«Si è guastato l´ascensore: non si può più salire di classe. Chi nasce in una famiglia di operai o di commessi avrà 70 probabilità su cento di fare lo stesso mestiere dei genitori. Chi cresce in una famiglia di professionisti avrà 70 probabilità su cento di ripercorrere le orme di padre e madre. Una situazione che blocca centinaia di giovani: bisogna far ripartire questo ascensore perché la meritocrazia torni una carta spendibile». Luciano Gallino, sociologo del lavoro, conclude così dopo quasi due ore di dibattito e confronto il suo intervento al convegno sul tema «L´Italia da sbloccare. E Torino?» organizzato da NewTo in collaborazione con Repubblica e che ha preso spunto dall´inchiesta condotta da Ettore Livini su R2.
L´ultima battuta è di Alberto Dal Poz, imprenditore in carriera che sprona i tanti giovani presenti nell´auditorium della Fondazione Sandretto a crederci. E il suo può essere l´esempio giusto per dimostrare che anche in un Paese come l´Italia allergico al ricambio della propria classe dirigente ci può essere spazio per quei giovani che hanno ancora voglia di fare: lui nel ‘95 ha aperto la prima impresa oggi ha un´azienda anche negli States. Ma c´è anche il rovescio della medaglia, quello raccontato da un docente universitario di 27 anni che si trova a dover vivere con 800 euro al mese: «Così non è difficile ma impossibile lasciare la casa dei propri genitori, mettere in piedi qualsiasi progetto». Un giovane imprenditore del mondo dell´Ict sostiene che in Italia «si è costretti nella bambagia» e un altro sottolinea come manchi alla fine una visione per questo progetto che punta a sbloccare il Paese (e Torino).
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I primi 100 giorni di TurinIn
26 Novembre 2008: prima data storica per il club TurinIn che può contare i suoi primi 100 giorni di vita TurinIN nasce il 18 agosto 2008 a Torino, attraverso la rete di connessioni “ LinkedIN” , e dall’intraprendenza di Samuele Camatari, attuale Presidente del Club nonché socio fondatore di una solida realtà torinese quale Jusan Network.
Facente parte del social network nazionale “ClubIN”, è stato costituito con l‘obiettivo di donare a Torino, ed alla sua ampia area industriale, un punto di riferimento per i professionisti dei più svariati settori imprenditoriali. Attraverso l’organizzazione di momenti di incontro e discussione, di eventi e serate a tema, mira a fornire ai propri associati un’opportunità di accrescere la propria rete di relazioni sul territorio.
Attualmente conta 301 iscritti su “LinkedIN”, 74 iscritti attraverso “Facebook” e più di 3.100 accessi al sito del club (www.turinin.com), dati in costante aumento.
In questi primi 100 giorni sono state attivate importanti partnership con altre realtà torinesi e nazionali come la collaborazione con MilanIn, e di conseguenza gli altri gruppi facenti parte del network “ClubIN”; con “Torino Valley” progetto nato con l’obiettivo di dare visibilità al destino industriale di Torino e del Piemonte che punta a diventare territorio della scienza, della tecnologia e ricerca e dell’innovazione; con “Glomera” che ha fornito la possibilità di mandare on line sul web il primo incontro di TurinIN; con il “MIP” sportello della provincia di Torino per la creazione d’impresa che offre ai potenziali imprenditori un supporto gratuito per far decollare la loro impresa; e infine come media partner del progetto “24hrscamp” dove i partecipanti hanno unito i loro sforzi per realizzare una piattaforma online di sensibilizzazione, collaborazione e confronto dedicata alla problematica della mortalità materno-infantile nel mondo.
Il 27 novembre il premio nazionale per l'innovazione
Il Premio Nazionale per l’Innovazione è la competizione che ogni anno riunisce i vincitori delle Start Cup italiane, le Business Plan Competition organizzate dalle 42 università che aderiscono all’associazione PNICube. Si tratta di una sorta di coppa dei campioni che vede in gara i primi tre classificati dei 17 concorsi locali per le migliori idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico.
Il Premio Nazionale per l’Innovazione è una manifestazione itinerante. La prima edizione è stata realizzata nel 2003 a Bologna, mentre le tappe successive sono state Torino, Padova, Udine e lo scorso anno Napoli.
Il 2008 è la volta di Milano. L’evento si terrà giovedì 27 novembre presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano, area destinata a diventare la sede dell’innovazione milanese, grazie alla nascita del futuro Science Park.
