Bien retournée, Madame!

E’ bello vedere in questi giorni che tanta gente faccia la coda per vedere il restaurato Palazzo Madama ed è bello che sia stato ben restaurato; così appare almeno ai profani come noi. Per la città di Torino è davvero un bel ritorno. Per vedere il museo dovremo attendere ancora qualche stagione, ma entro fine 2006 dovrebbe essere funzionante. Per ora  il pian terreno e l’interrato  sono in ordine , ma non sono arredati, mentre il primo piano è già decorato con i suoi quadri.

In mezzo a tante spese olimpiche che lasciano molto amaro in bocca, questa sembra davvero una buona spesa, qualcosa che si sarebbe dovuto fare comunque e che per fortuna si è fatta.

Piccolo neo: sembra che per i visitatori ci siano al pian terreno toilettes piuttosto scarse. Una per uomini ed una per donne. Le code ci sono già. E’ vero che Palazzo Reale non è lontano e che forse i turisti potranno utilizzare i servizi dell’altro museo, però…due "postazioni" sembrano un po’ poche.

Ci sarà anche un bar?  Speriamo.

Vita notturna, sì, ma dove?

Si avvicina il capodanno ed almeno alcuni di noi lo trascorreranno ballando ed ascoltando musica in discoteche e locali in genere. Ma questi locali sono nei posti giusti?

La  situazione oggi e’ che ci sono discoteche sparpagliate in varie parti della città, però normalmente la discoteca non e’ un servizio a domanda  locale come l’edicola o il panettiere e quindi non c’e’ una grande vantaggio da una sua capillare diffusione sul territorio. In compenso e’ frequente andare in una discoteca e non trovare in essa il tipo di gente che uno si aspettava. Il popolo della notte inizia così lunghi pellegrinaggi dall’una all’ altra parte della città o della provincia; peccato che questi pellegrinaggi spesso siano preceduti da bevute di alcool con conseguenti rischi per la circolazione stradale. Chi non ha la patente deve affidarsi ad amici o prendere un costoso taxi.  Ciò raggiunge il culmine quando questi viaggi sono verso le grandi discoteche della cintura e della provincia. D’altra parte le discoteche di città oggi sono normalmente piu’ piccole delle grandi discoteche  fuori porta ed negli attuali luoghi di ubicazione difficilmente lo spazio ed i vicini permetterebbero di ingrandirle. Le discoteche sono anche luoghi di libertà e la libertà a volte può venire abusata da pochi disturbatori; così le discoteche possono attrarre l’attenzione delle forze dell’ordine, le quali, però faticano ad essere nel mezzo della notte in diversi luoghi tra loro distanti. Per le stesse ragioni le forze dell’ordine faticano a controllare i tassi alcolemici degli autisti che escono dai parcheggi delle discoteche; dovrebbero avere pattuglie in troppi posti e le pattuglie sono scarse e preziose. Le statistiche mostrano una correlazione triste tra attività dei locali notturni ed incidenti stradali, con perdite di giovani vite e grossi costi umani ed economici.

Per chi e’ forestiero la vita notturna di Torino e’ quasi nascosta; non è certo pensata per attrarre turisti, privi di conoscenze locali e di un auto. Se sei nel giro giusto, scopri i locali e se no, ti arrangi. Quella che potrebbe essere un’ottima ragione per venire a passarsi un week end a Torino viene meno. Non ci curiamo dei turisti, salvo poi lamentarci perché essi snobbano Torino e l’Italia in generale.

Qualcuno mi dirà che a Torino ci sono i Murazzi ed il Quadrilatero Romano…. Sono sotto gli occhi di tutti la quantità di proteste generate dalla presenza di due sia pur piccoli poli del divertimento in delle zone residenziali con caratteristiche  monumentali. Non sembra quella la soluzione.

In quelle zone sono evidenti le necessità di limitare gli orari ed i decibel dei locali presenti.

