Il premio Nonino “Quarantaduesimo anno”: alta cultura, sostenibilità e prodotti del territorio per un premio che sarà eterno

Ronchi di Percoto, 28 Gennaio 2017

Gia’ da molti anni il Premio Nonino e’ diventato un punto di riferimento obbligato per il mondo della cultura: cio’ non solo perche’ la scelta dei premiati va a individuare ogni anno personaggi di prima grandezza a livello internazionale, ma soprattutto perche’ in ogni sua edizione va a toccare temi di estrema importanza in un mondo nel quale sembrano sgretolarsi i valori tradizionali, in cui la stessa etica e’ messa pesantemente in discussione dalle ragioni della politica, dell’economia e della finanza, in cui un’informazione ansiosa e superficiale finisce per mettere in ombra, con la cronaca del momento, la riflessione sui problemi reali della nostra societa’. Quest’anno la Giuria del Premio Nonino, presieduta da V.S. Naipaul, premio Nobel per la Letteratura 2001, e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Antonio R. Damasio, Fabiola Gianotti, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea, Edgar Morin ed Ermanno Olmi ha così assegnato i Premi Nonino Quarantaduesimo Anno.

Premio Nonino Risit d’Aur – Barbatella d’Oro 2017 a ISABELLA DALLA RAGIONE


Archeologa arborea, come ama definirsi, tra archivi, cronache e tradizioni, isabella Dalla ragione fa suoi saperi tradizionali legati al territorio. scendendo in campo con piantumazioni e innesti, da anni, con dedizione, preserva colori, profumi e sapori antichi salvandoli dal loro oblio, lo stesso amore che da oltre quarant’anni il Premio dedica alla civiltà contadina e ai suoi saperi. Che il premio sia di stimolo e di supporto a coloro che oggi si prodigano per salvare le Antiche Mele del Friuli, un tesoro da preservare per le future generazioni.

Premio Internazionale Nonino 2017 a PIERRE MICHON

Considerato un autore di culto, il suo scrivere è come il marmo che avvolge i “prigioni di Michelangelo”, al mondo un abbozzo misterioso, a chi sa leggere un capolavoro. In Vite minuscole (edito da Adelphi) racconti si trasformano in affreschi dove esistenze apparentemente minuscole diventano straordinarie, paradigmi del nostro esistere, lacci a un mondo ancestrale che è l’anima profonda della nostra cultura.


Premio Nonino 2017 a CYPRIAN BROODBANK

L’opera di Cyprian Broodbank, ormai considerata come “un capolavoro della ricerca archeologica storica e geografica sulla storia del Mediterraneo”, con una scrittura accattivante propone in oltre seicento pagine preistoria ed evoluzione del Mare Nostrum, dalla nascita dell’agricoltura allo sviluppo della navigazione e della metallurgia, dal sorgere dei miti arcaici alle suggestioni profonde dell’arte e del pensiero, aprendoci squarci di modernità nelle remote relazioni tra i popoli mediterranei, un universo che ci aiuta a indagare il mondo globalizzato.

Premio Nonino 2017 a ‘un Maestro del nostro tempo’ a JOHN GRAY

Il filosofo John Gray ha ricoperto cattedre prestigiose alla oxford university e alla London school of Economics. Nell’ultimo decennio, tuttavia, è diventato anche una delle voci più autorevoli del pensiero contemporaneo. in una serie di testi straordinari, molto letti e controversi – che comprendono The Silence of Animals: On Progress and Other Modern Myths; Cani di Paglia: Pensieri sull’uomo e altri animali (Ponte alle Grazie), Alba bugiarda: il mito del capitalismo globale e il suo fallimento (Ponte alle Grazie) e Al Qaeda e il significato della modernità (Fazi Editore) – Gray ha contestato presupposizioni da lungo consolidate nel pensiero sociale e nella storia politica. Nel fare ciò, ha anche predetto eventi politici e sociali recenti quali la crisi economica del 2007 e anche l’attuale avvento di governi populisti.

La consegna dei premi, preceduta da un toccante omaggio al maestro Ermanno Olmi, presente in sala, e’ avvenuta presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, Sabato 28 Gennaio, dove, dopo l’arrivo alle distillerie di Cristina, Antonella, Elisabetta, Benito e Giannola Nonino, con Chiara, Davide, Francesca, Sofia, Gaia, Caterina, Costanza e Beatrice, si sono aperte le celebrazioni per i 120 anni delle Distillerie Nonino.


Per il brindisi di benvenuto la Famiglia Nonino a distillato per gli ospiti una preziosissima Grappa Nonino Monovitigno® Picolit da vinacce di uve passite Cru Vigna Nonino Buttrio-Friuli .Dopo la toccante performance del Coro Manos Blancas del Friuli, sostenuto sin dalla nascita da Giannola Nonino, che si pone l’obiettivo di emancipare bambini e ragazzi dal disagio, offrendo loro un’opportunità di riscatto sociale tramite l’accesso gratuito allo studio della musica, lo spettacolo e’ proseguito con il coro “Artemisia” di Torviscosa ed il coro del Friuli Venezia Giulia, per concludersi con il gruppo folkloristico “Chino Ermacora” di Tarcento.

Al termine dell’assegnazione dei Premi, ballo e brindisi in distilleria. Si inizia con una sinfonia di aperitivi, serviti da eleganti cameriere in tipico costume “furlan”: uno strepitoso Prosciutto di San Daniele DOP DI Rino Bagatto, e le tipiche Scuete con miele di acacia e mostarda di mele cotogne, oltre all’immancabile formaggio Frico e varie golosita’ friulane; il tutto accompagnato da una Ribolla Gialla 2012 spumantizzata da Collavini e dalle performance dei mixologist Nonino, che hanno servito agli eleganti ospiti i piu’ svariati cocktail a base di Grappa Nonino.

Quest’anno una grande novita’ ha allietato gli ospiti: il Nonino Winter, un doppio brodo di gallina all’Amaro Nonino Quintessentia®, ideato dal pluristellato chef Emanuele Scarello.

