What a Wonderful World

Un gran pezzo di musica statunitense creato da  Bob Thiele e George David Weiss per  Louis Armstrong.

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       I see trees of green, red roses too


        I see them bloom for me and you
        And I think to myself what a wonderful world.
       
        I see skies of blue and clouds of white
        The bright blessed day, the dark sacred night
        And I think to myself what a wonderful world.
       
        The colors of the rainbow so pretty in the sky
        Are also on the faces of people going by
        I see friends shaking hands saying how do you do
        They’re really saying I love you.
       
        I hear babies crying, I watch them grow
        They’ll learn much more than I’ll never know
        And I think to myself what a wonderful world
        Yes I think to myself what a wonderful world.

Vita notturna, sì, ma dove?

Si avvicina il capodanno ed almeno alcuni di noi lo trascorreranno ballando ed ascoltando musica in discoteche e locali in genere. Ma questi locali sono nei posti giusti?

La  situazione oggi e’ che ci sono discoteche sparpagliate in varie parti della città, però normalmente la discoteca non e’ un servizio a domanda  locale come l’edicola o il panettiere e quindi non c’e’ una grande vantaggio da una sua capillare diffusione sul territorio. In compenso e’ frequente andare in una discoteca e non trovare in essa il tipo di gente che uno si aspettava. Il popolo della notte inizia così lunghi pellegrinaggi dall’una all’ altra parte della città o della provincia; peccato che questi pellegrinaggi spesso siano preceduti da bevute di alcool con conseguenti rischi per la circolazione stradale. Chi non ha la patente deve affidarsi ad amici o prendere un costoso taxi.  Ciò raggiunge il culmine quando questi viaggi sono verso le grandi discoteche della cintura e della provincia. D’altra parte le discoteche di città oggi sono normalmente piu’ piccole delle grandi discoteche  fuori porta ed negli attuali luoghi di ubicazione difficilmente lo spazio ed i vicini permetterebbero di ingrandirle. Le discoteche sono anche luoghi di libertà e la libertà a volte può venire abusata da pochi disturbatori; così le discoteche possono attrarre l’attenzione delle forze dell’ordine, le quali, però faticano ad essere nel mezzo della notte in diversi luoghi tra loro distanti. Per le stesse ragioni le forze dell’ordine faticano a controllare i tassi alcolemici degli autisti che escono dai parcheggi delle discoteche; dovrebbero avere pattuglie in troppi posti e le pattuglie sono scarse e preziose. Le statistiche mostrano una correlazione triste tra attività dei locali notturni ed incidenti stradali, con perdite di giovani vite e grossi costi umani ed economici.

Per chi e’ forestiero la vita notturna di Torino e’ quasi nascosta; non è certo pensata per attrarre turisti, privi di conoscenze locali e di un auto. Se sei nel giro giusto, scopri i locali e se no, ti arrangi. Quella che potrebbe essere un’ottima ragione per venire a passarsi un week end a Torino viene meno. Non ci curiamo dei turisti, salvo poi lamentarci perché essi snobbano Torino e l’Italia in generale.

Qualcuno mi dirà che a Torino ci sono i Murazzi ed il Quadrilatero Romano…. Sono sotto gli occhi di tutti la quantità di proteste generate dalla presenza di due sia pur piccoli poli del divertimento in delle zone residenziali con caratteristiche  monumentali. Non sembra quella la soluzione.

In quelle zone sono evidenti le necessità di limitare gli orari ed i decibel dei locali presenti.

Noi vorremmo che i locali notturni fossero in luoghi che:

  • non disturbino,
  • siano facilmente raggiungibili,
  • siano controllabili dalle forze dell’ordine,
  • non richiedano grandi pellegrinaggi notturni al popolo della notte,
  • non contribuiscano troppo agli incidenti stradali,
  • siano possibilmente servibili con mezzi pubblici,
  • possano attrarre anche un pubblico di “non iniziati”, in particolare turisti.

Per ottenere molti di questi obiettivi dovremmo pensare ad un vero e proprio distretto del divertimento notturno, dove concentrare il piu’ possibile le discoteche, senza escludere un po’ di osterie, pubs e ristoranti. Alle discoteche che accettino di collocarsi nel distretto del divertimento dovremmo permettere dimensioni anche molto grandi, libertà di orario e tolleranza del rumore; a quelle che decidano di restarne fuori dovremmo imporre le limitazioni del caso. Un possibile luogo per il distretto della vita notturna potrebbe essere una parte dello stabilimento Fiat di Mirafiori. Ampie superfici sono disponibili, l’area è sufficientemente isolata dalle zone residenziali di Mirafiori e non dovrebbero nascere conflitti di sorta con i residenti. Sarebbe possibile aprire delle mega-discoteche come quelle che oggi si trovano quasi solo fuori Torino. Si potrebbe garantire la sicurezza con un preciso presidio di polizia urbana o stradale. Si potrebbero mettere bus notturni ogni ora verso il centro ed altre parti della città, riducendo l’uso dell’auto da parte di persone stanche per il troppo ballare, la musica forte, il bere e quant’altro.Le forze dell’ordine potrebbero facilmente controllare che nessuno guidi dopo aver alzato il gomito. Sarebbe possibile indirizzare i turisti verso un unico posto di svago e si potrerbbe rinforzare l’immagine di Torino come città che offre una buona e varia vita notturna. Si eviterebbero i pellegrinaggi notturni da locale a locale, si ridurrebbero i problemi ai Murazzi ed in altre parti della città dove oggi la presenza di vita notturna crea problemi, si riciclerebbe parte  di Mirafiori in un settore produttivo, quello dello svago, con più prospettive dell’attuale.  Grandi investimenti non sarebbero necessari, grandi distruzioni ambientali nemmeno. Il comune agirebbe come regolatore piu’ che come imprenditore. Concilierebbe gli interessi di molti ed aumenterebbe l’attrattività della città.