Noi vorremmo che i locali notturni fossero in luoghi che:

  • non disturbino,
  • siano facilmente raggiungibili,
  • siano controllabili dalle forze dell’ordine,
  • non richiedano grandi pellegrinaggi notturni al popolo della notte,
  • non contribuiscano troppo agli incidenti stradali,
  • siano possibilmente servibili con mezzi pubblici,
  • possano attrarre anche un pubblico di “non iniziati”, in particolare turisti.

Per ottenere molti di questi obiettivi dovremmo pensare ad un vero e proprio distretto del divertimento notturno, dove concentrare il piu’ possibile le discoteche, senza escludere un po’ di osterie, pubs e ristoranti. Alle discoteche che accettino di collocarsi nel distretto del divertimento dovremmo permettere dimensioni anche molto grandi, libertà di orario e tolleranza del rumore; a quelle che decidano di restarne fuori dovremmo imporre le limitazioni del caso. Un possibile luogo per il distretto della vita notturna potrebbe essere una parte dello stabilimento Fiat di Mirafiori. Ampie superfici sono disponibili, l’area è sufficientemente isolata dalle zone residenziali di Mirafiori e non dovrebbero nascere conflitti di sorta con i residenti. Sarebbe possibile aprire delle mega-discoteche come quelle che oggi si trovano quasi solo fuori Torino. Si potrebbe garantire la sicurezza con un preciso presidio di polizia urbana o stradale. Si potrebbero mettere bus notturni ogni ora verso il centro ed altre parti della città, riducendo l’uso dell’auto da parte di persone stanche per il troppo ballare, la musica forte, il bere e quant’altro.Le forze dell’ordine potrebbero facilmente controllare che nessuno guidi dopo aver alzato il gomito. Sarebbe possibile indirizzare i turisti verso un unico posto di svago e si potrerbbe rinforzare l’immagine di Torino come città che offre una buona e varia vita notturna. Si eviterebbero i pellegrinaggi notturni da locale a locale, si ridurrebbero i problemi ai Murazzi ed in altre parti della città dove oggi la presenza di vita notturna crea problemi, si riciclerebbe parte  di Mirafiori in un settore produttivo, quello dello svago, con più prospettive dell’attuale.  Grandi investimenti non sarebbero necessari, grandi distruzioni ambientali nemmeno. Il comune agirebbe come regolatore piu’ che come imprenditore. Concilierebbe gli interessi di molti ed aumenterebbe l’attrattività della città.

Porta Susa Coach Station

Nella realizzazione della nuova stazione ferroviaria  di Porta a Susa a Torino  bisogna tenere in particolare considerazione il collegamento con le corriere e le autolinee in generale. Piu’ le due stazioni sono vicine meglio e’. Non ci devono essere scale e gradini per muoversi dall’una all’altra, l’ideale sarebbe se fossero sovrapposte e ci si potesse  muovere dall’una all’altra con degli ascensori. Se la sovrapposizione delle due stazioni fosse impossibile, allora bisogna puntare a ridurre al minimo la distanza, possibilmente servendo il percorso con un nastro trasportatore. Siamo il paese al mondo con il piu’ alto numero di anziani ogni 100 abitanti. Non possiamo pretendere che persone non giovanissime facciano lunghi trasbordi, magari con del bagaglio pesante.  Dobbiamo cercare di semplificare il piu’ possibile la vita a chi si serve dei mezzi pubblici, in particolare a chi non è un energumeno o un atleta. Tante volte si rifiuta il mezzo pubblico e si sceglie l’auto, non tanto perche’ la seconda garantisca molta comodità in più, ma  perchè troppe volte il mezzo pubblico viene progettato da chi non lo usa, da gente che non considera che per una madre con un bambino piccolo, una valigia ed uno zainetto 500 metri per passare  da un treno al bus possono essere troppi.

Alcune idee per il Museo Egizio

Il museo egizio
di Torino sta cambiando.
Io mi permetto di
dare alcuni consigli.
Prima di tutto, il Museo dovrebbe avere una serie di obiettivi. Proporrei i
seguenti:

  • Conservare un patrimonio prezioso.
  • Favorire lo studio e la ricerca sull`Antico Egitto.
  • Insegnare al grande pubblico.
  • Generare reddito ed occupazione.
  • Aiutarci a migliorare i nostri legami con l`Egitto di oggi.