Una volta seduti, lo chef Romeo Sturma “Viroca” ha deliziato i presenti con specialissimi Uàrdi, puar e luianie, accompagnati da un Biancosesto 2015 La Tunella. Si prosegue con Sghirèt di vidiel a le furlane con polente di sortùrc, e ancora musetto con la brovada, accompagnati da un corposo Oltre 2013 di Vignaioli Specogna. Al termine del pranzo, la tradizionale rottura del torrone Canelin di Visone da parte del paròn Benito, dolcetti tipici di carnevale, marron glaces alla Grappa Nonino Vendemmia Riserva 18 mesi, praline Lindt alla Grappa Nonino Monovitigno Moscato e crepes all’Amaro Nonino Quintessentia®, preparate dai Maitres A.M.I.R.A. Friuli Venezia Giulia.

Durante il pranzo, emozionante la distillazione in diretta di Grappa Nonino Riserva Antica Cuvee® Cask Strength 5 Years in barriques e piccole botti.Moltissime le personalita’ presenti, tra i quali si notavano Joe Bastianich, il Conte Marzotto, Cesare Romiti, Rosita Missoni, Maria Giovanna Elmi, numerosi giornalisti televisivi e della carta stampata, autorita’ civili e militari e rappresentanti dell’industria e della finanza internazionale.


Il segreto di questo successo risiede sicuramente nella capacita’ di pensare in grande, ma anche nel coraggio di saper decidere di modificare continuamente la propria creatura, anche quando sembra essere gia’ baciata dal successo internazionale. Giannola Nonino questa manifestazione l’ha fatta nascere e crescere, e continua ancora a emozionarsi come nelle prime edizioni, garantendo l’eternita’ al Premio Nonino.



Con la collaborazione dell’Ing. Massimo Gelati

Presidente Gruppo Gelati

Membro dell’Accademia Italiana della Cucina

Lo Spettacolo Dei Premiati Michelin

Essere premiati con la stella “Michelin” significa guadagnare un valore aggiunto, avere la capacità di convincere che la propria cucina sia una via del gusto, un mezzo, una sorta heart core dell’arte in cucina.

Estimazione per uno chef, la Guida Michelin 2017. 15 novembre l’appuntamento con la Rossa trasloca, e poi Parma la più acclamata, premiata dall’Unesco come “Città Cretiva della Gastronomia”, è la food valley italiana territorio che trionfa di storia, prodotti, tradizioni, quindi un atto di volontà che si associa alla bellezza monumentale del teatro di Regio, una guida Michelin che festeggia i suoi 62 anni in un luogo carico di fascino, perché quando si tratta di stelle lo sfarzo non è mai troppo.

Il 2017 segna un edizione che racconta le tendenze delle nuove stelle, si perché le new entry ci entusiasmano “so much” per le sue linee di prima stella troviamo: 28 scoperte, scandite dallo sguardo attento Michael Ellis, direttore Internazionale delle Guide Michelin.

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L’en plein di stelle quest’anno rimane ancora a quota 8, i tre stellati della favolosa top list, ci faranno ancora attendere per un nuovo arrivato.

Il volto delle due stelle sale (41)  portano gli onori e caldissimi applausi per ciascuno di loro ha usato al meglio la loro arte.

Seguono 28 nuove stelle, tutti esclusivamente diversi, ma con un punto in comune la prima stella, tutti protagonisti ovviamente, ma sottolineiamo alcune novità, vediamoli: Il Corsaro di Cagliari dello chef Stefano Deidda; altra stella isolana per Accursio a Modica (RG) di Accursio Craparo. Nuova stella anche in Calabria – che arriva a 5 stellati – con il ristorante Pietramare, Isola di Caporizzuto (KR), chef Alfonso Crescenzo. Prendono la stella a Trani (BT) Quintessenza dello chef Stefano di Gennaro e a Napoli Veritas di Gianluca d’Agostino. Si proseguiamo con Il Mosaico di Ischia, chef Giovanni De Vivo; Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia (NA), chef Luigi Salomone, una stella a entrambi i ristoranti che da quest’anno gestisce Enrico Bartolini: da una parte il Casual di Bergamo (Christopher Carraro), dall’altra La Trattoria Enrico Bartolini di Castiglione della Pescaia, a Milano si esordisce così, prima stella al Lume di Luigi Taglienti, e la riconquista della stella a Felix Lo Basso, e qui spendo qualche parola in più, la sua cucina è talmente sincera e piena di una sana creatività, i suoi piatti non puoi che raccontarli di gusto, è l’Italia a tavola che ci piace.

Sono cinque le new entries bistellate. Nino di Costanzo del Danì Maison di Ischia, Antonio Guida del Seta di Milano, Enrico Bartolini, che ha mantenuto le due stelle dopo lo spostamento al Mudec. Due stelle anche alla Locanda Margon di Alfio Ghezzi a Rvina (TN) e al Terra di Heinrich Schneider di Val Sarentino (BZ).

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La regione Lombardia si riconferma ancora territorio con più insegne stellate, ben 59 seguita dal Piemonte a quota 40 .

Le stelle in Italia sono 343 così ripartite:

(8)3 stelle (41) 2 stelle (294)1 stella

Eccole tutte le nuove prime stelle Michelin:

Lombardia

Lume | Milano – chef Luigi Taglienti

Felix Lo Basso | Milano – chef Felice Lo Basso

La Tavola | Laveno Mombello – chef Riccardo Bassetti

Piemonte

21.9 | Piobesi d’Alba – chef Flavio Costa

Zappatori | Pinerolo – chef Christian Milone

La Madernassa | Guarene – chef Michelangelo Mammoliti

Da Francesco | Cherasco – chef Francesco Oberto

Veneto

La Veranda | Bardolino

Toscana

Il Pievano | Gaiole in Chianti – chef Vincenzo Guarino

Lux Lucis | Forte dei Marmi – chef Valentino Cassanelli

La Leggenda dei Frati | Firenze – chef Rossi-Saporito

Marche

Nostrano | Pesaro – chef Stefano Ciotti

Lazio

Vistamare | Latina

The Corner | Roma – chef Marco Martini

Magnolia | Roma – chef Franco Madama

Bistrot 64 | Roma – chef Kotaro Noda

Per Me | Roma – chef Giulio Terrinoni

Assaje | Roma – chef Claudio Mengoni

Aminta | Genazzano – chef Marco Bottega

Campania

Il Mosaico | Ischia – chef Giovanni De Vivo

Piazzetta Milù | Castellammare di Stabia – chef Luigi Salomone

Veritas | Napoli – chef Gianluca D’Agostino

Calabria

Pietramare | Caporizzuto – chef Alfonso Crescenzo

Puglia

Quintessenza | Trani – chef Stefano Di Gennaro

Sardegna

Dal Corsaro | Cagliari – chef Stefano Deidda

Sicilia

Accursio | Modica – chef Accursio Craparo

Le stelle degli altri, si perché c’è chi si trasforma da stellato ai tempi vincente, al grande opposto, tradotto consegnano le stelle:

