Le Ramin-e

Le Ramin-e
Via Isonzo 64, Torino
Tel. 011 3804067
Orario: Lunedì – Sabato: 12:00-14:30, 19:30-22:00
Chiuso per riposo settimanale: sabato a mezzogiorno e domenica

 
VOTO FINALE: 7+
ATMOSFERA [VOTO: 7]

Piccola e accogliente osteria nel defilato Borgo San Paolo, con un bel bancone all’ingresso e dieci/dodici tavoli, mattoni a vista e paioli in rame alle pareti (le ramine, appunto) a scaldare l’atmosfera. Molto gettonato: meglio prenotare.

CUCINA [VOTO: 8 ½ ]

Il voto sarebbe 9, se le porzioni non fossero avare. Dopo 18 anni al Malan Locanda del Postale di San Germano Chisone, lo chef Steven delizia Torino con la sua cucina che sposa alla perfezione tradizione piemontese e creatività. Il menu, non molto ampio, cambia ogni quindici giorni proponendo prodotti stagionali e non è mai banale. Qualche esempio? Trota e zucchine in carpione, insalata di girasoli con quaglie, uova e polenta croccante, tortino di primule con fonduta di toma dolce della Val Chisone, gnocchi di patate e ortiche con asparagi, piselli e paglierina di Cercenasco, filetto di salmerino alle mandorle con duchessa di patate, rotolo di coniglio al caffè, faraona al marsala e verdure. E, udite udite amanti degli invertebrati, le lumache al burro ed erbe! Anche i dolci parlano piemunteis: dalla classica torta Zurigo di Pinerolo alla bavarese al genepi, dal tortino di mele piemontesi con crema al gratin di fragole e zabaglione al moscato. Ricco tagliere di formaggi con selezione di piccoli produttori locali.

STAFF [VOTO: 6]

Il vero punto debole delle Ramine è lo staff: lento nel servizio e poco incline al sorriso. Non si può dire che sia scortese, ma l’empatia con il cliente è un’altra cosa.

PREZZI [VOTO: 7]

A fronte della elevata qualità, i prezzi possono dirsi onesti. Il menu degustazione da 28 euro comprende in genere un paio di antipasti, un primo, un secondo e il dolce. Scegliendo dalla carta, antipasti a 9,50 euro, primi a 8,50, secondi a 13. Sopra la media i dolci (6 euro). Da provare il menu prandiale a 12 euro.

PIATTO FORTE

Lo zabaione freddo con i frutti di bosco è pura libidine.

PIATTO DEBOLE

Il contorno di funghi non è all’altezza della carne con cui sono serviti.

TOILETTE [VOTO: 5]

Tanto è gradevole la sala, quanto è squallido il bagno.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

La perfezione è a portata di mano: basterebbe aggiungere una buona dose di generosità nelle porzioni e nel calore umano.

Enoteca Parlapà

Enoteca Parlapà
Corso Principe Eugenio 17, Torino
Tel. 011 436 5899
Chiuso la domenica


VOTO FINALE: 6 ½



ATMOSFERA [VOTO: 8]

A un isolato da piazza Statuto, il Parlapà (in piemontese: ma non mi dire!) è luminoso, caldo, accogliente, con tanti tavoli e sedie multicolori. Bella esposizione di vini alle pareti e in vetrina. E una chicca nel seminterrato: una vera cantina a vista con temperatura controllata.

CUCINA [VOTO: 7]