Altri hanno gia`
detto che il Museo dovrebbe diventare piu` facile da visitare, piu` attraente.
Tempo fa,  trovai che molti oggetti erano
datati solo coi nomi delle dinastie o dei monarchi regnanti. Questo ad un
profano, come me, dice assai poco. Non dico di non
mettere queste indicazioni, dico di aggiungere anche delle date tipo “1000
a.c.” Le spiegazioni ovviamente dovrebbero essere sempre anche in inglese e
magari francese e tedesco. All`ingresso si possono fornire dele fotocopie con
traduzioni in altre lingue delle didascalie di almeno alcuni pezzi fondamentali.
Queste fotocopie dovrebbero essere disponibili anche in arabo, russo, cinese, indi,
turco, oltre che nelle piu` diffuse
lingue europee.

Video e filmati potrebbero farci vedere
ricostruzioni degli oggeti nel loro contesto originario o darci spiegazioni
sulla vita e la storia degli Egizi. Ideali sono certe cuffie nelle quali si
puo` adattare la lingua e l`oggetto di interesse. Se sono davanti alla statua
41 e parlo portoghese, mi racconteranno in portoghese vita morte e miracoli
della statua 41.

Il negozio/libreria
contiene relativamente pochi oggetti. Sarebbe bello potere acquistare
riproduzioni delle statue e dei sarcofagi del museo, nonche` di pitture ed
oggetti di uso quotidiano, come pettini, piatti , scodelle e vestiti.

 Ci vorrebbe
inoltre:

  • uno spazio dedicato alla scienza e
         alla tecnica presso gli Egizi:
         matematica, astronomia, idraulica, ingegneria, chirurgia…solo per fare
         alcuni nomi. Certo bisognerebbe tirare dentro la competenza matematici,
         astronomi, medici e di altri esperti di varie discipline.
     
  • uno spazio dedicato alla musica degli
         egizi, con ricostruzioni dei loro strumenti ,  offrendo a gente esperta e meno esperta
         la possibilita` di suonarli.
  • uno spazio dedicato alla cosmesi.
         Molte signore e signorine e magari anche qualche signore potrebbero essere interessati a provare gli unguenti ed i trucchi che si usavano 3000 anni fa.
  • uno spazio dedicato ai giochi con cui gli Egizi giocavano. Anche noi dovremmo poter giocare i loro giochi.

 
Ci dovrebbe
essere la possibilita` di mangiare il cibo che mangiavano gli Egizi.

Inoltre e` essenziale
la presenza di  un caffe`  dove fermarsi rilassatamente a leggere o
chiaccherare. Nel locale del caffe`, la disponibilita` di porte wireless per potersi collegare a internet con il proprio laptop sarebbe benvenuta.
Il museo potra`
anche cercare di coinvolgere la comunita` degli Egiziani che vivono a Torino ed
in Piemonte. Il Museo e` un grande legame che ci unisce a loro. Sarebbe bello
trovare delle occasioni per parlare anche dell`Egitto moderno, dei suoi abitanti,
dei suoi scrittori, del fatto che oggi non c`e` molta piu`democrazia  che 3000
anni fa, ma che e` comunque una societa` interessante e piena di fermenti .

 Infine molti, visitando
il museo Egizio di Torino restano impressionati dall` attenzione che quella grande
civilta` prestava ai morti. Qualcuno sara` certamente attratto dall`idea di
venire un giorno , dopo la propria morte, mummificato. Perche` non poter
prenotare la propria mummificazione, se lo si desidera? Il Museo dovrebbe farsi
garante che avvenga secondo procedure autenticamente e rigorosamente di tipo faraonico.

 Infine sara` anche il
caso di migliorare ed aggiornare il sito internet (http://www.museoegizio.org),  il quale come e` oggi,  e` tutt`altro che attraente ed e`
rigorosamente mono-lingua.