliore master per manager al mondo si svolge a Torino. Al primo posto della classifica stilata dal «Financial Times» compare il Mim (Master in Managment) della Escp Europe, un corso di studi triennale da compiere in tre città europee a scelta tra cinque: Parigi, Londra, Berlino, Madrid e il capoluogo piemontese.
Obiettivo centrato alla grande, dunque, per una ventina di torinesi, che si sono iscritti alla scuola torinese nel 2004, anno della sua apertura, avvenuta grazie a una convenzione tra l’Escp (École Superieure de Commerce di Paris) e la Facoltà di Economia subalpina, e ora entrata, per la prima volta – e subito da vincitrice – nella «top» del quotidiano britannico.

Per i laureati 2007, è una soddisfazione che si aggiunge alle altre, come l’aver ricevuto richieste di lavoro già durante il percorso di studi, la conoscenza perfetta di due o più lingue straniere, l’esperienza di vita, studio e lavoro maturata in tre Paesi differenti, il conseguimento di più lauree specialistiche (una per ogni Stato prescelto dallo studente), le qualifiche professionali raggiunte. E, non ultimo, uno stipendio buono, in alcuni casi ottimo: la media si aggira sui 50mila euro l’anno, ma c’è chi guadagna molto di più.

«Dopo il triennio a Economia nella mia città, ho fatto il concorso per il “Mim” e ho vinto una borsa di studio classificandomi primo in Europa. Il percorso formativo si è svolto a Torino, Londra e New York e, a differenza di quello accademico tradizionale, ha agevolato il rapporto con il mondo del lavoro» dice il genovese Michele Cortiula, che ora è manager alla J.P. Morgan di Londra, con un salario di lusso. «Circa 200mila euro l’anno. Lavoro dalle 7 alle 22 e ho molte responsabilità, ma considero questo periodo un investimento per il futuro, quanto lo è stato iscrivermi al Mim».

Prove di super cellulari a Torino

Si testano a Torino i cellulari di quarta generazione

Non se ne accorge nessuno, ma in buona parte di Torino si può navigare in internet con il telefonino (o con la chiavetta) circa dieci volte più veloce del normale. In realtà nessun cellulare può riuscirci, perché si tratta solo di una sperimentazione. Il Telecom Italia Lab, storico centro di ricerca torinese, ha installato 17 antenne in grado di trasmettere il segnale in modalità “Long term evolution”. È la quarta generazione della telefonia mobile.
“Oggi l’utente comune può sfruttare le tecnologie “umts” e “hi-speed”, con chiavette che al massimo possono raggiungere i 14,4 megabit al secondo. Noi invece stiamo lavorando su un sistema di trasmissione che parte da 100 megabit e che siamo già riusciti a spingere fino a 140″, spiega Sandro Dionisi, responsabile del TiLab. I suoi tecnici (30 ingegneri iper-specializzati) stanno testando telefonini, chiavette e antenne sfornate da partner come Alcatel-Lucent, Ericsson, Huawei e Nokia-Siemens. E, spiega Dionisi, “la città di Torino ci consente di fare le prove all’interno di uno scenario urbano”.
E allora via a spargere onde elettromagnetiche per tutta la città, da via Borgaro a corso Valdocco, dal Duomo al Palagiustizia, da corso Marche a piazza Massaua. Niente di nocivo perché, garantisce il direttore, “tutto avviene nel rispetto dei limiti ministeriali”. Solo un piccolo pezzo di futuro che la città vive in anteprima: “Stiamo iniziando – racconta Dionisi – la fase conclusiva della sperimentazione e termineremo entro la prima metà del 2011. Nel frattempo bisognerà aspettare che il Governo assegni le frequenze e che i dispositivi “4G” entrino in commercio. Il mercato sarà pronto verso la seconda metà del 2012″.

Italia che verrà

Cambi al vertice per Torino i 150 dell’Italia

Quando mancano 226 giorni all’avvio ufficiale delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia cambia la macchina organizzativa con il coinvolgimento diretto di alti dirigenti degli enti locali e la Regione che giocherà un ruolo centrale nella comunicazione istituzionale. Nascono anche due cabine di regia politiche con il compito di assicurare l’unità di indirizzo ma, soprattutto, la giunta Cota corregge la filosofia che ispira la mostra sull’«Italia che verrà», Una correzione decisa all’unanimità dal Comitato esecutivo che ha dato anche il via libera alla scelta di un secondo curatore, Riccardo Luna, direttore della rivista Wired, che affiancherà Vittorio Bo nella messa in pratica di «Stazione futuro».