Trentino Alto Adige

Maso Franch | Giovo (TN) – CHIUSO

Orso Grigio | Ronzone (TN)

Lombardia

Aquila Nigra | Mantova

Unico | Milano

Il sole di Ranco | Ranco (VA)

Antica Osteria al Teatro | Piacenza – CHIUSO

Veneto

La casa degli spiriti | Costernano (VR) – CHIUSO

La locanda di Piero | Montecchio Precalcino

Friuli Venezia Giulia

Il Cecchini | Pasiano di Pordenone

Castello di Trussio | Dolegna del Collio

Piemonte

Vo | Torino – CHIUSO

Emilia Romagna

Il povero diavolo | Torriana (RN) – CHIUSO

Al tramezzo | Parma

Lazio

All’Oro | Roma

Giuda Ballerino | Roma

Campania

Il flauto di Pan | Ravello (SA)

L’Accanto | Vico Equense (NA)

GUIDA MICHELIN 2017: 3 STELLE
Piemonte

Piazza Duomo | Alba – chef Enrico Crippa

Lombardia

Da Vittorio | Brusaporto – chef Enrico e Roberto Cerea

Dal Pescatore | Canneto sull’Oglio – chef Nadia Santini

Veneto

Le Calandre | Rubano – chef Massimiliano Alajmo

Toscana

Enoteca Pinchiorri | Firenze – Annie Feolde

Emilia Romagna

Osteria Francescana | Modena – chef Massimo Bottura

Lazio

La Pergola | Roma – chef Heinz Beck

Abruzzo

Reale | Castel di Sangro – chef Niko Romito

Così gli stellati tracciano linee squisite, che vi porteranno ogni qualvolta sfoglierete le pagine della guida, verso mete che interpretano l’emblema del food, bene adesso a voi il reportage di valutare lo stellato più gradito.

Nuovi Simboli Michelin

Nella Guida Michelin 2017 presente un nuovo simbolo , “il bib gourmand” , che segnala i ristoranti che usano prodotti gastronomici di qualità, 260 i nuovi Bib Gourmand, uniti inoltre dal rapporto qualità-prezzo favorevole.

Le regioni con più ristoranti Bib Gourmand sono: Emilia Romagna 33 = (4 novità), Piemonte 29 = (4 novità), Lombardia 29 = (2 novità), Veneto 25 =, Toscana 21 = (1 novità).

S.Pellegrino Young Chef 2016 Insieme Al Gruppo Gelati

L’Alta cucina e l’efficienza del Gruppo Gelati

E’ stata assegnata al gruppo Gelati la gestione della sicurezza alimentare della S. Pellegrino Young Chef 2016

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Guardiamoli in faccia i 20 finalisti che faranno parte dell’imminente finale che inizierà il 13 ottobre a Milano: dietro l’obbiettivo rimarranno loro, giudicati da sette giurati di spessore; Carlo CraccoMauro Colagreco, David Higgs, Gaggan Anand, Elena Arzak, Wylie Dufresne e Roberta Sudbrack, collaudati ad assaggiare i piatti degli sfidanti, per poi stilare il giudizio che vedrà trionfare il miglior giovane chef del 2016.

S.Pellegrino Young Chef, l’espressione di una sfida che scova e ci presenta i migliori talenti culinari under 30 di tutto il mondo, un successo senza precedenti se si analizzano i dati, (oltre 3600 candidature presentate) nella prima edizione dell’anno scorso, e da lì tutto si rinnova perché anche quest’anno 20 giovani chef, si sfideranno per conquistare l’ambito titolo di S.Pellegrino Young Chef 2016, Milano sarà il palcoscenico del match concentrato in tre vigorosi giorni di sfida, dal 13 al 15 ottobre, giovedì 13 è il turno di Canada, Russia e Paesi Baltici, Africa e Medio Oriente, Nord Est asiatico, Svizzera, Stati uniti, Cina, Regno Unito, Irlanda e Italia: si è conquistato la finale il nostro italiano Alessandro Rapisarda, che nell’occasione propone il suo risotto alla marinara, una ricetta che ha perfezionato in questi mesi seguendo i consigli della sua guida Davide Oldani.

Venerdì 14 sarà il momento di Benelux, Francia, Germania e Austria, Paesi Mediterranei, Scandinavia, Giappone Est Europa, Spagna-Portogallo, Pacifico e America Latina.

La sera di sabato 15 ottobre avverrà l’atteso momento dove i tre super finalisti si sfideranno all’ultima portata.

Il Gruppo Gelati la sicurezza su misura; il servizio di tutti i piani di prevenzione è così gestita in tutta la sua professionalità ed esperienza dall’Ingegner Gelati – che inoltre ha seguito la formazione degli chef internazionali ed il personale che opererà durante la fase finale, con riferimento anche a tutti i protocolli che riguardano le procedure di prevenzione.

E non è tutto, è chiamato in causa nella valutazione di tutte le ricette concorrenti, per garantire la più completa sicurezza alimentare dei piatti somministrati”.

“Per il nostro Gruppo – il commento finale dell’ingegner Gelati – è un grande onore aver ottenuto questo incarico frutto della ventennale esperienza di consulenza ai più prestigiosi ristoranti e alberghi internazionali. Il progetto è un contributo del nostro Gruppo per favorire la crescita professionale delle giovani star della cucina e per far conoscere la creatività italiana nel mondo.

Riteniamo di essere stati selezionati sia per la nostra esperienza di società di consulenza, leader nel settore dell’alimentare in Italia, sia per la capacità di operare con una visione globale e attenta agli sviluppi economici internazionali: il nostro staff di professionisti copre infatti tutto il territorio europeo ed internazionale”.

