La Sartoria – Cucina su misura

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La Sartoria – Cucina su misura
Via Sant’Anselmo 27/a – Torino
Tel. 011 0461683
Chiuso la domenica

VOTO FINALE: 7 ½

ATMOSFERA [VOTO: 8]
Più raccolto di così c’è solo il tinello di casa propria. Locale mignon in piena San Salvario, cinque tavoli in tutto ricavati da vecchie macchine per cucire, sì e no 20 coperti più qualche sgabello per chi volesse cenare appollaiato al bancone del bar. Ambiente semplice ma curato ed elegante: pareti bordeaux, tendaggi bianchi, centrini della nonna al posto delle tovaglie, cementine usate come sottopiatti. Perfetto per coppiette (anche se i tavoli molto vicini scoraggiano confidenze e smancerie). Dehors estivo, anch’esso micro, su via Sant’Anselmo.

CUCINA [VOTO: 8]

Lo chef Gianluca Bigero imbastisce un menu fatto di qualità e creatività. Ogni piatto viene proposto in versione Medium o Large. Fantasioso l’impiattamento, innovativi gli accostamenti di sapori e ingredienti. Si comincia con un gradevole amuse bouche offerto dalla casa (tomino al prezzemolo su salsa piccante). Tra gli antipasti spicca l’uovo con cuore liquido in crosta di riso soffiato con tartufo, porri e fonduta di toma. Si fanno notare anche il salmone marinato al miele con tartara di gamberi e i calamari scottati con bacon e pane fritto. Menzione speciale all’ottimo baccalà servito mantecato su cipolle rosse, scottato alla piastra con chips di banane e salsina, e in versione polpetta con le patate. Piacevoli tentazioni sia tra i primi (la pasta farcita con ricotta di bufala o la crema di porri e patate servita con bigné soffiati al gorgonzola) che tra i secondi (arrosticini di ricciola con purea di fave e piselli, o il misto mare-orto al vapore con le salse). Convincenti anche gli involtini di mozzarella in carrozza, speck e caponatina di melanzane. Scarna la scelta dei dolci: scartiamo la burnia di pesche e cioccolato in favore di una creme brulée ghiacciata alla vaniglia e composizione di frutta di stagione (anche se notiamo delle pesche sciroppate…). La degna chiusura della cena, però, è la coppa di crema al mascarpone e fragole: sublime! Nebbiolo sfuso godibile.

STAFF [VOTO: 7]

Personale gentile, professionale, attento.

PREZZI [VOTO: 7]

Conto leggermente sopra la media, ma tutto sommato adeguato alla qualità. Gli antipasti oscillano tra i 10 e i 13 euro, i primi tra i 10 e i 14, i secondi fra i 13 e i 18. Ad essere decisamente cari sono i dolci, a quota 7 euro. Tutti i prezzi si riferiscono alla versione Large.

PIATTO FORTE

Gli spaghettoni di Gragnano sono un appagante tripudio di sapori: guanciale, cipolla rossa, peperoncino, crema di datterino crudo, scaglie di pecorino.

PIATTO DEBOLE

Il guanciotto di vitello al nebbiolo (servito con marmellata di cipolle su polenta taragna alla frutta secca) è tenerissimo, ma è tradito da un marcato retrogusto di bruciato.

TOILETTE [VOTO: 8]

La toilette è accogliente e colorata di nero e bordeaux come il resto del locale.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Coordinare meglio i tempi di uscita in modo da servire tutti i commensali nello stesso momento.

Le Ramin-e

Le Ramin-e
Via Isonzo 64, Torino
Tel. 011 3804067
Orario: Lunedì – Sabato: 12:00-14:30, 19:30-22:00
Chiuso per riposo settimanale: sabato a mezzogiorno e domenica

 
VOTO FINALE: 7+
ATMOSFERA [VOTO: 7]

Piccola e accogliente osteria nel defilato Borgo San Paolo, con un bel bancone all’ingresso e dieci/dodici tavoli, mattoni a vista e paioli in rame alle pareti (le ramine, appunto) a scaldare l’atmosfera. Molto gettonato: meglio prenotare.

CUCINA [VOTO: 8 ½ ]

Il voto sarebbe 9, se le porzioni non fossero avare. Dopo 18 anni al Malan Locanda del Postale di San Germano Chisone, lo chef Steven delizia Torino con la sua cucina che sposa alla perfezione tradizione piemontese e creatività. Il menu, non molto ampio, cambia ogni quindici giorni proponendo prodotti stagionali e non è mai banale. Qualche esempio? Trota e zucchine in carpione, insalata di girasoli con quaglie, uova e polenta croccante, tortino di primule con fonduta di toma dolce della Val Chisone, gnocchi di patate e ortiche con asparagi, piselli e paglierina di Cercenasco, filetto di salmerino alle mandorle con duchessa di patate, rotolo di coniglio al caffè, faraona al marsala e verdure. E, udite udite amanti degli invertebrati, le lumache al burro ed erbe! Anche i dolci parlano piemunteis: dalla classica torta Zurigo di Pinerolo alla bavarese al genepi, dal tortino di mele piemontesi con crema al gratin di fragole e zabaglione al moscato. Ricco tagliere di formaggi con selezione di piccoli produttori locali.

STAFF [VOTO: 6]

Il vero punto debole delle Ramine è lo staff: lento nel servizio e poco incline al sorriso. Non si può dire che sia scortese, ma l’empatia con il cliente è un’altra cosa.

PREZZI [VOTO: 7]

A fronte della elevata qualità, i prezzi possono dirsi onesti. Il menu degustazione da 28 euro comprende in genere un paio di antipasti, un primo, un secondo e il dolce. Scegliendo dalla carta, antipasti a 9,50 euro, primi a 8,50, secondi a 13. Sopra la media i dolci (6 euro). Da provare il menu prandiale a 12 euro.

PIATTO FORTE

Lo zabaione freddo con i frutti di bosco è pura libidine.

PIATTO DEBOLE

Il contorno di funghi non è all’altezza della carne con cui sono serviti.

TOILETTE [VOTO: 5]

Tanto è gradevole la sala, quanto è squallido il bagno.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

La perfezione è a portata di mano: basterebbe aggiungere una buona dose di generosità nelle porzioni e nel calore umano.