Qui si svolgeranno i primi due momenti chiave dell’iniziativa. La presentazione delle idee progettuali dei finalisti nell’area espositiva progettata ed allestita dal Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda (INDACO) del Politecnico di Milano. I convegni, che daranno la parola agli esperti del settore, investitori, imprenditori e ai rappresentanti delle istituzioni, che, nel corso della mattinata, si confronteranno sul tema dell’imprenditoria di nuova generazione e sugli strumenti di sostegno finanziario. Seguirà nel pomeriggio un dibattito internazionale che metterà a confronto diversi modelli di incubazione, grazie alle esperienze degli ospiti stranieri.
Sarà invece il Piccolo Teatro Studio di Milano, uno dei simboli più noti della cultura ambrosiana, ad ospitare la premiazione, che vedrà schierati i dieci finalisti assoluti, scelti dalla giuria nell’arco della giornata. Nel corso della serata verranno assegnati due premi speciali: alla migliore idea imprenditoriale di donna, novità di questa edizione, e all’ateneo più innovativo, coppa assegnata dai Giovani Imprenditori di Confindustria. Il primo premio, di 60.000 euro è offerto da Vodafone Italia, partner strategico dell’iniziativa.
Premio Odisseo 2008
Il Premio Odisseo si propone di conferire un riconoscimento a quei manager che hanno contribuito al successo aziendale con creatività e spirito innovativo ognuno nell’ambito della propria professionalità, stimolandoli ad essere sempre più esempi di eccellenza nell’ambito delle loro singole competenze.
La cerimonia di premiazione è prevista per venerdì 30 gennaio 2009 presso l’Unione Industriale di Torino. Ideato dai manager del Club Dirigenti Vendite e Marketing (CDVM) e del Club Comunicazione d’Impresa (CCI) dell’Unione Industriale di Torino, il Premio si è esteso al Club dei Dirigenti Amministrativi e Finanziari (CDAF), al Club dei Dirigenti Tecnici (CDT), al Club dei Dirigenti di Informatica (CDI), all’Associazione Italiana di Management degli Approvvigionamenti Sezione Piemonte e all’Associazione Torinese Laureati in Economia.
Verrà premiato un rappresentante di ciascun ramo professionale e un superpremio sarà assegnato ad un manager distintosi particolarmente non solo nella propria professione ma anche nell’interfunzionalità e nell’interdisciplinarietà. I premi in palio saranno opere d’arte uniche create e messe a disposizione da artisti contemporanei, allo scopo di enfatizzare l’aspetto creativo del lavoro manageriale e ribadire che la creatività artistica ed imprenditoriale possono essere espressione diverse ma complementari di un unico talento.
Mariella Bogliacino, Nicola Boursier, Nëri Ceccarelli, Osvaldo Moi, Valentina Testa, Anna Torriero e Ugo Venturini sono gli artisti selezionati da Non Permanent Gallery per contribuire con una loro opera originale alla premiazione dei sette manager vincitori della quarta edizione del Premio Odisseo.
La presentazione degli artisti è avvenuta sabato 8 novembre in occasione della Notte delle Arti Contemporanee, nel corso di una serata riservata agli organizzatori, agli sponsor e agli amici del Premio Odisseo che si terrà presso Le Fonduk Art Cafè di Corso Belgio 18 a Torino con inizio alle ore 21,30.
Premiazione quarta edizione Start Cup
Martedì 21 Ottobre alle ore 10 nell’Aula Magna dell’Università di Torino in Via Verdi 8 si svolgerà la premiazione della quarta Start Cup
Sono 55 gli aspiranti team imprenditoriali che hanno risposto alla sfida “Per un pugno di idee” lanciata per la quarta edizione di Start Cup, la competizione regionale per progetti di impresa innovativi. In palio 20mila euro per il primo classificato, 15mila per il secondo e 10mila per il terzo.
Promossa dai tre Atenei piemontesi ed organizzata dalle rispettive strutture di incubazione di impresa, Start Cup è rivolta a ricercatori e dottorandi che possono così trasformare i ritrovati della ricerca accademica in progetti imprenditoriali innovativi. Ma la sfida è aperta anche al di fuori dell’università: riguarda infatti inventori o imprese che intendano avviare uno spin off.
La rigida selezione – basata sulla validità tecnologica ed imprenditoriale – garantisce la qualità dei progetti di impresa vincitori, gli incubatori universitari che le ospiteranno garantiscono invece alle neo-imprese servizi e tutoraggio necessari per crescere e decollare sul mercato nazionale ed internazionale.
I tre vincitori partecipano al Premio Nazionale per l’Innovazione. La coppa dei campioni dei progetti di impresa nati in ambito universitario si terrà a Milano il 27 Novembre: in gara i progetti vincitori di 17 competizioni regionali. In palio il primo premio da 60.000 euro – offerto da Vodafone Italia, partner strategico dell’iniziativa.