 

Tags: giovani chef, Gruppo Gelati, chef contest, Sanpellegrino, Young Chef 2016

 

Massimo Gelati

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Ing. Massimo Gelati, imprenditore e consulente di direzione nel settore alimentare, e’ fondatore e presidente del Gruppo Gelati di Sorbolo (PR), che spazia dalla consulenza strategica per il settore industriale, dove e’ leader nazionale, ai settori alimentare ed immobiliare. Docente universitario e presso imprese nazionali e internazionali, rappresentante della piccola industria (terziario) presso l’Unione Parmense degli Industriali, valutatore internazionale Ifs (International Food Standard). È stato il delegato e socio fondatore della delegazione di Parma Bassa Parmense dell’Accademia italiana della Cucina, ed è docente di una prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana. Membro dell’Eccellente Arcisodalizio per la ricerca del culatello supremo, scrittore e pubblicista, ironman di triathlon, ha sviluppato recentemente il progetto Opera®, un Aceto Balsamico di Modena IGP, ottenuto per lenta acetificazione e prolungata maturazione in piccole batterie di vaselli di rovere, acacia, ciliegio, castagno e ginepro che, per le sue caratteristiche uniche ed inimitabili, puo’ definirsi a tutti gli effetti una vera e propria opera d’arte.

 

 

 

 

Dossier Scientifica Sull’Integrazione Alimentare AIIPA

Noi tutti al giorno d’oggi conosciamo l’importanza di assumere il giusto apporto di vitamine e nutrienti per coprire i nostri fabbisogni alimentari, l’impiego di vitamine e minerali attraverso una dieta varia non sempre però riesce a raggiungere il tetto fisiologico adeguato, l’efficienza di alcuni valori specifici ci ha portato a conoscere e a fare uso degli integratori alimentari i cosiddetti “nutrienti”, al fine di consentire più facilmente la copertura del fabbisogno giornaliero.

 

L’Associazione di Settore AIIPA nutrizione e salute è specializzata negli alimenti di prima infanzia e nei prodotti per la nutrizione specializzata, AIIPA rappresenta importanti aziende nazionali e multinazionali del settore degli integratori in Italia.

Oggi ci occupiamo nello specifico di una corretta relazione con il consumatore, facendo chiarezza dei principi attivi e dei valori che hanno sul nostro organismo.

Siamo presenti alla conferenza stampa voluta da AIIPA, 23 giugno Milano circolo dei Giornalisti,  un dossier scientifico che spiega il settore degli integratori alimentari, una tavola rotonda con i maggiori esperti italiani, una ricerca che ha affrontato il ruolo degli integratori nello stile di vita moderno, che comprendono: gli integratori a base di vitamine e minerali, estratti vegetali e probiotici, gli integratori per la salute della donna, gli integratori e loro ruolo nella fisiologia dell’invecchiamento celebrale, gli integratori per la salute cardiovascolare nella terza età, la qualità e la sicurezza degli integratori.

Quando può essere utile un integratore ?

Sostanzialmente quando l’alimentazione non è in grado di soddisfare il nostro fabbisogno, e quindi si ha l’esigenza di ricorrere ad un integratore che consente all’organismo di dare il meglio delle proprie capacità.

AIIPA a livello nazionale fa parte del sistema Confindustria e Federalimentare, mentre a livello europeo partecipa ai lavori di 20 Associazioni di settore e della Confederazione Europea dell’Industria Alimentare (FoodDrinkEurope).

La ricerca medico-scientifica ha costruito delle importanti testimonianze, e integratori Italia sul tema ha fatto fronte a tante necessita e domande per comunicare al meglio la loro mission, che parte anche dalla divulgazione scientifica per comprendere al meglio il comparto, Alessandro Colombo, Presidente di Integratori Italia, sottolinea l’importanza di avere delle risposte del coretto utilizzo e della qualità degli integratori. Informazione/educazione a fronte di ciò offrire un quadro generale è un obbiettivo primario, dal 2002 infatti l’EFSA è l’istituzione di riferimento, che garantisce al consumatore un alto livello di protezione, quindi ne valuta il livello completo.

Conclusioni, è chiaro che il settore degli integratori oggi si è consolidato parte integrante della nostra dieta, oltre l’accrescimento della conoscenza e lo studio scientifico da parte dei professionisti, è stato un esaustivo dossier che in definitiva ci fa riflettere in maniera più responsabile sull’importanza di come introdurli per i benefici della nostra salute.

Sono intervenuti; Franca Marangoni responsabile ricerca nutrition foundation of Italia, Benvenuto Cestaro Direttore della scuola di scienza dell’alimentazione dell’università degli studi di Milano, Giovanni Scapagnini associato di biochimica clinica al dipartimento scienze per la salute dell’università degli studi di Molise, Andrea Poli Presidente Nutrition Foundation of Italia, Vincenzo De Leo Dipartimento di medicina molecolare e dello sviluppo Università degli studi di Siena, Patrizia Restani dipartimento scienze farmacologiche Università degli studi di Milano, Lorenzo Morelli preside facoltà di scienze agrarie dell’Università di Torino, Giancarlo Cravotto Direttore dipartimento di scienza e tecnologia del farmaco dell’Università degli studi di Torino.

 

www.integratoriitalia.it

 

Isabella Scuderi

Irma Paulon La Moda Dell’Arte

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Quello che ci emoziona e ci conquista dell’arte è spesso l’incontro tra contatto emotivo e il piacere nell’ammirare il bello che esiste in ogni forma d’arte, Irma Paulon è un’artista delicata, originale, e romantica, ed è proprio quel tocco che rende l’arte migliore.

 

Lei vive la sua arte in diverse forme di espressione, non è mai stata una sola cosa, respira le materie prime rendendole animate, legno, vetro, plexiglass, colori acrilici e tempere, colle e olio, pietre dure e tessuti, dona loro la forma unita alle sfumature di energia che ogn’uno di noi istaura nel sperimentare o nell’indossare tali creazioni.

 

 

 

I gioielli devono avere un’anima, un legame col corpo che li sfiora, che l’indossa, perché essi raccontano di noi, Irma Paulon ha il dono e la capacita di trasmettere alle sue forme d’arte il potere terapeutico di liberare energie spirituali intime e profonde.

 

 

Segni particolari, la resina è la grande protagonista delle sue opere e installazioni, Irma la domina, dando vita a perfetti incastri di combinazioni, travolgente e senza fine nelle sue essenze.

 

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Rovigo è la sua terra d’origine, Asolo la sua città dimora, casa. Protagonista del suo atelier, comunicazione che denuncia per sua natura un senso femminile e sensibile che si può recepire in tutte le sue opere d’arte esposte in ogni stanza.

