I telefoni dei Gormiti vicini a Motorola

Via La Stampa

Stretta finale per la Motorola. Oggi i vertici di Telit, l’azienda di cellulari con sede a Trieste che vuole rilevare il centro ricerche di corso Vittorio e i suoi 350 ingegneri , incontrerà gli americani. Le trattative sono avanzate e se andassero a buon fine, Motorola potrebbe avere una way out (via d’uscita) meno onerosa. Tra Tfr e incentivi, infatti, il conto batte sui 20-25 milioni di euro.

In serata Chicco Testa, ex presidente Enel e oggi presidente di Telit, incontrerà l’assessore regionale all’Innovazione Andrea Bairati e il vicesindaco di Torino Tom Dealessandri. Il vertiche è per valutare le possibilità di Telit e compararle con quelle del concorrente Reply, l’azienda piemontese che in poco più di 10 anni è riuscita a raggiungere posizioni leader sul mercato delle nuove tecnologie e che conta oggi 2600 dipendenti. Reply, per ora, sembra più cauta nelle offerte, ma pare offrire occasioni industriali più solide.
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Si tratta per la sede Motorola torinese a Telit

Via Vittorio Pasteris

Paolo Griseri su Repubblica porta buone nuove per il caso della sede Motorola torinese: “E’ ufficiale: il centro Motorola di Torino interessa alla Telit, la società triestina di telecomunicazioni di cui è presidente Chicco Testa. La particolare attenzione, spiega Testa, nasce dalla qualità del personale improvvisamente abbandonato dalla Motorola al suo destino: 370 ingegneri specializzati in telecomunicazioni. Gli incontri sono iniziati nelle scorse settimane e proseguiranno. Si arriverà alla vendita? “Stiamo trattando – rivela Testa – ed è prematuro, al momento, fare previsioni. Entro gennaio arriverà la decisione”.

La vicenda della Motorola aveva fatto indignare il sindaco di Torino. Non tanto per l’ improvvisa decisione di chiudere, quanto per la scelta di farlo senza preavviso dopo aver pompato indirettamente quasi dieci milioni di euro dalle casse pubbliche sotto forma di sovvenzioni e aiuti di diverso genere. «Se non si risolve la questione, giuro che mi incateno davanti all’ azienda», aveva detto nelle scorse settimane Sergio Chiamparino suscitando scalpore a livello nazionale. Ora l’ ipotesi Telit sembra essere in grado di risolvere il problema. Chicco Testa, già presidente di Legambiente prima di diventare numero uno di Enel e oggi della stessa Telit e di Roma Metropolitane, appare intenzionato ad approfondire la trattativa.”