Verranno consegnati inoltre i premi speciali e i contributi da 7.500 euro offerti dagli sponsor
Sei capitali per l’Italia dei brevetti
Alessandra Carini su Repubblica.it
Quando si parla di innovazione l’economia italiana è vista fatalmente come uno dei fanalini di coda fra quelle europee: nelle statistiche arriva,con i suoi punteggi, al ventitreesimo posto su 37 paesi considerati, ben dietro i “grandi”. Ma davvero siamo così arretrati nella tecnologia? E se è così come si spiegano le performance delle nostre esportazioni in settori come quelli della meccanica dove se la battono con paesi come la Germania? Fino a poco tempo fa si era attribuito alla fantasia, alla capacità inventiva dei nostri imprenditori, in una parola ai loro “animal spirit” la loro resistenza ad un mondo assediato dalla concorrenza e sempre più difficile nei settori manifatturieri. Ma adesso una ricerca condotta sul numero dei brevetti in Italia, sulla loro “geografia” presenta un mappa tutt’affatto diversa del nostro Paese e della nostra economia.
Cinque città Milano, Torino, Bologna Roma e Firenze assommano il 41% dei brevetti italiani ottenuti dall’ Ufficio dei brevetti europeo, che, a dispetto delle statistiche internazionali sono una cifra di tutto rispetto: 28 mila a fine 2004. Ma l’ innovazione non è solo concentrata nelle grandi città: è diffusa sul territorio e nelle città medie. Tanto che quanto a occupati nell’alta tecnologia la Lombardia non ha nulla da invidiare alla Baviera o all’Ile de France, Veneto e Emilia Romagna superano la regione di Dusseldorf.
Il sostenibile sviluppo dell'auto
Via Torino Scienza
Le conseguenze a catena dell’impennata del petrolio si intensificano e assumono toni da incubo: negli ultimi 12 mesi, a fronte di un rincaro del 144 per cento del prezzo del barile, le tariffe elettriche sono aumentate del 10,3 per cento, ma la Banca centrale europea stima che i rincari del settore alimentare raggiungeranno addirittura il 44 per cento; nel primo trimestre 2008 le immatricolazioni di auto sono crollate del 20 per cento e i passeggeri Alitalia si sono ridotti di un quarto; autotrasportatori e pescatori sono in agitazione in tutta Europa; armatori di navi e flotte aeree riducono le velocità di crociera. Da un comparto economico all’altro, tutto il mondo dell’industria si sta attrezzando per sopravvivere al nuovo scenario. In prima linea il settore automobilistico, che dal 18 al 20 giugno ha convocato a Moncalieri (To) 150 esperti, provenienti da tutto il mondo, proprio per discutere di scarsità energetica e sviluppo sostenibile. Al convegno Gerpisa (Groupe d’etudes et de recherche permanent sur l’industrie et les salariés de l’àutomobile), riunito per la prima volta in Italia su iniziativa dell’Istituto di ricerca sull’impresa e lo sviluppo (Ceris) del Cnr, hanno partecipato docenti universitari ma, novità 2008, anche imprenditori e manager del settore.
Il programma, sviscerato in 25 sessioni parallele, ha fatto il punto su norme e politiche pubbliche, innovazioni tecnologiche, sviluppo nei Paesi emergenti, responsabilità sociale delle imprese e strategie aziendali. I ricercatori hanno presentato e discusso decine di studi sullo sviluppo sostenibile del comparto, spaziando dai motori ibridi ed elettrici alle prospettive di sviluppo in mercati nuovi come Cina e India, fino alle politiche pubbliche sui cambiamenti climatici. Particolarmente interessanti le analisi dedicate alle diverse strategie delle case automobilistiche: Fiat (a cui è stata dedicata un’intera sessione), Renault, Toyota, Audi e Bmw.
L'era Carbonato
Marina Cassi su Lastampa.it
Di fronte a un parterre de roi – Marchionne, Montezemolo, Marcegaglia – va in scena lorgoglio degli industriali torinesi. Lo recita Gianfranco Carbonato – acclamato presidente dell’Unione di primo mattino – che dice senza falsi pudori: «Vogliamo contare di più in tutti quei luoghi e tavoli di decisione dove si compiono scelte su cui siamo in grado di dare un contributo grazie alle nostre esperienze».
Non si ferma, anzi. Serafico mette insieme alcune decine di parole, assai poco usuali: «Crediamo, che la nostra rappresentanza debba essere proporzionale al peso dell’industria sul sistema economico torinese. Ciò è in antitesi con l’atteggiamento di chi pretende di rappresentare, in modo indifferenziato, tutti gli interessi del mondo produttivo».
E affonda: «Nello stesso tempo, non condividiamo i comportamenti di chi si arrocca in maniera difensiva sulle proprie posizioni. Il nostro tempo non ha bisogno di oligarchie anchilosate nei propri ruoli, protese nella difesa dell’esistente, ma di grande apertura e mobilità. Anche nella nostra élite cittadina c’è troppa riluttanza a misurarsi col cambiamento: da noi verrà un impulso per vincere queste resistenze anacronistiche».