 

 

 

 

Ci sono artiste femminili che con la loro sensibilità fanno emozionare, e ci conquistano senza ragionamenti, Irma Paulon è una di queste artiste, dialoghiamo con lei.

 

 

 

Quale credi sia stata la qualità che ti ha permesso di incarnare la tua personalità all’interno delle tue creazioni.

 

L’Amore e la Passione per quello che faccio dalla più piccola alla più grande opera. E penso che questo la gente lo veda e lo percepisca.

 

Come riesci a creare così tanti oggetti e modelli, e tutti esclusivi e di successo.

 

Attraverso la sperimentazione, la ricerca e l’esperienza, e, direi anche una buona dose di intuizione. La mia arte è connessa con la ricerca dell’equilibrio della natura, e con la dimensione onirica e primordiale che essa scaturisce nella nostra anima

 

C’è un’opera per cui sei particolarmente fiera, e che importanza riveste.

 

Creo Arte in Parchi e Giardini e ci sono quattro allestimenti che mi rimarranno nel cuore, non ho posto nessun limite e mi son lasciata condurre, mi sono massacrata ma ne è valsa veramente la pena. La mostra “Silenzi Incantati” installazioni nel Parco di Casa Malipiero, sono stata scelta in occasione dell’ArtFilmFestival di    Asolo e per me fu un un passaggio importante della mia vita perché decisi di rimanere a vivere in quel Borgo, dove ho ritrovato me stessa.Ho allestito due volte il Parco di Villa Freya sempre ad Asolo e poi l’anno scorso ho allestito una mostra con le installazioni all’Isola di  San Servolo/Venezia nel Parco. Perciò oltre ad esserne fiera sono stati momenti importanti della mia vita.

 

In che modo ti senti diversa quando crei, per te un oggetto è?

 

E’ difficile spiegare quei momenti, ecco lì sono veramente a casa, non esistono tempo e spazio e tutto può succedere…Ogni oggetto, immaginato realizzato e plasmato non è che un frammento di noi stessi. Si raggiunge la bellezza e la si riconosce, soltanto lasciando libere le emozioni. Ciò che faccio si mostra sempre nella sua unicità, irripetibile, come il luogo che lo accoglie.

 

L’arte esalta i sensi, il vino li inebria. “TasteDiVino”, è un criterio di ideazione che lega due elementi molto sentiti per noi Italiani, l’azienda vinicola MASO MARTIS ne è soggetto, in questa collezione ispirata ai vini qual è stato il componente maestro, la scintilla.

 

Come sempre la natura e la spiritualità. Amo i vigneti, la vendemmia e il rapporto con la terra. La vendemmia per me è un rito , il mosto la rinascita.Con l’azienda MASO MARTIS collaboro da tempo, un mix di amicizia, stima e condivisione. Le aziende per me sono stimolo, ed è per questo che metto a disposizione la mia creatività per chi vuol valorizzare i propri prodotti.

 

Irma Paulon è la moda dell’arte, un punto di riferimento che intreccia bellezza e anima, sensibilità e vocazione, un chiaro esempio di emotional art.

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Malbec World Day 2016 Milano

Il Malbec world è un’occasione di grande approfondimento per degustare e familiarizzare con le grandi etichette Argentine, il vino e le sue latitudini, infatti si passa dalla Patagonia fino ad estendersi nella zona di Mendoza e San Juan, e la provincia di Salta con i suoi q3.000 metri, ben oltre 20 cantine saranno protagoniste di degustazioni mirate ad eleggere il miglior Malbec 2016.

18 Aprile siamo al Westin Palace di Milano, il palcoscenico scelto per l’occasione, le premesse sono alte, l’Italia ospita l’Argentina, non è di certo una partita del mondiale, ma lo spettacolo è di ben altra portata, “ il wine Argentino diventa protagonista”, più di 40 le etichette che concorrono al banco della giuria formata da esperti Sommelier, insieme a giornalisti, enologi, ristoratori, distributori, insomma non mancano i palati affini per blind tasting, per eleggere il miglior Malbec 2016, che risulta essere, “La Gostra Del Vino Bacàn Malbec 2011”. Colore rosso scuro con aromi fruttati, prugna, cassis, more, liquirizia, cioccolato fondente e violetta, queste sono le caratteristiche inconfondibili dell’uva Malbec, “il vino nero”, il suo apostrofo migliore, corposi e rotondi, forte anche per il posizionamento delle vigne che sono fra i più alti del mondo, sorgono a 1.500 metri sopra il livello del mare, ai piedi delle Ande, qui ha trovato la posizione perfetta la zona principe della produzione è Lujan de Cuyo de Mendoza, capitale del vino Argentino.

Il Malbec è stato lo slancio economico per la cultura vinicola Argentina.

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Vini bevuti e consigliati:

La Gostra Del Vino Bacàn Malbec 2011 (Mendoza)

Bodega Aleanna  El Enemigo 2011 (Mendoza)

Finca La Luz Malbec 2014  (Malbec valle De Uco)

Bodega Rolland Yacochuya Malbec 2006 (Salta)

Achaval Ferrer Finca Altamira 2012 Malbec (Mendoza)

Ruitini Wines Apartado gran Malbec 2010 (Mendoza)

Bodega Rolland Val De Flores  Malbec 2004 (Mendoza)

 

Il colore è magnifico, l’olfatto è molto intenso, incentrato sui f rutti neri e note di catrame, il palato è rotondo i tannini sono morbidi, un vino ben elaborato.

 

Il vino che mi è piaciuto di più di: Bodega Rolland Yacochuya Malbec 2006

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Un’esperienza bellissima, gli assaggi di questi straordinari vini lasciano impressi nel palato ricordi indelebili, che come ogni grande vino assaggiato hanno il potere di appagare la costante sete di eccellenze, nel corso di questa rassegna avevo previsto di assaggiare qualche buon Malbec, ma, dopo il mio incontro diretto con diverse varietà, non avrei mai immaginato di trovarmi in una realtà vinicola così dinamica e evoluta, e ancor più armonica.

Il mio consiglio? Chiudo dicendo, comunicare un valore è cultura soggettiva o collettiva, quindi cari degustatori se non avete provato ancora un calice di Malbec non c’è ragione migliore per porvi rimedio, stappatene una bottiglia, magari abbinata ad una succosa bistecca di carne rossa.