Astemi e vegani stiano alla larga. Al Parlapà si va per il vino e per la carne. Punto e basta. Tutto il resto è puro contorno. La cucina è di impronta piemontese, la presentazione curata, la ricerca di ingredienti di qualità si avverte in ogni piatto, anche se la preparazione non sempre è all’altezza e le porzioni sono poco generose. Tra gli antipasti spiccano le bistecchine in carpione, davvero ottime, accanto a classici come i peperoni con bagna caoda, l’insalata russa, gli sformatini di verdure, le acciughe al verde, la salsiccia fresca. I tentativi di originalità nei primi talvolta deludono: gli gnocchetti di ricotta gorgonzola e salsiccia sono troppo salati, nelle fettuccine il guanciale copre totalmente il gusto dei fiori di zucchine. I secondi sono un trionfo di macelleria: battuta al coltello, roastbeef, grissinopoli di vitello o di coniglio, tagliata, costata di fassone, arrosto di vitello all’Arneis. Discorso a parte merita il vitello tonnato, preparato alla vecchia maniera (senza maionese): apprezzabile la scelta, ma la salsa risulta allappante. Tra i dolci si segnala un delizioso zabaione freddo. Inutile dire che il pezzo forte è la carta dei vini, completa e vasta (ha più pagine del Decamerone). Notevole anche la scelta di distillati.

STAFF [VOTO: 6]

Cordialità forzata, un filo di supponenza, preparazione sui vini, qualche lentezza di troppo nel servizio.

PREZZI [VOTO: 5]

Prezzi medio-alti. Con un buon vino, si arriva in fretta a 45 euro a testa. Per saziare occhi e palato si consiglia il misto (15 euro) o il tris di antipasti (12 euro). Antipasti singoli a 8 euro, primi tra i 10 e i 12 euro, secondi tra i 10 e i 20, costata di fassone a parte (30 euro). Dolci a 5 euro.

PIATTO FORTE

Il misto di antipasti, delizia per occhi e palato.

PIATTO DEBOLE

La tarte tatin ha un bell’aspetto ma le mele non sono caramellate a sufficienza.

TOILETTE [VOTO: 7]

Pulita e in ordine.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Riordinare il menu: le portate e i relativi prezzi risultano poco chiari.

Le Putrelle

Le Putrelle
Via Valperga Caluso, 11 – Torino
Tel. 011 6599630
Chiuso la domenica


VOTO FINALE: 7+
ATMOSFERA [VOTO: 8]

Ai margini della movida di San Salvario, una trattoria intima, con luci basse, candele sui tavoli, tovaglie a quadretti, alle pareti grandi lavagne con il menu del giorno e immagini della Tour Eiffel in costruzione, una botte gigante all’ingresso, la credenza della nonna in un angolo. Ideale per una cena romantica o per una serata di confidenze tra amici. D’estate, piccolo dehors nel cortile. Armarsi di pazienza per il parcheggio.

CUCINA [VOTO: 7]

La cucina delle Putrelle convince. Nel menu, non troppo elaborato, prevalgono i piatti della tradizione piemontese, a cominciare dagli antipasti: tomini e acciughe al verde, tonno di coniglio grigio di Carmagnola, battuta di carne cruda, vitello tonnato alla maniera antica, flan di stagione con fonduta. Non manca qualche guizzo di fantasia, come l’appetitosa tarte tatin di patate e stracciatella, il lonzino marinato e la carne cruda in tre varianti: acciughe, nocciole, stracciatella. Tra i primi, da provare i tajarin al ragù di coniglio e verdure, così come gli anoli ripieni di borragine con erbette fini e polvere di guanciale. Anche i secondi sanno di Piemonte: tagliata di fassone, gran tonnato con misticanza, capocollo di maiale in salsa di senape e mele. Tra i dolci, nota di merito per il tiramisù servito in tazza e per la tarte tatin. Barbera sfuso di tutto rispetto, ottimo il laurello (amaro a base di alloro) offerto a fine pasto.

STAFF [VOTO: 7]

La qualità del servizio varia a seconda delle serate: a volte è attento e veloce, altre (soprattutto se il locale è pieno) diventa affannoso e lento, ma le ragazze che si alternano ai tavoli sono cortesi e sorridenti.

PREZZI [VOTO: 7]

Conto equilibrato. Con un antipasto, un primo, un dolce e vino sfuso si resta sotto i 25 euro. Il menu degustazione a 19,50 comprende tris di antipasti, primo e secondo del giorno (bevande escluse). I piatti misti, ottima soluzione per assaggiare il meglio degli antipasti, si aggirano attorno ai 10 euro. Il prezzo dei dolci (4 euro) è uno dei più onesti in zona San Salvario, dove locali più pretenziosi fanno pagare un banale tiramisù anche 6 o 7 euro.

