Droga: cosi’ non si puo’ continuare.

A fronte di un
impegno delle forze dell’ordine piu’ che encomiabile, non possiamo non valutare
la lotta alla droga con gli strumenti piu’ semplici ed efficaci a nostra
disposizione: i prezzi e le quantita` consumate.

Il prezzo del
“fumo” (hashish) e’ piu’ o meno rimasto invariato negli ultimi 30 anni, quasi
che tutti gli sforzi fatti non siano serviti a nulla. Peggio e` andato per l’eroina
con prezzi tendenzialmente al ribasso. La vera disfatta della lotta alla droga pero’
si misura sul fronte della cocaina: prezzi in tracollo  e diffusione del prodotto in larghe fasce
della popolazione (in alcune aree urbane come Londra e Torino 5% di essa probabilmente
ne fa consumo).

Questa e’ la
cronaca di un fallimento. E` la Caporetto degli stati di fronte alle droghe.

E` difficile
immaginare come si potessero ottenere risultati peggiori.

Non
confondiamoci: questo fallimento appartiene a quase tutte le forze politiche,
perche` quasi tutte hanno condiviso le strategie finora attuate. Metterlo solo
sul conto del governo, dei governi, che governano oggi sarebbe ingiusto e
fazioso.

Ovviamente qualunque
politico che accetti la  responsabilita’
per le prevedibili conseguenze delle sue scelte non puo’ essere fiero di questi
risultati.

La droga e`
libera: a Torino, in Italia, negli USA, in gran parte (sostanzialmente tutto)
il mondo occidentale, quello su cui abbiamo dati piu’ attendibili. Spesso e`
piu’ facile trovare un rivenditore di polvere bianca che una latteria aperta.

Andare avanti con
questa strategia significa semplicemente essere disinteressati al destino dei
tanti individui e delle tante comunita` che oggi vivono sommersi dalla droga.

Continuare sulla
strada percorsa fino ad ora difendendosi con il paraventodella fedelta` a
principi astratti, significa semplicemente ignorare il grido di dolore che
viene da tante famiglie e quartieri.

Non possiamo
continuare a nasconderci dietro affermazioni inutili quanto lapalissiane, quali
“drogarsi e` illecito”, mentre la droga continua tranquillamente a fluire a
fiumi, distruggendo la vita di tante persone. Comportamenti violenti ed
“inspiegabili”, “strani” incidenti stradali con conseguenze mortali, violenze
efferate effettuate sotto l’influenza di stupefacenti, distorsione del mercato
del lavoro dove chi lavora onestamente e` surclassato da chi vive di spaccio,
ricchezze improvvise ed inspiegabili, enorme potere economico della
criminalita’: questi sono alcuni degli effetti dell’onda di droga che ci
sommerge.

Non sappiamo se
strategie alternative possano funzionare, sappiamo che la strategia attuata
finora e` un fallimento totale.

Tutti gli uomini
di buona volonta` devono seriamente pensare a qualche forte cambiamento di
rotta. Una possibile strategia da considerare e` quella di passare dall’attuale
regime dove la droga e` di fatto libera per strada a quello in cui la vendita
della droga venga regolamentata.

E` sciocco
parlare di liberalizzazione, perche` e` difficile immaginare un sistema in cui
la droga sia piu’ libera di quanto lo e` oggi. Forse possiamo passare da un
sistema in cui la droga e` venduta liberamente e senza regole ad un sistema in
cui la vendita di droga sia soggetta ad alcune regole. L’unica cosa che non si
puo’ fare e` far finta di nulla e dimenticarsi delle migliaia di persone che
stiamo quotidianamente abbandonando al loro destino.

Gustavo Rinaldi

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.