 

A voi il giudizio.

 

 

 

 

 

Vinitaly 20016 E I Suoi Primi 50 Anni

Il ritorno al Vinitaly è sempre un’esperienza che rende ancor più incantevole il rapporto col settore vinicolo, sia da parte degli eccezionali produttori, che dagli innumerevoli personaggi e stimatori del vino per eccellenza, il 50°anno si dimostra molto attivo ed energico, quattro giorni dove il prestigio, la memoria, la grandezza del settore vinicolo sottolinea non ha frontiere.

Domenica 10 aprile il debutto di apertura per poi concludersi mercoledì 13 aprile, in questo splendido soggiorno ci avventuriamo per testimoniarvi le numerose varietà di cantine e non solo, protagoniste di questo meraviglioso mondo.

Citiamo un po’ di numeri 150mila visitatori più di 4.100 espositori oltre 4mila aziende da 24 Paesi, che operano in rappresentanza di tutti i continenti.

Siamo al banco di prova, affianco ad una grande professionista, Rosita Dorigo, food desing è precisa degustatrice di grande rispetto, scegliamo il lunedì di un secondo giorno apparentemente meno frenetico, anche il vino ha le sue olimpiadi, e nel segno di un virtuoso ode al vino iniziamo la nostra ascesa alla personalissima winelist .

Alcuni sono intensi, profumati, morbidi fruttati, dotati di ricche storie che recitano anniversari d’annata, grandi degustazioni ci hanno portato a testare le proprietà organolettiche di eccezionali cantine, dove la parola che gli accomuna tutte, è, winepassion!

Una particolare emozione c’è arrivata da alcune particolari degustazioni.

 

Siamo nella zona DOC del Collio, padron Gianni e Giorgio Venica, raccolta in 37 ettari situati su differenti colline, ci accomodiamo dopo un breve scambio di cordiali convenevoli, ma c’è da dire che la famiglia Venica a completo è affabile e attenta a comunicare la sua devozione, “quella di produrre vino”, il primo calice di benvenuto, Sauvignon Collio Ronco delle mele DOC, la prima caratteristica che spicca al palato è la sua sapidità, indubbiamente fresco, un vino che dei profumi intensi, frutti gialli, un vino bianco diretto. (calice avvolgente).

 

Castello delle Regine storici vigneti, l’Umbria terra di tartufi e vignaioli, loro sono maestri in questa nobile arte, ma non è l’unica dote potente che hanno, l’azienda estesa in circa 400 ettari di terreno, dove sorgono diverse culture, come l’allevamento di bovini Chianini, gode inoltre di un complesso turistico capace di lasciarti nel cuore un pezzetto della loro realtà, “ te ne innamori”. I suoi vini sono piccoli capolavori, una bella armonia nel calice del Merlot IGT, la Barrique si percepisce, ha una struttura capricciosa, perché si fa notare per le sue caratteristiche, frutti maturi e buona persistenza. Grande cantina.

Maso Martis, Antonio e Roberta Stelzer, per chi ha nel cuore il Trentodoc non può non apprezzare questa famiglia di produttori, parliamo di riserva uve selezionate tra Chardonnay e Pinot Nero rispettivamente nella misura del 30% e 70%, un gusto morbido,bouquet molto delicato, incisivo, saporito, eccentrico, fresco, e di lunga durata, persiste al palato, è innegabile dire che è una chicca dell’azienda. Nel Trentino si trovano sempre delle etichette indimenticabili.

Il vino a volte è come l’età matura, generosa e sapiente, è come l’età che lo caratterizza, ampio e morbido, dico questo parlando di un’incredibile sorpresa, l’Amarone della Valpolicella DOC Pietro dal Cero Cà dei Frati 2009, si perché la cantina Ca Dei Frati, ama il vino, quindi vendemmia uve Corvina, Corvinone, Rondinella e Croatina, coltivate nei vigneti di Pian di Castagnè, sulle colline Veronesi, ha catturato subito il mio interesse, frutto di uno stile sapiente, qui davvero sono stati bravi, è un 2009, ma sembra più maturo, deciso, amarena e cioccolato sono le noti principali insieme a un lieve tocco di tabacco, il suo colore è intenso, rosso rubino scuro, non si smentisce merita una grande riverenza. Il tocco della pienezza dell’Amarone

IMG_3348La passione ci dà gli strumenti necessari per creare la nostra sostanza, così come nella cultura vinicola è un valore imprescindibile insieme alle sue mille sfumature associate. Il vino ci comunica sensazioni, esperienze che si snodano lungo radici, tradizioni vissute e tramandate, c’è chi afferma che il vino possiede un’anima, l’anima delle persone che lo lavorano, che lo crescono, questo fa riflettere, perché dentro a quella bottiglia esistono tante cose, e se si riesce ad immaginarlo, ogni nota del vino che si degusta sarà un segreto svelato.

 

 

 

 

 

 

Benvenuto Bistrot Il Focus Gourmet di Autogrill

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Il gusto e il sapore di una volta, “Benvenuto Bistrot” Autogrill la prima multinazionale nei servizi di ristorazione per chi viaggia lancia un nuovo concept, la sostenibilità sta alla base di questo nuovo criterio, un valore che rappresenta la cultura gastronomica della tradizione, sapori antichi e nuovi, familiari e ruspanti, un grande ritorno alla sostanza, il prodotto artigianale vuole essere una scelta che si differenza sempre da un sapore standard, la capacità di coordinare un modello che sia in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione nel rispetto delle risorse è una delle principali combinazioni che l’azienda Autogrill difende, l’amministratore Delegato Gianmario Tondato Da Ruos, afferma che la sostenibilità è la guida per innovare costantemente e allacciare partnership con gli enti, le imprese e le istituzioni più prestigiose.