PIATTO FORTE

L’insalata russa è fresca, croccante, con una maionese delicata e gustosa. Una delle migliori in città.

PIATTO DEBOLE

Per poter apprezzare un piatto sperimentale come la tarte tatin di patate la porzione dovrebbe essere più generosa.

TOILETTE [VOTO: 8]

Pulita, graziosa, un tuffo nel colore bordeaux.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Un piccolo sforzo organizzativo per evitare che, nonostante il locale semivuoto, alcuni dei piatti proposti nel menu del giorno non siano più disponibili già a inizio serata.

Da Cianci Piola Caffe

Da Cianci Piola Caffe
Largo 4 Marzo 9/b, 10122
Tel. 388 8767003

 
VOTO FINALE: 7+

 

ATMOSFERA [VOTO: 8]

Atmosfera rilassata, pop, spartana, in uno degli angoli più suggestivi di Torino, a due passi dal Duomo. Sempre affollata e rumorosa, Cianci attira il turista in infradito e il fighetto con le Hogan, la comitiva di universitari dal rutto libero e la coppietta. Chi cerca intimità e servizio impeccabile si diriga altrove. Il locale è un buco con arredi rustici e una Mole Antonelliana capovolta appesa al soffitto. D’inverno i tavolini debordano su una veranda riscaldata con stufe a fungo, mentre d’estate si allargano fino ad occupare una larga fetta della piazza. Si consiglia la prenotazione, sempre che qualcuno risponda al telefono. Altrimenti, prepararsi a una lunga anticamera.

CUCINA [VOTO: 7]

Nonostante i ritmi forsennati, la cucina riesce a sfornare a getto continuo piatti invitanti, senza orpelli ma realizzati con ingredienti di qualità. Il menu di impronta piemontese è limitato a pochi piatti. Gli antipasti sono un must: tomini, acciughe al verde, vitello tonnato, flan di verdure, carne cruda, gâteau di patate, giardiniera di verdure e altre prelibatezze locali. Per il primo, la scelta è in genere tra i tajarin e le chicche, da condire con i sughi del giorno (salsiccia zucca e radicchio, ciapinabò porri e gorgonzola, ragù di agnello…). Nelle serate più fredde non manca la pasta e fagioli. Chi preferisce il secondo trova proposte veraci come il coniglio o l’agnello con le patate, la trippa con i ceci, lo stracotto con purea. Per finire in dolcezza, si consigliano la sostanziosa coppa con ricotta mantecata, nocciola, uvetta e cioccolato o la fresca coppa Cianci a base di panna, cioccolato e biscotto, con le fragole d’estate e con il torroncino d’inverno. Non male anche i classici (tiramisù, bonet, panna cotta, bavarese).

STAFF [VOTO: 5]

Servizio sciatto e distratto, affidato a personale giovane non sempre all’altezza di gestire l’allegro caos che regna nel locale. I clienti vengono talvolta trattati in maniera sbrigativa o addirittura rimbalzati senza tante scuse. Da Cianci sanno di poterselo permettere: per ogni cliente perso, ce ne sono altri dieci in coda. È la loro fortuna, ma anche il loro limite.

PREZZI [VOTO: 9]

Il posto ideale per soddisfare il palato con un budget ridotto. Con un antipasto misto, un piatto principale, un dolce, acqua e vino sfuso, si resta sotto i 20 euro a testa. Nel centro storico, un rapporto qualità-prezzo tra i migliori.

PIATTO FORTE

Il mix di antipasti è una girandola di sapori locali da non perdere.

PIATTO DEBOLE

Chi ama il tiramisù con il biscotto ben imbevuto di caffè, qui rimarrà deluso.

TOILETTE [VOTO: 6]

Disordinata ma dignitosa.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Una maggiore cura del cliente, a cominciare dal momento della prenotazione.