Un progetto fortemente voluto dall’ex presidente della Regione, Mercedes Bresso come laboratorio per «costruire la nuova identità nazionale». L’allora assessore all’Innovazione, Andrea Bairati l’aveva pensato come un percorso che «al di là di inni, ideologie, dialetti e bandiere ci sono temi/problemi comuni che riguardano Nord e Sud, italiani e stranieri. Le celebrazioni dovranno servire a far vedere come staremo insieme nel futuro». Un percorso che avrebbe dovuto far capire come muoversi, vestirsi, curarsi, divertirsi, istruirsi e comunicare nel futuro. Un percorso multiculturale e multinazionale che adesso subirà una profonda revisione.

Toccherà a Luna, dunque, «rafforzare il lavoro di Bo», spiega Vanelli. Il vertice serva anche per dare il via libera al piano di riorganizzazione del comitato con il coinvolgimento operativo di alcuni alti dirigenti dei tre enti locali. Cota, però, si prende la supervisione della comunicazione istituzionale con la nomina del suo capo della segreteria, Beppe Cortese. Del resto è la Regione che sborsa cinque milioni necessari alla promozione. Per assicurare «l’unità di indirizzo del Comitato» nascono due cabine di regia politica composte dagli assessori alla cultura (coordinati da Perone) e allo Sport.

Da Candiolo nuovi scenari nella diagnosi, nella prevenzione e nella terapia dei tumori

Via Repubblica

Si chiama Semaforina E3, in parole povere è “il segnale verde” che dà il via libera alla separazione e alla moltiplicazione delle cellule di alcuni tumori, innescando le metastasi. Quando si troverà il modo per spegnere questa molecola – ci vorranno tempi che nessuno è ancora in grado di prevedere – si riuscirà a bloccare la diffusione di certi di tipi di cancro, quelli al colon retto e i melanomi. “Sarà come revocare il via libera”. Per altre famiglie di tumori – alla mammella, oltre che al colon retto – sarà possibile mirare geneticamente e personalizzare le cure, predeterminando su quali malati potrà essere efficace il farmaco di ultimissima generazione Everolimus, già utilizzato per i carcinomi al rene, senza bisogno di somministrarlo alla totalità dei pazienti, compresi quelli per cui sarebbe inutile.

Sono state scoperti e studiati nei laboratori di Candiolo – dai nomi di punta dell’Istituto per la ricerca e la cura sul cancro e dai loro staff, in raccordo con colleghi stranieri – due nuovi prototipi di “armi” antitumorali sui quali si conta per fare ulteriori passi in avanti in diagnosi, prognosi, terapie. Gli scenari e le prospettive positive che si aprono, dal cuore del Piemonte, hanno trovato spazio e risalto sulla rivista americana Journal of clinical investigation, una vetrina internazionale per studi e progetti e una patente di prestigio e assoluta serietà.

Leggi tutto “Da Candiolo nuovi scenari nella diagnosi, nella prevenzione e nella terapia dei tumori”

Per una nuova classe dirigente a Torino

Un incontro il 27 luglio

L’Associazione Culturale Nessuno organizza un incontro dal titolo: “Crisi e rinnovamento delle classi dirigenti, generazioni a confronto” il giorno martedì 27 luglio ore 21 presso la  Casa del Quartiere di San Salvario, Via Morgari 14, Torino. La serata vuole essere un  momento di confronto fra tutti i partecipanti  su un tema centrale del dibattito nel nostro paese e nella città di Torino.

Ne discuteranno Cristopher Cepernich, docente  Sociologia della Comunicazione  all’Università di Torino , Juan Carlos De Martin Fondatore del Centro Nexa del Politecnico, Roberto Montà, Assessore alla Cultura e Politiche Sociali e Bilancio del Comune di Grugliasco,  Giancarlo Quagliotti,  Coordinatore della Segreteria Partito Democratico di  Torino,  Mark Vanderbeeken,  fondatore di Experientia ed esperto di innovazione. Modera  Gianluca Gobbi, caporedattore di Radio Flash Popolare Network.