Se ci riflettiamo bene non esiste la tradizione senza l’innovazione, e Autogrill negli ultimi dieci anni ha conseguito diversi accordi produttivi con la complicità del territorio, ha voluto lanciare un concpet dal valore aggiunto, una realtà già nota a Milano dal 2013, con Bistrot Milano Centrale e Il Mercato del Duomo, proprio lui premiato come miglior brand identity al Gran Prix 2016 – ma, anche, negli aeroporti di Roma Fiumicino, Dusseldorf, Helsinki, Ginevra e la stazione ferroviaria di Utrecht, in Olanda, un posto non solo familiare in tutte le sue declinazioni, ma un ritorno professionale che un azienda come solo Autogrill sa rappresentare, nel 2016 il gruppo decide di lanciare la linea Bistrot sostenibile anche in autostrada, con l’apertura del primo Bistrot presso la storica area di servizio di Fiorenzuola d’Arda. (PC), autostrada A1.

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Siamo presenti all’inagurazione del lancio ufficiale, insieme agli esponenti del gruppo e i numerosi giornalisti e addetti ai lavori, produttori, un incontro che comunica un esempio vincente di fare ristorazione, e al tempo stesso tramandare la migliore tradizione Italiana.

Presenti Ezio Ballarini Direttore Marketing Autogrill Group, Andrea Olivero, Vice Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Silvio Barbero, Vice Presidente L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, una collaborazione che è stata premiata come Best Railway F&B Offer ai FAB awards 2013, è un concept emblematico del nuovo modo di fare ristorazione del Gruppo. Modera Luigi Gia caporedattore la Repubblica, Affari&Finanza.

Un punto di partenza che ha dietro le spalle riconoscimenti ed incrementi, certamente non finiranno qui le iniziative, ma intanto godiamoci questa anticipazione, il Bistrot è organizzato per banconi in modo che il cliente abbia libera scelta nel consumare il pasto che più gli aggrada, nel rispetto di un consumo più fugace, o nella tempo di un pausa gourmet dedicata ad un approccio totalmente gratificante.

Il forno sforna pane e pizza da impasto con lievito madre, centrifughe frullati freschi, il corner caffetteria ha un’accurata selezione dei migliori prodotti di pasticceria del territorio e di produzione propria.

Il dettaglio della pasta fresca si può ammirare direttamente dal laboratorio a vista, l’appetito prende forma un primo che posta l’attenzione direttamente dalla filiera, “quando si dice un primo eccellente”, per l’angolo bakery; la cosiddetta cucina di strada porta avanti i piatti tipici della tradizione gastronomica regionale a braccio col il wine bar che propone anche un’ampia selezione di birre artigianali.

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I fornitori ufficiali del Bistrot, diamo qualche nome come fonte inesauribile di garanzia: Parmareggio leader nel settore al livello mondiale, Cavaliere Uberto Boschi Salumi tipici della provincia di Parma, Salumificio Giordano, salumi della provincia di Piacenza, Fratelli Salini salumificio, azienda agricola Pisaroni e Pizzavacca prodotti di punta e celebre giardiniera, caseficio Fior di Latte latticini e formaggi di Alessio Mogliani, pastificio Fontana, azienda agricola Morini, per la qualità della carne, azienda agricola Eugenio Percossi produzione di patate, Golosi di Salute la creature di Luca Montersino, pasticceria Perrazzi, Bardini cioccolateria, azienda vinicola Chiarli.

Lo sguardo alla location ha il suo mood caratteristico, spicca il lato artigianale di un classico Bistrot, si ma polifunzionale, parquet, complementi d’arredo rustici, decori, piastrelle, comunica a chi ha il piacere di una sosta una dimensione accogliente, con la sua esperienza al servizio del gusto tradizionale.

Un’esperienza intorno al gusto, trovo tutto questo molto bello, una sorta di ritorno alle origini ma con la capacità di fondere l’innovazione avvalorando la sostenibilità del territorio.

Noi c’eravamo.

Quindi cari avventori delle soste, se lungo il tragitto autostradale vi trovate presso la tratta A1 dell’area Pavesi di Fiorenzuola d’Arda, fermi e senza esitazioni dateci il vostro contributo, perché il cliente ha sempre (o quasi) ragione.

 

 

 

Art & wine Dipingere Col Vino- Mostra D’Arte Contemporanea Ezio Ferraris

sconosciuto 1.01.25 PMCi sono storie vere, e storie vere straordinarie, quando l’arte si fonde con la sostanza di esprimersi attraverso un soggetto di alto valore come il vino si crea una sorta di magia che rende unici e senza eguali arte e artisti.

“Il vino è un valore reale che ci dà l’irreale”, è una bellissima frase di Luigi Veronelli con un chiaro pensiero, cultura, passione, arte, cibo, vino, celebrano un grande modello di vita, la tradizione, e l’Italia è ricca di contenuti dove ha costruito la propria opera, il vino come l’arte è un linguaggio universale dove hanno trovato spazio del proprio estro molti artisti, Art & Wine Magazybook Club presieduta da Fabio Carisio, giornalista, critico e curatore d’arte, in collaborazione con la Cantina Comunale di La Morra guidata da Giorgio Viberti ha unito un parterre di artisti da sei regioni d’Italia che esibiscono in una mostra collettiva con gli artisti di Art & Wine Club Barolo Pantings, sulle opere dedicate al vino una realtà già nata nel 2014 con il contributo fondamentale della compianta Claudia Ferraresi, artista, giornalista e donna del vino.

Il programma della prossima mostra è dedicata ad un artista dal genere singolare, Ezio Ferraris già apprezzato dalla critica e dai collezionisti per l’originalità della sua espressione pittorica che utilizza come unico elemento il vino e le vinacce, si è ritrovato acclamato e stimato in una recente esposizione a Venezia durante l’evento Call’Art, mostra ufficiale del Carnevale di Venezia, Ferraris ha guardato dentro se stesso, e dentro chi l’arte la osserva rapito, bensì ha sperimenta la sua tecnica di pittura contemporanea l’impronta enoica, non certamente semplice da attuare visto la complessità del fluido, Ferraris ha dato una grande svolta alla sua tecnica di lavorazione sulla carta, tramite l’utilizzo di speciali gommature, così da riuscire a cimentarsi nell’espressione figurativa. Ma diamo seguito a un dettaglio che esprime eleganza, la sapiente tecnica di calibrazione dei vini (Nebbiolo, Barbera, Dolcetto), di differenti annate rendono ricche le sfumature dei timbri cromatici a cui si addiziona l’impiego di vinacce al fine di dare consistenza anche materica ai dipinti, soprattutto in alcune opere di figurazione astrattiva-informale.