E si apre i sala e dintorni un toto-nomi: chi sarà il destinatario degli strali del neo eletto presidente? A fine assemblea, interrogato, sorride e non risponde. Pensava forse a Cantarella, a Barberis, alla Camera di Commercio, a Tazzetti? Nega reciso: «Ma come le viene in mente? Non penso assolutamente a alcuna persona fisica. Credo semplicemente che ci sia bisogno di cambiare. Si vedono sempre le stesse facce, girano sempre gli stessi nomi nella politica, nelle classi dirigenti, nelle banche, nelle fondazioni».
E aggiunge: «Come è possibile che non ci si accorga che tra gli industriali torinesi ci sono persone brillanti, con grandissima esperienza. Penso ai miei vice presidenti, ad esempio».
Si propone come «rinnovatore», forte del fatto che ha sì 63 anni, ma che fino al 2006 si era tenuto lontano da tutto. Che la sua sarà una presidenza tesa a ridare ruolo agli industriali è evidente da ogni parola della sua relazione di 22 cartelle. Sa che c’è un rallentamento congiunturale, anche se non «la temuta svolta recessiva», sa che gli operai guadagnano poco, ma giudica desueto lo scontro capitale-lavoro anche perchè la «colpa» dei bassi salari è degli oneri aggiuntivi.
Dice: «Di fronte a un aumento salariale di 100 euro lordi, i datori di lavoro ne spendono altri 42. Per contro al lavoratore ne vanno, in media, 70». Apprezza le prime misure di detassazione del governo, ma chiede al ministro Scajola, di andare avanti nel ridurre le tasse.
Nel suo intervento c’è l’orgoglio imprenditoriale, ma anche quello del torinese che assicura: «Torino è l’area del nostro Paese che ha conosciuto la trasformazione più profonda degli ultimi 10 anni. Il sistema economico è stato al centro di questo mutamento». E non lesina complimenti «alla nostra classe dirigente locale».
La città a cui pensa però è l’aristocratica Boston. Lì c’è un centro storico ben conservato, pochi grattacieli, e «una matrice istituzionale in cui imprese, produzione, ricerca, alta formazione convivono per elevare sia la performance economica sia la qualità della vita». E in prima fila il sindaco – con il quale si danno amichevolmente del tu – annuisce. Centoquarantadue milioni e mezzo di euro per il Piemonte, per i suoi giovani, per le sue imprese, per la sua cultura e per i più deboli. Tanti ne ha erogati nel 2007 la Fondazione Crt che ha presentato il proprio bilancio sociale. A questi si aggiungono 16,2 milioni di euro per i fondi per il volontariato. La parte del leone la fanno beni e attività culturali a cui sono andati 32,2 milioni di euro, seguono educazione e istruzione (16 milioni) e ricerca scientifica e tecnologica (15,5 milioni). Gli altri settori sono volontariato, filantropia e beneficenza (oltre 12 milioni) e salute pubblica (4,7 milioni).
Profpedia, la Wikipedia delle professioni
Nasce l’enciclopedia dinamica delle figure professionali, a disposizione di imprese, istituzioni e professionisti: un punto di riferimento per seguire l’evoluzione nel mondo della comunicazione Per chi conosce Wikipedia non sarà difficile comprendere lo spirito con il quale è nata Profpedia.It, l’enciclopedia virtuale delle professioni.
Si tratta di un nuovo portale dedicato alle imprese, alle istituzioni e ai professionisti presenti e futuri che avranno a disposizione in questo modo un punto di riferimento per il lavoro e la formazione.
Profpedia.It vuole essere punto di interazione e collaborazione tra il mondo universitario e quello imprenditoriale e del lavoro. Non solo, il sistema ha il desiderio di valorizzare il mondo universitario, anche con la cooperazione delle istituzioni e delle imprese. Il progetto è del Comune di Milano che ha usufruito della collaborazione con Fondazione Università Iulm e Scuola di Comunicazione Iulm.
Il primo capitolo dell’enciclopedia virtuale è già pronto e dedicato a Professioni e Comunicazione , con un focus particolare sulle figure professionali legate al dinamico mondo della comunicazione.
Il blog degli imprenditori
Blogimprenditori.it è il primo Blog in Italia dedicato a tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, e a tutti coloro, Manager e Dirigenti, che generano valore e producono con impegno e passione nel proprio lavoro, un mezzo di comunicazione nuovo e democratico che permette a tutti gli Imprenditori di informarsi, confrontarsi, discutere e conoscersi on line attraverso i nuovi strumenti di comunicazione offerti da Internet con il Web 2.0.
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