Ma chi è Ezio Ferraris per chi non lo conoscesse, diamo un identikit sul percorso biografico e sulla critica, il wine painting innanzitutto è una nuova forma di espressione materiale di fare pittura, oggettiva, primordiale, lontana da un’identità idealistica, sottolineando la propria identità di individuo e di artista nel suo luogo di nascita attraverso una materia che è attinente al suo territorio, il vino, e ne è parte integrante, viva, pulsante di cui le verdi colline di Agliano Terme ne sono testimonianza. Materiali utilizzati: solfato di rame in cristalli, poltiglia bordolese in polvere, zolfo in polvere,
varie tipologie di terre,
tralci di vite,
foglie di vite,
vinaccia,
vinaccioli,
acini di uva dopo la torchiatura. Vini: Barbera, Grignolino, Nebbiolo.

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Ezio Ferraris è di Agliano Terme, classe 1957 è uno dei pittori che meglio rappresenta la filosofia Art & Wine, le sue creazioni in raffinata carta Hammer-Schoeller diventano elemento sostanziale dell’opera d’arte proprio il pregiato nettare di Barbera, Nebbiolo, Grignolino, Freisa ed altri vitigni tipici del Monferrato, così come i depositi (fecce vinacce e acini in fermentazione).

 

 

 

 

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Non vuole essere di certo una classifica alle provocazioni, come spesso le capacità artistiche si evolvono in certe correnti, Ferraris ha seguito un’evoluzione pittorica nel suo genere, unendo l’arte al vino più di quanto simbolicamente e tecnicamente è stato fatto, lanciando inoltre nel mercato dell’arte la sua eclettica personalità, accumulando consensi e favori non solo dalla critica, ma già da innumerevoli collezionisti dei suoi dipinti.

La mostra si terrà dal 2 al 16 aprile presso la cantina comunale di La Mora (Cn) personale di arte contemporanea di EZIO FERRARIS – Wine Painting a cura di Fabio Carisio, Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Partner: Art & Wine Club, Art & Wine Magazybook

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Identità Golose 2016Ritorna Col Suo Carico di Gusto

Scabin 3 (2)E’ questa la cosa più importante , la libertà di espressione, lontana da tutto quello che può creare asservimento.

La dodicesima edizione di Identità Golose 2016 elabora in tutta la sua forma massima, “ La forza della libertà”, dunque una questione che tocca i tratti distintivi del genio creativo che c’è in ognuno dei grandi chef di straordinaria maestria.

Il 6 marzo si sono accesi i riflettori su una kermesse davvero speciale: chef celebrities, produttori, giornalisti, fotografi, hanno affollato le sale dello spazio congressi Mi.Co , in via Gattamelata , Gate 14 Milano, il filo conduttore di Paolo Marchi giornalista e critico enogastronomico, fondatore del congresso con la prima edizione nel 2004, è sempre quello: valorizzare la tradizione delle eccellenze del territorio attraverso la cucina d’autore.

Siamo in rassegna in sala Auditorium, sul palco chef italiani e stranieri che ci hanno documentato la loro libertà di espressione. Presenti, Davide Scabin, Enrico Crippa, Massimiliano Alajmo, Ricard Camarena, Carlos Garcia, Josean Alija e Matias Perdomo e molti altri. Lo studio che c’è dietro un apparente semplicità è molto complesso, questo lo dico rivolgendomi ad  Enrico Crippa, lui si abbandona ragionando,  ed è questa la chiave del suo grande successo, non ha gabbie mentali, ci illustra e racconta a colpo d’occhio cos’è la sua libertà in cucina.

Le novità di quest’anno alla prima giornata sono potenziate da, identità di gelato, identità di formaggio  e alla prima di identità di Champagne, mentre in sala blu si concentra il mondo e le novità di identità naturali, a raccontarvi quello che mi ha catturato complice un grande personaggio, Simone Salvini, chef di natura generosa e di spiccata spiritualità, ha dato forma alla sua maniera di trasmettere la sua di filosofia in cucina.

salvini

Classe 1969,dottorato in Psicologia, chef Ambassador di Alce Nero, un legame indissolubile per la cucina vegetariana, un passato che gli permette di espandere i suoi concetti, le sue idee, lavora per molte realtà nel 2005 è capo chef della cucina del ristorante Joia di Pietro Leemann, nel 2008 è docente in alcuni istituti alberghieri di Milano e collabora più volte alla formazione dei cuochi interni alla Camera dei Deputati a Roma, dal 2009 è chef docente dell’Associazione Vegetariani Italiana, e dell’Istituto Europeo di Oncologia di Umberto Veronesi, dal 2010 svolge corsi di cucina naturale vegetariana per la Scuola di Cucina di Alma. Dal 2011 è executive chef di Organic Academy. Chiaro, pulito, essenziale, Simone Salvini è un punto fermo del congresso, quest’anno mette in atto due creazioni uniti da un contenuto comune, l’incontro, una globalizzazione tra Europa e due continenti come Africa e Sud America, abbondanti  di materie prime e influenze di vita che segnano il quotidiano di persone di diverse identità culturali.

L’espressione delle sue ricette  sono spesso valorizzate dai legumi, prodotto dell’anno per la FAO e fonte di sostanze nutrienti e salutari. Salvini, ci conduce nella creazione delle meringhe senza uova e addensanti, utilizza l’acqua di cottura dei legumi, con dosi specifiche di solo zucchero di canna, grazie a proteine e saponine contenute naturalmente nei legumi. Nella seconda ricetta è invece la tapioca il soggetto, un tubero dai  molteplici derivati, il risultato è molto interessante  corrisponde alla realizzazione di una morbida crema aromatizzata al limone cotta nel latte di cocco, ( la tapioca ha delle note proprietà regolatrici del sistema gastrico), in un dolce epilogo nel piatto finito abbiamo due ingredienti principali, che valorizzano il tema natura e gusto,  meringhe croccanti e leggerissime e caviale di tapioca, almeno così Salvini l’ha apostrofato, sensuali, l’ho trovato un dessert  intuitivo e raffinato nella sua semplicità.

 

merinhe e tapioca

Mia ultima battuta di chiusura rivolgendomi al parterre di tutti i presenti:

Se il cibo è un arte, Identità Golose è la bottega dove gli artisti in cucina danno oltre la loro fama, perche il bello di questo congresso mi risulta evidente, come in ogni edition, rende omaggio alla tradizione e al futuro del cibo.